Vocabolario - Trapanisiannu 2

parole di Trapani
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Vocabolario
Casuale e fortuita è la circostanza che tu sia il lettore di questi esercizi e che io ne sia l'autore (JLB)
A B C D E F G H I L M 'M N O P Q R S T U V Z
A
Abbaddràri = infossarsi, specie del pavimento le cui travi (chiànca, chiànche) portanti cedono   Lassari 'u tettu abbaddràtu = Non curarsi dei propri affari, sfuggire alle proprie responsabilità
Abballàri = ballare   Abballati, abballati / fimmini schetti e maritati = (la festa è per tutte) Prèa a zita cc'abballàssi: prèa  'a zìta chi stancàssi = di chi fa qualcosa di non strettamente necessario che poi finisce nell'eccessivo Unni si metti-metti, abballa! = di qualcuno al quale  va tutto sempre e comunque bene                            
Abbanniàri = 1. annunziare con grida i  prodotti che si hanno in vendita, pubblicizzare a voce squillante - 2.enumerare vizi e virtù, propri ed altrui
Abbanniàrisi i festi di l'annu = rinfacciarsi  vicendevolmente vizi, difetti, errori e vergogne U putiàru, sòccu àvi, abbannìa = di chi, pretendendo di ingiuriare gli altri, elenca e descrive i propri difetti Sunnu Vanni pisa e Lorenzu abbannìa = ( per sottolineare le qualità di due soggetti di pari scarso valore)
Abbasàtu = di persona razionale, giudiziosa, fornita di buoni sentimenti e propositi, di belle speranze Picciotto abbasàtu = giovane serio, con delle basi (quindi, probabile buon partito)
Abbàttiri = buttare giù,  far cadere per terra, vincere Abbàttiri màzzari (lett.= far cambiare  solo la postura alle pietre di zavorra di una barca) -> Termini marinareschi = fare una operazione inutile, un atto privo di vantaggio, un lavoro da poco
Abbènna = pausa, respiro, tregua. Anche    ->
Abbèntu  U'nn'àri (= un ni ràri) abbènna = Non concedere tregua, insistere senza posa, seguitare senza pausa
Abbèntu = riposo, requie ->
abbènna  Pari 'a signura ch'un-n'avi-abbèntu  = di chi, maschio o femmina che sia, appare inrequieto, smanioso, eccitato, sui carboni accesi, stressato
Abbèru = veramente, sul serio, per davvero, non per scherzo Iddru, abbèru, tu lu rici! e no, ->appòsta!  = Allora, sul serio tu lo dici! e non per gioco!  Abbèru lu fici! = Lo ha fatto per davvero. Ha mantenuto la parola data.
Abbilìrisi = avvilirsi, scoraggiarsi Fuittiàtu e abbilùtu = Sconfitto, vinto  e avvilito. Ma anche sfottuto e arreso.
Abbintàrisi = scagliarsi contro, assalire  Mi s'abbintàu comu un cani ! = si è scagliato          contro di me come un cane!
Abbirmàtu o abbirmicàtu = pieno  di vermi  Vecchiu abbirmàtu  =1. tanto anziano e mal ridotto da essere pieno di vermi.  Tale da generare ribrezzo. =2. Ma anche in senso etico: soggetto, da tempo o da sempre, privo di qualsiasi scrupolo morale
Abbirsàri o Abbissàri = 1.aggiustare  - 2.sistemare - 3. conciare  S'abbissàu 'a casa = Ha aggiustato (riparato o/e   rifornito) la casa  B-bòno, l'abbirsào! - L'abbissào pi' li festi! = Lo ha conciato bene ( anche e soprattutto in senso negativo) Abbéssa ddròcu! = Metti a posto quel luogo,  sistema quel posto Picciotto
abbirsàtu (o abbissàtu)= Giovane sistemato ( e quindi probabile buon partito) Va'-bbèssa 'sta varca! (lett= e vai a riparare questa barca!) =La situazione è troppo compromessa per porci   riparo. Il soggetto è decisamente irredimibile, inutile sperare nella resipiscenza.
Abbirsàrisi o Abbissàrisi = 1.sistemarsi, mettersi a posto
Abbisàri =1. indovinare, cogliere nel segno  giusto - 2. (raramente) avvertire
Abbisatùri = 1. indovino - 2. figurato:  chi aveva già capito molto bene la situazione e previsto ampiamente il seguito
Àbbisi (m) = Làbbisi (m) = lapis, matita  Scurdàrisi u làbbisi = 1.dimenticarsi ( si fa per dire) della cosa (dello strumento) più importante per concludere una questione  =2.mancare di buona volontà, dell'intenzione
Abbissàrisi = 1.sistemarsi - 2. detto anche per Andare a fondo, annegarsi (poco trapanese?) ( cfr --> Anniàrisi) Vedi pure ->Abbirsarisi   T'abbissàsti,ah! ( forse anche: T'abbirsàsti,   ah!) = Ti sei sistemato bene, non è vero? ( Cioè hai trovato un buon lavoro o un buon partito..(ironico,forse))  Abbissàrisi i capìddri (forse anche: Abbirsàrisi ...) = Sistemarsi i capelli, pettinarsi a bobbò = in iri a fari a bobbò   [andare a nanna, a dormire ( specie per i bambini). Attenzione però  al traslato.]
Abbonè-abbonè = probabilmente da "à la bonne de Dieu"= come vuole Dio, nel senso del doversi accontentare Ma in ogni caso = di poco pregio, di scarso valore, comunque meglio di niente Un-n'è cosa d'abboné-abboné Non è cosa di poco valore. E, se riferito ad un uomo, non è soggetto che possa essere trattato con sufficienza.  Abboné-abboné, mòrsi-riccu; Chi-nn'a'  fari, mòrsi-a dumannàri.  Chi si accontenta di quanto la sorte gli offre ha fortuna. Chi invece lo disprezza paga per la sua arroganza  
Abbracàri = calarsi le brache = desistere, arrendersi, crollare, diminuire di forza, chetarsi, ammosciarsi Partìu liùni e arrivàu abbracàtu = E'andato via ( ha cominciato) come un leone ed è arrivato (ha finito) ammosciato Cu' i vràzza abbracàti = Con le braccia  Calate lungo i fianchi. Cioè in atteggiamento mansueto e remissivo
Abbramàtu = 1.Preso da voglia intensa,  potente, irresistibile, folle.- 2.Non generoso. - 3.Affamato. Abbramàtu di vita = Intensamente desideroso di vivere (attivamente).
Ab-bràzza e bàsa (vàsa) = abbracci e baci, effusioni eccessive sino al ridicolo; ma anche = finale inatteso   Finiu ab-bràzza e bàsa ( Anche se prima    -> 'A carta era mala pigghiàta) Le cose si sono messe per il giusto verso. Dopo gli opportuni  Chiarimenti ci si è trovati tutti d'accordo.
Abbruciàri (= Abbuciàri) = 1.bruciare, ardere - 2.Sentire dolore   'A lingua, t'avissi abbuciàri! = Ti si dovrebbe    bruciare la lingua per quello che stai dicendo Òtala, chi s'abbùcia! (lett.= Gira (ciò   che stai cuocendo) sull'altro lato per evitare che bruci  = Svicola pure dal tuo precede insostenibile discorso. Guarda che mi rendo conto che stai cambiando tesi.  Abbuciàri 'u pagghiuni (lett.: bruciare, dar fuoco al pagliericcio)    = Ecclissarsi senza aver pagato il conto (specialmente la tariffa al casìno) - Venire meno ad una promessa.
Abbrumàtu = inzuppato, bagnato   tanto da colare, da sembrare anzi fatto di acqua stessa --> Assuppatu  
Abbuàri = remare con le spalle rivolte al senso di marcia tirando a sé il remo ( opposto a --> siàre )   Abbuàri contru = Remare contro. Fare opposizione. Ostacolare Abbuccàri = 1.inclinarsi sul   fianco e capovolgersi, cioè scuffiare, per una barca - 2. rovesciare,  capovolgere, mettere sottosopra Ìri circànnu vàrchi abbuccàti  = lett. .andare in cerca di barche capovolte   = andare in cerca di situazioni compromesse delle quali approfittare
Abbucciàre o Abbocciàre =   1.bocciare, essere bocciato (sdpecie a scuola o in un esame) - 2. colpire,con  la propria, una o più bocce altrui nel gioco delle bocce
Abbuddràri = 1.immergere, mettere sott'acqu  - 2. immergersi, andare sott'acqua
Abbufaràto o Abbufaracchiàto    = con la faccia gonfia
Abbuffàri = 1. diventare gonfio - 2. gonfiare,   pestare, picchiare qualcuno -> aunciàre o unciàre   Finìscila, 'chi t'abbuffu! = Smettila, altrimenti   ti gonfio, ti picchio!
Abbuffàrisi = mangiare senza continenza, a crepapelle, rimpinzarsi, -> abbuturràrisi
Abbuffàtu = gonfio, gonfiato -> aunciàto  o unciato    Abbuffàtu comu 'u Signùri d' ' Pantiddrarìa  = Gonfio come l'immagine del Signore conservata a Pantelleria  a-bulùni = in modo massivo, abbondantemente, a grossi fiotti   'U sàngu ci scìa a-bulùni! = Il sangue gli usciva a fiotti!                  
Abbummàtu o Pigghiàtu da' bùmma   = intontito, stordito, intronato come dallo scoppio di una bomba, stupido, scarsamente reattivo,abulico, asessico - ->Termini marinareschi
Abbunàri = abbuonare, rinunciare a qualcosa a favore di qualcuno, lasciare senza pagamento
Abbunazzàri = 1. il tranquillizzarsi , calmarsi del vento e del mare - 2. il placarsi degli animi dopo una disputa
Abbunazzàto = affettatamente ed eccessivamente dolce, gentile, disponibile. In definitiva babbéo.                  
Abbunnànza = abbondanzaAbbunnànza 'un-n'  ha fattu mai caristìa  = l'abbondanza non ha mai causato la carestia [la generosità paga?]                  
Abbunnanziùso = di carattere generoso, che dà più del dovuto                  
Abbunnàri o abbunniàre = 1. abbondare - 2. non essere parsimonioso, manifestare generosità  - 3. restare in soprappiù, eccedere'U siniàro abbùnna 'a tàula = L'ortolano rende abbondante, ricca, la tavola                 
Abbuscàri = 1. guadagnare,   buscare - 2. prendere botte - 3. essere sconfitto, perdere (in una competizione)  Abbuscàrisi 'u pani = guadagnarsi    il pane, cioè di che vivere   Abbùsca e porta 'n-casa! = prendi  le botte e tienitele!  Abbuscàu, 'u Trapani! = Ha perso (l'incontro), la squadra del Trapani!
Abbuscatùri = chi di norma          vuole e riesce a guadagnare [vale per lavoratore, cioè per persona  ben disponibile nei confronti del lavoro]                  
Abbutàri (-> 'Utàri) = 1.socchiudere, accostare - 2. voltare, svoltare  Abbutàri 'a porta = accostare o socchiudere  la porta, l'uscio, le imposte   Abbutàri pàggina = (lett.:girare  pagina) fig.: cambiare modello di comportamento, vita                  
Abbuttàri (trans. e intrans.) = 1. riempire, colmare - 2. riempirsi, colmarsi (come una botte) - 3. (fig.) sdegnarre, sdegnarsi  M' abbùtta! = mi annoia, mi rompe, non mi va, mi scoccia ecc.   Abbuttàrisi l'ascìddri = (lett.: gonfiarsi le ascelle) Fig.: sentire superato il proprio limite di sopportazione          e reagire, stancarsi e quindi arrabbiarsi ed esplodere, sdegnarsi esplosivamente.   Càntaru abbuttàtu = (lett.:  vaso da notte ripieno) - Fig.: persona astiosa, piena di problemi e di umor nero perenne Abbuttàtu comu un tappu ri masculu  = fig.: pieno come più non è possibile o plausibile                  
Abbuttunàrisi = 1. abbottonarsi  - 2. rinchiudersi in se stessi  Abbuttunàrisi 'a 'ucca = decidere  di tenere chiusa ben bene la bocca e non dire o lasciarsi scapare niente altro Abbuttunàrisi 'a pòcchia (o pròcchia) o 'a ranatèra = abbottonarsi la patta dei pantaloni  Arristàri abbuttunàti = restare abbottonati, non aprirsi agli altri, tenere le informazioni solo per se stessi                  
Abbuturràrisi = rimpinzarsi, mangiare a crepapelle, -> Abbuffàrisi                 
Abbuzzàri = 1. abbozzare, dare una prima  forma a qualcosa - 2. generare bozzi, dislivellare, ammaccare - 3. comprendere  il senso di una situazione e accettarla tacendo, sopportare in silenzio                           
Accabbàri = (spagnolismo da acabar) finire,  terminare, esaurirsi, smettere 'U pani, accabbàu! = Il pane, è finito! Accabbàu ri chioviri! = Ha smesso di piovere                  
Accalàrisi = umiliarsi, piegarsi per forza  maggiore, abbassarsi secondando l'altrui voglia e prepotenza, cedere 'Un-m'accàlu ravanti a nuddru = non mi umilio,  non cedo di fronte a nessuno                  
Accamòra o a camòra =-> a  com'òra o pi' com'ora (per ora, in questo momento, adesso)                  
Accanùsciri = riconoscere,venire a conoscenza,  scoprire -> canùsciri  Fàrisi accanùsciri = rivelarsi per quello  che si è (in senso negativo)                  
Accanusciùtu = famoso, noto, conosciuto  per un determinato e, a volte, specifico motivo.                 
Accanzàri o Accansàri = ricavare,  guadagnare, conseguire, ottenere (detto generalmente con finalità ironiche)                  
Accànzu o Accanzamentu = guadagno (in senso ironico) Fari 'nu bèddru accànzu = Conseguire un bel risultato, un bel guadagno (cioè rimetterci o comunque raggiungere  il risultato opposto a quello voluto e perseguito)
Accàriri = accadere, succedere, avvenire          per caso.(p.p e sost. .= accarùtu)                  
Accasàrisi =                  
Accattàri =                  
Accavaddràtu =                  
Accèlla o Arcèlla                  
Accèru                  
Acchèttu o Occhèttu =                  
Acchiaccàri =                  
Acchiàli o Occhiàli = Acchiàta o Occhiàta =                  
Acchianàri =                  
Acchianàta =                  
Acchiancàri =                  
Acchichiàri =                 
Acchittàri =                 
Acchiummàri =                  
Àccia =                  
Accimàri =                  
Accippàtu                  
Acciuncàri                  
Acciunnàri                  
Accògghiri                  
Accòllu                 
A-com'-òra                  
Accrastàri                  
Accucchiàri                 
Accuddràri                  
Accuddrì -> accussì                  
Accuffulàrisi                  
Accummigghiàri o Cummigghiàri =                  
Accummiràri                  
Accunsàri                  
Accupàri                 
Accupàrisi                  
Accuppatèddru                 
Accuppunàri                  
Accùra!                  
Accunzàri                  
Accùrzu                  
Accussì -> accuddrì                  
Accutturàtu                 
Acèddru                  
Aciddriàri                 
Aciddrìttu                  
Àcitu [-> àcitu-fènicu]                  
Acìtu                  
Acqua   Mèttisi l'acqua rìntra = creàrsi un guaio  da se stessi per il determinare una situazione insostenibile anche al  di là delle proprie intenzioni.  
Acquagnùsu = l'opposto di -> siccàgnu                  
Acqualòra                 
Acquarèddra                  
Acquazzìna                 
Addàuru                  
Addicàri                 
Addichinùtu                  
Addi-ittàrisi                  
Addimannàri -> Addumannàri                  
Addimuràri                  
Addinucchiàrisi                  
Addisiàri   Addisirtàri o Disirtàri =                  
Addìu                  
Addiùnu                 
Addivintàri                  
Àddra o Hàddra (pl.: Àddri o  Hàddri)                  
Addriàri                  
Addriccàri                  
Addriccàrisi                  
Addrìna o Haddrìna o Gaddrìna                  
Addrinàru                  
Addrìtta                  
Addrizzàri                  
Addrìzzu                  
Àddru o Hàddru o Gàddru                  
Adduàri -> Adduvàri                
Adduàrisi -> Adduvàrisi                  
Adduciàri                  
Addumannàri o Addimannàri                 
Addumàri                  
Addunàrisi = accorgersi, rendersi conto di un fatto, di una situazione, scoprire un inganno. Dal  francese s'addonner                 
Addummìsciri                  
Addummìscisi                  
Adduvàri -> Adduàri                  
Adduvàrisi -> Adduàrisi                  
Aèri                  
Affàri                  
Affirràri                 
Affirràrisi                  
Affruntàri                 
Affruntàrisi                  
Affrùntu                 
Affruntùsu                 
Affucàri                 
Affucàrisi                 
Affuddràrisi                  
Affumàrisi                  
Affunciàri                  
Affunciàrisi                  
Aggagnàri o Aggragnàri                 
Aggagnàtu o Aggragnàtu                 
Aggarbari              
Aggarbàtu                  
Aggarràri                 
Àgghia                  
Agghialòru                  
Agghicàri                  
Agghiddrùtu                 
Agghimmàri                  
Agghiòmmaru                  
Agghìri                 
Agghiummuniàri                  
Agghiurnàri                 
Agghiùttiri                  
Agghiuttùtu                  
Àggia o Hàggia o Àrgia                 
Aggigghiàri                  
Aggigghiàtu                  
Aggiuccàrisi                 
Aggiùccu                  
Agguantàri                  
Agguantàrisi                  
Carìssimu...si 'un-n'agguantàssimu!                  
Agguppàri o Aggruppàri                  
Àhi! o Haiài!                  
Aiosàri o Isàri                  
Àjula                 
Aiutàri                  
Aiutàrisi                 
Àla (pl.: Àli)                 
Alàcci o Sardùna                  
Alàri                  
Alavo' = -> Termini marinari                  
Alca o arca (pl.: Alchi o Archi) = alga                 
'Aliòtu                 
Àlitu                  
Alìva                
Allaccanàri                  
Allaccanàtu                  
Allammìcu                 
Allampàri                 
Allampàtu                  
Allannàtu                  
Allapàtu                  
Allapazzàri                  
Allapitiàri                  
Allardàri                  
Allardàtu                  
Allargàri                  
Allascàri                 
Allatàtu                  
Allatinàri ->                  
Allattàri                 
Allelùi!                  
Allianàrisi                  
Alliccàri = 1 leccare - 2. amoreggiare (-> Scimiàri) Allìcca-mìcci =( lett). leccatore di stoppini di candela - (fig.) morto di fame, poveraccio CFR Cocò mi chiamanu Allìcca-mòrvu  Allicca-sapùni                                    
Allippàri                  
Allirìzza                  
Allisciabbùssu                  
Allisciàri                  
Allitràrisi                  
Allittràtu                 
Allittràtu                  
Àllu! o Hàllu! [Hàlla! - Hàlli!]= Èccolo là! [Èccola! - Èccoli!]                  
Allucchìri                  
Allufiàtu                 
Allura                  
Allunghàri                  
Allupamèntu                  
Allupàri                  
Alluppiàri                  
Alluppiàrisi                  
Allustràri                  
Allustràtu                  
Allùstru                
'Alòfaru                  
Altàru (=ai(t)tàru)                  
Alùzzu ->                  
Amànti =1. - 2.->                  
Amariàrisi                  
Amaròsticu                  
Amìcu                  
Àmma o Hàmma (pl.:Hàmmi)                  
Ammagghiàri                  
Ammallàri                  
Ammanàri                  
Ammanicàri                  
Ammanicàta                 
Ammaraggiàrisi                  
Ammarinàri                  
Ammariùni ->  Àmmaru o Hàmmaru                  
Ammasàri ->                  
Ammàtula  Ammàtula chi fai mussu e funcia. Prima si travàgghia e poi si mangia!                  
Ammazzamarèddru =                  
Ammazzaràtu = appesantito,  come per avere addosso una -> màzzara [Mi sèntu 'i àmmi  ammazzaràti = Mi sento le gambe appesantite...]                  
Ammazzàri                  
Ammazzàrisi                  
Ammicciàri                  
Amminàzza (pl.: Amminàzi) =                  
Amminazzàri                 
'Ammìnni o Rammìnni                  
Ammintuàri o Ammintuvàri                  
Ammintuàtu = anche -> Anuràtu o Onuràtu                  
Ammiràrisi                  
Ammiscàri                  
Ammiscàrisi                  
Ammitàri = 1. Avvitare - 2. Invitàre                  
Ammitàtu                  
Ammìtu                 
Ammo'! o Ràmmi! o Rùnami!                  
Ammòddru                  
Ammuccàri                  
Ammucciarèddra                  
Ammucciàri                  
Ammucciùni                  
Ammugghiàri                  
Ammulàri                  
Ammunziddràri                  
Ammurràri                  
Ammuttàri                 
Ammuttunàri                  
Ammuttùni                  
Ammùzzu                  
Àmu =1. - 2.                  
Amùri                  
Amurusànza                 
Amusìa = ineleganza, rozzezza, cafonaggine                  
Amùsu = rozzo, inelegante, grossolano                   
Àna o Hàna                  
Anaturèddra o Naturèddra = ->                  
Ànca (pl.: Ànchi)                 
Ancìddra                  
Anciòva o Angiòva                  
Ànciu o Hànciu                  
Anèddru                  
Àngha o Hangha                  
Anghamèddru = ->                  
Anghàta                  
Anghatuna                 
Anghulàru                  
Àngiulu                  
Anìru o 'Nìru                  
Annacàri                  
Annacàta                  
Annaculiàri                  
Annàna = ->                  
Annannàtu                  
Ànnatu                  
Anniàri  ciaramiri anniàti               
Anniàrisi                 
Annìcchia o Antìcchia                  
Annìmulu o Anìvulu                  
Anninghàri                  
Anniscàri                 
Annìscu                  
Annittàri                  
Annivinàri                  
Annivina-vintùri                
Ann'occhiu                 
Annùnca                  
Annurvàri                  
Antìcchia o Annìcchia                  
Antìcu (pl.: Antìchi)                  
Antìnna o 'Ntinna                  
Ant-ùra                  
Anuràtu o  Onuràtu = anche  -> Ammintuàtu                  
Anùri o Onùri                  
'Àpiri o Ràpiri                  
Appaciàri                  
Appagnari                  
Appagnàrisi                  
Appanàrisi                  
Apparaggiàri                  
Apparàri                  
Apparàrisi = prepararsi, predisporsi, acconciarsi per qualche cosa o avvenimento                  
Appàriri                 
Apparìri                  
Apparpàrisi                  
Apparùtu                  
Appattàri                  
Appattàrisi                  
Appicàre                  
Appicatu                  
Appiccicàri                  
Appigghiàrisi                  
Appinnicàri                  
Appinnicàrisi                 
Apinniccàrisi                 
A-pinnìnu                  
Appirimènti o Pirimènti                  
Appirsunàtu                 
Appizzàri                 
Appizzàrici                  
Appizzàrisi                  
Appizza-ròbbi                  
Appòsta                  
Apprèssu o Appèssu                 
Appuggiàri = ->, # appuiàri                 
Appuiàri o Appujàri                  
Appuiàrisi                  
Appuntàri                  
Appuntiddràri                  
Appuntìnu o A-puntìnu                  
Aquila o Aquia = ->                  
Aràciu e Aràciu-aràciu                  
Arancìna (pl.:Arancini)                  
Arànciu = 1. - 2. ->                  
Ar'antu-Ar'antu                  
Aràsimu = Erasmo                  
Arca = ->Alca                  
Arcànu (pl.: Arcàni)                  
Arcèlla o Accèlla                  
Arcèru (o arcaico: Accèru)                  
Arcimpèriu                  
Ardicula = ortìca                 
Arègna                  
Arèmi o Rinàri                  
Arènzia o Rènzia = (lett.: udienza)  Ràri o dàri rènzia = 1. dare ascolto, fare attenzione, accettare il consiglio di qualcuno - 2. badare a qualcuno,  occuparsi di qualcuno ( specie se riferito a bambini)                  
Àrgia o Hàrgia o Àggia = branchia del pesce - Al plurale: Àrgi (Hàrgi, Àrgi) ) serve ad indicare quella parte del corpo umano che è compresa  tra la mandibola e il collo. Avìri li àrgi unciàti (o aunciàti) = 1. Non poterne più di una certa situazione - 2. avere il collo vistosamente gonfio come nel caso degli orecchioni (= Avìri 'i  argiàzzi)                  
Argiàzzi = come -> "avìri li àrgi aunciàti (o unciàti)"                  
Arìcchia o Orìcchia (pl.: Arìcchi o Orìcchi) = orecchio   Attisàri l'arìcchi  Avìri l'arìcchi di sceccu   Di 'nn' arìcchia ci tràsi, e di l'àutra  ci nesci!  Frisculìari l'arìcchi Stùppati 'ss'arìcchi!   'Un ci senti di 'ss'arìcchia                  
Aricchiùni =                  
Aricciòla = Ricciòla                  
Arìddru = grillo --- Il pl., Arìddri,  designa i semi dell'uva e dei fichidindia. Questi ultimi, se assunti in  eccesso, fanno -> attuppàre                  
Àriu = ->                  
Arma = 1.anima - 2. arma                  
Armàri                  
Armàtu = ->                  
Arraccamàtu o Raccamàtu Arragghiàri  Arraggiàri  Arraggiàrisi   d' Arrècu a = appresso a, dietro a                  
Arramagghiàri = irretire, mettere in gramaglie, inguaiare Arramàtu   Arrancàri   Arrancàta   Arrancicari ( raro Aggrancicàri)  Arranfàri (da -> Ranfa) = artigliare, ghermire,  agguantare con violenza o senza discernimento  Arrapacchiàri  Arrappamèntu  Arrappàri  Arrappatu Arrappùsu     Arrassàri                  Arrassàrisi                  Arràssu                  Arrè                  Arrèggiri                  Arriàri = ->                  Arricampàrisi                  Arricialàri                  Arriciuppàri o Riciuppàri                  Arricògghiri                  Arricògghisi                  Arricriàrisi                  Arriddùcisi           
A chi t'arridducìsti...Marianu! Di curnutu a   ruffianu!

                 Arrifàri = ->                  Arrif(r)iddàri                  Arrif(r)iddàrisi                  Arrif(r)iddàtu                  Arrimazzàrisi                  Arrimuddràri                  Arrinèsciri                  Arringhàri                  Arripizzàri                  Arripuddrìri                  Arripuddrùtu                  Arripusàri                  Arrisagghiàrisi                  Arrisèriri                  Arrisicàri                  Arrisicàrisi                  Arrisinàtu                  Arrisittàri                  Arrisittàrisi                  Arristàri                  Arritàri                  Arrittàri                  Arrivàri                  Arrivèrsa                  Arrivirsàri                  Arrivìsciri                  Arrizzàri (con le z dolci)                  Arrizzhàri (con le z aspre)                  Arrubbàri                  Arruccàri                  Arruffianamèntu                  Arruffianàrisi                  Arrunghiàrisi                  Arrunzàri                  Arrunzàta                  Arrusciàri                  Arruspigghiàri                  Arruspigghiàrisi                  Arrùsu                  Arruzzuliàri                  Arti                  Arvulu                 
Arzenti  Rarìci arzènti: picchì ci-pisciàu-supra  'a figghia d'u siniàru = Radice molto pungente, amara, perchè gli ha  fatto sopra la pipì la figlia di un ortolano.                   Arzu o Azzu                  Aschi                  Ascìddra o 'Scìddra                  Ascinsioni                 
Ascippàri o Scippàri  = strappare con forza qualcosa di conficcato, sdradicare, svellere,  estirpare, cavare, acquisire guadagnare appropriarsi ottenere con  accortezza, trarre guadagno, cercare di appurare domandando con  insistenza.                  Scippàri un denti = cavare un dente                  Scippàrisi l'ova ri' l'occhi = Strapparsi gli occhi, cioè fare tutto il possibile e oltre per ottenere un certo risultato.                  Scippàri r'in manu = anche e soprattutto in senso figurato e comunque con una certa forzatura                  Scippari r'in mucca = 1. convincere o  costringere qualcuno a privarsi di qualcosa a proprio favore -  2.Spingere ad una ammissione, ad una confessione.                  Scippàri vastunàti = comportarsi in modo da costringere l'interlocutore a reagire, a giusta ragione, violentemente.                  Ci l'ascippàu r'in mezz' i còsci! = per  dire che una certa ragazza ha usato tutte le arti della seduzione per  legare a sè un ragazzo apparentemente riluttante                  Na' 'ssu culu ascìppi ancìddri? Nè rossi,  né minutìddri! = Indica il massimo della tircheria invincibile (Da  questo culo credi di poter cavare anguille? Nè grosse, né picoline).                                   

Asciuddricàri o Asciddricàri                  Asciuddricùni o Asciddricùni                  [Asciuttàri]                  Asciuttìzza                  Asciùttu                  Ascutàri                 Asìggiri  = incassare un credito, una paga, essere pagato ( #??--> Sìggiri)                  Asinèddri                  'Àsparu                  Aspittàri                  Aspittàrisi                  Assabinirìca                  Assicchiàri                  Assicchiàtu = smagrito solo nel volto -> siccu                  Assicutàri                  Assimigghiàri o Assumigghiàri                  Assinnàtu                  Assintàtu                  Assirùni                  Assittàrisi                  Assittàtu                  Assògghiri                  Assucàri                  Assucàta                  Assufficàri                  Assufficàrisi                  Assufficàtu                  Assummàri                  Assuppàri                  Assuppiàri                  Assuttigghiàrisi                  Assuvicchiàri                  [Asta 'fiòccu]                  Astimàri                  Astìmi                  Àstracu                  Astutàri                  a te-tù                  Atta                  a tàci-màci                  [Attaggiàri(si)]                  Attanghàri                  Attanghatùri                  Attapanari o Attappanàri                  Attapanciàri                  Attappàri                  Attappàta                  Attarantàri o Attirantàri                  Attassàri                  [a-tè, pighiatìlla!]                  A-Tìa! o A-t-Tìa!                  Attimpàri                  a-Tinghitè                  Attintàri                  Attisàri                  Attrappàri                  Attrappàrisi                  Attrassàri                  Attristàri                  Attrummàrisi                  Attrummàtu               

Attuppàri = 1. otturare,  ostruire con un tappo - 2. trovarsi in una situazione di stitichezza  indotta dall'abuso nella scorpacciata di fichidindia. - 3. Non riuscire a  rispondere alle domande dell'insegnante nel corso di una interrogazione  scolastica.                  Attruvàri                  Attu                  Attumàri                  Attumàta                  Attunniàri                  Attunniàrisi                  Attuppàri                  Attuppatèddri                  Atturràri                  Aùgghia                  Augghiàta                  Aunciàre ( o unciàre)          =                  Aùstu                  Àutru                  Avantàri =                  Avantàrisi                  Avant'èri                  Avànti-r'arrè o r'avànti-r'arrè                  Avanzàri = essere creditore                  Avìri                 Schetta, 'un t'appi, ma maritàta, t'appi  ..abbasta chi t'appi, e comu t'appi t'appi! = Da signorina non ti ho  avuta, da maritata ti ho avuta. Basta che ti ho avuta e come ti ho avuta  ti ho avuta!                   a' vògghia o a' ògghia                  Avvastasàrisi                  Avvastasàtu                  Avvisàtu                  Avvistàri                  Avvocatìcchiu                  Azzalòra                  Azzhannàri                  Azzhiccàri                  Azzhiccùsu                  Azzhimmàri                  Azziddràri                  Azzòlu
Azzu o Arzu

B
Babbalùci (+ Babbalucéddri aut Babbalucéddra) = lumache (+ lumachine)
Iri a babbalucéddra (= andare a raccogliere lumachine) = Imporsi di compiere una missione di poco conto
Mannàri a cògghiri babbalucéddra .= Mandare a quel paese
Cchiù curnùtu di 'na cartéddra di babbalùci
= Di chi ha più corna di quante ce ne siano in una cesta di lumache. Ma anche di chi non ha remore morali di sorta.
Babbasunàzzu = stupido, fessacchiotto
x
y
Babbilònia = Babele, confusione
Finìu 'a tùrr-'i-Babbilònia = Di una situazione che degenera in assoluta ed indistinguibile confusione
Bàcara = membro virile, pene
Bàcara-persa; Bàcara-lenta = Di qualcuno incapace, nato inutilmente maschio. Mollacchione.
Bacaràta = sciocchezza, stupidagine ( cfr Pacchiaràta)
Fari 'na bacaràta = Compiere una azione stupidamente sbagliata
Cuntare bacaràte = Raccontare storie eccessive ed incredibili
Baccagghiàri = baccagliare, dirsele a voci accese, litigare ( cfr anche Baccariari)
Finéru a baccagghiàri = Hanno finito con il litigare
Baccàgghiu = 1.casa di malaffare - 2.vociare confuso - 3.linguaggio iniziatico criptico. Gergo della malavita -
4.possibilità di guadagno segreto e sporco
Acchianàre 'o baccàgghiu = 1. Salire su, andare in una casa di malaffare - 2.x - 3.y
Ma chi c'è? Baccàgghiu? (-> 'n-nìscu?) = = C'è forse da guadagnare qualcosa, in qualche modo?
Baccariàri = 1.ribollire - 2.abbondare - 3.gridare litigiosamente
Càla, chi baccarìa! = Butta giù la pasta. L'acqua della pentola già ribolle. [ cioè fai quello che devi fare perché è il momento giusto]
Parìa chi baccariàvanu! = Ce ne erano tanti (es.: pesci) che sembrava che ribollissero come l'acqua nella pentola
Chi ci baccarìi? = Cosa hai mai da discutere? Per quale motivo pretendi di dire la tua?
Bacchittùni =ozioso, fannullone, svogliato
Vili e bacchittuni = Pigro e svogliato
Bàcula-'nzìcula = (-> Autru: giochi) altalenarsi a cavalcioni sulle due estremità di un asse a leva con perno centrale
Fari bàcula-'nzìcula = Barcamenarsi tra due opinioni opposte. Stare di qua e di là a seconda della situazione
Bàculu (arcaico) = fondo cassa, gruzzolo messo da parte
Bàddra = 1.grossa pietra a forma di palla - 2. palla d'artiglieria - 3. pallottola
Iri 'fàcci 'i bàddri = andare in faccia alle pallottole cioè affrontare risolutamente una situazione difficile
Mèttiri 'na bàddra 'n-frùnti a unu = colpire con una pallottola qualcuno in fronte [anche metaforicamente]
'Nfilàri 'na bàddra 'n-n'on cannùni (lett.: Con una connonata centrare con la palla la bocca di un altro cannone)
= fare centro, nel senso di avere un colpo di fortuna straordinaria, conseguire un esito positivo in modo clamoroso
Baddrarònzuli = pallottole ovoidali di fibre d'alga che si trovano sulla battigia
Baddràte = sassate, colpi di pietra
Pigghiàri unu a baddràte = accogliere o assalire qualcuno a sassate
'Un-ni vòli màncu a baddràte [ generalmente detto di lavorare o studiare] = Non ne ha voglia, e non ne avrebbe voglia nemmeno se dovesse essere preso a sassate
Baddriàri o Baddruttuliàri = 1. maneggiare qualcosa di pesante - 2.manovrare - 3. padroneggiare
'Un-n'è cosa chi si po' baddriàri = Non è un qualcosa che si possa maneggiare, che sia maneggevole
'Un si fa baddruttuliàri comu un picciottu = Non si fa manovrare, padroneggiare come un ragazzo
Baddròttuli = 1. oggetti di forma rotonda - 2. pallottole
Bàddru = piccola ciottolo sferoidale dovuta generalmente all'azione delle onde del mare
'U iòcu du bàddru -> Autru: Giochi
Bagghècaru (arcaico) = sgraziatamente grassoccio
Bàgghìu = baglio, costruzione rurale (o da tonnàra), talvolta di notevoli dimensioni, a struttura chiusa con corte interna, ripetente in una certa misura l'ambiente curtense medievale
Si rapìu 'a 'ucca quantu 'u bàgghiu 'i Marausa ( lett.: Si è aperta la bocca quanto (il portone) del baglio di Marausa
= detto di chi ha protestato e inveito gridando esageratamente
Bagghìu =che ha autorevolezza e nobiltà d'animo, prerogative del Balì, titolo onorifico in diversi ordini cavallereschi e religiosi
Vanni Bagghìu ( Giovanni Romano 1881 - 1974) marinaio, così chiamato per l'autorevolezza specie nel mettere insieme e poi reggere le ciurme del -> còttaru degli -> spacasàra
Baggianarìa =1. eleganza deteriore, cattivo gusto, l'essere kitsch - 2. stupidità, creduloneria
Baggianàta = 1. mancanza di eleganza - 2. stupidaggine
Baggiànu = 1.elegantone becero, narcisista dal dubbio gusto - 2. credulone, stupidello
Baiàna =
Baiòllu =
Balànza =
Balanzìnu =
Balàta, pl. Balàti =
Balatàri =
Balatàru =
Balatàtu =
Ballunèru o Ballunàru o Pallunàru = chi è solito raccontare balle o comunque ad esagerare oltre ogni credibilità
Ballùni =
Balluvìggini o Ballu-vìrgini =
Balosu
Bammìna o Bommìna
Bamminèddru
Banna, pl. Banni
Bannèra
Bannètti
Baragghiàri
Baràgghiu, pl. Baràgghi
Barbacànu
Bardàscia
Barduìnu
Barracànu
Barru
Barùni
'U barùni Ràbbici = persona nobile, di rispetto (detto però con intento ironico)
Barunìssa
Barùsa
Baschi
Baschiàri
Bàsciu o Vàsciu
Bastardùna (f., s. e pl.)
Bastardùni (m., s.)
Batassànu
Batìssa
Battàgghiu
Bàttiri
Battìsimu
Battìsta
Batùrru o Butùrru
Baùllu o Càscia-baùllu
Bàusu
Bavùsa o Vavùsa
Bazzannàcchi
Bazzariàri
Beccafìcu
Beccamòrtu
Becchi
Beccu
Bèddru
Bellu
Beni
Bèniri (per Vèniri)
Bèrta
Biàncu
Biàsi
Bicatèri o Bricatèri
Bicchèri
Biddrìcu
Biddrìzza
Biddròcculu
Biddrùni
Bìfara (pl. Bìfari)
Bigghiòlu
Bigghiulàta
Bigghiulàzzu
Bigghiulèddru
Bilìci o Bilìcia
Bille'
Billicchètti
Binirìca!
Bìriri
Birrìna
Birrinàta
Bìsitu
Bistìni
Biùnnu
Bìviri
(blacchimànni)
Bòddraru
Bòffa
Bòia
Bommìna o Bammìna
Bona
Boòna
Bonanòtti
Bonènta
Bonèntu o Boneèntu
Bongiòrnu
Bontà
Bonu
Bonvèssu
Botta
Bozza
Bòzzu
Bricatèri o Bicatèri
Brìgghiu
Briòscia = dolce lievitato cotto a forno.Quella siciliana è preparata con pasta lievitata all'uovo e ha forma a base semisferica sormontata da una pallina chiamata tuppu. Viene servita principalmente farcita con gelato o come accompagnamento delle granite.
Broccolìni
Brògna (pl. Brogni) = (termine marinaresco) -> Patèddra
Broru
Buàtta
Bucàli
Buccètta
Buccittàta
Bucu
Bue o Voe
Buffatùra (pl. Buffaturi)
Buffetta
Buffuniàri
Buffuniatùri
Bugghiòlu =
Bùgghiri
Bùgghiu = 1.soggetto grasso e tozzo - 2.termine marinaresco (raja o razza)
E pi' la ghiòtta du bùgghiu pessi l'àgghia, 'a fatica e l'ògghiu.
il cui significato, stante lo scarso valore e il gusto non esaltante del pesce bùgghiu (raja o razza), è che il valore di una tale ghiòtta sarebbe dato dai condimenti e dall'arte e fatica impiegate per prepararla se una tale applicazione non fosse sprecata [su suggerimento di Gianfranco Bertino]. Il significato traslato appare evidente [del tipo "Mi pare 'a ghiòtta du bùgghiu" detto di un cafone faticosamente quanto inutilmente ripulito e impupettato].
Bugghiunèddru = ovu a-bugghiunèddru
Bulèra o Gulèra o Ulèra
Bulìu
Bulùni
Bùmma
Bùmmalu
Bunàca
Bunàzza
Bunnali
Burdata
Burnìa
Burrascàta
Burrèddru
Busa
Busiàti
Busunàgghia
Buttaniàri
Buttiàri
Buttùni
Buzzu



C
Cà (= ccà) = qui, in questo posto (in opposizione a "ddrà"= lì, in quell'altro posto)
Cà semu e cà calàmu = Qui siamo e qui caliamo (le reti), cioè qui siamo e qui rimaniamo [e ciò che ne viene accettiamo].
Cà sutta 'un ci chiovi! = Qui sotto[ponendo un indice sotto il palmo dell'altra mano] non ci piove, cioè sono a posto con la mia coscienza e comunque non ho nulla da temere; ed in ogni caso sono già sull'avviso e non mi lascio imbrogliare.
Cà ti vulìa! = Qui ( a questo punto della discussione o del fatto) ti stavo aspettando (per metterti alla prova)!
Irisìnni di ccà e di ddrà = Andarsene di quà e di là, cioè andare dappertutto o senza meta
Cabasìsi = ( prob. da Kata-bàino) ciò che si porta sotto alias i genitali
'Un ci rùmpiri i...cabasìsi! = Per la leggibilità: Non insistere nelle molestie. Ma in realtà ....!!!!!!!!!
Cabbùciu o Babùciu o Carbùciu = focaccia con lo zucchero, olio, origano. Da non confondere con la - > sciavàta
Cabélla = gabelle 1. imposta, tassa, tributo - 2. pegno, estorsione - 3. affitto, nolo
Pacàre cabbélla = 1. Pagare una imposta. - 2. pagare pegno, accettare di subire una estorsione
'Un-ni paca cabélla = di qualcuno che non si sottomette alle imposizioni o che riesce ad ottenere gratis ciò che chiede
A' rìsicu si pìgghianu i cabèlli =Lett.:a rischio (sia per il locatore che per il locatario) si dà in affitto (o si affitta) un terreno, una salina ecc
cioè: ogni impresa comporta una quantità indefinibile di rischio da affrontare
Caca-nìru (= Caca-anìru) = 1.( lett.): quello che sporca il nido, cioè l'ultimo uccello della nidiata - 2.(fig.): = il figlio più giovane
Cacarèddra = 1.feci liquide - 2. paura, tremarella - 3. soggetto privo di coraggio, pauroso, vigliacco
Cacàri = Espellere gli escrementi, defecare, evacuare
Và càca a' marìna! = (fig.) Certe stronzate vai a raccontarle altrove!
Purtari 'u mortu a cacàri = (fig.) usare cautele e delicatezze ridicolmente esagerate e fuor di luogo
Èssiri sempri cacàtu e pisciàtu = essere di salute cagionevole
Si Cola cacàva, 'un murìa! [Non importa chi sia il Cola della situazione. Notare il periodo ipotetico costituito da due imperfetti. Sta ad indicare qualcosa di ovvio, di evidenza assoluta tanto da essere utilizzato ironicamente in contesti di vacuità lapalissiana.
Cacariàrisi =1. farsela addosso - 2.autoincensarsi
Cacariddràta = 1.ciò che resta delle feci, d'uomo o di animale, lasciate all'aperto - 2.azione stupida
Cacàta = 1.l'atto di emettere le feci - 2.il prodotto dell'emissione delle feci - 3. qualunque cosa priva di pregio, scadente , sgradevole
'A cacàta di Petru Pòcchia, di Favignana 'n-Trapani -> Autru: Curiosità
Cacatìcchiu = 1.persistente voglia di sfottere, di ridere - 2.piccola ma indisponente mania
Cacàtu = 1. chi se l'è fatta addosso - 2. soggetto di poco conto - 3.(+ tuttu) = chi si va incensando troppo anche se per un buon motivo
Cacatùri = 1.cesso - 2.dispregiativo per posto, luogo sporco o di nessun conto
Cacazzìna = 1. cacatelle delle mosche o di insetti in genere - 2. scoria, residuato della combustione del coke, una volta usata anche per simulare le montagne nel presepe
Càccamu = Loto d'Africa, albero d'alto fusto, producente piccole bacche dalla buccia dolciastra
Caccariàri = il fare il verso della gallina che ha appena fatto l'uovo ( il fare coccodè)
'A addrìna-caccarèra = così è appellata la donna che parla con voce stridula e concitata
Caccavètta = 1. semi di arachide -> atturràta (torrefatta). Assieme alla -> simenza, ciciri e favi sicchi fa parte della -> càlia - 2. la paglietta rigida -> pagghètta
Caccialàni o carcialàni = riccioli pendenti di capelli a spirale
Cacciatùra o cacciatùri ( usato solo al plurale) = pratiche curative rivulsive,di richiamo cioè del sangue in superficie, consistenti nel creare, tramite la fiammella di un batuffoletto di cotone acceso, una depressione all'interno di un bicchiere di vetro subito appoggiato capovolto sulle spalle del paziente dopo aver praticato piccole incisioni col rasoio o con una macchinetta a lame scattanti spinte da molle. Questo provocava un modesto salasso per ognuna delle cacciatura fatte. Veniva in genere praticata per abbassare la pressione del sangue. Per -> cuppetti si intendeva la stessa manovra senza incisioni e quindi senza salasso.
Cacciaturi (singolare)( plur.: cacciatura/cacciaturi) = cacciatore
L'omu è cacciatùri = cioè è intraprendente, mentre 'a fìmmina......
Caccòcciula o carcòcciula = 1. carciofo - 2. (figurato ed ironico) malandrino, mafioso, guappo
Sèntisi caccòcciula = sentirsi malandrino, fare il guappo
'A caccòcciula mori supra-'u-fòcu (lett.= il carciofo è destinata ad essere cotto sul fuoco) (fig.: il mafioso è destinato a fine violenta)
Cachèu (sostantivo) = cacàtu = soggetto di poco conto
Caddrèmi = cavilli
'Un-ci-nn'è, caddrèmi! = Non ci sono cavilli (che reggano)! - C'è poco da cavillare! -> 'Unci-nn'è, canìgghia!
Caddròzzu = 1.pezzo, porzione - 2. una figura della tradizionale controdanza - 3. personaggio tipico -> Autru: Personaggi
Un caddròzzu ri pani, di sosizza = un pezzo di pane, un tocco di salsiccia
Càddru = callo
Fàrici 'u càddru = Farci il callo, prendere l'abitudine, essere abituato, avere consuetudine
Caèlla = antica giacca di scarso valore, -> bunàca
Càfara = Estro, fregola, calore sessuale
Avìri 'a càfara = essere in calore, avere la fregola, essere inrequieto
Tunni di-càfara -> termini marinareschi
Cafè = caffè -> Autru: Mestieri
Cafìsu = recipiente della capacità di otto litri di olio, utilizzato come unità di misura specifica
Cafòcchiuli = irregolarità della superficie stradale
Stràta tutta cafòcchiuli-cafòcchiuli = strada dissestata
Vedi --> Pigghiàrisi 'u pinséri d'u russu...chi ghìa a' morti e vulìa 'a strata balatàta!
Cafuddràri = picchiare, colpire qualcuno con vigore
Cagliòstru ( chiaro riferimento a Giuseppe Balsamo, Conte di Cagliostro) = infido, traditore, brigante, molestatore sessuale e quanto altro di peggiore si possa voler insinuare in riferimento a qualcuno
Cai-Cai o Crai-Crai = stentatamente, a fatica. Nell'espressione: Ìri cai-cai = andare avanti faticosamente
Caìccu = lancia, piccola barca di servizio
Caiòrna = -> termini marinareschi
Cala =1. Seno di mare entro terra adatto al riparo momentaneo di una modesta imbarcazione - 2.locale situato nelle parti più basse della nave, usato come magazzino.
Calacciuni = piccola cala anche con spiaggetta tra scogliere
Calafatàri = calafatare, rendere impermiabili all'acqua i tavolati dei fasciami e dei ponti in legno delle imbarcazioni introducendo nelle commessure della stoppa incatramata e ricoprendola poi con del catrame. Il lavoro veniva eseguito da squadre di operai che, per necessità d'opera, dovevano lavorare tutti insieme prima su un lato dell'imbarcazione e poi, ancora tutti insieme, sull'altro.
Calafàtu = operaio specializzato nel calafataggio di scafi in legno
Tutti r'un latu, com'i calafàti! = Espressione ironica per criticare un assemblamento di operai non necessario né fattivo
Calamarèra = portacalamaio da tavolo
Calamàru = 1. calamaio, contenitore d'inchiostro - 2. Mollusco cefalopodo a corpo allungato, provvisto di conchiglia cornea interna, di due larghe pinne laterali e di dieci tentacoli.. -> Termini marinareschi
Calamènti = -> Termini marinareschi
Calàri = calare, mettere giù, spostare verso il basso, abbassare, venire giù, diffondersi, diminuire, mandar giù
Calàri 'a pasta = buttare giù, mettere a cuocere la pasta nel -> quaràro chi-bùgghie (bolle)
Calàre 'a-testa = assentire, dire di si di controvoglia
Calàri i nassi = mettere le nasse a mare
Calàri 'i vele = ammainare le vele
Calàri l'ali =(figurato) diminuire le proprie pretese
Calàrisi i càusi = (figurato) cedere ad una imposizione
Calàri 'u-stòmmacu = massaggiare, seguendo la direzione delle anse intestinali, l'addome. Era la panacea dei disturbi gastro-intestinali in particolare del tipo -> matrùni o matrazza, e veniva praticato dalle nonne o dalle zie anziane e ancora meglio da una -> tùcca-stòmmacu di professione, con accompagnamento della rituale -> raziòni
Calàu, 'u suli! = Il sole è tramontato!
'U pani, calàu! = Il prezzo del pane si è abbassato!
'Un putirisìlla calàri ( o Agghiùttiri) = non poterla mandar giù ( o Inghiottire), non poter accettare, tollerare una certa cosa o circostanza
Calcagnòlu o Carcagnòlu = -> Termini marinareschi
Calcàra o Carcàra = fornace da calce -> Autru: Luoghi
Caletta = piccola cala
Càlia = Sono i frutti secchi (arachidi, noccioline, ceci, fave secche) atturrati (torrefatte) venduti assieme alla -> simenza, una volta da ambulanti che seguendo le processioni sacre abbanniàvano: " Càura, càura l'hàiu! Accattativìlla, caccavètta e simenza! Tri unzi, 'na lira!
Caliàru = venditore di -> càlia
Calìu = aria atmosferica secca ( il contrario di -> muddrùmi)
Callètta = Galletta, frisella, classico pane biscottato dalla forma a disco bucherellato, usata nella marineria trapanese come provvista alimentare di base, assieme alla pasta, nella navigazione d'altura. Per l'uso veniva ammorbidita con l'acqua o col vino o con il brodo.
Calòma = cavetto, sàgola
Calòsci = galosce, copriscarpe in tela gommata, quindi impermeabili, di colore nero o marrone
Calùnia = 1.scusa, pretesto - 2.occasione,possibilità, tentazione - 3.(raramente)calunnia, accusa grave e volutamente falsa
'A calùnia du malu-pacatùri = Il falso pretesto dell'imbroglione (cattivo pagatore)
Livàri(ci) 'a calùnia = togliere a qualcuno la possibilità di utilizzare un falso pretesto per comportarsi come da sua possibile intenzione
Mettiri(ci) 'a calùnia = 1.usare un qualcosa come scusa, pretesto - 2. creare, anche involontariamente,un' occasione o la possibilità del verificarsi di un evento non desiderato
Circàri 'a calùnia = darsi da fare per trovare, immaginare, un motivo, una occasione per evitare di ottemperare ad un dovere
Truvàri 'a calùnia = l'essersi inventato qualcosa, l'aver afferrato a volo la scusa per fare diversamente dal dovuto
Caluniàri =calunniare, l'atto del dire o mettere in giro notizie o affermazioni gravi e false a danno di qualcuno
Caluniàtu = calunniato,chi subisce l'opera del -> caluniatùri
Caluniatùri = calunniatore, chi diffonde gravi e false notizie o accuse a danno di qualcuno che viene così -> caluniàto
Camèntu = comento, fessura fra due tavole di legno, generalmente del fasciameo della coperta di una barca
Camiàri = 1.riscaldare gradualmente il forno sino a portarlo alla temperatura di regime - 2. -> Termini marinareschi
'St'iòrnu 'mpàsta e dumàni camìa (letter.: oggi impasta e domani mette il forno a riscaldare) = prendersela troppo comoda
Caminàri = 1. camminare - 2. muoversi, darsi da fare, attivarsi, mettersi in azione - 3. andare avanti, progredire, avvicinarsi alla conclusione
Caminari supra un tagghiu ri-cuteddru = camminale sul filo del coltello, cioè essere in pericolo, non poter concedersi di sbagliare
Cù camìna, allìcca e cù sèri, sìcca! = Chi cammina, lecca, assaggia; chi sta senza far niente, secca, muore!
= Come dire: se si vuole conseguire comunque un qualche risultato bisogna darsi da fare
'A addrìna chi camìna, s'arritìra c' 'abozza-chìna = La gallina che va in giro si ritira col gozzo pieno
= Chi si dà da fare rimedia sempre abbastanza
Camìna! (esortativo ed imperativo) = allontanati di qui! ( Che è meglio per te!)
I cosi, camìnanu! = Le cose, le pratiche, gli affari vanno avanti, vanno verso la conclusione.
'A cira squàgghia e 'a prucissiòni 'un-camìna! (lett.: la cera delle candele continua a sciogliersi, ma la processione non va avanti!)
= Si sta perdendo inutilmente tempo (o/e denaro), senza che la questione faccia progressi, senza che si vedano miglioramenti
-> trippiàre
Càmiu = camion, autocarro
Camìu = -> termini marinareschi
Càmmi = interessi passivi su un prestito ricevuto o concesso
Fàrisi nèsciri pìcciuli (o sòrdi) a càmmi = farsi prestare soldi ad interessi
'Un-n'arrinèsciri a pacàri màncu i càmmi = Non riuscire nemmeno a pagare gli interessi [ tanto grande è il debito o il disastro economico]
Camomi = cardamomo o amomo, spezie a palline , molto simili 'e' -> spèzi-sani, ma di colore più chiaro e dall'aroma caratteristico
Campàna = campana
'A campàna fa dàmmi-e-dùmmi = (figurato: Non c'è partita senza contropartita! Dare e avere.)
'Unni c'è campani ..c'è buttàni = (traslato: basta che in un luogo ci siano quattro maschi che spuntano le puttane)
Campanàru = 1. campanile - 2. campanaro - 3. biscotto pasquale con incastonato un uovo sodo intero colorato
Camparìa = -> Termini marinareschi
Campariòtu = -> Termini marinareschi
Campa-vita =
Campiàri =
Campili =
Campiùni =
Càmula =
Camurrìa =
Camurriùsu =
Canalicchiùni = scarpello a forcella, ricurvo, da falegname utilizzato per l'intarsio
Càncari =
Cànciàri o Cangiàri =
Cànciu o Càngiu =
Canfùgghiu =
Schimintàrici 'u canfùgghiu
Supra 'a pàpula 'u canfugghiu!
Càngiàri o Canciàri = vedi sopra
Càngiu o Cànciu = vedi sopra
Cani =
Canìgghia =
Canigghiòla =
Canigghiùsu =
Canna =
Cannaliàri =
Cannalivàri =
Cannamèla =
Cannamilùni =
Cannarìtuli = -> Taddrarìtuli
Cannaròzzu =
Cannàta =
Cannavàru o Curdàru =
Cannavàzzu =
Cànnavu = canape
Cannèddra =
Canniàtu =
Cannìla =
Cannilòra =
Cannistrèlli = -> Termini marinareschi
Cannìzzi =
Cantarànu =
Cantàri =
Canta, porcu, ch'i favi vannu a quattru-rana![Reclama pure (inutilmente), porco, ma le fave costano troppo per accontentarti!].
Càntaru = Càntaro,detto pure "'u capitànu", è l'antico vaso da notte, alto, di terracotta smaltata bianca, slabrato e fornito di ampia seduta circolare per un comodo uso . Di solito munito di due manici, veniva coperto da una -> pèzza-càntaru, strofinaccio riciclabile di tela morbida, per la necessaria immediata pulizia personale a secco dopo l'uso.
Ittàri 'u càntaru = (fig.) svuotare (non" buttare via") 'u càntaru. Attività modesta e mal vista, da affidare all'elemento meno significativo del gruppo familiare e non. Di conseguenza "va' 'ecca 'u càntaru!" era l'invito sarcastico rivolto a colui del quale si voleva sottolineare l'ininfluenza.
Òmini 'n casa: càntari-chini = (lett.) Uomini (ritornati) in casa: càntari pieni (nel senso metaforico di momentanea abbondanza, benessere economico). Ciò in modo particolare al rientro dei marinai dalle campagne di pesca stagionale
'Ran pezzu-di-càntaru = detto stentoreamente e in modo aggressivo come epiteto inequivocabilmente dispregiativo nei riguardi di chi si comporta in maniera poco seria e da immaturo. Talvolta ha valenza confidenziale , di blando rimprovero o di mera sottolineatura e richiamo. Oggi si direbbe " stronzo, testa di cazzo".
Càntaru a quattru-mànichi = (fig.)Càntaro a quattro manici (e non a due), cioè super-càntaro, càntaro fuori serie, incommensurabile. Epiteto rivolto a chi si è comportato in modo eccezionalmente criticabile e negativo.
N'àiu vistu càntari, ma no di-setti-palma! = Ne ho visto di càntari, ma mai alti sette palmi (più di un metro e mezzo)! A sottolineatura dell'eccezionale enormità della "stronzaggine" del soggetto in obiettivo.
Càntaru abbuttàtu = (lett.) càntaru ricolmo fino all'orlo. (Fig.): soggetto sempre astioso, di cattivo umore, risentita col mondo e con se stesso, afflitto da problemi e a limite dell'esplosione reattiva
Ìri a dipèrdiri, comu i càntari ( o càncari) vecchi! (lett.: Andare indietro, peggiorando, come i -> càntari (o i -> càncari) vecchi! = detto a qualcuno, specialmente giovane, per sottolinearne il regresso in fatto comportamentale o conoscitivo.Equivale a "Ìri 'nn-arrè, comu 'u -> curdàru"
Fari chiù fetu di un càntaru cu cummògghiu = Puzzare più di un càntaro chiuso da un coperchio.
Cantàru (pl. cantàra) = antica unità di misura di peso corrispondente a circa 80 kg ( = 100 ròtuli <-).[In tono scherzoso equivale a dire approssimativamente "un quintale"].
Cantàru = 3ª persona plurale, passato remoto indicativo di cantàri = cantàre, cioè = cantarono (utilizzabile pure come passato prossimo = hanno cantato).
Cantìddru o Còzzu =
Cantunèra =
Cantùni (pl. Cantùna)=
Canùsciri = ->Accanùsciri
Canzùna =
Capàrra =
Capàrru =
Capìcchiu =
Capìddra = -> Termini marinareschi
Capìddri =
Capimèntu =
Capìri o a-capìri =
Càpiri =
Capitànu = modo di chiamare -> 'u càntaru
Capizzàli =
Capìzzu =
Capizzùni =
Cappèddru =
Cappiddràzzu =
Cappòttu =
Capiliàri =
Capuliàtu =
Capumàstru =
Capunàta =
Capùni = -> Termini marinareschi
Capuràisi = -> Termini marinareschi
Capùta =
Capuzzàrisi =
Capuzzùni = 1.capocciata, tuffo con entrata in acqua di testa [a differenza del tuffo "a coffa", cioè con entrata in acqua col sedere] -
2.(ironico) il ripiegamento brusco della testa, con chiusura degli occhi, per un sopravvenuto colpo di sonno
Capuzzùni a-arrancàri = tuffo seguito da una prolungata nuotata in apnea
Carapè =
Caràra =
Caravigghiàru =
Carbùciu = -> Cabbùciu = focaccia con olio, zucchero e rosmarino.
Carcagnòlu o Calcagnòlu = -> Termini marinareschi
Carcàra = -> Calcàra
Carcaràzza = 1.corvo nero, cornacchia, gazza - 2. Metaforico: uccellaccio del malaugurio,porta jella
Carciaràtu =
Carciarèri =
Càrciari =
Carcòcciula = -> Caccòcciula
Cardarèlla =
Cardunàta =
Cardùni =
Carìna =1. - 2. ( Termini marinareschi)
Carinùsu =
Càriri =
Carìtta =
Carìzzi =
Càrminu o Carmèlu =
Carni =
Carni-cavaddràru =
Carìssimu...si 'un-n'agguantàssimu!
Caròllu =
Carrabbinèra =
Carrabbinèri =
Carràcchia = in "aviri 'a carràcchia", detto di chi è entrato in un quadro o stato morboso di sonno precario e profondo, con respirazione affannosa ed inregolare
'A carràcchia r'a morti = i rantoli dell'agonizzante -> Succannàti
Carràcci =
Carramàta =
Carrapipàri =
Carrapìpi =
Carratèddri =
Carriàri =
Carriàta =
Carricchèllu =
Càrrica =
Càrricu =
Carrìnu = gioco di ragazzi fatto alla marina -> Giochi
Carrìnu = [Setti carrini: personaggio cfr XIV Gruppo dei Misteri]
Carrittàta =
Carrovana = -> Mattarèlli
Carròzza =
Carrubbàra =
Carrubbèddra =
Carruzzuliàta =
Carta =
Cartàsu =
Cartàta = 1. - 2.
Cartèddra =
Cartèra =
Cartigghiàri ecc. = -> Cattigghiàri
Cartulàru =
Cartulìna (pl. Cartulìni) =
Caru = Termini marinareschi
Carùsu = Salvadenaio
Carùta = 1. - 2.
Carvacàri =
Carvàna o Carvanàta = 1. - 2.Termini marinareschi
Carvùgghiu = ? -> Canfugghiu ??
Carvunàru=
Carvùni =
Casa =
a casa-riàulu
Casalicchiàra =
Lassàta 'a culummàra, addiu casalicchiàra. = Lasciata la colombaia alle propie spalle, cioè partiti, lasciata la propria città di Trapani, ci si dimentica di tutto, familiari, parenti, amici (casalicchiàra = abitanti di un quartiere storico di Trapani) , promesse e propositi. [la forma con iil p.p. "lassata"appare più pregnante , definitiva e diffusa di quella con il gerundio "lassannu")
Casalìcchiu =
.
Casamìcciula
Cascavàddru =
Càscia =
Casciabbàncu =
Cascia-curàddru =
Casciàta =
Cascitèddra =
Cascitta =
Cascittiàri =
Cascittiàta =
Cascittùni =
Casciùni = ràri anghàti 'no casciùni
Casirìa =
Càspita! Caspitìna! =
Cassàta =
Cassatèddra =
n-Castàgna =
Catàmmari-catàmmari =
Catapàsimu =
Catarìna =
Catarinàzza =
Catarinèddra =
Catarràttu = 1. - 2.
Catìnu =
Catitàra ==
Catìtu =
Catràia =
Catrèca = ?
Cattigghiàri =
Cattìgghiu = quell'eccitamento nervoso che si manifesta quando vengono toccate determinate parti del corpo. Solletico
Cattigghiùsu =
Càuciu =
Caulicèddri =
Càulu =
Càuru =
Càusa (s.f.) (pl. m.:Càusi) =
Càusi (solo pl. m.) = pantaloni
Causunànti =
Cavaddrarìa =
Cavaddrìna = 1. alla maniera dei cavalli (alla cavaddrìna) - 2. pertinente proprio ai cavalli (musca cavaddrìna)
Cavàddru =
Cavalèri =
Cavalla = --> Termini marinareschi
Cavatùna o Cavatunèddra =
Cavìgghia = 1. - 2. [-> 'Ncaviggliàri, Scavigghiàri]
Cazzalatùmmula =
Cazzalòra = 1. - 2.
Cazzàri =
Cazzi-rùci =
Cazziàta =
Cazzu =
Cazzùni = 1. - 2.
Cazzùsa =
Cazzuvìddrari = (solamente per omofonia: Castrovillari) paese emblematico citato antonomasticamente per indicare un posto remoto, irrangiungibile ( -> a casa-riàulu) e comunque insignificante
Cecè =-> Cèu = (dimin.) Vincenzo
Cèlu =
Censu =
Centu =
Centu-pèddri =
Cèra = 1. - 2. - 3.
Cèrniri =
Ceto =
Cèu = -> Cecè = (dimin.) Vincenzo
Cèusa (pl.: Cèusi) =
Cèusu =
Chèccu =
Chècchiani =
Chèsa o Chièsa =
Chi
Chiàcchiara (pl.: Chiàcchiari) = 1. - 2.
Chiacchiaràri =
Chiàccu =
Chiàja =
Chiàmu = 1. - 2.
Chiànca = 1. - 2. - 3.
Chiànciri o Chiàngiri =
Chianciulìnu o Chiangiulìnu =
Chianòzzi =
Chianòzzu =
Chiànta = cfr
Chiantàri =
Chiantìmi =
Chiàntu =
Chiànu =
Chiàppa = attenzione!
Chiàppara =
Chiapparàta =
Chiàru =
Chiattiàri = 1. - 2.
Chiatìddru (pl.: Chiattìddra) =
Chiavi = 1. ( s.f. e pl.m.) - 2. marin.
Chiàzza = 1. piazza, slargo, luogo di socializzazione- 2. r'ògghiu
Chìcca =
Chìcca 'mpapparinàta =colore della cresta del gallo quando è sessualmente eccitato
Chicchirìddru =
Chicchiàri =
Chìddra/u/i ('ddru) =
Chièsa o Chèsa =
Chiffàri =
Chimènti =
Chi-nnìcchi-e-nnàchi, e parènti semu?! = (quid hic in hac, alias = Che c'entra?) Espressione sdrammatizzante per negare ogni possibile coinvolgimento determinato o addotto da circonvoluzioni del discorso, raggiri, capziosità. [Cosa c'entra quello che dici nel contesto di quanto stiamo trattando. Non ho, e non voglio averci a che fare.Non ho nulla in comune con te che mi parli!]
Chiossài =
Chiòviri =
Chiòvu =
Chirènza o Crirènza =
Chìriri o Crìriri =
Chisiòla =
Chissa (sost. f.) =
Chissa,Chissu, Chissi - Chista, chistu, chisti ma anche 'sta, 'stu, 'sti = (aggettivi dimostrativi: questa, questo, questi) - (Pronomi dimostrativi: costei, costui, costoro)
Chistiànu = affettato per -> Cristiànu
Chiù =
Chiumàzzu =
Chiùmma o Chiùrma =
Chiùmmu = 1. - 2. purtàri chiùmmu
Chiùppu =
Ci (cCi) =
Ciaccàri =
Ciaccàrisi =
Ciaccàtu =
Ciaccàzza =
Ciàccula =
Ciàciu = inedia
Cialòma = 1. Il rumore confuso prodotto da molte persone che discutono senza ordine - 2. discorso poco ordinato ed inconcludente - 3. Cantata di una voce di richiamo ritmico nel corso di una operazione di gruppo perché, ad un segno convenuto e ripetuto, tutti i partecipanti compiano contemporaneamente una stessa azione [es.: il tirare una rete (-> 'u corpu d'a tunnàra) o una catena) - 4. preghiera propiziatoria
Ciàmma =
Ciammuniàri =
Cianciàna =
Ciancianèddra =
Cianciòlu =
Ciàncu =
Cianìnu =
Ciàntru = cantore,
Ciappèddra = --> Sciappèddra
Ciàppula =
Ciaramèddra =
Ciaramiddràru =
Ciaramìra ( o Ciaramìta ?) =
ciaramiri anniàti 308 (vedi nota in dubbi)
Ciaràri o Ciauràri o Ciauriari =
Ciaràta o Ciauràta o Ciauriàta =
Ciàscu =
Ciatatìna =
Ciàtu =
Ciàula = -> marin
Ciauràri = -> Ciaràri o Ciauriàri
Ciauràta = -> Ciaràta o Ciauriàta
Ciauriàri = -> Ciaràri o Ciaurari
Ciauriàta = -> Ciaràta o Ciauràta
Ciàuru =
Cicàla =
Cìcara = Tazzina
Cicchitàru = -> Ciaramiddràru
Cicciarèddru, Ciccinèddru, Ciccìnu, Cìcciu, Ciccu = diminutivi e vezzeggiativi di Francesco
Cicìlia =
Cìcira = attenz. a ---> Çiçira
Cicirèddru =
Cicirèu! =
Ciculàtta =
Ciddrìttu o Aciddrìttu =
Cilèccu =
Cilèppu =
Cima =
Cimèddra=
Cimiddriàri = ['u cori mi pàppita e cimiddrìa]
Ciminìa
Cimìnu
Cìmmili-Ciàmmili
Cìna =
Cinàru
Cinghèddra ---> Cignèddra
Cincu =
Cinnirèddra =
Cìnniri =
Cinquantìna =
Cìnta =
Ciòcca= 1. - 2.
Ciòciu
Ciòlla =
Cipùddra =
Cipùddra-marìna =
Cìra =
Circàri =
Circhiàri ==
Circu =
Ciricòppula =
Cirìnu =
Cirivèddru =
Cirnèculu =
Ciròttu =1. - 2.
Cirtùni =
Cirùsu o Ciurùsu =
Cisboca =
Cità [Citàti] =
Citrìgnu =
Citròlu =
Citrulùni =
Citrunìlla =
Cìtta = Xìtta
Ciuciàri =
Ciuciàstra
Ciuciuliàri =
Ciuciulìu =
Ciullàri =
Ciulluvìu =
Ciùmi =
Ciùncu =
Ciùnna =
Ciunnàri =
Ciùnnu =
Ciunnùni =
Ciuràru =
Ciùri =
Ciurùsu o Cirùsu =
Cìvu =
Classicu =
Còcchiula o Cùcchiula o Crùsta =
[Còccia e Crozza = tesch = aria atmosferica secca ( il contrario
Còcciu =
Cocìna o quacìna (arcaico) = calce, calcina
Còcula =
Còddru =
Còffa =
Cògghiri =
Còla =
Còllura =
Colpu = -> Corpu
Com'è-gghiè=
Com'è 'u fattu? =
Còmmiru =
Comu =
Comu fu, e comu 'un fu..
Comu-si chiama
Comu vinni si-nni va / [e 'a fissa di to-ma'!]
Conca
Consa o Conza = 1.condimento . - 2.riparazione
Pasta senza conza
Ci 'oli 'a conza ri.........
Fattu a consa-ri-bumma
Consa-lémma, Conza-paracqua
Contracàzzi =
Contrapigghiàrisi =
Contronànza = ---> quatrìglia
Conza o Consa =
Cònzi =
Còpia =
Còppi =
Còppu = 1. coppo, contenitore di carta a forma di cilindro o di cono contenente -> càlia o altro. Ma anche contenente monete che venivano così 'ncuppati in cilindri cartacei secondo quantità o multipli prestabiliti per facilitarne il conteggio e il trasporto.
--> Scuppàri = (transitivo) togliere dal coppu cioè sconfezionare. - 2. --> Termini marinareschi
Còppula =
Còrcu =
Còrda =
Còri =
Còriu =
Corna =
Còrnari = ?
Corno' =
Còrpu o Còlpu =
Còsa (pl. : Còsa o Còsi) = [Còsi salàti] -[ Cosa-rùci]
Cosa-fàtta =
Cosca =
Cosci-cullèu =
Cosètta (pl.: Cosètti) =
Costa =
Còttaru =
Cozza = cozza (mollusco)
Cozzi o Crozzi = grucce
Còzzu (pl.: Cozzi o Cozza ?) = occipite, la parte posteriore della testa
Cràstu =
Crastùni =
Credenza = antico e classico mobile della cucina-pranzo, deposito delle provviste alimentari di casa, nel quale, rovistando, si poteva trovare quasi sempre da mangiare. Veniva metaforicamente chiamata --> "a quartàra ri meli"
Criànza =
Criàri =
Criàta =
Criatùra =
Crinu =
Crirènza o Chirènza =
Crìriri o Chìriri =
Cristiànu = (e, in modo affettato, Chistiànu)
Cristianèddru =
Cròzzi o Còzzi = grucce
Crucèddra o Cucèddra =
Cruci o Cuci =
Cruciàtu o Cuciàtu =
Cruru o Curu =
Crùsta o Cocchiula o Cùcchiula =
Cu (prep. sempl.) = con
Cù (pron. rel.) = chi, quello che, colui il quale
Cubbàita =
Cubbu =
Cucàgna =
Cùcchia =
Cucchiàra =
?? Mamma cucchiàra = esplosione finale di 'u jocu di focu nella quale c'è chi crede di vedere l'immagine della -> Marònna
Cucchiàru o Cucchiarèddru =
Cùcchiula o Còcchiula o Crùsta =
Cuccìa =
Va susìtivi ch'è tardu, addumàtivi 'a cuccìa e si 'un-mi-nni-ràti a mia, 'a pignàta vi scattìa! ( per il 13 dicembre, Santa Lucia).
( Svegliatevi che è tardi,e accendete la pentola per cuocere la cuccia, e se non ne date a me, che vi si possa scoppiare la pentola !
Cucciddràtu =
Cucciùtu =
Cucèddra o Crucèddra = -> Crucèddra
Cuci o Cruci = -> Cruci
Cuciàtu o Cruciàtu = -> Cruciàtu
Cuciùni =
Cucìvulu = 1. detto di cibo: che si cuoce facilmente. - 2. in senso figurato: detto di soggetto malleabile, disponibile, facilmente convincibile per cordiale disposizione di animo. Di significato opposto a: -> scucìvulu
Cucùcciu = il colmo soprappiù, il sovracolmo. -> scucucciàri (togliere il sovrappù)
Cucùzza =
Cucùzza-bàffa =
Cucuzzèddra =
Cuddràri =
Cuddrarìnu =
Cuddràru =
Cuddràta =
Cuddriàri =
Cuddriciùni =
Cuddrurùni =
Cuddrùzzu =
Cù-è-gghiè =
Cufulàra =
Cufulàru =
Cufùni =
Cufurùna =
Cugghiùna =
Cuggiuniàri =
Cugnatu =
Cugnìtta = -> Mezza-cugnìtta
Cugnu (pl.: Cugna) =
Culacchiàti =
Cularìnu =
Culiàri =
Culla =
Culu =
Culùmma =
Culummàra = Colombaia, il Castello di Mare, fortezza all'imbocco del porto di Trapani e una delle 5 torri dello stemma civico.
Lassàta 'a culummàra, addiu casalicchiàra. = Lasciata la colombaia alle propie spalle, cioè partiti, lasciata la propria città di Trapani, ci si dimentica di tutto, familiari, parenti, amici (casalicchiàra = abitanti di un quartiere storico di Trapani) , promesse e propositi. [la forma con iil p.p. "lassata"appare più pregnante , definitiva e diffusa di quella con il gerundio "lassannu").
Culummìna =
Culunnètta =
Culùri =
Culùsu =
Cumannàri =
Cumànnu =
Cummanaggiàri o Cummanaggiàrisi = Cumpanaggiàri o Cumpanaggiàrisi
Cummanàggiu o Cumpanàggiu =
Cummàri =
Cummàttiri =
Cummattùsu =
Cummèddia = comèta, sta per aquilone
Cummèniri =
Cummèntu = 1. commento, chiosa, osservazione - 2. Convento, casa per religiosi
Cummìa =
Cummigghiàri o Accummighiàri = coprire, mettere il coperchio. ---> accuppunàri
Cumminàri =
Cumminàtu =
Cummirità =
Cummìtulu =
Cummògghiu = coperchio, copertura
Fari chiù fetu di un càntaru cu cummògghiu = Puzzare più di un càntaro chiuso da un coperchio.
Cumpàgnu =
Cumpanaggiàri o Cumpanaggiàrisi = -> Cummanaggiàri o Cummanaggiàrisi
Cumpanàggiu o Cummanàggiu =
Cumpàri =
Cumpariàta ==
Cumpàriri =
Cunfìddiu = (corrotto da ) Confiteor
Cunfirènza =
Cuffùnniri =
Cunfùnnisi =
Cunnànna =
Cunnannàri =
Cunnùciri =
Cunnùcisi =
Cunnùtta =
Cunnùttu =
Cunòttu =
Cunsàri o Cunzàri =
Cunsàrisi o Cunzàrisi =
Cunsèrva =
Cunsiddiràri =
Cunsìgghiu =
Cunsòlu =
Cùnsuli =
Cuntàri =1. Contare - 2. Raccontare
1.
2. Si cunta e si rapp(r)isenta = tradizionale e rituale inizio di un racconto
Cuntintìzza =
Cuntrariùsu =
Ronna-Berta cuntrariùsa: chi metti l'acqua e' addrìni (galline) quànnu chiòvi = a commento dei comportamenti illogici
Cùntu = 1.Conto, rendiconto, somma totale - 2. Racconto - 3.Piano, programma, calcolo, previsione
Cuntuttu-chì =
Cunuttàri = confortare
Cunuttàrisi = rassegnarsi
Cunvèntu o Cummèntu = convento, luogo religioso
Cunzàri o Cunsàri = -> Cunsari -> accunsàri
Cuppètti =
Cuppiàri =
Cuppinu =
Cuppulùni =
Cuppunàri =
Cuppùtu =
Cura = 1. cura - 2. Coda
Curàddru =
Curàtulu =
Curcàri =
Curcàrisi =
Curcàta =
Curdàru o Cannavàru =
Curìddra =
Curìna =
Curiùsu =
Curnùtu =
A chi t'arridducìsti...Marianu! Di curnutu a ruffianu!
Currènti =
Currìa =
Curri-curri =
Curriòttu = --> vallìri
Cùrriri =
Curritùra =
Currìvu = -> 'Ncurrivàrisi, 'Ncurrivàtu
Cursa =
Cursu =
Curtigghiàra =
Curtu =
Curu o Cruru = -> Cruru
Curùna =
Curvattìnu =
Cù-sa' =
Cuscènza =
Cuscìnu =
Cusciulèra =
Cuscusèddru =
Cùscusu =
Cùsiri =
Cusiritèru o Cusiritùsu =
Cusiritùsu o Cusiritèru =
Custàri =
Custuniàrisi =
Custùra =
Custurèri =
Cusùtu =
Cutèddru =
Cutiddràti =
Cùtini =
Cùtra =
Cutrùni =
Cuttùni =
Cuttunìna =
Cutùgnu =
Cutuliàri =
Cuva =
Cuvècchiu o Cuvèrchiu =
Cuviàri =
Cuvicchèddru =
Cuzzullùni =
D
D = R Allitterazione tipica del siciliano in        genere e del dialetto trapanese in particolare           
DDR = SS Allitterazione        del dialetto siciliano in genere, presente in quello trapanese          
(LL= DDR) Allitterazione tipica del siciliano        in genere e ma rara nel dialetto trapanese           
Dacalà = Tacalà = Zacalà = pendaglio,di varia forma e dimensione, di carta        o di stoffa, che per scherno si appiccicava furtivamente alle spalle        di qualcuno scelto, anche solo per scherzo, come zimbello momentaneo.Poteva        contenere una scritta insultante o avere la forma di un animale. Lo       stesso termine veniva gridato all'atto della realizzazione dello scherzo        e serviva, nel contempo, ad attirare l'attenzione dei circostanti e        quella della vittima. Lo stesso grido poteva accompagnare la segnatura,        con un gessetto colorato, di una riga sugli abiti della vittima colpita        sempre alle spalle. Solo più tardi, e alquanto impropriamente,        con lo stesso nome si indicò anche il cartàsu,        piccolo cono di carta con spillo in punta, lanciato da lontano con una        cerbottana. Data però la dolorosità frequente e la pericolosità        insita nel mezzo il grido di dichiarazione sparì sostituito da        un più prosaico ammucciàrisi = nascondersi.
          Farì dacalà          
d'Accuddrì = r'Accuddrì = Accuddrì = in quell'altro modo           
d'Accussì = r'Accussì = Accussì = Così, in questo modo           d'accussì e d'accuddrì = In questo modo        e in quell'altro. In tutti i modi possibili..Comunque.           
Dari o Rari (vero trapanese) = dare
      Indicativo pres. : rùgnu, rùni, runa, ramu, rati, runanu        (o ranno)
      Indicativo imperf. : ravo (o rava), ravi, rava, ràvamu, râvu        ( o ravàti ?), ràvano
      Indicativo pass. rem.: rei, rasti, rette (o retti), rèttimu,        râstu (o râstivu), rèttiru
      Imperativo: rùnami (o ràmmi o ammò), rùnaci        (o ràcci) , ràmuci, ràtini (date a noi) o ràtici        (date a lui o a loro)
      Congiuntivo atque Condizionale = rassi, ràssimu, rassivu o râstu,        ràssiru
      Participio pass.: ràtu
      Gerundio: rànnu
          GUIDA ESEMPLIFICATIVA ALL'USO:
      Nota: la scelta dell'uso di una o dell'altra versione del verbo non è        "a piacere" ma dipende da ciò che lo precede
    
          Chi rùnanu? = Cosa danno?           Si rétti 'na zzappàta        ne' péri           'Un si runanu accussì i lignàti        'e figghi = ( Non è così che si picchiano, per educarli,        i figli)           Chi dùgnu? = Cosa do? - Chi        dàti?= Cosa offrite?           'Av'a dàri = ha da dare, deve dare           Cu ha dàtu, ha dàtu ..           Cu rètti, rètti ..           Senza chi dànnu nenti           Màncu s'u-n ràssiru nénti (lett        = Nemmeno se non dassero niente --> Cioè: Con tutto quello che        danno...)  d'Arrè o r'Arrè o 'n'arrè o d'arrècu (r'arrècu e n'arrècu) = di dietro, alle spalle, di nascosto           R'arrè r'arrè si fa 'a ficu o' re = Di        nascosto si fa la fico (= si sbeffeggia, si frega) il re ( cioè        chi ha il potere)           Fari i corna d'arrè = Tradire        alle spalle, di nascosto          
Dàziu = dazio,tributo, tassa, imposta           Fari 'u fissa p'un pacari dàziu (lett. = Fingersi        ingenuo (o ignorante) per cercare di eludere il fisco           = Di chi prova a sottrarsi ad un dovere, ad un obbligo,        fingendo di non esserne stato informato prima          
Destìnu o distìnu o ristìnu = destino, sorte, fato           Ogni cosa è rìstinu!           'U pisci r'am-màri, è        distinàtu a cu si-ll'-àvi a mangiàri           = Tutte le cose finiscono lì dove dovevano finire.        Il destino è ineluttabile.          
Di (preposizione semplice) = ri         
Diàulu (non trapanese autoctono), meglio riàulu, talvolta niàulu = diavolo           A casa-riàulu = (lett.: a casa del diavolo) cioè lontanissimo, in un posto sperduto, in un posto imprevisto, -> a cazuvìddrari           Addivintàri un riàulu (o, un niàulu) = abbandonarsi  ad una arrabbiatura  parossistica           Omu era, riàulu addivintàu = Da uomo che        era si trasformò in diavolo, cioè divenne veramente risoluto,        deciso, determinato           Riàulu d ''n cristiànu!        = Di qualcuno che manifesta tutta la sua cattiveria, diabolicità (lett.: diavolo di un cristiano!).           Santu riàulu! Santu-riaulùni! = Imprecazioni con valore di: accidenti! accidentaccio!           U riàulu-zuppìddru = (lett.: il  diavolo sciancato; fig.: diavolo tentatore) si dice di una persona che  con fare mellifluo, o in atteggiamento subdolamente sottomesso, cerca di  convincere qualcun altro per proprio vantaggio o altrui danno           
Dibbulìzza = debolezza, mancanza di forza,        di energia vitale           Aviri 'na dibbulìzza ri sveniri = Sentirsi così        debole da essere lì lì per svenire           
Diciuràri o sdiciuràri = sfiorire
          Tinta, cu diciùra picciòtta        = Male per chi sfiorisce da ragazza, cioè troppo presto           Péddri diciurata = Pelle screpolata           
Dìcula = ortica           Stùiati 'u mussu c'a dìcula ( lett. = pulisciti        il muso con l'ortica)           = A chi, parlando, ha usato termini scurrili oppure ha        troppo offeso qualcuno           = A chi deve scordarsi della pacchia della quale ha goduto        fino ad allora           Difittùsu = difetoso, mal funzionante,        handicappato          
Dillùviu o sdillùviu = dilùvio,        pioggia forte e incessante           A tempu di sdillùviu, puru 'i strùnza nàtanu        (galleggiano) = (fig.) Nei periodi grami, di emergenza, anche i soggetti        da niente emergono           
Dimannàri = -> Dumannàri           
Dipènniri = dipendere, sottostare, essere        sottoposto, stare alle voglie di qualcuno o qualcosa           Dipenni ! = Dipende ! (Forse che si, forse che no!) (Può        darsi!)           
Dipèrdiri = andare in malora, regredire,        peggiorare           Ìri a dipèrdiri        = andare,volutamente o no, indietro, verso il peggio           Purtàri a dipèrdiri = spingere, volutamente        o no, verso il peggio in senso più materiale che morale           Vai a dipèrdiri, comu i càntari ( o càncari)        vecchi! (lett.: Vai indietro, peggiorando, come i -> càntari        (o i -> càncari) vecchi!           = detto a qualcuno, specialmente giovane, per sottolinearne        il regresso in fatto comportamentale o conoscitivo
      Equivale, quindi, a " Vai 'nn-arrè, comu 'u -> curdàru"
         
Diri o Riri (vero trapanese)        = dire
      Indicativo presente: ricu, rici, rici, ricèmu, ricìti, rìcinu
      Indicativo imperfetto ricìa, ricìvi, ricìa, ricìamu,        ricìavu o ricìvu, ricìanu
      Indicativo passato remoto: ìssi, ricìsti, rìssi,        rìssimu, ricìstivu o ricî stu, rìssiru
      Congiuntivo e Condizionale presente: ricìssi (1ª,2ª e        3ª), ricìssimu, ricìssivu, ricìssiru
      Imperatrivo: rìci, ricèmu, ricìti
      Participio passato: rìttu
      Gerundio: ricènnu
    
          GUIDA ESEMPLIFICATIVA        ALL'USO:
      Nota: la scelta dell'uso di una o dell'altra versione del verbo non è        "a piacere" ma dipende da ciò che lo precede. In particolare        la iniziale "r" di rìri (tipicamente trapanese) diventa        "d", dìri, quando è preceduta da "chi",        da "si"(congiunzione), da "a" e da "ha".        Il "si"pronome richiede invece il "diri".
    
          Chi diri ? Chi dìcu        ? Chi dicìti? = Cosa dire? Cosa dico? Cosa dite?           Avìri 'a-cchi-dìri cu        unu ( lett: avere motivo da (ri)dire) = Avere motivo di ribattere o di        litigare, avere motivo di rendere conto a, avere un contrasto con, qualcuno           Sbàgliu, si dicu chi... = Sbaglio,        sono in errore se dico che....           Si dicèmu chìssu ni po'        ìri bòna = Se diciamo questo ci può andare bebe,        a buon fine           Com' a dìri = 1. Come dire,        vale come o quanto dire - 2. meno male che .. -           'U sàcciu c'ha' dìri:        café! Ma quantu? Cinco o reci? (lett.: Lo so che devo dire:caffé!        Ma quanto? Cinque o dieci (lire)?) -> Autru: Curiosità           Com'a dìri, eranu parenti....        = Melo male che erano parenti.....           Si rìcinu tanti cosi! = Si dicono        tante cose! - Se ne raccontano tante!           Chi ben' a diri! =Cosa viene a dire!        Cosa significa! Cosa mi sta a significare! Come no! [nel significato:        " Certo che si!" ma anche: "Certo che no!" (dipende        dal contesto e dal tono]           Chi si rìci, 'o paisi? = Che        si dice, nel paese? Che voci girano?           Ci 'òli chiossài a-dirlu        chi a-farlu = Ci vuole più a dirlo che a farlo           Cù lu rìssi? Cù        l'ha dittu? = Chi lo disse? Chi l'ha detto?           Rìttu e fàttu! = Detto        e fatto!           
Disa =           
Disanghàtu o Sdisanghàtu =           
Disarmàri =           
Discùrsu o Riscùrsu =           Riscùrsu scancaratu = discorso che non ha capo né coda            'U riscùrsu avi avìri peri = Il discorso deve avere piede, cioè base, presupposto logico            Riscùrsi di Peppi-e-NNinu = Discorsi sconclusionati (lett. tra soggetti insignificanti)            'I riscùrsi sunnu comu 'i ciràsi = I discorsi sono come le ciliegie: Una tira l'altra.            Ma chi discùrsi fai? = Ma cosa dici? Che c'entra? Non è il caso!            Riscùrsi a peri-'i-vancu =  Discorsi fatti davanti al banco (del tavernaio?). Discorsi illogici,  senza base e senza costrutto. Discorsi da bar.            Fari un-niscùrsu 'n-chiàzza = concionare a un pubblico disattento, non interessato.                       
Disèrtu =           
Disiccàtu =           
Disirtàri o Addisirtàri =           
Disìu =           
Dispiacìri o Rispiacìri =           
Dispiàcisi o Rispiàcisi =           
Dispisàrisi o Rispisàrisi =           
Dispiziàrisi o rispiziàrisi =           
Distrubbàri =         
Diu =           
Divinu alias Di-vinu =         
Divirtùta =           
Diviziòni o Divuziòni =          
Do', Don, Dominus =           
Domineddìu =           
Dòrmiri o Ròrmiri =          
Dòsa =          
Dottu-ri-scùma =           
'Dra o 'Ddrà = (agg. dimostr. f.s.) quella           
Drà = (avv.) là
        
Dràttula = (pl.: dràttuli)          
Dràttulu =           
Draunàra = -> preghiere           
Drìddri =           
Drìttu =           
Dròcu =           
Dru o Ddru (pl. Dri o Ddri) = (agg. dimostrativo) quello        (pl.: quelli/quelle)          
Duàna =           
Dubulùna =           
Duci o Ruci =           
Dui =          
Dumannàri o Dimannàri =           
Dunca o Dunchi o Donchi =           
D'Unni o R'Unni =           
Duppiu =           
Dùrici o Rùrici =           
Durmigghiùsu =                                   
Duttùri =           'U duttùri sagna-pìrita           'U duttùri Blacchimanni                                                                                                                                  
Duzzìna = -> Zuzzìna
E
E '( per apocope della preposizione articolata          seguita da consonante) = ai, agli, alle                  e' peri 'o lettu = ai piedi del letto                  lassàu tutti-còse e'          figghi = ha lasciato tutto ai figli                 
'E ( per aferesi della preposizione articolata)          = dei, degli, delle                  l'òpira 'e pupi = l'opera dei pupi                  'u capu 'e-mfami = il capo          degli infami, il più infame di tutti                 
Ècchitu (da 'Iccàre:          buttare) = ->'Èttitu (da Ittàre: gettare) buca,          apertura di scarico di tutti i rifiuti domestici, buttatutto --> 'a          morti                  avi 'na vùcca comu u-gn'-ècchitu         1.(lett.) ha una bocca che accoglie tutto, come un buttatutto (detto di          chi mangia di tutto senza limiti e distinzione) - 2. che puzza come un          buttatutto (detto di chi usa senza ritegno un linguaggio volgare)                  
Emu ( dal verbo "ire": andare)=                  a)[ 1ª persona plurale dell'indicativo          presente = andiamo] ora niautri ni-n-ni emu a' féra = ora noi ce          ne andiamo alla fiera                  b)[ 1ª persona plurale dell'indicativo          passato prossimo e passato remoto = siamo andati / andammo]c'emu aèri          a' fera = ci siamo andati (andammo) ieri alla fiera                  c)[ imperativo          o esortativo = andiamo] Èmu, ch'è tardu! = Andiamo, poichè          è già tardi!                 
Emunìnni o Emusìnni ( da          verbo "ire") = (imperativo o esortativo in 1ª persona)          andiamocene                  Emunìnni 'n-casa = andiamocene a casa                 
'Ènnaru = genero, marito della figlia                  me ènnaru = mio genero                  
Eppùru = eppure, pure, anche, ciò          non ostante, non ostante tutto                  eppuru ancòra parla! = non ostante tutto continua          a parlare!                 
Epuca = epoca, momento, tempi,[Tempora]                  Chi mala epuca! = Che brutta epoca!                  All'èpuca mia! = Ai miei tempi!(          quando cioè il mio parere contava!)                  
Èrva = erba ( da cui Irvàzza = erbaccia)                  L'èrva tinta 'un mori mai! (lett.: L'erba cattiva          non muore mai)                  Mal'èrva ( lett.:          erba maligna) = pessimo soggetto                  
Èssiri = essere ( verbo ausiliare di comodo          generalmente solo nella coniugazione passiva dei verbi transitivi)
        Indicativo presente: iò sugnu, tu si', ìddru è, niàtri          semu, vuàutri siti, iddri sunnu(= su')
        Indicativo imperfetto: era, eri, era, èramu, èravu, èranu
        Indicativo passato remoto: fui, fuisti, fu, fòmo, fûstu (=          fùstuvu), fòru
        Congiuntivo presente (raro): sia (1ª, 2ª, 3ª singolare);          plurale incognito ( si usa --> l'imperfetto)
        Congiuntivo imperfetto: fussi (1ª, 2ª, 3ª singolare), fùssimu,          fùssivu, fùssirù
        Participio passato = statu
        Gerundio = essénnu o 'sénnu
        Consultare --> Aviri
                 ** cfr: Com'è-gghiè - Cù è-gghiè          - Qual'è-gghiè - Quant'è-gghiè - Unn'è-gghiè                  
'Ètta (imperativo o esortativo di ittàri)          = butta, dài, tira, picchia, mena                  'Ètta 'n-fàcci = picchia (qualcuno, possibilmente,          in faccia) o rinfaccia (qualcosa a qualcuno)                  'Ètta 'a pasta =          cala la pasta                  'Ètta-mìllo = Tìramelo (nel senso          di porgere a me qualcosa)                   'Ètta-ccìllo = 1.Tìraglielo          - 2.buttaglielo via (per punizione)                 
'Èttati (imperativo o esortativo di ittàrisi)          = bùttati                  'Èttati am-màri cu' l'acqua a nésciri          ( do' portu) = Bùttati a mare quando l'acqua esce (dal porto)(cioè          quando, arrivando, la bassa marea potrà portarti fuori dal porto,          a largo)....Costatazione esplicativa: altrimenti potresti restare dentro          il porto e ammorbarci l'aria, ulteriormente)                  
'Èttitu = 1. Gettito, rendita, resa - 2.          = --> 'Ècchitu                  Lassàri 'u 'èttitu di 'na casa = Lasciare,          in eredità, la rendita di una casa                            
F
Fabbòllo (da foot ball per alterazione          assonantica) = gioco del calcio                  Iucari a' fabbòllo = giocare al calcio                 
Fàbrica o (per metatesi)
Fràbica          = 1.azione o effetto del fabbricare - 2. Un edificio o altro in costruzione          - 3. Luogo dove si produce qualcosa - 4.(ironico) lavoro o occupazione          di poco conto condotto o gabellato per qualcosa di importante                  
Fabricàri o Frabicàri =          1.Fabbricare, costruire qualcosa - 2.Mettere insieme, organizzare, affascellare          (ad esempio, delle prove)                  
Facci = faccia                  'A facci-minutìddra, e 'u culu-ri-maìddra          (maida) = (Detto di alcune donne: [hanno] una visino e [per contrapposto]          un sedere vistoso)                  A' facci tua! A' facci tua, e di quantu si' longhu puru!          -> A' facciàzza tua!                  = esclamazioni per apostrofare confidenzialmente qualcuno          che ha generato improvvisamente spavento o sorpresa                  Avìri 'a facci-rùssa comu un-piparèddru          = Avere la faccia rossa come un peperone                  Avìri 'a facci tutta ferri-ferri =(lett.: avere          la faccia arrossata irregolarmente quasi come marchiata da una griglia          calda) [avere la faccia congestionata per eccessivo affaticamento]                  Èssiri misu 'n-facci a unu = essere posto a carico          di qualcuno [ per motivi previdenziali o altro]                  Èssiri quattru-facci = di chi per ipocrisia o          convenienza si schiera di volta in volta con sostenitori di tesi opposte.          --> facciòlu                  Fàcci-parìa = (in: fari o riri          'na cosa pi' fàcci-parìa) = Fare, dire qualcosa per ipocrisia,          insincerità, finzione                  Fàcci-pròvi (in : fari 'i fàcci-pròvi)          = ( Fare il confronto mettendo tutte le carte in tavola, pubblicamente          e senza sotterfugi)                  Facci-ri-cazzu! ( Facci-ri-mìnchia!) = Antipatico,          scostante, provocatore                  Fàcci-ri-cìra = ( in contesto          positivo) Faccia di cera, cioè delicatamente modellata, da Madonnina                            Facci-ri-culu = paffuto oppure soggetto incapace di vergogna          ( unu chi 'un-s'affrùnta)                  Facci-ri-fissa = di qualcuno apparentemente          stupido. Ma " méttisi 'a facci-ri-fissa" = fingersi ingenuo                  Facci-ri-furca = di qualcuno di cui non c'è          da fidarsi, infido o di chi ha un aspetto patibolare, da già condannato                            Fàcci ri-iurèu ( senza necessaria          intenzione razzista) = Faccia di giudeo cioè di rinnegato, di traditore,          infido, di animo cattivo                  Fàcci-ri-sparmacèddru = (in          contesto negativo) Faccia di candela stearica, pallida, ributtante, non          raccomandabile                  Facci-ri-pararìsu ( in: 'un mìriri          fàcci ri-pararìsu) = ( Non vedere le porte del Paradiso          cioè non vedere vie d'uscita da una data situazione)                  Facci-tosta = Faccia tosta, impunito, impudente                  Fàrisi 'a facci tutta pizzi-pizzi          ( lett.: farsi venire in faccia la pelle d'oca) [detto con ironia] = Restare          indifferente, strafregarsene, specie di un rimprovero                  Ìri 'n-fàcci r'àutru = Diventare          dipendente di qualcuno                  'Ittàrisi 'a facci pi'-terra '= (          buttarsi a faccia per terra)[ per sommo ringraziamento o massima sottomissione]                  Lavàrici 'a facci a unu ( solo figurato) = svergognare          qualcuno rinfacciandogli ogni malefatta, ogni sortefugio                  Mèttiri 'i manu-n-fàcci a unu = Afferrare          qualcuno minacciosamente (per la faccia ?) o anche solo mostrarsi pronto          a farlo                  Mèttisi a-facci-a-buccùni = Mettersi a          pancia e faccia in giù, in posizione bocconi                  Mèttisi a-facci-al-l'ària = Mettersi a          pancia e faccia su, in posizione supina                  Mèttisi 'i manu-n-facci =          Prendersi la faccia tra le mani, come atto di abbandono o di disperazione                          Mettisi 'n-fàcci = 1. intestarsi qualcosa (es.          la casa) - 2. marinaresco: operare per stabilizzare il veliero , per farlo          restare immobile ( mèttisi 'n-facci 'o ventu          )                   Classica botta e risposta: A (petulante):" Aspetta!"          - B (beffardo): " N-fàcci sugnu misu!"                  'N-fàcci = 1.di fronte - 2. in aggregato, alle          dipendenze                  = 1. 'n-facci 'a Marònna = di fronte alla Basilica          della Madonna                  = 2. è misa 'n-facci a so' figghìu = è          iscritta (per la previdenza o altro) in aggregato al figlio                  'Un-n'avìri pùntu 'n-fàcci = (figurato)          non avere dignità, pudore, onore, essere spudorati, sfacciati                 
Facciàzza = grossa, brutta          faccia                  A' la facciàzza tua! = 1. come -> A' la fàcci          tua! - 2. A tuo scorno, a tuo dispetto! - 3. A tuo augurio                  
Facciòlo = quattro facce, inaffidabile,          doppio, uno che cambia atteggiamento per ipocrisia a seconda di chi gli          sta davanti                 
Facci-parìa = -> fàcci                 
Facci-pròvi = -> fàcci                  
Facciùzza (lett.: piccola faccia) = impacciato,          timido [contrapposto a facci-tosta]                 
Facènna (meglio al plurale: facènni)          = 1.faccenda, affare, questione, contenzioso                  Strascìna-facènni = 1.chi si occupa del          disbrigo di piccole pratiche amministrative - 2. avvocato di scarsa scienza          e coscienza ( equivale a -> avvocatu di-causi-perse)                  
Facilìsta = facilone, superficiale e imprudente,          incapace di valutare le reali difficoltà di un problema                  
Fàddi-càuri o Fardi -càuri          = 1.pezze calde (una volta applicate come pratica curativa dei raffreddori          e dei reumatismi) - 2.(fig.)misura, provvedimento chiaramente foriero          di risultati insignificanti                  
Faèddru = varietà poco pregiata          di polpo -> Termini marinareschi                  
Faìddra = favilla, scintilla                  
Fari faìddri =1. fare, causare faville ->          sfaiddriàri - 2. risultare notevolmente brillante, fare un          exploit                  
Falangha = -> Termini marinareschi                  
Falàri = grembiule                  'U màsculu-bèddru ci porta i rinàri,          e 'a mamma-lèta ci appàra 'u falàri
        = il ( figlio) maschio, ben riuscito, porta i soldi alla mamma che, contenta,          porge il suo grembiule preparato ad accoglierli.
          Fètiri =                Il figlio maschio esplicitamente esaltato come sostegno          della famiglia                  
Fallìri = fallire                  'U fallùtu è mézzu-arriccùtu          = Il fallito è un arricchito a metà [opinione generale]                            
Fama = fama, reputazione, buona considerazione                  Fàtti 'a fama, e...cùrcati! = Creati una          buona reputazione (anche faticando molto) e poi, anche senza impegnarti          troppo, goditene la rendita                 
Fami = fame, appetito                  'A fami fa nèsciri 'i serpi d'i pirtùsa          ( lett.: la fame fa uscire le serpi fuori dalle tane)                  Quando la necessità spinge, chiunque trova il          coraggio per agire, per fare il necessario.                  
Fanèlla = flanella, stoffa di lana cardata          o di cotone, molto morbida, usata soprattutto per camicie e pigiami                  Fari fanèlla =1. starsene seduto nel salotto del          casìno, a guardare le moine delle ..signorine, senza poi...appartarsi          - 2. (per estensione) fare il convitato di pietra, in varie circostanze          e situazioni                  
Fànfalu = pesce di colore azzurro striato          scuro -> Termini marinareschi                  
Fànghu = 1. fango - 2. soggetto di infimo          livello morale                 
Fantasìa = 1. fantasia - 2. capriccio,          desiderio improvviso, idea - 3. biscotti assortiti (per colore e forma)          che servivano ad accrescere la quantità di dolci della ->          'nghuantèra da passare tra gli invitati di una festa                  Si m'acchiàna la fantasìa.... = Se dovesse          prendermi il capriccio.....                
Faràticu = -> Termini marinareschi                  
Fàrdi- càuri -> fàddi-càuri                  
Fari =                 Fari Sicilia o Stampari  = marinare la scuola. Per assonanza dallo spagnolo "sesiglio =  interruzione della scuola" nasce Fari Sicilia e poi, di conseguenza per  traslato stampari ('u giurnali Sicilia).                   
Farìna o Forìna          =                  
Fascàtuli o Frascàtuli=                 
Fascèddra =                 
Fasòla =                  
Fataciùmi =                  
Fattese =                  
Fatticèddri =                  
Fattu =                  
Fattura o Cosa-fatta =                  
Fatùzzi o Fratùzzi [Parrinèddri          'i casa]                  
Fàucia =                 
Fauciàta =                  
Faugnàna =                 
Faùri (sincope di Favùri) =                 
Fàusu =                  
Fauttiàri o Fuittiàri =                
Fava =                  
Fazzàta o Frazzàta =                  
Fazittùni =                 
Fèddra =                  
Fèli =                  
Fèlla = [Ferula communis]                  
Fèra =                 
Ferru =                  
Fersa o Ferso o Fessa                  
Festa =                  
Festi =                  
Fetu = Sèntiri fetu ri mìccio                  
Fèu =                  
Fezza =                 
Fiàma (pl.: Fiàmi) =                 
Ficàra =                  
Ficàri (arcaico) o Fricàri =                 
Fìcatu =                
Ficàzza =                  
Fìciu (arcaico) =                  
Ficu =                  
Ficuniàri (arcaico) o Fricuniàri =
Ficurìnia =                  
Fidda o Fridda (sost.femm. sing.)(pl. Friddi) = 1.->mar          - 2.-> Saline e Salinai                  
Fiddruliàri =                  
Fiddu o Friddu = freddo                  
Figghiòlu =                  
Fìgghiu =                  
Figghiulìnu =                  
Filarisìlla =                  
Filìcchi =                  
Filìnia =                  
Filippa =                  
Fillàta =                 
Fillàzzu = -> Fèlla                  
Filtru =                  
Fimmìcula o Firmìcula =                  
Fìmmina =                 Un c'è fìmmina senza-stìcchiu, comu 'un c'è quinta senza sciloccu.                  
Fimminàru =                  
Fina =                  
Fingimòti =                  
Finistrùni =                  
Finitòria =                 
Finìu-e-finàu! =                
Finnìcchi =                  
Finniòlu =                  
Finu =                  
Finucchèddru                  
Finucchìnu =                  
Finulìddru =                  
Finùtu =                  
Fìnza o Frìnza =                  
Firàrisi =                 
Firìli =                  
Firmatùra =                  
Firmìcula o Fimmìcula                 
Firnicìa =                 
Firniciùsu =                  
Firràru =                  
Firràta = inferriata del balcone o passamano in          ferro di una scala                  
Firriàri =                  
Firriàta = la girata, il girare di un mezzo, del          vento ecc. -> firrìu                  
Firrignu =                  
Firritti =                  
Firrìu =                 
Firriùni =                
Firriùsu o Sfirriùsu =                  
Fiscalèttu =   
Fiscanzàta o Friscanzàta =                  
Fiscàre o Friscàre =                 
Fìscina =                  
Fiscu o Friscu =                  
Fisèddra o Frisèddra = -> Pisèddra                  
Fissa = 1. agg. - 2. sost.                  
Fissiamèntu =                  
Fissiàrisi (Fissiarisìlla) = -> Mutriàrisi                  
Fissiùsu =                  
Fita =                  
Fitinzìa =                  
Fitta =                  
Fittàri = o -> Frittàri                  
Fittàzzi o Frittàzzi =                  
Fitusarìa =                 
Fitùsu =                 
Fiùra = 1.(fari fiùra)- 2. (èssiri          'nna-carta e 'nna-fiùra) - 3.('a fiùra ri peppe-e-ninu)                 
Fiurèddra =                  
Fivàru = o -> Frivàru                
Focu =                 U fòcu ..'o -Munti, e 'u porcu ...'n-Trapani!                  
Fòddri =                  
Fògghia =                  
Fògghiu =                  
Fora = 1.(condiz da essere) sarebbe - 2.(prep e avv)          fuori                  
Foravìa = # terravìa                  
Fòrbici o Fòrbicia o Fòrficia =                 
Forìna o Farìna =                  Forti                   
Forza = 1.vigore - 2.potere,  dominio, balìa, necessità - 3.costrizione dall'interno di sé  (cocciutaggine)  o dall'esterno (prepotenza)  - 4.virtù o efficacia  intrinseca ad una qualità                   'A forza vinci 'a raggiùni!                   Cosi fatti pi' forza = tutto quanto è fatto per costrizione, a malincuore, senza entusiasmo o convinzione                   Contr_'a forza 'un ci-po' raggiuni                   
Fattu pi' forza = detto di persona  cagionevole di salute, esile, timida, insicura quanto basta per lasciar  pensare di essere stata concepita a stento, per caso, per grazia divina                   Forza d'ingégnu                   Pi' forza l'àppi a-fari! = Lo ha fatto per  cocciutaggine!( o per puntiglio!)(senza esserci costretto e nonostante  ne fosse stato sconsigliato)                   Pi' forza o pi' amuri = volendo o no                   Pi' forza ri cosi = necessariamente, inevitabilmente, non poter essere diversamente.                   Stari addrìtta pi' forza = Stare all'impiedi a stento, "per non cadere".                   
Stari, pi' forza, addrìtta = Stare obbligatoriamente all'impiedi (per educazione o per ordine di servizio)
                                                                                      
Fossa                 
Frabica (per metatesi) = -> Fabrica                  
Frabicàri = -> Fabricàri                  
Fraccàta =                  
Frahànti                  
Frahàri                 
Fràriciu =1. - 2.                  
Frariciùmi = 1. - 2.                  
Frascàtuli o Fascàtuli                  
Fratùzzi o Fatùzzi [Parrinèddri          'i casa]                  
Frazzàta = -> Fazzàta                  
Freve o Frevi =                  
Fricàri o Ficàri (arcaico) =                 
Fricuniàri o (arcaico) Ficuniàri ==                  
Fridda o Fidda (sost. femm. sing.) (pl. Friddi) = 1.->          mar - 2. -> Saline e Salinai                  
Friddu o Fiddu = freddo                  
Frìnza o Fìnza =                  
Friscanzàta o Fiscanzàta =                  
Friscàre o Fiscare =                  
Friscu o Fiscu =                  
Frisèddra o Fisèddra = -> Pisèddra                  
Frittàri o Fittàri =                  
Frittàzzi o Fittàzzi =                  
Frivarèddru =                  
Frivàru o Fivàru =                  
Frìula =                  
Fròcia =                 
Frùsciu o Fùsciu =                  
Fruttu =                  
Fucàli =                  
Fuddìgnu = o -> Fuddrìgnu                  
Fùddra =                  
Fuddrìa =                  
Fuddrìgnu o Fuddìgnu =                  
Fùiri =                  
Fuirisìnni =                 
Fuitìna =(o Fuiùta)                  
Fuittiàri o Fauttiàri =                  
Fuittiàtu =                  
Fumalòra ==                  
Fumèri =1. - 2.                 
Fùmicia = pomice, in pètra-fùmicia          (pietra-pomice)                 
Fùncia = 1. - 2. - 3.- 4.                   Ammàtula chi fai mussu e fùncia. Prima          si travàgghia e poi si màngia! = (fig.) Inutilmente (senza          speranza) ti imbronci. La ricompensa bisogna prima guadagniarsela.                  
Funciatùna =                  
Funciùtu = 1. - 2.                 
Fùnnacu =                 Arrivàu 'u sceccu o' fùnnaco! = È  arrivato 'u sceccu al fondaco! Critica e rimprovero sferzante rivolto a  chi arrivando, in un posto qualsiasi, non si curi di rivolgere un saluto  a coloro che erano già presenti.                   
Funnàli =                  
Funnamènta =                  
Funnamèntu = 1. - 2.                  
Funnu =                 
Funnùcchiu = gnùni                  
Funnurìgghi (sing.: Funnurìgghia) = residui          di fondo: tùffu, fèzza, mùrga                  
Funnùtu = 1. - 2.                  
Funtàna =                  
Furbiciàri =                  
Furca =                  
Furmàggiu =                  
Furnacèlla =                  
Fusciàcca =                  
Fùsciu o -> Frùsciu                  
Fuscùra =                  
Fùttiri =1. - 2.
G
Gabella = --->Cabella                 
Galantòmu = galantuomo                 'U tempu è galantòmo                 Valènti e galantòmo = abile ed onesto                      
Garbu o Harbu = 1. garbo, maniera - 2.          modello di un particolare costruttivo che serve per confronto con un analogo          particolare in via di costruzione. Da cui --> Aggarbari e --->          Aggarbatu                 
Gèbbia = vasca, generalmente ampia, per la raccolta e conservazione dell'acqua dolce  per irrigazione degli orti                 Lìppu-gèbbia = Lippu ri gèbbia = Alga d'acqua dolce                 = di chi non vale nulla. In contrapposizione al "lippo d'am-màre", alga di mare, cioè di acqua salata                 Gelatèri = gelataio (-> scursunèra)                 
Ghiànnara = ghianda                 
Ghiòtta = zuppa di pesce misto e generalmente di pregio                  Fari 'a ghiòtta  - Si fici '...a ghiòtta! =Combinare un guaio -  Il pasticcio (ora) si è completato! (è stato fatto!)                      'U tunnu 'a ghiotta                 = premio, compenso una tantum,  in natura o in  denaro spettante tradizionalmente  ai tonnaroti (->  chiumma-mari)   ogni x numero          (generalmente 400) di tonni pescati in tonnara                 
Giàca = ciotolo di pietra di varia  dimensione arrotondato dall'azione dell'acqua di mare o di fiume. Veniva  utilizzato per selciare, con maggiore o minore arte, atri, cortili e  fondi stradali. Diminuitivo: Giachètta - Accrescitivo: Giacùna                
Giacànti = Gigante/i (fonema  usato  con intenzioni chiaramente  antonomastiche)                 'I giacànti d'a Vicarìa = I giganti ( cioè le 4   cariatidi)  della Vicaria,  del prospetto del vecchio carcere di Via  San Francesco d'Assisi                      
Giacchitéddra = più che giacca di piccola taglia indica una giacca di cattiva qualità e condizione                 
Giacchittìna = giacca a collo chiuso adatta per lavorare                 Nésciri ca' giacchittìna 'ntòccu =   Uscire con la giacchettina da lavoro, di stoffa grezza e robusta. Non avere appuntamenti di rilievo.                      
Giacchittùni = giaccone pesante di tessuto grossolano più lungo di una giacca normale                 
Giannèttu = cavallo da corsa                 'A cursa 'e giannetti = la corsa dei cavalli                 ( Si correva a Ferragosto sul lato sud di Via  Fardella e poi a circuito chiuso in parte dello  spiazzo ora   occupato  dalle abitazioni del  Rione Palma )                 Currìa comu 'n-giannèttu = correva come un cavallo da corsa
Gianniàri = impallidire                 Megghiu russiàri  'nna 'òta, chi gianniàri centu 'òti                   = È preferibile ( è più conveniente) diventare  rossi (= arrabbiarsi e reagire) una volta (per tutte)  che impallidire  (spaventarsi e tacere) di continuo.                 
Giannizzaru = giannizzero, come antonomasia di soldataccio, tipo minaccioso, guardiano severo                 È misu ddròcu, chi mi pari u' giannìzzaru ! = È piazzato li, che sembra un giannizzero! [spesso di significato sfottente]                 
Giàrra = recipiente panciuto in terracotta                 Giàrra  stagnata = impermeabilizzata internamente perchè destinata a contenere olio o sostanze grasse  Giàrru = ( sostantivo maschile)   ->  Termini marinareschi   
Gìgghiu ( plurale Gìgghia)  (lett: ciglio) = (per) sopracciglio                 Fìtta o' gìgghiu = Dolore (frontale) di testa                     
Gigghiuni = ->  Termini marinareschi                 
Gilusàzzu = gelosone, geloso in modo sconvenientemente  esagerato                 
Ginìsa (=Cinnirèddra) = polvere di carbone accesa che si andava a prendere presso i fornai e che, messa sopra la carbonella oppure sopra 'u nòzzu (ossa (semi) di olive macinate e carbonizzate) già sistemati nel cufùne (bracere di terracotta), serviva a riscaldare mani, gambe, casa e, se sormontato da 'u circu  (gabbia semisferica di bacchette di legno), anche il letto.  Pericolosamente perchè posto tra materasso e coperte. Lo stesso sistema  di cufùne e circu era usato, ovviamente d'inverno, per asciugare i panni  dentro casa.                   
Gintuzza (= Gintuzzi) = gente del popolo, di basso ceto sociale, di poco conto sociale (dispegiativo)                
Gìra = bietola, un tipo di verdura                
Giruchiànu = la parte della suola che resta esterna alla tomaia                 
Gisèri = stomaco, in generale                 
Gìstra = cesto, canestro -> cartèddra                
Giuggiulèna = giùggiolena o sèsamo,  erba il cui seme viene messo sulla superficie del pane prima dell'infornata, a differenza del -> cimìno che va invece mischiato con l'impasto del pane. Fondendo la giuggiulèna con zucchero caramellato si prepara la -> cubbàita.                               
Giuggiàna = detto dell'acqua  (acqua-giuggiàna = liquido di trasudazione delle -> pàpule cioè delle  bolle che si formano in caso di  bruciature o infiammazioni  della  pelle)         
Giuìttu = ->  Termini  marinareschi         
Giulìu = capogiro, mal di testa                 Fari veniri 'u giulìu = muoversi, agitarsi tanto (specie dei ragazini) da far venire il capogiro agli astanti                      Aviri 'u giulìo = avere un capogiro                      
Giummàrra = pianta grassa, dalla tipica foglia aperta a ventaglio. a foglia, essiccata quando è ancora chiusa, è usata per farne -> curìna. Essiccata dopo l'apertura a ventaglio è invece usata per fabbricare scope.                 
Giùmmu   (plurale: Giùmmi o Giùmma) = fiocco, pompon   (tipico quello del fez turco o di quello fascista)                 Fari scarpùzzi chî giùmma = (figurato): agire furbescamente per scopi  poco chiari                 Fàrisi 'u giùmmu com'i tùrchi = restare  perplessi, non riuscire a capire il perché di certi fatti o discorsi,  non trovare una logica spiegazione                 'U pìritu c'u giùmmu = il peto abbondantemente   liberatorio che viene chiuso dall'incauto protagonista con un reverbero  di chiusura                 
Giuràna = rana, ranocchio, rospo                 Natàri comu 'na giuràna = Nuotare come una rana[ cioè con abilità e non necessariamente con lo stile rana]
Giuseppe = tra i suoi diminutivi: Peppi, Pippìnu,Pippinèddru, Piu, Pinu, Pippu, Pepè, Sèppi                 
Giustìzia = 1.giustizia (nel significato filosofico)  - 2.giustizia (come organizzazione) - 3. forze di polizia                 'Un c'è(sti) chiù giustìzia! = Non c'è più  giustizia! [non c'è più un modo di pensare o di agire positivo] (Ed  insieme gioco "porno-sillabico" a seguire la voce verbale)                 Cù avi rinàri, o tèni amicìzia , ci va 'nno'  culu a' giustìzia! = Chi ha soldi o amici (nel posto giusto) non ha  paura del Tribunale![perché riesce a farla franca]                 Niàtri, 'un-n'avèmu avutu mai nènti a chi fari  c' 'a giustìzia! = noi, non abbiamo avuto mai a che fare con la Polizia!  (Siamo gente  perbene)                 
Giùstu    =  giusto                   Chiànci 'u giùstu p'u piccatùri = [spesso] piange (la paga) il giusto(l'innocente) al posto del peccatore (del colpevole)                     
Giùstu-giùstu = 1. (aggettivo) giusto  quanto basta, appena sufficiente, appena appena  - 2. (avverbiale)  Proprio in quel momento, guarda caso, nemmeno a farlo apposta                 Abbastàu giùstu-giùstu = È bastato, è stato sufficiente, appena appena                 Allùra, giùstu-giùstu,  arrivàu so' marìtu = In quel preciso momento, nemmeno a farlo apposta, arrivò suo marito                 
Giuvamèntu = giovamento, utilità, vantaggio, beneficio, aiuto,  profitto                 Ogni 'mpirimèntu servi pi' giuvamentu (lett.: ogni ostacolo può riuscire di beneficio) =  [ non tutto il male viene per nuocere]                 
Gnafàna o Gnafalèra = donna volgare,  intrigante e pettegola                 
Gniffi-gnàffi = *********                 
Gnìffi-gnìffi = termine  onomatopeico per indicare affiatamento, intesa                 'Dri ru' cummàri gnìffi-gnìffi =  quelle due comari tanto affiatate (nello scambiarsi, e commentare  acidamente,  insinuazioni su altri)                 
Gniràri ( fàri gniràri) = adirare, fare adirare, fare litigare qualcuno con qualche altro                 'Un facèmu gniràri o' Signùri! = Non facciamo adirare il Signore!                 
Gniràrisi = adirarsi, litigare con qualcuno                
Gniràtu = adirato, litigato con qualcuno                 
'Gnìsi o 'Ngrìsi = inglese                 Stìcchiu-gnìsi, e curri p'u paìsi  =  1. (allitterazione di) [Let] speak english (Parla inglese) e puoi  girare il mondo - 2. Metafora per descrivere il comportamento di chi,  espresso un proposito, passa con inopinata immediatezza all'azione                                                       [G. Di Marzo Op. cit.] Gnòccula (plur.: gnòcculi) = 1.gnocco (gnocchi) - 2. sempliciotto - 3 (scherzoso) pene, organo maschile                 Ammùcca-gnòcculi = credulone, uno che si beve ogni cosa, ogni fandonia                      Gnòccula persa = minchia persa =  (organo  maschile  attribuito per errore) cioè a un  buono a nulla
Gnucculiàri = mangiare con avidità, golosamente                 
Gnucculùni = semplicione, coccolone, ingenuo                 
Gnùni = angolo stretto e appartato                 V'annèttati i gnùni! = (lett.: Vai a pulire gli angoli di casa tua!)                 =1. Ingiuria rivolta a persona (gen.: donna)  sporca ( -> Pòvira, si; ma lòrda, picchì?) - 2. (fig.) Invito ad  occuparsi solo dei fatti propri                 
Gnuniàri = collocare, per nascondere o togliere di torno, qualcosa in un angolo                   
Gnuniàrisi = appartarsi o nascondersi in un angolo                
'Gnùra, 'Gnùri   = (per aferesi)  signora, signore  (voci popolane)                 
'Gnùri = cocchiere delle vecchie carrozze                 'Gnùri, 'nnà zuttàta! = Cocchiere, dai una zottata!                 Era l'invito sadico che dei ragazzi          rivolgevano al cocchiere, che non si lasciava pregare e distribuiva frustate          all'indietro alla cieca, quando un ragazzino, per farsi una -> carruzzuliàta          a-sbafu, si aggrappava alle barre posteriori della carrozza.
       [da G. Di Marzo Op. cit.]                 
Gnutticàri = piegare ( un tessuto, un fazzoletto, un foglio di carta) [ il suo opposto è ---> sgnutticàri].                 
Gnutticàta o Gnutticatùra =  è l'effetto e  il risultato dello gnutticàre, cioè la piega                 
Gòriri o Gòdiri e anche Godìri          ed pure'Òriri = Godere, provare piacere, aver diletto          o gusto, rallegrarsi, usufruire di una cosa                 Cu s'accuntènta, gòri! = Chi si contenta, gode!                 Mègghiu pìcca gòriri chi assai trivuliàri!  = Meglio vivere poco godendosela che vivere molto soffrendo!                 'Un-ti-l'hài a gòriri! = (mi auguro) che tu non ne possa  godere!                 
Goririsìlla = godersela, spassarsela                  
Gozzo trapanese = clicca                  
Graffa = krapfen, grossa frittella di pasta lievitata ripiena di crema di ricotta e spolverata di zucchero                 
Granatèra = -> ranatèra                 
Granatèri = granatiere, detto di persona molto alta                 
Grancàscia = grancassa, strumento a  percursione formato da un cilindro alle cui estremità sono poste due  membrane di pelle sulle quali si batte con apposite mazze                 
Gràncu = -> ràncu               
Grànfa = -> rànfa                 
Grànni  = -> rànni                 
Granùni o Ranùni = granone o granturco; grani del mais                 
Graspa = graspo, ramicello centrale di un grappolo specie d'uva e per estensione il grappolo stesso                          
Grassu = -> ràssu
Grasta =  vaso di terracotta per piante di fiori o altro                 
Grattalòra = -> rattalòra                 
Grazia = -> ràzia                 
Gruppu = -> rùppu                 
Guaràgnu = ->varagnu                                                                   
H
Hàh-hàh = esortativo gutturale-nasale  onomatopeico usato per stimolare i bambini a defecare.           
Hàllu!; Hàlla!; Hàlli!;  = Eccolo !: Eccola!, Eccoli!   
Per scelta semplificativa abbiamo deciso di non utilizzare la lettera H come iniziale di altri termini del dialetto trapanese. Pertanto i termini che con una certa logica fonetica avrebbero potuto essere elencati sotto questa lettera sono stati collocati nell'ambito della lettera iniziale  foneticamente di consonanza più immediata.                    
I
Nota: nel dialetto trapanese          diverse parole inizianti con la "i" subiscono l'afèresi,   cioé la caduta della prima lettera o sillaba. Vanno pertanto cercate     nell'ambito dell'ordine alfabetico della lettera iniziale residuante (generalmente "'m" o in "n").   'I per elisione di Li = I, li, gli, le          ( articoli o pronomi plurali invariabili nel genere)

Iccàri = buttare. Meno usato di -> Ittàri                            
Ìcchisi = ettera dell'alfabeto: x                 
IÌddra (illa) = lei - Ìddri          (illi, illae) = loro - Ìddru (ille) = lui          (usati come pronomi)                  Cu ci-'u va a cuntàri a ìddra? = Chi va          a raccontarlo a lei?                  Ìddri fòru! = Sono stati loro ( a dire,          fare qualcosa già esposto)                  
Ìddru= in funzione avverbiale assume vari          significati                  Ìddru, giustu è chi ...? = Vorresti sostenere          che sia giusto che ....                  Ìddru, abbèru tu 'u rici! = Allora seriamente          tu lo dici!                  Ìddru accussì si fa? = Forse che questo          è il modo di agire?                  Ìddru chissu iò ti fici? = Ma perchè,          forse che io ti ho fatto questo?                  Ìddru veru beddra è 'sta picciòtta!          = In verità è proprio bella questa ragazza!                  Ìddru, 'u cicirèddru puru pisci è?          (lett: Diamine, forse che i pescetti valgono come fossero già veri          pesci ?)                  = Citato per snobbare il parere di un ragazzino che si          propone come se fosse già un adulto                  
'Imènta = giumenta                 
Immu = gobba                  
Immurutu = gobbo                  'U immurutu pi' la via 'u so' immu 'un s'u          virìa = (lett.: il gobbo strada facendo ( cioè agendo) non          si accorge della sua gobba                  = Nessuno si accorge dei propri difetti                  Mi pari 'u immurutèddru supra-'u-scògghiu          (lett.: Mi sembri un gobetto sullo scoglio)(alla mercè del mare)                  = Di uno che nato già disgraziato si trovi in          mezzo a guai troppo più grandi di lui                
Incancaràtu o incancarùtu          = diventato cancrenoso                 
Incancarìri = diventare o lasciar diventare          cancrenoso                 
Inchimèntu = Riempimento, ricolmatura di          avvallanti , fossati ecc. con materiali solidi. --> Incùta                            
Ìnchiri = riempire (pp = incùtu)                  'Ulìri inchiri acqua c ' 'a cartèddra (lett.:          voler raccogliere acqua con la cesta di vimini)                  = Intestardirsi nell'usare strumenti chiaramente          inadatti al compito da portare a termine                  !!!!: Iri a-ggh-inchiri l'acqua          = Andare a rifornirsi d'acqua                  
Incucchiàri = mettere insieme          a coppia, unire a due a due, congiungere due cose                  V'incòcchiu 'i testi! = (minaccia          pesante rivolta simultaneamente a più persone: quella di battere          una testa contro l'altra con forza sufficiente a far sì che restino          una appiccicata all'altra)            
Incucchiàrisi = mettersi insieme          di due persone, fondersi, congiungersi anche nel senso sessuale                  
Incucchiàta = l'atto di mettersi          o di essersi messi insieme, accoppiamento                  
Incùta ( ppf di ìnchiri e sostantivo)          = la riempita, il riempimento, l'atto del riempire o dell'aver riempito                 
Ìndici = indice, il dito indice                  Cull'ìndici e pòllici          = ( prendere o trattare qualcosa con delicatezza, ma affettatamente e          quindi, spesso, in modo criticabile o ridicolo. -> 'N-Puntètta                 
Indivìduu = 1.individuo, soggetto singolo,          ogni singolo essere che costituisce un'unità distinta di una specie          - 2. persona singola intesa in senso scostante e deteriore quasi non appartenente          al genere umano                  
Infraricìri = infradicire, diventare fradicio                  
Infrariciùtu o infrariciàtu          = infradicito, diventato fradicio (anche in senso morale)                  
Infuddrimènto = ammattimento, il non riuscire          a seguire il bandolo per l'eccessivo impegno richiesto da una determinata          applicazione              Infuddrìri = 1.impazzire, diventare folli          - 2. perdere momentaneamente il controllo di sé - 3. innamorarsi          eccessivamente di qualcuno o qualcosa        Infuddrùtu = 1.impazzito - 2. innamorato          eccessivamente              
Ingiuriàri = 1. ingiuriare, offendere,          denigrare - 2. mettere una -> "'ngiuria", cioè un          soprannome a qualcuno                  Inìa = 1. iella - 2.genìa, origine:          da cui carattere                            
Malu-inìa =            di bambino o di un uomo dal cattivo carattere congenito
'Innàru = gennaio                  Cucùzzi, a (san)gn'innàru! = Cocuzze, a          (san) gennaio! [impossibile, una volta!] = Stai fresco!                 
= io (unica forma trapanese del pron.          personale soggetto di 1ª persona maschile e femminile)                 
Iòcu = gioco                  [ per i vari giochi popolari --> Autru: Giochi]                 
Iòrnu = giorno                  Bongiòrnu! = Buongiorno!                  'St'iòrnu = oggi, questo giorno                  Mègghiu un ovu st'iòrnu, chi 'na addrìna          dumàni = Meglio un uovo oggi che una gallina domani                  Di iòrnu 'un ni 'ògghiu, e a' notti spardu          l'ògghiu = Di giorno non ho voglia (di lavorare, studiare ecc.)          , la notte sciupo l'olio (della candela)                  = sottolinea la irrazionalità ed improduttività          di certo modo di procedere                  
Iòviri = giovedì                  Iòviri, 'un ti mòviri = di giovedì          non intraprendere niente --> Autru: Scioglilingua e filastrocche                  Iòviri-ràssu: cù 'un-n'avi rinàri          si 'mpìgna 'u mustàzzu [lett.: Giovedì grasso: chi          non ha soldi dà in pegno i baffi (cioè quello che ha)]                  = Quando arriva il momento, anche chi non ha soldi trova          il modo di procurarsi il necessario per divertirsi                  
Ìri = andare
        Indicativo presente: vàiu, vài, va, ému, ìti,          vànnu
        Indicativo imperfetto: ìa, ivi, ìa, ìamu, ìavu          o ìvu, ìanu
        Passato remoto: ìvi, isti, ìu, èmu, istu o ìstivu,          èru
        Forma congiuntivale: issi, issi, isse, ìssimu, ìssivu, ìssiro          
        Participio passato: iùtu
        Gerundio: ènnu
        Imperativo : va, èmu, iti, ìssiro
        Forme particolari: davanti ad "a" o ad "ha"
        infinito presente: gghìri
        Participio passato: gghiùtu
                 Èmu-nìnni o Èmu-sìnne = andiamocene                  Va-cùrcati 'e pèri! [lett.: vai a coricarti          ai piedi (del letto)!] = Smettila, mettiti da parte, non è cosa          per te!                  Va-sùca! = Vai a succhiare (bamboccio)!                  Va-rùna 'u culu, Va-ffa 'nculu, Va-caca:alcune          amenità linguistiche di immediata trasparenza ed effetto                  Ci àiu a-gghìri = ci devo andare                  'Un ci ha-gghiùtu = non c'è andato                  Facìssi mègghiu a-gghirisìnni =          farebbe meglio ad andarsene                  Iri 'nfacci r'autru = andare alle dipendenze altrui                  Iri a-patrùni = andare a servizio domestico                  Iri ciddriànnu o aciddriànnu = fare come          gli uccelli, andare di qua e di là senza una motivazione apparente                  Fàri-ìri = consumare, sciupare                  Iri pi-setti e pi-r-ottu = agitatarsi disordinatamente,          scombussolarsi                  Quannu va, pari chi vèni (lett.: quando va, sembra          che venga, torni) = (ironico commento al modo di essere del ritardatario          abituale)                  Iri 'n-facci 'i baddri = affrontare la prova          del fuoco o comunque una prova severa                  Iri cài-cài = procedere con fatica, stentatamente                  Agghìri [a(ggh)iri = ad andare ] = nei          dintorni, verso: agghìri-cà = verso qua,da queste parti;          agghìri-drà= verso là, da quelle parti                  Si passi agghìri-ca, vènimi a truvàri          = Se ti trovi a passare nei dintorni, da queste parti, vieni a trovarmi                  
'Iritàli = ditale (da sarta)                  
'Iritèddru = ditino, il dito mignolo                  Si carìu l'anèddru, 'un-n'è carutu          'u iritèddru! = Se è caduto l'anello, non è caduto          il dito!                  = proposizione di chi, pur caduto in disgrazia, mantiene          l'antico orgoglio [ noblesse oblige]                  
'Ìritu = dito                  Si, nìcu è! Mèttici 'u 'ìritu          'n-mùcca! = Si, piccolo (ragazzino) è! Mettigli il tuo dito          in bocca (e vedrai se non ha già i denti)!                  = quando qualcuno si mostra perplesso o manifesta dubbi          sulla maturità precoce di un ragazzino                 
Isàri o Aisàri = 1.alzare,          sollevare - 2.marinaresco -> issare                  Ìsa! (o Ìssa!) = esortativo piuttosto imperativo          per regolare la sincronia degli sforzi collettivi nel sollevare un peso                  
Isca = esca                  Si mangiàu l'ìsca e ci cacàu nall'àmu!          [lett.: Il pesce si è mangiato l'esca e ha cacato sull'amo (del          pescatore)]                  = 1.ad indicare l'ingrato che, dopo averne approfittato,          ripaga con uno sgarbo la gentilezza altrui                  = 2. per plaudire l'intelligenza di chi punisce duramente          l'altrui carità pelosa                  
Issìari = -> termini marinareschi                 
Isula = -> termini marinareschi                 
'Ittàri o Iccàri o Gghittàri          = gettare, buttare                  'Ètta sànghu! = Ti venisse uno sbocco di          sangue!                  'Èttati a màri cù l'acqua a nèsciri          (du portu )= Bùttati a mare quando l'acqua esce (dal porto)                   (cioè quando, arrivando, la bassa          marea può portarti fuori dal porto, a largo, negandoti così          la possibilità di continuare ad ammorbarci)                  Ittàri un sàutu = sobbalzare, fare un salto                            Ittàri astìmi = scagliare malauguri, invocare          malefici contro qualcuno                  Ittàri botti = fare allusioni malevoli, provocare          qualcuno subdolamente con accenni poco chiari                  Botti 'ètta, Riòli! = Detto che equivale          a: fare una allusione su di un'altra allusione. Riòli infatti è          un illustre sconosciuto che vale quanto un innominato che, nel contesto,          tutti possono individuare                  Ti n'a-gghìri a gghittàri = (te ne) devi          andare a buttarti                  Iccàri l'acqui fòra = buttare le acque          (del parto) fuori (di casa)[per la nascita di un maschio]                  'U cèlu lu ittàu, e 'a terra l'apparàu          (lett.: il cielo lo ha buttato e la terra lo ha accolto)                  = si dice di una persona priva di affetti e di appoggi,          di un figlio di nessuno che per vivere deve provvedere da sè a          tutto                 
Iucalòru =articolazione ossea mobile (          polso, gomito, ginocchio etc.)                 
Iucàri = giocare (in tutti i sensi)                  Iucàri a futti-cumpagnu = agire slealmente in          danno del compagno (socio, amico)                  Iucàri di cura = ingannare, tradire (lett.: giocare          di coda come lo scorpione)                  Iucàri cu du' mazza 'e càrti (lett.: giocare          con due mazzi di carte) = ( fig.) fare il doppio gioco, tenere i piedi          in duestaffe                  Iucàrisi 'a-spìsa = (fig.) esercitare la          prostituzione saltuariamente per incrementare le proprie entrate                  Iucàrisi l'assu = Servirsi dell'estrema ratio,          della carta decisiva                  Iucari a ... = giocare a ..., fare il gioco.. ->          Autru: Giochi                  
Iucàta = 1.giocata, puntata, partita -          2. mossa del gioco                  Iucàta 'o lottu = la puntata al lotto                  'A iucàta 'o pallùni = la partita di calcio                  Fàri 'a so' iucàta = 1. fare la propria          mossa in un gioco ( a dama, a scacchi, al gioco delle carte etc.) o, anche,          nelle relazioni umane                 
Iucatùri = chi ha il gioco come professione          o come vizio                 
Iuculànu = giocherellone                 
Iuculuttàru = chi è patito del gioco          del lotto, chi gioca a lotto per compulsione psicologica                  
Iùnciri = 1. giungere, raggiungere, arrivare          - 2. unire, attaccare, mettere insieme, assommare
        Participio passato (nell'accezione di arrivato): iùntu [ghiùntu          davanti all'ausiliare]
        Participio passato (nell'accezione di unito): iunciùtu [ghiunciùtu          davanti alla "a" o all'ausiliare ]
                 Va' iùncilu ! = vai a raggiungerlo!                  'Iuncèru du' pezze e ficiru 'n'àbbitu =          Hanno messo insieme, unito, cucito, due stracci e ne hanno fatto un abito                  'Un ci-a-sàppiru a ghiùnciri du' pezze!          = Non sono stati capaci di mettere insieme, cucire, due pezze(di stoffa),          due stracci!                  Iuncìu! = Iùntu è! = È arrivato!                  Ma, cu'-c-cù ti iùnci? = Ma con chi ti          unisci, ti metti insieme? [in senso fortemente negativo]                  Iùnciti cu' chìddri mègliu-ri-tìa          e pàcaci 'i spìsi = Unisciti, vai insieme a quelli migliori          di te e paga pure loro le spese                 Si iuncèru: Cricchi, Crocchi e Malancunìa! (ironia su un gruppo di soggetti senza qualità).
Iùncu (o gniùncu) =          giunco (pianta tipica di zone acquitrinose, con fusto e foglie di forma          cilindrica, usata, assieme ai rami delle tamerici (pianta arbustacea spontanea          sui litorali), per costruire i -> nassi (le nasse)                  Un gniùncu = un giunco                  Calati iùncu, chi' passa la china! = (lett.: piegati,          giunco, perché sta arrivando la piena)                  =(fig.): in circostanze eccezionalmente avverse (la piena)          è conveniente piegarsi (fingendo di cedere) in attesa di tempi          migliori                  'U miràculu di Santu-Iùntu: 'a addrìna          nìura fici l'òvu biancu! = Il miracolo di Santo-Iùntu:          la gallina nera ha fatto l'uovo bianco!                  = (fig.): sottolinea, attraverso la citazione di un santo          inesistente ed un fatto normale, l'insignificanza di una presunta impresa            
Iùnta = 1.(sostantivo femm.) aggiunta,          parte aggiunta - 2. (participio pass. di iùnciri) arrivata, sopraggiunta                  Pi'-gghiùnta = 1.per giunta, per sovrappiù          - 2. inoltre                  Pi' supra-iùnta = 1.per sovappiù - 2. inoltre              
lurèo = 1.giudeo - 2. (senza connotati          razzistici) brutto, cattivo ceffo                  Fàcci-di-iurèo = (lett.: faccia di giudèo)          soggetto dal cattivo animo tradito pure da una faccia antipatica                  
Iurèca = la giudecca, la zona di Trapani,          prossima alla Chiesa di San Pietro, un tempo abitata dai giudei ->          Autru:Luoghi                  
Iurìa = -> termini marinareschi                 
Iùrici = giudice                  Chiacchiarìa chiossài d'un gniùrici-pòviru!          = [lett.: Chiacchiera più di un giudice povero ( di argomentazioni          giuridiche) !]                  = riferito a chi, per glissare sul vero problema, ne          aggiunge a iosa altri per confondere ed annacquare le eventuali responsabilità                  'E tempi du Iùrici-Surra e du Capitànu          Busunàgghia = lett.: Ai tempi del giudice Surra e del Capitano          Busunaglia                  = Come richiamo a tempi troppo antichi e quindi come          sottolineatura di un anacronismo                  
Iùrici-giùstu = era una orazione          particolare e speciale che una persona anziana recitava sottovoce e con          fervida devozione a richiesta di un'altra persona desiderosa di notizie          [in effetti di un oroscopo] di qualche familiare che si trovava lontano          e in pericolo, in mare o in viaggio o addirittura in guerra. Il responso          era considerato positivo o meno a seconda della maggiore o minore scorrevolezza          della recitazione della officiante, la quale, strumento passivo di una          forza misteriosa alla quale non può sottrarsi, si comportava come          strumento passivo. Parimenti i -> nNimmi: recitata la preghiera          all'aperto (magari alla finestra, o addirittura per strada) si cercava          il responso nell'interpretazioni del primo accadimento esterno che si          notava. Fatto o parole. È chiaro che si trattava di pratiche più          affini all'esoterismo che alla pietà religiosa, e ciò non          ostante i contenuti dei testi utilizzati. Vedi ->:          Autru: Preghiere                  
Iurnàta = 1.giornata (come tempo) - 2.il          lavoro di un giorno - 2. il salario del lavoro di un giorno - 4.giorno          specificamente dedicato a ..                  'A-matinàta fà 'a-iurnàta = La mattinata          fa la giornata (cioè da quello che si riesce a fare al mattino          dipende la resa di tutto il giorno)                  'Iurnata...è! = È proprio una giornàta          storta! È proprio questione di una giornata a carica negativa                  Iurnàta-rutta, pèrdila tutta! = Se l'attività          lavorativa comincia male per un qualsiasi motivo imprevisto, tanto vale          per tutto quel giorno lasciar perdere il lavoro                  Un-n'è iurnàta! = Non è giornata          [proficua o adatta (a una cosa in particolare o a qualsiasi cosa)]!                  Fari 'na iurnàta 'n-campàgna! = Lavorare          per un giorno solo in campagna                  Ta' pacàru 'a iurnàta? = Ti hanno pagato          il salario del giorno di lavoro (che hai fatto)?                  Pèrdiri 'a iurnàta = 1.non andare a lavorare          per un giorno - 2. non riuscire a trovare lavoro per un giorno ( con le          conseguenze economiche relative) - 3.bighellonare, non aver voglia di          fare qualcosa di positivo                  'A iurnàta da' fèra = il giorno          in cui si tiene la fiera                 
Iurnatèri = lavoratore, in particolare          agricolo, ingaggiato e pagato alla giornata                 
Iùsu =giù, in basso, di sotto, al          piano sottostante                 
Iù-va! .. Iù-va! = Vergo-gna! Vergo-gna!          Esclamazione scherzosa, ripetuta con insistenza, rivolta specialmente          a ragazzini sorpresi in involontaria nudità. In realtà vale          quanto un "Ti abbiamo visto (nudo)!". Niente di pruriginoso.
L
Làbbisi = lapis, matita          --> àbbisi                  
Làccanu = cosa (o persona)          molle, flaccida, inconsistente. --> Allaccanàtu                  
Lagnusìa o Lagnusarìa          = affezione di chi ha poca voglia di lavorare, di impegnarsi. Accidia                  
Lagnùsu = affetto da          lagnusìa, scansa fatiche, accidioso. Sinonimi : vili, barduìnu                  Fari 'u viaggiu d'u sceccu lagnusu                  = Caricarsi in eccesso per ridurre il numero          di viaggi soccombendo però per l'eccesso di peso e di fatica.
        = Strafare una volta (conseguendo esiti negativi) per non fare con la          necessaria applicazione e metodo.
                 
Laminturi = proteste e lamentele          a voce bassa, mugugnando                  
Làmpa = 1. lampada -          2. (metaforicamente) forza vitale                  Lampa a petroliu = Lampada a petrolio          (-> ògghiu-'i-lumi)                  Avìri ancora ògghiu,          nna' làmpa (o nna' cannìla) = Sentirsi ancora dotato di          energie vitali da profondere                  
Lampàra = 1.speciale          lampada, in genere ad acetilene, usata per illuminare fortemente una zona          limitata di mare scelta come campo momentaneo di pesca. -
        2. Rete a borsa per catturare alici e sardine con l'ausilio di una fonte          luminosa.
        3. La barca utilizzata per manovrare detta rete a borsa e munita di un          supporto poppiero per reggere la lampada ad acetilene
                
Lampiàri = 1.Lampeggiare          - 2.farsi vedere in giro - 3. pescare con la --> lampàra          - 4. tipo di gioco -->Autru: Giochi                  
Lampiuni (pl. Lampiuna)          = lampione                  Pigghiàri cugghiùna pi'          lampiùna                  = Prendere fischi per fiaschi (cioè equivocare)                  
Lància = scialuppa, barca          di servizio di una nave                 
Lanna = 1.latta, barattolo di          latta - 2. --> marinaresco                  
Lanzamèntu = (figurato)          l'atteggiamento , il discorso di chi si vanta oltre misura sino a far          venire il voltastomaco. Più insopportabile della ---> 'nfasticatòria                            
Lanzàri = vomitare, dare          di stomaco                  
Lanzàrisi =1. comportarsi          da lanzatu, abbandonarsi al lanzamèntu, vantarsi troppo, fare l'antipatico          - 2.vomitare                  Lanzarisi di 'ncapu = vomitarsi addosso          (anche figurato)                  
Lanzàtu = chi si lanza,          chi si vanta e si comporta in modo antipatico, chi risulta comunque indigesto                  
Lanzu = 1.vomito - 2.lanzamentu          - 3.schifo --> scuncèttu                  Fari veniri 'u lanzu = provocare il          vomito ( anche in senso figurato: destare ribrezzo)                  Finiscila cu' 'stu lanzu = Smettila          con questo atteggiamento riprovevole                  Lanzu-ri-cani (figurato. vomito di          cane) = il massimo del ribrezzo                  
Lapardè (desueto) = l'atto          dei ragazzini che in gruppo stanno addosso a qualcuno per chiedere insistentemente          qualcosa. --> allapitiàri
Lapazza = striscia di legno con la quale temporaneamente          si inchioda e si blocca una porta o una finestra.--> Alapazzàri          (mettere una lapazza)                  Mèttiri 'nna-lapazza = (figurato          = mettere una pezza) approntare un rimedio temporaneo                  
Làppanu = 1. pesce verde-giallo-argento          di scarso valore --> trummittèri o purciddrùzzu          o lappanèddru - 2. stupido                  Pezzu ri làppanu = Pezzo di          stupido                  
Lardiàri = modo di cucinare          i pesci, specie -> scùrmi, in padella o arrosto, aggiungendo          a spruzzi olio, aceto o limone, con sale, aglio, pepe e origano
Largu = 1.largo, ampio, abbondante          - 2.uno spazio di una certa dimensione libera, piazzale - 3. fuori le          mura, zona appartata. lontano                  'U cappottu ci veni largu = Il cappotto          gli calza abbondantemente, è di misura troppo grande                  Largu Marònnai = Largo(piazza) Madonna                  Chiamàrisi o' largu = Chiamarsi          al largo, sfidarsi                  A largu ri Favignana = A largo di Favignana,          in mare aperto lontano da....                  Chiù larghi sèmo! = Più          larghi (comodi) saremo, staremo! [se, come dite o lasciate intendere,          non verrete] (cinismo di ostentazione o delusione)                 
Làriu = brutto, antipatico,          imbarazzante                  È chiù lària da          Morti! = È più brutta della Morte!                  Sai ch'è làriu? = 1.Sai          quanto sia imbarazzante (la situazione)? - 2. Sai quanto sia (di carattere)          intrattabile?                  * [ma l(')aria c'è!]                  ->Autru: Canti:-> Sabbatu          si chiàma allègra cori                  
Lariulìddru o Lariunèddru          = bruttino                  
Làrma (plurale: Làrmi)          = (lett.) lacrima, (fig.) pochino                  Ci vìnniru i làrmi all'occhi          = Gli sono venute le lacrime agli occhi, cioè si è commosso          sino alle lacrime                  Mi nni-rètti 'na-làrma          = Me ne ha dato una lacrima, cioè veramente poco                  
Lassàri = 1. lasciare,          mollare, smettere di tenere - 2. permettere, consentire - 3. trasmettere          per testamento                  Cù lassa 'a via vecchia pi'          la nova, i vài ch' un-n'avìa prestu li trova = Chi lascia          le antiche abitudini                   Lassàta 'a culummàra, addiu    casalicchiàra. = Lasciata la colombaia alle propie spalle, cioè  partiti, lasciata la propria città di   Trapani, ci si dimentica di  tutto,  familiari,  parenti, amici (casalicchiàra = abitanti di un  quartiere storico di Trapani) , promesse e propositi. [la forma con iil  p.p. "lassata"appare più pregnante , definitiva e diffusa di quella con  il gerundio "lassannu").                   Lassàri a trùgghiu o          Lassàri 'n-trìrici = lasciare senza spiegazione, a cose          non finite, in asso                  Lassàri fari = lasciar fare,          consentire....                   Lassàri 'na casa 'a figghia          = lasciare in eredità una casa alla figlia                  Lassàri pèrdiri = lasciar          perdere, abbandonare la questione, passare sopra                  Làssa 'u fòcu ardènti          e cùrri p'i parturènti! = Lascia pure il fuoco acceso[non          temere pericolo] e soccorri le partorienti!                   Làssa 'u pilu e vattìnni!          = (lett: Lascia il pelo e vattene!) (Fig.: detto a chi, per poi estorceei          o convincere a fare qualcosa a suo vantaggio, liscia, adula, si mostra          insolitamente servile)                                     Ogni lassàta è perduta!          = Ogni cosa, alla quale si è rinunciato, è definitivamente          perduta (o è una perdita irrecuperabile)!                                     'Un lassàri pi' cùrtu          = 1.non abbandonare con facilità - 2.stare addosso                                     ** L'omu tintu e 'a fimmina vili........                  
Lassàrisi = lasciarsi,          separarsi, dividersi, andare in pezzi, collassare                  I ziti si lassàru = i fidanzati          si sono separati, hanno interrotto il fidanzamento                  
Làstimi = petulanti,          deprimenti, insistite, continue lamentazioni                 
Lastimiàri = tormentare,          affliggere il prossimo col raccontare senza tregua e possibilità          di scampo i propri guai personali -> làstimi                  
Latinu = 1. (per antonomasia)          lineare, logico, chiaro,coerente, costante, scorrevole, leale - 2. ->          termini marinareschi                  'Stu riscussu 'un mi pàri tantu-latìnu!          = Questo discorso non mi sembra tanto latino (cioè mi sembra specioso,          contorto) -> allatinàre                 
Làtru = ladro                  L'occasiòni fa l'òmu          làtru = Lett.: l'occasione rende l'uomo ladro = Fig.: L'occasione,          la situazione inattesa rivela la natura intima di ognuno                  'Un sèmpri riri 'a mugghèri          'u làtro! = lett.: Non sempre ride la moglie del ladro! - Fig.:          non sempre le malefatte vanno al fine desiderato e restano impunite                  
Latta = 1. recipiente, scatola          di lamiera sottile -> buàtta - 2 .-> termini marinareschi                  
Latti = latte                  Facìtici mangiari erva pi' calàrici          'u latti = (alle puerpere) fate mangiare verdura per far loro calare,          far loro produrre più latte                  Fari calari 'u latti 'e rinòcchia          = Far calare il latte alle ginocchia, cioè annoiare, scocciare,          rompere                  Cù ci rètti latti, ci          rètti feèli; e cù ci rètti stìcchiu,          ci rètti meèli! = A chi gli ha dato latte, ha reso fiele;          a chi gli ha dato sesso, ha reso miele!                 
Lattùmi = -> termini          marinareschi                  
Làtu = lato                  Tutti r'un latu, com'i calafàti!          = Espressione ironica per criticare un assemblamento di operai non necessario          né fattivo                  
Laùsta = 1.aragosta - 2. (scherzoso) blatta,          scarafaggio di dimensioni superiori alla media e dal caratteristico colore          quasi simile a quello dell'aragosta - Vedi: Autru: Personaggi e soprannomi                  
Làusu = merito, riconoscimento                  Avìri, ràri 'u làusu          = avere, dare il merito                  
Lavatìvu = svogliato,          strafottente, bacchettone -> Lavinàru                       
Lavatòriu = 1. lavello,          lavatoio di cucina, una volta costruito in -> pètra-mìsca          - 2. stanza o posto adibito al lavaggio della biancheria -> pila          e stricatùri                 
Lavìna = lett.:torrente, acqua che scorre ad intermittenza, o anche frana. Fig.: incostanza  -> Lavinàru                 Ittàri acqua a lavìna = buttare acqua senza badare a dove va a finire, con noncuranza                 
Lavinàru = (arcaico)          svogliato, strafottente -> lavatìvu, -> lavìna                  
Lazzarèttu = -> Autru:          Luoghi                  
Lazzu = 1. laccio, pezzo di          corda, di spago - 2. cosa di poco valore                  'Un si merita màncu un làzzu!          = No merita nemmeno un laccio, non merita niente!                 
Lèccu = 1. sberleffo          fatto tirando vistosamente la lingua fuori dalla bocca - 2. imitazione          esagerata ed irriverente di un detto o modo di fare od essere altrui                  Fari 'u lèccu (sia nella prima          che nella seconda eccezione)                  
Lèggiri = leggere
        Indicativo passato remoto: liggivi, liggisti, liggìo, liggèmu,          liggìstivu, liggèro
        Participio passato: lettu o liggiùtu (arcaico)
                 E cù lèggi n-na 'ssi          libbra?! = E chi legge in questi libri, cioè chi è capace          di conoscere le intenzioni di quella persona!?                  Sòccu c' è scrìttu,          lèggiri si 'oli! = Quello che è scritto, leggere si vuole!          (scripta manent!). Ciò che è scritto è il vero e          solo documento valido ed efficace.                 
Lèggiu (agg.) = leggero,          in opposizione al contrario -> raùsu (pesante)                  
Lèggiu (sost.) = -> Termini marinareschi                  
Lèmmu (plur.: lèmma)          = largo e profondo piatto di terracotta, di peso consistente, di forma          svasata, tronco-conica. -> mafaràdda                  -> Autru: Curiosità : San Giuvanni n-no' lèmmu                  
Lèna = -> Termini          marinareschi                  
Lènvatu o lènfatu          = -> Termini marinareschi                 
Lèppiru (m) = lepre                  Sapìri unni rormi 'u lèppiru          =[lett.:(per il cacciatore) sapere dove dorme la lepre] cioè (fig.:          avere l'intelligenza delle cose, saperla lunga)                 
Lèstu = 1. lesto, rapido,          veloce, senza intingimenti -> licchètto- 2. bandolo,          capo                  Irisìnne o' lèstu, comu-i-sbìrri!          = Aggire sbrigativamente, in modo approssimativo ed insoddisfacente ,          come fanno gli sbirri!                  Èssiri lèstu-ri-mànu          = 1.essere veloce nel lavorare - 2. essere mano-lesta, ladro, cleptomane                  Pigghiàre 'u lèstu =          afferrare il bandolo (di una corda, di una rete etc.)                  Pigghiàre ru lèstu =          accorciare, saltare gli ostacoli, sbrigarsi                  Va cerca 'ssu lèstu! = E vai          a cercare il bandolo di quanto accade, e vai a capire come stanno realmente          le cose!                 
Lesu = leso, toccato al cervello,handicappato          mentale, quasi pazzo                  Pàri 'na lesa! = Sembra quasi pazza!                 
Lèttu = letto (sia sostantivo= letto (mobile per dormire),          che participio passato non arcaico di leggere)                  Cunsàri 'u lettu = rifare il          letto                                     'U lèttu è rosa, s'un          si ròrmi s'arripòsa = 'U lettu, un-n'è cosa, s'un          si ròrmi s'arripòsa (il letto, non c'è che dire,          anche se non ci si addormenta ci si riposa)                   'U lettu du conzu o da lenza = -> Termini marinareschi                 
Lèvanzi o Lèvanzu          = Levanzo, antica Phorbàntia, la più vicina a Trapani delle          tre maggiori Isole Egadi                  
Liàri (intransitivo)          = coagulare, coagularsi [deriva dal letterale transitivo: legare]                 
Liàtu =1. coagulato,          rappreso, raggrumato, legato - 2. nel talamo ingrossato, il frutto già          deliniato al centro del fiore                  Sànghu liàtu = sangue          coagulato                  
Liàzza = -> Termini          marinareschi                  
Libàstru = alabastro                  Biàncu, un libàstru =          Bianco, come di alabastro [e al contrario: Nìuru comu 'u giuìttu          = Nero come corallo nero]                 
Libbìcci = ->Termini          marinareschi                  Libbìcci, vai a Napuli senza 'mpàcci =          Libeccio, vai a Napoli senza impacci, col vento in poppa
Licchèttu = 1.(sostantivo) robusta piattina          di ferro sistemata all'interno di una porta per impedirne l'apertura dall'esterno.          (Non è la serratura). Anche -> Lucchètto o          ferru - 2. (sostantivo) spunto, gusto - 3. (aggettivo) lesto, veloce,          rapido [vedere -> lìnnu-lìnnu]                  Chiuri 'a porta e mètti 'u licchèttu =          Chiudi la porta e metti (per ulteriore sicurezza) il lucchetto                  'Stu vinu avi 'u licchettu rùci = Questo vino          ha un gusto dolce, amabile                  Caminàri licchèttu-licchèttu = Camminare          svelto-svelto, con rapidità                  
Lìccu = goloso, ghiotto                  Cù è liccu si ardi != Chi è goloso,          si brucia! (anche perché non sa aspettare)                  
Luccumarìa (arcaico) = leccornia, ghiottoneria                  
Lìddru = diminutivo di Paolo e di Bartolomeo          (Paulìddru e Vartulìddru)                  
Liffiàri = graffiare, sporcare in modo          superficiale e di striscio                  
Lignàti = botte, legnate                  Lignàti-ammucciùni = lett.: legnate di          nascosto. Ciò che, pur avendo conseguenze analoghe alle botte,          non sono considerate come tali. Come le sofferenze eccezionali, non riconosciute,          procurate da una attività oltremodo pesante e defatigante.                  Pigghiàri a lignàti = prendere a botte,          picchiare                  Ammazzàri a lignàti = (meno truculentemente)          dare un sacco molto abbondante di botte a qualcuno
Lignu = 1. legno, legname - 2. costruzione navale          in legno                  Ancòra ligna mètti? = (lett.: Continui          ancora a mettere legna al fuoco?) [Fig.: A che scopo insisti, visto che          lo scopo è stato raggiunto o è irraggiungibile?]                  Ìri a ligna senza corda = (lett.: Andare a far          legna senza portarsi appresso la corda necessaria per fare le fascine)          [Fig.: accingersi a fare qualcosa senza aver predisposto gli strumenti          o compiuto gli atti necessari]                  E lassa caminàri 'u lìgnu ..= E lascia          che la nave vada...                  
Limmitàru = 1. è un tipo particolare          di davanzale di -> petra-mìsca che occupava a guisa di          bancone la semi apertura a finestra di alcune case a piano terra. L'altra          metà era occupata da una vera e propria porta.- 2. limitare - 3.          ripiano per asciugare 'u -> lèmmu (-> scutiddràru)                  Limòsina = elemosina                  'Un fàri beni a porci.., nné limòsina          a parrìni (preti)! (No comment )                 
Lìmpiu = limpido                  Acqua-lìmpia = acqua di mare chiara, trasparente                  
Limùni o Lumùni o Lumiùni          = limone (frutto)                  Va' sprèmi un limùni ch'un-n'àvi          sùcu! = Fig.: È vana fatica cercare di trarre qualcosa da          ciò che è vuoto, dissipato o da chi è sciocco                  
Lìng(h)ua =          lingua                  'A lìnghua 'un-n'àvi ossa, e rùmpi          l'ossa! = le parole possono ferire l'animo più che le mani il corpo                  Cù àvi lìnghua, arriva a Roma =          chi sa ben rappresentare le proprie ragioni, può andare lontano,          può ottenere udienza                  Lìnghua-cùrta e vràzza-longhi =          (è bene avere) lingua corta(parlare poco) e braccia lunghe (agire          molto)                  Avìri 'a lìnghua longha = avere il vizio,          il difetto di parlare troppo                  Avìri 'a lìnghua-muzza (mozzata) = si dice          di chi, per difetto fisico, pronuncia opaca la Z o ZZ                  Avìri 'a lìnghua-ri-pèzza = si dice          di chi, per errata educazione infantile, non pronuncia correttamente alcuni          suoni o parole intere **                  Ràrini lìnghua = darne lingua, diffondere          la notizia, pubblicizzare                 
Linghuàtu = Termini marinareschi                  
Linghùtu = che ha la lingua lunga, linguacciuto,          maldicente, impertinente                  
Lìnniri = uova di pidocchio                  Èssiri chinu di lìnniri = avere la testa          infestata dai pidocchi e dalle loro uova                  
Lìnnu-Lìnnu = liscio-liscio, comodamente          [vedere -> licchèttu-licchèttu]                  Irisìnne linnu-linnu = non incontrare ostacoli,          procedere fluidamente, non pagare pegno                 
Linu = lino                  Passàri i vài di lu lìnu = ssere          sottoposto, subire una serie infinita di guai (come succede al lino nel          corso della sua lavorazione)    
Linùsa = semi di lino                  Pàriri u' catapàsimu di linùsa =          Somigliare ad un cataplasmo di linosa, cioè essere mogio mogio,          avvilito                 
Linzittàta = lancettata, taglio rapido          e superficiale (come quello per il taglio di un foruncolo)                  
Linzòlu = lenzuolo                  Fari 'u fissa sutta-i-linzòla = Fingersi stupido          per rimediare qualcosa                  Stinnìgghia u peri quantu 'u linzòlu teni          = (lett:. Stendi il piede per quanto consente la lunghezza del lenzuolo)          [fig.: attieniti alle tue possibilità, economiche, culturali o          sociali che siano; non provare a travalicare i limiti dei mezzi dei quali          disponi]                  
Linzòtta = -> Termini marinareschi                  
Lippia = -> Termini marinareschi                  
Lippu = alga marina verde, specialmente così          definita quella dalle ampie foglie simili alla lattuga                  Fari lippu = -> fari-aschi = prendersi delle confidenze,          comportarsi male, addurre cavilli                  Chissu, 'un-ni-fa lippu cu-m-mìa = costui non          si permette di comportarsi male con me (fortemente sottinteso: perché          io non glielo consento)                  Lippu-gèbbia = lippo di gèbbia, cioè          di acqua dolce. In contrapposizione al lippo di mare, cioè di acqua          salata, sta ad indicare in senso figurato qualcuno o qualcosa di nessun          valore                
Liquèra = loquela, parlantina                  
Liscia (avverbiale) = senza pena                  Ìrici o passarisìlla liscia = non pagare          pegno, cavarsela bene, uscire indenne da una situazione scabrosa
Lisciabbùs o Lisciabùsso          o Allisciabbùsso = intemerata, severo ammonimento, ->cazziàta                  
Lisciànnaro (o Ciàntru) = diminutivo          di Alessandro                  
Liscìa = lisciva, soluzione a media concentrazione          di idrati e carbonati alcalini, usata per lavare e imbiancare tessuti.                            
Lisciàta = prima fase della lavata della          biancheria nella -> pila , fatta servendosi della -> liscìa.          Era seguita dalla -> pilàta                  
Lisciu = 1. liscio, piano, uniforme - 2. senza          intoppi, senza fardelli - 3.sbarbato, senza peli                  Lisciu e pittinàtu = (ironico) sbarbato e pettinato,          perfettamente in ordine                  Nescisìnni lisciu-lisciu = uscirsene indenne,          senza aver pagato pegno                  
Lìsina = lèsina, punteruòlo                  Trasìù c'a lisinèddra e s'infilàu          cu lisinùni = (lett.: è entrato con una lèsinetta          e si è infilato con una lesinona)                  = stigmatizza il comportamento di chi, dopo essersi presentato          con studiata gentilezza, si comporta con incontenibile arroganza                
Lìttra = 1. lettera dell'alfabeto - 2.          cultura, studi - 3. foglio contenente uno scritto                  'Un sapìri lìttra = essere illetterato          [ -> Senza sapìri né lèggiri né scriviri]                 
Liùni =1. leone - 2. -> Termini marinareschi                  
Livantìnu =[nell'accezione trapanese] chi          si leva ( si lascia trasportare) dalle chiacchiere altrui per debolezza          ed incostanza di carattere                  
Livàri = 1.levare - 2. spostare - 3. sottrarre          aritmeticamente - 4.(specifico) avere la portata                  a leva-e-metti = detto di qualcosa di smontabile e rimontabile          o sostituibile con facilità, amovibile                  Livàri manu = smettere di lavorare perché          la giornata è finita [-> mèttiri manu = iniziare a lavorare]                  Livàrici manu = abbandonare, smettere di occuparsi          di qualcosa [ ->mèttici manu = cominciare ad occuparsi di qualcosa]                  Livàri 'u malòcchiu = mettere in atto le          pratiche esoteriche opportune per curare un inspiegabile mal di testa          o altro malessere ritenuto derivante da malòcchio fatto da altri.          Recitata la rituale -> raziòni si imponeva al capo del sofferente          un piatto contenente dell'acqua sulla quale venivano fatte cadere delle          gocce d'olio. Dalla velocità e dalla forma assunta nel loro espandersi          dipendeva l'esito della cura e l'interpretazione dell'origine dell'affezione.                            Livàrisi d'i chiàcchiari = cambiare idea          accettando, con facilità e acriticamente, gli argomenti e le insinuazioni          di altri                  Livàrisi r'in-mùcca = togliersi dalla bocca,          rinunciare con sacrificio a qualcosa                  Livàrisi r'in-n-còddru = liberarsi, scaricarsi          di dosso (collo)                  Livàrisi r'in-n-testa = togliersi dalla testa,          abbandonare un certo proposito, rinunciare definitivamente a qualcosa          [-> abbannunàri 'u pinsèri]                  Livàrisi 'u pinsèri = fare qualcosa a scopo          liberatorio (per non doverci pensare più), liberarsi di una smania          o da un obbligo                 
Livàtèddru = è quel pezzetto          di pane lievitato che si mette da parte per la successiva panificazione          dando modo e tempo così ai fermenti di proliferare sufficientemente                  
Livàtu = lievito per fare il pane                  
Liziunèri = colui il quale, maniacalmente,          ritenendo di possedere la scienza o la tecnica del dividere le parti,          sta attento alla sua                  
Lòccia = -> Termini marinareschi                  
Lòfio = soggetto mentalmente evanescente          quanto basta per essere considerato cretino                  
Lòggia = luogo di riunione. A Trapani è          quella parte del Corso Vittorio Emanuele che va dal Palazzo Senatorio          (Cavarretta) sino a Porta Ossuna ('a porta o' cursu)[ in realtà          sino 'a punta 'e balàti, dove una volta finiva il basolato          di pietra] È stata il salotto di Trapani sino a quando non si è          lasciato criminalmente decadere il Centro Storico. Luogo dedicato alla          -> passiata invernale o del periodo scolastico.                  'U copp'a Lòggia = l'arco sotto e a lato dell          Palazzo Senatorio (Cavarretta)                  
Lona = -> Termini marinareschi                  
Longhu = 1. lungo - 2. alto - 3. prolisso, lento                  Longhu-ammàtula = inutilmente alto, alto ma incapace          di trarne vantaggio [avvantaggiato dalla natura solo in statura]                  Longhu-e-rossu = alto e grosso                  Longhu-longhu = disteso supino, lungo-disteso. Vedi ->          Autru: Personaggi: Sciavèriu                  Si' chiù longhu d'a Quaresima! = [let.: Sei più          lungo (e lento a finire) della Quaresima] ( A chi per concludere un discorso          o un lavoro minaccia di impiegarci una eternità)                  I cosi longhi addivèntanu serpi = (lett.: le cose          lunghe si trasformano in sèrpi) (fig.: le cose e i discorsi portati          alle lunghe finiscono con il degenerare, col creare contrasti. Detto in          modo particolare in tema di fidanzamenti)                 
Lorda = 1. sporca - 2. poco di buono, sospetta          puttana                   Povira sì, ma lorda picchì ? = Va bene          (per così dire) essere povera, ma perché essere anche sporca?                  = Quando ci sono situazioni non ammettono giustificazioni          improprie                  
Lordu = sporco -> Lurdìa                  
Lùciri = 1. luccicare, risplendere - 2.          stare esposto - 3. valorizzare - 4. utilizzare                  'Sa' unni ci lùcinu l'òcchi? = (lett.:          Chissà dove gli luccicano gli occhi?) [fig.: Chissà dove          si trova in questo momento? (etto in funzione critica e fortemente insinuante)]                  Cà mi-lùci 'a fèra: nnà stu          pìzzu ri cantunèra! (lett.: Qui riluce (è esposta)          la mia fiera (cioè quello che ho e sono), in questo tratto di muro)          [cioè qui, in questo posto ed ora, espongo interamente me stesso/a          come sono, senza avere niente altro di nascosto                  *                  
Lumi = lume a petrolio. -> mìcciu                  
Luna = luna                  Avìri 'a luna = essere lunatico, volubile, capriccioso,          intrattabile                  Luna-curcàta, marinàru-addrìtta!          = in assenza di chiaro di luna, il marinaio in navigazione non dorme,          sta all'erta                  Lùstru 'i luna = periodo di stenti, di affari che vanno male                  'U fa-e-sfà r'a luna = il farsi e disfarsi della          luna, le fasi lunari                
Lungharùsu = che abbonda in lungaggini.          Anche -> lunghiùsu e fissiùsu                 
Lunghiùsu = -> lungharùsu e fissiusu                  
Lunicèddra = (piccola luna) formato allungato          di pane, di circa mezzo chilo, originariamente forse a forma di mezzaluna          o mezza -> vastèddra
Lùnniri o Lunnirìa = lunedì                  Lùnniri, 'un ti cunfùnniri! = lunedì,          non confonderti (per il lavoro di una settimana che ti sta davanti!)                  Lunnirìa, quannu si marìta Tànu          = (lett.: lunedì, quando si sposerà Gaetano) [ equivale          al giovedì di Godot, cioè ad un giorno, ad una data imprecisata          ed imprecisabile]                  'U lùnniri d'i varvèra = il lunedì,          (giorno di riposo) dei barbieri [invidiato da chi non aveva trascorso          una domenica significativa]                 
Luntànu = lontano                  Luntànu-ri-vista, luntànu-ri-cori! = lontano          dagli occhi, lontano dal cuore!                  
'u Lupi (plurale: i lupi) = lupo                  'A notti è d'u lupi! = (lett.: La notte appartiene          ai lupi!) (fig.: 1. La notte è pericolosa - 2. La notte non è          adatta alle persone perbene                  Raccumannàri 'a pècura o'-lùpi!          = (lett.: raccomandare, affidare la pecora al lupo!) [ fig.: confidare,          fidarsi del soggetto meno indicato]                 
Lupinàru = licantropo, lupo-mannàro                  
Lurdìa = sporcizia -> lordu                  
Lustràri = lustrare -> Allustràri                  
Lùstru o Allùstru = 1.(sostantivo,          in senso proprio e figurato) luce - 2.(sostantivo in senso figurato) lustro,          fama, decoro, nobiltà, onore - 3. (aggettivo) lucido, splendente          (-> allustràtu)                  Fari (al)lùstru = 1.fare luce, illuminare [->          addumàre 'a luci] - 2. fare onore                  Famm'-allùstru = epiteto per persona di scarso          valore, di poco conto [buona, si e no, a reggere un candelabro]                  Lùstru 'i luna = periodo di stenti, di magri guadagni                  'Un vìriri lùstru = non vedere luce, non          riuscire a raggiungere o ad intravedere un poco di benessere economico                            Pilu lùstru-lùstru = pelo lucido-lucido,          negli animali in buono stato di salute                 
Lùvaru = pagello -> Termini marinareschi                 
Luvèri o Luèri (arcaico)          = canone, annuale o mensile, di locazione della casa o, comunque, di un          fabbricato                  Casa a-luvèri = casa data, o presa, in affitto                  
Lùzzu = tacchino

APPELLO: c'era un racconto in cui si poneva l'esclamazione          interrogativa: < Di lùzzu, piccirìddru!?> [cioè:          < Da luzzu chi era, mi faciti spuntàri un piccirìddru          !?> - Chi la ricorda è invitato a contattarci
M
Macabbùnnu (lett. vagabondo) = scioperato,          fannullone, mascalzone, che fa vita sregolata
Macaràru =1.l'insieme dei partecipanti  ad un casalingo banchetto nuziale - 2. il settore privilegiato, generalmente  addobbato e sopraelevato, dove sta seduta 'a zita, cioè la sposa   Assittàrisi a' macaràru = mettersi a capotavola          o meglio conquistare o appropriarsi del posto più privilegiato
Macàri = 1. magari (Volesse il Cielo!;          Volentieri; Eventualmente; Mi piacerebbe) - 2. Anche, pure                  Macàri nascissi arrè! = Volesse il cielo          che nascessi di nuovo! - Mi piacerebbe nascere nuovamente!                  Macàri iddru, lu rissi! = Anche lui lo ha detto!                  
Macarurìa =1. sporcizia, sudiciume - 2.          (figurato) azione turpe, ignobile                  A macarurìa ci niscìa di' l'occhi (lett.:          la sporcizia gli traboccava dagli occhi)                   = Sporchi quanto più non è possibile                  Ficiru 'na vera macarurìa = Hanno commesso una          azione veramente ignobile
Macarùru = sporco per abitudine e scelta,          disabituato alle pratiche igeniche, lurido
Maccarrùna = 1. maccheroni - 2. -> Termini          marinareschi                  Càriri 'u furmàggiu ne' maccarruna (lett.:          Il cadere del formaggio sui maccheroni)  Il verificarsi di una perfetta opportunità, il          ritrovarsi una fortuna sfacciata                  Si li mangia quattru (fila di) maccarrùna = (detto          di qualcuno che) Se ne intende un bel po'                  Mangiàri maccarrùna 'n testa a unu = fig.:          essere più esperto e comunque più furbo di qualcuno (in          qualche campo)                
Maccarruncìnu = pasta lunga di medio calibro          (più sottile del -> napulitànu, ma più          spesso del -> pirciàtu-ròssu)                  Ci lu facìsti a maccarruncìnu! = fig.:          Hai rotto!
Macchèttu = nome collettivo dato ai ->          ritunni quando sono ancòra piccoli e sessualmente indifferenziati                  Un còcciu di macchèttu = è          così indicato il singolo pesce                  
Macchiàri = macchiare, sporcare                  
Macchiàrisi = macchiarsi, sporcarsi                  Macchiàrisi l'arma = Sporcarsi l'anima. Cioè          commettere un peccato di coscienza per cattiveria o superficialità                            
Macèri = macerie, rovine, ciò che          resta dopo il crollo di un edificio                  Arristàri sutta i macèri =          restare (morire) sotto le macerie                  
Maciarèru = chi fa, combina          -> màciari, danni, imbrogli                  
Màciaru (plur.. màciari)          = danno, complicazione, imbroglio, manovra oscura. -> 'ntrèssu                  Fari màciari = fare, causare, procurare danni,          complicazioni                 
Maciniàri o Machiniàri =          fantasticare, almanaccare, rodersi, arrovellarsi il cervello                  'A testa mi macinìa = la mia mente          si dibatte in mille pensieri, non trova requie                 
Macionnarìa = azione disordinata, da ->          
maciònnu (da -> ciòciu)                 
Maciònnu = confusionario, disordinato,          sregolato. Sinonimo di -> ciòciu                  
Mafaràdda = grosso piatto di terracotta,          più svasato e largo, ma meno profondo, del -> lemmu.          Serve per -> 'ncucciàre la semola per farne dei granellini          -> cùscusu o dei granelli -> fascàtuli                  
Mafiùsu = 1. uomo di bell'aspetto, elegante          o -> baggiànu che sia, giovanile, sicuro di sé (grecismo          da morphèeis = di bell'aspetto) - 2. (riferiro a cosa, oggetto)          ben fatto, grazioso, piacevole a guardarsi - 3. mafioso (nell'accezione          attualmente corrente)                  
Maganzìsi (desueto) = traditore, come Gano          di Magonza (quindi "magonzese") -> opira 'e pupi                  
Màgghia = maglia (in tutte le accezioni)                  Fari 'a màgghia = sferruzzare, fare la maglia          con i ferri e il filo di lana                  Mèttisi 'a màgghia = indossare la maglia          (di lana, per ripararsi dal freddo)                  Agguànta nna' màgghia! = ( in una situazione          di emergenza, per fermare rapidamente la calata in mare della rete): Afferra          una maglia (della rete)! - [e per traslato:Ferma, fermati un momento!]                  Avìri 'na sàrda pi'-màgghia = [lett.:          Avere (da liberare) una sarda (pesce) in ogni maglia della rete da pesca]          - [fig.: dover affrontare un lavoro urgente ed interminabile e per di          più imprevisto]                  
Magghiùni = 1.maglione - 2. -> Termini          marinareschi                
Màgliu = membro virile, pene - -> pisèddru,          pipìa, ciòlla, bàcara, tòrcia, fèlla,          minchia, cazzu                  'U màgliu (avi) 'a varva? = scherzosa e allusiva          domanda rivolta, con sottintesa compiacenza, all'adolescente pubere                  
Magna = aferesi di Alemagna, cioè Germania                  Firriàri 'a Magna e 'a Spagna = Girare l'Alemagna          e la Spagna [ sineddoche per: Girare il mondo]
Magnu-magnu = compunto, flemmatico,          tranquillo, sornione                  
Mahàmmittu o Mamèttu = Mohàmmed          o Muhàmmad -> turcu                  
Maharìa = magarìa, malìa          o incantesimo, stregoneria, tutto quello che deriva dall'attività          di una maga o di un mago. -> màra                 
Maìddra = madia (mobile rustico, a forma          di cassa, atto a conservare la farina e il lievito per il pane)                  'A facci-minutìddra, e 'u culu-ri-maìddra          = (Detto di alcune donne: [hanno] una visino e [per contrapposto] un sedere          vistoso)                  
Maìsa o Maìsi = maggése          (pratica agronomica consistente nel lasciare un terreno temporaneamente          incolto perché riacquisti fertilità). In sostanza procurare          un arricchimento del terreno                  Fari-maìsa = fig.: conseguire guadagni significativi          ("farsi i bagni")                  
Maistràli = maestrale o -> maestro          o vento da nord-ovest (N-W)                  
Maistralòru = leggero e stabile vento proveniente          da -> maìstru (N-W) -> Termini marinareschi                  
Maiulìnu = 1. (aggettivo) di maggio - 2.          piccolo polpo nato di maggio -> Termini marinareschu                  
Maistrìa = l'abilità del mastro,          l'insieme delle sue conoscenze e capacità derivanti                  
Maìstru = maestro o -> maestrali          o vento da nord-ovest (N-W), -> Acqua-maìstru                
Malacèra = (lett.: brutta faccia) fredda,          scostante, cattiva accoglienza                  Fari malacèra = accogliere freddamente qualcuno,          dimostrare con il proprio atteggiamento di non gradire la visita o la          presenza di qualcuno                  
Malacriànza = cattiva educazione, villania                  
Malacunnùtta = [lett.: (di)          cattiva condotta] mascalzone, delinquente, infido [usato anche in chiave          scherzosa e talvolta affettiva]                  
Malafiùra (plur.: malafiùri) = magra,          cattiva, pessima figura (rappresentazione di sé)                  
Malafiurìsta o Malufiurìsta          = chi è abituato a fare -> malafiùra o che è insensibile          al disagio derivante dall'averla fatto                  
Malafòra = -> Termini marinareschi                  
Mala-miscàta o mala-ammiscàta          = 1. sfortunata (o insufficiente) rimescolata delle carte da gioco con          conseguente esito negativo - 2. male assortita, messa malamente o improvvidamente          insieme a qualcosa o a qualcun altro                  Perdiri pi mal'ammiscàta = (fig.) perdere per          una questione di dettagli secondari                  "Ammiscàsti?" chiese il padre, con chiara          allusione, al figlio che aveva perso a carte                  'Na cumpagnìa mala-ammiscàta = una compagnia          (come un equipaggio) male assortita, cioè di gente che per vari          motivi non può trarre giovamento dallo stare insieme o che comunque          appare destinata a finire male o a -> schifìo                  
Malandrinu =1. malandrino [detto con connotazioni          positive come voler dire: intraprendente, valido] - 2. [detto invece con          connotazioni negative] prepotente, prevaricatore -> mafiùsu                  Cavàddru malandrinu = cavallo vivace, elegante,          potente                 
Malaparàta = situazione o comportamento          ostile e provocatorio foriero sull'immediato di eventi negativi e inaccettabili.[->          Maluparàtu]                  Vista 'a malaparàta ... = considerato, avendo          preso atto del comportamento ostile ...                  
Malasènu = magazzino, deposito                  Zeru porta zeru: tutt'i cosi no' ( me') malàsènu!          = (lett.: Zero porta zero..: tutto quanto nel mio magazzino!                  Serve a stigmatizzare, in modo non solo ironico, un atteggiamento          piuttosto arraffante quando non proprio rapace                  
Mala-vintùra = disavventura, disgrazia,          incidente, contrarietà, qualunque situazione o evento negativo          o indesiderato                  
Mala-vinturèru o Malu-vinturèru          = chi causa, fa passare ad altri una -> mala-vintùra                           
Mala-vinturùsu o Malu-vinturùsu          = chi passa o subisce le conseguenze di una -> mala-vintùra,          sventurato, sfortunato                 
Mali = 1. (sost.) male [contrapposto al sost.          -> beni = bene] - 2. (agg.) brutto, cattivo, da evitare - 3. ->         
malu                  Fài-bèni, e scòrdalu; fài-màli,          e pènsaci!                  'Un tuttu 'u màli vèni pi' nòciri!                  'Un ti-'ntricàri, 'un ti-miscàri, 'un fari          bèni...chi màli 'un ti-nni-veni!                  = Non interessarti, non immischiarti, non fare del bene....perché          in questo modo non te ne verrà del male!                  Mali-cosi = brutte faccende                  Mali-'mpèi = cattivi, pesanti, ingrati mestieri                  
Màlu = (con diversa valenza          grammaticale) male, malamente                  Pàri-màlu          = sembra inopportuno o cosa fatta male tanto da          provocare disagio                  
Malucavàtu = (lett.:cavato-male) di moralità          criticabile                  Cùrtu e malucavàtu = di bassa statura (come          pecca fisica) non solo, ma anche di moralità criticabile                  Tìntu (di animo cattivo ) e malucavàtu          (come dire che al peggio non c'è mai limite)                 
Malucunsìgghiu = -> scògghiu          r'u Malucunsìgghiu                  
Malufìnu = !! grazioso !! (per etimo greco)                  
Maluiùtu o Maliùtu = malandato,          sciupato, in cattive condizioni, andato a male (riferito a cose e persone)                  
Maluparàtu = 1. messo in condizioni sfavorevoli,          di inferiorità - 2. male in arnese, approntato malamente, mal equipaggiato          [->Malaparàta]                  Strìttu e maluparàtu = costretto ad agire          (e quindi di controvoglia) e non adeguatamente equipaggiato                 
Malupìlu = malpelo, di cattivo animo ->          Russu-malupìlu                  
Maluprucirùsu = (lett.: che          procede male) soggetto intrattabile, brusco e irascibile                  
Malu-pìsci o pisci-màlo =          "pesce cattivo", squalo predatore, detto pure pisci-tunnu.          Metaforicamente: persona di pessimo carattere, permalosa, non socievole          e non integrabile, irritabile ed irritante, sconsa-iòcu e sconsa-òpira.                 
Malu-sìgnu = segnale negativo, allarmante                  
Malu-tèmpu = cattivo tempo, tempesta, burrasca                  
Maluvinturusu = -> Malavinturusu                  
Mamà o Mammà o Màmma          = mamma                  Pi' amùri d' 'u figliòlu, 'a màmma          s'ammùcca l'ovu = (lett.) Per amore del figlio, la mamma inghiotte          (golosamente) l'uovo                  = quando una scusa altruistica nasconde un atto egoistico                  Rìci 'a Màmma-Ròcca: si vàrda,          ma 'un si tòcca! = (lett.) Dice la Mamma Rocca: si guarda , ma          non si tocca!                  Ammonimento gentile e preventivo rivolto ai bambini,          sperando che resti qualcosa di sano dopo il loro passaggio (-> murrìti)                  
Mammacàura = -> Saline e Salinari                  ?? Mamma cucchiàra = esplosione          finale di 'u jocu di focu nella quale c'è chi crede di vedere l'immagine          della -> Marònna                  
Mammaddràu = (la madre dei draghi) mostro          e spauracchio delle favole con, probabilmente, qualche attinenza anche          con il pirata saraceno Draghut, terrore delle popolazioni costiere          dell'Italia meridionale e delle nostre coste.                 
Mammalùccu = sciocco, credulone, imbambolato                  
Mammalùmmira (più raro Malùmmira)          = (lett.: Mamma, l'ombra! o la mala-ombra) 1. fantasma, spettro - 2. stupido,          soggetto senza consistenza intellettuale                  
Manàta = 1. -> Termini marinareschi          - 2. quantità imprecisata di qualcosa -> maniàta          - 3. quantità di pesce presa, per la pesa, a due mani dal marinaio                  'A manàta è chiossài r'a -> pìsa          [ equivale a "È più la spesa che l'impresa" ed          indica la sproporziona tra mezzi impiegati e risultati ottenibili]                  'Na manàta ri làtri = Un gruppo, una banda          di ladri                  
Manca = sinistra                  Fàrisi 'a cruci c'a manu manca = Farsi il segno          della croce con la mano sinistra                  Per esorcismo, per scacciare una visione o una situazione          ritenuta demoniaca                  
Mancìu = prurito                  Ci fa mancìu = Le prude [ allusione niente affatto          sottile circa l'irrequietezza somatopsichica delle donne].                  
Màncu = 1.nemmeno, neppure - 2. Non sia          mai che                  Mancu-cosa chi.... = Non è proprio il caso che...;          Non vorrei proprio che.....; Mi dispiacerebbe che si pensasse che...;                            
Mancùsu = mancino, sinistrorso [ l'opposto          di -> drittùsu]                  Annàta mancùsa = annata storta, sfortunata,          negativa per sopravvenùte avversità di vario tipo, anche          e soprattutto meteorologiche                  
Manèra = garbo, modo d'agire accettabile,          buona maniera                  Ci 'oli manèra, na' ogni cosa! = Ci vuole (sempre          un minimo di) garbo, in ogni circostanza!                  Di tutti 'i manèri = 1. In tutti i modi e i tipi          - 2. Senza risparmiarne, evitarne nemmeno una - 3. comunque                  Ma chi manèri su' ? = Ma che maniere sono? - È          questo il modo d'agire ? - Quando si è visto mai ?                  'Un c'è versu e mancu manèra! = Non c'è          verso e nemmeno maniera (di pervenire al risultato voluto)!                  
Mangiamèntu = compulsione, voglia o bisogno          irrefrenabile                  Mangiamèntu ri culu = voglia di sfruculiare qualcuno,          anche, se possibile in modo pesante                 
Mangiànza o Manciànza = ->          Termini marinareschi                  
Mangiàre o Manciàre          = mangiare [la g          e la c sono          usati in modo incostante e spesso indistinguibile, come in altri casi          la s e la z]                  Ammàtula chi fai mussu e fùncia.          Prima si travàgghia e poi si màngia! = (fig.) Inutilmente          (senza speranza) ti imbronci. La ricompensa bisogna prima guadagniarsela.                  Cù mangia fa muddrìchi = ( Chi mangia produce          molliche) Chi agisce, necessariamente lascia tracce o fa errori                  Cù mi rùna a mangiàri, m'è          patri! (o lu chiamu me' patri)! = Chi mi dà da mangiare mi è          padre, lo chiamo (lo rispetto come fosse) mio padre! [mangiare e padre          in senso ampio]                  Cù va a mànnara, mangia ricotta! = Chi          va all'ovile, mangia ricotta [ Chi ha buone frequentazioni finisce con          il trarne vantaggio]                  Màngia d'u to'-màngia; e d'u          to' saziatìnni! = Mangia del tuo mangia(re); e del tuo sàziatene![          Limitati al tuo ambito e accontèntati! (invece di andare appresso          ad illusioni o false, pericolose prospettive)] [ Sutor, ne ultra crepidam]                  Màngia-pani a trarimèntu = fannullone che          si lascia mantenere dai familiari                  Mangiàri maccarrùna 'n-testa a unu = essere          più furbo o più esperto in qualche campo rispetto a qualcuno                  Mangiàri pani e cutèddru = Mangiare solo          pane [tagliandolo col coltello a serramanico, utensile necessario e diffuso          tra tutti i lavoratori]                  Unu chi 'un-màngia p'un-cacàri = di un          tizio così spilorcio che, pur di non cedere ....niente del suo,          preferisce .. piuttòsto non.. mangiare                 
Mangiatàriu o Manciàtàriu          = 1. ingordo - 2. scroccone, facile a lasciarsi corrompere o notorio concussore          - [-> liccu]                  
Mangiatòria = 1. mangiatoia - 2. (fig.)          fonte di lauti guadagni non sempre e necessariamente puliti                  
Mangiatùri = uno che mangia molto in generale          o che mangia, con avido piacere, un cibo in particolare                 
Mangiùgghia = quell'insieme di più          o meno piccoli guadagni più o meno leciti derivanti dallo sfruttamento          di una particolare e momentania situazione favorevole. -> annìscu                  
Mània = -> Termini marinareschi [cfr anche --> Piscazza e --->Varu]                   
Maniàri = maneggiare [->            manìu ] Cù manìa, 'un pinìa! = Chi maneggia          (denaro), non pena, non può passarsela male!                  
Maniàta =1. sentore, atmosfera, sintomo,          verso, piega,aria, prima impressione - 2. gruppo, accozzaglia, quantità          indefinita -> manàta                 
Addunarisìnni da' maniàta = rendersene          conto dall'atmosfera, dalla piega che le cose stanno prendendo                  Capìri o sèntiri 'a maniàta = rendersi          conto di come stanno le cose, saper interpretare l'atmosfera, avere sentore          dello stato dell'arte                 
Mànica = 1. manica - 2. gruppo, congreca                  Avìri a unu na' mànica = (lett.: Avere          qualcuno nella manica) Fig.: Avere qualcuno in simpatia, favorire qualcuno                  Chìssu è 'nn'àutru pàru 'i          mànichi! = (lett.: Questo è un altro paio di maniche!) Fig.:          Questo è tutto un altro discorso!                  Èssiri ri mànica larga o stritta= Essere          generoso o taccagno                  Iò, nna' mànica l'avìa! = (lett.:          Io, lo tenevo nella manica!) Fig.: Io, me lo ero immaginato ( lo sospettavo)!                  Nescirisìllu d'a mànica = (lett.: tirarselo          fuori dalla manica, come fanno i bari e i prestidigitatori) Fig.: inventarsi          una notizia di sana pianta                  'Na mànica di schifiàti = una congreca          di reietti, cioè di gente respinta ed allontanata perché          facente schifo alla società                 
Mànichi-ri-cappòttu = -> Termini          marinareschi                  
Manìu = 1. manèggio, il maneggiare          -                  'U manìu ri pìcciuli = il maneggio di denaro                 
Mànnara = 1. ovile, mandria - 2. spazio          recintato per tenerci l'ovile                  (Cù va a mànnara, -> mangia ricotta)                  Cani ri mànnara (o Canàzzu ri uccirìa)          = [lett.: cane di mannara (cane pastore) o cagnaccio di mattatoio] Fig.:          soggetto rude, brutale, che va per le spiccie                  
Mannàra = 1. mannaia - 2. attrezzo a mano          per tagliare i tufi                  
Mannàri = mandare                  Mannàri a fari-'n-culu [senza alcuna delicatezza          e senza sottintesi]                  Mannàri a-strafùttiri [quasi come sopra]                  'Unn-è unu chi ti lu mànna a-d-dìri          = (lett.: Non è un tipo che manda altri a dirti le cose) cioè          È un tipo che dice in faccia ( con franchezza) le cose che ha da          dire                  
Mànsu o Mànzu          = mansueto, tranquillo (detto particolarmente di animale)                 
Manta =1. mantello - 2."'a          manta":mantello nero con impresso il nome del -> ceto          di affidamento che, contornando la -> vara, ricopre i cavalletti          di sostegno di ciascuno dei -> Misteri                  
Mantèniri = 1.mantenere, continuare ad          avere, conservare - 2. provvedere al sostentamento - 3. rispettare                  Mantèniri i cosi comu eranu = Conservare le cose          (le situazioni ) come erano (prima)                  Mantèniri 'na famìgghia ri setti cristiani          = Provvedere al sostentamento di una famiglia di sette persone                  Mantèniri 'a paròla ràta = Mantenere,          rispettare la parola data, cioè quanto promesso                  [Mantèniri a zuccaru e'-carti = Fig.: allevare          una persona con il massimo delle cure e delle attenzioni] (?)                  
Mantinùtu = mantenuto (in tutti i sensi)                  Mantinùtu a figghiu-ri-famìgghia = mantenuto[dai          genitori o da altri] come fosse (ancòra) un figlio adolescente                  'U mantinùtu = il magnaccia                  
Mantillini = mantelli da donna                  Assicùta-mantillìni = ( lett.: uno che          insegue mantelli da donna) cioè donnaiolo impenitente -> fimminàru                 
Manu (sing.femm. e plur. maschile) = mano, mani                  Aisàrici i manu a unu = Alzare le mani su qualcuno,          schiaffeggiare, picchiare qualcuno                  Aiutàrisi chi manu e chi peri = servirsi, darsi          da fare in tutti i modi leciti possibili                  Arristàri cull'occhi-chini e i manu vacanti =          vedere deluse le proprie aspettative dopo essersi illusi di aver conseguito          un successo                  Fari vìriri e tuccàri chi manu = fare costatare          materialmente la realtà di quanto detto
        [ Èssiri comu a San Tommasu: ulìri vìriri e tuccàri          chi manu]                  Fàrisi 'a cruci c'a manu manca = Farsi il segno          della croce con la mano sinistra [per esorcismo]                  I manu sunnu oru! = Le mani di chi è abile sono,          valgono e producono ricchezza                  Manu-manu = 1. man mano che.. - 2. con la mano nella          mano (= manu-manùzza) -> Autru: Scioglilingua                  Mèttici o livàricci manu = Cominciare o          smettere di occuparsi di una data cosa                  Mettiri o livàri manu = Cominciare a lavorare          o smettere di lavorare                  'Nna manu lava all'àutra e tutti' rùi làvanu          'a fàcci = Fig.: la solidarietà è cosa necessaria          ed opportuna                  Passàrisi 'a manu p'u pèttu =Lett: Passarsi          la mano sul petto - Fig.: farsi l'esame di coscienza (prima di dire la          propria)                  Pigghiàrisi 'a manu cù tuttu 'u pèri          = Lett.: Prendersi assieme alla mano anche il piede - Fig.: Eccedere in          confidenza, abusare della confidenza concessa                  Ràri larga-mànu = concedere ampia libertà          d'azione                  
Manuvèddra = manovella                  
Manùzza = 1. mano piccola o di un bimbo          (-> manu-manùzza) - 2. -> Termini marinareschi                  
Mappìna = tovagliolo, panno da cucina                  
Màra = fattucchiera, maga, chi fa ->          'a maharia                  
Maravìgghia = (lett.: meraviglia) 1. cosa          che desta stupore in senso negativo e di conseguenza rifiuto o ribrezzo          - 2. cosa strana, fuori dall'usuale, di cattivo gusto, decisamente negativa,          incomprensibile                  Fàrisi maravìgghia = provare e dimostrare          di aver provato stupore e rifiuto                  'A maravìgghia appìgghia !          = Ciò di cui ci si meraviglia è "infettivo"! (cioè          il mostrarsi meravigliati di una qualche cosa, specie se si tratta di          difetti fisici o morali altrui, può causare il ripetersi, per vendetta          del destino, della stessa situazione a danno di chi si meraviglia o nel          suo stretto ambito familiare)                  Ma ch'è 'ssà maravìgghia? [e, per          antonomasia] 'A maravìgghia ri-Pacèca?                  
m'Maràzzu = (in senso materiale) impiccio,          ostacolo, confusione, ingombro, disordine                  
m'Marazzàri = ingombrare, generare confusione          ostacoli, mettere le cose fuori posto o in mezzo [ al contrario ->          sbarazzàri]                  Avìri 'a casa m'marazzàta = Avere la casa          in disordine                  Èssiri m'marazzàtu ri stòmmacu =          non aver avuto una buona digestione                  
'mMarazzùsu = (detto di cosa o persona)          ingombrante, che determina m'maràzzu                  
Marchìsi = 1. marchese - 2.mestruazione                  Avìri 'u marchìsi = avere la mestruazione                  
Marètimu = Marettimo (antica Hiera), la          più lontana delle tre maggiori isole Egadi                 
Mari = mare                  Mari-longhu = onde lunghe e di leggero pendio che si          generano nelle fasi di caduta del vento                  Mari-'mpittàtu = (mare impettito) si forma nei          bacini chiusi, come il Mediterraneo, quando vento e correnti, provenienti          da opposte direzioni, si incontrano con forte intensità                  A mari, carèmu! = (Lett.: A mare, siamo caduti!)          Sottolinea il raggiungimento del massimo delle difficoltà, il colmo          del disagio                  Cù è a mari, navica, e cù è          a terra giùrica! = [Lett.: Chi è a mare naviga (e affronta          il pericolo), chi è a terra trincia giudizi, spesso ingenerosi,          standosene al sicuro]. È chiara la estensibilità del concetto          a situazioni generali.                  Ma va' èttati a-m- màri cu 'nna màzzara          e cu l'acqua a nèsciri = Ma vai a buttarti a mare, appesantito          da una zavorra e con la corrente in riflusso, cioè in uscita dal          porto per essere portato al largo e quindi per non restare dentro il porto          stesso. Invito solenne nella sua completezza ma, per lo più, ironico.                            O' funnu 'u mari-nìuru! = (Al fondo del mare nero!)          Espressione esorcistica contro un incombente pericolo [= Non sia mai!]                  Vinni 'u mari cu' tutti li patatèddri =(Che burrasca!)          Il mare si è scatenato tanto da gettare (a riva) pure le ->          patèddre (strappate dal fondo)                  
Marinèddra = Marinella. La          zona orientale del porto, dedicata, per i suoi bassi fondali, all'approdo          ed ormeggio delle barche più piccole.                  Santu Libertu d'a Marinèddra = Sant'Alberto (7          agosto), co-patrono di Trapani, custodito nella chiea della Madonna delle          Grazie                  
Maritàri = dare o prendere marito -- Maritàrisi          = prendere marito                  Basta citare: Si maritàu Rosa, Sarìddra          e Pippinèddra / e iò chi sugnu beddra / schètta 'un          ci vògghiu stari / ......                  E chi si maritàu, 'a ciuciàra?          =[ E chi mai si è sposata, quella che ->ciucìa (?) (quella          che fa vento, quando cammina) ?] [Vale quanto un invito alla moderazione          o quanto meno ad un corretto dimensionamento al contesto] [Est modus in          rebus]                  
Marìtu = marito                  A' parti d'u marìtu: spinci c'acìtu; a'          parti d'a mugghèri: spinci-c'u méli! = Alla parte (ai parenti)          del marito: -> spinci con l'aceto; ai parenti della moglie: spinci          con il miele. [ La "spincia" è una ciambella fritta in          olio bollente]                  
Mariu-Pinta = -> Autru: Personaggi                  
Marmàgghia = marmaglia, insieme di persone          di infimo rango, gruppo di gente spregevole                  
Marmuràru = marmista, operaio          esperto nella lavorazione del marmo                  
Marònna = 1. la Madonna, per          antonomasia - 2. signora - 3. la zona della città in vicinanza          della Basilica dell' Annunziata                  Fàrici u' viaggiu a' Maronna = andare          a piedi scalzi al Santuario dell'Annunziata per ringraziamento o per rafforzare          una preghiera, la richiesta di una grazia o di un particolare intervento                  Marònna-mìa! = Esclamazione          invocativa di chi si sente perduto                  Ìri finu a' Marònna = andare          fino alla (Basilica della) Madonna, cioè fare molta strada (a piedi          o no), andare lontano                  
Marràsca (inusuale) [plur.: Marràschi]          = nuvola                  
Marrascàta = -> burrascàta. Temporale          con il cielo "tutto marraschi-marraschi" (nuvoloso)                  Marràstra = matrigna [->          parràstru = patrigno] (ma anche -> Matrastra)                  Marrèddra = matassa (di filo, di lana etc.)                  Spirugghiàri 'a marrèddra = Sbrogliare          la matassa cioè sbrogliare una qualche faccenda aggrovigliata                  Marrùbbiu = - Termini marinareschi                  Marruggiàta = bastonata -> marrùggiu                  Marrùggiu = bastone o comunque un pezzo          di legno grosso e lungo                  'U marruggiu 'a scùpa = il manico della scopa                  Martèddru = Martello                  Tèniri a-martèddru = sottoporre a disciplina          severa, trattare qualcuno con maniere forti e senza requie [-> Mèttiri          sutt' 'a 'ncùnia]                  Martinàzzu = gabbiano -> vaèddraru                  Màrtiri = martedì                  Màrtiri: 'un ti pàrtiri! (lett.: di martedì,          non partire!) - -> Autru: Scioglilingua                  Martòriu = mortòrio, rintocchi a          morte, nella tipica cadenza lenta di 3-2-1 a ripetere, delle campane delle          chiese                  Marturàna = impasto dolce di zucchero,          mandorle e aromi col quale, servendosi di apposite forme, si confezionano          i "frutti", una volta dolce tipico del periodo dei "morti"          assieme ai -> pupi ri zùccaru. Tirato a sfoglia serve          a guarnire la cassata siciliana. - (Fig.: una bella donna)                  Marùni (plur.: Marùna) = mattone,          di materiale vario, per pavimento                  Marùni-pantòfalu = mattone di terracotta          rossa compatta, pesante, adatto per tirare su muri e pilastri                  Marunàzzu = mattone di terracotta grezza, di forma          quadrata, usato particolarmente per i lastraci solari                  Màscara = maschera                  'Nna màscara, mèttiti! = (lett.: Faresti          bene a metterti una maschera!) per potere riuscire a superare la vergogna          derivante dal tuo comportamento. Vergognati!                  Mascaràtu = (lett.: mascherato o che ha          dovuto indossare una maschera) - Fig.: svergognato                  Mascarètta = parte anterosuperiore della          tomaia della scarpa                  Mascariàri = sporcare superficialmente          di -> mascarò (nero)                  Avìlla mascariàta = Averla (!) mascariàta,          cioè essere di umore nero                  'U carvùni ri ronna-Maria, s' 'un-tìnci,          mascarìa! (Il carbone di donna Maria, anche quando non tinge indelebilmente,          pur sempre sporca di nero!) [ L'essersi trovato presente in una certa          situazione segna comunque, anche se non si ha avuto parte attiva!]                  Mascariàrisi = 1. sporcarsi, più          o meno volutamente, di -> mascarò - 2. (fig.): rabbuiarsi in          viso -> affumàrisi                  'U cèlu si mascarriàu = Il cielo si è          tinto di nero, cioè si è fatto nuvoloso.                  Mascarò = una sostanza sporcante in nero          o comunque in colore scuro repellente risultante perlopiù da decomposizione          o imperfetta combustione di sostanze grasse, nerofumo                  Mascìddra = mascella                  Ròrmiri c''a manu a' mascìddra = dormire          con la mano alla mascella ( con la mascella appoggiata ad una mano), cioè          essere serenamente tranquilli, non avere niente da temere. Rappresenta          l'emblema dell'innocenza.                  Masciddràru = -> Termini marinareschi                  Masciddràta = schiaffo in faccia, su di          una mascella                  'Ìnchiri unu ri masciddràti = Riempire          qualcuno di schiaffi in faccia, dagliele di santa ragione                  Mascu (aggettivo, desueto) = 1.spugnoso, rilassato,          moscio, morbido, inconsistente - 2. (fig.): pappamolla --> rossu-ammàtula .
        3. -->Termini marinareschi
                 Masculiàta = 1. atto degno di un maschio          o comunque in sintonia con l'essere maschio - 2. il momento finale, intenso,          apparentemente inarrestabile ed interminabile, dei botti dei giochi di          fuoco artificiale.                  Màsculu = maschio                  Màsculu o fimmina ? Màsculu, màsculu!          [ Maschio! anche come emblema della positività o comunque di esito          positivo]                  'U màsculu-bèddru ci porta i rinàri          e 'a mamma-leta ci appàra 'u falàri = Il figlio maschio          ben riuscito porta a casa i soldi e la madre gli porge il grembiule (          in segno di gioia)                  Iccàri l'acqui fòra = buttare le acque          (del parto) fuori (di casa)[per la nascita di un maschio]
        Iccàri l'acqui rìntra = buttare le acque (del parto) dentro          (casa) [per la nascita di una femmina]
                 Masi o Masìno = aferesi e diminuitivo          di Tommaso                  'Unn'è Màsi, è 'u zù-Biàsi          = Non è Masi, è lo zio Biàsi (Biagio) [= Se non è          zuppa, è pan bagnato]                  Masinnò! = ma, sennò, altrimenti,          in caso contrario [minaccia esplicita in caso di diniego]                  Massàru (plur.: massàra o massari)          = 1. operaio addetto ai lavori pesanti e in particolare ai traslochi e          ai trasporti di mobili e masserizie varie -> sturnàri          e -> carriàri. - 2. fattore di una impresa agricola (          -> curatolo )                  'A Marònna ( Màtri-'a-Piatà) ri          massàra = il simulacro della Madonna portato in processione il          Martedì Santo e vegliato tutta la notte in un casotto istallato          a Piazza Lucatelli a cura del ceto dei massari                  Màstica (sostantivo) = pallina del diametro          di 2 cm o cuscinetto di gomma da masticare, antenata del chewing-gum                  Màstra = 1. la donna che, senza pubblici          titoli o attestati, accudiva in casa sua i bambini di altre persone, come          una specie di asilo-nido o prescuola privata - 2. la sarta o ricamatrice          che curava l'apprendistato di ragazze che teneva anche come collaboratrici          - 3. -> Termini marinareschi                  Ìri a' màstra = Andare ad apprendere il          mestiere di sarta o ricamatrice presso l'atelier di una sarta o ricamatrice          professionalmente abile, generalmente senza salario                  Mastrìa = 1. compenso del -> màstru          ( avveniva a corpo e non a tempo) - 2. mano d'opera                  Cù paca màstru, 'un paca mastrìa          = Quando si paga l'abilità non si paga mano d'opera, cioè          l'abilità, la capacità va valutata in un modo diverso della          semplice prestazione di mano d'opera. È quindi preferibile servirsi          di chi ha l'arte nelle mani e costa di più che di chi possiede          solo una blanda conoscenza e capacità tecnica.                  Màstru = artigiano maestro nel suo ramo,          di lunga esperienza e comprovata abilità. -> Capu-màstru                  Màstru-calafatu, màstru-firraru, mastru-marina,          mastru-muraturi, -> màstru-quartararu, mastru-r'ascia (falegname),          [màstru-nutàru !!]                  Màstru-sala = durante una festa con ballo era          l'incaricato di tenere l'ordine in sala, cioè di impedire che si          mettessero in atto da parte dei più esuberanti comportamenti tali          da destare reazioni immediate di gelosia o malintesi di "ordine procedurale".          Era in genere persona rispettata che non di rado prendeva decisamente          sul serio il suo incarico. Mi è stato detto che qualcuno di essi          portava nel taschino della giacca, assieme al fazzolettino, una pistola          ad un colpo, a scopo "persuasivo" o, meglio, "dissuasivo".                            Cù pràttica a' màstru all'annu addivènta          maèstru -> Cù pràttica a maìstru all'annu          è capu-mastru                  'U màstru è màstru, ma 'u patrùni          è capu-màstru = fig.: i consigli dell'abilità non          possono che cedere di fronte alla volontà del mandante                  Màstru-Ràtu, mòrsi ammazzàtu          = lett.: Mastro-regalato, è morto ammazzato [Come dire: Ci rissi          'u patri priuri a' matri batìssa: senza-rinàri, 'u-si-nni          canta missa!]                  Matacùbbu = 1. oggetto voluminoso, ingombrante,          pesante - 2.( per traslato) persona ingombrante, non partecipativa e inutile                   Matapòllu = madapollam, tela          leggera per biancheria di uso corrente                  Fari 'urèddra a-matapòllu =          Fari 'urèddra-fràrici = 'ncuttumàrisi, cioè          rodersi dentro                  Matascìni = intrichi di poco          conto, piccoli imbrogli, inganni dozzinali                  Matasciùna = -> Termini          marinareschi                  Matrastra = -> marrastra          (matrigna)                  Materia =1. argomento, motivo - 2.          pus - 3. -> Termini marinareschi                  Èssicci materia ri discussioni = Èsserci          motivo, argomento per far nascere una discussione, una disputa, un contrasto                            Abbocciari na' 'na materia = essere bocciato,          non essere approvato, essere rimandato in una materia di studio                  Schimintàri 'u canfùgghiu pi'          fari nèsciri 'a materia = spremere un foruncolo per espellere il          pus                  Matìna = Mattina                  D''a matìna si viri 'u bongiòrnu          = (fig.): ogni inizio lascia intravedere l'evoluzione (positiva o negativa          che possa essere)                  Matinàta = mattinata                  'A-matinàta fa 'a-iurnàta =          (fig.): da ciò che si riesce a fare al mattino dipende l'esito          complessivo, la resa di una giornata di lavoro, di applicazione                   Matràzza o Matrùni           = disturbi allo stomaco di carattere nervoso, che si riteneva provocati          dal "malocchio", e curabili quindi con pratiche esoteriche,          pseudo magiche, o con l'intervento di una -> tùcca-stòmmacu          e con la recita delle rituali -> raziòni                  Matri = madre                  Mà-àtri-mia! Arrìzzanu          li carni! = (lett.) Mamma mia,( mi) si accappona la pelle [ in realtà          è l'espressione di un finto stupòre e terrore]                  Beddra Matri = la Madonna [sia come invocazione          che come esclamazione di stupore, spavento o insofferenza]                  Signa-matri = Signora-madre, in segno di          antico, forte rispetto                  Matri-rànni = (grand-mère)          nonna                  Matri mìa, ru Càrminu! = invocazione,          ed esclamazione di sorpresa o insofferenza                  Matriàli = materiale, grossolano,          pesante, cafone (detto di persona o di cosa).                  Matrùni = -> Matràzza                            Mattànza = fase finale, cruentemente conclusiva,          della cattura dei tonni in una tonnara -> Termini marinareschi                  Mattarèlli (o Carrovàna) = scaricatori          di porto che agivano di conserva trasportando in spalla i -> cartèddri          carichi di mercanzia da bordo nave a terra attraverso una ->          vancàzza                  Matticàna = -> Termini marinareschi                            Matticànu = guèrcio, cieco da un          occhio                  Orvu-matticànu! =Accecato!! [come rimprovero per          una distrazione] cioè: Distratto! Disattento!                  Matticàta = -> Termini marinareschi                  Màttitu = tempo di -> matticàta                  Màttula =1. bambagia, cotone idrofilo -          2. cosa delicata, morbida                  Fàttu ri màttula = (fig.): cosa o persona          eccessivamente delicata, facilmente danneggiabile                  Mattulùsu = che somiglia alla          -> màttula, che pare fatto di màttula, delicato                  Màu =1. mago, astrologo - 2. personaggio          delle favole rappresentato come un vecchio omniscente e saggio                  Mazzacàni ( o Mazzacànu)          = grosso sasso di forma irregolare, utile solo per la sua consistenza          materiale                  Mazzamàgghia = marmaglia, insieme di ragazzini,          e no, indisciplinati e spegevoli                  Màzzara = sasso, più o meno grosso,          usato come zavorra o, legato ad una cima, come àncora per reti          calate o piccole imbarcazioni                  Ma va' èttati a-m- màri cu 'nna màzzara          'n-còddru e cu l'acqua a nèsciri = ironico, ma completo          invito a smetterla. Buttati a mare, con una zavorra al collo e nelle condizioni          propizie della marea in deflusso. Perché il "suicidio"          consegua  effetto certo e senza ammorbare il porto.                  Ammazzaràtu = appesantito, come per avere addosso          una -> màzzara [Mi sèntu 'i àmmi ammazzaràti          = Mi sento le gambe appesantite...]                  Mazzètta = 1. martello col manico corto          - 2. fascio di banconote                  Pigghiàre 'a mazzètta = accettare un benificio          (generalmente in soldi) per corrispettivo di una corruzione o concussione          **                  Mazzòcculu = mazzapicchio, martello di          legno dei bottai                  Mazzòla = mazzuòla, mazza, piccolo          bastone di legno                  Passàri a mazzòla = "ammorbidire"          qualcosa (o qualcuno) con un trattamento intensivo ed integrale di colpi,          generalmente misurati, di mazzòla (anche metaforicamente) ->          mazzuliàri                  Mazzu = 1. mazzo, fascio, gruppo, serie completa          (pl. mazzi o mazza) - 2.(fig.) lombi, fianchi, a limite anche culo                  Centu liri 'o mazzu = cento lire al mazzo                  Iucàri cu' du' mazza 'carti = giocare con due          mazzi di carte, cioè fare il doppio gioco, tenere i piedi in due          staffe, agire equivocamente                  Si-nni èru: quattru a-màzzi e cinc' a-lìgna          = (i soldi) se ne sono andati (in fumo, bruciati) quattro (una parte)          per i mazzi e cinque (il resto) per la legna [metafora per descrivere          una dilapidazione rapida]                  Fàrisi un mazzu tantu = impegnarsi decisamente          in un lavoro sino a sfiancarsi, ed oltre                  Mazzuliàri = punire qualcuno con severità,          senza sconti, ma non necessariamente con cattiveria. -> Passàri          a mazzòla                  'Mbracàri o 'Mracari = imbracare,          disporre cavi attorno ad un carico, legare con una -> vraca                  'Mbriacàrisi o 'Mriacàrisi          = ubriacarsi                  'Mbriacàrisi ri vinu-bonu = (lett.:          ubriacarsi con del vino buono) [fig.: folleggiare a ragion veduta, per          motivi validi]                  'Mbriàcu o 'Mriàcu = ubriaco                  'Ulìri 'a 'utti-china e 'a mugghèri-mbriàca          = [desiderare cose che contrastano logicamente tra di loro]                  'Mbrògghi o 'Mrògghi = debiti          (lett.: imbrogli)                  Fàri 'mbrògghi = 1.contrarre debiti - 2.          imbrogliare, truffare, raggirare, andare contro le regole                  'M(b)rugghiùni = 1. imbroglione - 2. chi          si è riempito di debiti avendo già l'intenzione di non onorarli          e intende continuare a farlo                  Mécciu = riferito ad "occhio"          ?? *********                  'Mèci o 'nmèci = per aferesi          di invèci, invece                  Mègghiu = meglio, avverbio e aggettivo          (migliore)                  Mègghiu mùtu! = Sarebbe preferibile essere          muto (privo della parola, o comunque restare in silenzio), piuttosto che          (avendola o parlando) dimostrarsi stupido                  Mègghiu ri nénti, maritu vecchiu; quannu-no'          servi pi' quariàri 'u lettu ! (= meglio che niente, il marito vecchio;          quanto meno è utile a riscaldare il letto!) [ecquivalente a: Ogni          ficatèddru ri musca fa sustanza. Cioè anche in ciò          che è minimo c'è, opportunisticamente, di che servirsi ed          accontentarsi]                  Mègghiu 'un riri, chi riri = (lett.: meglio non          dire, che dire) [meglio restare zitti piuttosto che parlare (troppo)]                  Mègghiu riri: chi sàcciu! E nno: chi sapìa!          = È preferibile essere prudenti e pensarci prima( e dirsi "          Non si sa mai!") piuttosto che essere incauti e giustificarsi dopo,          a guaio accaduto, col chiedersi "Cosa potevo saperne?"                  Mègghiu russiàri 'nna 'ota, chi gianniàri          tanti 'oti = È preferibile arrabiarsi (diventare rossi, farsi venire          il sangue in faccia) piuttosto che impallidire (per timidezza o indecisione)          tante volte                  Mègghiu suràri chi tùssiri = È          meglio sudare (per essersi troppo coperti per prudenza) che tossìre          ( per buscarsi una malattia per superficialità) [ Il significato          traslato appare ovvio])                  Mègghiu un ovu 'st'iòrnu chi dumani 'na          addrìna = Meglio un uovo oggi, che domani una gallina                  Mègghiu 'u-tìntu-pruvàtu, chi 'u          bonu a pruvàri = Meglio il "cattivo" di cui ben si conosce          il carattere che "il gentile" tutto da scoprire                  La mègghiu paròla è chiddra chi          'un si rici = La parola migliore è quella non che non si è          detta                  'A mègghiu gioventù su' li...... = La migliore          gioventù è rappresentata da......                  Migghiulìddru = un poco meglio                  Stàri megghiulìddru = Sentirsi un poco          meglio (di salute), essersi avviato sulla via della guarigione                  Mêli = miele                  A' parti d' 'u maritu: spìnci c'acìtu.          A' parti d' 'a mugghèri: spìnci c'u mêli (= Ai parenti          del marito: ciambelle con aceto: Ai parenti della moglie: ciambelle al          miele) [ Ai parenti del marito vanno generalmente riservati minori complimenti          rispetto a quelli riservati ai parenti della moglie]                  Avìri 'u mêli 'n-mùcca e 'u-riàulu          'n-còri ( =Avere il miele in bocca e il diavolo nel cuore) [ Comportarsi          ipocritamente: col sorriso sulle labbra e il malanimo dentro]                  Mènnula = mandorla (il frutto e seme del          mandorlo)                  Bèddru spìcchiu ri mènnula amara!          = Fig.: Bell'esemplare di spaccone!                  Latti di mènnula = latte di mandorla, bibita a          base di mandorle dolci                  Mènnula atturràta = mandorla tostata ->          calia -> caliàre                  Mènnula muddrìsa (o cavalera) = mandorla          a guscio fragile                  Mènnula ruci = mandorla dolce                  Mènnula rùra = mandorla a guscio duro,          resistente                  Pasta di mènnule = pasta di mandorle -> marturàna                  Pétra-mènnula = -> cubbàita                  Mennulàta o Minnulàta          = (mandorlata) 1. bevanda a base di latte di mandorla - 2. dolce a base          di mandorle intere e zucchero                  Mènnulu = mandorlo (albero)                  Mèrcuri ( arcaico: Mèccuri)          = mercoledì                  Mèrcuri: metti 'u pani nne' vèrtuli = di          mercoledì metti il pane nelle bisacce (e vai!) [Cioè è          giornata propizia all'intraprendere]                  Mèrgula (pl.: Merguli) = 1.smerlo. Ricamo          eseguito nell'orlo di un indumento (o tenda) secondo una linea ondulata          o spezzata - 2. orlo non regolarmente dritto ma a saliscendi, per inabilità          o errore dell'esecutore o per danneggiamenti ripetuti e non riparati a          puntino                  Mèricu = medico                  'U mèricu-piatùsu fa 'a chiàia vilinùsa          (..fa vèniri 'i chiaie) = Il medico pietoso, compassionevole, causa          piaghe velenose, cancrenose [Fig.: Non essere drastici, quando è          necessario, genera effetti indesiderati, perniciosi]                  U mèricu, p' 'a via, 'un-canùsci malatìa          = Il medico, per strada, non riconosce la malattia! [ Un professionista          non si presta a consultazioni volanti, per strada, e, di conseguenza,          senza onorario]                  Mirichìcchiu = (dispregiativo) medico di poca          scienza e capacità                  'Mèrnu o 'mènnu          = inverno                  'Mèrnu-rànni = pieno inverno (Pari 'mèrnu-ranni!          = sembra di essere in pieno inverno!)                  'Unni si fa 'a 'stàti, sifa 'u 'mèrnu!          = Dove si trascorre l'estate, si trascorre anche l'inverno! [Fig.: In          caso di necessità, dove si è goduto si resta anche a soffrire.          Cioè assieme alle gioie bisogna condividere i dolori!]                  Mèssiri o m-mèssiri =1. indietreggiare,          arretrare, camminare all'indietro - 2. regredire, fare regressi, andare          peggio, peggiorare
        ..-> Ìri 'nn-arrè
                 'm-Missìti! = Indietreggiate!                  Ìri a 'mèssiri, comu l ' 'àmmaru!          = Andare all'indietro, come il gambero! [Cioè: Peggiorare, invece          di migliorare!]                  'Mèsta ri cuscìnu = federa di cuscino                  'Mèstiri = urtare, investire, collidere,          sbattere contro qualcosa o qualcuno, entrare in collisione                  Irisìnni a 'mèstiri = andare (più          o meno consapevolmente) a sbattere contro qualcosa o qualcuno [trasl.:          andare incontro ad un disastro, incamminarsi verso un insuccesso]                  'Mèstiri unu a mali paròli = aggredire          qualcuno con parole pesanti                  Purtàri unu a 'mèstiri = dare          cattivi consigli a qualcuno, agire in modo da procurare danno a qualcuno                  Mèttiri = mettere, porre, aggiungere                  Mèttiri i carti 'n-tàula = dichiararsi,          dichiarare le proprie intenzioni o condizioni, esporre gli argomenti di          cui si dispone                  Mèttici manu = Cominciare ad occuparsi di una          data cosa                  Mèttiri manu = Cominciare a lavorare, iniziare          un'attività                  Mèttiri 'n-crùci = chiedere insistentemente,          supplicare qualcuno per ottenere qualcosa, sollecitare pesantemente qualcuno          per conseguire un determinato obiettivo                  Mèttiri 'n-mùcca = 1. assaggiare - 2. (Fig.)          fare qualcuno oggetto di maldicenza                  Mèttiri ri-n-càpu = (lett.: mettere di          sopra) scommettere contro                  Mèttiri ùcca = mettere bocca, interloquire,          dire la propria                  Mèttisi = mettersi                  Mèttisi 'a facci-ri-fìssa ..pi'-gghìri          rìntra-'a-fissa! = Fingersi ingenuo per poter conseguire i propri          obiettivi                  Mèttisi 'a testa a partìtu = rinsavire,          mettersi la testa a posto, dare ordine al proprio modo di essere                  Mèttisi 'n-facci = 1. mettersi, porsi di fronte          - 2. intestarsi un bene - 3. -> Termini marinareschi                  Mèusa = (foresterismo): milza                  Mezziurnàzzi = -> Termini marinareschi                  Mèzzu = (agg. e sostantivo,          in tutte le accezioni) mezzo                  Mezza-cazzòla = 1. l'aiutante del muratore - 2.          (fig.) operaio poco abile                  Mezza-cugnìtta = (lett.: mezza-toppa) basso di          statura, fisicamente poco sviluppato. -> 'Ntricchiàtu                  'Mèzzu o 'N-mèzzu= in mezzo,          nella parte centrale, mediana                  'A iurnata ri 'n-mèzzu = -> Termini marinareschi                  Assittàrisi 'n-mèzzu, comu ..Bertu-nàtica          = Fig.: intromettersi, di propria iniziativa, senza averne titolo; essere          o fare lo scocciatore                  'Mèzzu l'ìsuli = -> Termini marinareschi                  'Mèzzu 'i nassi = [(incappare) in una situazione          difficile ] -> Termini marinareschi                  'Mèzzu 'u latti = 'mèzzu l'Arti = in Via          Delle Arti [similmente: 'mèzz' 'i putièddri = in Via Botteghelle]                  Ri 'n-mèzzu = della o dalla parte centrale, della          o dalla parte migliore. - -> Termini marinareschi                  Mìcciu = stoppino di candela ad olio o          di lume a petrolio, costituito da un cordone di bambagia o da una striscia          di panno o altro unto                  Èssiri a' fini ru mìccio = (Fig.) essere          alla fine della vita [Ci finìu 'u mìccio = È morto]                  Sèntiri fetu ri mìccio = Lett.: Sentire          l'odore dello stoppino (che va spegnendosi) [Fig.: intuire o presentire          che qualcosa non va, che c'è qualcosa di nascosto, di non detto]                  Èssiri comu a Don Cola-mìcciu chi ogni          cosa ci fa 'nfàcciu = essere intollerante, suscettibile, brontolone,          poco paziente                  Micìddi = (lett.: omicidi) insinuazioni,          falsità, cattiverie                  Mèttiri-micìddi = seminare zizzania, fare          insinuazioni più o meno deliberatamente false allo scopo di aggravare          le relazioni già tese tra due persone o due famiglie o gruppi per          una contorta psicologia e non necessariamente per trarne vantaggio personale                  Miciddiàru o miciràriu =          uno che gode a mettere -> micìddi tra gli altri                  Fàusu e miciddiàru = (di qualcuno che è)          falso e seminatore di zizzania                  Migghiariato = -> Termini marinareschi                  Mìgghiu = miglio marino, pari a 1852 metri                  Luntànu ri mia un mìgghiu! = Stai lontano          da me (parecchio)!                  Milànu = -> Termini marinareschi                  Milìddra (pl. Milìddri) =1. biscotto          di pane piccolo e rotondeggiante detto pure -> viscòttu ri          zìta perché veniva offerto agli invitati nelle feste          di nozze - 2. fig.: testicolo                  Ma chi stai mangiànnu, milìddri? = Domanda          spesso rivolta, con sgarbo ed irritazione, a chi sta mangiando rumorosamente                  Milingiàna = melenzana                  Scuppulàri milingiàni = (lett.: togliere          la -> còppula alle melenzane) fare qualcosa di poco utile e          necessario, attività indesiderabile perché priva di valore          e non apprezzabile. Passare il tempo senza utilità                  Milingiàna fantòfula = (cosa moscia ?)          ? *******************                  Milunàru = chi vende          (ma anche chi molto appetisce) i -> milùna                  Milunèddru = diminuitivo          di -> Miluni, meloncino                  Milùni (pl. milùna) = melone                  Milùni r'-acqua = di grossa taglia, dalla scorza          verdognola e dalla polpa rossa, cocomero                  Milùni ri-tàula o ri-ciàuru,          di taglia più piccola, dalla scorza giallo-verdognola e dalla polpa          bianco-giallognola, profumato                  Milùni ri Pacèca = un particolare          tipo di melone ri-tàula                  Milùni-chiusu = qualunque cosa bisogna accettare          senza poter fare prima una "prova" e quindi possibile fonte          di sorpresa più o meno sgradevole. Esempio: il matrimonio                  'U milùni ci 'nduppàu = il melone (gli          è toccato, spettato, capitato) si è rivelato buono, ben          scelto. Ha avuto fortuna nella scelta fatta.                  Munacèddri = specie di pesci scuri .                  *                  Minàta = 1. masturbazione, l'atto autoerotico          maschile - 2. cosa o persona vile, di nessun valore, mal fatta, mal riuscita,          brutta                  Mìnchia = membro maschile, pene nello stato          di quiescenza [in contrapposizione a -> cazzu]. Da ciò il carico          negativo che accompagna il termine nelle varie situazioni d'uso.                  Mìnchia carricàta ri pàssuli = (Lett.:          pene imbottito di uvetta secca) - [Quando perfino l'imbottitura è          inadeguatamente ridicola!]                  Mìnchia-cull'occhi = detto di maschio considerato          pezzo di carne inutilmente fornita di occhi                  Mìnchia-lènta = persona straordinariamente          inutile                  Mìnchia-marina = (scientificamente: Oloturia)          Fig.: soggetto fornito di forma "usurpata"- Sostanza che non          corrisponde alla forma.                  Mìnchia-patuvàna = come prima          (ma senza chiare e conosciute motivazioni)                  Mìnchia-pèrsa = nel senso di sprecata,          malamente o immeritatamente attribuita e posseduta                  [Derivati eufemistici interiettivi: Mìzzica!          - Miih! - Mìu, mìu!] [Sinonimi: pisèddru, bàcara,          torcia, ciòlla, pipìa,gnòccula, magliu, cazzu, ancìddra          ri vràca] [In altri lidi cfr. G.G. Belli: er Padre de li Santi]                            Minchiòzzu = raggrinzamento o annodatura          dell'angolo o dell'orlo di una tela (ad esempio di un lenzuolo) perché          possa appigliarsi ad un punto di appoggio ( ad esempio un angolo del materazzo)                  Minèstra = minestra                  O ti mangi 'ssa minèstra, o ti 'etti d'a finèstra          [Bere o affogare; non c'è scelta!]                  Minesthra scafàta (scafazzàta ?) = (lett.:          mal rimestata) Fig.: intervento tardivo, malaccorto e controproducente                 Minicu-cacu =(lett.: Domenico  che se la fa addosso) persona insignificante, senza costrutto,  inaffidabile, immatura, timorosa, senza voce in capitolo, .........                  Minna (pl.: minni) = mammella, seno                  E ssu'-mmìnni...c'èmu 'n-casa!                  Nello scorgere e nel voler sottolineare l'apparizione          di un bel seno femminile l'esclamazione:"E ssu'-mmìnni          = Queste si che sono mammelle!" viene mimetizzata con l'isofonico          " E s' 'un-mmìnni = E se non è venuta"          a cui segue non necessariamente il "...c'èmu 'n-casa!= Ci          andiamo a casa!" esplicativo, conclusivo, giustificatorio. [->          Carìssimu...si 'un-n'agguantàssimu!]                  Minna o minnùzza ri vergini = dolce dall'aspetto          chiaramente evocativo                  Fàrisi nàtichi-e-mìnni! = 1. ingrassarsi          vistosamente - 2.[fig.] farsi i bagni, cioè guadagnare lautamente                  Minnèddra = il rubinetto rapido in legno          del -> valliròttù di vino dal quale si beveva          -> affunciànnu a turno senza -> schifiàrisi          - 2. [fig. sarcastico ] fonte illegittima o abusiva di sostentamento                            Minnìtta = vendetta                  Fari minnìtta = 1.vendicare, vendicarsi - 2.prendersi          completa soddisfazione, fare piazza pulita, distruggere                  'Ulìrini minnìtta = volerne, pretenderne          vendetta, somma soddisfazione                  Mìnnula = varietà di pesce ->          Termini marinareschi                  Minnulàta = -> Mennulata                  Minnùsa = aggettivo usato per indicare          una donna dotata di seno vistoso                  Minnùzza = (vezzegiativo) piccola ->          minna o (dispregiativo) minna piccola                  Minòrtu = rafforzativo di -> tortu (inteso          come storto, piegato)                  Tortu-e-minòrtu = molto torto, tortissimo, piegatissimo,          contortissimo **                  Minsùddru = 1. gemello - 2. -> Termini          marinareschi                  Minutàgghia = l'insieme delle          cose minute, piccole, di poco conto                  Minutèddru o Minutìddru          = di piccola statura, di modesta dimensione                  Minuzzàgghia = l'insieme dei pezzi di scarto,          di avanzi                  Minuzzàri = sminuzzare, tagliare a piccoli          pezzi, pascere o porgere a piccole dosi                  Tàula-tunna, e pani-minuzzàtu = (Ritrovarsi          o pretendere) tavole imbandite e pane già sminuzzato, cioè          avere o chiedere vita facile e allegra [ detto generalmente in tono di          critica]                  Minzògna (pl.: Minzògni) =          menzognia, bugia, ciò che non corrisponde volutamente alla verità                  Iò sàcciu 'na canzùna ri minzogni          -> Autru: Canti                  Minzugnàru = -> Munzignàru                  Miòlu = 1.mozzo di una ruota - 2. ->          Termini marinareschi                  Miràculu = 1. evento soprannaturale scientificamente          inspiegabile, iscrivibile ad intervento divino - 2. fisima , idea fissa          senza fondamento - 3. ex voto (quadro o oggetto di valore o significativo          per chi lo dona, offerto alla Madonna di Trapani o a ->Santu-Patri          (o ad altro Santo) per grazia ricevuta, aventi tema o generalmente attinenza          con episodi di salvamento in mare o da attacco di animali o di malattia          grave)                  'U miraculu di Santu-Iùncu: 'a addrìna          nìura fici l'ovu biàncu! = ( Il miracolo di un Santo che          non esiste: la gallina nera ha fatto l'uovo bianco) [serve a sottolineare          e stigmatizzare una banalità quotidiana presentata come se si trattasse          di una eccezione alla regola]                  Miraculùsu = 1. facile ad allarmarsi, esageratamente          attento al proprio benessere specialmente fisico, estremamente suscettibile          davanti agli eventi esterni, in costante ed indefettibile allarme reattivo          - 2. generalmente relativo ad un Santo proclive a dispensare miracoli                  'm-Mircàtu o 'm-Miccàtu =          di prezzo basso, abbordabile [oggetto da mercatino]                  Accattàri 'm-mircàtu e vìnniri-caru          [il sogno di ogni commerciante: comprare a poco e vendere a caro prezzo]                 Mirè = (avverbio) pure, anche, ugualmente, magàri                  'm-Mìria = invidia                  'A 'm-mìria ci mancia l'occhi! = L'invidia gli          mangia gli occhi!(lo divora!)                  Si 'a 'm-mìria fussi vàddrara... = Se l'invidia          fosse una grossa ernia [bisaccia]....(sarebbe un grosso difetto.. ben          visibile)                  Megghiu 'm-mìria chi piatà = meglio essere          oggetto di invidia che di pietà                  Miricamèntu = 1. medicamento - 2. rimedio                  Ogni 'nsignamèntu è miricamèntu          ** = in ogni circostanza l'esperienza fatta serve a lenire la sofferenza          patita **                  Miricàta = 1.medicata - 2. medicina - 3.rimedio                  Canùsciri, sapìri, truvàri 'a miricàta          = (fig.) conoscere, intuire, trovare ciò che serve per porre rimedio          ad una certa situazione                  Mirichìcchiu =(dispregiativo) medico di          scarsa scienza e poca coscienza. Come per -> avvocaticchiu                  Mìriri = variante fonetica di -> vìriri,          vedere                  'Nn 'on mìriri-e-svìriri = in un vedere          e svedere, tra una vista e una svista, in un attimo, -> 'nnà-na          'utàta r'òcchiu                  'Miriùsu = invidioso                  'U 'miriùsu mori cunfùsu! = L'invidioso          muore turbato, disturbato nell'animo.                  Mirùddra = il midollo, cioè il cervello                  Sprèmisi 'a mirùddra = 1.spremersi il cervello,          sforzarsi mentalmente - 2. (fig.) non capacitarsi                  Mi sprimìssi 'a mirùddra pi' capìri          .... = Mi spremerei anche il cervello per poter capire.....                  Miscàgghi o mischìgghi =          l'insieme indistinto dei ritagli e dei residui di generi alimentari vari          messi insieme e così venduti a saldo, cioè a buon prezzo,          dal -> pizzicàgnolu - In tono dispregiativo -> miscùgghiu                  'Miscàri ( da -> ammiscàri)          = mescolare                  'Miscàri i carti =1. mischiare, mescolare le carte          da gioco - 2.(fig.): cercare di generare confusione con il presentare          le cose in modo volutamente disordinato, astruso, non veritiero per indurre          in errore o non rendere comprensibile la situazione reale                  Miscàta =(aggettivo e sostantivo) 1.mescolata          - 2. assortimento - 3.accoppiamento                  Mala-miscàta = rimescolata delle carte riuscita          con esito sfortunato per insufficiente attenzione e pervicacia                  Pèrdiri pi' mala-miscàta = perdere in conseguenza          di una rimescolata dall'esito sfortunato                  Mali-miscàti = detto di una coppia, marito e moglie          dai caratteri incompatibili                  Malu-miscàtu = detto di qualcuno che frequenta          cattive compagnie                  Mischinàzzu! = esclamativo compassionevole          di -> mischìnu                  Mischìnu = (letteralmente: meschino) disgraziato,          sfortunato, poveretto                  Mischìnu ri mia! = povero me!                  Miscùgghiu = mescolanza in tono ampiamente          dispregiativo -> miscàgghi e mischìgghi                  Miserabbili = 1.degno di commiserazione - 2. di          poco conto, scarsissimo - 3.indegno, mascalzone, di animo disprezzabile                  Misi = mese, una delle dodici parti dell'anno                  Missa = messa (celebrazione religiosa)                  'A Missa si viri nne' chièsi rànni = (Lett.:          La Messa si va a vedere nelle Chiese grandi) [Il valore di una persona          (o di una cosa) lo si deve poter notare e valutare in circostanze ed occasioni          adeguatamente significative]                  Si-sapìssi..'a mèzza-mìssa..! =          [Se conoscesse anche solo una buona parte della verità...! (Chissà          cosa potrebbe fare!)]                   Fàri perdiri 'a missa = Far perdere tempo inutilmente,          tirarla per le lunghe                  Cantari o riri mezza-missa = Non raccontare tutta la          verità                  Ci rissi 'u patri priuri a' matri batìssa: senza-rinàri,          'u-si-nni canta missa! [Ogni cosa deve avere un quid pro quo]                  Tutti li missi, all'altari-rànni! = tutto ciò          che è buono finisce sempre allo stesso posto, alle stesse persone,          come l'acqua al mare                  'm-Missùta = arretramento, marcia indietro,          il ritornare sui propri passi                  Ogni passu, 'na m-missùta![o 'na carùta]          = Ad ogni passo avanti, uno indietro![o una caduta] [cioè, il non          procedere, il non poter o voler procedere, portare avanti o a termine          una impresa]                  Sia come sottolineatura di un modo di procedere inconcludente          che come malaugurio.                  Mistèri (sing e pl.)=          1.arte, professione, conoscenza capacità applicazione lavorativa          specifica - 2.( più raramente Mistèru) uno          degli attuali venti gruppi scultorei in legno tela e colla,supportati          da una base lignea intagliata detta -> vara, poggiata una volta          su forcelle poi su cavalletti di legno coperti dal 1950 da un manto nero          detto -> 'a manta che reca impresso il nome del -> ceto          di affidamento. Frutto di alto artigianato artistico locale del XVII -XVIII          secolo riproducono i momenti più significativi della Passione e          morte di Gesù Cristo. Il Venerdì Santo vengono portati in          una maestosa processione per le strade della citta che si conclude nella          tarda mattinata del sabato successivo. Per antica tradizione ciascuno          di loro viene curato da un settore specifico (ceto) dell'Unione delle          Maestranze e viene identificato per questa appartenenza forse più          che per la specificità del momento rappresentato. Si parla allora          di 'u mistèri-piscatùra (La lavanda dei piedi), 'u mistèri-muratura          (La flagellazione), 'u mistèri-salinara ecc. Per la terminologia          -> Dizionario dei Mistèri                  Chi mistèri fa to' patri? e          to' màtri? [meglio sorvolare]                  'Un-n'avìri nè parti          nè mistèri [nè arti nè parti] = Non avere          nè un capitale nè una specifica abilità lavorativa,          cioè essere senza valore e senza significato                  Mistèriu = arcano, enigma,          cosa inspiegabile o inconoscibile, impossibile a comprendersi                  Mìsticu = mistico (aggettivo e sostantivo),          detto in tono sarcastico, col significato cioè di bigotto o bacchettone                  'm-Mistùni = forte urto, cozzo, investimento.          Qualcosa che arreca danno maggiore di una semplice -> 'm-mistùta                  'm-Mistùta = urto di modesta forza, sbattuta          contro qualcosa con conseguenze meno gravi di un -> 'm-mistùni                  Mizzànu = 1.di mezzo, che sta in mezzo          - 2. il secondo di tre figli                  Mìzzica! = (esclamativo di stupore, con          un sospetto di derivazione eufemistica): Per Giove! È incredibile!          Davvero?!                  Mizzìna = (lett.: la metà); generalmente          indica la metà di un tavolo rotondo, utilizzabile autonomamente          come tavolo semicircolare.                  m-Marazzàtu = 1.chi è fortemente          preso da una attività - 2. chi ha un certo malessere - 3. chi si          trova in stato di disagio psicologico                  m-Maràzzu = 1.imbarazzo, ingombro, impedimento,          intoppo, ostacolo - 2. ciò che genera agitazione o malessere                  Criàri m-maràzzu = 1.creare confusione          - 2. generare disagio psicologico                  Avìri m-maràzzu ri stòmmacu = soffrire          di una costipazione                  m-Mèssiri = -> mèssiri                  Mòddru = 1. non duro, soffice, che cede          alla pressione - 2. lento, privo di energia - 3. dolce, effeminato                  Pani moddru = pane soffice, fresco di forno, facile da          addentare                  Moddru no' travagghiàri = lento nel lavorare                  Sèntisi moddru-moddru = sentirsi svuotato di energie                  Manu-moddri = chi si lascia sfuggire le cose di mano,          per debolezza o per ignavia                  Acquà moddra o muddràcchiara = acqua di          pozzo dal sapore più o meno cattivo                  'Mpàsta mòddru e 'mpìccica rùru          = (lett.: Impasta sofficemente e attacca con durezza)[ è detto          di persona subdola che con modi apparentemente innocui colpisce fortemente,          in profondità] **                 Mogghi o Mogghie = moglie --> Mugghèri                                   Mommu o Mommìnu = diminuitivo di          Girolamo                  Ammuccàu, Mommu! = Se l'è bevuta, Mommu![          si noti come l'onomatopeicità delle M ripetute fa di "Mommu"          l'antonomasia della stupidità]                  Mora ( sost.fem., pl.: i Mori)) = la mora (pl.:le          more) -> cèusa niura                  Mòraru = 1. modulo - 2.-> Termini marinareschi                            Mòriri o Murìri =1. morire          (nel senso letterale) - 2. venire meno                  Mòriri di sùbbitu = morire di morte improvvisa,          inattesa, rapida                  Tintu pi' cù mòri! = Il peggio tocca a          chi muore! Male per chi muore![ i superstiti infatti si consoleranno]                            'Un cuntu è parlari di morti, e 'n' aurtru cuntu          è murìri! = Una cosa è sproloquiare sulla morte,          un'altra cosa è morire davvero!                  Fàri mòriri cu' fètu-ri-carvùni          = Far morire qualcuno (di rabbia) nella, con e per l' indifferenza assoluta          [quella per ossido di carbonio è infatti detta "morte silenziosa"]                  Mòrsi cù mòrsi e cù amavu          pèrsi/...= È morto chi è morto e chi amavo ho perduto/.....                  Fari mòriri addrìtta = terrorizzare, spaventare          a morte                  Mòrta, sùgnu! = 1.Sono sbalordita, esterrefatta!          - 2.Sono stanca all'eccesso! Sono al limite del collasso! - 3. Sono perduta!                  Mègghiu mòriri! = Sarebbe preferibile          morire piuttosto che....                  Mèttisi a lu mòriri = esporsi, spingersi          sino al limite di un rischio mortale                  Mòriri di fami, di friddu, di sonnu, di rabbia          = Fig.: essere al punto limite a causa di...                 Si Cola cacàva, 'un murìa! [Non importa  chi sia il Cola della situazione. Notare il periodo ipotetico costituito  da due imperfetti. Sta ad indicare qualcosa di ovvio, di evidenza  assoluta tanto da essere utilizzato ironicamente in contesti di vacuità  lapalissiana.                  Si sapi unni si nasci, ma 'un-si-sàpi unni si          mori.                  Morsu = 1.morso ( atto ed effetto del mordere)          - 2. boccone, piccolo pezzo, tocco - 3. assillo, tormento - 4.finimento                            Morsu ri cani = il morso del cane (la mozzicata del cane)                  Un morsu ri pani = un boccone di pane                  Pìgghiati 'dru morsu chi poi agghiùttiri          = Prenditi (ingoia) quel morso che puoi inghiottire [Non andare oltre          le tue possibilità]                  I morsi ru friddu, da cuscienza = i morsi del freddo,          i tormenti della coscienza                  'U morsu du cavaddru = il morso, quella parte del finimento          che si mette in bocca al cavallo per guidarlo                  Morti (sostantivo f.) = 1.morte - 2. feritòia,          buttatutto (buco praticato nella parte più bassa dell'impluvio          del cortile esterno per la raccolta delle acque reflue o piovane. Era          fornito generalmente di sifone per contenere le esalazioni della rete          fognaria).                  A' mòrti sula 'un c'è rimèdiu! =          (consolatoria): Solo alla morte non c'è rimedio!                  Fàri 'a mòrti r'u surci = fare la morte          del sorcio [cioè restare inopinatamente intrappolato]                  Mèttiri 'a mòrti all'occhi = usare tutti          i mezzi e gli argomenti per convincere quasi a forza l'interlocutore                  Vìriri 'a mòrti cull'òcchi = scampare          ad un pericolo gravissimo                  Pàriri 'a mòrti = sembrare, somigliare          alla morte; essere decisamente mal ridotto                  Chìssa è 'a so' mòrti = questa è          la sua morte, il suo modo di morire bene [lo si dice generalmente del          modo più consono di preparare una deteminata pietanza                  Addisiàri 'a morti = augurare ed insieme desiderare          ardentemente la morte di qualcuno                  Mòrti addisiàta 'un-n' arriva mai!                  Morticèddru = morticino, piccolo morto          (senza necessario esclusivo riferimento alla giovane età del defunto)                  Mortu (sostantivo m.) = morto, defunto, cadavere,          spoglie mortali                  I morti = 1. i morti, i defunti- 2.['u iòrnu 'e'          morti] il giorno della commemorazione dei defunti (2 novembre)                  Èssiri mortu nall'ovu = lett.: essere morto gìà          nell'uovo (come un pulcino); fig.: essere privo di vitalità, detto          di chi non da segno di autonoma iniziativa e di reattività. ->          Murtacìnu                  Iucàri cu' mortu = giocare a carte in tre con          un quarto giocatore inesistente, virtuale, le cui carte sono gestite da          uno dei tre partecipanti contro gli altri due                  'U stèssu mòrtu 'nsìgna a chiànciri          = (Lo stesso morto insegna a piangere)[ le stesse circostanze suggeriscono          i comportamenti da seguire]                  Quattru òmini ci vònnu pi' livàri          un mortu ri'n-casa, pensa pi' unu vivu = (Servono quattro uomini per portar          via un morto dalla sua casa, figurati cosa potrà volerci per portar          via un uomo vivo) [ È difficile cacciar via da un posto chi non          intende andarsene]                  Nun c'è mortu senza cantu, nun c'è zita          senza chiàntu = (Non c'è -> bìsitu (lutto, funerale)          senza momenti di ilarità, non c'è festa di matrimonio senza          un momento di commozione) [ma, est modus in rebus].                 Purtari 'u mortu a cacàri = (fig.) usare cautele        e delicatezze ridicolmente esagerate e fuor di luogo.                  Moru = 1. modo, maniera, guisa - 2. uomo nero,          di pelle scura - 3. persona di capelli neri, scuri                  Fari a moru so' = Agire alla sua maniera,          secondo le sue (proprie) abitudini, a suo piacimento e vantaggio.                  Ma chi moru è? = Ma che maniere sono?                  Parlava a moru ri gnìsi = Parlava come gli inglesi          ( cioè parlava inglese).                  Chissu 'un-n'è moru! = Questo non è modo          di agire!                  C'è moru e moru! = C'è modo          e modo (di agire)![Chiaro il tono di riprovazione]                  Morvu = 1.moccio, nuco nasale [-> murvùsu]          - 2.(raramente) morbo, malattia infettiva                  Ognunu s'allìcca 'u so' mòrvu =(lett.:          Ognuno si lecchi il proprio moccio!)[ Fig.: Ognuno badi agli affari suoi!          oppure, meno biecamente,: Ognuno ha già da provvedere alle proprie          esigenze, pene]                  Allìcca-mòrvu = così erano chiamati          i -> picciuttèddri di stràta che avevano "le candele          accese", cioè i mocci al naso, e non avevano fazzoletti a          disposizione                  Avìri un morvu = Avere una malattia infettiva          (non definita) ***                  Motu = 1. movimento - 2. impeto - 3.dispiacere          - 4. malattia dei nervi (apoplessìa, colpo apoplettico)                  Mettisi in motu = avviarsi, muoversi verso                  Di motu propriu = spontaneamente, per proprio impulso                  Ci pigghiàu un motu = 1.Ne ha avuto un grosso          dispiacere - 2. C'è rimasto di stucco                  T'avissi a-vèniri un motu! = Ti venisse, ti pigliasse          un colpo!                  Mòviri = muovere, spostare, mettere in          moto [-> smòviri]                  Mòviti ri ddròcu! = Dai, comincia a camminare!          (come: Mòvi i péri! = Metti in moto i piedi!)                  'Un ti mòviri ri 'ddròcu! = Stai fermo,          aspetta li!                  'Un s'àvi a sèntiri mòviri          mancu 'na fògghia! = (Silenzio assoluto). Non si deve sentire muovere          nemmeno una foglia!
'M
'Mpàcciu o Nfàcciu = impiccio,        fastidio, impaccio, impedimento, intralcio, ostacolo               Fari 'mpàcciu = mettere ostacoli, intralciare,        dare fastidio               Èssiri ri 'mpàcciu = essere di ostacolo,        di impedimento               Mi pari ron-Cola-Mìcciu: chi tutt''i cosi ci facìanu        'mpàcciu! = Mi sembri don Cola-Miccio cui tutte le cose davano        fastidio! [ Rimprovero per i brontoloni]               'Mpaiàri = mettere il giogo ai buoi o attaccare        il cavallo (o i cavalli) al carro. Forse da "appaiare", attaccare        due animali, fare una pariglia. Il contrario si dice -> spaiàri               'Mpaiàtu = aggiogato, assoggettato, ridotto        sotto il potere di qualcuno, costretto a lavorare come un animale aggiogato               'M-pàmpina (in pàmpina) = (lett.:        in foglia, meglio, come, a mo' di foglia)               Trimàri 'm-pàmpina = tremare (per il freddo        o per la paura) come una foglia               'Mpanàri = impanare, avvolgere qualcosa        nel pane grattuggiato prima di friggerla. Da cui: impanàta,        come la cotoletta detta alla milanese.               'Mpannàri / 'Mpannàrisi =        appannàre / appannarsi               'Mpappinàrisi = confondersi nel parlare,        mettersi a balbettare, incepparsi mentalmente               'Mpapucchiari / 'Mpapucchiàrisi        = imbrogliare, infinocchiare, confondere, turlupinare / imbrogliarsi,        confondersi, perdere il filo               'Mpapucchiàri 'u riscursu = confondere        il discorso (o una situazione) ricorrendo ai più vari argomenti        dialettici possibili e non, sino a perdere il filo logico e a non fargli        avere più né capo né coda               'Mpapucchiàri a unu = imbrogliare,        turlupinare qualcuno               'Mpapucchiàtu = confuso, contorto,        disordinato, privo di chiarezza               'Mparaggiàri o -> Apparaggiàri        = 1. pareggiare, rendere pari , rendere pariglia - 2. -> Termini marinareschi        [opposto a -> Spariggiàri]               'Mparamèntu = apprendimento, ed anche insegnamento               'Mparàri = 1.imparare, apprendere - 2.(ma        anche) insegnare               'Mparàri a rucaziòni = 1.imparare, apprendere        l'educazione, educarsi - 2. insegnare l'educazione, educare               Ma chi ti 'mpàranu a' scòla? = Ma cosa        ti insegnano a scuola? [con tono di riprovazione]               'Mpàra l'arti e mettila da parti! = impara un        mestiere e tienilo da conto!               'U-stessu-mortu 'mpàra a chiànciri! =Lett.:        Lo stesso morto insegna a piangere [ Fig.: è la situazione stessa        che indica il da farsi]               'Mparàri a spisi soi;a spisi r'àutru =        apprendere a proprie spese; ad altrui spese.               'Mparàtu = edotto, sapiente, esperto, atto        a               Nàsciri 'mparàtu = nascere già pronto,        atto a qualcosa [usato perlopiù in tono sarcastico]               Nùddru nasci 'mparàtu! = nessuno nasce        già esperto, pronto alla vita!               'Mpardàti = -> Termini marinareschi                                                               'Mparintàrisi = imparentarsi, divenire        parente di qualcuno               'Mparintàtu = essere parente, essere imparentato        con qualcuno, essere affine a qualcuno                               'Mpàru = (lett.: in pari) 1. favorevole        - 2. -> Termini marinareschi               Circàrisi 'u so' 'mpàru        = darsi cura dei propri interessi, perseguire il proprio vantaggio              'mparulàrisi = farsi        verbalmente una promessa matrimoniale               'Mpassulùtu = appassito, illanguidito,        ridotto come una -> pàssula               'Mpastàri = impastare, mescolare farina        e acqua per fare il pane o mescolare più prodotti insieme per amalgamarli               'St'iòrnu 'mpàsta e dumani camìa        = Oggi impasta il pane e domani riscalda il forno [si dice di chi        se la prende esageratamente ed inaccettabilmente comoda nel fare il proprio        servizio]               'Mpàstu =1. pastone, cibo preparato        per il pasto di animali - 2. lega metallica di bassa qualità e        modestissima resa               Fattu ri 'mpàstu = di qualcosa (o        di qualcuno) di cui non fidarsi, da cui non attendersi un buon risultato               'Mpastucchiàri = 1.impastocchiare,        pasticciare, confondere, fare un pastocchio, rendere intrigato - 2. ingannare,        imbrogliare, truffare               'Mpastucchiàri 'i facènni =        complicare le cose, rendere intrigate le vicende               'Mpastucchiàri a unu = imbrogliare, ingannare        qualcuno               'Mpatrunìrisi =1. impadronirsi, farsi padrone,        impossessarsi di qualcosa - 2. (fig.) rendersi particolarmente edotto        di un argomento               'Mpatrunùtu = impadronito, che ha preso        totale possesso, che si è appropriato               'Mpazzùtu = impazzito               'Mpènniri = 1.appendere - 2. impiccare        (-> 'mpìsu)               T'avìssiru a 'mpènniri! = Spero, mi auguro        che ti impicchino!               'Mpèu = impiego, mestiere, arte, ministerio,        ufficio               Canùsciri tutti 'i mali 'mpèi = essere        versato in tutti i mestieri più ingrati               Senza-'mpèu = nullafacente, senza arte (né        parte),senza mestiere, incapace in tutto, sfaccendato               'U 'mpèu ri Michilazzu: mangiari, viviri e stari        a spassu.               'Mpiattàri = 1. impiattare, mettere, porzionare        i cibi nei piatti per poi servirli a tavola - 2. Presentare un fatto,        una questione a modo proprio, secondo la propria ottica e convenienza               'Mpicciàri = impicciare, complicare, creare        problemi, rendere complesso e difficoltoso un fatto, un discorso               'Mpicciàrisi = l'atto di chi si intromette        in fatti che non lo riguardano direttamente, immischiarsi in fatti altrui               'Mpicciàtu = chi si trova negli impicci,        in difficoltà               'Mpiccicàri = incollare, attaccare, appiccicare,        unire una cosa ad un'altra, applicare, appioppare . -> appizzàri        e appiccicàri               'Mpìcciu = impiccio, fastidio, molestia               'Mpicciùsu = impiccione,chi        si intromette abitualmente, per carattere, nei fatti altrui               'Mpìgna = la parte anteriore della tomaia        di una scarpa               Facci-ri-'mpìgna = faccia tosta               'Mpignàri = 1. obbligare, costringere,        assumere un impegno, un obbligo - 2. costringere ad applicarsi, ad opporre        una resistenza accanita - 3.dare qualcosa in pegno a garanzia o in cambio        di un prestito - 4. riservare o fare riservare, prenotare               'Mpignàri 'a paròla = obbligarsi a mantenere        una promessa               'Mpignàri a unu = costringerequalcuno a stare        ben attento, a non distrarsi, ad applicarsi               'Mpignari l'oru = dare, portare al Monte di Pietà        (-> Sacru Munti) l'oro in pegno, a garanzia di un prestito               'Mpignari un ballu = prenotare un ballo               'U Sacru Munti 'un 'mpigna né chiàcchiari,        né tabacchèra ri lignu = Il Sacro Monte (di Pietà)        non accetta in pegno né chiacchiere né tabacchiere di legno        [ chi lo dice, cioè, intende dichiarare di non essere disposto        a lasciarsi impressionare e di prendere in considerazione solo i fatti        concreti e non le promesse]               'Mpignàrisi = 1. obbligarsi, assumere su        di sé un impegno - 2. applicarsi, opporre resistenza accanita -        3. dare qualcosa in pegno a garanzia o in cambio di un prestito               'Mpignàrisi a fari 'na cosa = assumere l'impegno        di fare una determinata cosa               'Mpignarisi no' travàgghiu = applicarsi decisamente        nel lavoro               'Mpignàrisi 'a cammìsa e puru l'òcchi        = convincersi, o essere costretti, a dare tutto quello che si possiede        in pegno, a garanzia di un prestito               'Mpillicciàri = 1.impiallacciare, rivestire        la superficie esterna di un mobile in legname comune con sottili fogli        di legname più pregiato - 2. fig.: fare una beffa a qualcuno               'Mpillicciatùra = 1. il rivestimento esterno        in legno più pregiato di un mobile costruito con legname comune        - 2. fig.: la beffa, in se stessa, fatta a qualcuno               'Mpìnciri = 1. inciampare,urtare contro        un ostacolo o qualcosa di imprevisto - 2. dare fastidio, urtare la suscettibilità               'Mpincìu ne' so' pèri (stessi)! = ha inciampato        nei suoi stessi piedi! [sarcastico, per chi dimostra di non avere grande        abilità]               Ci 'mpincìu! = (un determinato fatto o discorso)        gli ha dato fascidio, ha urtato la sua suscettibilità!               'Mpinciùni = graffio, strappo, l'effetto        e il segno dell''mpinciùta, cioè dell'aver 'mpinciùtu               'Mpinciùta = l'atto, in se stesso, dell''mpìnciri,        cioè dell'urtare contro qualcosa o dell'essere bloccato o ritardato        da qualcosa               'Mpiricuddràri = [lett.: mettere ->        piricùddri (peduncoli, legamenti)] creare vincoli, frapporre ostacoli,        remore               'Mpiricuddrùsu = soggetto ostinato nel        frapporre -> piricùddra (ostacoli)               'Mpirimèntu = impedimento, ostacolo, intralcio,        inconveniente               Ogni 'mpirimèntu servi pi' giuvamèntu =        ogni inconveniente può essere di giovamento [Non tutto il male        viene per nuocere]               'Mpirìri = 1. impedire, rendere impossibile        - 2. (marinaresco ) infilare, inferire, portare dentro               'Stu lulùri mi 'mpirìsci ri campàri        = questo dolore mi rende impossibile campare               Ti 'mpirìsciu ri fari 'na fissar'a = Ti impedisco        di fare una fesseria               'Mpirìri 'na cima na'-'na pulèggia = infilare        un cavo in una puleggia. Il contrario è -> spirìri (sfilare),        da cui -> spirùtu               'Mpirugghiàri = creare -> 'mpirugghi,        complicare, rendere più difficile, aggrovigliare, intricare, incasinare               Matassa 'mpirugghiàta = Fig.: faccenda complicata,        complessa, difficilmente districabile               'Mpirùgghiu = complicazione, difficoltà,        impedimento, intrigo, ostacolo, fastidio               'Mpirugghiùsu = che determina, genera complicazioni,        fastidi               'Mpirùni = con ai piedi le sole calze (->        pirunètta) Vedi -> Scàusu               Iri caminànnu 'mpiruni casa casa = girare per        casa con le calze ai piedi, senza scarpe               'Mpirùsa = ( 'a 'Mpirùsa) Lampedusa,        l'isola di Lampedusa.               'Mpisiccùtu = rinsecchito, disseccato,        ridotto all'osso               Siccu-'mpisiccùtu = molto secco (detto anche di        persona sofferente)               'Mpìsu (da -> 'mpènniri) = 1.        appeso - 2. impiccato - 3. -> Termine marinaresco               Facci ri 'mpìsu = (faccia da impiccato): 1.di        chi appare condannabile già nell'aspetto - 2. di chi ha l'aspetto        di un digià condannato               'Mpittàri = offrire, opporre il proprio        petto all'avversario (contrastare con decisione e coraggio qualcuno)               'Mpìzzu = sulla punta, sull'orlo, ai margini                       'Mpizzu-'mpìzzu = proprio all'estremità        della punta               Sèriri 'mpìzzu = lett.: essere seduto sul        bordo e quindi in bilico. - Fig.: essere permaloso, eccessivamente suscettibile.               'mpòsta = 1. alla posta di qualcuno, in        attesa, in agguato, alle calcagna - 2. Termine marinaresco: sito adatto alla pesca con le reti (adatto per la pesca con la lenza --> posta)               Èssiri misu 'mpòsta = essere appostato        in attesa di qualcuno o qualcosa, sorvegliare attentamente qualcuno o        l'evoluzione di un fatto               'Mprapucchiàri / 'Mprapucchiàrisi        = -> 'Mpapucchiàri / 'Mpapucchiarisi               'Mprìsa = (lett.: impresa): ostinazione        illimitata, irragionevole               'Mprisiare = insistere ostinatamente, con pervicace        fervore, non arrendersi mai nemmeno all'evidenza               'Mpisùsu = ostinato, pervicace oltre ogni        limite, ragione e convenienza               'Mpristàri = prestare, dare a prestito               'Un 'mpristàri, 'un pigghiàri, 'un fari        beni chi mali ti-n-ni-vèni = Non fare né chiedere prestiti,        non fare del bene perché te ne deriva del male               Si 'mpristari fussi beni si 'mpristassi anchi 'a mugghèri!        = Se l'atto del prestare fosse onorevole, si presterebbe pure la moglie!        [Ma, chiaramente, non lo è!]               'Mprònta = impronta, segno distintivo,        caratteristica               'Mprontàrisi = mettersi a disposizione,        dichiararsi pronto e disponibile               'Mpruntatùri = chi con facilità        o per carattere si dichiara e si dimostra pronto ad affrontare ogni tipo        di situazione               'Mpùddra = rigonfiamento, bolla sulla pelle        per contatto con caustici o per scottatura, vescichetta di -> acqua-giuggiana        o di pus               'Mpuddricèddra = piccola -> 'mpuddra               'Mpuddrùsu o 'Mpuddrurùsu        = pieno di -> 'mpùddre (usato per lo più come ingiuria)               'Mpunìri (p.p.= 'mpunùtu) = ->        Termini marinareschi               'Mpunturàri = eseguire la cucitura definitiva        in sostituzione di quella provvisoria detta 'ncìma (-> 'ncimàre)               'Mpupàri (p.p = 'mpupàtu)        = 1. agghindare, adornare, abbellire come una -> pupa - 2. manipolare,        truccare per dare a credere cosa diversa dalla realtà               'Mpuppàta = -> Termini marinareschi               'Mpurrìri = far soffrire, far schiattare,        far guastare il fegato a qualcuno (fig.)               'Mpurrìrisi = soffrire profondamente, guastarsi        il fegato (fig.), imputridire (nell'animo)               'Mpurrìtu o purrìtu = 1.        lett.: imputridito - 2.fig.:che ha sofferto profondamente               Fràriciu e 'mpurrìtu = lett.: fradicio        e imputridito, fradicio al massimo grado               Mòriri 'mpurrìtu = morire o        più semplicemente "scoppiare" per conseguenza di sofferenze        invincibili derivanti dal cattivo esito di un affare o tentativo o per        via delle -> nichèe, subite o tentate e non andate a        giusto effetto.               'Mpurvirazzàri = impolverare, ricoprire di polvere               'Mpustimàri = il progredire        di una -> 'mpuddra o di una ferita verso l'infezione               'A chiàia 'mpustèma = la piaga sta infettandosi                       Sanghu 'mpustimàtu = sangue infetto, apportatore        di ulteriori conseguenze in aggravamento               'Mpustimàrisi = rodersi dentro senza possibilità        di incidere sulla causa e senza potere sfogarsi. --> 'Ncuttumàri               'Mpustimàrisi 'u sànghu = fare cattivo        sangue.                'Mracari = -> 'Mbracari               'M(b)ràzza o 'N-m(b)ràzza        = 1. in braccia, in braccio - 2. addosso, sopra               'Mriacàrisi = -> 'Mbriacàrisi               'Mriàcu = -> 'Mbriàcu               'Mrogghi = -> 'Mbrogghi               'Mrugghiùni = -> 'Mbrugghiùni               Mucàbulu (generalmente usato        al pl. Mucàbuli) = non "vocabolo", ma espressione,detto        particolare, modo di dire esemplare ed antonomastico, popolaresco, espressivo        e tipico, non necessariamente definito da una sola parola singola, talvolta        allusivo, tal'altra enigmatico e subdolo               Parlàri pi' mucàbuli = parlare        in modo allusivo, indiretto               Arristàri pi' mucàbulu = restare        per esempio, come detto esemplare, proverbiale, distintivo ed identificativo               'M(m)ùcca o 'n-mùcca        = in bocca ( -> ucca)               Muccatùri = (non prettamente        trapanese, ma un tempo di uso diffuso) fazzoletto               Muciàra = -> Termini marinareschi               Muddràcchiara = piuttosto molle,        detto di acqua di pozzo dal sapore non gradevole o addirittura cattivo               Muddralòra = fontanella, linea        di giunsione delle suture tra le ossa della testa dei bambini               Muddràri = 1.lasciare, allentare,        sganciare - 2. affibbiare, avventare, lanciare contro               Muddràri 'a cima = lasciare, allentare,        sganciare l'estremità di un cavo, di una corda per allontanarsi               Muddràri un timpulùni = affibbiare        uno schiaffo               Muddràri 'n'occhiata = rivolgere lo        sguardo senza attenzione e con rapidità               Muddràrisi = 1.mollarsi, sganciarsi,        sganciarsi, allentarsi - 2. avventurarsi, scagliarsi contro - 3. ->        Termini Marinareschi               Si ci muddràu ri supra = Gli si è        scagliato addosso [a scopo di -> sciarriàrisi (azzuffarsi)]               Mòddrati! = l'invito (preceduto da        una fischiata) rivolto al mulo (o ad altro animale) perché smetta        di tirare.               Muddrarisi 'a cinta = allentarsi la cinghia dei pantaloni               Muddriàri = molleggiare, piegarsi da ogni        lato, essere arrendevole. -> Cimiddriàri               Muddriàrisi = perdere tempo, temporeggiare,        ritardare ad arte. -> Fissiàrisi               Muddriarisìlla = prendersela con tutti i comodi        nel fare una cosa               Muddrìca (pl.: muddrìchi) = mollica        [al pl. : briciole]               Cù mangia, fa muddrìchi!= (lett.: Chi mangia        produce molliche!) Traslato: Chi si impegna in una attività lascia        traccia dei suoi errori.               Senza muddrìca = Senza mollica, cioè vuoto.        Lo si dice di un uomo dappoco.               Muddrìsa = dal guscio molle, detto di mandorla               Muddrùmi = umidità atmosferica.        In opposizione a -> Calìu               Muffa = 1. muffa - 2.Muffa!: epiteto di allarme        per segnalare l'arrivo della: Polizia! (o comunque: Forza dell'ordine!)               Muffùtu = 1. ammuffito, preso da muffa        - 2.spione, delatore, infido - 3. poliziotto o simile.               Ariu-muffùtu = come -> ariu-nigghiùsu,        cioè atmosfera deprimente, più che nebbiosa, dovuta al caldo        vento di scirocco di provenienza africana, a volte secco, altre fortemente        umido, generalmente senza pioggia sino al girarsi del vento a libeccio,        con conseguente rinfrescata.               Mufùciu = morbido, soffice, che cede alla        pressione, pastoso               Mufulèttu = panino rotondo -> mufùciu,        tradizionalmente prodotto l'11 di novembre, festa di San Martino               Mugghéri o Mògghi = moglie, la propria        sposa               Me' mugghéri = mia moglie               'A mugghéri r'àutru pari sempri chiù        beddra! = la moglie degli altri sembra sempre più bella (della        propria)!               Ulìri 'a 'utti-china e 'a mugghéri-mbiàca        = volere la botte piena e la moglie ubriaca, cioè cose contrastanti        tra di loro               A' parti d'u marìtu: spinci c'acìtu; a'        parti d'a mugghèri: spinci-c'u mêli! = Ai parenti del marito        si offrono dolcetti all'aceto, a quelli della moglie vanno dolcetti al        miele. Cioè i parenti di parte della moglie vanno di solito trattati        meglio che non quelli di parte del marito.               Cù 'un-n'àvi mògghi 'un-sàpi        chi su' i dògghi = chi non ha moglie non sa, non conosce, cosa        siano le doglie (nel senso di dolori e dispiaceri)               Cù avi mugghéri bèddra sempri canta,        cù avi picca rinàri sempri cunta = Chi ha una bella moglie        è sempre felice, chi ha pochi soldi sta sempre a contarli.               'A bona mugghéri fa 'u bonu maritu (e viceversa)        = una buona moglie "cresce" un buon marito (e viceversa).               Robba, mugghéri e rinàri tutti di 'na manu        hannu a passari = beni, moglie e soldi devono appartenere solo ad uno        (il marito)(!!)               Sciàrri e mugghéri cù ni-vòli,        n'àvi! = litigi e mogli, chi li vuole riesce ad averli!               Buttàne peri peri, e i mariti su'        ri mugghèri! = Le puttane siano pure intorno, tra i piedi, tanto        i mariti tornano alle mogli!               'U chiàntu pa' mògghi morta rura fina na'        porta! = Il pianto per la moglie morta dura fino alla porta! (Poi, ci        si consola!)               Mògghi e vôi ri paìsi toi = Mogli        e buoi vanno scelti nel proprio paese.               Mugnùni = 1. moncone, e quindi:. mutilato        - 2. (fig. dispregiativo) insufficiente ("fatto per forza")        [ancora di più lo è il diminuitivo: Mugnunèddru        ]               Mulattèra = strada, stretta, non battuta        ed accidentata, da percorrersi con un mulo.               Mulattèri = chi per mestiere        guida i muli               Mulàttu = mulatto, nato da un bianco e        da una mora o viceversa               Mulèttu (pl. Muletti) = muggine, cefalo        -> Termini marinareschi               Mulu = 1.mulo, animale generato dall'accoppiamento        tra un asino e una cavalla - 2. figlio illegittimo, nato al di fuori di        un ambito matrimoniale               Càuciu di mulu = (lett.: calcio di mulo) sta per        torto ricevuto da un ingrato               'U mulu, si 'un tira càuci, runa muzzicùna        = Il mulo, quando non tira calci, dà morsi [cioè è        sempre cattivo e pericoloso]               Né mulu, né mulìnu, né signùri        pi' vicinu, né cumpàri cuntadinu = [ tutte cose da evitare        peché procuranno danno o fastidi]               Mùnciri = 1.mungere, spremere le poppe        agli animali per far uscire il latte - 2.trasl.: trarre da qualcuno o        da qualcosa tutti i benefici e i vantaggi possibili. P.P.: Munciùtu        = munto, spremuto - -> Munciùta               Muncitùri = chi o che munge               Munciuniamèntu = il gualcire, lo spiegazzare               Munciuniàri = 1. gualcire, spiegazzare        - 2.Trasl.: abbandonasi ad uno scambio di carezze erotiche, pomiciare.               Munciuniàta = Sost.: l'effetto del gualcire        - Agg.: gualcita, spiegazzata - Trasl.: pomiciata               Ràrici 'na munciuniàta (a' zìta)        = quello che fa Cicco toccando quanno mamma non vede               Munciuniatùri = pomicione               Munciùta = 1. mungitura, l'atto        e l'effetto del -> mùnciri - 2. il complesso delle operazioni        atte a determinare la fuoriuscita del latte               Muncùni = moncone, moncherino (di un braccio        o di una gamba o di qualcosa altro non più integro)               Munnàri = levare la buccia, pelare, sbucciare,        mondare qualcosa               Munnàrisi i rènti = 1.Pulirsi i denti (la        bocca) - 2. Leccarsi i baffi - 3. Rinunciare o non poter ottenere la cosa        desiderata               Munnèddru = 1.collina, piccola altura -        2. misure di volume (= litri 4,298) e di superficie (= are 2,7285) abolite               Munnìzza = immondizia, spazzatura, tutto        ciò che costituisce l'insieme dei rifiuti               Munnizzàru = 1. immondezzaio, letamaio,        il posto dove per necessità o maleducazione si butta e si accumula        l'immondizia - 2. spazzino, netturbino, operaio addetto alla raccolta        dei rifiuti [ora: operatore ecologico]               E chi passàu, 'u munnizzàru? = Forse che        è passato lo spazzino? [quando si vuole sottolineare, più        o meno negativamente, l'operato di chi ha "ripulito" le vivande        superstiti di un pranzo]               Munnu = 1. mondo; il cielo e la terra e tutto        quello che in essi è contenuto - 2. il genere umano               Accussì è 'u munnu: cù acchiàna        e cù va a' funnu = Così è il mondo: alcuni si innalzano        , altri affondano               A-ddrà-bànna ru munnu = all'altro lato        del mondo, in un posto lontanissimo ed indefinito, al capo opposto               Carìricci 'u munnu = subire una delusione totale,        insuperabile, inattesa, subitanea               Carìssi 'u munnu! = A qualsiasi costo! Cascasse,        perisse il mondo!               Còsi ri l'àutru munnu = Cose (fatti, accadimenti)        dell'altro mondo [che non è necessariamente l'al di là].        Cose incredibili, straordinarie.               Cù fici 'u munnu, 'u sappi fari ....               Da chi munnu è munnu = da sempre               Èssiri o stàri a' lu munnu = aver parte        alle cose, essere partecipe consapevolmente               Ìrisinni all'autru munnu = morire               Mettiri o' munnu = partorire, far nascere, generare               Mezzu munnu = una grande quantità di persone               Munnu ha statu, e munnu è! = le cose cambiano        solo all'apparenza ed in ogni caso i mutamenti non cambiano il destino        dell'umanità               Omu ri munnu = Uomo di esperienza               Pigghiàri 'u munnu comu vèni = Accettare        le cose e le situazioni per quello che sono               Sbutuliàri 'u munnu = capovolgere, mettere sottosopra        tutto quanto possibile, o meno, per rivoltare la situazione               Truvàri 'u munnu cangiàtu = Non ritrovarsi        più in un posto, in una situazione               'Un c'e/sti-chiù/ munnu! = detto scherzoso, dialettalmente        contaminato, che gioca su una sillabazione orale non innocente che attraversando        il significato letterale " Non c'è più mondo! (È        una vergogna!)" porta a pronunciare subdolamente il nome della "cosa"        femminile.               Un munnu ri cristiani, ri cosi = Una folla di persone,        un gran numero di cose.               'U munnu a' riversa = quando le cose si svolgono o sono        riportate al contrario di quanto atteso o ritenuto giusto               'U munnu è fattu 'a rota chi gira e vota! = Non        bisogna sorprendersi dell'instabilità della fortuna               'U munnu 'un si fici 'no-gn'iòrnu = Bisogna dar        tempo al tempo               'U munnu 'un si fici ora! = Le cose sono state sempre        così               Vèniri a' lu munnu = nascere               Munsèddru o Munzèddru = una        indeterminata quantità di cose accumulate, cumulo, mucchio. Ha        valore anche figurato.               Pussèriri un munsèddru ri pìcciuli        = possedere un mucchio di soldi, essere ricco.               Mùnta = la copula tra l'esemplare maschile        e quello femminile di animali e il luogo dove questo avviene               Cavàddru o scéccu ri munta = cavallo o        asino da monta, stallone. Anche in senso figurato.               Muntagna = monte, specie se occupa parecchio spazio               Muntàgni cu muntàgni, 'un si iùncinu;        ma 'i genti r'u munnu, si iùncinu! = Lett.: Montagne con montagne,        non si incontrano; ma le genti del mondo, s'incontrano! - Fig.: Tra uomini,        se si vuole, è sempre possibile trovare un accordo di compromesso!               Muntàri = 1.salire sopra qualcosa - 2.        copulare - - 3. mettere insieme i vari pezzi di una apparecchiatura -        4. spingere qualcuno a fare una certa azione -5. esagerare nel raccontare        qualcosa - 6. aumentare, crescere di livello - 7.gonfiare tramite sbattitura        - 8. prendere servizio - 9.-> Termini marinareschi               Muntàri a cavàddru = salire sopra un cavallo        o, fig., ergersi a padrone               Muntàri 'na casa = ammobiliare un appartamento               Muntàri 'a testa = Montare la testa, inculcare        idee esagerate, sobillare               Muntàri 'na storia = inventare un        accadimento o raccontarlo in modo esagerato               Muntàri 'n-servìzio, di vàrdia =        prendere servizio,dare inizio al proprio lavoro, montare di guardia               Chissu, 'un ci munta a Gaddru! = Costui non riuscirà        a superare Capo Gallo! ( cioè non è capace di superare le        avversità e gli ostacoli e di farsi avanti). -> Termini marinareschi               Muntaròzzu =prominenza, gibbosità        del terreno, cumulo o rilievo di chicchessia.               'Stu terrenu è tuttu muntarozzi(a) = questo terreno        è tutto gibbosità, non è per niente piano               Muntàta = 1.(sost. femm.) salìta        - 2. l'atto del salire o risalire - -> acchianàta - 2.l'atto        del montare, in senso esteso               'u Munti =per i trapanesi Monte San Giuliano o        Erice, il Monte per antonomasia               Finìu comu e' sunatùra 'u Munti (chi scinnèru cu' scèccu (o ca' carrozza) e acchianàru a peri) = È        finita come ai suonatori del Monte (Erice, San Giuliano) (che scesero sul mulo (o con la carrozza) e ritornarono a piedi) [trattati da signori        all'inizio, al momento del bisogno, e abbandonati malamente alla fine]               Tìsa-tìsa com' 'a zìta 'u Munti!        = Tutta impettita, perché imbranata, come la ragazza in abito da        sposa del Monte!               'U Santu-Munti = Il Santo-Monte, cioè il Monte        di pietà.[Chiàcchiari e tabacchèri 'i ligna, 'u Santu-munti'un        n'impigna! = Lett.: Il Monte di pietà non accetta come pegno né        chiacchiere né tabacchiere di legno!- Fig.: Fatti, servono, non        parole!]               Muntìsi = Montese (ericino). Abitante del        Monte, cioè, per antonomasia, del Monte San Giuliano, Erice. Per        campanilismo locale erano ritenuti rozzi ed ignoranti e per tale motivo        oggetto di scherno ed insulti:               'U muntìsi, pi' avìrisi scurdàtu        'u cutèddru, 'un mangiàu! = Il montese, per aver scordato        il coltello, non è riuscito a mangiare!               Tira, cumpagnu (muntìsi), chi Còfanu veni!        = Lett.: Tira (fai forza) compagno montèse che (il Monte Cofano)        si muoverà! [Con il che si attribuisce ai muntìsi una fede        mistica nella forza muscolare come contrappunto alla mancanza di intelligenza].               Muntunàra = detta anche patèddra        -> Termini marinareschi               Muntùni = 1. montone, il maschio sessualmente        forte della pecora - 2. per beffa o no, di maschio umano molto attivo        sessualmente               Munzèddru = -> Munsèddru               Munzignàru o Minzugnàru =        bugiardo, menzognero, chi ha l'abitudine di dire il falso               'U munzignàru 'av' avìri bona memoria!        = Il bugiardo deve avere buona memoria!               Pi' munzignàru t'avìa e pi' munzignaru        ti lassu! = Per bugiardo già ti avevo e per bugiardo ti lascio!        [Sapevo già che eri bugiardo e ora ne ho conferma]               Lu fòcu di la pàgghia pìcca rura        / comu l'amuri di la munzignàra.. = Il fuoco di paglia dura poco        / come l'amore della bugiarda..               Muràri = 1. murare, alzare i muri, chiudere        con un muro - 2. chiudere dentro, rinchiudere               Muràri a siccu = mettere insieme a formare una        parete sassi, mattoni ed altro senza calcina               Muràri qualcunu 'n-casa = costringere qualcuno        a restare chiuso a casa, impedirgli di avere contatti umani e, a limite,        di uscire -
       Muràrisi 'n-casa = rifuggire i contatti umani, per scelta,        per un dolore acuto dell'anima ecc.
              Muratùri (pl. Muratùra) = muratore               Avìri i muratura 'n-casa = 1. avere in casa i        muratori che eseguono dei lavori - 2. Fig.: come scusa, per non dichiarare        esplicitamente la propria indisponibilità               Muratti = -> Curiosità               Murdàtu (sost.) = tessuto cotonoso robusto        che veniva utilizzato per confezionare camice da lavoro specialmente per        gli uomini di mare               Mùrdiri = annodare, legare, stringere saldamente               Mùrdi bònu e vai cantannu! = Lega bene        e stattene a cantare [ Eccedi pure nella solidità di una legatura        e potrai così restartene tranquillo]               Murga = morchia, feccia dell'olio. -> Funnurìgghi               Murìri = -> Mòriri               Mùrmu (sost.m.) = volume, ingombro, (l'insieme        delle misure esterne di un corpo solido) -> mMaràzzu               Murmùsu = ingombrante, voluminoso               Murra = 1. gioco: iucàri alla murra ->        Autru: Giochi - 2. tirante ->Termini marinareschi               Murrìti = 1.Piccoli vermi presenti nell'ano        di alcuni animali - 2. emorroidi (-> murroidi), turgore molto fastidioso        delle vene anali ( dette generalmente però -> tèsti 'i        vini)- 3. (fig.) atti, manifestazioni di irrequietezza ansiosa               Avìri i murrìti = (fig.) essere irrequieto        (detto di un bimbo), smanioso, ansioso, avere le fregole               Murritiàri = darsi da fare, non stare in        ozio, smuovere qualcosa in modo tutt'altro che chiaro e definito               Murritùsu = che ha l'abitudine o il vezzo        di avere i murrìti, di non stare tranquillo, con le mani in mano               Murriùni = fazzolettone, foulard avvolto        a fasciare il capo come un turbante               Murròidi = emorroidi, -> tèsti        'i vini e -> murrìti               Murtacìnu = cha ha l'apparenza di un morto        o di chi sta per morire, moribondo, poco vitale e vivace, illanguidito,        snervato, mogio               Murtaru = mortaio, vaso in cui vanno        poste le cose da pestare per schiacciarle o polverizzarle. Può        essere: [a)di legno, terracotta, pietra, ottone, bronzo per usi domestici        - b) di vetro o porcellana per le preparazioni galeniche dei farmacisti               Pistàri l'acqua 'no murtàru [Pestare l'acqua        nel mortaio, cioè affaticarsi senza possibilità di profitto]               Murtatèddra o Muttatèddra =        mortadella, insaccato di carne di maiale               Murtificàtu = mortificato, umiliato               Arristàri murtificatu = 1. essere o sentirsi repentinamente        umiliato da qualcuno o da qualche avvenimento del quale si è in        qualche misura responsabili - 2. stato d'animo (spesso decisamente ipocrita)        dichiarato da chi si sente eccessivamente lodato               Muru (pl. Mura) = Muro (al pl.: sia muri        che mura): struttura verticale di sassi o altro tenuti insieme da calce        o altro               Muru mastru = muro maestro o principale               Chiusu rintra quattru mura = chiuso dentro quattro mura,        cioè in casa (o in convento o in carcere)               Stari muru cu' muru = abitare accanto, avere un muro        in comune               Parlàri cù muru = parlare al muro, cioè        "a" qualcuno che non intende ascoltare               Mettiri cù li spàddri a lu muru = forzare        qualcuno a comportarsi in un certo modo               Caminàri muru-muru = camminare rasenti il muro,        cioè quasi di nascosto o comunque con l'intenzione di non farsi        vedere [Fig.: Non dare confidenza]               Muru-vàsciu = (lett.) muro basso - (fig.) ostacolo        facile da superare, persona dappoco               Appuiàrisi nno' muru ( o muricèddru)-vasciu        = appoggiarsi ad un muro basso (magari per poter dopo superare un "muru        àutu")               A lu muru-vàsciu tutti si-cci-appòianu        = Tutti cercano di prevaricare chi dovesse dimostrarsi dappoco               'Un-n'èssiri muru d'appizzàrici chiova        = Non essere muro da poterci piantar chiodi, cioè non essere uomo        da poter imbrogliare               I mura hannu arìcchi = I muri hanno orecchie,        cioè attraverso i muri si sente ciò che accade o viene detto        oltre essi               Irisìnni supra-e-mura = Andare sopra le mura (        di tramontana, a Trapani, dove, una volta, c'erano i bordelli) [ Andare        a trovare le ->" buttane"]               Murvacchiàta = massa, colata di moccio        dal naso. -> Morvu               Murvusàzzu - Murvusèddru =        rispettivamente dispregiativo e diminuitivo di -> Murvusu               Murvùsu = 1.moccioso, che ha i mocci al        naso - 2.(fig.): ragazzino, ma anche ragazzaccio. -> Morvu               Musàicu =1. mosaico, sorta di composizione        pittorica costituita dalla giustapposizione di pezettini di pietra variamente        colorata. - 2. definizione, di tono negativo, per qualcosa messa insieme        affastellando alla buona materiali vari.               Mùsca = 1. mosca (insetto domestico) -        2. -> Termini marinareschi               "Musca!!" (Zitti e musca!!) = intimazione o        esortazione perentoria al silenzio assoluto [Che non si senta altro che        una mosca volare!]               Musca cavaddrìna = (parassita del cavallo)[fig.:        soggetto particolarmente fastidioso per la sua insistenza, perseveranza]               Acchianàricci 'a musca o' nasu = Il salirgli della        mosca sul naso, cioè l'improvviso arrabbiarsi manifestamente, il        subitaneo perdere le staffe per eccessiva provocazione vera o presunta,        arrabbiarsi di brutto               Acchiàppa-mùschi = perditempo, chi non        riesce a conseguire il proprio obiettivo               Acchiappàri muschi = Acchiappare, prendere mosche,        cioé andare a vuoto,perdere tempo, non conseguire il proprio obiettivo               Ammùcca-muschi = ozioso, chi se ne sta sbracato        a far niente               Amuccàri muschi = oziare, stare in assoluta, totale        passività               Arritiràrisi cù li manu chini ri muschi        = rientrare a casa, ritornare, con le mani piene di mosche, cioé        senza aver conseguito il proprio obiettivo               Beàtu cù si sàpi cacciàri        i muschi! = Beato chi è in grado di fare comunque qualcosa perché        c'è sempre chi sta peggio               Cacciàri 'i muschi = scacciare le mosche. Ironicamente        indica il non avere niente di meglio da fare ed è generalmente        detto del negoziante senza clienti               Ìri facènnu comu 'na musca addiùna        = Comportarsi come una mosca digiuna, cioè non avere e non dare        requie               'Na musca 'n'on mòscu = (essere) una mosca in        un bosco, cioè troppo piccola cosa in un contesto inconfrontabilmente        grande               Pàriri 'a musca na' ricòtta (o no' latti)        = Dare l'impressione di essere una mosca nella ricotta (o nel latte),        cioè essere decisamente fuori luogo, stonare eccessivamente               'Un fàrisi passàri 'a musca p'u nasu =        Non farsi passare la mosca davanti al naso, cioè non tollerare        il minimo sgarbo da chiunque.               'Un-c'éssiri mancu 'na musca = Non esserci nemmeno        una mosca, cioè niente e nessuno               Muscaloru = 1. arnese a raggiera usato dalle donne        per farsi vento, ventaglio - 2. arnese rotondo di -> curìna,        con manico di legno, per dare aria e quindi ravvivare il fuoco del legna        o del carbone acceso - 3. -> Termini marinareschi               Muschèra = 1. Arnese, a forma di coppa        rovesciata, che serviva per coprire i cibi a protezione contro le mosche        ed altri insetti - 2. Arnese bagnato di un qualche prodotto che veniva        appeso per attirare e catturare le mosche ed altri insetti che vi restavano        attaccati.               Muschìtta = 1. moscerino, zanzara - 2.        Ciuffetto di peli lasciati crescere sotto il labbro inferiore               Muschìtta-ri-salìna = moscerino di salina,        molto aggressivo e tenace[fig.: persona aggressiva , pungente e tenace]               Muschitta ri-ùtti o di lu vinu = specie di moscerino        che staziona attorno alle botti di vino.               Muschittàta = colpo di moschetto, cioè        di un'arma da fuoco (con canna più corta di quella di un fucile)               Muschittùni = 1. pizzo, ciuffo di peli        lasciati lungo il mento - 2. dispositivo di aggancio rapido formato da        un anello di acciaio con apertura a molla               Mùsciu = 1.moscio, lento - 2.        molle, senza nerbo - 3. astenico               Mùsciu no' travagghiàri = lento nel lavorare               Pani-mùsciu = detto di legno tenero, facilmente        friabile [!!!!] da controllare               Sèntisi musciu-musciu = sentirsi debole, privo        di forze, astenico               Musciulìddru = diminuitivo di -> mùsciu,        piuttosto lento, un poco moscio               Musciumàu o Musciàme = soppressata        di tonno o delfino -> Mussèddru               Musculiàri = fare vento con il -> muscalòru        per ravvivare il fuoco della brace               Musculiàtu = ventilato, luogo esposto ai        venti               Muscùni (pl. Muscùna) = 1.moscone        ( una volta era ritenuto messaggero di buone nuove; era considerato malaugurante        ucciderlo e sciocco cacciarlo via) - 2. -> Termini marinareschi               Musicànti (s. e pl.) = dispreg. per musicista,        strimpellatore, bandista              Musìa = bellezza, eleganza               Musicàta (sost.) = l'esecuzione, alla buona,        di un pezzo musicale               Mùsicu = 1. conoscitore ed esecutore di        musica, musicista - 2. castrato (voce bianca)               Fàcci ri mùsicu = imberbe o più        precisamente chi, per ritardo o insufficienza ormonale, non avendo ancora        la barba sembra essere stato castrato               Musiòni ( sost. f. s. e pl.) = mossa, segnale,        avvisaglia, reazione               'Un fari nùddra musiòni = Non dare segni        di reazione ( segni di vita).               Mussalòra (o Mussaròla) =        museruola, l'arnese che si mette al muso delle bestie perché non        possano mordere o mangiare               Mèttiri 'a mussalòra a unu        = zittirlo, costringerlo a tacere               Mussèddru = striscia di carne salata di        delfino (o di tonno), da affettare e ammorbidire condendola con olio.        -> Musciumàu o Musciàme               Mussiàrisi = storcere il muso, muovere        il -> mussu in modo da palesare disapprovazione o esitazione,        dubbio, dispiacere               Mussiàta = l'atto di storcere il muso per        dissenso               Mussinu = 1. museruola per cane - 2. -> Termini        marinareschi: Palamitàra               Mussu (pl. mussa) =1. muso, bocca - 2.        (propriamente) la testa del cane o di altri animali dagli occhi alle labbra               Ammàtula chi fai mussu e fùncia. Prima        si travàgghia e poi si màngia! = (fig.) Inutilmente (senza        speranza) ti imbronci. La ricompensa bisogna prima guadagniarsela.               Arristàri cù tantu ri mussu o cù-n        mussu longhu un parmu = subire una forte delusione, uno scacco vero e        proprio               Avìri 'u mussu-lòrdu e 'a panza vacanti        = avere il muso sporco e la pancia vuota, cioè vivere di apparenze        prive di sostanza               Avìri 'u mussu-strittu = (detto generalmente di        donna) atteggiarsi ipocritamente a timorata di Dio, mostrarsi schiva e        imbarazzata perché facile a -> scupuliàrisi, non essere        avvezza ai casi di questa vita, ingenua e dabbene, candida e virginale               Ciauriàrisi i mussa = (lett.: odorarsi i musi)        mettersi nascostamente d'accordo, convenire su un determinato atteggiamento               Èssiri ruci-ri-mussu = essere un soggetto arrendevole,        di bocca buona, facile a essere convinto o piegato               Fàrisi 'u mussu-ri-cira = darsi un momentaneo        atteggiamento impassibile di estraneità rispetto ad una situazione        contingente               Ficarisìllu mussu-mussu = abusare, abbondare,        eccedere nel godimento di un determinato bene *               Isàre o Aisàre 'u mussu = inorgoglirsi,        insuperbire, alzare la cresta               Mèttiri 'u mussu = intrigarsi dei problemi altrui               Mèttisi 'u mussu = imbronciarsi, mettere il broncio.        -> Scumparàrisi               Mussu cù mussu = stare muso a muso, stretti, essere        vicini specie in senso lato, metaforico               Mussu ri 'opa = -> mussu-strittu, ipocrita               Ràri 'u mussu = 1. sbattere contro un ostacolo        in senso metaforico, ottenere l'effetto contrario. 2. accettare controvoglia        una situazione sgradita. 3. venire svergognato, umiliato               Ràri 'u mussu 'n-tèrra = cadere, cascare        per terra               Stòrciri 'u mussu = storcere il muso, manifestare        diniego, disapprovare               Stuiàrisi 'u mussu = (pulirsi il muso) levarsi        qualcosa dalla testa, desistere, rinunciare definitivamente               Stuiàrisi 'u mussu c' 'a dìcula =pulirsi        la bocca con l'ortìca: 1. come punizione per la propria impudenza.        2. perché la pacchia è finita               Vèniri cù tantu ri mussu = presentarsi        in modo ostile manifestando risentimento e desiderio di rivincita               Mustazzòla =1. biscotto duro, speziato,con        la superficie superiore marcata a rombi. Tipico di Erice. 2. Grata a rombi               Mustàzzi = -> Termini marinareschi               Mustazzu = baffo, baffi               Iòviri-ràssu: cù 'un-n'avi rinari        si' mpìgna 'u mustàzzu = Giovedì grasso: chi non        ha soldi impegna al Monte di pietà i suoi baffi, cioè tutto        è fattibile pur di non rinunciare al divertimento o a un capriccio.               Òmu cù li mustàzzi = uomo valente               Urmiggiàri a-mustàzzu = -> Termini marinareschi               Mustìa = -> Termini marinareschi               Mustrùsu = mostruoso, deforme               Mustu = mosto, il succo dell'uva ancora non fermentato        e purificato               A San Martinu ogni mustu è vinu = A San Martino        [11 novembre] ogni mosto è già diventato vino               Musulìna = mussola o mussolina, tipo di        tela tessuta dal cascame di cotone, o lana o seta, morbida, fine e resistente        ,proveniente in origine forse da Musul, l'antica Ninive (Iraq) *               Mutànghara = silenzio dispettoso, sprezzante        o sornione               Mutàngharu = quasi muto, che per difetto        dell'udito non ha appreso a ben articolare le parole e si esprime quindi        con suoni mal pronunciati che per essere compresi hanno bisogno di una        caratteristica affettazione gestuale               Mutànna (pl.) = mutande, biancheria intima        che va mutata, cambiata [una volta erano comprese anche le camicie, le        calze, i calzonetti ecc]               Mutànne (s., pl. Mutanni) = mutande (i        sottocalzoni veri e propri, ora slip, boxer ecc)               Mutàri = mutare, cambiare, sostituire.        -> Cangiàri               Mutàrisi [Mmutàrisi]= cambiarsi        la biancheria intima (Mmutàrisi i mutànni) o sostituire        l'abbigliamento da lavoro con altro adatto a comparire in pubblico [vèstisi        pi' nèsciri = vestirsi per (poter) uscire (e quindi per potere        presentarsi in pubblico)]               Mutàta = -> 'Utàta               Mùtria = 1. indolenza eccessiva, lentezza        affettata, provocatoria e accidiosa. -> Fissiamèntu. 2. l'atteggiamento        arrogante o arcigno del volto               Mutriàrisi = prendersela eccessivamente        comoda, oltre la provocazione. -> Fissiàrisi. 2. il conferire        al volto un atteggiamento arrogante o arcigno               Muttètti = mossettine leziose, sbarazzine               Èssiri tuttu-muttètti, comu 'u scèccu        (ri) Pitrìna (->Personaggi)               Muttèttu = breve composizione musicale,        stornello, con versi arguti, a botta e risposta *               Muttittusu = soggetto che per vezzo o abitudine        si abbandona spesso a fare i -> mottètti               Muttu = 1. parola - 2. motto, detto breve, arguto        e proverbiale               'Un fari muttu = Non proferire una sola parola               Comu rici 'u muttu anticu ..... = Come dice il proverbio        antico......               Mutu = 1. muto, che non ha l'uso della parola        o che non proferisce parola - 2. imbuto               Mègghiu mutu..! = Sarebbe preferibile essere muto        (privo della parola, o comunque restare in silenzio), piuttosto che (avendola        o parlando) dimostrarsi stupido!               Arristàri mutu = restare muto, senza proferire        parola, per sorpresa, paura o mancanza di argomenti               Mutu ri nàscita = muto dalla nascita, nato muto               Parlàri comu i muti - Mutu, comu un pisci! - Zittu        e mutu!- Quannu parli cu-m-mìa, ta-stàri-mutu! - Ha'-èssiri        òrvu e mutu!               Mùzzari = 1.pesciolini -> Termini marinareschi        - 2. (fig.) ragazzini               Muzzàri = 1. mozzare, recidere nettamente        - 2. interrompere               Muzziàri = fare una -> muzziàta,        cioè comprare all'ingrosso senza stare a distinguere qualità        e quantità, à forfait               Muzziàta = ammucchiata, il mettere insieme        uno stok di merce senza distinzione di qualità e quantità        allo scopo di venderla o acquistarla in blocco,ad occhio, à forfait               Fari 'na muzziàta = proporre o accettare una valutazione        commerciale ad occhio, à forfait. -> Muzziàri               Muzzicàri = mordere, mozzicare, prendere        a morsi               Mùzzica e 'un-pàri = (morde        e non lo fa vedere) si dice di persona sorniona più che ipocrita               Mùzzica ccà ! (mostrando un dito o il palmo        di una mano) = lo si dice a persona che si comporta come un bambino, per        contumelia               Pari muzzicàtu di l'api! = si dice di qualcuno        che reaggisce improvvisamente in modo violento e che si ripete esasperato               Muzzicàrisi = mordersi               Muzzicàrisi 'a manu = mordersi ad una mano come        segno di minaccia e promessa di vendetta               Muzzicàrisi i manu = (met.) pentirsi per un errore        commesso, mostrando risentimento per la propria incapacità o malasorte               Muzzicàrisi 'a lìnghua = 1. autopunirsi        per quello che si è detto - 2. (met.) punizione per il verificarsi        di una ipotesi o situazione contestata o comunque rimproverata ad altri        e dichiarata impossibile, estranea per se stessi [ I me' figghi, mai!        (ed invece...)]               Muzzicunàru = che ha l'abitudine, il vizio        o il mal vezzo di mordere, dare morsi               Muzzicùni (pl. Muzzicùna)        = 1. morso, profondo e doloroso ( come quello di un cane) - 2. un pezzetto,        un boccone di qualcosa (come di pane)               Muzzìna = razza, specie, natura, carattere        ( riferito ad uomini e ad animali)               Èssiri ri mala-muzzìna = essere di cattiva        razza o avere un pessimo carattere               Mùzzu = 1. mucchio, ammucchiata, quantità        indefinita - 2. mozzo, mozzato, troncato, tagliato               Spènniri un mùzzu ri sordi = Spendere molti,        una grande quantità di soldi               Pigghiàri a-mùzzu ( o ammùzzu) =        prendere, scegliere senza un perché, in modo casuale, quasi a sorte               Fari i cosi a-mùzzo = comportarsi senza discernimento               Aviri 'a linghua-mùzza = si dice di chi senza        volerlo, ma per abitutudine, pronuncia opaca la Z o ZZ               Muzzùni = cicca, mozzicone, ciò        che resta di una sigaretta o di un sigaro fumato.
N
'Na o 'nna = una (articolo        indeterminativo femminile) davanti a consonante. Davanti a vocale si usa:        Un(a)               'na manu, 'na santa, un'alìva,        un'offisa, 'nna -larma ecc .Ma attenzione: 'na uzza (= una borsa) per        l'elisione iniziale               Nna o nnall(a) o nta        = nella, nelle (preposizione articolata femminile); plurale: nnalli        = nelle, nei, negli               Nna'-na' o nta'-na'        = in una               Ci- 'u pacài tuttu nna'-na        vota = Glielo (ho) ha pagato tutto in una sola volta               Nàca = 1.culla - 2.giovane        ancora immaturo               Càristi r'a nàca! (lett:        sei caduto dalla culla) = sei restato haddicappato per aver picchiato        la testa cadendo dalla culla! (sfottò più che diagnosi)                       Carùtu r'a nàca = immesso        troppo presto nel circuito della vita, ma non necessariamente immaturo               Nàccari = perline di        vetro, col buco, usate in bigiotteria               *               Nàcchi (nnàcchi)        = voce onomatopeica per indicare un " argomento qualsiasi di poco        significato" come -> Nìcchi (nnìcchi)               Chi-nicchi-e-nnàcchi, e parenti        semu!               = Ma cosa si va dicendo, che rapporto c'è? Che        affinità ci può essere tra una cosa e l'altra? [non ce ne        è!]               Nàcchiu = 1. diminutivo        di Leonardo - 2. sinonimo di -> pàcchiu (più blandamente        -> Nìcchiu)               Nàdda e Naddìna        (o Nàrda e Nardìna) = diminuitivo e vezzeggiativo di Leonarda               Nànfara = tonalità        nasale, momentanea, della voce e del respiro conseguente al raffreddore               Ma chissu viziu è; 'unn-è-nànfara!               = Sottolineatura di una una abitudine        costante, di un difetto connaturato che non può essere considerato        più casuale ed occasionale               Nanfarùsu        = di persona costantemente affetta da nànfara               Nà-nnàu        = 1. vezzeggitivo rivolto agli infanti per invitarli ad assumere la        pappina pasciuta col cucchiaio - 2. la pappina stessa               Nannu = nonno        o, dispregiativamente, vecchio. Ancora di più al femminile:        'a nanna, la vecchia               Nanni -ri-cannalivari        = 1. i pupazzi da bruciare a Carnevale - 2. soggetti, tipi ridicoli               Nannu-vavu (nanna-vava)        = bisnonno (detto con rispetto ). Ma con maggior affetto ->        patri-ranni e matri-ranni                                                                               Nappa = quella        parte che nella tomaia della scarpa sottostà al punto di congiunzione        delle ali superiori centrali               Napulitànu        = formato di pasta lunga con diametro intermedio tra 'u zitu e 'u        maccarruncinu               'Nn-arrè        ( d'arrè, àrrè) = indietro               Nàrda e Nardìna        ( o Nàdda e Naddìna) = diminutivo e vezzeggiativo        di Leonarda               Nasca = naso        all'insù               Nascarèddra = vezzeggiativo        rivolto ad indicare un bambino               Nascata = 1.carezza naso a        naso tra innamorati - 2. penitenza che, nel gioco delle carte, viene imposta        al perdente e consistente far vibrare la punta del suo naso piegandola        col margine di una carta da gioco               Nasca-tisa        = tipo vivace, sicuro, non impacciato, curioso, indicreto               Naschì = narici               Avìri 'u ciàtu 'e naschi        = avere il fiatone               Farisìllu nesciri ri naschi        = esagerare nell'assumere qualcosa (anche in senso figurato)               Ràpiri i naschi = mettersi        in atteggiamento d'attacco, aggressivo               Naschiànte        = chi naschìa, chi cioè assume un atteggiamento sospettosamente        indagatore               Naschiàri = 1. odorare,        subodorare - 2. indagare sospettosamente per carpire un presunto segreto               Naschiàta = l'atto del        naschiàri               Séntiri 'a naschiàta        = avvertire l'intrusione indagatrice di qualcuno               Naschìtta = vezzeggiativo        rivolto generalmente all'innamorata               Nàsciri = nascere               Cu prima nasci, prima pasci = Chi        è arrivato prima ha diritto a soddisfarsi prima               'a Nàscita = per antonomasia        il Natale di Gesù               Nasi (Nunzio) = Deputato trapanese,        citato come l'autorità per antonomasia               E cu parlàu, Nasi!? = generalmente        ironico per sottolineare la mancanza di prestigio del locutore               Evviva Nasi, e l'acqua si ni trasi!        = Di significato equivoco e comunque ambiguo. Allude al fatto che l'acqua,        arrivata per la prima volta nelle case dei trapanesi, continuò        ad arrivare per poco tempo.               Nassa = 1. Gabbia a doppia        campana costruita con giunchi intrecciati per catturare pesci ed aragoste.        Il fondo era ad imbuto per impedire che la preda potesse sfuggire. - 2.        Campana senza fondo in giunchi intrecciati per tenere insieme i pulcini        - 3. campana senza fondo e senza ruote, fatta generalmente in vimini,        atta a sostenere i bambini che tentavano i primi passi               Nasu = naso               Avìri nasu = intendersene,        essere capace di capire e cogliere le opportunità               Aviri a unu supra-'u-nasu = avercela        metodicamente contro qualcuno, prendere qualcuno di mira               Natàli = Natale, la        festa del Natale               Dopu Natali, 'u friddu e 'a fami!                = A causa del cattivo tempo, dopo Natale, specie per        i pescatori, arrivano tempi grami.               Ruràri di Natali a Santu Stefanu        = avere vita breve e gloria passeggera               Di Santa Lucia a Natali: quantu un        passu 'i cani; e di Natali all'annu novu: quantu un passu r'omu               = alludendo con approssimazione alla lunghezza, durata,        della luce solare               Naticàti = percosse,        più o meno sode, sulle natiche dei bambini a scopo punitivo ed        educativo.               Natichiàrisi = 1.sculettare        - 2.perdere tempo - 3. vantarsi, ostentare il proprio status               Talìà, ch'è beddra!        Tutta si natichìa! = Guarda un poco come muove provocatoriamente        le natiche!               'Un ti natichiàri! = Sbrigati,        non perdere tempo.               Si natichiàva Loggia Loggia!        = Si vantava ostentatamente e senza ritegno lungo tutto il corso principale!                       Natura = 1. natura - 2.(pudicamente)        il sesso femminile               Cù di-natùra-nasci,        mancàri 'un poti = Chi ha un vizio di nascita, non riesce (a nasconderlo)               Ogni creatùra porta 'a so'        natùra = Ognuno si porta appresso il proprio carattere (naturale)               Naturèddra = -> Termini marinareschi               Nàutu = -> Termini marinareschi               Navi (s.f. e pl. m.) =( 'a        navi = la nave);( i navi = le navi )               Cù-avi rinàri, fa varchi-e-navi        [ lett: chi ha soldi fa barche e navi, cioè chi può dispone        di soldi o di potere fa ciò che vuole]               'Ncagghiàri = incagliare -> Termini        marinareschi -> Ammurràri [diverso da -> 'Ngagghiàri        = 1.intrappolare, ingabbiare- 2.cogliere sul fatto, con le mani nel miele,        pigghiàri 'n-castàgna -> 'Ncastagnàri)]               'Ncagghiàtu = incagliato -> Termini        marinareschi -> Ammurratu               'Ncapizzàri = -> Termini marinareschi               'Ncapizzàta = Termini marinareschi               'Ncaravigghiàri = (per epèntesi da ->        'Ncavigghiàri): mettere insieme -> cavìgghie e quindi        , in traslato, irretire, avvolgere in una ragnatela di difficoltà                       'Ncarcàri = -> 'Ncasàri               'Ncarcàtu =               'Ncarmalìri =               'Ncarmalùtu =               'Ncarracchiàtu = -> carràcchia               'Ncarvacàtu = ammi, nervu, viziu                        
'Ncasàri = -> 'Ncarcàri
                    'Ncasàtu = -> 'Ncarcàtu               'Ncasciàri = 1.(trans.) chiudere con forza ed        attenzione, ermeticamente- 2. (intrans.) finire in una cassa, cioè        morire.               'Ncàsciu =               'Ncastagnàri = pigghiàri        'n-castàgna ->'Ngagghiàri               'Ncastiddràri = -> Termini marinareschi               'Ncastiddràta = -> Termini marinareschi               'Ncattivàrisi = -> Termini marinareschi [->        Scattivàrisi]               'Ncattivàtu = -> Termini        marinareschi [-> Scattivàtu]               'Ncavigghiàri = [-> Scavigghiàri] [->        Cavigghia] [-> 'Ncaravigghiàri]               'Ncazzamèntu =               'Ncazzùsu = irascibile -> quararèddru               'Ncazzunàtu =               'Nchiaccàri = 1. - 2.               'Nchiajatu =               'Nchianàri =               'Nchiappàri = 1.sporcare vistosamente - 2. Impasticciare,        eseguire un lavoro alla carlona, disordinatamente - 3. eseguire, pro forma,        un compito tirando ad indovinare e senza alcuna preoccupazione per il        suo esito               'Nchiappàtu =               'Nchiappuliàri =               'Nchiffaràtu =               'Nchiùmi = 1.-> Termini marinareschi - 2.(fig.)        questioni intimamente personali da tenere segrete               'Nchiummàri =               'Nchiummatùra =               'Nchiùriri =               'Nchiùsu = 1. chiuso dentro qualcosa - 2. oscurato        - 3. di intelligenza decisamente limitata o di scarsa socialità               'Nciammàri(si) = -> 'Ngiammàri(si)               'Nciauriàri(si) =               'Ncilippàri(si) =               'Ncilippàtu =               'Ncìma o 'Ncimàta = cucitura provvisoria,        di guida               'Ncimàri =               'Ncinsiàri o 'Ncinziàri =               'Ncinsiàta o 'Ncinziàta =               'Nciràta o 'Nciratìna = 1. - 2. Termini        marinareschi               'N-còddru =               'Ncrucchittàri o -> 'Ncucchittàri               'Ncùcchia-biddrìchi = ruffiano               'Ncucchiàri = [-> Scucchiàri]               'Ncucchittàri o 'Ncrucchittàri               'Ncucchittàti =               'Ncucciàri = 1. incocciare, agganciare - 2. rimanere        incocciato, agganciato - 3. trovare, incontrare qualcuno dopo assidua,        pervicace ricerca - 4. convincere qualcuno o lasciarsi convincere in ordine        ad una proposta iniqua o svantaggiosa - 5. aggregare, mettere insieme        ( 'ncucciàri 'u cuscusu)               'Ncuddrunìri =               'Ncuddrunùtu =               'Ncuddrùsu = 1. - 2.               'Ncugghiàri = [-> Scugghiàri]               'Ncugnari = 1.(trans.)incuneare, fermare per via di        -> cugna, avvicinare - 2. (intr.) avvicinarsi, determinare un contatto        fisico [-> Scugnàri]               'Nculluràtu =               'Ncùnia =               'Ncurrivàrisi = arrabbiarsi               'Ncurrivàtu = preso, animato da -> currìvu,        cioè arrabbiato, indispettito, incazzato               'Ncuscènte = incosciente, chi non ha cognizione        della realtà o non ha senso morale o sociale, chi non usa prudenza        opportuna               'Ncuscènza = 1.incoscienza, mancanza di esperienza        e prudenza, la causa dell'agire sconsideratamente               'N-cuscènza = per motivo di coscienza o nella        coscienza di qualcuno o nella considerazione di qualcuno               'N-cuscènza-ri-diu!               'Ncuttumàri(si) =               'Ncuvirchiàri = 1. [-> Scuvicchiàri]        - 2.plagiare               'Ndrànchiti = [-> 'Ndrìnghiti e 'ndrànghiti]        (->N'Òn 'drànghiti = in un momento)               'Ndrìa e 'Nnìa = diminuitivo di Andrea               'Nduppàri =               Nè (Nnè) o Né (cong.) = né               Nê (Nnê) (prep.artic.) = nei, negli, nelle               Necca = 1.ostinazione [2. ripicca ?] -> Niccùsu        ; -> 'mprìsa               Nègghia = (-> Nigghiusu, Annigghiàtu)               Neli = diminuitivo di Emanuele (-> Manuèli)        [Neli ca' bozza]               Nenè = vezzeggiativo ( -> pizzicunèddru)        di Carmelo o di Antonino (-> Ninu)               Avìri 'u ciàuru com'a        Nenè [cioè essere considerato stupido, come l'antonomastico        Nenè]               Nenti =               Nentirimènu =               Nèsciri = (->Nisciùta)               'Nfaccialàtu =               'Nfàcciu =               'Nfalangàri = -> Termini marinareschi               'Nfàmi =               'Nfamità =               'Nfasticatoria --> lanzamentu               'Nfàsticu =               'Nfatàtu = [->fataciumi]               'Nfattariàtu =               'Nfèttu = 1. - 2.                        
'Nfilàri = 1.infilare, far passare attraverso,          immettere, introdurre - 2. entrare dentro, imboccare - 3.fare entrare          qualcuno in un qualche posto (specie di lavoro)- 4.trapassare, bucare          da un lato all'altro.
                    'Nfilarìnu =1. tipo        dai modi ipocritamente suadenti che riesce ad intrufolarsi nelle situazioni        o in certi ambienti o presso determinate persone, intrigante.- 2. chi,        pur non chiamato, fa atto di presenza, nelle liete e nelle tristi occasioni        -> Òrvica-morti e spusa-zìti               'Nfilàrisi = 1.introdursi,        entrare dentro - 2.intricarsi, immischiarsi, intrufolarsi - 3.infilarsi,        mettersi addosso,indossare.               'Nfilàtu = 1.lett.:        infilato - 2. fig.: chi si è introdotto o è stato introdotto        in un certo ambiente, posto o gruppo               'Nfrancisàri =               'Nfrancisàtu = contagiato dal mal francese (blenorragia) ->sculu               'Nfraricìri = -> Infraricìri               'Nfrariciùtu = -> Infrariciùtu               'Nfìnza =               'Nfrinzamèntu =               'Nfrinzàri =               'Nfrinzatùri o 'Nfrinzùsu =               'Nfruntàri = 1. - 2.               'Nfruscàri o -> 'Nfuscàri =               'Nfucchiuniàri e 'Nfucchiuniàrisi =               'Nfuddrìri =               'Nfùnciri o 'Nfùngiri =               'Nfurràrisi =               'Nfurràtu =               'Nfuscàri o 'Nfruscàri =               'Nfuscuràri =               'Nfuscuràtu =               'Nfùtu =               'Ngaddruliàrisi = (-> 'Ngarzàrisi)               'Ngàgghia =               'Ngagghiàri = 1.intrappolare, ingabbiare-        2.cogliere sul fatto, con le mani nel miele [diverso da -> 'Ncagghiari        = incagliare -> Termini marinareschi               'Ngangarùsu =               'Ngarzàrisi o 'Ngazzàrisi = (-> 'Ngaddruliàrisi)               'Ngègnu =1. - 2. -> Termini marinareschi               'Nghiddru =               'Ngiùria = 1. ingiuria, offesa - 2. soprannome,        appellativo distintivo generalmente offensivo               'Ngiuriàri = 1. offendere qualcuno - 2. mettere        un soprannome a qualcuno               'Ngiuriàtu = 1. offeso - 2. soprannominato, intèso        come               N-gònguli = -> Termini marinareschi               'Ngramagghiàri = (->Arramagghiàri o        Ramagghiàri) [tu mi tingìsti e jò t'arramagghiài]        ???               'Ngramagghiàtu =               'Ngranciàri = rosolare, dare una prima scottatura        soffriggendo               'Ngràsciu =               'Ngrasciàtu =               'Nguàiu ò (raro al singolare) Vàiu        = [un 'nguàiu ròssu!] -> Vài               'Nguaiàri = 1.mettere nei guai qualcuno        - 2. complicare maledettamente una situazione               'Ngu-à--ngu-à =        voce onomatopeica per "lattante"[piccirìddru ngu-à--ngu-à]               'Nguànti =               'Nguantèra =               'Nguèntu =               'Nguèsta = rari 'nguèsta        -> rari rènzia               'Ngusciàri =               'Ngusciàtu =               'Ngùstia =               'Ngustiàtu =               'Ngiammàri o 'Ngiammàrisi =               'Nginàgghia =               'Ngiùria =               'Ngrasciàtu ==               'Ngràsciu =               Ni o Nni = 1. - 2.               'Nìa = -> 'Ndrìa o Nnirìa               Niàtri = noi, noialtri               Niàri = negare               Nicchi o nNicchi ->[ Chi-nnìcchi-e-nnàcchi,        e parènti semu!][Li-zicchi, e li-nìcchi] -> Nàcchi                       Nìcchiu = (->Nàcchiu)               Niccùsu = ->Nècca               Nichèa (pl.: Nichèi) =               Nichiùsu =               Nìcu =               Nìcu-nìcu =               Nigghiùsu = (-> Annigghiàtu)               Nìmma (pl.:Nìmmi), anche N'nìmma        = 1.enigma - 2.preghiera evocatrice di oracoli [cfr. -> Autru: Preghiere]               Ninfa =               'Nìntra =               'Nintra-'nìntra =              Nipùti = nepote              "Pi' 'ssu nipùti, cari e mori!" = Per questo nipote, cade e muore! (vale anche eventualmente per altra persona eletta). Detto con ironia o invidia per sottolineare il debole che qualcuno ha nei riguardi di qualcun altro.               Nìsba =               Nisciùta = (->Nèsciri)               Nistàri =               Nìttu = diminutivo di Binirìttu (Benedetto)               Niulàtu =               Niurinciòlu =               Nìuru =               Niurùmi =               Nivi =               Nìvia =               Nivinàri =               Nivìna-vintùri =               Nizzàri =               Nìzzu =               'N-mucca =               'Nna-botta = alcuni, un gruppo        (ma in senso deteriore, quasi una banda)               'Nna botta di vastasunazza = Un        gruppo di soggetti molto maleducati               'Nnà-pocu        = alcuni, una parte di, un gruppo (in senso partitivo)               'Nnà-pocu        r'-iddri = alcuni di essi,una parte di essi               Nno' o Nnallu o 'Nto (pl.: Nnalli) e anche Nn'on e Nt'on        = (preposizioni articolate) nel, nei, negli, nelle, in un               Nòciri =               Nòciu =               Nofiu = Nofrio, Onofrio -> Autru: Personaggi               Nòlitu =               Nòlu = affitto               Nomu =               Nonnu (f.: Nonna) = -> Nannu               Nora = nuora, moglie del figlio               Nostràli o Nustràli = nostrano, delle        nostre parti               Notizia o Nutizia = 1. notizia, informazione - 2.novità        indesiderata               Notti =               Nova =               Nozzu =               'N-Puntètta =               'Nquacchiàri =               'Nquàcchiu =               'Nquitàri =               'Nquitàrisi =               'Nquitàtu =               'Nquìtti =               'Nsaccàtu = 1.(generalmente al pl.: 'Nsaccàti        = Salumi) - 2. Torbido -> Termini marinareschi               'Nsaiàri o 'Nzaiàri =               'Nsaiatùri =               'Nsapurìri = 1. (cu 'nna cosa) provare gusto,        trovare piacere in qualcosa o nel fare qualcosa - 2. insaporire, dare        sapore a qualcosa con qualcosa               'Nsaurràtu = (lett.: zavorrato, appesantito dalla        -> saùrra (zavorra)- Fig.: ubriaco (con la -> saùrra        di vino dentro la pancia)               'Nsèmmula = insieme               'Nsignamèntu =               'Nsinsàtu o 'Nzinzàtu = stolto, senza        discernimento, insensato               'Nsirragghiàri =               'Nsitàri o 'Nistàri =               'Nsiti (di porcu) = setole (di porco)               'Nsittàri o 'Nzittàri = 1. colpire il        bersaglio, fare centro - 2. indovinare               'Nsivàri =               'Nsivàrisi =               'Nsivàtu =               'Nsosizzàri =               'Nsullintàri = istigare senza tregua               'Nsunnacchiàtu = sonnacchioso, insonnolito, torpido,        che tende ad assopirsi               'Nsunnàtu = pieno di sonno, preso dal sonno,        in pieno assopimento               'Nsuppìlu = a poco a poco, lentamente e silenziosamente               'Nsuriciàtu o 'Nsurriciàtu =               'Nsuvaràtu =               'Nta' o 'nna' = in, dentro a               'Ntaghiàta = -> Termini marinareschi               'Ntamàtu = imbambolato, stordito, iposessico               'Ntanghaliàri = agitare, scuotere a mano, con        minore o maggiore frequenza, qualcosa come una campanella               'Ntànta-rantà = onomatopea metaforica        per indicare un incapace: È 'ntànta-rantà; unni 'u        metti ..sta!               'Ntantàri =               'Ntantazioni =               'Ntantìcchia o Tantìcchia =               'Ntartaràtu =               'Ntèntu = intento, intenzione, calcolo, interesse,        tornaconto               'Ntignàtu = (lett.: pieno di tigna) fig.: indebitato,        pieno di debiti               'Ntinìri = 1. al dente (detto della pasta cotta)        - 2. acerbo (detto della frutta)               'Ntinna = -> Termini marinareschi , -> Autru:        Giochi               'Ntisa = (sostantivo femm.) 1.udito - 2. intesa, accordo        silenzioso e segreto               'Ntiso = (particio pass. aggettivale di sèntiri        = sentire) inteso, tenuto da conto, rispettato, che viene ascoltato [persuna        'ntìsa = persona che conta](a limite anche in senso mafioso).               'Ntivàri =               'Nto' o 'nno' = in, nello, dentro il               'Ntòccu =               'Ntrabbunìri =il farsi sera dopo        il tramonto -> scuràri               'Ntrabbunùta = crepuscolo serale. il periodo        tra il tramonto del sole e il calare della notte [a' 'ntrabbunùta        = sull'imbrunire, all'ora del crepuscolo]               'Ntracchiàri =( -> tracchia) Addobbare alla meglio per rendere quanto più possibile presentabile qualcuno o qualcosa.               'Ntracchiàrisi = Addobbarsi per rendersi quanto meglio presentabile.               'Ntracchiàtu = "vistùtu ri-tràcchia", cioè vestito a festa, con l'abito elegante delle grandi occasioni (anche se ormai senza più --> "scacchi e pinnàcchi").               'Ntrallazzàri =               ''Ntrallazzàtu =               Ntrallàzzu =               'Ntrallazzùsu =               'Ntrappàtu = ->attrappàtu               'Ntràta =               'Ntratùra =               'Ntrippitàri =               'Ntrèppitu =               'Ntrèssu = 1.danno (-> màciaru, pl.        màciari) - 2. prezzo, onorario - 3. interessi (-> càmmi)               'Ntricànti o 'Ntrichèru =               'Ntricàrisi =               'Ntrichèru o 'Ntricànti =               'Ntrichiàtu =1. implicato, compromesso con qualcuno        o in qualcosa - 2.piccoletto, bassino, poco sviluppato fisicamente ->        mezza-cugnìtta               'Ntrìsicu =               'Ntrìzza = -> Termini marinareschi               'Ntrizzàri = 1. - 2.               'Ntrubbulìri =               'Ntrummàri =               'Ntrummatùra =               'Ntrunàtu =               'Ntrusciàri =               'Ntuppàri =               'Ntuppatùra =               'Ntuppatùri =               'Ntùpu = imbranato, handicappato, ritardato mentale        -> 'ntùrdu               'Nturciuniàri =               'Ntùrdu = -> 'ntupu               'Ntustàri =               Nuci =               Nuddricàri o Nutricàri =               Nuddrìcu o Nutrìcu = -> Nuzzènti               Nuddru =               Nùmaru (pl. Nùmari) =               Nunnàta = -> Termini marinareschi               Nurrìzza = nutrice, balia               Nuru =nudo [Com'a Zichirùni: nnè nuru,        nnè vistùtu!] -> Autru: Personaggi --(Paulu-nuru = capo        Palinuro)( arriddùcisi a Paulu-nuru)(nuru e cruru)               Nùtuli = inutile               Nuzzènti = -> Nuddrìcu o Nutrìcu               Nuzzu (femm.: Nuzza) = [Nuzzu e Nuzza]               'Nzìnu = diminutivo di Vincenzo, più diffuso        di -> 'Nzùlu               'Nzùlu = diminuitivo di Vincenzo, meno diffuso        di 'Nzìnu               'Nzunzuniamèntu = l'atto, l'azione di fare la        "scarpetta", cioè il raccogliere con un pezzetto di pane        quanto, sugo o altro, è rimasto nel piatto dopo aver finito di        mangiare la pietanza che vi era contenuta.               'Nzunzuniàri = fare la "scarpetta"        -> 'Nzunzuniamèntu
O
O' (preposizione articolata)        = al, allo               Mèttisi o' suli = Mettersi al        sole - Iri o' teatru = andare al teatro - O' ìri e o' vèniri        = All'andata e al ritorno               Obbligàtu! = Saluto di        compiacenza o di sottomissione per riconoscenza               Òbbligu o Òbbigu        = obbligo, vincolo o debito di riconoscenza per favore ricevuto               Avìricci òbbligu        = avere, restare obbligato a qualcuno per qualcosa, per un favore ricevuto               Livàrisi l'òbbligu =        disobligarsi restituendo il favore o offrendo qualche cosa in cambio per        riconoscenza               Occasiòni (singolare        e plurale) = 1. occasione, circostanza (favorevole), caso - 2. causa,        motivo               Iri circannu l'occasioni = aspettare        con una certa impazienza il verificarsi di una situazione favorevole a        ..               'Un c'era 'occasiòni chi iddra        'un ricìssi 'sta frasi = Non si lasciava sfuggire la possibilità        di ripetere questa frase               L'occasiòni fa l'omu latru =        Le circostanze favorevoli redndono ladro l'uomo               Chi occasiòni c'era pi'...=        Che motivo c'era per ....               Capitàu l'occasiòni =        1.Si è verificata la circostanza favorevole. 2. E' riuscito a trovare        casualmente....               Occhèttu (= acchèttu)         = asola, occhiello               Òcchiu (plurale òcchi        o òcchia) = occhio - L'ova ri l'òcchi        o i civa ri l'occhi = i globi oculari, la polpa degli occhi               Abbuddràrici l'occhi = gonfiare        a botte gli occhi a qualcuno               A corpu r'occhiu = ad una        occhiata, ad una prima osservazione approssimata               All'occhiu 'u suli = (luogo) esposto        ai raggi del sole               A occhiu e cruci = alla grossa, pressappoco               A parti ri òrvi, beatu cù        avi un'ochhiu sanu = In mezzo ai ciechi beato chi ha un occhio sano               A pèrdita r'occhiu = finché        ci si perde l'occhio, finché non ci si vede più, di grande        estensione               Acchianàrici 'u sangu all'occhi        = arrabbiarsi fortemente               Arristari cull'occhi-chini e 'i manu-vacànti        = (lett.: restare con gli ochi pieni e a mani vuote) = mancare la meta        quando sembrava già raggiunta; restare delusi               A Sant'Antuninu, ci abbatti l'occhiu        o' tunnu = [ per una spiegazione pseudo psico-scientifica -> Autru:        Curiosità] Lett.: A metà giugno i tonni cambiano occhio        direttore (dal sinistro al destro) e invertono la direzione della loro        marcia. - Fig.: Si deve tener conto che ad un certo momento i fatti e        le circostanze cambiano e con questo le intenzioni e le risoluzioni e        i modelli precedenti. È spesso l'espressione di una speranza (e        talvolta una minaccia) a non considerare definitiva ed immutabile una        determinata situazione.               Aviri l'occhiu rossu comu 'u tunnu        = non essere capaci di valutare bene le circostanze (valutare in eccesso        una qualche situazione).               Aviri l'occhiu 'u-raisi = avere capacità        nel valutare e decidere, essere esperto (come un -> rais di tonnara).               Avìri-occhiu = 1. sapere stimare        a vista distanze e dimensioni- 2. essere avveduto nel valutare fatti e        persone. - 3. Saper valutare, e tenerne conto, l'importanza o il rilievo        specie di una determinata personalità.               Chiàngiri c'un'occhiu sulu =        piangere per compiacenza o per ipocrisia               Chiùriri un occhiu = fingere        di non vedere,dissimulare, tollerare               Custàri un occhiu o 'u biancu        ri l'occhi = costare carissimo               Fari occhiu = Mettere sottomira qualcosa,        qualcuno               Fari l'ucchìddru = fare l'occhiolino               Ìnchisi l'occhi di 'na cosa        o di qualcunu = gradire molto, non avere bisogno o voglia di altro, restare        abbacinati               Ittàri l'occhiu supra qualchi        cosa o qualcunu = guardare con intenzione qualcosa o qualcuno ( spesso        con riserva mentale)               Ittarisìllu di l'occhi = 1.(figurato)        farsi uscire qualcosa dagli occhi per eccesso nel godimento, nell'uso        ecc.. - 2. mangiare oltre misura.               L'occhiu r'u patruni 'ngrassa 'u cavaddru        = già la vigile presenza del diretto interessato è assicurazione        della migliore riuscita.               L'occhiu voli 'a so' parti = va bene        la virtù, ma un poco di grazia è utile e necessaria. Non        dispezzare la cura per un gradevole aspetto.               Mèttiri 'a morti all'occhi =        1.incitare, pronare all'eccesso - 2. indurre, tentare, mettere alla prova               Occhi a pampinèddra = occhi        molli, affettuosi, pii, supplicanti               Occhi 'i cubbìa = -> Termini        marinareschi               Occhi mècci = occhi socchiusi               Occhi picchiùsi = occhi smorti        e lacrimosi               Occhi-pisciàti = occhi arrossati        e lacrimanti ( per congiuntivite), stillanti               Occhi-ri-àtta = occhi grigio        cenere, chiari               Occhi-ri-spìrtu = occhi spiritati                       Occhiu a' dra-bànna, e senza        fari -> zìngha! = Guarda dall'altra parte e non provare a fari        cenni d'intesa!               Occhiu ch'un vìri, còri        ch'un dòli = 1. l'essere all'oscuro di una situazione negativa        consente di potere non soffrirne - 2. non avere diretta e personale esperienza        di un evento negativo attenua di molto l'impatto e il contraccolpo psicologico.               Occhiu 'i variùni = Tratto di        fondale marino sabbioso (-> vàriu) all'interno di un più        vasto tratto di fondale di tipo diverso ( -> funnàli niuru,        -> triscitu)               Occhiu smèusu = 1.strabico -        2. guercio               Occhiu vivu! = All'erta!               Quattru occhi virinu megghiu di rui        = In compagnia si notano più cose che da soli. [Ma anche un possibile        riferimento all'uso di occhiali].               Ràpiri l'occhi = 1.nascere -        2. Farsi accorto - 3. Rendere consapevole qualcuno di qualcosa.               Quattru occhi, comu 'a ràia        = di chi, portando gli occhiali, ha quattro occhi come il pesce raia               Scacciàri l'occhiu = socchiudere        il ciclio di un occhio per fare segno d'intesa -> fari zingha               Scippàrisi l' òva ri        l'òcchi = Strapparsi i globi oculari (per qualcuno), cioè        fare ogni possibile sacrificio per qualcuno.               Taliàri cull'occhi torti = guardare        di sbieco, dare una occhiataccia, minacciare               Tèniri sutt'occhiu = Stare attento        ad una cosa o a qualcuno, tenere sotto osservazione, seguire il procedere        di un evento               Vìriri 'a morti cull'occhi =        correre un gravissimo pericolo               Ocìsu, lu-cori! = ( Accidenti,        che gran tirchio!) [???? -> Problemi e dubbi]                       Nota: secondo il signor Michele Di        Franco potrebbe derivare da: "O Gesù, lu-cori! [Oh Gesù,        che cuore grande ha!] come benevola presa in giro...               Offìsa = offesa, ingiuria,        sgarbo straordinario               Parola r'offìsa = termine offensivo,        ingiurioso, capace di ferire l'orgoglio e generare sentimenti di rivalsa.               Ogg'è-dumàni =        (lett.: oggi e/o domani) da un giorno all'altro, da un momento all'altro,        prima o poi (sottinteso: potrebbe darsi che, potrebbe accadere che, non        vorrei che accadesse o si pensasse che...)               Oggellànnu        (Ogg'è-ll'annu) = l'anno scorso, un anno fà               
Ogghiammàri =-> Termini        marinareschi
       
attinia o anemone di mare ( un  zoofito che vive nei pressi dei litorali marini, a poca profondità e attaccato  agli scogli con la sua ventosa di piede. È detto anche "ortica di mare", per il bruciore che causa quando se ne viene a contatto. Deriva il suo nome dal francese oeillet de mer, garofano di mare. Nelle Egadi viene ancora mangiato, infarinato e fritto.
             Assummàri comu l'ogghiammari = Riemergere, mostrarsi in società, di tanto in tanto a seconda che le circostanze lo consentano. Non avere continuità di frequentazione.  (A somiglianza dell'ogghiammari che, vivendo in prossimità della costa, riemerge tutte le volte che il mare si ritrae).               Ògghiu = A:(sostantivo        maschile): 1. olio - 2. petrolio -- B:(indic. pres. per aferesi di: Vògghiu        da -> 'ulìri) voglio, desidero, pretendo               Avìri ancora ògghiu,        nna' làmpa (o nna' cannìla) = (Sentire di) possedere ancora        forze vitali da spendere:               L'ògghiu-petròliu = il        petrolio.                L'ògghiu-'i-lumi = il petrolio        quando usato per l'illuminazione (->Lampa a petroliu)               Cala comu l'ògghiu-petròliu        = Scende (nello stomaco) con grande facilità [credo che la metafora        abbia origine "economica": come facilmente, cioè velocemente,        si vede scendere il livello dell'ògghiu-petròliu nel serbatoio        della lampa]               S'un fussi pi        l'àgghia e l'ògghiu.. != (Peccato!) Se non fosse per l'aglio        e l'olio ...!
       [ chiara espressione di rammarico conseguente alla presenza        di remore, di tipo morale o altro, che impediscono di prendere una determinata        decisione. [Problemi e dubbi]
                Si avissi pignatèddra, ògghiu e sali ... (solo apparentemente similare alla precedente)                   'O iornu 'un ni 'ogghiu e a' notti        spardu l'ògghiu! = Di giorno non ho voglia e di notte sciupo l'olio        (della lampa o cannìla)! Detto rivolto principalmente agli studenti        svogliati. Ma non solo a loro.La critica è infatti da ritenersi        rivolta a chiunque lavori o comunque si impegni in modo irrazionale e        poco produttivo.               'Oi (sost. m.) = bove               'Oi-marìnu = (lett.: bue marino) foca               Olìvi (pl.) = olive               Pani-e-olìvi: mai sàziu ti viri.(Mangiando        solo pane e olive mai ti sentirai sazio)               Òlta o Òrta = volta (architettonica)               (m)'Olu = volo (-> Termini marinareschi)               Omu = uomo               Òntratu = -> Termini marinareschi               Onuràtu o Anuràtu = onorato,        riverito, rispettato e rispettabile, rinomato, famoso. Fa pariglia con        -> Ammintuàtu               L'anuràtu mastr'Austìnu = lett. Il famoso        mastro Agostino, in senso iperbolicamente ironico, alludente ad un probabile        notorio filibustiere               'Opa (pl. 'Ope        o 'Opi) = (Boga), pesce di piccola taglia, ritenuto di scarso        pregio, di consumo popolare. Gregario, di fame insaziabile,vive in grandi        branchi. Ha corpo fusiforme con testa piccola e occhi grandi. Di colorazione        sull' azzurro, i suoi fianchi hanno riflessi argentei e strisce dorate.        La bocca è piccola, i denti piccoli, aguzzi e taglienti. Può        vivere fino a 15 anni: Al calare della notte si accosta ai bassi fondali        ed è facilmente catturabile.               Àiu-'opi ..e mi l'accàttu!        = lett. "Ho (già) 'opi .. e me ne compro! - Si sottintende        il traslato: A questo punto, in questa situazione, mi do alla fuga, esco        rapidamente e prudentemente di scena. Se l'espressione non nasconde una        assonanza non decifrata può anche voler dire " Posseggo il        necessario per conseguire una franchigia e quindi, essendo nella condizione        di cavarmela senza pagare pegno,sfrutto la situazione senza esitare"               Mussu-ri-'opa = Muso da 'opa, ->        mussu-strìttu, detto di chi, fisiognomicamente o meno, ipocritamente        vuol far credere di essere estraneo alle situazione, di non saperne niente        anche a limite di una 'ingenuità reclamata anche oltre la incredibilità               'Opi-ruvèddri = varietà        di pesci che sta tra le 'ope e i -> lùvari               I 'upicèddri-di-tramuntàna        = molto apprezzati perchè particolarmente saporiti, venivano pescati        nei -> triscìti a nord della città               Va' a' chiàzza e, s'un-trovi        pisci, accàtta 'opi =[detto ottimistico: Vai al mercato del pesce.        Lì, in mancanza d'altro, quanto meno troverai da acquistare le        'ope (sempre pescate in abbondanza)]               Òpira =               Fari l'òpira               'Un fari l'òpira!               Òpira 'e cavalli = teatro dei cavalli, circo equestre               Òpira 'e pupi = teatro dei burattini, epico-cavalleresco, fortemente incentrato sulla storia dei paladini di Francia. Lo spettacolo si chiudeva con l'intervento di personaggi farseschi sdrammatizzanti: Nòfio, Vittìcchiu, Culummìna, Puddricinèddra, Ròn-Tartaglia.
       Storielle del Teatro dell'Opìra 'e pupi a Trapani -----> Curiosità
              Oramai = Ormai               O-puru = Oppure               Orariu = orario (in tutti i suoi normali significati        riferiti al tempo, all'ora, al senso etc.)               Fari l'orariu = era il periodo di tempo, in ore concordate,        che il fidanzato ufficiale poteva trascorrere a casa della -> zita        (fidanzata) alla presenza della madre di lei o di una sua parente. Ovviamente        si tratta di una tradizione inattuale. [O tempora, o mores!]               Orìcchia o Aricchia = orecchio ->        Arìcchia               'Òriri o Gòriri = godere               'Un si l'àvi a gòriri!= Non se lo deve        godere! Non deve trarne il vantaggio desiderato! É il malaugurio        rivolta alla persona nemica, un auspicio fortemente al negativo               Òriu = orzo               E chi ci manca, òriu o pàgghia? [fig.:        Non gli manca niente, ha tutto (anche ironico)]               Orràta o Urràta = (->        Termini marinareschi)               Òrru = orlo (-> Termini marinareschi)               Òrta o Òlta = volta (architettonica)               Òru = Oro               Unn-è tuttu òru, chiddru chi luci!               Orvicàri = seppellire -> Urvicàri               Òrvica-morti e spusa-zìti =lett.: Seppellisce        i morti e sposa i nubendi (definisce il soggetto -> 'nfilarinu,        cioè colui che è sempre presente, anche non chiamato, nelle        tristi e nelle liete circostanze)               Orvu = cieco               'A canzùna-r'òrvu = detto di qualcosa fatto        o condotto in modo meccanico, monotono e ripetitivo come si crede sia        usanza nel canto dei ciechi per modesta conoscenza della musica e modesto        repertorio. -> Personaggi: Màstru Michèli               'A parti r'òrvi, beatu cù avi un'òcchiu!               'A posta 'e l'òrvi! [esclamazione        per manifestare un sintetico giudizio positivi su qualcuno] (Cosa        significa letteralmente e da che cosa deriva?
Vedi nota 1 in sezione: dubbi.
              Chiamàri l'òrvu pi' cumpagnu!               Òrvu di l'òcchi!               Picàti-òrvi               Vastunàti d'òrvu               Orza = *********************               'Ossìa = -> Vossìa               Ostèddra o Ustèddra        o Vostèddra = pagnotta, forma rotonda di pane casereccio               'Ota = 1.(sost. f.) volta, in tutti i sensi (meno        che per volta architettonica -> orta o olta) - a)di tempo: una volta,        tanto tempo fa - b) di situazione: momento, occasione, circostanza opportuna        - c)di direzione: alla 'ota = in direzione di - c)di ripetitività        -2( voce del verbo irregolare 'Utàre): girare, rigirare, voltare                       C'era 'nna 'ota               'Na 'ota o l'àutra = una volta o l'altra, prima        o poi [spesso in senso minaccioso].               'Ota pi' 'ota = ogni volta, sempre, in maniera ineluttabile               'Ota, gira e firrìa = (lett.: volta,        gira e rigira..): a)[in senso largo indica il modo di procedere specioso        per cambiare le carte in tavola e precede l'ottenimento di un ingiusto        vantaggio] - b)[in senso stretto, più specifico del trapanese,        indica il passare del tempo nel susseguirsi delle attività più        o meno normali ed abituali]               'Ota, gira e firrìa e si fìci mezziòrnu!        'Ota, gira e firrìa e squagghiàu 'a matinàta!               Ràri 'ota 'on capu = ( -> Termini        marinareschi)               Ovu (pl. Ova) = uovo               Avìri l'ovu-tortu = essere intrattabile, di cattivo        umore, lunatico               Èssiri mortu nall'ovu = essere morto gìà        nell'uovo (come un pulcino); fig.: essere privo di vitalità, detto        di chi non da segno di autonoma iniziativa e di reattività. ->        Murtacìnu               Mègghiu l'ovu 'st'iòrnu, chi 'a addrìna        dumani! [che vale quanto: Pìcca, maliritti e sùbbitu!]               Ovu a-bugghiunèddru = sgusciato e bollito in acqua        con ògghiu, àgghia, piddrusìnu (e pumaròro)        non tanto da farlo diventare sodo.               Pi' amuri d'u figliòlu, 'a mamma s'ammùcca        l'ovu. [lett.: Per amore (per favorire l'allattamento) del figlioletto,        la mamma ingoia l'uovo! (ma è chiaro il richiamo all'ipocrisia        e alle false spiegazioni utili a coprire l'egoismo di fondo)]               Scacciàri ova = (lett.: Schiacciare uova) Camminare        con lentezza esasperata, esasperante ed inopportuna               Scippàrisi l'òva ri' l'òcchi = Strapparsi        i globi oculari per qualcuno, fare cioè ogni possibile sacrificio        in favore di qualcuno
P
Paca = paga                  Pigghiari 'a paca = prendere la paga, venire pagato                  Tiràri'a mezza pàca ( avere diritto solo          a mezza paga) = (figurato): essere un poco sordo o fingere di esserlo                   Pacàri o pahàri = pagare                  Cù paca ri p(r)ima mangia pisci fitùsi!          (letterale: Chi paga in anticipo mangia pesci putrefatti!)                  = Chi paga prima della consegna dell'opera rischia di          ricevere un lavoro mal fatto                  Cù paca mastru 'un paca mastrìa = Chi paga          un mastro, non paga mano d'opera = Conviene di più pagare a merito          che a ore.                  'U Signùri 'un-paca 'u sàbbatu!                  'U Signuri t'u paca! = Dio te ne renderà          merito!                  Pacatùri o Pahatùri = 1.pagatore          - 2.uno che mantiene gli impegni, persona meritevole di fiducia                  'A calùnia d'u malu-pacatùri = la falsa          scusa di chi vuole sottrarsi ai suoi obblighi                  Pacchiàna = un tipo di camicia da notte          femminile di modesta fattura                  Pacchianèlla = epiteto per indicare un          soggetto di scarso valore e rilievo                  Pacchiaràta = sciocchezza, stupidata                  Cumminàri 'na pacchiaràta = Fare una azione          decisamente stupida                  Pàcchiu = il sesso femminile -> Sticchiu                  Pàcchiula o Pràcchiula =          guaio, (figurato: frittata)                  Cumminàri pàcchiuli (o pràcchiuli)          = combinare guai, generare casini                  Fari 'nna-pàcchiula (o pràcchiula) = conseguire          un insuccesso vergognoso                  Pacchiuliàri o Pracchiuliàri = lasciarsi scappare per ingenuità notizie riservate, con ciò          "cumminanno 'nna pràcchiula"                  Pacchiùna = donna robusta e prosperosa                  Paceca = Paceco ( Comune alle porte di Trapani)                  Finìri a festa ri-Paceca = Andare a finire come          una festa di Paceco, cioè peggio che "a schifìo"          o "a fétù"                  Pàriri 'u puvireddru-'i-Paceca = Somigliare          al poveraccio di Paceco (cioè al povero per antonomasia)                  'U stratùni 'i Pacèca          = lo stradone verso Paceco, cioè l'attuale Via Marsala                  Pacènza = 1. pazienza -2.-> termine          marinaresco                  'Un-na bàsta ( o: ci 'òli) 'a pacènza          ri sànti = Non basta (o: ci vuole) la pazienza dei Santi                  Pacchettu = 1. pacchetto, pacco di piccole dimensioni          - 2. -> termine marinaresco                  Paci = pace                  Èssiri pari-patti e pàci = essere in pari,          aver pareggiato, i reciproci con i conti                  Riri "NO", è paci. Riri "SI",          è vèrra (=guerra) [ suggerimento di precauzione che si presta          ad una interpretazione anfibologica]                  Pacinziùsu = paziente, tollerante, capace          nel sopportare                  Pagghètta (o Pagghiètta) = 1. paglietta,          cappello di paglia a calotta cilindrica bassa e tesa rigida , detta anche          -> caccavètta, indice di gioventù e spensieratezza          - 2. lana di metallo per pulire vasellame e pavimenti                  Mègghiu-mutu, e no pagghètta!          [scherzoso:pagghètta è qui metonimia per -> bardàscia)                  Pagghia = paglia                  Éssiri 'n pàgghia = godere di una certa          disponibilità di denaro                  Mèttisi 'n pàgghia =          intascare una certa somma di denaro più o meno attesa                  Rèviu comu 'a pàgghia          = Insipido (senza sapore) come la paglia. Si dice di chi non mostra alcuna          personalità.                   'a strata Pàgghia= l'attuale          Via Poeta Calvino, parallela di Via Garibaldi                  Pagghiàru = capanna di          frasche dove si conserva la paglia o dove i contadini possono trovare          momentaneo riparo dalle intemperie                  Pagghiàzzu = 1. pagliaccio          - 2.pagliericcio (materasso di paglia marcita) - 3.(al. plurale) pagghiàzzi          = sfinci senza buco -> sfìncia o spìncia                  Mèttisi a fari u pagghiàzzu          = 1. per gioco, per generare allegria - 2. per perdita di inibizione e          senso della misura e quindi dare di sé una immagine autolesionistica          di immaturità                  Finìri a' pagghiàzzu          = finire in galera (a dormire su un materasso di paglia come quelli antonomasticamente          presenti nelle carceri)                  Mangiàri pagghiàzzi =          accontentarsi, volenti o meno, di qualcosa di non ben riuscito                  Pagghiòlu o Pagghiulàtu = -> Termini marinareschi                   Èssiri a' pagghiòlu =          essere caduto in bassa fortuna, essersi ridotto sul lastrico                  Pagghiùni          = pagliericcio, sacco pieno di paglia da porsi sotto il materasso                  Abbruciàri 'u pagghiùni          = andar via, fuggire, senza pagare il servizio ricevuto [detto specificamente          in relazione alla prestazione di una puttana in un casìno]                  Pagnòccu o Pagnuccùni          = pacioccone, abbonazzato,                   Paìsi =                   Paìsi chi vai, usu chi trovi.                  Tuttu 'u-munnu è paìsi!                  Trapanìsi, unu ogni paìsi!                  Vèniri ru paìsi =                   Pala =1.attrezzo con manico di legno          e una parte larga e piatta, di varia sagomatura atta a rimuovere o movimentare          oggetti e sostanze varie. 2. Tutto quello che ha forma di una pala come          gli elementi che formano un'elica o la parte terminale di un remo o gli          elementi che in un mulino raccogliendo il vento generano il movimento          degli ingranaggi (pale del mulino).                  Avèmu vài c' 'a-pala!(e senza-pala!).=          Abbiamo guai a palate (e anche qualora mancasse la pala stessa). Può          assumere significato ironico e sdrammatizzante in un contesto di autocompatimento.                  Carìzzi c' 'a pala = [ironico]trattamento o carezze          affettate che, pur se date senza cattiveria, per la loro sospettata ipocrisia          risultano sgradite. Talvolta risultano tanto pesanti da -> struppiàri.          In senso metaforico: bastonate.                  Palamitàra = -> Termini marinareschi                  Palamìtu = - Termini marinareschi                  Palamizzànu = Termini marinareshi                            Palanchìnu = peri 'i porcu                  Palazzu = ( 'n-Palazzu)                  Paléddra = 1. Palella,          piccola pala. 2.->Termini marinareschi                  Palìcu =                   Pàriri palìcu                  Pàliu =                   Pari ch'avi a pigghiàri 'u-pàliu                  Pallunàru o Ballunàru = come -> Ballunèru                  Palòra = metàtesi popolare          arcaica di "parola" non molto diffusa nel trapanese                  Palùmma = colomba                  Filastrocca infantile: Dumàni veni 'a palùmma/          nni porta pani e tùmma:/ annìcchia o' papà/ annìcchia          a' mamà,/e mastru Carlìcchiu/ s'assètta..cà!                  Palummàru = 1. palombaro (operatore          marittimo sott'acqua con scafandro). - 2. loculo cimiteriale posto sopra          terra in filiere sovrapposte - 3. metaforicamente, di locale troppo piccolo          per la destinazione d'uso ("Pàriri un palummàru")                  Mìsu a-palummàru = seppellito          a colombaio (a differenza di chi è "misu a-sùlcu =          cioè inumato, sotto terra)                  Pampèra = visiera, falda anteriore          di un berretto atta a coprire la fronte e a salvaguardare gli occhi dalla          luce                   Pàmpina = foglia                  Aviri 'a pàmpina o Èssiri cu' i pàmpini          = essere semplice, un bonaccione                  Pàmpina a cu' av'assimigghiari?...A trùssu!!          = Tale padre, tale figlio!                  Panàru =1.paniere - 2.parte intima          femminile                   Panàtica = --> Termini marinareschi                  Panèlla (pl.Panélle o Panèlli arcaico f.) = frittelle di          farina di ceci, sottili e di forma varia                  "Càuri (calde) l'hàiu..panelli-càuri"          tipica abbanniàta dei venditori ambulanti di panèlli trasportate          in caratteristici contenitori di banda stagnata                  Fàrici chiàngiri 'a panèlla = far          pagare a qualcuno lo scotto, a titolo di contropartita o di rappresaglia          per un motivo più o meno giustificabile e reale[lett. lo scotto          è il compenso dovuto per aver mangiato all'osteria. Nella metafora          appare chiaro che si allude ad una "panèlla"" non          pagata" e per questo da far pagare con interessi.                  Panghi = persona non seria, buffone,          pagliaccio                  Pani = pane                  Addisiàri 'u pani                   Chiù bonu r'u pani                  Ci 'ulìa comu 'u pani!                  Fari pètri-pani                  Mèttisi a pani-e-tumàzzu                  Pani-e-cipùddra..e, maritu mèu, vasàmuni!                   Pani-e-olìvi =                   Pani ri mola o Pani ri sìmmula                  Pani nìuru                  Pani-pani, vinu-vinu                  Pezzu-ri-pani                  'U pani d'u cuvernu, è picca-e-duci                  'U pani mèzzu 'i petri!                  'U pani, s'un-n-è travagghiàtu, veni c'a          pàpula!                  Pannèddri = coriandoli carnevaleschi                  Pannèri = negoziante di stoffe          e tessuti                   Panniàri = ---> Termini marinareschi                  Pannìzzi =                  Pannu = 1. - 2. -> Termini marinareschi                  Pantìcci =                  Vàrca panticcia =                  Pantiddrarìa = isola di Pantelleria                  Panza =                  Arristàrici 'n-capu-'a-panza                  Mèttiri panza-e-prisenza o Pisintàrisi          panza-e-prisenza                   Misu a panza all'aria                  Omu-ri-panza                  Panza-china cerca riposu!                  Panza mia, fatti a cappòttu!                  Panza-paràta                  Panza-ri-canìgghia                  T'ha' fari 'na-panza chiù-ròssa di 'nna          zìcca!                   Panzàta =                  Panzìcu =                  Panzùddra =                  Panzùni =                  Panzùtu =                  Pàpa = papa                  A ogni morti 'i Pàpa                  C'è differenza tra mìa e 'u Pàpa!                   Differenza comu tra pipa-e-Pàpa                   Mori un-Pàpa, e si fa un-cardinali                   Passarisìlla di Pàpa                   Papìssa = papessa          [ironico]                    Mi pari 'na Papìssa                   Pàpara (pl. Pàpari)          =                   Dari acqua 'e pàpari, e..vinu 'e mriàchi                  Papariàri = (intrans.) disporredi          acqua abbondante (e quindi avere la possibilità di sguazzare come          fanno le parere)                  Paparèddra = Paparella, già          frazione del comune di Erice, oggi parte del comune di Valderice                  Papariddròti =                  Pàparu (agg.) = pieno d'acqua          sino all'orlo, pressochè traboccante                  Pappàddru =                  Pappagghiùni =                  Papparìna = sostanza estratta          dal papavero, oppio                   'Mpapparinàtu o Russu-'mpapparinàtu          = di colore rosso vivo, acceso, come quello del papavero                   Chìcca 'mpapparinàta =colore della          cresta del gallo quando è sessualmente eccitato                  Pàpula = bolla, vescica          [se sulla pelle -> d' acqua-giuggiàna]                   Supra 'a pàpula 'u canfùgghiu (=          Sulla bolla un foruncolo, cioè danno su danno)                   'U pani, s'un-n-è travagghiàtu, veni          c'a pàpula! (Solo la giusta applicazione da risultati soddisfacenti).                  Papuliàta = (fig. di -> Vampuliàta)                   Ràrici 'na vampuliàta                  Papùri = arcaico per vapore,          nave a vapore, piroscafo                  Papuzzàna = (piccolo insetto,          dall'aspetto di un grano di pepenero, che si sviluppa all'interno delle          fave secche e le corrode).
        Per antonomasia: chiunque sia inconfrontabilmente più piccolo di          ciò cui si oppone.                  Paràcqua = parapioggia (ma anche          ombrello )                  Paracquàru = riparatore di paràcqua.          ->Consa-paràcqua                  E cu parla, 'u paracquàru?                  Pàracu o Pàrracu = parroco.          Da cui: patri-pàracu = padre-parroco                  Paràggiu = uguale, simile, equivalente          [-> Apparaggiàri. ->'mparaggiàri]                  'U paràggiu, ci po' èssiri;          mègghiu, no!                   Pararìsu = paradiso                  Avìri Santi 'n-pararìsu (Fig.: avere protettori          in alto loco, buoni per eventuali raccomandazioni)                  'Un vìriri fàcci-ri-pararìsu (lett.:          Non vedere facce di paradiso, cioè essere all'inferno) Fig.: non          avere mai un minimo di serenità oppure vivere in ambiente decisamente          ostile.                   Parascàrmu = -> Termini marinareschi                  Parati = -> Termini marinareschi                  Paratùra = -> Termini marinareschi                  Paraùni =  paragone                   'Un-c'è paraùni! = Non è possibile          far paragone!, Imparagonabile!                   Parda =[arc.enfatico] confusione,          groviglio inestricabile                   Cumminàri 'nna-parda = generare grande confusione                   Parèddra = padella                   C' 'a pariddrùzza 'un ci-ha'-gghiucàri!..          'a favùzza, 'un t'ha' scurdàri!
        Monito economico: Non scherzare con l'olio d'oliva, così costoso;accontentati          delle fave, dal costo molto più modesto.                  Parènte (pl. Parènti)          = molto genericamente gli affini e non , come descritto dal codice civile,          i discententi in linea retta da uno stesso stipite (come i genitori, i          nonni, i figli, i fratelli, le soelle, i nipoti)                  Amici e parènti, 'un ci accattàri e 'un          ci vìnniri nènti!                  I parènti su' com'i scàrpi: chiù          stritti su', chiù mali fannu!                  Parènti d'i me' parènti, chi a mia 'un          mi veni nenti! [detto di un parente così alla lontana da essere          in realtà un estraneo]                  Chi nnìcchi-e-nnàcchi, e parènti          sèmu!? [Lett. = Non cè arzigogolìo che possa farci          credere parenti. - Fig. = Questo discorso è troppo vano e capzioso          per ottenere l'effetto desiderato].                  Parèri = parère, opinione,          modo di vedere                  A parèri so'! = Secondo lui, secondo come la vede          lui!                  Un'avìri parèri su' 'na cosa = Non sapere          cosa pensare di un fatto                  Pari-patti (o pari-patta) e          paci! = E con ciò (con questo appena fatto) i conti sono          tornati in pari!                  Pàriri = 1.sembrare, parere -          2.(declinato) modo di apparìre, di presentarsi inadeguato o eccessivo                  'Un sa chi pari! = Non si sa come [un determinato fatto]          potrebbe essere considerato dalla gente, che tipo di reazione potrebbe          generare.                   'Un facèmu cosi-chi-pàrinu! = Non agiamo          in modo da destare irritazione o sorpresa!                  Pari addittàtu o attruttàtu = detto di          qualcuno che sembra essere stato addestrato, preparato a seguire un certo          comportamento che si ritiene non a lui naturalmente attribuibile                  Pàriri-malu = Ritenere brutto fare una certa azione,          non sentirsi l'animo di fare una certa cosa a qualcuno                  Mi pàrsi un trònu! = (Lett. Mi è          sembrato un tuono) - Fig. Quanto è accaduto è stato così          inatteso ed enorme da lasciarmi sbalordito!                  Declinazione di Pàriri :
  Indicativo presente: paru, pari, pari, parèmu, parìti, pàrinu
  Indicativo imperfetto: parìa, parìvi, parìa, parìamu,          parìvu o parìavu, parìanu
        Passato remoto: parsi, prìsti, parsi, pàrsimu, parìstu,          pàrsiru
        Participio passato: pàrsu
        Gerundio: parènnu                  Parìta = -> Termini marinareschi                  Parla-parla = chiacchierone                  Parlàri = parlare                  Parlàri sulu , comu i' foddri = Parlare da solo,          con se stesso o con un interlocutore immaginario, come fanno i folli.                  Parlàri stràmmu = parlare in modo strambo,          inopportuno ed incongruente -> strabbuliàri                  Parlàri ammàtula = lett. = parlare invano,          inutilmente - Fig. Parlare a sproposito e in modo infamante, con o senza          consapevolezza                   Parlàri a-ròtulu = parlare senza riflettere,          aggiungendo sciocchezza a sciocchezza, senza inibizione e dando l'idea          di non intendere smetterla                  Parlàri a-rùmpiri = pronunciare frasi dirompenti          per contenuto e tono tendenti a produrre deliberatamente una reazione          altrettanto forte                  P' 'un parlàri (h)ai fattu mala-vita!= (spesso          detto con intenti ironici) Hai sofferto per non aver esposto, prima, le          tue necessità a me che potevo esserti d'aiuto!                  Parlàri chiaru è surispazioni! = A poter          parlare chiaro, a dire come la si pensa, è togliersi una soddifazione!          [Sbottare è una liberazione]                  Parlànnu cu tia = Parlando con te, in confidenza....                  E chi èramu parlàti?! = Come se ci fossimo          accordati prima, anzi, più propriamente, nemmeno se ci fossimo          accordati prima....                  Sbagliàri a parlàri = perdere il controllo          del discorso e dire cose eccessive o erronee o false o non necessarie          nel contesto                  E cu parla, Nasi! = Detto che sottolinea l'attenzione          con la quale si sta prestando attenzione al discorso di un interlocurore          interessante o importante, meritevole di rispetto.                  E cu parla, 'u paracquàru? = In contrapposizione          al detto "E cu parla, Nasi!" è il lamento di chi si crede          o si vede snobbato quando parla.                  'Cu mia parlàti? ..'Ui ci siti! (Lett. : Com me          parlate? Voi ci siete!) Come prima, è un modo di sbottare di chi          si sente inascoltato.                  Un-ni parlàmu chiù, ronna-Càrmina          mia! = Non parliamone più, ciò che è fatto è          fatto (con buona pace di tutte le ronne-Carmina)                  Pàrlu c\u' tia-fìgghiu, pi' sèntimi          tu-nora [o a parti variamente intrecciate] modo di ammonire, per prudenza,          per vie trasversali, in modo indiretto ma chiaramente allusivo                  Parlàri a tischi-tòschi = Una volta indicava          il tentativo di voler parlare forbito, il toscano, con risultati spesso          imbarazzanti per tutti. Ora chiaramente indica lo stesso esito per chi          abbonda in foresterismi o tecnicismi.                  Parlàri ca' lingua ri-fora = Parlare con la lingua          di fuori, non dalla bocca, ma con una lingua estera, straniera e pertanto          incomprensibile.                   Paròla =[poco usato il popolare          arcaico per metatesi palòra] parola                  'A mègghiu parola è chiddra ch'un-si-rìci!          = Chi non apre bocca non rischia di sbagliare. [-> 'Ucca ch'un-parlàu          , mai si pintìu]                   'Ascippàrici 'i paroli r'in-mucca = sollecitare          l'elocuzione ad una persona reticente o taciturna o impacciata                   L'omu pi la parola e 'u voi pi' li corna          = L'uomo si distingue (ed è riconosciuto) per la parola (gli impegni          che prende e mantiene) mentre il bue è contraddistinto dalle proprie          corna                  Manciàrisi o Mangiàrisi i paroli          = alterazione dell'eloquio per cui restano non pronunciate, quasi reingoiate,          parti di una parola                  Mèttiri 'a bona-parola = mediare pro bono pacis                  Mezza-parola = Capirsi a volo (o con il poco o il meno          che basta per intendersi)                  'Na parulèddra menu, e 'a paci 'n-casa! = Spesso          un commento in meno preserva la pace in famiglia.                   'N parola = concordato sulla parola, verbalmente          e non per iscritto                   Omu ri parola = Uomo che non tradisce gli impegni          presi, che mantiene ciò che ha promesso o detto                  Parola di Diu = Riferito a qualcosa che è da ritenere          certa ed indiscutibile                  Parola d'onuri = garantire sulla propria rispettabilità                  Parola pi' parola = senza nessun cambiamento, pedissequamente,          comportarsi come stabilito                  Parola porta parola.......e va a finiri a tòzzula!                  Paroli santi = parole di un discorso corretto, onesto          e giusto. Proprio quelle necessarie ed opportune.                  Pigghiàri 'n-parola = credere pienamente quanto          detto e aspettarsi che venga rispettato e mantenuto letteralmente                  Pigghiàri o Pighiàrisi 'a mali paroli =          Aggredire con insulti verbalo o scambiarsi insulti verbali                  Rimanciàrisi o Rimangiàrisi 'a parola =          Non tener fede ad una promessa                   'Un'avìri parola = non essere affidabile          , credibile. Al contrario di -> Omu ri parola                   -> 'mparulàrisi          (farsi verbalmente una promessa matrimoniale )                  Parpagnu = [di origine etimologica forse dallo spagnolo = col palmo della mano] sàgoma, misura varia dimensionata          secondo le necessità dell'opera da portare a termine, di legno          o ferro o canna usata dagli artificieri, generalmente dai muratori, per          regolare l' allineamento delle parti di un'opera sulla base di una dimensione          fissa.                  Mettiri a parpagnu =  mettere sulla una stessa linea,          a dirittura, in linea retta, a piombo, a corda, squadrare a  sagoma. Rispettare ripetutamente un intervallo, un ritmo  indipendentemente da altre esigenze di allineamento diversamente  vincolanti.                   Parràstru = patrigno  cfr.          -> marràstra = matrigna                  Parrìnu = 1. padrino di battesimo o          cresima - 2. prete                  D'i parrini si pìgghianu 'i vini = Dai padrini          si prendono le vene, cioè si assume, si copia il carattere [cosa          che poteva avvenire quando il rapporto padrino/figlioccio non era meramente          simbolico]                  'Un fari beni a porci, nnè limosina a parrìni! (anticlericale costatazione di inutilità)                   Parrinu spugghiàtu = prete spretato (spogliato          dell'abito talare e quindi tornato allo stato laicale)                 Rici 'u parrìnu: fa' chiddru chi ti rìcu, e 'un fari chiddru chi fàzzu iò!
       [ribadisce il concetto per cui il valore sacramentale dipende ex opere operato e non ex opere operantis]                   Si sbaglia 'u parrinu è di-vinu; si sbaglia 'u          salistànu è 'mriàcu! ( alias: Si sbaglia 'u parrinu          è virtigine; si sbaglia 'u salistànu è 'mriàcu!)                  CFR in Curiosità ---> 'U parrìnu e 'u malutempu                   Parrucciànu = cliente abituale                  Parti =  sing. e plur. parte/parti e in tutte le sue eccezioni matematiche e  figurate: 1)quota di un tutto, porzione, percentuale- 2)in ambiente di  ..; in un posto dove c'è..; in mezzo a... - 3) fazione , setta, gruppo,  partito - 4) ruolo da recitare,, personaggio , atteggiamento - 5)  separazione, separatezza, isolamento - 6)conto, opinione, parere - 7)  interesse - 8) vari significati contestuali                  1) Pigghiàrisi 'a parti chi ci tocca                  2) A parti ri casa (cioè in ambiente casalingo)                  2) A parti ri òrvi,  beatu cù avi un'òcchiu! (In mezzo ai ciechi, beato chi ha almeno un  occhio sano) (citato anche in contesti figurati)                  3)Fari parti da' cooperativa = essere un socio                  4)Fari 'a parti di l'asinu (= fingersi ingenuo, stupido) - Fari 'na bella parti (per senso reverso: comportarsi male)                  5)Mèttisi ri parti = trarsi in disparte, mettersi da solo                  6)Pi parti mia = Secondo il mio giudizio ; Sèntiri l'autra parti = prendere conoscenza della versione contrapposta                  7)Avirici parti = averci interesse, partecipare, essere parte in causa                  8)Pi 'na parti .....Pi n'àutra parti = Da un verso .....all'opposto;                  Pàrtiri o Pàrtisi = partire o partirsene                  Pàrtici 'a testa o Pàrtici 'u sensu = impazzire, perdere la ragione                  Partìri è un pocu murìri (poi -> Parturìri è un pocu murìri)                  Pàrtiri o Pàrtisi pi'..(+ nome di persona)= scagliarsi contro, avventarsi                  Màrtiri 'un ti pàrtiri = di martedì non iniziare un viaggio                  CFR -> Giochi -> Partiri 'a varca                  Partìtu =  1.principio,  risoluzione, determinazione, convincimento - 2. status  sociale, economico, e talvolta fisico - 3..associazione politica                  Mèttisi 'a testa a partìtu = mettere la testa a posto, determinarsi a seguire sani e accettati principi, rinsavire                 Pigghiàri un bon partitu pi' mugghèri = Sposarsi con una donna di buona dote o di alta società                  Finìri a malu partìtu = Ridursi male, in miseria, a pezzi.                  Éssiri ru partìtu = Partecipare, aderire ad un partito, associazione                  Partuàllu  =arancia, di etimo arabo incerto e di molto indiretto riferimento al  Portogallo. Fig.: tonto, sempliciotto, senza discorso, incapace                  Pezzu-ri-partuàllu! = dispregiativo                  Pezzu-di-partuaaaàllu! = enfatico                  Parturìri = partorire, sgravare                  Parturìri, è comu...  murìri! = Partorire è come ..mettersi a morire! [ Considerata l'alta  mortalità conseguente, una volta, al travaglio del parto]                  Parturìri è un pocu murìri                 Paru = pari [contrapposto a -> sparu o zìparu, dispari]                  Paru-paru = (avv.) pari-pari, uniformemente e per intero, in modo letterale                  Fàrisi 'u paru-e-sparu =  nel gioco delle carte, a scopa, calcolare alla fine il valore  dell'ultima carta in possesso dell'avversario. Fig.: valutare le  probabilità di successo di una certa mossa o iniziativa                  'Iucàri a paru-zìparu = giocare a pari e dispari, giocare alla morra.                  [--> mpàru = a favore ---> Termini marinareschi]                  Pàsciri  = pascere, somministrare col cucchiaino la pappa all'infante. Fig.:  suggerire a poco a poco qualcosa a qualcuno perché recepisca o indovini ,  imbeccare                  Pasciùtu = nutrito                  Pasqua = Pasqua                  Cu nn'appi nn'appi,  cassateddri 'i Pasqua! =[ Lett.: Chi ne ebbe ne ebbe, cassatele di  Pasqua!] alias Chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato!                  Cuntèntu comu 'na pasqua = strafelice, contentissimo                 Ràri la mala-pasqua = 1.affliggere - 2.maledire - 3.maleaugurare                 Pasqua-ciùri = (Lett.: Pasqua dei fiori) la Pentecoste                  Passari = 1.(intr.)cessare, passare, esaurirsi - 2.(trans.) superare, sorpassare , attraversare, precedere                  Accuntintàrisi di chiddru chi passa 'u cunventu = accontentarsi di quello che si riesce a mettere insieme                  Fari passari tuttu 'u piacìri = demotivare, disincentivare, far decadere le motivazioni vere di una azione                  Fariccìlla passàri o 'Un ci-a-fari passàri = Consentire , accontentare o non consentire, non accontentare qualcuno in qualcosa                  Passa e spassa =                  Passa-paròla [o palòra] =                  Passari a un esami = superare un esame, una prova                  Passàri di cuttura = (Fig.) Oltrepassare il momento dell'opportunità, diventare superato, obsoleto, vecchio                 Passarici supra = lasciar correre, non tener conto di qualcosa, prescindere da qualcosa                  Passàri di menti = dimenticare                  Passari lu tempu = far trascorrere, sciupare il tempo                  Passari 'na mala passata o 'na passatèra = Vivere una brutta vicenda, fare una singolare esperienza                  Passàri ri ferru = stirare                  Passàrisi 'a manu p'u pettu = Farsi l'esame di coscienza                  Passari uno o a unu = superare, vincere, passare avanti a                  Passarla liscia = cavarsela                  Passàrisi 'u piacìri = prendersi il gusto di..., togliersi la soddisfazione di fare qualcosa, cavarsi una voglia.                  
Rari 'na passata (e 'na ripassata) = dare una lettura  veloce(ed un'altra ancora più sbrigativa)
                                        Strata passanti = strada molto frequentata                  'Un ci passa mancu p'a capa (testa) = Non ci pensa nemmeno                 Passàu 'u Santu, e  passàu 'u scàntu = [Lett.: Passato il Santo, è passata anche la paura  (di una eventuale punizione)]. Superato il momento topico di una certa  vicenda ci si rianima                  'Un passari voschi unni  c'è lupi, né ciumi unni c'é buchi = No attraversare boschi dove ci sono  lupi, né fiumi dove ci sono buchi invisibili.                  'Un-rissi scu[sa], ..passàu 'a vència [Non ha avuto il tempo di dire scusa che è arrivata la rivalsa, vendetta] ????????                  Passarisìlla = passarsela, trovarsi a proprio agio in un certo posto, ambiene o situazione                  Passarisìlla bona o, al contrario, Passarisìlla malu [= 'un si la passàri]                  Passarinu = ---> Termini marinareschi                  Èssiri (arrivati) al  passarinu = trovarsi in condizioni limite, in quelle cioè che mostrano  di che pasta è fatto chi ci si trova                   Passatèra =  vicenda vissuta singolare, tanto fuori dell'ordinario da essere degna  di essere raccontata                 Passari 'na passatèra = essere ancora nel pieno di una vicenda singolare o esserne appena uscito                  N.B.: nel gioco del --> rigghiòccu la passatera è la linea prestabilita di riferimento per l'inizio del gioco                  Passiànte = ***********                 Passiàri =                  Passiàta =                  Passiatìna =                  Passiatùri =                  Passìttu = ripostiglio (?)                  Passu =                  Aceddru ri passu =                  Di 'stu passu..                  Fari un passu r-avanti e dui r-arré                  Mèttisi o' passu                  'Nna 'ota si-ci-passa d'u malu passu!                  Passu passu = a poco a poco                  'U malu passu =                  Passu 'i latri =                  Tèniri 'u passu =                                    Passu  (pl. passa)= Termine marinaresco: braccio (pl. braccia), unità di misura  di lunghezza o di profondità corrispondente all'apertura media delle  braccia umane                  'U-passu = ciò che resta di uno stretto canale scavato nei bassifondi fangosi esistenti fra le ex --> fridde delle  saline tra Lazzaretto e la Colombaia. Se ne potevano servire solo le  piccole barche per passare dal porto al mare aperto ad ovest/nord-ovest  senza attraversare l'imboccatura principale del porto stesso.                  Pàssula = uva passa                  Pàssuli e ficu-sìcchi = Cibo gradito per antonomasia, espressione del passarsela da signore o da fortunato                  Minchia carricata ri pàssuli = (fig.) soggetto buono a nulla [come Mìnchia-patuvàna, torcia-pèrsa, bàcara-lenta]                  Passulìna =                  Passuluni =                  Pasta =                  Pasta-lomgha                 Pasta-tàgghiu                 Pasta-ri-meli                 Pasta cu 'i pisci e 'i pisci a-m-màri ( o, e 'i pisci si li mangiàu 'a atta!) .                  Pasticciòttu = 1. dolce di pasticceria - 2. allusione scherzosa alla parte intima femminile.                  Pastìgghia = castagne secche sbucciate o castagne lessate e disseccate                  Chi fai, Saròru, ti  mangi tutt'a pastìgghia? = (Fig.) sarcastica contestazione di un  interlocutore che sta sbagliando di grosso i suoi calcoli [ vale " Unni  vai c'u scèccu!?]                  (Pastòcchiu o) Pastròcchiu (pl. Pastròcchia) =1. Fandonia - 2.Pasticcio - 3.Danno - 4.Imbroglio                  Cuntàri pastròcchia = raccontare fandonie                  Cumminàri pastròcchia = Fare pasticci, danni                  Pastùni =                 Pastùra  (sing. f.) = 1.pascolo - 2. erba del pascolo o cibo per animali in  genere - 3. esca per attirare i pesci - 4. legaccio posto ai piedi degli  animali per limitarne i movimenti (pastoia) e quindi impedimento,  ostacolo in sensio generale.                  Pastùra (plurale di Pastùri) = gruppi statuari di vario formato e di vario materiale che nel --> pissèpiu  (Presepe) rappresentano i pastori o le più varie attività per lo più  artigianali. Genericamente indicano i vari componenti di un presepe.  Alcuni, la cui presenza è essenziale e caratteristica, assumono un nome  specifico come: 'u picuràru, 'u scantàtu (lo spaventato) ecc.                    Pastùri = pastore di pecore -> picuràru                  Pasturu = fig. attribuito ad una persona = pupo, pupazzo, uomo di debole carattere, senza personaltà                  Patèddra = (termini marinareschi --->) anche -->Brogna, Muntunàra, Ngonguli, Alavò                    Arànci, patèddri e funci: spenni-assai, e nènti-mangi! [Granchi, patelle e funghi: spedi assai e niente mangi!].                    (spec. per Ngonguli e Alavò): Un-sucùni-ònnu! [Solo una succhiata, richiedono!] Tipica ->abbanniàta.                    Patèddra curnuta = chiocciolina turbinata, frutto di mare, detta anche Vuccuni (PA)                    Patéddra du rinòcchiu = Patella o rotella del ginocchio, rotula                  Pàtiri = **********************                  Patri =                 'U sign'-patri                 'A signa'-matri                  'U patri-rànni                  'A matri-rànni                 Avìri 'u patri-mortu e 'u culu-spunnàtu                  Un-patri runa a mangiari a deci-figghi; ma deci-figghi 'un sunnu capàci di rari a mangiari a un-patri                 Quannu 'u patri runa o'  figghiu: riri 'u patri e riri 'u figghiu; ma quannu 'u figghiu runa o'  patri: chiànci 'u figghiu e chiànci 'u patri.                  Tra patri e figghi , 'un ci 'onnu cunsìgghi!                 Cù mi runa a mangiari, m'è patri! [lu chiàmu patri][ci ricu: patri!]                  "Nòmini 'e patri / scàccia-balati / cìciri-còtti / e favi-caliàti! "                  Patri-batùrru (abbuturràrisi)                  Patri-cinatùri =                 Patrulìnu =                 Patrùni =                  Di patrùni, 'arzùni!                  Patrùni e dòmini                  Porta rispèttu o' cani, pi' cera o' patrùni!                  U mastru è mastru..ma 'u patrùni è capu-mastru                  Cani 'un canùsci patrùni                  Iri a-patrùni                  Cu s'ammàzza p'i patrùna ci appìzza 'a bàcara cu tutti 'i cugghiùna!                  Fàrisi patruniàri                  Patti                 Patti-chiàri e amicizia-longha                  Patuvànu o Patuànu =                  Pàu = pavone                  'U pàu si tàlìa 'i peri, e chiàngi ! Il pavone guarda i suoi piedi e piange.                  Paura =                  A paura varda i-vigni                  "N-n'a' paura!" [Non abbi paura! (sia in senso esortativo, di incoraggiamento, che assertivo, di minaccia                  "N-n'a' paura = 'Un ti scantàri (Non spaventarti)                  "N-n'a' paura!'Un ci pinsàri.Pensa a' salùti".                  "N-n'a' paura! Ci pensa 'u Signuri!"                  "N-n'a' paura! Vèniri, avi, to patri!" [chiaramente minaccioso ]                  N-n a' pauràssi (in terza persona) = 'U n-n'avìssi paura = Lei non abbia paura, non tema.                  Pavigghiùni =                  Pazzapanèddru =                  Pècciu o Pèrciu = arnese, stampo metallico utlizzato dai fornai per bucherellare le ---> callètte (gallette)                  Pècura = pecora                  'A-pècura, pi  diri:meeh!Persi 'u 'uccùni = [La pecora per dire:meeh! Perse il  boccone!] Chiaro invito a non aprir bocca per evitare di dover  affrontare le conseguenze di quanto si dice.                  E chiù-chi-n-funnu ìa,  chiù pècuri cugghìa! (E chiù-chi-n-funnu èmu, chiù pècuri cugghèmu!) =  Fig. : Quanto più si cerca di approfondire un argomento, tanto più le  cose si aggrovigliano e si complicano. Per cui, il detto è un invito a  lasciar perdere, a non puntualizzare, a non essee puntigliosi.                  'U-nn arricògghiri nné  pècuri nné lana = Non raccogliere, trarre né pecora né lana: Non  riuscire ad avere un risultato positivo qualsiasi da tanta applicazione.                   Cu' pècura si fa, 'u lupu si lu mancia                  Raccumannàri 'a pècura o' lupu.                  Pècura signurìna =                  Pècuru-varvarìscu = detto del caprone ( pecora con la barba)  o del montone di Barberìa                  Peddri = pelle e, per estensione, vita                  Ulìniri la peddri                  Tra còriu e peddri                  Appizzàrici 'a peddri                  Fàrici 'a peddri                  Tuttu pèddri e ossa                       Peggiurìri o Piggiurìri = peggiorare                  Pèna e Pêna = 1.pietà - 2.condanna - 3.apprensione, angoscia - 4. (agg.)piena, cioè gravida (detto di donna)                  Fari pena = suscitare pietà, commiserazione                  Scuntàri 'a pena                  Stari 'm -pena                  Fìmmina-pêna = donna gravida, gestante                  Éssini pêna-e-figghiàta = fig.: esserne stufa e stanca [ Èssini, forma sincopata di  èssirini]                 A-mala-(p)- pena = 1. per poco, giusto-giusto  - 2.Non appena che, subito dopo che                  Valìrini la pena = essercene il tornaconto                  'A pena ru munzignàru: riri 'a verità e 'un-n'èssiri crirùtu                  Addisiàri chiddu chi addisìa 'a pêna e 'a  malata = Desiderare quello che desiderano la donna incinta e quella  malata, cioè desiderare quanto di meglio esiste (specie in campo  alimentare).                  Pènnula = corona pendula o comunque un insieme che pende                  Pènnula di pumaròru = grappolo, anello, corona di pomodorini attaccati ancora al racemo e accavallati ad uno spago o a saggina                  Pènnula di lattùmi = forma intera, oblunga, delle gonadi salate del tonno                  Pèntiri = pentire                  Pèntisi = (forma sincopata di pintì(ri)si) pentirsi                  Ind. pres.: Mi péntu, ti pènti, si pènti, ni pintèmu, vi pintìti, si pèntinu
  Ind. imperf.: Mi pintìa, ti pintìvi, si pintìa, ni pintìamu, vi pintì(a)vu, si pintìanu
  Ind. pass. rem.: Mi pintìvi, ti pintìsti, si pintìu, ni pintèmu, vi pintìstû o vi pintìstivu , si pintèru
  Participio pass.:pintùtu                  Mi pintìvi pi quantu capìddri n'àiu 'n testa! (Mi sono pentito tanto per quanti capelli ne ho in testa!)                  'Ucca ch'-un-palàu, mai si pintìu! (Bocca che non ha parlato, mai ha avuto bisogno di pentirsi!)                  Penti(ri)sìnni= pentirsene                 Peppi-nNàppa = figura antonomastica da teatro popolare farsesco dai modi e dall'abbigliamento trasandato                 Pèppi = diminutivo di ---> Giuseppe                  Pèrciu o Pècciu = arnese, stampo metallico utlizzato dai fornai per bucherellare le ---> callètte (gallette)                 Pèrdiri = perdere                  Pèrdiri pi'  màla-miscàta [Perdere per un dettaglio come per una mischiata di carte  fatta malamente, distrattamente, o perdere per la malizia altrui cioè  per una mischiata eseguita deliberatamente in modo malefico].                 Mègghiu pèrdiri chi strapèrdiri (Meglio accettare una sconfitta limitata che insistere e peggiorare la situazione)                  'Un chiànciu a me' fìgghiu chi pèrdi, chiànciu a me' fìgghiu chi si 'oli rifàri.                  Pèrdiri (o appizzàrici) 'u scèccu cu tutti 'i carrùbi.                 Pèrdisi (forma sincopata di Perdìrisi) = perdersi                  Pèrdisi ri casa = 1.essere disorientato - 2.perdere il controllo della situazione                 Pèrdisi nn'on bicchèri r'acqua                  Peri = s/pl piede/piedi                  Aisàri i peri =1 alzare i piedi da terra, non strisciare i piedi - 2.andare più velocemente [Aìsa sti peri! = E dai, cammina!]                  Aìsa 'u peri cull'erva!                  Appizzàri 'i peri = puntare i piedi, impuntarsi (come fa il mulo che non vuole andare avanti)                  A peri n-terra = a piedi nudi, scalzo (--> scàusu)                  A quattru peri =andare, procedere a quatto piedi, cioè carponi, anche --> a picuruni                  Arristàri a peri =                  Farisìlla a peri =                  Aviri l'omu o' peri =  Avere l'uomo (il marito) fra i piedi [riferibile specialmente alle mogli  dei marinai o dei naviganti quando il marito era a terra ]                  Tirari i peri dritti = procedere senza deviare, cioè comportarsi correttaente                  Pistàri i peri: 1. Insistere energicamente, non transigere - 2.Dare fastidio a qualcuno, invadere il campo altrui                  Peri 'i-ciocca, 'un ni  scaccia puddricìni! ( Piedi di chioccia non schiacciano mai i suoi  pulcini)[cioè ognuno, al di là di ogni apparenza, è capace di curare i  propri interessi, ciò che gli sta a cuore].                  Santi-peri-mèi, aiutàtimi!                  Peri 'i-puddru = -->Termine marinaesco: Tipo di nodo particolare usato in marina                  Pigghiàri peri = diffondersi, consolidarsi, affermarsi                  Scrìviri ch'i peri = scrivere sgrammaticamente, non saper scrivere nella forma e nei contenuti                 Scrìviri a  peri-di-addrina = scrivere con pessima grafià, tracciare i segni  alfabetici confusamente e senza eleganza formale, in modo illeggibile                  Peri-peri = fra i piedi o, dal greco , intorno-intorno                  Un peri di ... = un albero di,,,, (ma si dice pure: un peri-di-bròcculu)                 Addiu, peri 'i ficu!  (Fig.: Chi se ne frega!) [riferito alla perdita più o meno imminente di  qualcosa ritenuta di assoluto scarso valore]                  Postu o peri =                  Peri 'u lettu                  Va' cùccati 'e peri ('u lettu)                  Sàutu a peri-'nquittu                  Aiutàrisi ch'i manu e ch'i peri                  'U riscùrsu avi aviri ('u) peri                                    [Per la quale]  in:  "Unn'èssiri cosa per-la-quale" = Non essere un gran che, non valere  molto, non essere questione per cui interessarsi più di tanto                  Perna =  1. diminutivo di Barnaba che, pur essendo nome maschile, veniva inteso  al femminile e usato come nome per bambine specie nell'agro ericino
        2. (sost.)al plurale Perni = perle, perlìne , --> nàccari munite del buco per poterle infilare in serie in un filo per farne collane                  ...e ch'a' 'nfilàri perni? (veniva domandato ironicamente a chi chiedeva che si facesse più luce nell'ambiente)                  Pernamàticiu = ottone automatico                  [Pesti e còlluri] in -----> "Pigghiàrisi pesti e còlluri"                  Petra = pietra                  Petra-tìpa = masso  tufaceo più consistente del --> cantùni di Faignana, usato in  alternativa a 'e --> chiàppe per la edificazione dei muri portanti di  costruzioni impegnative o dell'intera costruzione di torri, castelli,  fortezze. Proveniva dalle cave di Pietretagliate e di Torrearsa .                  Petra-mìsca = roccia  marmorea, dura utilizzata per costruire---> scalùna, pili, lavatòi e i  --> balàti, utilizzati per lastricare le vie cittadine. Veniva  estratta da Monte San Giuliano (Erice) sulla falda ovest, in basso in  località Raganzili                  Petra-palazzu = più  dura e meno variegata della petra-mìsca, veniva estratta nella fascia  costiera di tramontana di Trapani sino a Torre di Ligny, tanto che col  nome di 'a pirrera (la cava) si indicava la zona a nord  di Via Carolina.  Veniva utilizzata per costruire colonne (come quelle  del prospetto di Palazzo Cavarretta, della Chiesa del Collegio, del  Teatro Garibaldi). .                  'A-sulittuna = pietra  calcarea bianca "a strati"usata in edilizia. Veniva estratta dal costone  sud di Monte San Giuliano da una cava dell'Argenteria dove è ancora  visibile dal mare una grande macchia bianca che i pescatori chiamano " 'a tappa-bianca"(macchia, chiazza bianca) ed usano come punto di riferimento nei rilievi a vista della costa.                  Petra-fucàli = pietra-focaia                  Pera-fùmicia = pietra pomice                 Petra-suli = piccola escrescenza nera sulla pelle,. porro                 Circàri sutta i  petri-fucàli = Fig.: Cercare con impegno notevole e con frenesia senza  tralasciare nessuna ipotesi o possibilità                  Èssiri 'nna petra 'ittàta nn-on puzzu = Fig.: Essere stato abbandonato da Dio e dagli uomini                  Fari petri-pani = Far  diventare pane le pietrem cioè tentare, fare di tutto, anche ciò che si  riteneva impossibile, per raggiungere uno scopo                  Fari pigghiàri i petri a muzzicùna = Fig.: Spingere qualcuno al massimo della rabbia                  Petra! = esclamazione brusca, di stizza e disappunto, rivolta a chi non presta ascolto o finge di non sentire o capire                  Petra mossa 'un-pigghia  mai lippu = Pietra che si muove non viene attaccata dalle alghe.  L'interpretazione è doppia e contrastante.
  .Chi non è stanziale, chi va di qua e di là (o chi cambia spesso  idea): 1(negativo): .non è mai parte del gruppo. 2(positivo): non resta  vittima dei vizi e pregiudizi                  Petra tirata e palora  rata nun ponnu cchiù turnari n'arrè = La pietra (dado) tratto e la  parola data non possono tornare indietro, cioè non possono essere  ritrattate.                 U canùsci 'u pani  n-mezzu 'i petri! = Lo distingui bene il pane nascosto in mezzo alle  pietre! (Ironico riconoscimento dell'acume dell'interlocutore o di altro  che abbia finto di essere sprovveduto).                  'U iòcu d' 'i cincu-petri ---> Vedi:---> Giochi                  'Un-rispizzàri 'a  petra-nica: servi p'appuntiddràri 'a balata! = Non disprezzare la pietra  piccola: serve per puntellare quella grande! [Chiaro il traslato  riferito agli esseri umani].                  Viririsìlla petri-petri = vedersela brutta, trovarsi in pericolo                  Petroliu =                  Pèttini = 1. pèttine, l'arnese per lisciare i capelli - 2. --> Termine marinaresco: tipo di pesce ->                  Pèttini-làrgu                 Pèttini strittu                  Arrivàu, chiddru ch'i pèttini!                  Pettu =                  Pezza =                  Pezza 'n-terra                  Pigghiàri a unu pi' pezza 'n-terra                  Pezza-vagnàta                  Mèttici 'nna pezza                  Tuccarisìlla c'a pezza                  Ucca-ri-pezza                 Pezzu (pl.Pezza) =                  Càriri pezza-pezza                  Pezzu ri carni-cull'occhi                 Pezzu-ri-pani, pezzu-di-càntaru, pezzu-ri-fissa                  Pi' (Pir) = per                  Piì semp(r)                  Pi' filu e pi' segnu                  Pi' mustra                  Pir'òra                 Pi' com-òra oppure a pi' com'òra                  Pi' diriccìllu a ìddru                  Pi' diritìllu a tìa                  Pi' facci-parìa                  Pi' forza                  Pi' morti-e-vita (o, Pi' morti- e- bìta) col significato di "non si sa mai"                  Pi' 'sta cosa                  Pi' 'ssu nipùti, cari e mori!                  Pi' tìa, àutru chi chìssu                  Piàciri = verbo, piacère
  Indicativo presente: iò piàciu, niàtri piacèmu
  Indicativo imperfetto: iò piacìa, niàtri piacìamu
  Gerundio: piacènnu
  Participio passato: piaciùtu                  A Diu piacènnu!                  Piacìri = sostantivo, piacere                  C' u piacìri 'un c'è prezzu! ['O piacìri 'un c'è prezzu] = Una soddisfazione esula dal valore venale o morale concreto o reale                  Passàrisi 'u piacìri = togliersi lo sfizio, prendersi una determinata soddisfazione                  Fari passari tuttu 'u piacìri =  Comportarsi in modo tale che alla controparte ne derivi una profonda  delusione rispetto alla sua attesa. In ogni caso appareun ambito molto  più tenue del "Levare il vizio"                  Piàia = spiaggia                  'A piàia di San Giuliànu                 Piàtta = (sostantivo  singolare femm., pl. Piatte) disco metallico in lega di rame posto in  fondo ad un torchio e trafilata in modo da modellare la pasta alimentare  che attraverso essa veniva spinta a passare. Veniva poi tenuta a mollo  nel --> pilacciùni, grossa --> pila metallica per uso industriale.                  Piàttu = (sostantivo maschile, pl. Piatta) piatto                  Piatticèddru                 Piattinu                 Piattu-cupputu                 Piattu-spanu                 Piattu-rùrici                 A piattu-ministràtu                  Piattu-riccu, mi ci ficcu!                  Ci p(r)isintàu 'ssu beddru piattu ri pisci!                  Cònsa piatta-e-lèmma                  ---> Spillongha                  Piatùsu = 1. chi prova pietà - 2. chi suscita o chiede pietà                  'U mericu piàtùsu = il medico che partecipa emotivamente alla sofferenza del paziente                  Mèttisi tuttu piatùsu = assumere un atteggiamento, più o meno falso, atto a suscitare intensa pietà                  Picàcci =                  Pìcara =                  Picàri =                  Picànti = 1.piccante, saporito, speziato - 2.pungente, arguto - 3.licenzioso, malizioso, erotico                  Picàti [femn. al  singolare(picàta),masch.al  pl (picàti).] = 1.intrugli da speziale, da  farmacista (preparati galenici) - 2.(fig.) azioni, atteggiamenti, detti,  sortite particolarmente singolari e negativi, punzecchiature --> sciùta                 Picati-òrvi = sortite ancora più singolari ed improponibili dei semplici picàti                 Chissu avi certi picàti! = detto, con intenzione espressamente negativa, di qualcuno dai comportamenti decisamente originali                  'Un-nni l'hannu mancu 'i spiziàli nê burnìi [picàti comu a chissi]                  Picca o pocu = poco [diminutivo: piccarèddra = pochettino]                  Pìcca, malirìtti e sùbbitu! (detto dei soldi)                  'U pìcca m'abbàsta, e 'u-assài mi suvècchia = Il poco mi basta, l'assai mi resta inutilizzato [per chi vive spartanamente]                  Piccàtu =                  Picchì o Pirchì =                  Pìcchiu =                  Picchiuliàri =                  Picchiulàru =                  Picchiùsu =                  Picciòttu =                  Piccirìddru =                  Pìcciuli =                  Picciuttànza =                  Picciuttàzzu =                    Picciuttèddru =                    Picciuttunàzzu =                    Piccòcu o Pircòcu = 1.albicocco (albero) o albicocca (frutta)- 2.(Trasl.) Omosessuale o, meglio, effeminato                    [Giocato sulla pronuncia: " O' Munti  cercanu a unu pi'_còcu (piccòcu)[Qualcuno da impiegare come cuoco o  qualcuno che sia effeminato].                    Pici =                    Picu = 1.piccone - 2.sommità , altezza estrema - 3.-> Termini marinareschi                    A picu = 1.a picco, perpendicolarmente, verticalmente - 2. a puntino                    Càriri a picu = 1.succedere a  proposito, con proprietà (detto specialmente di un fatto citato in una  determinata specifica situazione) - 2. scendere, cadere perfettamente  sulla verticale, a piombo                    Irisìnni a picu = affondare, andare a picco verticalmente                    Misu o' picu-o' picu = intento con intensità ad una attività, accanito ad un lavoro                    'Un-ni-vòli ru picu! = Detto di  qualcuno che si stima pelandrone.Di qualcuno che non vuole avere a che  fare col piccone, cioè con il lavoro, la fatica.                    'U picu ru suli = Il momento in cui il sole è più caldo, quando è a -> pirpinnìculu                   [vedi -->apppicàri]                   Picundrìa = ipocondria, paura di contrarre malattie, fissazione psicologica                    'A picundrìa, è chiù tinta d'a malatìa =  L'ipocondria, fa più danni della malattia ! [L'essere convinto di  essere malato produce più sofferenze dell'essere realmente malato].                    Picùni = Piccone, cioè strumento a punte quadre usato per rompere le pietre                    Picuràru = 1. pecorai,  cioè pastore di pecore e capre [--> vaccàru, pastore di bovini] - 2.  (fig.) persona rozza nell'aspetto e nei modi.                    Picurìna = mettersi ad imitazione della postura delle pecore                    Picurùni = pecorone, specie in senso traslato come pavido o conformista, mansueto.                    Mèttisi a picurùni (avverbiale) =  1.Mettersi a pecorone, cioè a quattro piedi, carponi (come un pecorone) -  2.accettare con totale passività ogni imposizione                    Piddràru = artigiano specializzato nella lavorazione delle pelli.                    Piddriàtu =  particolare tipo di formaggio locale che, dopo essere stato scosso  perchè meglio si rapprendesse, è stato sagomato e conformato ponendolo  in un cerchio di legno ben piallato (Piddriatùri).                    Piddriatùri = il cerchio di legno  ben piallato per dare forma e fare acquisire consistenza al formaggio -->Piddriàtu                    Piddrizzùna o Piddruzzùna = pidocchi dei polli e, per metonimia, pelle (quale sede dei pidocchi)                    Scutulàri 'u piddruzzùni a unu = (lett. Scuotere, battere la pelle a qualcuno) = picchiare qualcuno                    Trimàri 'u piddruzzùni = avere paura                         Piddrusìnu = 1. Prezzemolo - 2. Petrosìno, uno dei comuni della provincia di Trapani, poco dopo Marsala                    Pigghiàri = prendere                    Pigghiàri di-pettu = affrontare con decisione qualcuno, una situazione                    Pigghiàllu c'u ruci = iniziare ad interloquire con qualcuno con studiata delicatezza                   Pigghiàri di-pizzu = puntare con decione, negativamente e malignamente, contro qualcuno                    Pigghiàri a-r'òcchiu = Sottolineare con  evidente ipocrita compiacimento  qualcuno o qualcosa di qualcuno sino a  spingere costui a immaginare influssi negativi e  jettatori. // "'Un ti  pigghiàri ar'òcchiu" = Non attirare la sfortuna su te stesso.                    Pigghiàri un ternu a l-lottu -> pigghiàta, vincita al lotto                    Iò un ternu 'un-nu pìgghiu! = Anche se  non riesco a indovinare un terno al lotto, per il resto sono capace di  prevedere cosa succederà, come andrà a finire.                    Pigghiàri 'u culu p'u citròlu - Pigghiàri pizzi pi' sosìzzi - Pigghiàri cugghiùna pi' lampiùna (= equivocare grossolanamente)                                                            Pigghiàri a batti-culu = Trattare con ostentata non curanza, arronzare                    Pigghiàri di-sutta e mèttiri 'n-capu =  riprendere e mescolare confusamente gli argomenti di una discussione col  risultato di non arrivare ad una conclusione                    Cu pìgghia ri prima, 'unn-è gabbàtu (sgarbàtu) mai.                    Pigghiàri ri prima, comu 'i buttàni!  (Lett: Assumere l'iniziativa, come fanno le puttane!) Attaccare  l'interlocutore subito all'inizio di una disputa sostenendo una tesi  della quale in realtà si vuole trovare la prova.                    Pigghiàrisi 'a-manu cu tuttu 'u-peri                    Pigghiàrisi 'u ìritu cu tutta 'a manu                    Pigghiàlla 'n-sacchetta = eufemismo per restare fregato, subire un danno                    Pìgghia 'ssi pètri, e pìsali! = Vàluta il significato di quanto detto e assumitene la rogna derivante                    Pìgghia 'a facci..e-gghièttala 'n tèrra! = Vergognati! (Vale come rimprovero rivolto ad un altro che come rilievo autocritico)                    Pigghiàrisi pèsti-e-còlluri                    Pìgghiati chìssa! [+ e chist'àutra!]                    Pigghiàu di so' patri (somiglianza come carattere) [# È tuttu so' patri (somiglianza come aspetto fisico)]                    Pigghiàri a luèri = affittare                    Pigghiàtu ri càuru =                    Pigghiarisìlla cu' unu =                    Pigghiàri r'acìtu, di fumu                    Pigghiarisìlla = accorarsi                    Lassa e pìgghia = detto di soggetto incostante                    Diu si lu pigghiàu                    Pigghiàtu c'a bumma -> abbummàtu                    Pigghiàu-acqua, Palermu!**************                    Pigghiàrisi 'u pinsèri 'àutru                    Pigghiàrisi 'u pinsèri d'u russu                    Pigghiàri pi pezza 'n-terra                    Pigghiàri canna = 1.prendere confidenza - 2.conquistare una posizione dominante, di rilievo                                       
Pigghiàta s. f. = 1.l'azione del prendere, presa (nel significato di unità riferita ad un atto) - 2.verso, direzione, tendenza
                              Pigghiàta di tabaccu                    Pigghiàta 'e carti                    Pigghiàta o' lottu                    Vìriri la mala pigghiàta                    +++                   Piggiàri a o Pirgiàri a = Rendere onore a qualcuno assumendone il nome di battesimo                    Pèggia a so' nonnu Tanu ( cioè porta il nome del nonno Tano = Gaetano)                    Pignata = pentola (sia di terracotta che di rame con all'interno uno strato di stagno                    pignata 'ì cùscusu = pentola per il  couscous (fatta da due pentole sovrapposte a castello. La inferiore  contiene l'acqua da far bollire affinchè i vapori attraversino i buchi  dei quali è dotata la pentola superiore nella quale è contenuta la  semola lavorata a pallottoline alias 'u cuscusu 'ncucciatu  ed in questo modo la cuociano. La tenuta ermetica del vapore tra le due  pentole è assicurata da un colletto di pasta di farina (cuddrurùni) posto a sigillare il bordo di contatto tra le due pentole.                    Casa a pignàta 'ì cuscusu = casa che si sviluppa in verticale, un vano sopra l'altro, per risparmiare sull'area edificabile                    'A pignata comuni, 'un-(m)ùgghi mai! =  La pentola in società non raggiunge mai il bollore (dimostrazione di  sfiducia nelle gestioni collettive ( ->'A tunnàra San Giulianu  s'anniàu picchì avìa troppu patrùna)                    'I vai d'a pignàta, 'i sapi 'a  cucchiàra chi la rimìna =(Lett. I guai della pentola li conosce il  cucchiaio che la rimesta) Traslato: Solo chi vive dall'interno certe  vicissitudini può conoscere realmente lo stato delle cose.                    Cu cu spiranza d'autri pignàta mett i/ nu-n'avi bisognu di lavari piatti.                  Va susìtivi ch'è tardu, addumàtivi 'a  cuccìa e si 'un-mi-nni-ràti a mia, 'a pignàta vi scattìa! ( per il 13  dicembre, Santa Lucia).
( Svegliatevi   che è tardi,e accendete la pentola per cuocere la  cuccia, e se non  ne date   a me, che vi si possa scoppiare la pentola !
                  Pignatàru = artigiano che costruisce o aggiusta pentole                    Pignatàta = 1.la quantità (di una certa cosa) che serve e basta a riempire una pentola. - 2. colpo inflitto con una pignata                    Pignatèddra s.s.f., plurale Pignatèddre =  pentolino, piccola pentola [diminutivo di pignàta]                    'U jocu d'ì pignatèddre -> Giochi                    Si avissi pignatèddra, ògghiu e sali,..[--> Dubbi]                    Pignatèddru s.s.m., plurale Pignatèddra = lieve colpo dato con le nocche delle dita sulla testa a qualcuno per gioco, per scherzo                    Pila (sostantivo  femminile singolare)(pl. Pili) = vasca di pietra o di legno ( talvolta  foderata in zinco) munita di -- stricatùri utilizzata per il lavaggio di  panni e biancheria (bucato) di una sola famiglia o dei coinquilini di  un cortile                    'A casa 'e pili = lavanderia, cioè il posto dove si mettevano più pili per un uso in comune                    Stuppàgghiu  'i pila (inteso come s.f. s.)= tappo della pila e, per traslato,  chiunque si assuma una responsabilità o venga indicato e utilizzato allo  scopo di fare da diga , da argine affinchè venga bloccata la ricerca di  altre responsabilità e la diffusione di notizie  specie se relative a  situazioni private e familiari. Un capro espiatorio generalmente  utilizzato per salvaguardare interessi superiori.                    Pilacciùni =                    Pilaccùni = polaccone, grosso fiocco (vela prodiera) ---> termini marinareschi                    
Pilàta =
                  Pilìu =                   Pilllandrùni =                    Pillicàri (Pillicàrisi)=                    Pìllicu =                    Pillirìnu =                    Pilòccu =                   Pilu (sostantivo maschile singolare)(pl. Pila) = pelo                    Pilu-muscarèddru = (pilo muschiato) detto di ragazzo molto vivace, non domabile, battaglieroaw                    Pilu-russèddru = infiorescenza di  pianta spontanea a forma di lungo sigaro con all'esterno una lanugine  impalpabile rossastra  usato come emostatico d'emergenza per piccole  ferite (--> stàgghia-sànghu) e come disinfettante. Veniva tratto  anche dall'interno delle canne.                    Pilu-cavàddru e Pilu-vermi = Il primo  ricavato dai peli intrecciati della coda di cavallo veniva usato in  tratti annodati per il --> letto della lenza da pesca; il secondo di provenienza da budella animali veniva usato per i --> vrazzoli della  lenza stessa                   Ìri a pilu = andare a cercare una partner sessuale disponibile e ben disposta                    Circàri 'u pilu-nnall'ovu!                    Fàrici  pilu e contrupìlu                    'Unn-avìri pila 'n mucca =                    Un pilu di-donna/abbatti 'nna-culonna!                    Tira chiossài un-pilu ri fimmina (alias di ciùnnu) chi 'nna -'ùmina di bastimentu!                    Stuppàgghiu-'i- pila  (inteso come pl. di pilu) = groviglio informe di peli e sfilacce che si  va formando in prossimità dei filtri di scarico di acque sporche di cui  provoca l'otturazione                    Pilucca = parrucca e --> pilucchèra (parucchera)                    Pilucchèddra = parrucchino. vedi-----> Personaggi ('n-càsa Pilucchèddra...i        sunatùra?)                    Pilucchèra = parruchiera --> Pilucca                   Pima = variante arcaica di prima, in tutte le accezioni                    Piniàri (intransitivo) = penare                    Fari piniàri = far penare, creare ostacoli e difficoltà. are aspettare molto un favore.                    Cu manìa, 'un pinìa != Chi maneggia soldi, non soffre! - Chi ha le mani in pasta ne profitta.                    Pinitènza = penitenza                    'N-pinitenza d'i me' piccati!                    Pinki = --->Termini marinareschi                    Pinna =1. penna - 2.piuma - 3.-> marinaresco                    É 'nna pinna! = É leggero come una piuma!                    Arti-ri-pinna = avere arti-ri-pinna,  cioè essere capace di argomentare per iscritto come uno scrivano o uno  scrittore. In contrapposizione ad analfabeta.                    'Mpiegàtu di pinna-longha = Ironico: penna-longha = scopa, quindi impiegato con la scopa cioè spazzino                    
Pinnata = piccolo locale posto all'  àstracu (terrazzo), spesso semplice tetto a ciaramiri anniàti (?) , destinato a deposito di cianfrusaglie. Quando conteneva una o più pili per lavare veniva chiamata casa e' pili ( lavanderia).
                  Pinnìccu =                    Pinnìnu =                    Pinnisi = Pennese, marinaio a diretta dipendenza del nostromo,  che a bordo della nave si occupava della custodia dei materiali della cala quali cavi, pitture etc.                    Pìnnula = pillola                    Agghiùttiri 'na pìnnula = Inghiottire una pillola [figurato per Dover sopportare una pena, una sofferenza].                    Agghiuttirisìlla comu pìnnula (Inghiottìrsela come fosse una pillola, cioè prendere una informazione per buona acriticamente)                    Chi t'ha' pigghiàri 'a pìnnula? (Forse  che è l'ora di prenderti la pillola? Detto in risposta a chi chiede  perentoriamente "Chi- ura è? Chi- ura su'?"                    Pinnulàru = 1.orlo della palpebra dell'occhio - 2.Pinnulàru ru àddru = escrescenza di carne rossa che pende sotto il becco del gallo                    Pinnuliàri = 1.(intransitivo) pendere, penzolare - 2.(transitivo) fare penzolare, sporgere, appendere - 3.(riflessivo) Pinnuliàrisi = sporgersi, farsi penzolare                    a-pinnulùni = penzoloni, cioè pendente in basso senza reale controllo ciondolando                    "Affàccia 'u barùni / cu' i càusi a-pinnulùni! (Vedi -> Filastrocca dei morti)                   Pinsàri o Pinzàri = pensare, riflettere, valutare                    Pènsa la cosa, p(r)ima-chi-la-fai, chi' la cosa-pinsata è bella assai! [Invito a non agire di impulso, emotivamente].                    Pinséddru o Pinzéddru = pennello                    Farla a-pinsèddru [icastica-umoristica riferita a chi non è, o non è più, sessualmente valido]                    Pinséri o Pinzéri = pensiero, preoccupazione, ansia, fissazione                    Abàte senza-pinséri = detto di soggetto spensierato o irresponsabile                    Abbannunàrici 'u pinséri = rinunciare, abbandonare una idea, lasciar cadere una iniziativa                    Ammàtula ti pettini e t'allisci / 'u pinzéri chi hai / 'un t'arrinèsci                    Ciùri di pinna, e ciùri ri canna, e 'u pinséri è sempri a 'na bànna!
  [La lingua batte dove il dente duole. Solo che qui c'è un chiaro richiamo sessuale ironico].                    Livàrisi 'u pinséri = 1.Portare a termine qualcosa per poter non pensarci più - 2.Dare seguito definitivo ad un impegno                     Mèttisi 'n-pinséri = cominciare a preoccuparsi                    Pigghiàrisi 'u pinséri r'àutru = impicciarsi dei fatti altrui , non farsi gli affari propri.                    ('U corvu addivintàu nìuru pi' pigghiàrisi 'u pinséri r'autru )                    Pigghiàrisi 'u pinséri d'u russu...chi ghìa a' morti e vulìa 'a strata balatàta! Vedi-->                    Stari cu-pinséri = essere in ansia, stare in preoccupazione.                    Pintaìota= Penta-Iòta, modello di autocorriera Lancia usata negli anni '20/'30 anche sulla linea Trapani - Palermo                    Pipa = nell'esclamativo: Fai pipa! cioè Fai silenzio! Zitto!                    Piparèddru = peperone                    'A facci ci addivintàu russa  comu-un-piparèddru = La faccia gli è diventata rossa come un peperone  (per vergogna, per ira, per emozione).                    Pipìa = il pene dei bambini, pisellino, piccola -->ciòlla (o --> ciullitèddra).                    Pipitiàri = accennare a parlare, aprire bocca bisbigliando, parlare sottovoce tra sé e sé rimuginando pensieri specie se non esprimibili                    E tu, senza pipitiàri! = Quanto a te, non devi nemmeno aprire bocca!                    Pipìtula = [è una escrescenza sottolinguale nei polli che, se venisse agli umani, impedirebbe loro di parlare] = mutismo                    Chi ti vegna 'nna pipìtula 'n-mucca!  [Che ti venga una pipìtula in bocca! (Come augurio rivolto al  chiacchierone indomito e inopportuno)].                   Piramènti o Appiramènti = fondazioni, appoggi, piedi di base                    Piràta (pl. Piràti)  = pedata (da "peri"= piede), passo                    'I so' piràti 'un su' persi = I suoi passi non sono perduti (*******************+++ Quid pro quo                   Quannu i piràti su' chiossài d'i  'uccùna, 'un ci stati a-gghìri [quando i passi (cioè la strada da  percorrere) sono più numerosi dei (probabili) bocconi, non conviene  andarci].                  Piratòzzi =                  Pirazzòli =                  Pirchì o Picchì = Perchè                  Pirciàri =                  Pircòcu o Piccòcu = albicocco (albero) o albicocca (frutto)                  Arvulu ri pircòcu                  'U pircòcu e l'assu-ruci ---> scioglilingua e filastrocche                  Piriàri = 1.Girare - 2.Tirare i peri dritti                  Piricùddru =                  Piripìcchiu =                  Piritèra =                  Pìritu = peto, scorreggia, pernacchia                  Èssiri pigghiàtu a fisch'e pìrita                  Allimàre (o allisciare) 'nna stritta ri pìrita                  Ittàri pìrita 'ncucchiàti                  'U pìritu c'u giùmmu                  Piritunàru =                  Pirìu =                  Piròcchiu =                  'U piròcchiu avi 'a-tussi!                       Pirpinnìculu =                  Pirrèra =                  Pirriatùri =                  Pisa (sost. f.s.) = 1.pesàta, unità pratica di peso che se riferita a pesce corrispondeva a circa sei chili (una pisa di pisci).-                  Fari 'a pisa = forma di lotta consistente  tra due lottatori nell'abbracciarsi a livello della vita e nel tentare  reciprocamente di atterrarsi.                        Pisèddru =                   Pissèpiu = Presepe                  L'arvulìddri p'u-pissèpiu                  Pirsuàriri (o arcaico Pissuàriri) = persuadere                  Pirsuàrisi (o arcaico Pissuàrisi) = persuadersi                  Pirsuàsu ( o arcaico Pissuàsu) = persuaso                  (Mi pirsuarìvi = mi persuasi - Vi pissuarìu = vi ha persuaso - Ni pirsuarèmu = ci persuadiamo o ci persuademmo)                  Pirtùsu (o arcaico Pittusu) = buco, pertugio                  Ìrici a pirtùsu-fattu = 1. arrivare senza  incertezze né esitazioni al punto [come "ìrici a-fumu-calàtu] - 2.  Infilarsi in una situazione o discussione a dadi tratti, a danno fatto o  comunque troppo tardi.                  Io: a fari-pirtùsa, e ìddru: a  mèttiri-cavigghi! (descrizione seccata della situazione di chi si vede  contrastato con argomenti cavillosi)                  A squagghiàta 'a nivi , si vìrinu 'i  pirtusa! (lett.: Dopo lo scioglimento della neve, si possono vedere le  buche del terreno) (cioè bisogna aspettare il tempo debito per  verificare gli effetti reali di una data azione).                 Piru (pl. Pira) = pera 8frutto9 o Pero (albero: arvulu ri piru) - Al plurale Pira  (figurato) = botte date ai ragazzini                  Pirunètta (sing. Pirunèttu) = calzini da uomo, pedalini - -> 'mpiruni                  Caminàri 'mpirùni casa-casa = Camminare casa casa scon le sole calze, senza scarpe                  Pirùzzu = ---> marinaro                  Pisa = pesata (di pesce). Unità pratica di peso pari a circa 6 chilogrammi                  (Fari) 'a pisa = tipo di  combattimento tra due lottatori che abbracciatisi alla vita tentano con  la forza di atterrarsi reciprocamente. --> Pòtiri                 Pisàri = pesare                  Sunnu: Vanni pisa e Lorenzu abbannìa! [ Sono due soggetti che si equivalgono in negativo]                  Pisc pisc pisc =                  Piscàri =1. pescare  (prendere pesci) - 2. Cogliere qualcuno in fragrante, sorprendere  qualcuno in una specifica situazione - 3.Raggiungere, intercettare  qualcuno dopo una ricerca, un inseguimento                  'U piscài chi rummìa supra 'i libbra (L'ho beccato che dormiva sui libbri)                  'U piscài ch'era iùntu già a' Marònna ( L'ho raggiunto che era arrivato già all'altezza del Santuario della Madonna 9                  Piscazza = ammasso di pesci piccoli non necessariamente nel periodo della riproduzione (altrimenti --> varu)- Se di taglia superiore -> mània                  Pisci = pesce                   Ci prisintàu 'stu bèddru piattu ri pisci! = Con ironia, in riferimento a qualcosa di poco piacevole.                 Colapisci = personaggio della mitologia siciliana                  Cù paca ri prima, mangia pisci fitùsu! = Chi paga in anticipo finisce con il ricevere un pessimo servizio                  Cu ròrmi 'un pìgghia pisci (Marinàru chi rormi 'un pìgghia pisci).                 Éssiri sanu comu un pisci.                  Iurnàti-curti e pisci-longhi (o  viceversa) = cioè d'inverno (giornate corte) è meglio prendere pesci  lunghi (murene, gronchi ecc) mentre d'estate (giornate lunghe) è bene  pescare pesci corti                  Pasta cu i pisci, cù i pisci a m-mari!  (oppure: ma i pisci si li mangiàu 'a 'àtta!) (Cioè senza i pesci ma con  il solo condimento di fondo generalmente d'uso per preparare la pasta al  brodo di pesci).                  Pigghiàri u pisci =1. Raggiungere il  proprio obiettivo -2. Scivolare in avanti. - 3.Per una ragazza,  rimetterci la propria illibatezza.                  Pisci-allupàtu = cioè pesce che sotto la pelle ha la polpa erosa dalla --> mangiànza  (piccoli crostacei come le pulci di mare, che aggrediscono i pesci  immobilizzati o dalle reti o, in prossimità del fondo,dalla -->trìscia  (alga poseidonia dal lungo filamento),loro habitat. Risultano così  spolpati per intero, con la spina e qualche volta anche la pelle,  perfettamente ripulite.                  Pisci-carrabbinèri = il pesce martello,  lo squalo la cui testa caratteristica somiglia al cappello dei  carabinieri, di una volta.                  Pisci fora acqua.                  Pisci-malu o malu-pisci o pisci-tunnu =  squalo [ma anche a volte il pescespada] che segue o precede il branco di  tonni ed incappato tra le reti di una tonnara porta scompiglio e  terrore tra i tonni causandone la fuga dopo aver arrecato danni spesso  gravi alle reti per cui si parla di 'u malu-pisci 'n tunnàra (concetto usato spesso scherzosamente per indicare il ragazzo più vivace di un gruppo o di una famiglia).                  Pisci-mangiàtu = pesce pescato privo di una sua parte corporea perchè vittima di un qualche predatore                 Pisci-pètra = pesce di scoglio                  Pisci piscati cull'amu r'argentu =  ironico, per pesci comprati al mercato con i soldi e non catturati  dall'esibitore (ma anche nel significato di comprati a prezzo troppo  caro come se per pescarli fosse stato necessario utilizzare un amo  prezioso)                  Pisci-r'ovu = omelette, frittata d'uovo tirata in forma allungata                  Pisci-stoccu = stoccafisso                  *Stari a taliàri chi pisci si pìgghianu = Aspettare, attendere gli accadimenti prima di prendere una decisione.                 'Un-n' èssiri nné carni, nné pisci = fig. per non avere una propria e definita identità                 'U n'è pisci pi cuscusu! = Non è pesce  adatto per fare il cous cous, cioè [riferito a persona] non ha le  qualità adatte e necessarie per un certo compito o destinazione.                  'U pisci-bonu 'un ci mori 'n-chiazza =  (lett. Il pesce di buona qualità non muore al mercato, cioè non resta  invenduto) Fig. la merce (e per esteso le persone) di buona qualità,  valide, sono sempre ambite e contese.                       'U pisci féti (puzza) d'a testa! (La  prima cosa che va a male nel pesce è la testa)[Fig. La responsabilità  prima e maggiore, quando ci si trova in una situazione sgradevole,  bisogna ricercarla e attribuirla al capogruppo o capofamiglia].                       .'U pisci r'a-m-mari, è distinatu cù si l'avi'a mangiàri =Fig. di chiaro senso fatalistico. Non è possibile cambiare il destino                 'U pisci rossu si màngia i piscitèddri = Il pesce grosso mangia quelli piccoli                  'Un sapìri chi pisci pigghiàri = Essere indeciso sul da fare                  Pìscia (sostantivo f.)  = il due di spade nelle carte da gioco                    'U iocu d'a pìscia = gioco nel quale il due di spade era la carta vincente - [Chi sa in che cosa consisteva, cioè come si giocava?]
      Risponde Gianfranco Bertino: " il gioco della piscia": il 2 di  spade è la carta vincente. Si girano le carte ai giocatori e quando  esce l'asso [cioè un asso] si prende una quota, quando esce il 2 di  spade si vince il piatto.                  Pisciarèddra = 1.pollachiurìa, bisogno di orinare spesso - 2. tipo che si spaventa spesso e senza sufficiente motivo, timoroso, pavido                  Pisciàri = orinare                  Pisciàri fora d'u rinàli = Fig.Agire o fare un discorso inopportuno, indelicato ed offensivo                  Ìddru era beddru, 'u piddrusìnu, vinni 'a  'atta e ci pisciàu! = Lett. Già era bello (in senso ironico) il  prezzemolo. Per giunta c'è venuta la gatta e gli ha pisciato sopra. -  Fig. Si allude ad un guaio sopra un altro. Equivale a: Sopra 'a papula,  'u canfùgghiu! (Sopra una infiammazione, un foruncolo!)                  Pisciàrisi sutta d'u rìriri = farsela addosso per il troppo ridere.(-> Spasciddràrisi d'u rìriri).                  Fari comu a Mariu-pinta, chi veni di fora, e pìscia rìntra!  [in senso figurato:        chi fa sopportare alla famiglia le sue traversie extrafamiliari]                 Fari fètu ri pisciàzza = puzzare d'orina, spesso in senso ironico detto di qualcuno che non è riuscito nel suo scopo                  Rarìci arzènti: picchì ci-pisciàu-supra  'a figghia d'u siniàru = Radice molto pungente, amara, perchè gli ha  fatto sopra la pipì la figlia di un ortolano.                  Pisciàta = l'orinare, l'atto di orinare                  Pisciatèddra = l'orinata breve e veloce                  Pisciatùri = pubblico orinatorio, vespasiano                  Pisciàzza = urina, pìscio                 Pisci-pàinu = (dall'inglese pitch pine) legno di pino pece o pinus rigida adatto alle costruzioni navali                  Pisciùni (pl. pisciùna) = polpaccio, muscolo posteriore della gamba                  Pisèddra (o fiseddra o frisèddra) = piselli                  Pisi-pisi = usato nell'espressione "chiòvi pisi-pisi" cioè piove a gocce pesanti, a gocce ciascuna grande come una -> pisa
  Pìsuli-pìsuli =
di peso, ma anche come variante di pisi-pisi
  'U pigghiàu pisuli-pìsuli e 'u scuppàu fora = Lo ha preso sollevandolo di peso e lo ha scaraventato fuori.                  Pisintàrisi (o Prisintàrisi) = presentarsi
  Pisintàrisi panza-e-prisènza = presentarsi a casa altrui a mani vuote                  Pisintèriu = enterite                  Pìspisa = uccello vivace - Il diminuitivo pispisèddra indica fig. una ragazza di piccola statura, snella e visibilmente vivace                  Pissèpiu (o Prissèpiu) = presepe, con i -> pastùra                  "Pi' 'ssu nipùti, cari e mori!" cfr --> nipùti                  "Pi' 'sta cosa.." = Espressione  che non va tradotta letteralmente. In realtà l'espressione viene usata  per indicare delusione e sconcerto a commento di un favore denegato. Ha  un significato del tipo:" Se si vuole essere sinceri, effettivamente ci  sarebbe da dire che...".                  Pista = una pista, cioè  una quantità imprecisata ma abbondante, specie nell'espressione "una  pista di lignàte" cioè una pistata di botte                                    Pistàri = pestare                  Pista e ripìsta = batti e ribatti, gira e rigira...alla fine .. una discussione forse arriverà ad una conclusione                  Pistàri acqua 'nno murtàru = fare una fatica inutile e senza speranza [come Zappàri all'acqua e siminàri 'o ventu]                  Pistàri 'i péri = 1.  insistere energicamente per ottenere qualcosa [mentre "Appizzàri 'i peri  = puntare i piedi per impedire qualcosa] - 2.dare fastidio, creare  problemi a qualcuno.                  Pistiàri (dal greco estiào) = mangiare (dizione volgare usata in senso dispregiativo, ma meno di -> tussichiàre = mangiare veleno)                  Pistìu = (sost.) il cibo, sempre in chiave dispregiativa                  Pistulùni =                  Pistùni =                  Pìsuli-pìsuli -> pisi-pisi                  Pitànza =                  Pitàzzu =                  "Pi' tìa, àutru chi chìssu!"                  Pitìnia =                  Pitiniàru =                  Pitìttu =                  " 'U pitìttu fa vèniri"                  Di tutti i pitìtti...ìddru si senti                  di contro ->spitittàtu                 Pitò o Tirò; e Satariò = malattie immaginarie                  "Àju 'u pitò!" diceva una moglie  infingarda al marito per giustificare la sua svogliatezza. E il marito,  più volte turlupinato, quando si rese conto del fatto, bastonandola  rispose: "E iò àiu ..'u satariò!".                  Chissu/a àvi 'u pitò! Ironico per dire costui o costei non ha, in realtà, alcuna malattia.                  Pitràta =                  Pitruliàta =                  Pitrulìzzu = terreno sassoso                  Pittalèddru =                  Pittàli =                  Pittàri =                  Pitticunèddru o pitticùni  =1. oggetto sottodimensionato, insufficiente per l'uso cui è destinato.  Derivano forse per alterazione fonetica da --> pizzicùni e  pizzicunèddru  nel significato di pezzettino, cosa minuta, frammento -  2. diminutivo affettuoso di un nome di persona.- 3.Pizzicotto                 Vàsu 'a pizzicunèddru = bacio con i pizzicotti sulle guance del soggetto baciato                  Pittinìssa =                       Pizza =1. focaccia variamente condita - 2. Pizza, Pizzàta, Pizzalàta  =   È il colpo dato con la punta del proprio strùmmalo al corpo dello  strummalo del giocatore perdente la sfida di gioco secondo regole  prestabilite.--> strùmmalu                 Pizzaiòlu = pezzente [Mi pari un pizzaiòlu!]                  Pizzàru = 1. chi raccoglie pezze, stracci o comunque        cose di valore infimo [Si' 'na vecchia-pizzàra!] - 2.(??)chi fa o vende la --> pizza                 Pizzi-pizzi =  nell'espressione " Fàrisi a fàcci tutta-pizzi-pizzi" cioè vergognarsi  sino a farsi venire la pelle d'oca. Usato ironicamente per intendere il  contrario cioè "Èssiri fàcci-ri-balàta"(Èssere faccia di pietra, avere  una faccia di bronzo)                  Pigghiàri pizzi pi' sosìzzi!                  Pizzicàri = 1. beccare,  scoprire qualcuno in un momento per lui inopportuno - 2.incidere  qualcosa con un oggetto tagliente (es. favi-pizzicàti)                  Pizzicàrisi =1.pungersi reciprocamente con allusioni o provocazioni - 2.(fig.) risentirsi, sdegnarsi                   Pizzichiddriàri = pioviginare                   Pizzicùni =pizzicotto -->pitticùni                  (a) Pizzicunèddru =  (servendosi di un) diminutivo affettuoso del  nome di persona (esempio:  Nàcchiu o Nanài per Leonardo, Perna per Barnaba (f), Totò per Antonio,  Titì per Caterina ).                  Pizzìddru = (generalmente: che sta in punta) Spec.: ossu-pizzìddru, cioè il coccige                  Pizzìnu (pl. Pizzina) =                  Pizzu =1. punta, vertice, vetta - 2. bordo                  L'àiu 'n-pizzu a' ling(h)ua = L'ho in punta della lingua, cioè forse sto per ricordarmi (generalmente) di un nome                   Pizzùddru = pezzetto - Dim. vezz. Pizzuddrìcchio = pezzettino                   Pizzuliàri =                  Si pizzulìa = Si guadagna qualcosetta                  Pizzuliàrisi =                  Pizzùtu =                  Sàracu-pizzùtu = detto pure Suca --> termini marinareschi                  Pocu o Picca                  " 'nna-pocu"                  Pòlisa =                  Ponti =                  Mèttisi a culu-a-ponti                  Popolìno =                  Pòra = paura                  C'è pora chi....? [C'è paura che...? - Non sia mai che...]                  Porci = lo scoglio "i Porci" con il faro di Porcelli.
      Singolari due allineamenti:
      a) con l'isola di Formica e Trapani lo scoglio delimita un triangolo equilatero di lato pari a 3,5 miglia
      b) con Capo Grosso di Levanzo, lo scoglio-fanale degli Asinèddri  (Asinelli) e la secca di Bonagia, "i Porci" descrivono un unico  allineamento                  Porcu =                  Porci e mariti: comu li 'mparàti, l'avìti!                  'U fòcu ..'o -Munti, e 'u porcu ...'n-Trapani!                  Canta, porcu, ch'i favi vannu a  quattru-rana![Reclama pure (inutilmente), porco, ma le  fave costano  troppo per accontentarti!].                  Ghiànnari si sonna 'u porcu = (ironico) Ghiànde si sogna il porco. [Tutti, nei sogni, riflettiamo i desideri più forti].                  Porta =                  porta-fàusa = porta secondaria                  'A porta 'u sìnnacu = porta molto, troppo, frequentata per antonomasia                  Arriddùcisi d'arre' 'i porti 'i chièsi! =  ridursi in estrema miseria , sino a dover andare a domandare  l'elemosina dietro le porte delle chiese.                  'U Signùri chiùri 'na porta e rapi un  purticàli! = Il Signore (la Provvidenza) chiude una pora e apre un  portone! Non bisogna disperare.                  Stari porta-cu-porta = detto relativamente a due famiglie abitare affianco, in appartamenti contigui.                  Fora 'a porta = fuori delle porte est della città, quando essa era munita di mura                  Quando qualcuno entra in casa e lascia la porta aperta si sente spesso dire: "'U cani, trasìu!"                  Le Porte nelle mura di Trapani:
        Ad EST: - Porta Austra del Castello di Terra - fornito di rivellino;
o Porta della Madonna, attigua al Bastione dei Cavalieri, di fronte alla Casa dei PP. Mercedari.
Le due porte erano munite di ponte levatoio
- Porta delle Trincee, chiamata anche Porta Nuova
A SUD: - Porta Galli ('a porta 'e àddri), per le arselle che, pescate nei fondali fangosi del vicino Canalèddru,vi si vendevano;
- Porta dei Pescatori
- Porta del Porto o Lucadella, costruita sotto il regno di Filippo II,
detta anche Porta Regina perché da essa entravano in città i sovrani e personalità del tempo.
- Porta Oscura con orologi omologata al Palazzo Senatoriale;
- Porta Serisso o Porta Ossuna ('a porta Salìssimu)('a porta o' Cursu).
Ad OVEST:- Porta Eustachia, nei pressi dei Cappuccini;
- Porta Sant’Alberto, che chiudeva il Corso Vittorio Emanuele;
A NORD: - Porta “Delli Putielli” o Botteghelle, di fronte la Porta Ossuna o Serisso ;
- Porta della Boccerìa, pure Porta Felice, risponde all’altezza del Mercato del Pesce                  Portafògghiu =                  Portafògghiu a-màntici                  Portarròbba = 1. - 2.                  Portò =                  Portòvisi = termine marinaresco -->                  Portu =                  Portu-cosci                 Avìri 'u portu sutt'o-ventu                  Portu 'mpèricu = Porto Empedocle                   Posta = (mar.) il  luogo, la posizione, il sito adatto alla pesca con la lenza. Un sito  adatto per la pesca con reti si indica con --> 'mposta                  'A posta àv'a quariàri (= il sito si deve  riscaldare) prima di cominciare a rendere bene. Cioè bisogna lasciare  ai pesci il tempo di accorrere).                    'A posta 'e l'òrvi!          [esclamazione per manifestare un sintetico giudizio positivo su qualcuno](Cosa          significa letteralmente e da che cosa deriva?
        Vedi nota 1 in sezione: dubbi.                   Postu 'n casa - Postu o' peri = Fino in  casa - Posto al piede (del destinatario). Detto come indicazione del  posto dove andare o portare una qualche cosa per riguardo o per  imposizione.  [Ìrici postu  o' peri = recarsi di persona al cospetto di  qualcuno per sottomissione o per provocazione].                 Pòtiri = (verbo) nel senso di avere la capacità di  vincere, superare con la forza qualcuno altro sia per gioco ( -->fari a pisa) che in uo scontro reale                  Cicciu 'u pòti a Tore - Ninu 'unn 'u pòte a Peppe                  Pòviru = povero e---> Puvirèddru (dim. e dispregiativo) = poveretto                  Pòviru arrinusàtu = (riferito particolarmente agli arricchiti) povero tracotante, arrogante, superbo                  Pòviru e sfarzùsu! = Povero e borioso.                  'U puvirèddru pi' la via, 'a limòsina  facìa = La nobiltà d'animo non dipende dal proprio stato ma dal modo di  essere. Il detto viene utilizzato per criticare le scuse addotte da chi  si è sottratto ad un atto di generosità.                  Mi pari 'u puvirèddru -'i-Pacèca! = Per  sottolineare in modo antonomastico una situazione di estremo disagio.  Come se a Paceco un povero fosse più disgraziato di un povero di altro  luogo.                  P(r)àcchiula = guaio, insuccesso, (fig.) frittata                  Cumminàri p(r)àcchiuli = combinare guai                  Fari 'nna-p(r)àcchiula = conquistare un vistoso insuccesso                  P(r)acchiuliàri = combinare una p(r)àcchiula rivelando per ingenuità notizie riservate o delicate.                  Pratica o Prattica o (arc.) Piàtica = (sost.) pratica                  Praticàri o Pratticàri o (arc.) Piaticàri = praticare                  Cù prattica a mastru all'annu è capu-mastru! [addivènta-maèstru!] (detto in senso chiaramente negativo).                  Prattica a chìddri mèggiu ri tia e pàcaci  'i spisi! [Iùnciti cu chìddri mègghiu di tia e ....]( Frequenta quelli  che sono migliori di te e all'occorrenza, per compenso, paga tu  eventuali spese.)                  Pràticu o Pràtticu o (arc.) Piàticu = pratico, esperto, competente                  Premiu =                  P(r)èrica = predica                  'U turcu, e 'a-p(r)èrica = (lett.):  Comportarsi come  un turco (cioè un musulmano) esposto au una predica  cristiana, cioè mostrarsi assolutamente refrattario e  sordo  all'argomento in discussione                  P(r)èscia = fretta                  Avìri p(r)èscia = avere fretta [---> Prisciàloru]                  Di p(r)èscia = di fretta, in fretta, frettolosamente                  P(r)esciaròlu o Priscialoru o Prisciulùsu = soggetto affetto da prèscia, frettoloso                  'A atta prisciulùsa fa attarèddri orvi                  Prèu = pregio, compiacimento, festosità, gradimento [---> Priannèddru]                  Fari prèu = dare prova del proprio  compiacimento, della propria gioia per la visita di una persona o per il  ricevimento di un regalo gradito                  Mègghiu-e-preu! = Ancora di più, a maggior ragione                  Prezzu = prezzo                  C'u piacìri 'un c'è prezzu!                  Priannèddru = soggetto che per  estroversione o geneosità tende a manifestare esplicitamente la sua  gioia e il proprio compiacimento per ciò che riguarda sia lui stesso che  anche altri per cui è spesso "tutto priàto"di una qualche cosa o  situazione o "fa-prèu" a qualcuno o a qualcosa o tende  a "priarisìnni"  di questa o quest'altra cosa. ---> Priàrisi. Opposto a -->Rèviu                 Priàri = pregare
  Indicativo presente: prèu, prèi, prèa, priàmu, priàti, prèanu
  Indicativo pass. remoto: priài, priàsti, priàu, priàmu, priàstu, priàru
  Congiuntivo imperf.:1ª, 2ª e 3ª priàssi, priàssimu, priàssivu, priàssiru
  Participio pass.: priàtu
  Gerundio: piànnu                  Prèa a zita cc'abballàssi: prèa          'a zìta chi stancàssi = di chi fa qualcosa di non strettamente necessario che          poi finisce nell'eccessivo                  San Petru, pi'-mìa  priàu! = San Pietro ha pregato [solamente ed esclusivamente] per me!  epressione usata per rimarcare sarcasticamente un atto o un  atteggiamento marcatamente egoistico.                  Priàrisi = manifestare prèu, compiacersi --> Priannèddru                  Priarisìnni = compiacersene --> Priannèddru                  Priàtu = (agg.) compiaciuto                  Èssiri tuttu priàtu = mostrarsi compiaciutissimo, anche in eccesso                  Primalòra = donna al primo parto; primipara.                  P(r)imièra = 1.nel gioco  delle carte (scopa e scopone) è la combinazione dei quattro 7 (=21  punti ciascuno) eventualmente supportati o sostituiti dai 6 (=18 punti  ciascuno) o dagli Assi (=16 punti ciascuno). La combinazione a punteggio  più alto vale 1dei 4 punti di mazzo del gioco. Gli altri sono: carte  (possesso di più di 20 carte), ori (possesso di più di 5 carte denari),  settebello (possesso del 7 di denari). - 2. --> Termine marinaresco                 P(r)imintìu = (agg.) precoce, di prima, dei primi giorni, frettoloso, fresco, tenero - (sost.) fase iniziale                  Fruttu primintìu = frutto di primizia                  Tunnàra primintìa = tonnara "di andata",  cioè che intercetta i primi branchi di tonni in transito più in maggio  che in giugno prima della deposizione delle uova                  'Stu primintìu = (nel)la fase iniziale della stagione (o periodo) in corso                  Principiànti =                  Diu ti scansi di lu malu vicinu, e di un principiànti di viulinu.                   Princìpiu = principio, inizio                  Ogni princìpiu havi la so' fini.                  Ogni princìpiu è forti, e ogni desidèriu  veni a fini = Ogni inizio è duro e ogni desiderio finisce con il trovare  comunque una sua soddisfazione.                  'Un pìgghia nuddru princìpiu = Non dà segno di voler dare inizio ad una certa opera, ad adempiere ad un certo impegno                   Prisciàloru = --> p(r)escialòra                  P(r)isènza =  apparenza, cospetto, esistenza, figura, parvenza, prontezza, spirito                 'A prisènza, è liùni = Sostenere di persona (presente) le proprie ragioni è producente.                  Méttiri (o Prisintàrisi) panza e prisènza.                  Prissèpiu = --> Pissèpiu                  P(r)itènniri = 1. pretendere - 2.volere nel senso di ambire a fidanzarsi o a sposare una certa persona (Chissi rui si pritènnnninu)                  Pritìsa = pretesa                  P(r)iùri = priore                  Ci rissi 'u patri priuri a' matri batìssa:        senza-rinàri, 'u-si-nni canta missa! [Tutto si paga.Nessuno fa regali][Mastru-ràtu, morsi ammazzatu!].                  Privalìrisi  = riacquisire un vantaggio, riconquistare un equilibrio reagendo in  modo quasi istintivo al cospetto di una situazione di pericolo come una  scivolata                  Si-potti privalìri - 'Un si-potti privalìri                  Privàrisi = privarsi, rinunciare più o meno volontariamente di qualcosa                  Privatìva = negozio che gode della concessione di un commercio in esclusiva di qualche bene o servizio [Monopolio].                  Privu = privo/privato, impedito, mancante                  Èssiri privu di fari.... = Essere impedito di fare ..../ Non appena ci si provi a fare...                  P(r)òcchia =                  P(r)ròiri =                  Pròsiti = prosit; molto bene                  Prova =                  Prua o Pruva o (arcaico) Piùva = prora, la parte anteriore di una imbarcazione, nave                  Abbàsciu a pruva                  Acchianàri ri prua e scìnniri di puppa                  Mèttiri 'a prua-di-supra = 1.(mar.) puntare,  dirigere la prua della nave verso un punto preciso - 2. (fig.) prendere  di mira, puntare la propria attenzione in modo puntiglioso su una  persona, talvolta anche con intenti pedagogici specie se si tratti di un  ragazzo                       Prucissiòni = processione                  'A cira squàgghia, e 'a prucissiòni 'un camìna!  (La cera si scioglie e la processione non avanza! = il tempo passa e la  situazione non evolve)                  Unn 'u 'ulìri mancu pi' cumpàgnu di  prucissiòni! (Non accettare, rifiutare la compagnia di qualcuno in ogni  caso e in modo assoluto).                  Pruna-ri-cori =                  Pruvàri = provare, sperimentare, mettere alla prova                  Mègghiu 'u tintu pruvàtu, chi 'u bonu a pruvàri.                  Pruvèrbiu o Pruvèbbiu (arc. Puèbbitu) = proverbio                  Rici 'u pruvèrbiu antìcu.....                  P(r)uvirènzia = provvidènza                  Paci, salùti, e pruvirènzia, quantu n'appi Maria-l'Orva...sutta la panza!                  Pucciddrùzzu o Purciddrùzzu = 1. porcellino, porcino - 2--> Termini marinareschi                  (milùni) pucciddrùzzu = melone porcino, dalla buccia verdone e polpa bianca o rosea, di piccola taglia                       Puci (sia m. che f.)= pulce                  Fari 'u sonnu d'u puci = fare un sonno brevissimo                  Mèttici un puci nn'arìcchia = Mèttici un puci  'ntesta = insinuare nell'animo altrui il tarlo di un dubbio, di un  sospetto, di una tentazione                  Puru 'a puci avi 'a tussi! = Quando un essere insignificante pretende di dire la sua.                  'Un putìrisi pigghiàri 'nna puci nn'-on-anca = (fig.) Non potersi permettere un attimo di tregua.                  Va-cèrcaci 'i puci a to' soru! = (Vai a cercare  - e togliere - le pulci a tua sorella!) [Forte e brusca intimazione  rivolta ad un invadente scocciatore (iron.)]                  'a Puddràra = ----> Termini marinareschi                  Puddricinèddra = Pulcinella, personaggio del teatro farsesco dell'Opira 'e pupi sinonimo di persona non seria, senza peso e parola.                  Puddricìnu =                  Avìri 'u puddricìnu nno' stòmmacu = essere molto preoccupato per qualche cosa di negativo sull'immediato                  Pùddru =1. timbro, bollo - 2.(anche pùdru) puledro                  Puisìa = poesia                  Vèniri a puisìa = Vèniri a versu = fare rima                  Pulaccu = indovino --> abbisatùri - Anche colui che smorfia i numeri della càbala.                  Pulìtu = pulito                  Pulìtu..comu a mastr'Antòni-porcu! (ironico)                  Pulizziatàzza = Pulizia supra-supra = pulizia sommaria                  Ràrici 'nna pulizziatàzza                  Pulmùna = --> Pumuna --> Purmùna                  Pulpìssa o Purpìssa = ---> Termini marinareschi                  Pulpu o Purpu = polpo, polipo ---> Moscardini ----> Faèddru                 Èssiri 'u- pulpu e 'a-laùsta = Essere come il  polpo e l'aragosta, detto di due soggetti continuamente in lite tra loro  e subito pronti a riconciliarsi per ricominciare a litigare.                  Calàrici 'u pulpu = Calàrici 'u sonnu                  Si sì puèta e l'arma t'abbàsta / dimmi cù-àvi  'a panza 'n-tèsta? (Se sei poeta e l'anima ti basta/dimmi chi ha la  pancia nella testa?)  [il polipo]                 Pulviràzzu --> Purviràzzu                  Pulviri --> Purviri                  Pùmicia = pietra pòmice, leggera e spugnosa, biaco-grigiastra                  Pumùna o Pulmùna o Purmùna = polmoni                  Mangiàri purmùna = lamentarsi a voce bassa e indistintamente, brontolare --> Runghuliàrisi                 Pumunèddru o Purmunèddru = lett. polmonello. ---> Termini marinareschi                  Fariccìlla a purmunèddru = sgualcire.  Comportarsi in modo ossessivo e impenitente sino al limite da rischiare  di fare perdere la pazienza e far sbottare il bersaglio della propria  attenzione.                  Pumunìa o Purmunìa = polmonite                  Punta e pumunìa = polmonite apicale                  Lèvati di 'ssa currènti (d'aria), chi pigghi 'nna punta (e pumunìa)!                   Pùngiri = 1.pungere, bucare -          2.offendere, provocare - 3.ferire con arma da taglio - 4.associare ad una cosca mafiosa                   Avi a pùngiri pi fàri mali =Deve pungere,          stuzzicare, provocare per arrecare danno (ha a che vedere con la formazione          del carattere)?                  [Ci voli pungiri, pi fari mali] = Fare esperienza è          necesario per imparare                  Cu pùngiri si senti, nesci fora = Chi si sente          offeso (e non è d'accordo), se ne vada                  Pungiùta =          puntura, l'atto e l'effetto del pungere (anche in senso metaforico di          offesa o insinuazione)                  Pungiùtu = punto, chi è          stato vittima di una -> pungiùta (metaforicamente chi è          stato oggetto di offesa, ma anche detto di "mafioso" affiliato          e come tale riconosciuto)                  Pùniri = --> Termini marinareschi - Vedi anche --> Punitùri                  Punta =1.estremità, punta, apice. - 2. Infiammazione de della pleura polmonare interessante particolarmente gli apici                  Puntalòri = detto di --> opi --> Termini marinareschi                  Puntalòru = punteruolo                  Puntìna = merletto                  Fari puntìna = ricamare                  Puntu = 1. punto (in tutte le sue accezioni). - 2. pudore                  Punt'-acchèttu = punto di asola, di occhello                  Puntu rimìsu = un punto speciale di sartoria                  Punt'-a-giornu = punto speciale di ricamo                 Arrivàti a-'ssu puntu = Così stando le cose.....                  Di puntu-'mmiàncu = Improvvisamente, senza perchè                  Di tuttu puntu = sotto ogni aspetto, senza limite                  Unn'avìri puntu 'n-facci =(fig.) essere spudorato, sfacciato; non avere alcun senso di onore e dignità                  Mèttisi un puntu 'n-mucca e 'n'autru 'n-culu = Cucirsi la bocca e il.. restarsene zitto                  Puntùne (pl. puntùna) = ---> Giochi: CU STRUMMALU o PIRÌU (Trottola)                 Pupa = bambola, pupa (diminutivo: pupìddra)                  Pari 'na pupa = detto di bambina o giovane donna dai lineamenti belli e delicati                  Pupa ri zùccaru = pupa di zucchero,  statuetta (cava all'interno) di zucchero forgiata in molteplici forme e  colorata a colori vivaci.Era il dono tipico e tradizionale che si faceva  ai piccoli nel giorno della commemorazione dei defunti (2 novembre,  giorno dei morti) assieme ai frutti secchi e ai frutti di martorana e,  se possibile, anche ad un giocattolo.Il tutto, confezionato su di un  piatto o in un vassoio, veniva nascosto in un anfratto della casa e i  piccoli avevano il compito, al mattino, di andare a cercare e trovare  ciascuno il proprio" dono dei pareti morti" Particolarmente diffusi e  graditi erano:
       'a pupa, cioè la ballerina; 'u àddru, il gallo; 'u palarìnu, Orlando; 'u cavalèri, il soldato a cavallo ecc.                  Pari 'na pupa ri zùccaru =1. (al  positivo:rimarcando il lemma pupa) complimento rivolto ad una bimba o a  una donna di grande compostezza e gradevolezza - 2.(al negativo  rimarcando il lemma zucchero) critica rivolta ad una donna  pacchianamente imbellettata.                  Pupatèlla = sacchettino  confezionato ponendo un poco di zucchero in un angolo di fazzoletto poi  legato a nodo e inumidito lievemente per potere metterlo in bocca al  lattante squieto che così generalmente si calmava.                  Pupazzàta = comportamento da persona poco seria, gesto da pupazzo                  Pupètta (pl. pupètti) = polpetta                  Pupìddra o pupìddru = diminutivo di pupa o pupo                  Puppa = poppa, la parte posteriore di una imbarcazione                  Abbàsciu a puppa = nel locale sottocoperta di poppa                 Acchianàri ri prua e scìnniri di puppa = Sapersi destreggiare                  Pupu = pupo, pupazzo (diminutivo: pupìddru)                  Pupu ri pezza =( pupo di stracci) soggetto senza carattere e personalità                  Pupu-lordu = soggetto trasandato e sporco                  Vèstiri 'u pupu = (fig.) infiocchettare  in modo ipocrita e menzognero un argomento per renderlo digeribile ed  accettabile ad una controparte allo scopo di trarne vantaggio o  sottrarsi ad una punizione.                  Purciddrùzzu ----> Pucciddrùzzu                 Purènti = saggio, riflessivo, tollerante [contrapposto a ---> Spurènti = stolto, irascibile, bilioso].                  'U purènti e 'u spurènti ..pònnu stari;  du' spurènti , 'un-pònnu-stari!(Un saggio e uno stolto possono  convivere; due stolti non possono convivere!).                  Purìa = Orlo basso, a ripiègo, di un indumento.                  Purìggi = (ironico) prodiggi, prodezze                  Purmùna --> Pumùna --> Pulmùna                 Purpàggini =                  Purpìssa o pulpìssa = --> Termini marinareschi                  Purpu --> Pulpu                 Purrìtu = fradicio, marcio                  Fràriciu-purrìtu = fradicio al massimo livello                  Purtànti = ---> Termini marinareschi                  Purtàri = portare                  Èssici purtatu a...= aver genio per una qualche attività, essere incline                  Purtari a' luci = partorire, mettere al mondo                  Purtari avanti a unu = promuovere, raccomandare , favorire qualcuno                 Purtari 'n-chiànta ri-manu = Avere profondo rispetto e una dichiarata ammirazione nei riguardi di  qualcuno                  Purtari-bannèra = primeggiare, essere il primo                  
Purtari 'u misteru = l'atto di condurre a spalla,assieme ad altri,  un  gruppodella Processione dei Misteri del Venerdì Santo a Trapani
        Vedi --> Misteri. [ per traslato, sopportare un        peso davvero gravoso].
                      Purtari 'u mortu a cacàri = (fig.) usare cautele        e delicatezze ridicolmente esagerate e fuor di luogo                 'Unn èssiri tipu di fàrisi purtari 'n còddru = non essere un tipo da pesare adagiandosi sugli altri                  Com'è, ci li purtàmu 'ssi ficu a Gènuva? [????]                  Purtata = 1.dimensione,  estensione, grandezza, rilievo, peso, importanza - 2. ognuna delle  vivande portate a tavola - 3.capacità di carico - 4.distanza  raggiungibile da un proietto                  Un minchiùni di 'ssa purtata = Un cretino di dimensioni colossali                  Purtàti (sost. f. pl.) = appoggi autorevoli, raccomandazioni efficaci                  Avìri purtàti = essere ben supportato, avere appoggi in alto loco                  Purtèddru o Spurtèddru  = 1.portello, sportellino - 2.piccola apertura in una porta grande -  3.imposta di una finestra o di un armadio - 4.presa d'aria sul tetto -  5.uscio di una gabbia - 6.apertura laterale della carrozza o dell'auto                  Purtèntu = portento, prodigio, meraviglia                  Purtèri o purtinàru = portiere di uno stabile                  Puru = pure, anche                  Puru chissu c'è? = Può accadere anche in questo altro modo?                  Purviràzzu o Pulviràzzu = polvere sospesa in aria o depositata su qualcosa                  Aisàri purviràzzu = Alzare polvere, cioè  1.cercare di confondere le cose con argomenti non tanto pertinenti - 2.  fare scena dandola ad intendere                  Pùrviri o Pulviri = Polvere 1. l'insieme di minute parti di terra secca sollevata dall'aria - 2. sostanza esplosiva - 3.capacità notevole                  'Un ci 'a facìa 'ssa-pùrviri! = Non credevo che valesse tanto, che fosse tanto capace.                  A cù avi chiù pùrviri, spara! = Chi creda di averne i mezzi dia pure inizio alla disputa,alla guerra.                  Pussèriri = possedere                  Indicativo presente: pussèru, pussèri, pussèri, pussirèmu, pussirìti, pussèrinu
        Indicativo imperfetto: pussirìa, pussirìvi, pussirìa, pussirìamu, pussirìvu, pussirìanu
        Indicativo passato remoto: pussirìvi, pussirìsti, pussirìu, pussirèmu, pussirìstu, pussirèru
        Congiuntivo e condizionale: pussirìssi, pussirìssi, pussirìssi, pussirìssimu, pussirìssivu, pussirìssiru
        Participio passato: pussirùtu
        Gerundio: pussirènnu                   Pustèddri = cicatrici delle pustole determinate dalla vaccinazione antivaiolosa                  Pustèri = postino                  Pustiàri = appostarsi, fare la posta a qualcuno, spiare                   Pustiàta = appostamento                  Pustiàtu = appostato, messo di guardia                  Pustiddra = nota a margine, commento generalmente malevolo, chiosa pretestuosa, ostacolo                  A ogni parola ci metti 'na pustìddra = Contestare qualcuno senza soluzione di continuità                   Pusu = polso                  Tuccàrici 'u pusu = Tastargli il polso, cercare di capire le intenzioni di qualcuno                  Putìa = bottega - Diminutivo: Putièddra                 Ràpiri putìa = Aprire una bottega, dare inizio ad una attività                  Cu 'un canùsci l'arti, chiùri putìa! =  Chi non ci sa fare, è costretto a chiudere bottega. Cioè finisce male  chi non ci sa fare, chi non sa stare al mondo.                  Putiàru = bottegaio                  Pari 'u putiàru-ch'un-fa-crirènza! =  Sembra il bottegaio che non fa credito. Detto di chi assume un  atteggiamento burbero e scostante allo scopo di scoraggiare ogni  iniziativa altrui                  'U putiàru soccu avi, abbannìa! = Lett.:  Il bottegaio pubblicizza la merce che ha. Fig.:1. Chi declama i difetti  altrui molto spesso elenca quelli propri. -
      2. Ognuni può dare solo quello che ha.                  Putièddre o Putieddri = diminutivo pl. di putìe                  'n-mèzzu 'e putièddre = Via Botteghelle ('a porta o' Cùrsu, Porta Botteghelle)'                 'n-mezz'i putièddri = è la zona di incrocio tra  Via Nunzio Nasi (già Via Cortina) e Via Serisso una volta densamente  occupata di piccole botteghe                 Putìnu = 1.La Ricevitoria del Banco del Lotto - 2.il titolare stesso della ricevitoria del Banco del Lotto                 Putìri = potere (sostantivo) e( verbo--> Pòtiri)                  Avìri 'n-putìri = avere il controllo di qualcuno o qualcosa                  Indicativo presente: pozzu, pòi, po', putèmu, putìti, ponnu
        Indicativo imperfetto: putìa, putìvi, putìa, putìamu, putìavu, putìanu
        Indicativo passato remoto: potti, putìsti, potti, pòttimu, putìst(iv)u, pòttiru
      Congiuntivo: putissi, putissi, putissi, putìssimu, putìssivu (putîssu), putìssiru
      Participio passato: putùtu
      Gerundio: putènnu                  Putrùni = poltrone, bacchettone, infingardo                  Santa Putrunarìa = in senso ironico                         Puvirèddru (dim. e dispregiativo di pòviru) = poveretto                  Cunnu-ri-puvirèddri = buca, posto, ricovero di poveracci, di accattoni                  'U puvirèddu pi' la via, 'a limòsina facìa! [per tracotanza o perchè non c'è mai limite al peggio].                  Mi pari 'u puvirèddru-'i-Pacèca! = Mi sembri il poveraccio di Paceca! (cioè un poveraccio al superlativo, per antonomasia).                  Puzzàli = --> Termini marinareschi                  Puzzèttu = un tino di legno  con all'interno un secchiello di zinco, che poteva essere   fatto girare  con una manovella. L'intercapedine veniva riempita con la miscela    eutettica (sale e ghiaccio) e il tutto poi posto in un letto isolante di  paglia. La miscela   congelava il contenuto del secchiello per  sottrazione di calore, mentre il   movimento rotatorio impediva la  formazione di cristalli di ghiaccio troppo   grossi. -> Scursunèra                  [ultima voce 11.01.2012]
Q
Quàcchi o quàlchi o Còcchi = qualche              Quàcchi  (o còcchi) 'iòrnu = qualche giorno              Còcchi vòta (o bòta) = qualche volta; prima o poi              Quacìna = variante arcaica di -> cocìna = calce, calcina              Quàgghia = 1. quaglia (uccello) - 2. matrona (scherzoso) - 3.melenzana tagliata a spicchi, per l'asse lungo, lasciati uniti in alto e fritta in bagno d'olio              Quagghiàri = 1.quagliare, rendere solido,  coagulare - 2. appiattirsi - 3. arrivare ad  conclusione (figurato: a bocce ferme)              Cosi ri fari  quagghiàri 'u sàngu ne' vini  = Cose da far diventare solido  il sangue all'interno delle vene              Mari quagghiàto = mare decisamente piatto              A' quagghiàta... = quando si arriverà al dunque, alla fine              Quagghiùmi o quagghiarùmi o quagghiatùmi = bonaccia totale, assoluta              Qualcùnu o quarcùnu = qualcuno              Quale = agg. interrogativo con connotazioni avverbiali              'Unn'è cosa per la quale = (ha connotazione negativa) Non è un gran che, non vale interessarsi più di tanto              Qual'è-gghè = qualunque possa essere,quale che sia , non importa quale              Qualeddru = tipo di verdura nostrana dalle coste forti. Da mangiare bollita, fredda, con sale olio e limone              Quann'è-gghè = in qualunque momento; quando capiterà              Quannu = quando              Quannu 'i piràti  su' chi-ossài d'i 'uccùna, 'un ci stati a-gghìri              = Quando (la fatica)  i passi per andarci sono più numerosi dei probabili  bocconi, non vale la pena di andarci              Quannu 'i-rui si 'ònnu, i tri 'un pàssanu               = Quando i due ( innamorati)  si vogliono, i terzi ( gli estranei) non prevalgono, non possono essere di  impedimento               Quannu amuri 'oli, trova locu! (Quando la passione è forte, si trova modo e luogo per incontrarsi)              A-quannu, a-quannu = (concessiva, non temporale) Fin tanto che..., Fino a quando..., Giungo ad ammettere che.                  Quant'è-gghè = Va bene.. 1. quanto che sia (grande, grosso, pesante ecc..) - 2. quale che sia il prezzo              --> com'è-gghiè; cù è-gghiè; qual'è-gghiè;soccu-è-gghiè; unn'è-gghiè.              Quàntu =1. quanto - 2. in che misura, a che grandezza  ecc.- 3.come -> tàntu              Quàntu va' un càzza-càzza, 'un ci vànnu centu tìra-tìra = una azione energica vale più di cento tentativi blandi              Quàntu va'  'n'amìcu 'n-chiàzza, 'un ci vànnu cent'unzi 'n càscia!              = Avere  un amico disponibile in un posto di potere  vale più di un  fortuna in cassaforte              Tantu ti rètti,quantu mi ràsti! = Tanto ti ho dato, quanto mi avevi dato! (= Ti ho reso la pariglia!)              A quantu lu vìnni? = A che prezzo lo vende?              Màtri-mìa, quàntu addivintàsti! = Mamma mia, (quanto)come sei diventato! ( quanto alto, grasso, magro ecc. ti sei fatto!)              Quantu basiricò simìni ogn'annu, tu mi nn'ha'-ddàri.... = Che grande quantità di basilico semini ogni anno, tu me ne devi dare.....              Quaquariàrisi = farsi indietro poco onorevolmente --> rifardàrisi              Quaràra = grande caldaia [usata per tingere abiti o reti dei pescatori (-->zappìnu)]              Quararàru = l'artigiano ambulante che stagnava quaràra e --> parèddri, cioè che   rivestiva a caldo di stagno i recipienti di rame da cottura ---> stagnatàru              Quararèddru = (diminutivo di --> quaràru) piccolo quaràru              Quararèddru a p(r)imu 'ùgghiu! = Soggetto che va subito in ebollizione, cioè che reagisce emotivamente d'impulso --> 'ncazzùsu              Quaràru = pentola da cucina, di terracotta o di rame, con l'interno protetto da smalto o stagno              Quararùni = quaràru grande (ma molto meno della -->quarara)              Quariàri = 1.(transitivo) riscaldare, rendere càuru - 2.(intransitivo) diventare caldo, sentirsi riscaldare - 3.-->Termini marinareschi              1. quariàri l'acqua              2. l'acqua quariàu - Stàiu quariànnu              Quariàrisi = riscaldarsi 1. prepararsi fisicamente con un adeguato esercizio atletico- 2. predisporsi all'incazzatura esplosiva              Quartàra (pl. quartàri) = recipiente di terracotta della capacità di un quarto di barile (da cui il nome). Piccola --> giàrra              'A quartàra, c'a petra, 'un ci pòti [Cioè una cosa, una persona fragile non può competere con una cosa, una persona di maggiore spessore).              'A quartàra di meli = (Lett.: La quartàra del miele). Era la piccola giàrra stagnata dove veniva conservato dai bottegai il miele e raschiando la quale si riusciva quasi sempre a racimolarne un poco. Era così chiamata metaforicamente la --> credènza, il classico mobile della cucina-pranzo, perchè rovistandovi dentro si poteva trovare qualcosa da mangiare.              'A quartàra chi va all'acqua: o si rumpi, o si ciàcca!= ( la quartàra che viene portata ripetutamente alla fontana o si rompe o si lesiona =
     chi si espone ripetutamente ad un rischio finisce con il subirne le conseguenze).
             Quartaràri = artigiani costruttori di quartàri (mastri-quartaràri)              Èssiri com'u mastru-quartaràru: chi appìzza 'i mànichi unni ci pari e piàci a iddru = Essere come il mastro-quartaro che appiccica i manici alla quartara dove gli pare e piace. Detto ovviamente di qualcuno che argomenta incoerentemente secondo le sue momentanee convenienze.              E' quartaràri = Già Piazza stovigliai ora Piazza Martiri d'Ungheria. Era la sede delle botteghe dei mastri-quartaràri              Quartéri = in origine un quarto della città, poi zona (Via XXX gennaio) dove aveva sede l'alloggio dei soldati (caserma).              Trasi e nesci, d'u quartéri = rimprovero rivolto a chi,  entrando ed uscendo ripetutamente, sporcava di casa              Quartiàre = dividere in quarti              Quartiàrisi = destreggiarsi difendendosi, fare la guardia a se stessi              Quarùmi = 1. interiora mangiabili degli animali,frattaglie -[ 2.(dall'ancestrale caudùmi) calura ristagnante per forte tasso di umidità ]              Quarùsu = persona che soffre il caldo e non  il freddo              Quatèla = cautela, garanzia               Quatalàrisi = cautelarsi, guarantirsi              Quatèrnu = quaderno              'u quatèrnu-ri-scrittu, 'u quatèrnu-ri-nùmari              Quatralìnu =( agg. ) di qualcosa che abbia sezione quadrata              Quatràri = 1.quadrare (i conti, un ragionamento) - 2.convenire              'Un ci quatra = Non gli quadra il conto, non gli è chiara la limpidezza del ragionamento, non gli conviene (Quindi non accetta).              Quatràtu = qudrato              Cu nasci tunnu, 'un po' mòriri quatràtu (o -> chiàttu)              Quatrèttu = antico gioco di ragazzini --> Giochi              Quatrìglia = antico ballo di gruppo col quale i partecipanti, disposti a quadrato, eseguivano figure come da comando chiamato in francese approssimato (Quadriller) . Detta anche --> Contronànza              Quàtru = quadro              U quàtru c'emu a fari! (Ironico: per sottolineare la bruttezza di qualcuno o qualcosa).              Mi pari un quàtru anticu. (Di qualcuno dall'espressione e dall'abbigliamento anacronistico, trapassato, fuori moda di molto).              Quattru = quattro - Viene usato anche per indicare una quantità limitata e indeterminata.              Nnà quattru botti, s'allistìu o S'allistìu nna' quattru e quattr'ottu = Si è sbrigato in quattro colpi, cioè rapidamente              Chissu, si li mangia quattru fila (di maccarruna) = Riferito a qualcuno che, in genere, ci sappia fare              Quattru di cuntu = quattro, a contarli realmente, esattamente. Come --< dùi ri-cuntu              Si-nni èru: quattru a-mazzi, e cinc' a-ligna = (I soldi) Se ne sono andati (dilapitati) rapidamente. Bruciati in parte (quattru) a mazzi e il resto (cincu) a legna, lasciando solo cenere.              Iri a quattru-un-sordu = Costare poco, valere poco.              S'accuràu cu quattru zòcculi e na scupa! =(Lo sposo o la sposa) si è accontentato di quattro zoccoli e una scopa, cioè di molto poco. A dispetto delle complesse usanze nuziali del luogo o per necessità.              A quattr'occhi = Da solo a solo
       A quattru peri = carponi
       Ririccìnni quattru = Riprendere, rimproverare qualcuno in modo più o meni brusco ma senza reticenza.              Quetu = quieto, tranquillo al contrario di -->squètu              Si n'issi beddru-quetu! (Se ne vada tranquillo che tutto è a posto)              Quìnnici = quindici              Quinnicìna = spazio di quindici giorni, specialmente quelli che precedono la festa dell'Assunzione diella Madonna, nel corso della quale si rispetta la tradizione di recarsi tutte le mattine al Santuario.              Quinta = riferito alla luna (luna quinta o luna piena) --> Termini marinareschi              'Un c'è fìmmina senza-stìcchiu, comu 'un c'è quinta senza sciloccu. (L'esperienza insegna che lo scirocco accompagna la luna quinta, cioè la luna piena).              Quistioni = contrasto insorto tra due persone o gruppi, contesa              Quistuniàrisi o Custuniàrisi = litigare
R
Ràbbici ('u baruni) =  persona nobile, di rispetto (detto però con intento ironico)              Rabbìschi = arabeschi 1. argomentazioni contorte e pretestuose a supporto di intenzioni dilatorie - 2. ghirigori nella scrittura - 3. --> tirilli              Ràcatu (pl. ràcati) =1. ràntolo (specie di morte). - 2. raucedine              Racatùsu =  affetto da raucedine, che ha voce fioca, cavernosa              Raccamàtu o Arraccamàtu = ricamato              Raccumannàri = raccomandare              Raccumannàri 'a pecura o' lupi!              Racchèlla = Rachela [dimin. Racchellùzza]              Racìna = francesismo per uva              Un cocciu, una rappa, un sganghu di racina = un chicco, un grappolo, un rametto di grappolo d'uva              Raddèna = detto di donna spettinata e dall'aspetto molto trasandato o di una donna da cortile pettegola e dal chiacchericcio fastidioso              Pari 'na Raddèna = Sembra (sembri) una Raddèna              Ragghianàta = ---> Termini marinareschi              Ràgghiu (d'u scèccu)= raglio (dell'asino) --> Arragghiàri              Ràggia = rabbia, collera, ira              Chi-ràggia, chi-veni! = Che rabbia, che viene! Che rabbia, suscita!              Raggiùni = ragione              Aviri milli parti di raggiùni = avere pienamente ragione, essere indiscutibilmente nel giusto.              Àiu raggiùni ..e m'a màngiu squarata. = Ho ragione .. e me la posso mangiare scondita (cioè avere ragione non mi serve a niente).              Purtàri un fìgghiu a sìgnu di raggiùni = Portare un figlio alla maturità o alla autonomia.              Sì...raggiùni hai! [come Bèddru, si!]              Raia o Raja = razza (pesce piatto, romboidale con due cerchi bianchi, simmetrici, sulla pelle così da dare l'impressione di avere quattro occhi              Quattr'occhi, comu 'a raja (ironicamente detto a chi porta gli occhiali).              Ràis o Ràisi = rais, capo di tonnara:        nel suo ambiente, uomo di grande prestigio e autorità, monarca assoluto        e indiscusso. -> sutta-raisi              Aviri l'occhiu-'u-ràisi = avere l'occhio fine, esercitato, da esperto (come il ràis).              Raisìa = arte del comandare su        uomini e pesci, era sapienza, bravura, saggezza, esperienza ed anche azzardo.
       [da Ninni Ravazza cfr L'ultimo ràis di Bonagia]]              Rama (f) = ramo d'albero              Ramàgghia = l'insieme di piccoli rami secchi arruffati              Ramagghiàri o arramagghiàri = 1.arruffare, invischiare, irretire - 2.coinvolgere, inguaiare              Tu mi tincìsti e iò t'arramagghiài = Tu mi hai sporcato (fatto danno,rovinato) e io ti ho coinvolto (ti ho reso la pariglia).                  Ramìgna = gramigna e ancora più la bevanda che se ne ottiene per infuso. Ha proprietà diuretiche. ---> 'u zu' Tuzzu              Ramignìtu = --> Termini marinareschi              Rammàgghiu = o --> Rummàghiu              Ramu =1. rame - 2. ramo              Avìri sapuri di ramu =Fig. indica un requisito sgradevole. Materialmente il detto si riferisce al fatto che le pentole di rame ad un certo momento del loro uso perdevano il rivestimento di stagno e conferivano alle pietanze in esse cotte lo sgradevole e pericoloso sapore di rame              'Unn-avìri sapuri di ramu = gratis (in questo caso si allude al rame delle leghe delle monete).              Ramùnnu = Raimondo              Tannu si queta Ramùnnu: quannu ci viri lu funnu alias Mastru Ramùnnu: 'unn'è cuntentu s'-un-viri lu funnu              Rana (plurale: Rani) = 1.(Denaro) unità        di misura di antica moneta - 2.seme del rosario - 3. piccola quantità              Canta porcu, ch'i favi vannu a quattru-rana (= Strilla        pure inutilmente. Quello che desideri costa troppo!)              Na' ogni rana, trùppica! = Si intoppa, inciampa        ad ogni passo, ad ogni occasione              'Un-n'aviri 'na rana di cirivèddru = Non avere        nemmeno un poco di cervello              Ranàtu = 1. melograno - 2. alterazione dialettale del nome Renato              Ràncitu = (sost. m) rancidità, rancidume, putritudine              Rancitùsu (agg.) = rancido, ossidato, rugginosio, molto sporco              Ranciuliàri = (sfiorare come farebbero le zampe di un --> arànciu = granchio) Fig.: grattare con leggerezza per rubare o sfiorare per erotismo
       (--> Rattuliàri)              Rancu = crampo              Èssiri pigghiàtu ri rànchi = Essere        colpito da crampi              Rancu-tancu = orang-outan, scimmione              Ranfa = tentacolo di polipo, granfia              Ranfàta = 1. l'atto rapido ed improvviso        dell'appropriarsi di una quantità indefinita di qualcosa - 2. largo        ed insistito ceffone              Si ni cugghìu tanti cu' 'na ranfàta = Ne        ha raccolti tanti per se con una sola artigliata              C'i-allunghàu 'na ranfàta = Gli ha dato        (con enfasi) un lago ceffone              Ranna = (--> Termini marinareschi) randa (grande vela aurica tesa, di norma, tra boma e picco).              Rànni o Grànni = 1. grande        - 2. cresciuto di età              'U patri-rànni = 1. il nonno ( quindi: 'a matri-ranni        = la nonna) - 2. Dio              Mentri 'u rànnu vivi, 'u nicu po' murìri        = Mentre il grande beve, il piccolo può morire (nota: largo ai        giovani!)              Rannizza = 1.grandezza - 2.dimensione              Rànnuli = ghiandole ingrossate (dette pure Rannuletti)              Rannùzzu =(diminutivo eufemistico) piuttosto grande (specie di        età), anziano [e non grandicello]              Ra'-nova = Rua nuova cioè Via Nuova ora Via Garibaldi              Ranùni o Granùni = 1.granone        o granturco - 2.grani di mais              Ràpiri o Apìri = aprire (        part.pass. : rapùtu o apèrtu - gerundio: rapènnu        o apènnu)              Ràpisi l'occhi = mettersi all'erta        ( e: ràpiri l'occhi = mettere sull'avviso, informare con intenzione)              Occhi apè(r)tti!= Stai in guardia! Fai attenzione! (specie se devi fare qualcosa di pericoloso).              Rapi l'occhi, 'a matri tua! = Apri gli occhi, (ascolta il consiglio di) tua madre!              Rappa = grappolo              Rappa 'i racìna = grappolo d'uva              Rapp(r)isintari = 1.dare luogo ad uno spettacolo, imitare le azioni o le persone di qualche storia o favola - 2. avere significato, essere significativo di qualcosa, di un certo valore              Ma chìssu, chi mi rapp(r)isenta? = Lett. Ma costui, che significato ha per me? [chiaramente in senso di negazione di valore].               Si cunta e si rapp(r)isenta  = tradizionale e rituale inizio di un racconto              Ràra (sostantivo) = grata metallica              Mettiri 'a rara = abbandonare il pensiero ad una certa        speranza o pretesa              Ràri o Dari = dare (per l'uso ->        Dari)              Ràri un cinqu'e cinquantacìnqu(u) = mollare un ceffone              Ràrica (pl. Ràrichi) = radìce, ràdica.              Raricèddra = diminutivo di --> rarìcia              'A raricèddra pi' ruttàri = Lett.: la piccola radìce per favorire il rutto. Fig.   L'occasione colta a volo per esternare qualche malcontento.              Raricheddra = diminutivo di ràrica              Rarìcciula (diminuitivo di ràra)        = grata metallica o di altro materiale fine e a maglie strette (es.: zanzariera)              Rarìcia (pl. Rarìci) = rizoma di rafanelli              Rarìci arzènti: picchì ci-pisciàu-supra 'a figghia d'u siniàru = Radice molto pungente, amara, perchè gli ha fatto sopra la pipì la figlia di un ortolano              Rarìgghia = 1.graticola - 2.        la quantità di un certo cibo capace di riempire una graticola              'Na rarìgghia di sosìzza              R'arrè ( o -> D'arrè) = dietro,        di dietro, da dietro              R'arrè Santu-Patri = Dietro la Chiesa di San Francesco        di Paola              Pigghiàri a unu r'arrè = Sorprendere qualcuno        da dietro              R'arrè-r'arrè, si fa 'a fìcu 'o        Re (Il potente si sberleffa di nascosto)              Raru (agg.) = raro, non comune              Raru, com' 'i corvi bianchi.              Rascaddrùsu = rugoso, crespo, zigrinato              Rascàri = grattare, raschiare              Sì...ràsca! = Sarcastico : Hai voglia di aspettare..!              Rascatìgna = 1. ragno - 2. (fig.) persona brutta              Rascu =1. raschio, rumore sospetto - 2.(fig.) odore, avvisaglia, impressione, prospettiva              Rascu ri lignàti = prospettiva di andare incontro a ricevere botte (come: Ciàuru di lignàti). --> Fraccàta              Rasòliu = rosolio, liquore dolce casereccio              Rasòlu = rasoio [rasulàta = colpo o ferita di rasoio]              Rassimigghiàri = somigliare --> Assimigghiàri              Rassimìgghiu o Rasimìgghiu = rassomiglianza              'Un truvàrici nuddru rassumìgghiu = nonn percepire alcuna rasomiglianza.              Ràssu = 1. (sostantivo e aggettivo): grasso        - 2. (avverbio): sconciamente              Ràssu di porcu = grasso di porco              Aviri 'u ràssu = essere sporco              Iòviri rassu = giovedì grasso              Parlàri ràssu = parlare sconciamente, in        modo disinvolto              Ràsula= 1. attrezzo a forma di cilindretto utilizzato per portare al livello dell'orlo (--> arrasàri) quanto contenuto -in prodotti secchi come le granaglie- in un recipiente non necessariamente corrispondente all'unità di misura 2.paletta metallica usata dai contadini per togliere il fango rappreso sulla lama della zappa o sui scarponi.              Ratància =Termini marinareschi: anello metallico incavato utilizzato in marina come passacavi [redancia].              Rattalòra =1. grattugia - 2. (fig.) persona di bruttezza antonomastica) - 3. Termini marinareschi              'A menu spisa è 'a rattalòra. (Quando si vuole sottovalutare una necessità).              Rattàri = 1. grattare - 2. grattugiare (es. il formaggio)              Rattàta (sost.) = un bicchiere di alimento composto da ghiaccio grattato a neve da un blocco di ghiaccio con un  apposito raschietto e da essenze varie (menta, limone,amarena, granatina, caffè ecc.). Più granulosa della granita, veniva preparata all'istante.              Rattatèddru = (diminutivo al maschile di rattata) prurito umano inteso sia come reazione cutanea che come prurigine sessuale              A' signùra ci piàci, 'u rattatèddru!              Rattuliàri = come -->ranciuliàri ma solo nel senso economico              Ràtu o Dàtu (participio passato        di Ràri o Dàri) = 1.dato - 2.donato - 3. gratis              Cu h-a-vùtu-ha-vùtu e cu h-a-dàtu        -ha-dàtu              Mastru-ràtu, morsi ammazzatu! = Chi donava senza        chiedere ricompensa è già morto (e per sovrappiù)        ammazzato!              Trasùta ràta = Ingresso gratis              Raù = ragù              Raùsu = pesante, gravoso. Il contrario di --> lèggiu              Ravànti o R'avànti o D'avanti = 1.davanti, d'avanti, di fronte - 2.al cospetto, al confronto - 3.prima        - 4. in un senso              Ravànti a' Marònna = Di fronte al Santuario        della Madonna              E cu è, r'avànti a mmia? = Chi mai è,        cosa mai vale in confronto a me?              Ravànti a tutti l'àutri = 1. Al cospetto        di tutti gli altri - 2. Prima di tutti gli altri              Fari ravànti e n'arrè = Andare (continuamente)        in un senso e nel suo contrario              Ràvita = gravida, incinta, pregna              Ravitànza = gravidanza              Ràzi = grazie [ E        tanti-ràzi = E grazie tante! (beffardamente)]              Ràzia = 1.grazia - 2. favore, cortesia        - 3. Grazia (nome proprio di donna)              Marònna mia, facitici 'a ràzia! = Madonna        mia, fatele la grazia!              E fammìllu pi' ràzia! = E fammelo per cortesia!              E tanti-razzi![E tanti-razie!]= (ironico) E grazie tante!              Raziòni (f)= 1. orazione, preghiera, perorazione        borbottata in contesto esoterico - 2.porzione, razione              vedere: "calàri 'u stommacu", "        draunàra", "iurici-giustu"              Ni tòccanu du' ràzioni a l'unu = Ne spettano        due porzioni a testa              Vàliri ( o valìri) mezza-raziòni        = Contare per mezza porzione, cioè valere poco.              'Raziu = Orazio - dim. Razzièddru              Raziùsu = grazioso              Re = re              Un c'è: né re, né regnu! = indica una situazione di anarchia, un andazzo familiare non governabile.              'U re 'un-ni fa corna! = 1. secondo lo jus primae noctis che la sposina giaccia prima col re non era motivo di ingiuria per lo sposino - 2. Il re non tradisce i sudditi (addotto come motivo per cui non essere repubblicani)              I tri-re = i Re Magi, l'Epifania              Vicinu o' re, biàtu cù c'è!              C'era, 'na 'ota, 'u Re Befé viscottu-e-miné....--> Canti              'Rea = idea              Attaccàrici 'rea o 'Un-n-attaccàrici 'rea = farci o non farci caso, badarci o non badarci              Recamatèrna = dal latino requiem eternam              Recu = --> Termini marinareschi              Rènnita = rendita              'Nna-rènnita ci 'oli! = Una rendita, serve, abbisogna! come lamentela e protesta per l'andazzo delle spese specie familiari.              Rènti o Dènti (singolare        e plurale) = dente, denti              'U renti-iurìzio = il dente del giudizio              Avìri i rènti suràti = Avere i denti        sudati ( ironico, per chi crede di aver fatto tanto)              Parlàri c' 'a lìngua n-mèzzu 'i        rènti = 1.(ironico ) parlare strano, forestiero - 2. parlare per        allusioni              Fari viriri i rènti = mostrare i denti, mostrarsi        aggressivo              Metti a dènti, ch'- accunsènti! = 1. (lett.)        Assaggia, e vedrai che gradirai! - 2.(traslato) Prova e sarai d'accordo!              U Signuri rùna viscòtta a cu- 'n'àvi        rènti! = Il Signore dà biscotti a chi non ha denti! cioè        Le occasioni capitano a chi non può sfruttarle              Renti fràriciu: a pizzùddru, a pizzùddru (si-n-ni veni) = Lett.: Il dente fradicio viene via pezzetto dopo pezzetto. Metaf. : Riuscire a fatica ad ottenere risposte complete da chi  non è ferrato nell'argomento o non vorrebbe collaborare.              Rèntici = il pesce dentice                  Rènti-rènti = rasente              Passare rènti-rènti = rasentare              Rènzia o Arènzia = 1.(lett.)        udienza - 2. Preoccupazione, cura - 3. credito, fiducia, ascolto              'A rènzia du viscuvu = l'udienza del vescovo. [Detto anche ironicamente quando si acconsente con eccessiva difficoltà ad una richiesta di colloquio).              Dari rènzia 'e piccirìddri = Occuparsi        dei , badare ai bambini              Rùna rènzia 'e vecchi! = 1. bada ai vecchi!        - 2. dai ascolto ai vecchi!              Rera = eredità genetica, ascendenza, casato, famiglia              Nèsciri di rera = uscire negativamente dall'eredità genetica, essere discendente degenere.              Sb(r)iògna-rera (alias sb(r)iògna-casàti) = svergogna l'ascendenza, il casato. Vergogna della famiglia              Retta = saldo in debito, perdita, debito, rimessa              Cu pìgghia mògghi, pìgghia rètta!        = Chi si sposa, ci rimette!              Ìri pi' varagnàri, e fari-rètta!        = Andare per guadagnare e rimetterci (chiudere in perdita, fare debiti)              'Oi fàri-rètta? Accàtta catìna,        rilòggiu e scuppètta! = Vuoi fare debiti? Compra catena        (d'oro), orologio e schioppo              Retta = saldo in debito, perdita, debito, rimessa              Cu pìgghia mògghi, pìgghia rètta!        = Chi si sposa, ci rimette!              Ìri pi' varagnàri, e fari-rètta!        = Andare per guadagnare e rimetterci (chiudere in perdita, fare debiti)              'Oi fàri-rètta? Accàtta catìna,        rilòggiu e scuppètta! = Vuoi fare debiti? Compra catena        (d'oro), orologio e schioppo              Rèvia o Grèvia = sost. f cattivo umore              Avìri 'a rèvia = essere di cattivo umore,(il piagnucolare dei bambini).              Rèviu o Grèviu = agg.1.insipido, scipito, senza sale, senza sapore - 2. di carattere schivo, introverso (il contrario di --> priannèddru (estroverso).              Rèviu comu 'a pàgghia = Senza sapore come la paglia [Metaf.Per persona senza carattere, di nessuna passione].              Rèula = regola              Purtàri rèula = detto di merce che ha le caratteristiche necessarie per consentire una corretta e regolare misurazione quantitativa              Avìri (o 'Unn'avìri) rèula = Avere (o non avere) senso della misura, essere (meno) un soggetto regolato              Ri = preposiz. semplice: di              Rialàri = regalare, donare              Rianàta = (origanata) è il tipo di pizza tradizionale di Trapani a base di pomodoro, formaggio, olio d'oliva, tanta acciuga o sarda salata e appunto rìanu = origano. Famosa quella di Michele Calvino di Via Nunzio Nasi.              Rìanu =origano              Riattarìa = l'attività dei --> ricattèri              Varca di ricattarìa = barca da ricattèri, rivenditori di pesci, usata per andare ad acquistare il pesce dai pescatori direttamente in mare, cioè prima che ritornassero a riva.              Riàttu = gara di corsa specialmente di barche, a remi o a vela. Regata, regatta.              Riaulìcchiu = (diavolicchio) paguro              Riàulu [Diàulu][Niàvulu] = diavolo              A casa 'riàulu = A casa del diavolo cioè in un posto molto fuori mano, lontano, di lontananza imprecisata. Come a dire --> a cazzuvìddrari              Santu-riàulu! o Santu-riaulùni! (talvolta Santu-riantulùni) = imprecazione più che bestemmia per accidenti!              'U riàulu zuppìddru = il diavolo sciancato cioè in vestre di mellifluo, subdolo tentatore              'Un facèmu vìnciri 'u riàulu! = Esortazionealleparti adaccantonare ogni animosità in un contrasto per non darla vinta a chi ne gongolerebbe              Addivintàri un niàvulu = Diventare un diavolo, molto più che perdere le staffe              Rari l'arma o' riàulu = vendere l'anima al diavolo, incattivire per disperazione              Éssiri un riàulu = essere di animo e carattere cattivo, ma anche molto accorto, scaltrito              Pòviru riàulu = si dice di uno spiantato, di uno sventurato              Sapìri unni 'u riàulu avi 'a cura = Sapere dove il diavolo ha la coda cioè essere molto sagace, furbo              Ribba = --> Termini marinareschi              Ribbèllu =(Lett.: ribellione) frastuono, rumore, protesta, tutto ciò che produce casino              Fari 'u ribèllu = fare casino, protestare rumorosamente              Ribbillùsu = tipo vivace, rumoroso, ribelle, che fa  ribèllu.---> Burdillìsta ******************************16.02.2012              Ribbummàri =              Ribbusciàtu =              Ricàli =              Ricalìa o Ricarìa = ???              'Ricampàrisi = --> Arricampàrisi              Ricanuscènza =              Ricattèri o Rihattèri =              Ricchìzza =              Ricciòla o Aricciòla = marin. pesce predatore dalla bella sagoma idrodinamica, di colore argenteo-giallo dorato, che può raggiungere taglie relativamente notevoli anche oltre i 30 kg..              Riccu-riccùni =              Ricialàri = --> Arricialàri              Riciàlu (sost.) =              Ricitu =              Riciuppàri = --> Arriciuppàri                  Ricotta =              Ricuttàru =              Rifàrdu = chi poco seriamente si tira indietro senza reale motivo da un impegno preso precedentemente              Rifardàrisi --> quaquariàrisi              Rifàri = rifare [Termini marinareschi --> Arrifàri]              Rifinìri =              Rigghiòccu =              Riggina =              Rilòggiu =              Rimaiòlu =              Rimazzitu =              Rimiddiàri =                Rimèddiu =              Riminàri =              Riminàrisi =              Rimìtu =              Rimu =              Rina =              Rinàli =              Rinàri = denari, soldi              Cù avi rinàri, o teni amicizia , ci va 'nno' culu a' giustizia              Megghiu èssiri riccu di sorti , chi di rinàri!              Cu avi rinàri, fa varchi e navi!              Ci rissi 'u patri-priùri a' matri-batìssa: senza rinàri, 'un-si-nni canta missa!              Rinazzatùra =              Rinchiùsu =              Rincìgghiu = Ronciglio, il molo sud del porto di Trapani              Rinfacciàrisi =              Ringhu =              Rini =              Rinòcchiu =              Rìntra = dentro ( contrapposto a --> fora= fuori)              Di rìntra e dìntra = internamente, dal di dentro (opposta a --> difora e fora = esternamente, dall'esterno)              Ma chi si' vacanti di rìntra? = 1.Ma che sei vuoto dentro, cioè non ha sangue nelle vene? - 2. Come rimprovero a chi urla tanto come se rimbombasse per essere vuoto dentro.              'A manu veni ri rìntra! oppure 'A porta si rapi di-rìntra! = Nel determinarsi di una certa situazione c'è stata collaborazione dall'interno della famiglia, del gruppo ecc., cioè c'è stata una talpa.              Mèttisi l'acqua rìntra = creàrsi un guaio da se stessi per il determinare una situazione insostenibile anche al di là delle proprie intenzioni              R'in tuttu = del tutto (nenti r'in tuttu = niente in assoluto)              zu' Riòli =              Riòlu =              Riòrviri =              Riòtu =              Ripassàta =              Ripusàri =              Riquèsta =              Riri ( o Diri) = dire              Rici 'u parrìnu: fa' chi ti ricu iò, e no chiddru chi fazzu iò!              Soccu rici-rici = qualunque cosa dica (non ha importanza).              Tra 'u riri e 'u fari.....= Tra il dire e il fare...              'Unn'u-mannàri a-riri = parlare a viso scoperto, dire personalmente quello che si pensa e non per interposta persona              Veni a-riri o Vulìri riri = viene a dire, significa              'Un-ni-l'hai a diri tu = Non spetta a te esprimere il giudizio, la sentenza. Non spetta a te l'ultima parola.              Rìriri = ridere              Risaccàri =              Risagghiàrisi =              Risàutu =              Riscìbica =              Riscìddi =              Riscùrsu (o Discùrsu) (ma anche niscùrsu)= discorso              'U riscùrsu avi avìri peri = Il discorso deve avere piede, cioè base, presupposto logico              Riscùrsi di Peppi-e-NNinu = Discorsi sconclusionati (lett. tra soggetti insignificanti)              'I riscùrsi sunnu comu 'i ciràsi = I discorsi sono come le ciliegie: Una tira l'altra.              Ma chi discùrsi fai? = Ma cosa dici? Che c'entra? Non è il caso!              Riscùrsi a peri-'i-vancu = Discorsi fatti davanti al banco (del tavernaio?). Discorsi illogici, senza base e senza costrutto. Discorsi da bar.              Fari un-niscùrsu 'n-chiàzza = concionare a un pubblico disattento, non interessato.              Riscùrsu scancaratu = discorso che non ha capo né coda              Risèttu =              Risìbbula =              Risicàrisi = --> Arrisicàrisi              Rìsicu =              Risìna =              Risittàri =              Risittàrisi =              Rispèttu =              Rispèzzi = disprezzi              Fari risprèzzi = infierire com umiliazioni              Rispiàcisi = --> dispiàcisi              Rispisàrisi = -->Dispisàrisi              Rispizzàri (Dispizzàri) = disprezzare              'Un-nispizzàri! = Non disprezzare! (come imperativo e ammonimento)              'Un-nispizzàri 'a petra-nica: servi p'appuntiddràri 'a balata (lett.: Non disprezzare la pietra piccola:serve per puntellate le balàte, cioè le bàsole, le pietre grandi) (fig.:Nn disprezzare le persone umili: anche loro hanno una loro dignità e funzione sociale).              Rispizziàrisi (Dispizziàrisi) = scoraggiarsi, sottovalutarsi, disperarsi              Rispustèru =              Ristàri =              Risùscitu =              Ritimègna =              Ritiràgna =              Ritrè =              Ritùffu =              Ritùnnu =              Riùgghiu =              Riulìzia =              Riuncàri =              Riutùri =              Riva =              Rivelàri o Rivilàri =              Rizza (pl. Rizze) = rete da pesca              Rizza ( pl. Rizzi) = riccio di mare              Rizzagghèri =              Rizzàgghiu =              Rizzàri =              Rizzi-ri-friddu =              Rizzu = riccio di terra              Robba =              Robbi =              Rògghia = doglia di parto              Avìri 'i rogghi = avere, manifestare i dolori del parto.(Ironico, per il maschio, mostrarsi irrequieto)              Ron o Don = sincope per donno, dominus cioè signore non plebeo. Rivolto in genere a preti, principi, capo-cosche              Mi pari ron Cola-Mìcciu: chi tutti i cosi ci facìanu 'mfàcciu (fastidio.              Ronna = donna, signora              Ronna-Berta cuntrariùsa: chi metti l'acqua e' addrìni (galline) quànnu chiòvi = a commento dei comportamenti illogici              'U carvùni di ronna-Maria, s'un tìnci, mascarìa! = Il carbone di donna Maria quando non tinge, sporca! Cioè certe situazioni se non rovinano proprio almeno pregiudicano.              Ròrmiri = --> dòrmiri              Rosa =              Rosamarina =              Ròsuli =              Rossu = grosso              Sèntisi rossu = sentirsi importante, montare di boria, atteggiarsi con sufficenza              Pezzu rossu = uomo importante, gerarchicamente in alto              Longhu e rossu = alto e robusto              Rossu-ammàtula = soggetto inutilmente robusto, pappamolla, smidollato ---> mascu              Rota =1. dote, corredo nuziale - 2. ruota              Mangiàrisi 'na rota (o 'nna-liggìttima) = dilapidare una fortuna in modo insensato              'A vita è na rota chi firrìa e vota.              Pi tutti li roti:  1.Iucàrisi un ternu pi tutti li roti (del lotto) - 2. (fig.) per tutte le evenienze              Ròtulo = antica unità di misura        del peso pari a circa 800 gr. -> Cantàru                  R'ovànnu = di quest'anno, di oggi, di questi tempi              'I picciòtti r'ovànnu = i ragazzi d'oggi, dei tempi moderni              Ròzzicu =              Rua grande = Strada Grande detta --> 'a loggia ora Corso Vittorio Emanuele II              Rucaziòni = educazione              'Mpàrati 'a rucaziòni! = (esotazione ingiuriosa) Impara l'educazione!              Rucchèddru =              Rucciulùsu =              Ruci o Duci = Dolce              U-ruci = sensazione orgasmica dell'adolescente prepubere              Cosi-ruci = i dolci, i dolcetti              Cazzi-ruci = tipici dolcini tunisini che i --> spacasàra portavano come souvenir              Avìri 'u licchèttu ruci = avere uno spunto, un gusto amabile (detto specialmente del vino non secco).              Ruciàzzu =(dispreg.) dolciastro                  Ruffiànu =          
A chi t'arridducìsti...Marianu! Di curnutu a   ruffianu!
             Rufuliàri =              Rufuliàta o Rufuliùni =              Rùggia =              Rugna =              Rugnùni =              Rùi = --> Dùi              Rulùri o Dulùri (al pl. Rulùra o Dulùra) =              Rulùri o Dulùri di sacchètta = quando si devono affrontare spese notevoli              Rumanèddru =              Rummàghiu o Rammàgghiu =              Rùmmulu =              Rumpimèntu =              Rùmpiri =              Runca =              Runcu = Gronco              'U-runcu = --> 'ngiùria              Runfuliàri =              Rùnfulu =              Runghuliàrisi = lamentarsi --> Mangiàri purmuna.              Rùnghulu =              R'unni o --> d'unni = da dove              R'unni ci av'a gghiri a-pàrtiri? Da dove deve cominciare? (esprimendo una assoluta mancanza di fiducia nel soggetto al quale è stata affidata l'impresa  in discussione)              Ruppu (pl. ruppa) = nodo ---> Termini marinareschi              Rusciànu =              Russània =              Russèddru =              Russiàri =              Russìgnu =              Russu =              Russùra =              Rutta (sost. f.) =1. grotta - 2. rotta della nave              Ruttàri = ruttare              'A raricèddra pi' ruttàri = Lett.: la piccola radìce per favorire il rutto. Fig.   L'occasione colta a volo per esternare qualche malcontento.              Ruttu (sost. m.) =1. rutto,erutto, eruttazione. 2.[Ruttu nel senso di rotto, spezzato è aggettivo derivante dal p.p. di rùmpiri = rompere]              Ruvìna =              Ruvinàtu =              Ruvinùsu =              
Rùvulu =
             Ruzzuliàri =              Rùzzulu =
S
'Sà (avverbiale) = chissà, chi sa,        forse che               'Sà comu fu? = Chissà come è potuto        accadere               'Sà si-si susìu Sasà..? = Chissà        se Sasà si è alzato (parte di uno scioglilingua)               'Sà ùnni ci lùcinu l'occhi! = (lett.:        Chissà dove gli luccicano gli occhi!) = Chissà dove si trova!               'Sa o 'Sta ( aggettivo dimostrativo) =        questa               Pìgghia 'sa pètra e pìsala =(fig.)        Ed ora che sono state dette, vedi quanto pesano queste parole               'Sa cosa = questa cosa              Sa' = apocope da" sapi" (voce del verbo sapere)              Cù-sa = E chi lo sa, nel caso, forse, non si sa mai               Sàbbatu = sabato               Fari 'u sàbbatu = fare le pulizie generali               Sàbbatu si chiama allègra-cori -> canti               'U Signuri 'un paca 'u sàbbatu!              Sacch'-e-lèva = --> Termini marinareschi              Sacchètta = tasca              Iri 'n sacchètta = danneggiare qualcuno economicamente              Va fa 'n sacchètta = Vi ffa 'n culo              Scùsami, sacchètta mia, si t'incòmmiru! = Scusami, tasca mia, se ti disturbo!                   Sacchina = Piccola sacca di tela, una specie di        bisaccia, usata da chi lavorava lontano da casa come contenitore di viveri        o indumenti               Sàccu = 1.sacco - 2.(un sacco) =        quantità indefinita notevole -> 'na carrittàta               Vesta a sàccu = veste femminile abbondante e priva        di sagomature, cioè non modellata               O tròppu a-sàccu, o troppu a-sìccu = o troppo o troppo poco               'U saccu vacanti 'un po' stàri addrìtta        = un sacco vuoto non si regge da solo (fig.: a pancia vuota non si può        lavorare).               Accattàri 'a 'àtta no' sàccu = comprare        a scatola chiusa              Accattàri a-saccu-r'-ossa = come fosse un sacco di ossi, cioè senza guardare dentro, a scatola chiusa.               Sàccu-r'-ossa! = Figurato: magro, scheletrico              'A cursa 'e sacchi ---> Giochi              Sà chi sinni fici ri chissu!? = Chissà cosa se ne è fatto di quello!? Chissà che fine avrà fatto quello là!? [Chissu lett. è" questo". Si usa "quello" perchè generalmente l'espressione si riferisce a qualcuno del quale si è già e appena parlato].               Sagnàri = 1.salassare, fare un salasso        - 2.far pagare molto caro, in modo non necessariamente corretto               Si m'avìssiru sagnàtu, 'u-nn' avìssi        sciùtu 'na còccia ri-sàngu.               = Se, in quel momento, mi avessero fatto un salasso non        sarebbe fuoriuscita una goccia di sangue! [tanto era il trauma morale        subìto]              Sagnari supra 'a frevi = salassare sopra la febbre, cioè fare qualcosa di controproducente, dannosa, per errore o ignoranza              'U duttùri-sagna-pìrita = Il medico salassa scorreggie, cioè ritenuto ignorante e incapace, non degno di fiducia e rispetto.              Sagnatùri = mattarello               Viri chi ti li rùgnu cu' sagnatùri! = Bada      che ti picchio col mattarello! [ minaccia]                   Saìmi o Sùgna = strutto,        grasso               'A 'àtta, ch'un pòtti arrivàri a'        saìmi, rìssi ch'era rancitùsa [= Nondum matura est.        Nolo acerbam sumere (Fedro)]                = La gatta che non era riuscita ad impossessarsi del        grasso, si giustificò dicendo che era rancido.              È 'nna saìmi: squàgghia 'n mucca! (detto di una pietanza tenera, tanto da sciogliersi in bocca).               Saittèra = feritoia del muro perimetrale        o del portone per guardare fuori e, nei castelli, per scagliare frecce        (= saìtti)              Sala = nelle case comuni era il nome della stanza da pranzo o soggiorno, utilizzata come sede delle attività diurne. Gli altri vani normalmente erano: -->'a càmmara, 'a cucina, 'u cammarìnu e 'u ritré).               Salamòra = salamoia, soluzione satura di        acqua e sale da cucina.               Salamurèci = zuppa estiva, a crudo, di        acqua, olio, sale, pepe, aglio pestato, pomodoro e basilico nella quale        si metteva a bagno 'u pani-rùru ( il pane rappreso).
       Altra versione: acqua, olio, sale, pepe e limone senza buccia fatto a        pezzi.               Salanìtru = efflorescenza di sali, generalmente        nitrato di potassio, che si vede sulle pareti di locali umidi              Salaprìsa = metodo di salatura superficiale per una conservazione a breve del pesce (metodo meno intenso ed efficace di quello usato per preparare i --> pisci-salàti).               Sali = sale               Si ci avi a mangiàri setti sàrmi ri sali        'n-tèsta a' gènti, prima di putilla canùsciri abbèru!               Ci si deve mangiare sette salme di sale in testa alla        gente, prima di poterla conoscere davvero! (=ci vuole molto tempo per..)               Porta-Salìssimu = Porta sud, sbarrava l'accesso        dalla marina a Via ->Serisso               Salinàru (plurale: salinara) = operaio        delle saline. ---> Saline e Salinai              Salissimu ('A porta Salìssimu) = porta sud della città. Un tempo sbarrava l'accesso dalla marina alla Via Serisso. Vedi Serisso in Personaggi              Salma = vedi l'isofono --> sarma              Salpa o Sarpa = --> Termini marinareschi               Salpàri o sarpàri = salpare,        ritrarre l'ancora dal fondo per liberare la nave e poter partire               Salsa o  sarsa = 1. (propr.) salsa di pomodoro - 2. (fig.) ripassata, cioè ripetizione provocatoria per sfottò di parole altrui - 3.sorte              1. maccarrùna c'a salsa ( oppure cu'--> sucu) = maccheroni con la salsa di pomodoro              2. Fàrici 'a sarsa = Fàrici 'a ripassata = sfottere              3. Ittàri 'n-sàrsa = fare la conta              Salutàri = salutare, rendere il saluto              Vi salutàmu 'nsèmmula = vi salutiamo (tutti)      insieme, in un solo colpo               Salùti = salute               Pènsa a' salùti! =1. riguardati! - 2.fregatene!              Mi livàu cent'anni ri salùti! = Mi ha levato cento anni di salute, cioè mi ha fatto penare e soffrire parecchio!               Salùtu = saluto, l'atto del salutare               'U salutu l'ha fàttu Diu! ( è quindi cosa        sacra, dovuta)               Livàri 'u salùtu = rompere i rapporti personali,        d'amicizia o d'altro. per disprezzo o per ostilità -> scumparàrisi                   Salvamèntu = salvataggio               Fùiri è vriògna, ma è salvamentu        'i vita! = Fuggire è vergognoso, ma è salvataggio della        vita (fa salva la vita).               Salvàri = 1.salvare        - 2. farla franca [# -->sarvàri]               I marinàra si salvàru tutti = i marinai        si sono salvati tutti               Salvàrisi du' càrciari = salvarsi (farla        franca) dall'essere incarcerato               Salvàrisi l'arma (o l'alma) = Salvarsi l'anima              Salviètta o sarviètta = --> savviètta              Sanàri = 1. sanare - 2. castrare (detto particolarmente del gatto o del cane di casa).               a-Sanfasò o a-Sonfansò o a-zonfasò (francesismo: sans façons) = disordinatamente,        senza regola, a come capita, senza capo nè coda               Sangharìa = 1. ammasso sanguinolento -        2.massacro, (per ipebole) cosa tanto atroce da fare pietà o schifo        (-> macèllo)              Addivintàri 'na sangharìa = ridursi iperbolicamente in uno stato pietoso o più modestamente in uno stato di indecente sporcizia               L'arridducèru 'na sangharìa        = lo hanno ridotto come un ammasso sanguinolento, cioè proprio        male               Fìciru 'na sangharìa = hanno fatto un massacro               Sànghu (pl. traslato --> Sànghura) = sangue              A sanghu càuru = a sangue caldo, cioè sull'istante, quando la sensibilità fisica o la capacità intellettiva è di molto attenuata               Avìri 'u sànghu-rossu = essere        grossale               Comu si rici : tàgghia ccà,        chi sànghu nèsci               Come si è soliti dire : tagli qui        e vedrai di sicuro uscire il sangue! [quando si vuole sottolineare la        propria partecipazione emotiva]               Colpu-ri-sanghu! = (Ti venga) un colpo di sangue ( un        accidente)!               C' 'u sànghu nall'òcchi = con il sangue        negli occhi, cioè proprio arrabbiato               Ètta sànghu! = Possa tu buttare il (tuo)        sangue! ( Ti venisse un accidente!)               Fàri malu-sànghu = fare sangue cattivo,        soffrire internamente               Fari sànghu = generare piacere, essere gradito,        provocare eccitazione sessuale               Irisìnni 'n-sànghu = avere una emorragia        inarrestabile, sanguinare abbondantemente               Sànghu e latti = (detto di una donna): è        (tutta) sangue e latte (ha una carnagione bianco-rosea).                
[ricordate a proposito di Lola: Si          bianca e russa comu 'na ciràsa]
              Sànghu ri Giùra-'nfami! = Per il sangue        di quell'infame di Giuda!               Sànghu-mèu! = sangue mio, sangue del mio        sangue!               Sànghu-reàli = persona di origini o di        modi e sentimenti nobili               'U sànghu, si s'arrùsti, 'un-si-mangia!        (lett.: Il sangue, anche quando dovesse essere arrostito, non viene mangiato)               = Tra parenti, per quanto ci si avversi, non si arriva        mai alle estreme conseguenze. ( Magari! -> Tu sònni, Catarina!)               Sanghuètta o Sangiasùca =        1. sanguisuga - 2.(figurato) parassita               Sànghura sunnu! = (Plurale per traslato) É tutta una questione istintiva, derivante dalla natura non dominabile, non spiegabile o giustificabile. É un problema di simpatie o antipatie.              San Giuvanni-nno'-lèmmu ---> Curiosità              Vìriri a San Giuvanni-nno'-lèmmu = vedere qualcosa di terribile, pauroso              Ti fàzzu vìriri a San Giuvanni-nno'-lèmmu = minaccia di far passare dei guai              Vitti a San Giuvanni-nno'-lèmmu = ha passato un guaio, ha vissuto una vicenda paurosa              a San Giuvanni si cùntanu 'i vallìra ---> Termini marinareschi              Sannali = barca a fondo piatto dalle forme simili all'analogo scafo arabo              Sànnula = sandalo              Sànnula-ròssa = soprannome dato ad un calzolaio con bottega prima in via Carosio, poi in via Cuba, che esponeva come insegna un grosso sandalo.              Sannùni = --> Termini marinareschi              Sa'-nòva = contrazione fonetica da "Salina nuova"[come Ra'-nova da rua nuova]. Salina che si trova lungo la costa a sud del porto di Trapani. ---> Termini marinareschi              Santa = a' santa, cioè il santino, l'immagine sacra su carta              Sant'Andrìa  = Sant'Andrìa: ogni navi 'n pòrtu sìa, e cù 'un c'è, si ci addisìa [Sant'Andrea ricorre il 30 novembre, giornata meteorologicamente quasi sempre difficile per i naviganti a vela].              Sant'Anna-Stasìa = Sant'Anastàsia              Santiàri = bestemmiare
       La bestemmia era più diffusa tra i marinai della marina piccola (pescatori) che tra quelli della marina grande (naviganti) per motivo che tra i primi "i disguidi" erano statisticamente molto più frequenti.
       [Fari acchianàri e scìnniri i santi r'in celu = Fare salire e scendere i Santi dal cielo]
       [Fari a' linghua a strascicùni = percorrere la chiesa, dall'ingresso all'altare, strofinando la lingua sul pavimento, senza soluzione di continuità, per adempiere ad un voto fatto in un momento di difficoltà estrema]]              Santu , e San = Santo              San-Francìscu, San-Lor enzu, San-Gnusèppi, San-Petru -- Santu-Rumìnicu, Santu-Nicola, Santu-Libirànti, Santu_Roccu, Santu-Vitu, Santu_Patri (San Francesco di Paola).              Chissu è Sàntu-ch'-un-sùra = (lett. Costui è in Santo che non suda) Costui è un soggetto per niente generoso, non fa grazie, non si lascia convincere.              Èssiri Santa Chiara 'i Napuli = essere schietta, senza sortefugi, coraggiosamente chiara e impietosa con chiunque              Passàu 'u Santu e passàu 'u scantu = È passato il Santo ed è passato lo spavento. Cioè finita la festa tutto viene dimenticato.              Sant'Antoniu:'a ran f(r)iddùra: San Lorenzu: 'a ran calùra: l'unu e l'autru picca rura!              Santu appizzàtu a muru = (lett. : immagine di Santo appiccicato a muro) - Sarcasticamente descrive l'ipocrita che vuole mostrarsi tranquillo e pacifico.              Santu fora e' chièsi = (lett.: Santo fuori dalle chiese) Lo si dice di chi si isola dal suo ambiente, non partecipa alla vita collettiva, fa parte a sé e si comporta come pesce fuor d'acqua              Santu-mèrgu = alterazione dialettale dell'inizio del canto latino "Tantum ergo sacramentum...".              Succèssi un: Viva-Maria-e-Santu-Libértu! = successe un  tafferuglio, una rissa, un gran casìno, una enorme confusione.              Sanu = sano, in salute, integro              Ìddru, dròcu è: sanu e chinu ri vita = [ìddru in senso avverbiale, e non pronome] Se è per questo, se non ci si dovesse credere, qui è: sano e pieno di vita (espressione che intende smentire dei dubbi sulla salute di qualcuno).              Sanu-sanu = imperturbabile, atarassico, poco loquace, introverso, senza moine che pure accetta al contrario dello --> scussunàru              'N-sanu = del tutto              Sapìri = sapere
     Indicativo presente: iò sàcciu, tu sai, iddru sapi, niàtri sapèmu, uiàtri sapìti, iddri sannu
     Indicativo imperfetto: iò sapìa, tu sapìvi, iddru sapìa, niàtri sapìamu, uiàtri sapîvu, iddri sapìanu
     Indicativo passato remoto: iò sàppi, tu sapìsti, iddru sappi, niàtri sàppimu, uiàtri sapîstu, iddri sàppiru
     Congiuntivo imperfetto: iò, tu, iddru sapissi, niàtri sapìssimu, uiàtri sapìssivu, iddri sapìssiru              Mègghiu riri: chi-sàcciu, e nnò: chi sapìa! = Meglio essere prudenti piuttosto che rammaricarsi poi a guaio accaduto.              'Un fari cosa chi 'un si sapi! = Non fare cosa che (poi) non si sappia! [ammonimento al maleintenzionato: Stai attento, che prima o poi, tutto si verrà a sapere!]              'U sapi ìddru = Lo sa lui, detto spesso in tono ironico per negare le capacità o le possibilità altrui. [Diverso da "Iddru, 'u sapi! = Lui, lo sa! cioè ne è al corrente]              'Un si sàpi, chissu!? = Non si sa, questo!? Si che si sa benissimo che è così!              Va' sapìti! = andate a sapere, come era possibile sapere, chi mai poteva sapere              Sapuri = sapore              'Sta pitànza 'unn àvi nnè sapùri, nnè amuri! = Questa pietanza non ha né sapore, né amore (attrattività, gusto). Scipita.              Sarancùni o Sarangùni = avido, per niente generoso              Sàrciri o Sàcciri = rammendare, rucucire (una rete da pesca , un capo di abbigliamento).              Sarda = sarda (pesce azzurro)              A-picca a-picca, 'a sarda s'allìcca = A poco a poca, la sarda (salata) va leccata. Monito rivolto a chi trangugia ingordamente una pietanza.              Avìri 'nna-sarda pi' màgghia = [Lett.: Avere una sarda per ogni maglia (della rete)]. Descrive il compimento inrimandabile di un lavoro frenetico e apparentemente interminabile.              E chi mangiàsti, sardi-arrubbàti? = Detto a chi manifestasse una sete esagerata ed ingiustificata.              Sarda-sicca = (fig.) detto di persona  magrissima                  Stritti comu i sardi no vallìri = Apiccicati l'uno all'altro come le sardine nel barile di legno               Sucàrisi 'a sarda o Tiràrisi 'a sarda = essere costretto ad abbassare il proprio tenore di vita, per necessità o avidità. Vivere parcamente.              Sarèddru = ---> Termini marinareschi              Saristànu =sagrestano              Si 'un miri spugghiàri 'u saristànu (oppure 'u parrìnu).... = Se non vede spogliare il sagrestano(oppure il prete) (non se ne va). Critica verso chi indugia ad andarsene via o di andare a letto.                  Saristìa = sagrestia              Salma o Sarma = la salma è una antica unità di misura. . 1.  di superficie dei fondi rustici.Equivale a circa mq 17462,584768 e corrisponde a 16 tùmmina (= mq 1091,41155) ed è pari a circa 1,75 ettari. - 2. di capacità per aridi: sale, granaglie, olive ecc.(Equivale a circa 2,74 ettolitri).  È un multiplo (x 16,10 circa) del tùmmino che a sua volta vale circa 17 litri.
       ---> Antico sistema metrico siculo               Saròru = Isidoro              Chi fai, Saròru, ti mangi tutta 'a pastìgghia? Richiamo sarcastico al rinsavimento diretto a chi sta sbagliando di grosso.[equivale a "Unni vai c'u scèccu!?]              Sarma = isofono di --> salma              Sarpa = isofono di --> salpa              Sarsa = isofono di ---> sarsa              Sarvàri = conservare [diverso da --> salvàri]               Sarva cosi 'i mangiari, e-nnò sirviza a fari = invito alla laboriosità (Metti da parte roba da mangiare, ma non tralasciare i servizi da fare).              Sarva, chì trovi! = Metti da parte, conserva, perchè così troverai              Sarvatìlli a' bànca! = conservateli in      banca. Invito ironico a chi offre cose di scarso pregio.              Sarvatìllu p'a rumìnica-'e-Palmi! (o ..p'i festi 'i Pasqua!) = Conservatelo per la domenica delle Palme...Ironico e brusco commento rivolto a chi propone qualcosa di inutile o inefficente.              Sordi? E chi mi-li ràsti a sarvari? = Chiedi dei soldi? Forse che me ne hai dati per conservarteli? = Quando ci si vuole negare ad aprire il borsellino.              Sarviètta --> Salvietta o savvietta              Sasà = diminutivo di Rosario              Sà, si si-susìu, Sasà? Si, si-susìu: e' sei si-susìu, Sasà! E s'asittàu su' sofà!              Sàssula =Sàssola. Grosso cucchiaio di legno di forma allungata, adatto ad aggottare l'acqua dai ->matèri (sentina) di un barca.              Satàri = saltare, solbazzare, sorpassare o sopravanzare, omettere              Satàri un ostaculo = superare un ostacolo con prontezza              Satàri nall'aria = prendersi uno spavento o andare per tutte le furie              Satàri a unu chi  stava davanti = precedere qualcuno nel conseguimento di qualcosa, sorpassare              Satàrici 'n-testa = avere una idea, farsi prendere da una impressione improvvisa              Satariò = nome fantasioso di malattia immaginaria o meglio della medicina adatta alla malattia immaginaria ---> pitò, tirò e satariò              Saùrra = zavorra              Sàutu = salto, balzo, solbalzo              Ittàri un sàutu = fare un salto, un balzo anche in seguito ad una sorpresa o spavento              Ittàri sàuti = fare salti di gioia (e solo di gioia).              Ittàrici un sàutu = accorrere rapidamente in un qualche posto con lo scopo di rendersi conto di una certa situazione              Fari quattru sàuti = ballare              Savviètta o sarvietta o salvietta = salvietta, tovagliolo da tavolo --> stuia-ùcchi (asciuga-bocche)              Sàzia (sost.)(pl. Sàzzi) = sàrtia. Cavi d'acciaio che, ancorati in punti di forza ai fianchi di una nave, ne sostengono l'alberatura.              Saziàri = saziare, soddisfare              'Oi saziàri 'u diùnu. Rùnaci: p(r)ima 'u friscu e poi 'u rùru (sottinteso: pane). = Vuoi saziare un uomo digiuno.Dàgli prima il pane fresco e poi quello duro              Sàziu = 1. (aggettivo o agg.-sostantivato) sazio, satollo, pieno, soddisfatto - 2. (sostantivo) soddisfazione morale              'U sàziu 'un criri o' diùnu! = il satollo non crede al digiuno              'Un nàri sàziu = Non dare soddisfazione, non riconoscere le ragioni altrui              Sazzàri o Assazzàri = assaggiare              Ci fici sazzàri 'i manu! = Gli ho fatto assaggiare le mani!  (cioè, lo ho schiaffeggiato).              Sbacantàri = svuotare, rendere vuoto              Sbacchittàri o Sbacchittàrisi = sbarazzarsi, allontanare              Li sbacchittàu o Si-li-sbacchittàu = liberarsi di qualcuno o qualcosa di insopportabile o fastidioso. Come il togliersi dei ragazzini irrequieti di torno mandandoli da un parente.              Sbafàri = sbafare, mangiare a ufo, con grande avidità e a spese altrui. [ ..]              Sbafòrnia (pl. Sbafòrnî) = La sbafornia è una espressione sopra le righe che allude a tabù sessuali e   veniva usata, "detta", per sbalordire e zittire l'interlocutore solleticandone l'ipocrisia. Oggi può essere   utilizzata col significato di "esagerazione", del dirla "grossa". Se detta coscientemente si propone un effetto liberatorio e divertente. Altrimenti è solo una "cazzata".              Sbafu (s.m.) = l'atto di mangiare o fare qualcosa a spese altrui o comunque senza pagare              Tràsiri a sbafu = entrare senza pagare (ad esempio a cinema).              Sbagnàri = 1. inumidire, bagnare, (per togliere la -> cirènna o per ammorbidire)- 2. (fig.) festeggiare per inaugurare qualcosa di nuovo o una riuscita              Sbagnata (s.f.) = la bevuta o la mangiata o comunque tutto ciò che costituisce l'atto del festeggiamento per l'inaugurazione di qualcosa di nuovo o una riuscita o il raggiungimento di una meta agognata.              Sbalatàri = smontare le -> balate che pavimentani una strada per riassestarle o sostituirle.              Sbampàri o Svampàri = avvampare, divampare rapido, improvviso,  violento ed incontrollato della fiamma              Sbannùtu = bandito (cacciato via dalla città)              Latru-sbannùtu = ladrone, appurato e riconosciuto come tale              Sbarazzàri = Togliere via cio che è di imbarazzo, ricollocare le masserizie a loro posto, ripulire. Riferito al tempo: rasserenarsi              Sbarazzàrisi = liberarsi di qualcosa.(Riferito alla salute: ripulire lo stomaco).              Sbarcàri = scendere dalla barca, dalla nave              Sbarrachiàri = spalancare, aprire con decisione e totalmente qualcosa              Cull'occhi sbarrachiàti = Con gli occhi sbarrati.              Sbarru = --> Termini marinareschi              Sbàttiri = sbattere, picchiare              Làssalu sbàttiri! = Lascialo perdere!              Sbàttisi 'a testa p'i mura = applicarsi con impegno disperato, tutte provando le soluzioni e le vie possibili              Sbattuliàri = 1. (lett.) andare a sbattere ripetutamente - 2.(fig.) andare correndo di qua e di là per disbrigare pratiche o fare commissioni - 3.(trans.) scuotere qualcuno              Sbattuliùni (pl. Sbattuliuna) = urtone (moderatamente violento)              Sbattùni (pl. Sbattùna) = urtone (pesantemente violento).              Sbiaccàri = --> sbraccàri              Sbiàccu = --> sbraccu              Sbiàrisi =              Sbiavitìri o Sbiavidìri =              Sbiàvitu o Sbravitutu o Sbiavidùtu =              Sbicchiariàtu = (Svicchiariàtu)              Vecchiu-sbicchiariàtu!              Sbiddricàrisi = sbellicarsi              Sbiddricàrisi d'u rìriri              Sbiddricàtu =              Sbillisimàtu = sbiellato              Sbinnàri =              Sbintàri =              Sbintuliàrisi o Svintuliàrisi =              Sbiriri o Sviriri =              Sbirru = 1. ---> Termini marinareschi . - 2. sbirro, gendarme              Sbirru picciòttu e salistànu vecchiu (devono essere).              Sbirsàri =              Sbirticchiàri o Sbitticchiàri =              Sbìu =              Sbota =              Sboy = --> Termini marinareschi              Sbraccari o Sbiaccàri (arcaico) =              Sbràccu o Sbiàccu =              Cu quattru sbiàcchi... = Con quattro falcate...              Sbrazzàrisi = denudarsi le braccia per lavorare con maggiore alacrità e quindi predisporsi con assoluta volontà ad eseguire un compito, un lavoro. Uno sbracciarsi che niente ha a che fare con l'agitare delle braccia per saluto o protesta.              Sbriddriàri o Sbiddriàri =              Sb(r)iddrìanu l'occhi              Sb(r)iddrìu =              Sb(r)iugnàri =              Sb(r)iògna-rèra - Sb(r)iògna-casàti              Sb(r)iugnàtu =              Sbullunàtu o Sbulinàtu =              Sbummicàri =              Sburiddràri =              Sburiddràrisi =              Sburràri =              Sburvicàri =              Sbòrvica-morti              Sbutàri =              Sbutuliàri =              Sbutuliàri l'occhi              Sbutuliàri un munnu              Mi sbutulìa 'u stòmmacu              Stracazziàrisi =              Scàccani =              Scaccaniàri =              Scaccàri =              Scacciàri =              Scàccia-balàti              Scàccia-serpi-chi-nàtichi              Scacciàri l'òcchiu              Scacciàri ova              Scacciàrisi =              Scacciunèddru = strizzatina di denti, schiacciatina, piccolo sforzo              Ràrici u' scacciunèddru = 1.dare a qualcuno una strizzatina cioè richiamarlo con moderazione. - 2. superare un avversario con facilità, agevolmente              Scaccu =              Si' tuttu scàcchi-e-pìrita!              Scafàta =              Minestra-scafàta              Scafazzàri = spappolare, spiaccicare, schiacciare, appiattire, ridurre in poltiglia              La scafazzàsti!              Scaffa =              Scagghiàri =              Scagghiòla =              Scàgghiu =              Avìri 'i scàgghi = 1. - 2.              Fari a vìriri 'i scàgghi              Scagghiùni (pl. Scagghiùna) = dente canino. Dininuitivo: scagghiunèddru              Stari mittennu 'i scagghiùna              Ci riri 'u scagghiunnèddru              Scagghiùtu =              Scagnu =              Veni o' scagnu, chi ti pacu              Scala =              Iddru, unni arriva, 'un ci nni metti scala!              Scà-laà!              Scalcagnàtu o Scarcagnàtu =              Scalmi = --> Scarmi              Scalòra = indivia              Scaltru = scaltro, furbo, sveglio              Scalunàta =              Scalùni =              Acchianàri u' scalùni              Scaminàri = (lett. camminare male) cioè, in senso morale, uscire, deviare dalla retta via              Scaminàricci 'u cirivèddru = fissarsi in una idea vaga, uscire dalla linearità logica e conseguenziale, arrovellarsi il cervello              Scampàri = spiovere              Scanari = fase finale di compattazione dell'impasto della farina o semola che veniva fatta nella gramola.La operazione veniva detta: scanàta.                  Scancaràri = sgangherare, togliere di sesto, slogare              Scancaràri 'a pinna = (lett. sgangherare la punta del pennino). Fig. : servirsi nello scrivere di espressioni, termini, toni fortemente aggressivi lasciando perdere eufemismi e perifrasi.              Scancaràtu = sgangherato, senza nesso, scomposto, eccessivo              Riscùrsu scancaratu = discorso che non ha capo né coda              Scanciàri o Scangiàri =              'U mannàu a scangiàri =(ironico)              Scàngia e màngia              Scannagghiàri =              Scannàgghiu =              Scannaliàri = 1.scandalizzare, dare scandalo - 2. punire togliendo a qualcuno una qualche cattiva abitudine impartendogli una dura lezione. 3. mettere sull'avviso, insospettire, rendere malizioso              Scannaliàrisi = 1.scandalizzarsi . - 2.togliersi una qualche cattiva abitudine attraverso una pessima esperienza personale che, dopo averla fatta, agisce come monito a non ricadere nell'errore già fatto ed in conseguenza del quale ci si dichiara scannaliàtu, cioè scottato. Ammaliziarsi.              C'u scannaliàtu, pènsaci! = Se hai a che fare con uno scannaliàto (che si è già scottato) fai attenzione perchè sta in guardia.              'Un ti nni scannaliasti? = Non ti è bastata l'esperienza fatta e la lezione ricevuta?              Scanna-li-bécchi = --> Personaggi              Scannàri = scannare, tagliare la gola              Arrivàrici scannàtu = farcela con disagio, a mala pena              Scannèddru = --> Giochi              Scantàri (Fari scantàri) - (Scantàrisi) =Fare spaventare, incutere paura, preoccupazione. - Spaventarsi, preoccuparsi.              Aviri a scantàrisi = doversi spaventare              M'ha' scantàri? Chi sugnu nnê-casi-vacanti? = Mi devo  spaventare? Sono forse in case vuote [popolate da fantasmi]?              'Un ti scantari! = Non ti spaventare! ( Spesso però usato con l'intenzione opposta, come promessa minacciosa).              Fari scantàri = Più che nel significato di "procurare uno spavento" in quello di "essere un soggetto pericoloso e da temere".              'Un si scànta di... = Non si mette paura di fare qualcosa, non si perita di osare              Scantàzzu = grosso spavento con lieta o lieve conseguenza              Pigghiàrisi u' scantàzzu = Prendersi un grosso spavento (ma poi tutto è finito bene).              Scantiddràtu = detto del pane al quale prima della cottura sono stati praticati dei taglietti (->cantìddri = angolino) che nel corso della cottura si imbiondiranno e biscotteranno conferendo alla crosta un particolare sapore pregiato e gradito.              Scantu = paura, timore, preoccupazione(sensazioni antecedenti ad un evento temuto), spavento (sensazione coeva all'evento verificatosi).              Sia-scantu e sia-nenti! = Che sia uno spavento senza conseguenze!              Chi scantu hai? = Di che ti preoccupi? Che motivo hai di aver paura?              Scantulìnu = pavido, timoroso, vile              Scantùsu = facile ad impaurirsi, pauroso              Scapèci = polpa di tonno conservata in scatola, sott'olio, previa cottura; è detta vintrìsca (ventresca) se riguarda le parti ventrali, più grasse e quindi più gustose.              Scapiddràtu = con i capelli spettinati e (fig.) soggetto moralmente in disordine              'A scapiddràta = alla disperata, in maniera scomposta              Scapisàri = calpestare [vedi pure spannicàre, scafazzare]              'Un fàrisi scapisàri 'a facci = Non farsi umiliare              Scappàri = scappare, fuggire              'Un putèmu fujri..e mancu scappàri! = ironico per dire che non è possibile evitare di affrontare una data indesiderata contingenza.              Scappàta =              Scappatèddra =                Scappiddràrisi = 1. Togliersi il cappello per salutare, per riverire. - 2. Manifestare, dichiarare la propria sottomissione.              Scappisàri =              Scappucciàri =              Scapulàri =              Scapuliarisìlla = scamparla, farla franca fortunosamente, -> passarisìlla liscia              Scarafùni = arraffatore, sgrafignatore, tirchio, inelegante, volgare, [niente a che vedere col significato napoletano di scarafaggio]              Scarcagghiàri =              Scarcagnàri =              Scarda (pl. Scardi) = squama di pesce              Scardàri = squamare, ripulire (un pesce) togliendogli i -> scardi (squame).              Avìri cazzi-a-scardàri = avere problemi gravi da affrontare              Scardillìcchiu = frugoletto, piccolo bambino vivace              Scarènza = scadenza              Scàriri = 1.superare il termine massimo di validità - 2.scadere, diminuire di pregio, di qualità; perdere credito, considerazione. - 3.arrivare al termine fissato per un adempimento              Scarmu (pl. Scarmi) = vedi Scalmo (pl. Scalmi) --> Termini marinareschi              Scarmo! = Càspita! Molto bene!              Scarparèlla =              Scarpàru = artigiano calzolaio              Scar..ppàru! = epiteto squalificante per...incapace[forse perchè le scarpe hanno attinenza con i...peri (piedi) "cu rispettu parlànnu!"]              Scarpèddru = scalpello - Scarpiddràta = colpo di scalpello              Scarpi = scarpe              Fari 'i scarpi = fregare qualcuno, più o meno lecitamente              Fari scarpùzzi-chi-giùmmi = comportarsi furbescamente in modo subdolo, con fare poco limpido              Cu tutt''i scarpi e cosètti! = ironico per indicare l'integralità di un certo evento o modo dell'accadimento. Quasi un senza remissione di causa, senza salvare niente.              Scarpinàta =              Scarricàri =              Scarròzzu = 1. passo carrabile . - 2. scarroccio -> Termini marinareschi              Pisca o'-scarrozzu o   Pisca o'-ròzzicu--> Termini marinareschi --> scarròzzu              Scarruzzàri = (scarruzzàta)              Scarsu = povero              'U scarsu comu-po', e 'u riccu comu-vo = Il povero come può e il ricco come vuole              Scarsa, ci si' (sei)... macarùra, pirchì? Povera lo sei [per fatto contingente e contro la tua volontà], ma sporca perchè?              Scarsu ci fu Diu (Gesù Cristo), e curnutu S. Sulivestru!= espressione consolatoria: in povertà e corna si è in buona compagnia.              America-scarsa = America povera (quella del Sud, in contrapposizione ad America-ricca, Usa e Canada)              Scartàzzi o Scattàzzi = scartine, carte da gioco senza valore              Oli vìnciri ch'i scartazzi! = detto del prepotente che vuole prevalere in ogni situazione              Scartiddràri(si) = scardinar(si), sfasciar(si), disarticolar(si) (lett. : il disintegrarsi della -> cartèddra (cesta di vimini).              Scaru = scalo, luogo dedicato ad un approdo              Scaru-frutta = mercato all'ingrosso di frutta e verdura              Scaru-cantèri = scalo d'alagio, dei quali sono dotati i cantieri di costruzione e riparazione di navi di vario tonnellaggio; sono attrezzati con piani di scivolo e argani di trazione per tirare a secco, e varare, gli scafi. Attualmente gli scali per la nautica da diporto si servono di gru di sollevamento.              Scaru 'i cantùna =era lo scalo attrezzato per l'attracco degli -> schifàzzi trasportatori di -> cantùna e per compiere le relative operazioni di imbarco e sbarco, nonchè - particolarmente quello d'a' porta e' addri - per il deposito e la custodia dei cantuna ammassati in attesa di essere venduti.              Scaru 'i-salina = dove attraccavano e caricavano gli schifazzi di sale, in siti di solito dai bassissimi fondali, ove grezze strutture di fortuna consentivanio lo svolgimento delle relative operazioni sia di attracco che di caricamentio in condizioni quanto mai faticose. [dir. da Di Marzo op.cit]              Scarvàcchiu = scarafasggio              'U scarvàcchiu nna' stuppa = lett. Lo scarafaggio nella stoppa (cioè irretito penosamente. Fig. di una persona che si trovi in una situazione difficile ed inestricabile.              Scasàri = smuovere dalla propria allocazione, divellere, rimuovere dalla "propria casa".              Finalmente, scasàu = Finalmente è uscito, ha abbandonato la propria casa.              Scasàri 'u pani = rimuovere, dopo la prima fase di cottura, il pane dal pavimento del forno              Scasàri l'àncura = (Termini marinareschi) Spedare, liberare l'àncora dal fondo. --> Scattivàri              Scasciàri = 1. sgrassarsi (perdere l'armonica forma del proprio corpo), dilatarsi. 2.(in accezione sportiva) mancare, sbucciare il pallone              Scasciàta (sost.) = l'atto e la conseguenza dello sbucciare il pallone, del mancarlo              Scasèntula = lombrico di terra usato come esca di scarsa qualità nella pesca              Scassapagghiàra o scassapagghiàru = un ladro da quattro soldi, un vagabondo disperato e miserabile. Ladro di covoni di fieno.              Scassàtu = 1.detto di cosa: guasto, deteriorato, malridotto. - 2. di persona: esausto, sfinito. - 3 di ragazzo: viziato da troppi -> scassi              Scassi (al plurale) = coccole, attenzioni eccessive, moine, manifestazioni d'affetto esagerate e prolungate nel tempo tanto da poter avere effetti negativi nella formazione del carattere del destinatario              Scatasciàri = sbottare, abbandonare ogni repressione verbale a scopo liberatorio, sputare il rospo              Scattabbotto = oggeggino per bambini, fatto di carta o buste, atto a produrre il rumore di uno scoppio [????]              Scattàri = scoppiare, esplodere, gonfiarsi di rabbia, uscire dai gangheri              Fetu di morti-scattàti = Puzza di cadaveri decomposti              Viri chi ti scatta 'u fèli = ammonimento: Bada che ti scoppia il fiele (per la fatica o per una rabbia eccessiva)              Scatta-cugghiùna = indisponente, dispettoso ma in modo subdolo, al contrario dello -> scattùsu che invece è molto attivo nel suo atteggiamento provocatorio ed irritante.              Scattiàri = 1.tendere da predatore  verso qualcosa o qualche persona , provare a prenderne possesso, a ghermirla. Desiderare fortemente di fare propria qualcosa (o persona) e comportarsi di conseguenza. Intravvedere un vantaggio e cercare di conseguirlo. - 2. scoppiare anche in senso figurato . - 3. buttarsi contro, aggressivamente, avventarsi.              Scattiàri 'a rota di Sabella = Puntare ad acquisire la dote di ....              Scattiàri pi' l'àmmaru (gambero) = Darsi da fare per conseguire il risultato più desiderabile.              Tantu rissi e tantu fici chi a fini lu fici scattiari = Tanto ha detto e tanto ha fatto che alla fine lo ha indotto ad esplodere, a gettarsi contro.              Va susìtivi ch'è tardu, addumàtivi 'a cuccìa e si 'un-mi-nni-ràti a mia, 'a pignàta vi scattìa! ( per il 13 dicembre, Santa Lucia).
( Svegliatevi   che è tardi,e accendete la pentola per cuocere la cuccia, e se non  ne date   a me, che vi si possa scoppiare la pentola !              Scattiatùri = soggetto somigliante nei modi di agire ad un animale predatore, sempre pronto a ghermire quanto  capiti alla sua portata. Uno che non rinuncia mai.              Scattìu = manifestazione straordinaria ed improvvisa, quasi una esplosione, di un qualche fenomeno              Scattìu-ri-suli = il momento di maggiore pregnanza dell'insolazione,l'ora più calda, la luce meridiana, che colpisce come uno strale              Scattivàri = 1.(transitivo) liberare, trare fuori come -> scasàri - 2.(intransitivo) [da captivus =prigioniero] tirarsi fuori, uscir fuori contro voglia              'Un c'è versu chi voli scattivàri da' tana! = Non c'è modo che voglia uscir fuori dalla tana!              Scattùsu = indisponente, dispettoso, urtante              Scàusu = scalzo, senza scarpe, a piedi nudi. [Vedi -> 'Mpirùni = con ai piedi le sole calze (->      pirunètta)]              Fari 'u viaggiu a' Marònna, scàusu = Andare a far visita alla  Madonna da casa propria alla Basilica senza scarpe come segno di devozione o ringraziamento.              Scavàri =1. Scavare, togliere materiale da una superficie per creare una buca - 2. Estrarre - 3. Ricercare con impegno in un qualche ambito specifico              Scavàrici 'a fossa a qualcunu = Contribuire a rovinare qualcuno - Scavàrisi 'a fossa = Rovinarsi da solo (con le proprie mani).              Scavàrisi l'òcchiu = essere colpiti sulla cornea da un colpo estraneo che produce dolore e momentanea difficoltà a vedere.              Scavuliàri = cercare a caso, rovistare senza ordine --> Scuffuniàri              Scazza = --> Termine marinaresco              Scazzìddru = Piccolo di statura - ( Scazzìddri = lumachine)              Scècca ('a Scecca) = distorsione dialettale di Chèque = assegno bancario              Aspittàri 'a scecca = attendere lo chèque, era quello che facevano gli -> spacasàra, quando, dopo aver venduto ad un grossista le spugne pescate nel corso di una intera campagna di pesca (dicembre-marzo), aspettavano la rimessa del prezzo concordato per poter procedere poi alla spartizione del frutto del loro lavoro secondo le parti spettanti per qualifica (--> astaiòlu, mezzu-astaiòlu, rimaiòlu, mezzu-rimaiòlu, picciòttu-'i-varca ecc.)              Sceccu = somaro, asino, ciuco (anche in senso figurato). Diminutivo: sciccarèddru - Derivato: scicchìgno = asinino, epiteto per il maschio che si mostri anatomicamente superdotato              Attacca 'u sceccu, 'unni oli 'u patrùni! = Lega l'asino dove vuole il padrone (suggerimento di comportamento opportunistico)              Avìri 'u sceccu sutta, e circari ..'u sceccu = Essere a cavallo dell'asino e cercarlo! (Come indicazione del sommo della disattenzione o della stupidità).              Oh! Unni semu iùnti ...cu sceccu!? = Oh! ...dove siamo arrivati...con l'asino! [Si sta esagerando!] 'U scecco... consentiva viaggi più lunghi rispetto ..alle camminate a piedi. Ma a tutto ci doveva essere un limite!              È nùtili...'u sceccu av'a tràsiri p'a-cura! = È inutile [cercare di fare ragionare chi parla o agisce in modo opposto al buon senso: si perde tempo quando si ha a che fare con chi pretende di fare entrare 'u sceccu in stalla a marcia indietro (dal lato della coda)].              Quannu 'u sceccu 'un moli vìviri, a' vogghia fiscàri! = Quando 'u sceccu non vuole bere, hai voglia fischettare [bisogna rassegnarsi di fronte all'inutilità dei tentativi di fare ragionare un testardo].              'U sceccu porta 'a pàgghia ..e 'u sceccu si la màngia = [commento ironico rivolto contro chi si riappropria del proprio apporto o che fingendo di partecipare in realtà pensa solo a se stesso].              Casumài, ci 'nfili 'u sceccu carciaràtu = ??? 1. Rincarare il fitto - 2. Non curarsi delle minacce [Dubbi cfr punto 12] Conosciuta la versione "casumai ci manni ù sceccu cacciaratu"=  "non ci puoi fare niente" inteso che non hai modo di  rivalerti su qualcuno che non ti può risarcire (.suggerita da Filippo Parrinello).              'U Signùri 'un senti anciuli cantari, ora penza scecchi arragghiàri! = Il Signora non da ascolta agli angeli che cantano, immaginate ora scecchi che ragliano!              Sceccu ri sènia = Sceccu chi firrìa = Asino addetto a girare la nòria della sènia, (fig.) come dire lavoratore instancabile              'U sceccu r'a Pantiddrarìa = l'asino di Pantelleria, una razza con particolari caratteristiche              'U sceccu, unni cari, s'aìsa = Lett.: l'asino si rialza nel punto dove è caduto. Metafora di incoraggiamento: bisogna ripartire dalla stessa situazione nella quale ci si è venuti a trovare              Aràciu..'unni vai c'u sceccu! = Piano.. dove credi di andare con l'asino [cioè, dove credi di poterti spingere con i tuoi mezzi, con le tue qualità o possibilità!].              Aràciu..'unni vai senza sceccu! = Piano.. dove credi di andare senza l'asino [ cioè cosa credi di poter fare senza i mezzi o le qualità necessarie?].              Culùri panza-ri-sceccu = Colore pancia di asino (brutto e indefinibile)              Appizzàrici 'u sceccu cu tutti-i-carrùbba = come perdere capra e cavolo, cioè rimetterci tutto              Arrivàu 'u sceccu o' fùnnaco! = È arrivato 'u sceccu al fondaco! Critica e rimprovero sferzante rivolto a chi arrivando, in un posto qualsiasi, non si curi di rivolgere un saluto a coloro che erano già presenti.              Pàriri 'u sceccu-'nchiajàtu = sembrare, somigliare ad uno sceccu pieno di piaghe = detto generalmente al ragazzino rientrato in casa piuttosto malconcio dopo i giochi e le liti              Quantu dannu fa un minchiùni/ mancu 'u sceccu n'on-jardìnu!              Cû di sceccu fa cavaddru, 'u primu càuciu è so' = Chi tratta uno sceccu come fosse un cavallo beccherà il primo calcio! [Chi benefica un ingrato....].              Niculàu, Niculàu, quattru scecchi s'ammuccàu, e pi'-'nna-cura s'affucàu = Nicola, Nicola quattro scecchi ha ingoiato e per colpa di una coda si è soffocato! [Fai, fai e poi per un dettaglio non curato a sufficienza tutto fallisce].              Schera = schera, squadra, masnada, equipe, gruppo, banda              'A schera 'i Ron-Tricu = con riferimento alla schiera di paladini dell' Òpira 'e Pupi, la schiera di Don Drigo, ad indicare scherzosamente un gruppo di ragazzi baldamente provocatori              Schetta e Schettu = nubile e celibe              Schetta-arraggiàta = zitella inacidita              Schetta, 'un t'appi, ma maritàta, t'appi ..abbasta chi t'appi, e comu t'appi t'appi! = Da signorina non ti ho avuta, da maritata ti ho avuta. Basta che ti ho avuta e come ti ho avuta ti ho avuta!              Schicchiàri = 1.scheggiare, graffiare, danneggiare, rompere- 2. rompere la cresta - 3. deflorare              Va-scicchiariccìlla a Vitticchiu = Invito offensivo e irridente rivolto a chi profferisce minacce velleitarie. Vai a far danno[quel particolare danno] a Vittìcchio (burattino) perchè di più non puoi osare.              Schicchiàta = detto spregiativamente di donna  deflorata e per tanto ritenuta non rispettabile              Schicchiàto = detto di uomo senza principi e irrispettoso di ogni limite              Sch(r)idditàri = screditare, non dare credito, mettere in dubbio una asserzione altrui              Ma picchì m'ha' schridditàri ? =1. Per quale motivo non vuoi credermi? - 2. Perchè vuoi farmi perdere credito presso altri?              Schifazzàru = l'uomo che conduce lo --> schifàzzu              Schifàzzu = barcone a vela latina con ponte, di 12 tonnellate di stazza (randa al terzo e pilaccuni (fiocco o vela prodiera)]  impiegato lungo il ->  canali ri mezzu per il trasporto merci, particolarmente sali e cantuna, dalle ottime qualità marinare, condotta di norma da un solo uomo chiamato schifazzàru [Etimologia: dal longobardo skif -> schifo ( barca)].
."Salvare lo schifàzzu" .
             Schiffaràtu = chi è senza chi-fari, cioè al momento libero da una qualche occupazione al contrario di chi invece, avendocela, è nchiffaràtu. Non implica necessariamente il concetto di disoccupato.              Schifìa = schifezza, ciò che viene rifiutato per aver perso le sue caratteristiche originale, necessarie ed attese.              Schifiàri = provare schifo per qualcosa o qualcuno. Riprendere, rimproverare aspramente e spregiativamente qualcuno che in questo modo viene e diviene schifiàtu.              Schifiàtu (p.p. di schifiàre)  = chi per il suo comportamento, per il suo modo di fare spregevole viene aborrito e disprezzato. Riferito a cosa: ciò che ha provocato disgusto, nausea, repellenza.              Schifìu = ciò che viene rifiutato, rigettato per aver assunto caratteristiche e tenuto comportamenti inaccettabili. Reietto, rifiuto. La negazione dell'essenza che si presumeva dovesse esprimere.              Schifìu di l'òmini = Rifiuto della società degli uomini, non degno di appartenere al genere umano              Finìri a schifìu = Finire malamente, nel modo peggiore, a malo modo.              Schifiùsu = tipo intrattabile, dal pessimo carattere, sleale, capaci di ogni cattiva azione              Schifitùsu = schifiltoso, chi ha gusti difficili e che di tutto si schifa facilmente, esigente              Schima = scriminatura, riga dei capelli              Schimbèci o schimbèsci = obliquo, a sgembo (--> sghilèsciu).              Schimintàri o Schipintàri = spremere una piaga o una pustola sino a farla esplodere e a fare uscire il pus              Schimintàrici 'u canfùgghiu (foruncolo) = Figurato: mettere in campo un argomento dolente per l'interlocutore al fine di valutarne la reazione e in certa misura di inibirlo indebolendo le sue argomentazioni. Volendo si tratta di una provocazione.              Schina = schiena, colonna vertebrale              Travàgghiu ri schina = lavoro pesante da farsi basandosi sulla forza fisica              Schippiùni o Schirpiùni = (non lo scorpiòne velenoso chiamato -> suffìziu) ma il geco dei muri, inoffensivo, utile e simpatico              Schitti o Scritti = tipo di reti da pesca.  Termini marinareschi --> lacciàra              Schittu-schittu (agg.) = scritto-scritto, giustu-giustu, cioè di quantità appena sufficiente, non oltre il dovuto, come programmato, senza eccessi              Schizzu = 1. abbozzo di un disegno - 2. piccola parte di un qualcosa, saggio              Sciàbbacca = schiacciata di pane, focaccia. In senso figurato: donna corpulenta, più larga che alta.              Sciàbica = ---> Termini marinareschi              Sciabicùni = --> Termini marinareschi              Sciàcqua-lattùchi = scialacquatore, mai bucate, spendaccione stupido              Sciacquàri = lavare, pulire con acqua              Sciacquàrisi la 'ucca = 1.dire male di qualcuno, sparlare senza ritegno e con soddisfazione di qualcuno - 2. atto necessario da farsi dopo aver usato un linguaggio colorito, non forbito o come premessa per poter occuparsi di un certo argomento o di una data persona.              Sciacquàto = detto di persona bene in salute              Fìmmina beddra-sciacquata = donna formosa, appariscente              Scialàri = godere con generale e grande soddisfazione specie in compagnia              Òriri a-scialacòri = godere a scialacuore, trovarsi in una situazione di goduria collettiva e illimitata, senza inibizioni              Scialarisìlla = vivere beatamente e senza pensieri              Sciambillètti = lett. ciambelline, cosi detti i savoiardi              Sciampagnàta = gita generalmente in campagna con divertimento di mangiare e bere assicurato                  Sciampagnùni = persona estroversa che si esplica in allegra compagnia              'I rinàri d'u sparagnatùri si li mangia 'u sciampagniùni = I soldi del risparmiatore (avaro) se li mangia (gode) lo scialacquatore (prodigo).              Sciancàtu = che ha l'anca difettosa, rotta o guasta, e pertanto ha una camminata anomala e caratteristica              Sciappèddra = piastra, di solito di marmo, ma talvolta anche di metallo o legno, usata a scopo ludico per il lancio a scivolo su superfici lisce di terreno o di un tavolo apposito, lungo e dai bordi rialzati              Iucàri e' sciappèddri              Sciàri = -> Siàri              Sciarlòtta = confezione di gelato compresso manualmente tra due ostie non biscottate  dal gelataio ambulante con una apposita macchinetta a stantuffo. Aveva forma cilindrica o parallelepipeda.[Tempo dopo venne fuori il "cono" e lo slogan "Quanto è bello, quanto è buono, il gelato con il cono"].              Sciarra = lite, zuffa, contrasto, contesa              'A sciàrra 'e-hatti! = lett. la zuffa tra gatti. Fig. la lite di tutti contro tutti, in una confusione totale.              'A sciàrra è p'a cùtra! = Lett.: La lite è per la coperta (che ciascuno tira verso il proprio lato)! - In altro contesto indica una contesa di natura economica ed è simboleggiata dai contrasti nascenti in occasione degli accordi sul corredo nuziale da dotare alla sposa o nelle spartizioni ereditarie. Chiaro che nell'espressione il termine "cutra" ha cifra antonomastica.              Fari 'a sciarra = quando due o più soggetti si "sciarrìanu" cioè vengono alle mani              Sciarrèru = litigioso, aggressivo, facile a passare alle vie di fatto, disponibile ad esasperare le situazioni              Sciarriàrisi = 1. venire alle mani - 2. interrompere ogni rapporto umano con qualcuno, litigare              Sciàssi = (francesismo da chasse) antica tenuta femminile delle dame a cavallo              'U sciàssi chi màzzari = Ironico: per evitare che il vento sollevasse l'orlo inferiore della gonna con conseguente esposizione delle putenda si usava zavorrarlo con dei piombini (icasticamente indicati come "màzzari"). Il detto era usato come sferzante risposta a chi chiedeva consiglio su come abbigliarsi per una circostanza ritenuta importante.[(D: Chi mi mettu? - R: Mèttiti u sciàssi chi màzzari!) Suggerimento di Achille De Sanctis RG]. Lo stesso vale per --> 'u scimìssi (chemise, camicia).              Sciavata =Focaccia, schiacciata di pane come -> sciabbàcca. Pizza semplice e dalle origini antichissime dagli ingredienti   contrastanti (olio extra vergine d’oliva,   pecorino, origano e zucchero, talvolta anche acciughe)  si presente bene sia come  antipasto che come dolce a fine    pasto. Da non confondere con il -> cabbuciu, focaccia con lo zucchero, olio, origano.              Sciavèriu = Saverio              Personaggio da bozzetto: 1. sciancato integrale - 2. di laconica atarassia, serafico              1. Si putìssi-vìriri, a Sciavèriu cùrriri! (il che, date le caratteristiche del personaggio, se si verificasse sarebbe davvero eclatante).              2. A letto, ammalato, al medico che gli chiese: " Sciavèriu, comu sì? rispose: "Longhu-longhu (lungo-disteso) - "E 'a testa?" "Tunna-tunna".              Sciccarèddru = diminutivo di -> sceccu, somarello              Scicchìgno =  Derivato da -> sceccu.= asinino. Epiteto per il maschio che si mostri anatomicamente superdotato.                Scìddra = -> ascìddra (ascella).              Sciddricàri = scivolare, sdrucciolare              'Unni ci chiòvi, si scìddrica = 1.Come avviso di allerta: dove piove si scivola! - 2. detto proverbiale di chi, avendo fortuna negli affari, vede ritornagli tutto a proprio vantaggio.              Sciddricàta = l'azione dello sciddricàre, dello scivolare. Scivolata più o meno lenta e controllata.              Sciddricùni = scivolata, scivolone, caduta improvvisa e significativa (anche in senso metaforico)              Sciddricùsu = scivoloso              Scilliràtu = scellerato, empio, senza coscienza              Scilòccu = scirocco.  Punto sud-est dell'orizzonte e vento caldo da sud-est come indicato nella rosa dei venti              Cu scilòccu, simìna; cu tramuntana, no!              Sciluccàta = persistente spirare dello scirocco              Sciluccàtu = stupido,come istupidito da un persistente spirare dello scirocco.              Scilucchìtti o Scilucchìttu = vento leggero e transitorio proveniente da sud-est tendente in tempi brevi a -> scìnniri diventando cos' scilòccu dichiaratu oppure a sparire quindi ad -> abbunazzàri.              'Un c'è fimmina senza-stìcchiu, comu 'un c'è quinta senza-scilòccu! [per comune esperienza lo scirocco accompagna sempre la quinta luna cioà la luna piena].              Scìmia = scimmia              Scimiàri = l'imitare, tenero ed infantile, le mossettine delle scimmiette , nelle prime fasi del corteggiamento amoroso . --> alliccàri              Scimiùni = scimmione              'u Scimìssi = francesismo da chemise/camicia. Quell'antica vestaglia o camicia femminile da notte. Usato ironicamente come nel caso di -> 'u sciàssi.              Scìnniri = scendere, anche in senso figurato. In marina, riferito al vento, indica l'aumento più o meno improvviso dela sua 'intensità.              Cù accatta, acchiàna; e cù vinni, scinni. (Chi compra sale; chi vende, quasi sempre per necessità, scende. Si intende nella scala sociale).              'U ventu fa scinni-scinni = Detto con preoccupazione, se si è in mare, costatando il rapido peggioramento delle condizioni meteo.              Acchianàri o scìnniri a Trapani = venire a Trapani, a seconda dal luogo di partenza.              'A strata chi acchiàna e 'a strada chi scinni è 'a stessa strata (da Empedocle)              Scinnùta = 1.discesa (come controcanto della -> acchianàta = salita) - 2. decadimento di fortuna o pregio              'A scinnùta, ogni Santu aiùta! = In discesa, ogni Santo aiùta ( Equivale all'espressione: soccorrere il vincitore)              Quantu su' l'acchianàti, tanti su' 'i scinnùti = Quante sono le salite, tante sono le discese.              'A scinnùta r'a Cruci = la discesa del Crocefisso, il Venerdì Santo, nella chiesa di Santa Maria del Gesù col distacco del Cristo dalla croce e la sua deposizione nel sepolcro realizzabili grazie alla mobilità delle braccia del Cristo.              'A scinnùta = la discesa dei Gruppi dei Misteri dalla loro nicchia operata secondo un certo ordine i venerdì precedenti la Settimana Santa (vènnari ri scinnùta). Vedi Dizionario della Processione dei Misteri.              Càriri scannalìa a scìnniri = cadere disabitua a scendere, una volta che si è preso un abrivio...              Acchianàri e scìnniri scali ri tribbunali = Perdere tempo inutilmente appresso a - > camurrii o avere guai con la legge              Fari scìnniri tutti i Santi ru Pararìsu = bestemmiare in modo incontenibile              Fari tutta 'na scinnùta = decadere improvvisamente e rapidamente sul piano sociale o anche sul piano fisico              Scinnùtu ru Munti = Sceso dal Monte (San Giuliano, Erice) e, come tale, campanilisticamente ritenuto stupido e bifolco per antonomasia.              Sciògghiri = sciogliere, liberare [p.p. sciotu o scioltu o sciugghiùtu]              Sciògghiri 'a lingua = imparare a parlare              Lingua sciòta = avere parlantina, essere lesto a dire, parlare              Scioperàtu (agg.) = soggetto indisciplinato, nulla facente, poco di buono              Scippàri = -> Ascippàri              Scippi-sciànni = per alterazione dell'inglese "ship-chandler" = fornitore navale.              Sciràri = strappare, lacerare              Sciràtu = male in arnese, lacero, dimesso              'U cani muzzica sempri o' sciràtu = Lett.: il cane morde chi si mostra malconcio, cioè il prepotente aggredisce facilmente chi ha l'aria dimessa              Sciratùri = profittatore, rapace, arraffone              Sciri = --> Nèsciri = uscire              Sciti, su-mastru, ch'a putìa è mia! = Iron.: Uscite, sor-mastro, perchè ora la bottega è mia! [Come esito di"Trasìu c'a lisinèddra e s'infilàu c'u lisinùni"]. L'opera dell'infiltrato è compiuta.              
Scirru = Forma di adenocarcinoma e   di epitelioma caratterizzata   da una consistenza particolarmente dura, determinata dalla maggiore presenza di   stroma connettivale, originata dalla diminuita quantità di parenchima. Spesso senza dolore colpisce le parti ghiandolari anche della faccia, della lingua e dell'utero. Il portatore è detto: scirrùsu.
                   Scirùni = pezzo di legno infisso nella muratura per fare da supporto a chiodi, viti o altri appigli metallici              Sciùta = uscita (sia in senso proprio che in quello figurato di battuta, sorteggio ecc)              'A prima sciùta = la prima passeggiata dei fidanzati ufficiali, con tanto di sorveglianza appresso.              Chissu n'avi sciùti (o picàti) = Costui è abile nelle battute più o meno spiritose (o punzecchiature).              Nel gioco del tocco (bevuta a scommessa): patrùni ri scìta (sciùta) = il primo indicato nel conteggio o sorteggio e come tale incaricato dell'indicazione del patrùni e del sottopatrùni con i quali costituisce l'amministazioni (del gioco).              Sciùtu = uscito              Scòccia o Scòrcia = buccia, guscio, scorza, baccello, crosta, corteccia, avviluppo              Cosa tinta sinu ra' scorcia = tristo sin dalla nascita e anche prima              Nun sapìrini mancu li scòrci = esserne completamente all'oscuro, ignorante relatrivamente a qualcosa              Lassàrici li scorci = lasciare, in eredità, a qualcuno ben poco              Farisìlla scòrcia-scòrcia = tenersi ai margini per evitare furbescamente ogni fatica o impegno              Scòccia di cannòlu = il cilindro di pasta sfoglia fritta che supporta la ricotta nel classico dolce siciliano              Scòggghiu = scoglio              'U scògghiu e 'nn-àutru // Scògghiu-santu // Scògghiu d'u malu-cunsìgghiu  --> luoghi              Scògnitu = ignaro, non informato, inconsapevole, sconoscente (anche se letteralmente sarebbe "sconosciuto").              Scolla = cravatta              Scòmmiru = 1.(agg.) scomodo, disagevole [al contrario di -> còmmiru] - 2 (sost.) il disturbo, il fastidio arrecato a qualcuno per ottenere un beneficio per sè e come tale motivo di necessaria compensazione              Livàrisi 'u scòmmiru (??) = ripagare qualcuno per il disturbo arrecatogli nel chiedergli una cortesia o un favore e in tal modo ristabilire una certa parità              Scòncica o scuncica = burla , beffa imitativa, fare il verso              Scònsa-iocu o Scònsa-òpira = --> scunsàri              Scontrùbbiu (pl. Scontrubbi) = sortefugio, manovra scorretta, l'opera del baro              Fari scontrùbbi = barare al gioco              Scoppu = 1(sost.) . scoppio, scatto - 2.(avverbiale = a scoppu) improvvisamente, di colpo, a proposito o spoposito              Tuppa a scoppu = serratura a scatto nella quale la molla (scoppu) è la parte essenziale              Càriri a scoppu = cadere inavvertitamente andando a sbattere con violenza              Ittàrisi a scoppu = lasciarsi cadere volontariamente dopo aver ponderato il punto d'arrivo              Rispùnniri o Nescisìnni a scoppu = Rispondere o condurre una discussione in modo provocatorio, a caso pensato, inseguendo un determinato obiettivo e per conseguire un effetto voluto.              Scòppula = colpo dato da dietro del cap, scappellotto, scapaccione. Se decisamente violento diviene -> scuppulùni              Scòrcia = -> Scòccia              Scòrfanu = scòrfano, pesce generalmente da bassi fondali scogliosi discontinui ed erbosi (-> ramignìtu) dove si mimetizza facilmente.
        La varietà rosso-chiaro-vivo chiamata -> cipùddra può raggiungere dimensioni maggiori delle altre (anche 50 cm.). Vedi -> Termini marinareschi              Si' tuttu testa, comu 'u scòrfanu = Ironico: Sei tutto testa, come lo scorfano.              É nùtili chi ti senti scòrfanu: 'un si' pisci pi fari cùscusu = Dichiarazione di ridimensionamento: É inutile che ti atteggi, che ti dai arie. Non sei all'altezza della tua presunzione.              Scòrnu = grave umiliazione inflitta o subita con disprezzo generalmente come conseguenza di un insuccesso              Scòtiri = scuotere, agitare - (Riflessivo:levarsi di dosso, riprendersi da uno stato di abbattimento)              Scrìviri = scrivere              Assa scrivi, Nutàru! = Lett.: Ossìa (Vostra signoria) scriva pure, Notaio! Dovrebbe esprimere l'autorizzazione data dalle parti o dal testore per la stesura del testo scritto di un atto. In realtà sottintende una riserva mentale ed è recepita normalmente, con popolare sarcasmo, in senso negativo per fustigare in genere la malafede contrattuale.              Ma chi scrivi...senz'occhiàli!? = Ma che stupidaggini stai scrivendo!?              Scrivici: carni-'i-porcu! = Significa: scordatelo! Considera definitiva una certa perdita [come per l'irrevocabile divieto dell'utilizzazione della carne di porco conseguente al dominio arabo in Sicilia].              Soccu c'è scrittu, lèggiri si 'oli! = Ciò che è scritto, si vuole (è consuetudine) leggere! = Cioè quello che è scritto permane immutabile [scripta manent].              Senza sapìri né lèggiri né scriviri! = Significa: senza rifletterci sopra, senza frapporre tempo in mezzo, d'impeto, senza impegnare, qualora ce ne fosse la propria scienza. Non ha niente a spartire con il significato letterale.              Scriviri a peri-di-addrìna = scrivere a piede di gallina, cioè con una grafia molto poco leggibile.              Ìrisi a scriviri = andare a chiedere le pubblicazioni matrimoniali al Comune o in parrocchia              Comu mi virìti, mi scrivìti = Dichiarazione di chi è, ed ha, solo quello che mostra.              Scrupuliàrisi ( arcaico Scupuliàrisi) = manifestare degli scrupoli, un ritegno notevole anche eccessivo al cospetto di determinati argomenti specie se sessuali. Vedi -> avìri 'u mussu-strittu              Scrùsciri = -> Scùsciri              Scrùsciu = -> Scùsciu              Scù = onomatopea              'Un nìssi: nè scù, nnè passa drà = Cioè non ha detto nulla (con ciò lasciando deluso o risentito l'interlocutore così ignorato).              Scucchiàri = staccare, separare, dividere le cose accoppiate cioè la -> cùcchia (coppia)              Scùcchiu = pretesto, occasione. moina              Livàri 'u scùcchiu = fare quanto necessario ed opportuno per  evitare di offrire una occasione propizia o comunque  un pretesto d'interferire in una data situazione              Scucciàri = sganciare, separare (nel senso opposto a 'ncucciàri) [vedi pure -> scurciàri].              Scucciàri 'u pisci dall'amu. Scucciàri dui chi s' appizzàru. = Sganciare il pesce dal gancio dell'amo. Separare due persone che stanno azzuffando corpo a corpo.              Fari 'ncòccia-e-scòccia =Avere fortuna a pesca per cui si ha una sequenza abbastanza prolungata di catture di pesci e conseguenti sganciamenti dall'amo, quasi come cioè se il pesce impiegasse meno tempo ad abboccare che ad essere sganciato dall'amo.              Scuccìddri o Scurciddri = battute spiritose più o meno azzeccate e gradevoli              Chìssu n'avi scuccìddri! = Costui ne ha di uscite spiritose              Scucìvulu = 1.detto di cibo: di difficile cottura - 2.:in senso figurato: soggetto poco malleabile, scontroso, non disponibile. Di significato opposto a: -> cucìvulu              Scucuzzàri o Scucucciàri = togliere il _> cucùcciu, cioè il sopracolmo, il sovrappiù. Troncare, mozzare              Scucuzzàtu = chi non ha capelli in testa per esserseli fatto radere a zero              Scuddratùra =1. scollatura, apertura nella parte superiore dell'abito sul collo e sul petto. - 2. Punto in cui due cose incollate si staccano.              Scuffarisìlla = andarsene alla chetichella, svignarsela. Come --> sghignarisìlla o squaghiarisìlla.              Scuffuniamèntu = l'atto, l'azione, la conseguenza dello scuffuniàri              Scuffuniàri = rovistare in un cassetto o comunque in una cavità, magari con un oggetto appuntito, senza ordine e delicatezza , rimestando pesantemente -> Scavuliàri              Scugghiàri = sbottonare, aprire un indumento. Al contrario -> 'ncugghiàri              Scugnàri (trans. e intrans.) = allontanare; allontanarsi. Al contrario: -> 'ncugnàri [in relazione alla azione del cugno (cuneo) che a seconda che venga infilato o estratto allontana o avvicina gli elementi sui quali agisce].              Sculanèrvu = appellativo oltraggioso, epiteto, riservato agli studenti  (da chi non lo era).Letteralmente: scula nervu, cioè asciuga nerbo, scudiscio ricavato dal pene essiccato del bue, classicamente avvolto a spirale e tenuto a bagno per mantenerne una certa elasticità. Si sa. Gli studenti sono sempre stati deboli di -> carìna (colonna vertebrale), turbolenti e maleducati e quindi bisognosi e meritevoli di appropriati  trattamenti correttivi (cure).              Sculapasta = colapasta, colabrodo da cucina              Scularèddru = Scolaretto,  scolaro giovanissimo              Sculàri = scolare, sgocciolare              Sculu = 1.scolo, gocciolio. - 2. blenorragia, mal francese -> 'nfrancisàtu              Scuma = 1.schiuma - 2.(fig.) la parte più delicata, nobile, significativa di una qualche cosa              Scuma-ri-mari = schiuma di mare (intesa sia come biancore delle onde che come sale pregiato)                Lassàri a unu c'a scuma 'n mucca = picchiare qualcuno pesantemente sino a lasciarlo con la schiuma alla bocca              Cu la scuma a la 'ucca = 1.dicesi di chi è spossato per una faticata estrema - 2. dicesi anche di chi è fortemente adirato              Scumalòra = schiumaiola, paletta con buchi usata in cucina per togliere la schiuma              Scuminica o scumunica = 1.scomunica, pena del reietto dalla comunità dei credenti (o da qualsiasi altra comunità) - 2. sfortuna, disgrazia, scalogna              Avìri 'a scuminica ri supra = essere costantemente perseguitato dalla mala sorte. Detta di colui al quale le cose vanno solitamente di traverso.              Scuminicàtu = scomunicato, iniquo, poco di buono (usato generalmente in tono affettuoso, non ingiurioso ma quasi di sottintesa ed affettuosa invidia).              Fàcci di scuminicàtu = detto di chi, al di là di eventuali difetti fisici, lascia intravvedere nel suo atteggiamento una cattiva e pericolosa predisposizione a comportamenti negativi.              Scummègna = senso di solidarietà, di appartenenza ad una collettività, spirito di gruppo, cameratismo              Nèsciri di scummègna = rifiutarsi di aderire ad un impegno sentito come comune da una collettività, negarsi alla solidarietà di gruppo, disertare da un impegno assunto da una comunità come doveroso              Scummèttiri = 1. scommettere, fare una scommessa - 2. provocare, mettere alla prova - 3. seminare discordia --> Scuncicàri              Scummigghiàri = 1.scoprire, smascherare, svelare (al contrario di -> Cummigghiàri = coprire). Vedi pure -> scuppunàri nel senso di togliere la coperta a qualcuno. - 2. --> Termini marinareschi              Scummigghiàri l'altarìni = svelare gli altrui segreti              Scumminàri = scombinare, mandare a monte, confondere,  far fallire, scombussolare.              Scumminàtu = confuso, disordinato, strano, sconclusionato, scombussolato.              Scummuniàri = sconfezionare, aprire un involto cartaceo, svolgere (il contrario di -> agghiummuniàri = avvolgere)              Scummiràri = scomodare, importunare, disturbare (conferendo importanza allo scummiràtu)              Scummiràrisi = scomodarsi, prestarsi a fare un certo favore, disturbarsi dandosi importanza.              Scummìssa = scommessa, patto che si debba vincere o perdere a determinate condizioni con il perdente che paga una prestabilita posta al vincente              Scummìssa chi lu fazzu! = Scommettiamo che lo faccio! [sfida].              Scumparàri o Scumparàrisi = litigare, rompere o interrompere i rapporti personali con il "compàre" o genericamente con una persona amica              Scumpiacìri = scompiacere, dispiacersi, non prestarsi a fare qualcosa per favorire (al contrario di --> Cumpicìri), agire contro voglia (ed essere, sentirsi quindi scumpiaciùtu).              Scuna = veliero ---> Termini marinareschi              Scunchiùriri = sconcludere, rompere un patto, un contratto, venire meno ad una intesa. (Al contrario --> conchiùriri = arrivare ad un accordo).              'Stu matrimoniu si scunchiurìu = Questo matrimonio, questo patto nuziale, è saltato. non è andato alla prevista conclusione.[I ziti si lassàru.              Scuncicàri =1. molestare, disturbare, provocare per mettere alla prova, dare fastidio deliberatament - 2., tentare un approccio amoroso              Scuncicàri 'u cani chi dormi = (figurato) mettere in campo imprudentemente un discorso su un argomento spinoso quiescente              Va' scòncica a to' soru! = Vai a tentare (o dar fastidio) a tua sorella! (cioè lascia perdere) [Non esclusivamente detto in opposizione ad un tentativo di approccio amoroso rivolto a se stessi o ad un proprio parente intimo].              Scuncichèru = molestatore, disturbatore, chi si diverte a dare fastidio agli altri              Scunsàri o Scunzàri =1. guastare, disordinare, togliere la "consa" (nel senso di acconciatura, riparazione, coordinamento), l'opposto di --> cunsari o scunzàri cioè aggiustare. Scunsàri 'u lettu (disfare), 'a tàula (sparecchiare). - 2.Alterare le regole del gioco.(Fàri 'u scònsa-iòcu). - 3. Danneggiare anche contro la propria volontà o per mancanza di professionalità (Mastru-scònsa).              Scunsàri n'altari pi' cunzàrini n'àutru = fare un debito per pagarne un altro [interpretazione: ciò che precede il cadere dalla padella alla brace]              Scunsèntiri = dare segni di cedimento.Risentirechiaramente le conseguenze di una qualche azione, accadimento.              Scunsigliàri = dare un consiglio in opposizione, consigliare contrariamente. Da cui: scunsighiàtu = 1.dissuaso - 2. incapace di consiglio              Scuntèntu = 1.( sost.) Mala contentezza, insoddisfazione, scontentezza - 2. (agg.) scontento, non contento, non soddisfatto, non contentato              Scuntintàri = Rendere scontento, non accontentare, non aderire ad una richiesta o pretesa              Scuntintizza = scontentezza, scontento              Scuntorcimentu = lo scontorcere, contorcere violentemente per esempio la bocca per dimostrare disaccordo              Scuntòrciri = storcere, scontorcere - In modo riflessivo: scuntòrcisi = scontorcere le proprie membra per esempio per dolore                  Scuntrafàttu = contraffatto, deformato              Scuntu = sconto, riduzione di prezzo accordata ad un acquirente o ad un debitore                             Scunucchiàri = 1.togliere dalla conocchia, rompere, fracassare.(anche in senso riflessivo) - 2. Dislogarsi la giuntura delle ossa              Scunucchiàtu = 1. fracassato, rotto, indebolito, languido - 2.senza tutte le rotelle a posto, sconclusionato.              Scunvinìri = 1.sconvenire, non essere conveniente - 2.non essere d'accordo, dissentire              Scupa = 1.scopa, ramazza, granata - 2. un gioco con le carte e il particolare caso in cui  un giocatore, con una giocata singola, raccoglie tutte le carte che si   trovano sul tavolo. In questo caso realizza una scopa che, da sola, vale un punto.              Scupa nova = detto di chi appena arrivato vuole miracol mostrare . Ma poi... si acquieta.              Ogni scupa nova fa scùsciu = ogni novità si fa inizialmente notare              Scupa r'aùstu = scopa per l'agosto, cioè per le grandi pulizie (metaf.: lo spogliare la casa e vendere il vendibile per impellente necessità).              Mèttisi sutta scupa = esporsi ad una situazione svantaggiosa (metafora tratta dal gioco delle carte detto"scopa").              Scupa e ziti, pi' tri iòrna sunnu boni = Scope e fidanzate vanno bene per tre giorni. Poi, passata la novità, vengono a noia e si sciupano.              Scupa-stràti = spazzino, netturbino, operatore ecologico.              Pigghiàri a scupàti = cacciare via a forza di colpi di scopa              Scupamàri = --> Termini marinareschi              Scupètta =fucile. schioppo. Da cui scupittàta = fucilata, schioppettata              'Oi fari-retta? Accàtta catina, rilòggiu e scupètta! = Vuoi fare debiti? Compra catena, orologio e scopetta!              Pigghiàri a scupittàti = accogliere, fare a schioppettate, a fucilate.              Scupìtta = spazzola. Da cui scupittiàta = spazzolata e scupittiàri = pulire con la scupìtta              Scupittùni = °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°***************************              Scuppànte = chi arriva a scoppo cioè in modo inatteso o chi si dimostra inaspettatamente reattivo, provocatorio              Rispùnniri scuppanti (participio avverbiale da scuppàri) rispondere in modo sgarbato, risentito, aggressivo              Scuppàri = A (intransitivo) 1. cadere a scoppu (di peso) dall'alto, andare a sbattere con violenza  - 2. arrivare, piombare, presentarsi inaspettatamente in un posto o ad una riunione - B (transitivo) 1.togliere dal coppu cioè sconfezionare -
     A. Ittàrisi a scoppu (buttarsi volontariamente di peso).
       B. Scuppàri fora = mettere energicamente qualcuno alla porta, escludere qualcuno con decisione da una situazione              Scuppulàri = (transitivo) togliere la coppola, il berretto (in senso lato), col significato figurato di scollarsi, staccarsi dalla base a cui aderiva quasi   a cappello - 2 (riflessivo) scuppulàrisi = salutare togliendosi il copricapo              Scuppulàri milingiàni = sarcasticamente per indicare e definire una attività evanescente o che si intende snobbare              Nun ci scuppulari a coppula ra minchia = Invito assertivo a smettila di dare fastidio              Scuppulàta = l'atto di salutare togliendosi il cappello dalla testa come dimostrazione di sottomissione o di sentita approvazione              Scuppulùni = una -> scòppola decisamente violenta              Scuppunàri = scoprire, togliere il coppo o coperchio (opposto di accuppunàri = coprire); anche nel senso di togliere la coperta a qualcuno come
     -> scummigghiàri              Scupuliàrisi = --> Scrupuliàisi              Scuràri = 1. il calare della sera, far buio. - 2. passare la nottata, restare a dormire da qualche parte. [3. scoraggiare]              a' scuratèddra = all'imbrunire              a' la scuràta = alla fine del giorno (si potranno fare i conti reali). Come invito a non essere precipitosi nell'esprimere un parere o nel credere conclusa anzitempo una vicenda              Agghiòrna e scura = si fa giorno e si fa sera....[il tempo passa e.... ( non cambia niente)].              Scurciàri = 1. scorticare, scrostare, graffiare, togliere la scorza [vedi pure -> scucciàri] - 2. --> Termini marinareschi              Scurciàtu = --> Termini marinareschi              Scurciddri = -> Scuccìddri              Scurdùsu = chi tende facilmente a dimenticare, smemorato              Scurfanèddru = (lemma arcaioco di urfanèddru) orfanello              Scurmu = sgombro o scombro o maccarello  (pesce azzurro)              Scurmi lardiàti = cotti arrosto o in padella spruzzando olio, aceto o limone, con sale, aglio, origano. pepe ecc              Va' lardìali 'i scurmi! = invito perentorio del pescivendolo ambulate              Scurnàrisi = scornarsi, prendersi a cornate, essere in contrasto, in posizioni contrapposte. di scontro              Tra iddri, 'un si scòrnanu! = Tra di loro[appartenenti alla tessa famiglia o clan] non si scontrano, non si scornano, non si fanno i dispetti o la guerra              Scursunàru o Scussunàru = scontroso, uno che non gradisce e non accetta moine e carezze. Al contrario di chi è --> sanu-sanu che invece non ne fa ma non ne rifiuta.              Scursunèra o Scussunèra = gelato-granita (sherbet) preparata dal -> gelatèri che faceva prima ruotare a mano un secchiello di zinco (contenente gli ingredienti: infuso zuccherato di gelsomino oppure limone, cannella, fragola, mandorla, caffè) annegato in una tinozza di legno[->puzzettu] contenente una mistura di ghiaccio e sale [miscela eutettica che determinava il congelamento degli ingredienti per sottrazione di calore] e poi tramite  -> scuffuniamèntu raccoglieva con una pala di legno il prodotto che a differenza della -> rattata, non presentava grumi di ghiaccio.              Scuru (sostantivo) = buio, oscurità notturna. mancanza di luce              Chiù scuru di mezzannòtti 'un po'- fari! = Peggio di come si sono messe le cose non è possibile che vadano ancora (cioè è stao raggiunto l'acme)              (D'altronde: dopu mezzannotti veni a' agghiurnàri).[ Anche se: Al peggio non c'è fine].              Va' sciògghi 'sta crapa, cu 'stu scùru = Cioè la cosa è troppo complicata e di difficile soluzione.              Chi sàcciu, chi vìu, cu stu-scuru? = Che ne so, che vedo, con questo buio? (Quando si intende lasciare intravvedere un qualche dubbio, sospetto di in avvenimento prossimo ed incerto nel suo esito e nelle sue motivazioni).              Fattu a lu scuru = lo si dice di figlio concepito in modo non legittimo              Éssiri a lu scuru di 'na cosa = non essere al corrente, non saperne niente              Scurùbbiu = oscurità appena accennata, incipiente. Fase finale del crepuscolo.              Scurzàri = scorciare, ridurre, suddividere              Scurzàri 'un servìizu = fare parte di un lavoro per rendere meno gravoso il suo successivo completamento; dividerlo con altri.              
[diversamente accurzàri = accorciare,  si riferisce alla realizzazione di un lavoro in sè compiuto anche se con abbreviazione, semplificazione come riscursu , vistitu, viaggiu accurzatu].
                   Scusciàrisi = determinare uno stiramento doloroso dei muscoli e dei tendini per un 'allargamento eccessivo delle cosce              Scùsciri o Scrùsciri = 1(intrans.).venir giù rumorosamente, fare rumore, produrre -> scùsciu - 2 (trans.) far risuonare.              Fari scùsciri 'u cozzu = fare risuonare la testa a forza di scapaccioni dati sul retro del capo              Scùsciu o Scrùsciu = 1. scroscio, rumore - 2. sintomo, segnale              Nnè scùsciu, nnè tammùsciu = Nè rumore, nè strepito, cioè silenzio assoluto.              'Stu matrimoniu, scùsciu fa! = Questo matrimonio fa rumore, genera cioè grande sorpresa e richiamo.              'Un c'è nuddru scùsciu d'asìggiri = Non c'è nessun segnale di riscuotere il credito, di essere pagato              Scùsiri = scucìre              Scussunàru --> Scursunàru              Scussunèra ---> Scursunèra              Scutiddràru = letteralmente: mobile porta scodelle - Mensola per cucina              Scutulàri = scuotere energicamente allo scopo di liberare da impurità, di pulire (esempio: il -> trubbèri cioè la tovaglia da tavola alla fine del pranzo o un tappeto per eliminare la polvere).              Scutulàri i sacchetti = scuotere le tasche, svuotarle per aver speso tutto il contante  a disposizione              Scutularisìlla = fregarsene, liberarsi di una responsabilità, di un impegno non gradito, di un sospetto o di un addebbito morale.              Scutulàri 'u piddruzzùni a unu = (lett. Scuotere, battere la pelle a qualcuno) = picchiare qualcuno.              Nelle antiche -> abbanniàte delle ordinanze municipali, alla fine, il banditore ammoniva gli ascoltatori avvisandoli che " ' u sìnnaco si la scòtula!" per sottolineare il fatto che il sindaco avrebbe declinato ogni responsabilità in caso di inosservanza della prescrizione bandita.              Scuzzulàti = cosidetti i ficodindia-bastardùna di "seconda mano", quelli maturati a ottobre-novembre. Sono decisamente più polposi e hanno un gusto migliore dei bastardùna di giugno raccolti prematuramente per tradizione il giorno di San Giovanni. Inoltre hanno anche meno -> arìddri , cioè semini, per cui più difficilmente, mangiandone una quantità elevata, si -> attùppa (cioè si va incontro ad una stitichezza...indotta).              Sdèrru = 'O sdèrru, un posto molto periferico, lontano, fuori mano, fuori delle mura della città e quindi come in esilio.              Sdiciuràri = -> diciuràri              Sdignatu =              Sdillabbàri =              Sdillasciàri =              Sdilliniàri =              Sdilliniàtu =              Sdillucàri(si) =              Sdillucàtu =              Sdillùviu =              Sdirrittàri =              Sdirrupàri o Dirrupàri =              Sdirrupàrisi =              Sdirrùpu =              Sdisangàtu = --> disangàtu              Sdisonèstu =" disonèstu cu la sdi", cioè doppio disonesto              Sdisussàri =              Sdivacàri = [abbuccàri]              Sdossu = -> Termini marinareschi              Sdunàri = -> Termini marinareschi              Secùnna o Sicùnna =              Sèddra =              Seènnu = (gerundio del verbo essere) essendo [dato che, poichè, stando così le cose].              Sèggia = sedia [vedi gioco del carrìnu]              "Sei: Nicola. Ottu:Maria.Trìrici:Lucia.E vinticìnqu':Missìa"              Selse o Selsi =              Sèmpri o Sèmpi = sempre              Senàri = antica piccola moneta              Senàri senàri bucàli, s'unn è chìssu, rapìtimi chìssu [formula magico-scherzosa da usare quando per gioco si doveva indovinare in quale delle due mani chiuse a pugno l'avversario avesse nascosto l'oggetto-pegno da trovare.              Sènia = orto in genere dotato di pozzo proprio e di noria (sistema a ruote ed ingranaggi per sollevare acqua o altro sfruttando la corrente di un fiume o l'instancabile lavoro di un animale costretto a ripetere un percorso circolare). Veniva concimata scaricandovi i rifiuti urbani (quando erano solo di natura organica). Chi si occupava della sènia era chiamato -> siniàru              Scèccu ri sènia = scèccu chi firrìa (fa girare) 'a nòria, cioè (fig.) lavoratore instancabile.              Sennu = 1.(sostantivo m.) senno, assennatezza. - 2. sênnu o seènnu (gerundio di essiri) essendo              Seènnu chi....= poichè, dappoichè....              Sensu = senso, significato, parere              A sensu r'iddru = a suo modo di vedere, pensare: secondo il suo parere              Sèntiri = sentire              Senti ccà! o Senti ccà a mia! = (a seconda del tono) Stàmmi a sentire! Senti qua! Ascòltami! = Ascùta a mia! (Asolta, dai retta a me!)              Senti ccà: sbàgliala pi' mia! = Ascolta il mio consiglio ed eventualmente imputa l'insuccesso a me che te l'ho dato.              Fàrisi sèntiri = 1. Acquisire notorietà - 2.Fare in modo che si tenga conto del proprio parere o delle proprie ragioni              Fatti a-sèntiri = (esortativo) Fatti sentire (cioè fai in modo che noi ti sentiamo), Dai tue notizie.              'Ntìsu (p.pass.) = 1.Sentito, persona prestigiosa, di spicco - 2. Inteso, alias, sottinteso              Sèntisi un cazzu-e-mezzu = ironico, riferito a chi ha una troppo alta considerazione di sè, a chi si da troppe arie              Sentu ciàuru ri carni-munnàna, si la viu, mi l'ammùccu sana! = Sento odore di carne umana, se la vedome l'ingoio sana (cioè in un solo boccone)!
     [era la frase che con voce cavernosa pronunciava il narratore per ambientare ed introdurre  l'arrivo del drago allo scopo di attrarre l'attenzione dei piccoli ascoltatori che ne venivano terrorizzati].              Senza = senza              Senza mangiàrini, né bìviri =(senza mangiarne né berne) per indicare di essere stato coinvolto in una determinata situazione pur essendo senza colpa né aver ricevuto vantaggio              Senza né-chi né-comu = senza alcuna ragione o movente              Senza sapìri né lèggiri, né scrìviri! =(Letteralmente: Senza sapere né leggere né scrivere)Fig.: Senza pensarci sopra, senza riflettere, d'impulso              Senza mai Diu! = 1. Mai e poi mai!Assolutamente no!- 2. mi auguro che ciò non accada mai! Spero che Dio non permetterà mai! - 3.(per chiamare Dio a testimonianza o a protezione).                  [con valore privativo di "non ancora" davanti a participio passato]: 'U lettu è senza-cunzatu = il letto non è ancora riordinato              [con valore assoluto, riferito agli attributi virili]: Chistu è senza, comu ron-Camillu!              Seppi = diminutivo di Giuseppe generalmente usato in riferimento a mastri artigiani              Seri = siero caldo della ricotta. È detto -> zabbina se contiene residue parti di ricotta              Sèriri = stare a far niente, essere ozioso, star seduto inoperoso              Seri, seri/ch'a beddra-vintùra veni = Stai pur senza far niente e fiducioso: la buona fortuna verrà!              Cù camìna allìcca, cù seri sicca! = [A addrìna chi camina, s'arritìra c'a bozza china] Chi si da da fare finisce sempre con il conseguire un vantaggio              Sèriri 'n-pizzu = sedere in punta, all'estremità di un banco = fig.: essere suscettibile, non stare a un minimo scherzo, offendersi con eccessiva facilità              Serisso = Vedi in Personaggi e i Salìssimu              Sèrpi = serpe, biscia, lucertola e comunque animale strisciante              I cosi longhi addiventanu sèrpi = Fig. Suggerimento di non portare a lungo certe discussioni che altrimenti si incattiviscono              Fari nèsciri la serpi di la tana = mettere in chiaro, costringere qualcuno a rivelare le proprie intenzioni              Scacciari serpi cu li nàtichi = detto, per derisione, di chi è pigro, infingardo              Cu' nutrìca 'a serpi 'n-senu, è pagatu di vilenu = chi nutre una serpe in seno è ripagato col veleno (contrappunto per chi benefica un ingrato)              Serra =1. sega - 2. pesce predatore --> Termini marinareschi              Serratùra o Sirratùra = segatura (l'insieme dei minuti frammenti) prodotta come conseguenza della sirràta del legno. [L'isofono  sistema di chiusura delle porte, in trapanese, si chiama --> tuppa].              Serva-ri-Diu!= espressione ironica, detta con intenzioni offensive, per prostituta              Sèrviri = servire, essere utile a una cosa, ad una funzione.              Mi servi pi' caminàta, pi'-mparamèntu = Mi serve come allenamento (non avendo sortito effetto più utlile); mi è servito per lezione              Setti = sette              Fari setti-mèu! = arraffare, prendere tutto. Nel gioco delle carte accompagna il gesto di incameramento di tutto il premio da parte del giocatore cui è toccato il settebello (sette di denari o altra carta se diversamente convenuto).              Setti-frati cu'na.birrìtta e setti-sòru c'un-muscalòru = (Sette fratelli ed un solo berretto, sette sorelle con un solo ventaglio) Serve a definire una situazione di assoluta insifficienza e inadeguatezza.              Sfaiddriàri o Spaiddriàri = fari faìddri, cioè emettere faville da parte di una fiamma. (Non risulta usato in senso figurato come per indicare persona che compie un exploit).              Sfalliri o spallìri = fallire, sfumare, venir meno              Sfasciàtu o Spasciàtu = rotto, guasto, sfasciato, distrutto              Sfasciùmi =1. sfasciume, ammasso di rottami, ciò che resta di inutilizzabile di una qualsiasi cosa - 2. Persona sfiorita              Sfattu =1. sfatto, disfatto - 2. molto stanco - 3.grasso e cascante - 4.troppo cotto              Sfasulàtu o Spasulàtu = trasandato, disordinato, male in arnese, spiantato, senza il becco di un quattrino. Come --> sbullunàtu: inconcludente              Sfàusu o Spàusu = fuori simmetria, non coincidente, sbieco, obliquo, sghembo              Sfilatùra = distrazione muscolare              Sfilatùri = strumento di legno per avvolgervi sopra il filo: fuso              Sfilazzàri(si) = il separare o separarsi dei fili più esterni dal bordo del taglio di un tessuto              Sfìncia o Spìncia (plurale: Sfingi o Spingi) = sfinciàru, sfinciàta, sfinciùsu              Sfinciùni = focaccia gonfia per abbondante lievitazione              Sfinùtu = eccessivamente stanco, sfinito                             Sf(r)inzàri o Spinzàri = ridurre l'orlo di un tessuto in -> frinzi (frangie, parti, nei fili che lo compongono), sfilacciare              Sf(r)inzàrisi = perdere vigore, dissolversi, disgregarsi              Sf(r)anzàtu = sfilacciato              Sfirnicìa o Spinnicìa = tormento interiore, cruccio, arrovellamento di cervello              Sfirniciàrisi o Spinniciàrisi = scervellarsi, tormentarsi il cervello              Sfirràri o Spirràri =andare via con rabbia, fuggire lontano con furia [così da far perdere i ferri al cavallo]              Sfirràri p'i-campagni = partire alla disperata, all'avventura [per le campagne o comunque per luoghi non familiari].              Sfirràzza o Spirràzza = termine per designare un soggetto senza regole e disciplina, ribelle, non domabile, selvaggio              Sfiru o Spiru = sfrido, residuo non recuperabile di materia prima lavorata              Fari troppu spiru = produrre troppo sfrido cioè non essere accorti o sufficientemente abili              Sfissàri = al femminile, analogo a -> sminchiàri              Sfìziu o Spìziu = sfizio              Livàrisi 'u spìziu = Passarsi, togliersi il capriccio (anche in senso negativo come conseguenza di un evento negativo non tanto atteso( -> Livàrisi 'u viziu).              Sfràzzu o Spràzzu = sfarzo, ostentazione di ricchezza, di lusso              Fari sfàrzi = abbandonarsi ostentatamente agli eccessi di ricchezza o, ironicamente, di liberalità              Sfrazzùsu o Sprazzùsu = sfarzoso, borioso, arrogante              Pòviru e sfrazzùsu = povero e borioso              Sfunnuràtu o Spunnuràtu =1. sfondato, con uno o più buchi - 2. usato anche nel senso opposto di: privo di fondo              Pòviru sfunnuràtu = così povero da essere pieno di buche e toppe              Riccu sfunnuràtu = esageratamente ricco, di ricchezza senza fondo              Sfurtunàtu = chi è senza fortuna o chi ha la sorte avversa              Cu sfurtunàtu nasci, accussì mori (altro che beati gli ultimi).              Sfusu = 1.(riferito ad un prodotto) sciolto, non confezionato, a peso. - 2. liquefatto, fuso, squagliato . - 3.(riferito a soldi) moneta spicciola              Sfùttiri = 1.sfottere, deridere, prendere per i fondelli, snobbare - 2.--> Termini marinareschi              Sfuttùta = s.f. l'atto, l'azione dello sfottere, del prendere in giro              Sgabbèllu = sgabello              Sgabillìri =  perdere al gioco l'intera posta a disposizione (come -> stiràri in senso intransitivo).              Sgabbuliàri = 1.(nell'uso intransitivo) è il rovesciarsi di un veicolo (carrèttu sgabbuliàtu). - 2.(nell'uso transitivo) fari sgabbuliàri ('u carrettu).              3.(figyrato) perdere il controllo ed usare per rabbia termini e forme inusitatamente volgari e pesanti.              Sgabbuliùni = parola o frase fortemente e pesantemente volgare ed irriverente usata come estrema ratio in una situazione di estrema esasperazione              Sgaddràri = grattare lo sporco, pulire con energia. ->Termini marinareschi              Sgaggiàri = liberare dalla gabbia . 1. in edilzia: liberare un corpo murato per poterlo estrarre fac. - 2, in marineria. l'estendersi in profondità (altezza) di una rete. Si dice che una rete sgàggia vinti passi cioè è alta, profonda, venti passi pari a mt 36,5.              Sgaggiàrisi o Sgargiàrisi = sgolarsi (rompersi i ->  argi).              Sgammariddràtu = sgangherato, storto, sbilenco, sghembo, scomposto              Sgammittàtu = detto di chi è senza calze              (a) sgangha = ad angolo. Vedi: tirare a sgangha, cioè di sponda, nei giochi del carrino e a sciappèddri                             Sganghàri = danneggiare un oggetto colpendolo sull'orlo. Scheggiare, smussare, infliggere un danno limitato ma significativo. ---> Schicchiàre              Chissu, sgangha l'Italia! = detto di qualcuno poco letterato che per darsi tono traduce una parola o una frase dialettale in una "lingua italiana" di fantasia e letteralmente maccheronica.              Sganghu = rametto comprendente un grappolo di pochi chicchi d'uva              Sganghulàtu = sdentato, senza denti (anghi)              Sgargiàrisi o Sgaggiàrisi = sgolarsi (lett.: rompersi li --> argi).              Sgariddrùni = sganassone, schiaffone. --> Anghatùna              (a-)sgibbèci o (a-)scibbèci = di traverso, a sghimbescio, contortamente. [ha un tono dispreggiativo non presente nell'analogo --> (a-)sgualèrciu              Sghìcciu = schizzo (di un liquido) [ma anche sgocciolamento o zampillo].              Sghicciàri = schizzare [ma anche sgocciolare], scaturire, uscire con forza, a zampillo.              Fari sghicciàri l'occhi = fare venire la voglia, generare meraviglia              Sghiciàre = sfiorare, colpire di striscio              a sghiciàri = di striscio, a sfiorare              Sghiciàtu = magro, mingherlino, di modesta statura              Sghicìu = sfioramento              Pigghiàri a sghìviu o di sghìciu = prendere, colpire di striscio, sfiorare              Sghidda = scheggia              Sghiddàri = scheggiare              Sghignarisìlla = svignarsela alla chetichella , Come --> squagliarisìlla o scuffarisilla              Sghilèsciu = a sghembo, obliquo (--> schimbèci o schimbesci) (--> sgualèrciu o sgualècciu)               Sghittàri = --> Sguittàri              Sgnutticàri = (il contrario di --> gnutticàri) togliere di piega, spiegare, sciorinare              Sgoppu =  pezzettino di ramo secco; --> Termini marinareschi              Sgualèrciu o sgualècciu = obbliguo, sgembo, storto (--> sghilèsciu ) (--> schimbèci o schimbèsci).              Sguàrra = squadra (l'arnese usato dai muratori).              Sgùbbia = sgorbia (attrezzo d'acciaio a forma di paletta  usato per scolpire il legno). È un particolare tipo di scalpello che possiede la lama, o ferro, non piano ma sagomato in varie fogge ed è composta da un manico in legno dove è innestata la lama in   acciaio.              Sgucchiàri = --> Termini marinareschi              Sguittàri o Sghittàri = 1.scontare una pena - 2.soddisfare ratealmente un debito              Sguittarisìlla (o Sghittarisìlla) cu.... = prendersela con..., rifarsi ai danni di... (generalmente con un incolpelole per vendetta trasversale)              ('a) Sìa = 'a sìa indica la posizione del rematore mentre sta siànnu, quindi con il viso rivolto verso la direzione di moto della barca e, solitamente, all'impiedi (come i gondolieri veneziani)              Siàri (Sciàri)= remare a ritroso, "spingendo" il remo. Vedi -> abbuàri              Ràri a siàri = (fig.) remare contro, esercitare una resistenza ostruzionistica di solito inattesa              ('U) Sibimòllu = cosa chi 'un si rici, chebisogna evitare di nominare di solito per pudore (e che generalmente ha a che fare col sesso)              A chissa , ci piàci 'u sibimòllu! = solita insinuazione della malalingua rivolta a qualche "signorina".              Sicàrru = sigaro              Sicarrùni = detto non di un grosso sigaro ma di un corpulento fumatore di sigari              'a Sicca =  A diferenza de -> " 'u siccu" " 'a sicca" indica fondali bassi solo relativamente alle zone circostanti, che ben possono presentare profondità anche notevolissime.              Siccàgnu = povero di acqua, di liquidi quindi piuttosto secco o secco quanto basta senza che questo costituisca necessariamente difetto ma naturale caratteristica. Al contrario -> acquagnùsu              Pumaròro siccagnu, tussi siccàgna ....              Siccantarìa = seccatura, noia, fastidio, insistenza pervicace              Mèttisi a siccantarìa = rendersi seccante              Siccànti = seccante, seccatore, fastidioso, noioso.              Siccàri (int.) = seccare, diventare secco (specialmente riferito alle piante) - P.P. : siccu o siccàtu. Nell'accezione transitiva: fari siccàri.              Sìcchiu = secchio. Più cittadino il termine -> catìnu. A bordo si usa solo -> bigghiòlu              Èssiri 'a corda e 'u sìcchiu = essere inseparabili, in senso non necessariamente critico.              Sìccia = seppia              Ittàri 'u nìuru, comu 'a sìccia (o comu 'u purpu) = svelare, d'improvviso, la propria intima malignità con discorsi o comportamenti velenosamente ostili.              Siccu =Agg. 1. secco, asciutto, seccàto, rinsecchito. Rafforzato dalle specifiche aggiuntive ed esplicative : disiccàtu, 'mpisiccùtu - 2. smagrito, pelle e ossa (se solo nel viso -> assicchiàtu)              3. vuoto, esaurito, finito // Sost. marinaresco: 'u siccu: zona dove l'acqua è particolarmente bassa e il fondo arriva ad affiorare con la bassa marea. Nota differenza con -> 'a sicca.              Sicunniàri = essere fin troppo accondiscendente con qualcuno, circondare qualcuno di attenzioni, assecondare              Sìddru o S'ìddru = se, nel caso in cui [Sìddru 'un...= Se non...](Lett. Se lui...)              S'ìddru è veru (arc. beru)...! = (concessivo: al massimo, tutt'al più) (condizionale: dovesse essere vero...allora)              Siggiàru = 1. l'artigiano che rifaceva i fondi delle sedie con cordicelle di -->zabbarinu, di paglia o altra fibra - 2. quel tale che nelle chiese affittava le sedie ai fedeli per le funzioni religiose              Sìggiri = esigere, pretendere (# ??--> Asìggiri = riscuotere una paga, un credito) cfr Dubbi
       Indic. presente: sìgg/iu/i/i/èmu/ìti/inu
       Indic. imperfetto: sigg/ìa/ivi/ìa/ìamu/îvu/ìanu
       Indic. pass. rem.: sigg/ìvi/ìsti/ìu/èmu/ìstu/èru
       Congiuntivo imperf. e condizionale: sigg/ìssi/ìssi/ìssi/ìssimu/ìssivu/ìssiru
       Participio pass. siggiùtu              Signa-Làvia = ( Lett. Signora Lavia) figura emblematica di antica nobildonna alla quale veniva ironicamente paragonata colei che inopportunamente si dava aria da gran dama              E cu è, 'a signa-làvia! = Chi crede di essere? La Signora Lavia!              Signorìna o Signurìna = donna nubile e vergine              Si,....signurìna, c'u-tàppiti-'n-culu! (iron. detto di signorina...già navigata)[Dubbio: che cosa si intende per "tàppiti"?]              Sìgnu'-pàtri e Sìgna-màtri = Signor padre e Signora madre. Era il modo deferente col quale ci si rivolgeva ai propri genitori ai quali ci si rivolgeva dando dell"ossìa (= vossìa, cioè vostra signoria). Lo stesso si faceva nei riguardi dei più anziani dei propri fratelli e cognati              Signuri = signore, soprattuto nel significato religioso di Gesù Cristo e ancora Dio Padre.              Nei gruppi dei Misteri di Trapani:
       'U Signuri c'a-cruci-'ncoddru = è il Gesù che sale al calvario. Appartiene al popolo. XIII gruppo              'U Signuri-'cci-òmu = l'Ecce homo. Ceto dei calzolai. XI gruppo              'U Signuri-nno'-linzòlu = La Deposizione. Ceto dei sarti e tappezzieri. XVII gruppo              'U Signuri -nno'-mulimèntu (monumèntu) = Gesù composto nell'urna. Ceto dei pastai. XIX gruppo              Arriddùcisi comu 'u Signuri-'cci-òmu = ridursi iperbolicamente come il Cristo flagellato rappresentato nel gruppo Ecce Homo, cioè una -> sangharìa              'U Signuri 'a-luci = l'effige pallida e smagrita del Cristo esposto nella chiesa "d'a Luci" cioè di Santa Maria della Luce [distrutta in un bombardamento del 1943]              Pari 'u Signurùzzu 'a Luci = detto di qualcuno molto emaciato in conseguenza di qualche malattia              'U Signuri affìggi, ma 'unn abbannùna = Iddio affligge, ma non abbandona              'U Signuri t'aiuta, e 'a Marònna t'accumpagna = il più delle volte usato a copertura del sollievo provato per essersi liberati di qualche soggetto molesto e scomodo. Equivale al detto marinaresco: " Acqua ravanti, e ventu r'arrè".              E chi ci li chiantài iò i chiòva o' Signuri? = Forse che sono stato io, e non altri, ad aver piantato i chiodi a Gesù Cristo? È il grido di protesta di chi si sente perseguitato dal destino con una serie di eventi infausti e calamitosi senza averne, a suo dire, colpa o responsabilità.              'U Signuri t'u pa' (paga)! = Che il Signore Iddio te lo ricompensi!              'U Signuri ti l'av' a pacàri a beni e saluti (o supra l'arma e la saluti)!
       in forma profana e ironica : Paci, saluti e p(r)uvirènzia/ quantu n'appi Maia-l'Orva ...sutta la panza! [Maria-l'Orva era la -> ngiùria di una prostituta]              Sunnu chiossài di chìddri ch'ammazzàru o' Signuri = Sono più numerosi di quelli che uccisero il Signore (nel senso di voler criticare l'intervento di un numero eccessivo di persone in relazione allo scopo da cionseguire).              'U Signuri 'un paca 'u sabatu              Cu futti-futti, 'u Signuri pirduna a tutti! (o: Cu si futti-futti, ......).              U Signùri chiùri 'na porta e rapi un purticàli!              U Signuri rùna viscòtta a cu-      'n'àvi rènti!              U Signuri 'un sènti ànciuli      cantari, ora penza schècchi arragghiàri!              Siliàtu =              Li sturìa tutti, comu 'i siliàti! Le studia tutte, come fanno gli esiliati (chedi solito studiano progetti su progetti).              Sima = definizione per qualcosa di perfetto, equilibrato [(cfr Strùmmalu). Si definisce "sima" uno strummalu che gira (pirìa) senza sobbalzi anomali, cioè quando l'asse della sua punta d'acciaio coincide con quello di rotazione. Altrimenti viene squalificato con la definizione di "chiànca".              Simana = settimana              Simanàta = 1. paga di una settimana di lavoro - 2 lasso di tempo lungo presso a poco quanto una settimana (come giornata per giorno).              Principàli, 'ossìa 'u sapi/ si travàgghia, si o no/s'un mi runa 'a simanàta/ lunnirìa 'un vegnu chiù! (a tempo di tarantella).              Simènza = 060213                                                                                          Siniàru = ortolano               Rarìci arzènti: picchì ci-pisciàu-supra 'a figghia d'u siniàru = Radice molto pungente, amara, perchè gli ha fatto sopra la pipì la figlia di un ortolano                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                             Sparagnàre = risparmiare                'I rinàri d'u sparagnatùri si li mangia 'u sciampagniùni = I soldi del risparmiatore (avaro) se li mangia (gode) lo scialacquatore (prodigo).                Sparàgna 'a farina mentri 'a coffa è china e quannu 'u funnu pari 'un servi chiù sparagnàri! = I sacrifici vanno fatti quando hanno senso e producono risultato.                Spasciddràrisi d'u rìriri -> Pisciàrisi sutta d'u rìriri                                               Spèrtu-fissa = -> Nofiu              Spillòngha ---> Piattu                                             Spirràri = -> Sfirràri              Spirràzza = -> sfirràzza                             Squagliarisìlla = ---> sghigliarisìlla o scuffarisìlla                             'ssa/'ssu/'ssi = questa, questo, questi (aggettivi dimostrativi -> chistu)                            Stagnatàru = -> quararàru                                           Strabbuliàri = -> Parlàri strammu              Stracchiàri =              Stracchiatùri o starchiatùri = -> Termini marinareschi -> tracchi                              'U stratùni 'i Pacèca = lo stradone verso        Paceco, cioè l'attuale Via Marsala                                Strùmmalu = Il top a Trapani si chiama strummalu, a Erice si chiama bbùciulu, e a Mazara la tòrtula; e, per descrivere il suo   girare, rispettivamente piriari, bbuciuliari e turtulari [Franco Di Marco, medico e scrittore ]                                                Stuppàgghiu 'i pila (inteso come s.f. s., al pl. pili)= tappo della pila ...............................                Stuppàgghiu-'i- pila (inteso come s.m.s. pl. di pilu) = groviglio informe di peli e sfilacce                                                Stuppiddràri = il cedere improvviso e violento della legatura di un cavo che, sotto sforzo, vince l'attrito, potenzialmente grandissimo, del nodo fatto male. --> Sfùttiri o Spùttiri                                                                Sucu ---> salsa o sarsa                                                Sucùni = succhiata, l'atto di succhiare rapidamente con la bocca                Un-sucùni-'onnu = "Richiedono solo un succhiata" era l'->abbanniàta tipica relativa alla vendita per strada delle ->ngònguli cotte a perfezione                Sùsìrisi o Sùsisi = alzarsi dal letto o dalla sedia, tirarsi in piedi, rizzarsi, tirarsi su                Sà si si-susìu, Sasà? Si, si-susìu. 'E sei si susìu, Sasà! E sasittàu su' sofà!                Va susìtivi ch'è tardu, addumàtivi 'a cuccìa e si 'un-mi-nni-ràti a mia, 'a pignàta vi scattìa!
( Svegliatevi   che è tardi,e accendete la pentola per cuocere la cuccia, e se non  ne date   a me, che vi si possa scoppiare la pentola ! )                
'Oi fùttiri o' vicìnu? Cùrcati prestu, e sùsiti matinu!
         Vuoi fregare il vicino (concorrente)? Coricati presto e alzati di buon mattino!
                                                      Suvirchiùsu o Suvicchiùsu = prepotente, chi fa sovercherie
T
Tabbarè =vassoio maneggevole, più        piccolo della -> 'nghuantèra               Tabbasiàri o tambasiàri =        perdere tempo, temporeggiare, ciondolare               'Un-ni vòli travàgghiu; ci-abbàsta        tambasiàri a' loggia = Non cerca lavoro; preferisce ciondolare        al Corso               Tabbasiatùri o tambasiatùri        (plurale: tabbasiatùra) = chi tabbasìa o tambasìa               Tacalà o zacalà -> dacalà               Tacchiàri = 1. correre - 2. macchiare ---        Tacchiàrisi = macchiarsi               Sempri tacchiàri, ni tòcca = Dobbiamo sempre        andare di corsa               Tacchiàri 'u vistitu cu' gelatu = macchiare il        vestito con il gelato               Tàcciu = 1. chiodo corto a capocchia grossa        e rotonda per le suole degli scarponi - 2. radice dura di un foruncolo        - 3. risentimento
       4.bollo, sigillo, etichetta - 5. il sovrappiù, l'aggiunta oltre        misura
              e dròcu ci fìci tàcciu! = e questo        punto (della discussione) gli provocò risentimento!               appiccicàre 'u tàcciu a' quarcùnu        = etichettare qualcuno, attribuire un qualche vizio o difetto a qualcuno                       a' fìni ci mìsi u' tàcciu = 1. alla        fine ha apposto il sigillo - 2. per chiusura andò oltre misura               Taccu = tacco ( vedi: Scioglilingua e filastrocche in        -> Autru)               Modo di dire per chiudere un gioco: Ultimu, e tòccu        tàccu!               Tàci-màci ( nell'espressione "a        tàci-màci" = in silenzio, in segreto, di sotterfugio,        di nascosto)               Fari 'i cosi a tàci-màci = agire di nascosto        ( ma non per questo subdolamente)               Taddrarìtuli = pipistrelli,        piccoli volatili che emettono un suono particolare all'imbrunire               Tàddru = tallo, il tronco del cavolo               Tafanàriu o Tafanàru = 1.        culo - 2.fortuna               Avìri 'u tafanàru apèttu (apèrtu)        = godere di una fortuna sfacciata               Tagghiàre = tagliare               Comu si rici : tàgghia ccà, chi ->sànghu        nèsci!               Tagghiàrisi un m-vràzzu l'unu (letteralmente:        tagliarsi un braccio a testa)                = transigere, raggiunge un accordo, un accomodamento        , un compromesso con reciproche concessioni               Tagghiàri 'a facci a unu = 1.(lett.) ferire col        coltello la faccia di qualcuno - 2. svergognare pubblicamente qualcuno,        smerdare               Avìri a fàcci-tagghiàta = essere        stato svergognato in pubblico               Èssiri fàcci-tagghiàta = essere        spudorato               Tàgghiala ddròcu! = Finiscila, smettila        subito!               Tagghiarìna = pasta a strisce        piatte e strette più di quelle della lasagna               Tàgghiu = 1.taglio - 2. modello - 3.unità        di misura minima necessaria - 4.limite, confine               Fàrisi un tàgghiu cu' cuteddru = farsi        un taglio, tagliarsi col coltello               Caminàri supra un tàgghiu-ri-cuteddru =        camminare sul filo di un coltello, con poter permettersi di sbagliare               'Stu tàgghiu ri capìddri 'un-n'è        pi' mmìa! = questo modello di taglio, questo modo di tagliare i        capelli non fa per me!               Accattàri un tàgghiu d'abitu = comprare        la quantità di stoffa necessaria per confezionare un abito               Pasta-tàgghiu = pasta da taglio, corta               Còsi vinnùti a tàgghiu = cose vendute        al minuto               Ràrici un tàgghiu = dargli un taglio, smetterla               Mèttiri ri tàgghiu = disporre perpendicolarmente               Mèttisi ri tàgghiu = mettersi d'ostacolo,        contrapporsi               Parturìri cu' tàgghio = partorire col taglio        cesareo               Affilàrici 'u tàgghiu o' cutèddru        = affilare la lama del coltello               Tàgghiu ri-ventu = il punto in cui una zona di        mare in bonaccia ne incontra un'altra increspata dal vento               Tàgghiu r'-òrru = punto, limite di strapiombo        di una roccia sottomarina               Tàgghiu ri-vàriu = linea di confine di        un fondale sabbioso               Taliàri = guardare               Talìa 'n-tèrra e cùnta 'i stiddri        r'in-cèlu = Guarda in terra e conta le stelle in cielo, il sornione,        l'ipocrita               Taliàre cu-ll'òcchi torti = guardare di        traverso per sfida, per rimprovero, per astio               Talìa ddròcu! = Stai attento!               Chi ci talìi? = Che hai da guardare?               Tambalìse = intontito, stralunato, moscio.        -> 'ntamàtu               Tambasiàri -> Tabbasiàri               Tammurinàru = suonatore di tamburo               Fàri 'u còcu e 'u tammurinàru =        fare il cuoco e il suonatore di tamburo, cioè di tutto, per necessità        o costrizione              Tammùsciu = strepito              Nnè scùsciu, nnè tammùsciu = Nè rumore, nè strepito, cioè silenzio assoluto               Tànca (pl.: Tànchi) = serbatoio        di medio-grande capacità per liquidi - Quelli di piccola capacità        vengono chiamati -> bidùni o bitùni               Tànfu = tanfo, odore sgradevole               Tànnu (avverbio) = allora,        in quel tempo, a suo tempo               Di cà a tànnu, c'è tèmpu!        = Da ora ad allora (quando sarà), c'è ancora tempo!               Tànnu, quànnu? = Allora, quando?               Tànnu t'àiu a lassàri, quànnu        la vita mia finìsci e mòri = Allora ti dovrò lasciare,        quando la vita mia finisce e muore               Tànnu s'aiùta 'u-valènti, quannu        'u suli è a punènti
       = Allora si dà da fare il lavoratore operoso (ironico), quando        il sole è al tramonto, cioè a fine giornata
              Tannìcchia o Tantìcchia o        Annìcchia o Antìcchia = un pochino, un tantino        ---- Tanticchèddra = un tantino               Tànnura = fornello, braciere portatile,        barbecue -> furnacèlla               Tàntu =1. tanto - 2. altrettanto - 3. dimensione        o quantità imprecisata o approssimativa - 4. molto - 5..........;        - -> quantu               Mi nni ràssi: tàntu! = Me ne dia: tanto!        ( facendo seguire una gestualità)               'U' mi nni ràssi tantu! = Non me ne dia molto!               'Un c'era tantu nùddru = non c'era quasi nessuno               'Un ni 'òggliu tant-assài = Non ne voglio        molto, più di tanto               Tappìna = Ciabatta, scendiletto               Tappinàra = 1. donna che va in giro calzando        le tappìne, cioè donna volgare - 2. puttana -> zucculàra               Tàppu = 1. tappo, turacciolo - 2.soggetto        di bassa statura               Èssiri tappu d'a stessa lignàmi = essere        simile ad un altro (generalmente in senso negativo), derivare dallo stesso        ceppo               Partìu comu un tappu-ri-màsculu = è        partito (di corsa,schizzando) come un tappo di spumante               Tardullìddru = 1.un poco tardi - 2. ad        un'ora un poco avanzata               Tarì = antica moneta               Mèttiri 'u rùrici-tarì 'n tàula        (oppure, mèttiri i cincu-liri 'n tàula) = (lett.: mettere        il dodici tarì o la moneta da cinque lire in tavola)               = Ripetere ad ogni occasione, a proposito e a sproposito,        lo stesso rimprovero; sottolineare e ricordare di continuo uno stesso        errore               Tartagghiàri = balbettare -> chicchiàri               Tastàri = 1.toccare, premere leggermente        - 2. assaggiare - 3.saggiare, sondare               Tastàri u' culu a' addrìna        [lett.: Toccare il culo alla gallina ( per vedere se sta facendo l'uovo)]                       = sondare il terreno, fare allusioni, per        cercare di capire se una determinata previsione si è o si sta verificando               Tàsta 'sta minèstra = assaggia questa minestra               Tastu = 1.tasto - 2.argomento               'Un tuccàmu 'stu tàstu! = non tocchiamo,        non accenniamo a questo argomento!               Tàula =1.tavola, tavolo - 2.(spec. al plurale)        tavoli del letto               Tàula tùnna, e pani-minuzzàtu =        Tavola tonda (imbandita) e pane già sminuzzato               = modo di criticare l'allegria altrui ritenuta eccessiva        e fuor di luogo               Mèttiri 'i carti 'n-tàula = dichiararsi,        dichiarare le proprie intenzioni o condizioni, esporre gli argomenti di        cui si dispone               Calàri l'àssu 'n-tàula = giocare        l'asso, servirsi nel discorso dell'argomento più forte (risolutivo)        a disposizione               Vìnnisi tàuli e trispa =(lett.: vendersi        i tavoli e i trespoli del letto)               = 1. Essere ridotti alla più estrema miseria -        2. litigio profondo, irreparabile, tra coniugi               Taulàzzu = tavolaccio               Ròrmiri a taulàzzu = dormire sul tavolaccio,        sul nudo legno, senza materazzo = (fig.) essere in carcere o in punizione        militare               Taulèri = tavolo di legno rettangolare,        ben levigato usato per la lavorazione degli impasti generalmente di farina               Taulùni = robusto asse di legno utilizzato        nei ponteggi edili               Tavenna o taverna = taverna               A mari 'un c'è taverni! = lett. . A mare non ci        sono taverne!               = 1. Il mare è pericoloso.Quando si è sul        mare non ci si può distrarre - 2. Il lavoro sul mare è pesante        e non consente divertimenti               Tempu = tempo               Chissu succirìa e' tempi du' iùrici Surra        ( e du' capitanu Busunàgghia) = questo poteva accadere ai tempi        del giudice Surra........               = Queste cose (di cui si sta parlando) accadevano tanto        tempo fa ( in un tempo non determinabile). Sono cioè anacronismi.               Ci rissi 'u succi a' nuci: rammi tempu chi ti pèrciu!        = Disse il topo alla noce: dammi tempo che ti buco! [ Quando si dice:        la tenacia]               Cù àvi tempu e pìgghia tempu, vèni        tempu ch'unn'àvi tempu! = Chi ha tempo e indugia finisce con il        non avere più tempo sufficiente!               Pìgghia tempu, e camperai! = !. Temporeggia e        ti troverai bene - 2. (ironico: Aspetta, aspetta e vedrai come ti troverai        bene!)               'U tempu è galantomu = Il tempo è galantuomo,        cioè rende giustizia                                             Tirìlli = comportamenti perditempo pretestuosi e perditempo tipici specialmente dei ragazzini (Fari tirìlli) --> Rabbìschi                              Tràstula= 1.(s.f.):perdita di tempo, tentennamento, esitazione, pretesto, inganno, imbroglio, raggiro - 2 (s.m.): Furbacchione, imbroglione, lestofante, infido, ipocrita                                                                                                                        Travagghiàre = Ammàtula chi fai mussu e        fùncia. Prima si travàgghia e poi si màngia! = (fig.)        Inutilmente (senza speranza) ti imbronci. La ricompensa bisogna prima        guadagniarsela.              Trozza = -->Termini marinareschi              Trubbèri = tovaglia da tavola. Alla fine del pranzo va -> scutulàtu               Tùcca-stòmmacu =               Hàiu un turcu 'a vìnniri e vinu 'un ni        vivi! (Quannu 'un-mi-nni-rànnu!) = Trasl.: Non date retta agli        imbonitori               Cu agguànta un turcu, è so'! = Lett.: Chi        cattura un turco ne diviene padrone! = Trasl.: Chi primo arriva, gode!                                                Tuffu (rafforzativo Ritùffu) =fondo del caffé - [Solo impropriamente usato nel senso di--> capuzzùni]                Tuffùni = accrescitivo di tufo --->cantùni, nel senso sia specifico di grosso pezzo non squadrato di tufo, che generico di pezzo informe, grosso, staccato da una massa maggiore di un qualche materiale.                                                                                                               Tumma =               Culu-ri-tùmma = appellativo di un sedere, generalmente        femminile, vistosamente abbondante e rotondo.               Filastrocca infantile: Dumàni veni 'a palùmma/        nni porta pani e tùmma:/ annìcchia o' papà/ annìcchia        a' mamà,/e mastru Carlìcchiu/ s'assètta..cà!
U
'U o Lu = il, lo (articolo e pronome)               'Ucca = bocca               'A 'ùcca è nica e si mangia casi e vigni        = la bocca è piccola, ma (la golosità) si mangia (manda        in rovina) case e vigne               Aviri 'u mèli 'nm-ùcca e 'u riàulu        'ncori = Avere il miele in bocca e il diavolo nel cuore               = di chi parla o agisce con toni suadenti e delicati        e ipocritamente prepara il male               Essiri misu 'nm-'ùcca ri tutti = essere messo        sulla bocca di tutti = cioè essere oggetto di dicerie da parte        di tutti               Livarisìllu ri-m'ùcca = levarselo dalla        propria bocca, fare un grosso sacrificio               Si nicu è! Mèttici 'u ìritu 'nm'-ùcca!        = Si, è troppo giovane! Prova a mettergli un dito in bocca! (e        vedrai se morde o no!)               'Ùcca ch'un-parlàu, mai si pintìu        = la bocca che non ha parlato, non ha mai dovuto pentirsi               'Ùcca ri-pèzza = quella di chi parla per        vezzo e ostentatamente in modo affettato alterando i suoni consonantici        semplici e composti               'Ùcca-rùci = lett. .bocca dolce 1.quella        di chi parla pacato anche per ipocrisia - 2. quella di chi dice le cose        che avresti voluto sentirti dire -
       3. quella di chi ti è particolarmente caro
              'Uccazziàrisi = 1. vantarsi troppo con        la propria bocca - 2. trinciare giudizi e accuse con eccessiva leggerezza        e scarsa generosità               Uccèri = macellaio, rivenditore al minuto        di carne alimentare bovina, suina , ovina, ecc - Se di carne equina ->        càrni-cavaddràru               Uccirìa =1. macello - 2. bottega dell'uccèri,        macelleria               Ucchiàri = 1.( da òcchiu) adocchiare,        occhieggiare - 2. ( da 'ucca) boccheggiare               Ucchìddru = occhiolino               'Uccùni = boccone di cibo               Quannu 'i piràti su' chi-ossài d'i 'uccùna,        'un ci stati a-gghìri               = Quando (la fatica) i passi per andarci sono più        numerosi dei probabili bocconi, non vale la pena di andarci                * 'Ittàre 'uccùna = boccheggiare, il fare        i rantoli del moribondo -> succannàti               'Uccuniàri = 1.boccheggiare - 2. mangiare        senza fretta un boccone dietro l'altro               'Ucèru (lett.: urlatore) = chi è        abituato ad alzare la voce con poco garbo               'Uci = 1.voce - 2.grido - 3.diceria, fama               Avìri 'a 'uci-persa = aver perduto la voce, essere        diventato atono               Spìnciri o spìngiri 'i 'uci = mettersi        ad urlare improvvisamente ed incontinentemente per paura o per inatteso        dolore sia morale che fisico               Santa 'uci ri Diu! = Santa voce (di consenso) di Dio!        [Quando, nel corso di una discussione, si sente un suono, meglio se di        campana, quasi ad asseverare quanto appena detto.               Chi sùnnu.'sti 'uci? = Cosa sono queste voci?        Che accade, perchè si grida?               Iddru fa i fatti e iddra n'avi 'a 'uci = Lui fa i fatti        e lei ne ha la fama               'Uci ri curtìgghiu sunnu senza cunsìgghiu        = le dicerie da cortile non hanno fondamenta, non meritano attenzione               Uffa [ da: ad ufo = ad usum fabricae operatus        = (esentasse perchè fatto per la costruzione della basilica)] =        1. gratis - 2. con la prepotenza               Pigghiàri a uffa = prendere senza pagare, gratis               Fari uffa = appropriarsi di qualcosa con la prepotenza,        con la forza, rubare               Ni fìciru uffa = ci hanno derubato               Uffa! = interezione per esprimere fastidio, noia,        impazienza               Ùgghia o Aùgghia = 1.ago        - 2.un tipo di pesce -> termini marinareschi               Ugghiàta = una singola dose di filo per        l'ago da cucito               'Ùgghiri =                                             Unciàre (o aunciàre) = gonfiare [->        argiàzzi]               Urrata = (marinaresco) [anche Orrata] serie consecutiva di ->        òrri              Ustèddra o Ostèddra o Vostèddra        = pagnotta, forma rotonda di pane casereccio                        
V
Vacànti = vuoto, vacante ---  'n-vacànti o 'n-macànti = a vuoto              Casi vacanti = case vuote (riferito a persone o a cose)              ..di vacànti, chìnu = da vuoto a pieno, vuoto per pieno ( riferito, per lo più, ad uno scambio ineguale)              Pigghiàri 'n-macànti = andare a vuoto              M'ha scantàri? Chi sugnu ne' casi vacanti?
        [ lett: Devo avere paura? Sono  forse (da solo) in una casa vuota? (alla probabile presenza di fantasmi?)]
             Vacìli = bacinella, di metallo o porcellana o plastica, per le abruzioni quotidiane              Vàddrara = 1. ernia di grosse dimensioni - 2.sacca, insaccatura - 3.(figurato allusivo) organi sessuali maschili              Bèddra-vàddrara! = Bell'affare!; Bel guaio!; Un peso davvero eccessivo!              Càusi ca' vàddrara = Pantaloni con una insaccatura eccessiva specie  nella parte poster del "cavallo"              A taliàri,'a vàddrara ci l'avi tutta! = Stando a ciò che si intravede, si mostra correttamente fornito (sessualmente)!              Vaddrarùsu = chi è afflitto da una grossa ernia o chi indossa pantaloni insaccati posteriormente              Vagnàri = 1. bagnare - 2.intingere              L'acqua, sippùru 'unn-assùppa, vàgna! [L'acqua, anche quando non inzuppa, bagna! (cioè è sempre utile)]              Vagnàrici 'u bèccu = intingere il becco in un qualcosa, prendersi la propria parte, avere  parte in un affare              Vàiu (sostantivo)(plurale: Vài) = guaio ( anche -> 'nghuàiu)              Passàri u-n-vàiu ( o passàri u'-nghuàiu) = vivere, trovarsi in, un guaio              Passàri i vài di lu linu ( lett.: passare, vivere i guai del lino)  = Trovarsi in una situazione angosciante di guai  [ il lino subisce nel corso della sua lavorazione, un trattamento " severo"]              Avemu vài c' 'a pala e (ironico) senza pala)! = Abbiamo guai a palate ( e anche se non ci fossero le palate)              A tummina a tùmmina vennu li vài; tu mi tingìsti e iò t'arramagghiài = I guai vengono a frotte; tu mi hai inguaiato e io ti ho reso la pariglia              Arànci , arànci: cù avi 'i vài si li chiànci! = Aranci, aranci: chi ha dei guai se li pianga !( ognuno si pianga i guai suoi!)              Valènti = 1.capace in una attività o mestiere  - 2. volenteroso nel lavoro              'Un-mi pàri tantu valenti,' stu mastru-r'-àscia! = non mi sembra tanto bravo, questo falegname!              A cùrsa-lòngha si vìri 'u cavàddru-valènti   (lett. : a corsa lunga si vede il cavallo valido) = Chi è abile prima o poi si farà notare, valere              Tànnu s'aiùta 'u valenti, quannu 'u suli è a punènti = (ironico) Allora si fa notare il volenteroso, quando il sole è al tramonto, cioè a fine giornata              Valìa = valentia, capacità, valore e  vigore fisico e morale              Avìri vògghia e 'un-n'avìri valìa = Avere la voglia, il desiderio, ma non  la capacità per fare una determinata cosa              Vàliri o Valìri  = Valere              'Un-vàliri ( o 'un-valìri) 'na ficu-sìcca [anche: un ficu-sìccu] = non valere una fico secca, non valere niente, non avere valore              Vallìri (pl.: vallìra) = 1. barile, botte piccola a sezione rotonda con coperchio amovibile- 2. unità di misura pari alla sua capienza standard  -> curriòttu              Stritti comu i sardi no vallìri = Apiccicati l'uno all'altro come le sardine nel barile di legno.              Valliròttu = barilotto (per il vino), a sezione elissoidale, con una apertura detta -> minnèddra                                          Vara =              Vértula o Visazza [pl. Vértuli o Visazzi] = bisaccia, sacca rivoltabile sulla spalla. Quella per gli asini e i muli era doppia per poter porla bilateralmente sul loro groppone.              Avìri li vértuli chini = (lett: avere le sacche piene) fig.: conoscere a sufficienza le magagne di qualcuno, non poterne più di una qualche situazione, essere arcistufo di qualcosa              Aviri li vértuli chini e la panza vacànti = Il non poter disporre realmente, concretamente di ciò che si possiede o che è apparentemente a propria disposizione              Sbutàri li vértuli = l'atto liberatorio di mettere in chiaro e in pubblico tutto quanto di peggiore si è accumulato e sopportato nel tempo nei riguardi di qualcuno o di una certa situazione                                          Visazza ---> Vértula                            Vastèddra oVostèddra o Ustèddra o Ostèddra = pagnotta, forma rotonda di pane casereccio
Z
Zabbàra = 1.àgave, pianta grassa - 2.(fig.) persona  longilinea* Pala di zabbàra = Fusto (?) di zabbàra
Zabbarìnu = la fibra della zabbàra che  veniva torta per fabbricare una cordicella utilizzata per i fondi delle  sedie, chiamata con lo stesso nome             Zabbarùni = accrescitivo e dispregiativo di zabbàra, detto di persona tanto  longilinea quanto vacua
Zabbina = nome dato a siero caldo della ricotta quando contiene ancora parti residue di ricotta.
Zàccanu = l'acqua sporca sparsa per terra Fari 'u  zàccanu = sporcare
Zacquariàri = agitare, scuotere, shakerare 'Un ti zacquariàri tantu! = Non agitarti tanto!
Zùcutu-zùcutu =onomatopea per un  suono monotono ->Personaggi: Mastru Micheli
Zappìnu = --> quaràra                                                                                                                                                                                            
Info
Trapanisiannu
vocabolario
Termini in dialetto siciliano
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