LUOGHI |
'a Carcàra = erano così chiamate: una zona costiera a nord di Nubbia ed una zona della costa est di Levanzo |
'a iurèca = Via della Giudecca |
'a marìna = zona del porto |
'a màchina 'o ghiàcciu = zona a nord-ovest di Piazza Iolanda |
'a Marinèddra = Marinella. La zona orientale del porto, dedicata, per i suoi bassi fondali, all'approdo ed ormeggio delle barche più piccole. |
a pirrera (la cava) = quella zona a nord di Via Carolina dalla quale veniva tratta la --> petra-palazzu |
'a porta o' cursu = Porta Ossuna |
'a Porta-Salìssimu = Porta sud, sbarrava l'accesso dalla marina a Via ->Serisso |
'a Ra-nòva = la Rua nuova, Via Nuova, ( Strada Maestra o dei Nobili) , cioè l'attuale Via Garibaldi. Detta Ra'-nova perchè creata in seguito all'ampliamento verso nord del centro storico di Trapani realizzato erigendo nuove costruzioni parallelamente agli spalti delle antiche mura di tramontana |
'a strata 'e porci = l'attuale Via Villanova |
'a strata di ron Filirìcu ('u pupàru) = Via del Balì Cavarretta |
'a strata l'àtti = Via delle Arti |
'a strata Pàgghia = l'attuale Via Poeta Calvino, parallela di Via Garibaldi |
a tappa-bianca = quella zona del costone sud di Monte San Giuliano, Argenteria, dove veniva tratta la pietra calcarea bianca a strati detta " 'a sulittùna" e che si lasciva scorgere da lontano dai pescatori che se ne servivano come punto di riferimento costiero |
" 'A testa" è il nome con cui si indicava la testata di ponente del molo di via Regina Elena protesa sino all'altezza di viale Duca d'Aosta. Sino alla prima metà del XX secolo dopo tale "testa" di molo c'era l'ampia ansa di mare delle "baracche" facente parte del grande avamporto ben ridossato dalla Colombaia e dal Lazzaretto, tanto prezioso, particolarmente, per i velieri "di rilascio"(ancorati in sosta temporanea d'attesa), specie dopo la costruzione -agli inizi del secolo- dell'antemurale protettivo foraneo. [A proposito di " 'a testa" --> Serisso (in Personaggi)]. [G. Di Marzo op. cit.]. |
'a ùrga = la Gurga o sorgente, fonte d'acqua. Tra San Francesco di Paola e l'attuale Corso Italia. C'era una famosa Madonnella e, in Via Aperta, la taverna di Musolino, alias Giuseppe Sorrentino. |
E' quartaràri = Già Piazza stovigliai ora Piazza Martiri d'Ungheria. Era la sede delle botteghe dei mastri-quartaràri |
'e Cucuzzeddre = |
'e Scapuccìni = |
Giarròtta = già Via della giarròtta, parallela a sud dell'attuale Via Madonna di Fatima. In continuità con Via Archi ricordava l'antico acquedotto di Bonagia. |
'i Stazzùna = la zona di Via Archi dove erano presenti piccole fabbriche artigiane di stoviglie in argilla dette, al singolare, stazzùni |
Lazzarettu = ex isolotto di Sant'Antonio, posto all'estremità ovest di Trapani. Un tempo, nel corso di epidemie, vi venivano isolati gli ammalati e chi, proveniendo via mare da fuori, era soggetto a quarantena. Oggi sede della Lega Navale. |
'n-mezzu l'Arti = Vie delle Arti |
'n-mèzzu 'e Putièddre = Via Botteghelle ('a porta o' Cùrsu, Porta Botteghelle)' |
n-mezz'i putièddri = è la zona di incrocio tra Via Nunzio Nasi (già Via Cortina) e Via Serisso una volta densamente occupata di botteghelle |
o' cursu = la Rua grande ( Strada di mastri falegnami ed artisti) , l'attuale Corso Vittorio Emanuele |
Passu-làtri o Passu 'i latri = era l'attuale inizio di Via Palermo, detto così perché, approfittando dell'oscurità, i malintenzionati si nascondevano, prendendo di sorpresa i viandanti [Lory Bertolino] - Così era e per molti ancora è chiamato il quadrivio di Via Ten. Alberti al Borgo Annunziata che per la sua collocazione, una volta periferica, si prestava agli appostamenti di ladri, rapinatori e briganti vari. Qualcuno sostiene che per "latri" non si devono intendere i ladri letterali ma i commercianti all'ingrosso e i sensali di granaglie che lì avevano strategicamente i loro magazzini e che imponevano i loro prezzi e le loro condizioni a danno dei contadini produttori o di importatori disorganizzati |
'u Catito = Via Catito, tra Via Giudecca e Via Mercè.[ Èssiri ru Catìtu (= Catitàra) = avere un carattere popolarescamente litigioso] |
'u Chianu = Via XXX Gennaio, la zona tra le mura ovest "du' quartèri" e "'u curtigghiàzzu" sino oltre Via Orfani |
'u daziu = era quel tratto di Via Fardella, tra l'incrocio con Via Marsala e Piazza Stovigliai (poi Piazza Martiri d'Ungheria), dove era allocato l'ufficio di riscossione delle imposte sui beni in entrata o in uscita dalla città |
'U-passu = ciò che resta di uno stretto canale scavato nei bassifondi fangosi esistenti fra le ex --> fridde delle saline tra Lazzaretto e la Colombaia. Se ne potevano servire solo le piccole barche per passare dal porto al mare aperto ad ovest/nord-ovest senza attraversare l'imboccatura principale del porto stesso. |
Porta àddri = Porta Galli |
Rattalora = nome dato ad uno scoglio di Favignana ubicato sutt'a muntagna. |
San Domenicu: (Scinnùta di San Domenicu o Acchianàta di San Nicola) = è l'unico colle cittadino. Vi si accede: da Nord attraverso la Scalinata; da sud attraverso Via Badiella Via sette dolori; da est attraverso Via orfani e da ovest da Via Carreca detta appunto acchianàta di San Nicola). |
Scògghiu e 'nn-àutru = breve tratto di mare compreso tra due chiànche ( scogli piatti affioranti), sito a tramontana, all'altezza dell'inizio di Via Carolina, adatto per tuffi e molto frequentato dai ragazzi prima che il progresso, sotto specie di cemento, lo fagocitasse |
Scògghiu-santu = Favignana, perchè tale appariva ai pescatori, ai tempi della vela e del remo, perchè ridosso naturale in ogni versante in caso di maltempo. |
Scògghiu d'u malu-cunsigghiu = scoglio solitario affiorante a N-E di Torre di Ligny, noto perchè vi sarebbe stato tenuto, ai tempi dei Vespri siciliani (31.03.1282, lunedì di Pasqua), un non fortunato complotto segreto. |
Serisso = va da tramontana a mezzogiorno, dalla distrutta Porta Serisso detta poi Porta Ossuna alla Porta detta delli Putielli o Botteghelle |
Stovigliai, Piazza = ora Piazza Martiri d'Ungheria -->E' quartaràri |
Turr-Ignì = Torre di Ligny o di Ligné (1671) |
in costruzione
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