Vocabolario
Casuale e fortuita è la circostanza che tu sia il lettore di questi esercizi e che io ne sia l'autore (JLB)
A
Abbaddràri = infossarsi, specie del pavimento le cui travi (chiànca, chiànche) portanti cedono Lassari 'u tettu abbaddràtu = Non curarsi dei propri affari, sfuggire alle proprie responsabilità
Abballàri = ballare Abballati, abballati / fimmini schetti e maritati = (la festa è per tutte) Prèa a zita cc'abballàssi: prèa 'a zìta chi stancàssi = di chi fa qualcosa di non strettamente necessario che poi finisce nell'eccessivo Unni si metti-metti, abballa! = di qualcuno al quale va tutto sempre e comunque bene
Abbanniàri = 1. annunziare con grida i prodotti che si hanno in vendita, pubblicizzare a voce squillante - 2.enumerare vizi e virtù, propri ed altrui
Abbanniàrisi i festi di l'annu = rinfacciarsi vicendevolmente vizi, difetti, errori e vergogne U putiàru, sòccu àvi, abbannìa = di chi, pretendendo di ingiuriare gli altri, elenca e descrive i propri difetti Sunnu Vanni pisa e Lorenzu abbannìa = ( per sottolineare le qualità di due soggetti di pari scarso valore)
Abbasàtu = di persona razionale, giudiziosa, fornita di buoni sentimenti e propositi, di belle speranze Picciotto abbasàtu = giovane serio, con delle basi (quindi, probabile buon partito)
Abbàttiri = buttare giù, far cadere per terra, vincere Abbàttiri màzzari (lett.= far cambiare solo la postura alle pietre di zavorra di una barca) -> Termini marinareschi = fare una operazione inutile, un atto privo di vantaggio, un lavoro da poco
Abbènna = pausa, respiro, tregua. Anche ->
Abbèntu U'nn'àri (= un ni ràri) abbènna = Non concedere tregua, insistere senza posa, seguitare senza pausa
Abbèntu = riposo, requie ->
abbènna Pari 'a signura ch'un-n'avi-abbèntu = di chi, maschio o femmina che sia, appare inrequieto, smanioso, eccitato, sui carboni accesi, stressato
Abbèru = veramente, sul serio, per davvero, non per scherzo Iddru, abbèru, tu lu rici! e no, ->appòsta! = Allora, sul serio tu lo dici! e non per gioco! Abbèru lu fici! = Lo ha fatto per davvero. Ha mantenuto la parola data.
Abbilìrisi = avvilirsi, scoraggiarsi Fuittiàtu e abbilùtu = Sconfitto, vinto e avvilito. Ma anche sfottuto e arreso.
Abbintàrisi = scagliarsi contro, assalire Mi s'abbintàu comu un cani ! = si è scagliato contro di me come un cane!
Abbirmàtu o abbirmicàtu = pieno di vermi Vecchiu abbirmàtu =1. tanto anziano e mal ridotto da essere pieno di vermi. Tale da generare ribrezzo. =2. Ma anche in senso etico: soggetto, da tempo o da sempre, privo di qualsiasi scrupolo morale
Abbirsàri o Abbissàri = 1.aggiustare - 2.sistemare - 3. conciare S'abbissàu 'a casa = Ha aggiustato (riparato o/e rifornito) la casa B-bòno, l'abbirsào! - L'abbissào pi' li festi! = Lo ha conciato bene ( anche e soprattutto in senso negativo) Abbéssa ddròcu! = Metti a posto quel luogo, sistema quel posto Picciotto
abbirsàtu (o abbissàtu)= Giovane sistemato ( e quindi probabile buon partito) Va'-bbèssa 'sta varca! (lett= e vai a riparare questa barca!) =La situazione è troppo compromessa per porci riparo. Il soggetto è decisamente irredimibile, inutile sperare nella resipiscenza.
Abbirsàrisi o Abbissàrisi = 1.sistemarsi, mettersi a posto
Abbisàri =1. indovinare, cogliere nel segno giusto - 2. (raramente) avvertire
Abbisatùri = 1. indovino - 2. figurato: chi aveva già capito molto bene la situazione e previsto ampiamente il seguito
Àbbisi (m) = Làbbisi (m) = lapis, matita Scurdàrisi u làbbisi = 1.dimenticarsi ( si fa per dire) della cosa (dello strumento) più importante per concludere una questione =2.mancare di buona volontà, dell'intenzione
Abbissàrisi = 1.sistemarsi - 2. detto anche per Andare a fondo, annegarsi (poco trapanese?) ( cfr --> Anniàrisi) Vedi pure ->Abbirsarisi T'abbissàsti,ah! ( forse anche: T'abbirsàsti, ah!) = Ti sei sistemato bene, non è vero? ( Cioè hai trovato un buon lavoro o un buon partito..(ironico,forse)) Abbissàrisi i capìddri (forse anche: Abbirsàrisi ...) = Sistemarsi i capelli, pettinarsi a bobbò = in iri a fari a bobbò [andare a nanna, a dormire ( specie per i bambini). Attenzione però al traslato.]
Abbonè-abbonè = probabilmente da "à la bonne de Dieu"= come vuole Dio, nel senso del doversi accontentare Ma in ogni caso = di poco pregio, di scarso valore, comunque meglio di niente Un-n'è cosa d'abboné-abboné Non è cosa di poco valore. E, se riferito ad un uomo, non è soggetto che possa essere trattato con sufficienza. Abboné-abboné, mòrsi-riccu; Chi-nn'a' fari, mòrsi-a dumannàri. Chi si accontenta di quanto la sorte gli offre ha fortuna. Chi invece lo disprezza paga per la sua arroganza
Abbracàri = calarsi le brache = desistere, arrendersi, crollare, diminuire di forza, chetarsi, ammosciarsi Partìu liùni e arrivàu abbracàtu = E'andato via ( ha cominciato) come un leone ed è arrivato (ha finito) ammosciato Cu' i vràzza abbracàti = Con le braccia Calate lungo i fianchi. Cioè in atteggiamento mansueto e remissivo
Abbramàtu = 1.Preso da voglia intensa, potente, irresistibile, folle.- 2.Non generoso. - 3.Affamato. Abbramàtu di vita = Intensamente desideroso di vivere (attivamente).
Ab-bràzza e bàsa (vàsa) = abbracci e baci, effusioni eccessive sino al ridicolo; ma anche = finale inatteso Finiu ab-bràzza e bàsa ( Anche se prima -> 'A carta era mala pigghiàta) Le cose si sono messe per il giusto verso. Dopo gli opportuni Chiarimenti ci si è trovati tutti d'accordo.
Abbruciàri (= Abbuciàri) = 1.bruciare, ardere - 2.Sentire dolore 'A lingua, t'avissi abbuciàri! = Ti si dovrebbe bruciare la lingua per quello che stai dicendo Òtala, chi s'abbùcia! (lett.= Gira (ciò che stai cuocendo) sull'altro lato per evitare che bruci = Svicola pure dal tuo precede insostenibile discorso. Guarda che mi rendo conto che stai cambiando tesi. Abbuciàri 'u pagghiuni (lett.: bruciare, dar fuoco al pagliericcio) = Ecclissarsi senza aver pagato il conto (specialmente la tariffa al casìno) - Venire meno ad una promessa.
Abbrumàtu = inzuppato, bagnato tanto da colare, da sembrare anzi fatto di acqua stessa --> Assuppatu
Abbuàri = remare con le spalle rivolte al senso di marcia tirando a sé il remo ( opposto a --> siàre ) Abbuàri contru = Remare contro. Fare opposizione. Ostacolare Abbuccàri = 1.inclinarsi sul fianco e capovolgersi, cioè scuffiare, per una barca - 2. rovesciare, capovolgere, mettere sottosopra Ìri circànnu vàrchi abbuccàti = lett. .andare in cerca di barche capovolte = andare in cerca di situazioni compromesse delle quali approfittare
Abbucciàre o Abbocciàre = 1.bocciare, essere bocciato (sdpecie a scuola o in un esame) - 2. colpire,con la propria, una o più bocce altrui nel gioco delle bocce
Abbuddràri = 1.immergere, mettere sott'acqu - 2. immergersi, andare sott'acqua
Abbufaràto o Abbufaracchiàto = con la faccia gonfia
Abbuffàri = 1. diventare gonfio - 2. gonfiare, pestare, picchiare qualcuno -> aunciàre o unciàre Finìscila, 'chi t'abbuffu! = Smettila, altrimenti ti gonfio, ti picchio!
Abbuffàrisi = mangiare senza continenza, a crepapelle, rimpinzarsi, -> abbuturràrisi
Abbuffàtu = gonfio, gonfiato -> aunciàto o unciato Abbuffàtu comu 'u Signùri d' ' Pantiddrarìa = Gonfio come l'immagine del Signore conservata a Pantelleria a-bulùni = in modo massivo, abbondantemente, a grossi fiotti 'U sàngu ci scìa a-bulùni! = Il sangue gli usciva a fiotti!
Abbummàtu o Pigghiàtu da' bùmma = intontito, stordito, intronato come dallo scoppio di una bomba, stupido, scarsamente reattivo,abulico, asessico - ->Termini marinareschi
Abbunàri = abbuonare, rinunciare a qualcosa a favore di qualcuno, lasciare senza pagamento
Abbunazzàri = 1. il tranquillizzarsi , calmarsi del vento e del mare - 2. il placarsi degli animi dopo una disputa
Abbunazzàto = affettatamente ed eccessivamente dolce, gentile, disponibile. In definitiva babbéo.
Abbunnànza = abbondanzaAbbunnànza 'un-n' ha fattu mai caristìa = l'abbondanza non ha mai causato la carestia [la generosità paga?]
Abbunnanziùso = di carattere generoso, che dà più del dovuto
Abbunnàri o abbunniàre = 1. abbondare - 2. non essere parsimonioso, manifestare generosità - 3. restare in soprappiù, eccedere'U siniàro abbùnna 'a tàula = L'ortolano rende abbondante, ricca, la tavola
Abbuscàri = 1. guadagnare, buscare - 2. prendere botte - 3. essere sconfitto, perdere (in una competizione) Abbuscàrisi 'u pani = guadagnarsi il pane, cioè di che vivere Abbùsca e porta 'n-casa! = prendi le botte e tienitele! Abbuscàu, 'u Trapani! = Ha perso (l'incontro), la squadra del Trapani!
Abbuscatùri = chi di norma vuole e riesce a guadagnare [vale per lavoratore, cioè per persona ben disponibile nei confronti del lavoro]
Abbutàri (-> 'Utàri) = 1.socchiudere, accostare - 2. voltare, svoltare Abbutàri 'a porta = accostare o socchiudere la porta, l'uscio, le imposte Abbutàri pàggina = (lett.:girare pagina) fig.: cambiare modello di comportamento, vita
Abbuttàri (trans. e intrans.) = 1. riempire, colmare - 2. riempirsi, colmarsi (come una botte) - 3. (fig.) sdegnarre, sdegnarsi M' abbùtta! = mi annoia, mi rompe, non mi va, mi scoccia ecc. Abbuttàrisi l'ascìddri = (lett.: gonfiarsi le ascelle) Fig.: sentire superato il proprio limite di sopportazione e reagire, stancarsi e quindi arrabbiarsi ed esplodere, sdegnarsi esplosivamente. Càntaru abbuttàtu = (lett.: vaso da notte ripieno) - Fig.: persona astiosa, piena di problemi e di umor nero perenne Abbuttàtu comu un tappu ri masculu = fig.: pieno come più non è possibile o plausibile
Abbuttunàrisi = 1. abbottonarsi - 2. rinchiudersi in se stessi Abbuttunàrisi 'a 'ucca = decidere di tenere chiusa ben bene la bocca e non dire o lasciarsi scapare niente altro Abbuttunàrisi 'a pòcchia (o pròcchia) o 'a ranatèra = abbottonarsi la patta dei pantaloni Arristàri abbuttunàti = restare abbottonati, non aprirsi agli altri, tenere le informazioni solo per se stessi
Abbuturràrisi = rimpinzarsi, mangiare a crepapelle, -> Abbuffàrisi
Abbuzzàri = 1. abbozzare, dare una prima forma a qualcosa - 2. generare bozzi, dislivellare, ammaccare - 3. comprendere il senso di una situazione e accettarla tacendo, sopportare in silenzio
Accabbàri = (spagnolismo da acabar) finire, terminare, esaurirsi, smettere 'U pani, accabbàu! = Il pane, è finito! Accabbàu ri chioviri! = Ha smesso di piovere
Accalàrisi = umiliarsi, piegarsi per forza maggiore, abbassarsi secondando l'altrui voglia e prepotenza, cedere 'Un-m'accàlu ravanti a nuddru = non mi umilio, non cedo di fronte a nessuno
Accamòra o a camòra =-> a com'òra o pi' com'ora (per ora, in questo momento, adesso)
Accanùsciri = riconoscere,venire a conoscenza, scoprire -> canùsciri Fàrisi accanùsciri = rivelarsi per quello che si è (in senso negativo)
Accanusciùtu = famoso, noto, conosciuto per un determinato e, a volte, specifico motivo.
Accanzàri o Accansàri = ricavare, guadagnare, conseguire, ottenere (detto generalmente con finalità ironiche)
Accànzu o Accanzamentu = guadagno (in senso ironico) Fari 'nu bèddru accànzu = Conseguire un bel risultato, un bel guadagno (cioè rimetterci o comunque raggiungere il risultato opposto a quello voluto e perseguito)
Accàriri = accadere, succedere, avvenire per caso.(p.p e sost. .= accarùtu)
Accasàrisi =
Accattàri =
Accavaddràtu =
Accèlla o Arcèlla
Accèru
Acchèttu o Occhèttu =
Acchiaccàri =
Acchiàli o Occhiàli = Acchiàta o Occhiàta =
Acchianàri =
Acchianàta =
Acchiancàri =
Acchichiàri =
Acchittàri =
Acchiummàri =
Àccia =
Accimàri =
Accippàtu
Acciuncàri
Acciunnàri
Accògghiri
Accòllu
A-com'-òra
Accrastàri
Accucchiàri
Accuddràri
Accuddrì -> accussì
Accuffulàrisi
Accummigghiàri o Cummigghiàri =
Accummiràri
Accunsàri
Accupàri
Accupàrisi
Accuppatèddru
Accuppunàri
Accùra!
Accunzàri
Accùrzu
Accussì -> accuddrì
Accutturàtu
Acèddru
Aciddriàri
Aciddrìttu
Àcitu [-> àcitu-fènicu]
Acìtu
Acqua Mèttisi l'acqua rìntra = creàrsi un guaio da se stessi per il determinare una situazione insostenibile anche al di là delle proprie intenzioni.
Acquagnùsu = l'opposto di -> siccàgnu
Acqualòra
Acquarèddra
Acquazzìna
Addàuru
Addicàri
Addichinùtu
Addi-ittàrisi
Addimannàri -> Addumannàri
Addimuràri
Addinucchiàrisi
Addisiàri Addisirtàri o Disirtàri =
Addìu
Addiùnu
Addivintàri
Àddra o Hàddra (pl.: Àddri o Hàddri)
Addriàri
Addriccàri
Addriccàrisi
Addrìna o Haddrìna o Gaddrìna
Addrinàru
Addrìtta
Addrizzàri
Addrìzzu
Àddru o Hàddru o Gàddru
Adduàri -> Adduvàri
Adduàrisi -> Adduvàrisi
Adduciàri
Addumannàri o Addimannàri
Addumàri
Addunàrisi = accorgersi, rendersi conto di un fatto, di una situazione, scoprire un inganno. Dal francese s'addonner
Addummìsciri
Addummìscisi
Adduvàri -> Adduàri
Adduvàrisi -> Adduàrisi
Aèri
Affàri
Affirràri
Affirràrisi
Affruntàri
Affruntàrisi
Affrùntu
Affruntùsu
Affucàri
Affucàrisi
Affuddràrisi
Affumàrisi
Affunciàri
Affunciàrisi
Aggagnàri o Aggragnàri
Aggagnàtu o Aggragnàtu
Aggarbari
Aggarbàtu
Aggarràri
Àgghia
Agghialòru
Agghicàri
Agghiddrùtu
Agghimmàri
Agghiòmmaru
Agghìri
Agghiummuniàri
Agghiurnàri
Agghiùttiri
Agghiuttùtu
Àggia o Hàggia o Àrgia
Aggigghiàri
Aggigghiàtu
Aggiuccàrisi
Aggiùccu
Agguantàri
Agguantàrisi
Carìssimu...si 'un-n'agguantàssimu!
Agguppàri o Aggruppàri
Àhi! o Haiài!
Aiosàri o Isàri
Àjula
Aiutàri
Aiutàrisi
Àla (pl.: Àli)
Alàcci o Sardùna
Alàri
Alavo' = -> Termini marinari
Alca o arca (pl.: Alchi o Archi) = alga
'Aliòtu
Àlitu
Alìva
Allaccanàri
Allaccanàtu
Allammìcu
Allampàri
Allampàtu
Allannàtu
Allapàtu
Allapazzàri
Allapitiàri
Allardàri
Allardàtu
Allargàri
Allascàri
Allatàtu
Allatinàri ->
Allattàri
Allelùi!
Allianàrisi
Alliccàri = 1 leccare - 2. amoreggiare (-> Scimiàri) Allìcca-mìcci =( lett). leccatore di stoppini di candela - (fig.) morto di fame, poveraccio CFR Cocò mi chiamanu Allìcca-mòrvu Allicca-sapùni
Allippàri
Allirìzza
Allisciabbùssu
Allisciàri
Allitràrisi
Allittràtu
Allittràtu
Àllu! o Hàllu! [Hàlla! - Hàlli!]= Èccolo là! [Èccola! - Èccoli!]
Allucchìri
Allufiàtu
Allura
Allunghàri
Allupamèntu
Allupàri
Alluppiàri
Alluppiàrisi
Allustràri
Allustràtu
Allùstru
'Alòfaru
Altàru (=ai(t)tàru)
Alùzzu ->
Amànti =1. - 2.->
Amariàrisi
Amaròsticu
Amìcu
Àmma o Hàmma (pl.:Hàmmi)
Ammagghiàri
Ammallàri
Ammanàri
Ammanicàri
Ammanicàta
Ammaraggiàrisi
Ammarinàri
Ammariùni -> Àmmaru o Hàmmaru
Ammasàri ->
Ammàtula Ammàtula chi fai mussu e funcia. Prima si travàgghia e poi si mangia!
Ammazzamarèddru =
Ammazzaràtu = appesantito, come per avere addosso una -> màzzara [Mi sèntu 'i àmmi ammazzaràti = Mi sento le gambe appesantite...]
Ammazzàri
Ammazzàrisi
Ammicciàri
Amminàzza (pl.: Amminàzi) =
Amminazzàri
'Ammìnni o Rammìnni
Ammintuàri o Ammintuvàri
Ammintuàtu = anche -> Anuràtu o Onuràtu
Ammiràrisi
Ammiscàri
Ammiscàrisi
Ammitàri = 1. Avvitare - 2. Invitàre
Ammitàtu
Ammìtu
Ammo'! o Ràmmi! o Rùnami!
Ammòddru
Ammuccàri
Ammucciarèddra
Ammucciàri
Ammucciùni
Ammugghiàri
Ammulàri
Ammunziddràri
Ammurràri
Ammuttàri
Ammuttunàri
Ammuttùni
Ammùzzu
Àmu =1. - 2.
Amùri
Amurusànza
Amusìa = ineleganza, rozzezza, cafonaggine
Amùsu = rozzo, inelegante, grossolano
Àna o Hàna
Anaturèddra o Naturèddra = ->
Ànca (pl.: Ànchi)
Ancìddra
Anciòva o Angiòva
Ànciu o Hànciu
Anèddru
Àngha o Hangha
Anghamèddru = ->
Anghàta
Anghatuna
Anghulàru
Àngiulu
Anìru o 'Nìru
Annacàri
Annacàta
Annaculiàri
Annàna = ->
Annannàtu
Ànnatu
Anniàri ciaramiri anniàti
Anniàrisi
Annìcchia o Antìcchia
Annìmulu o Anìvulu
Anninghàri
Anniscàri
Annìscu
Annittàri
Annivinàri
Annivina-vintùri
Ann'occhiu
Annùnca
Annurvàri
Antìcchia o Annìcchia
Antìcu (pl.: Antìchi)
Antìnna o 'Ntinna
Ant-ùra
Anuràtu o Onuràtu = anche -> Ammintuàtu
Anùri o Onùri
'Àpiri o Ràpiri
Appaciàri
Appagnari
Appagnàrisi
Appanàrisi
Apparaggiàri
Apparàri
Apparàrisi = prepararsi, predisporsi, acconciarsi per qualche cosa o avvenimento
Appàriri
Apparìri
Apparpàrisi
Apparùtu
Appattàri
Appattàrisi
Appicàre
Appicatu
Appiccicàri
Appigghiàrisi
Appinnicàri
Appinnicàrisi
Apinniccàrisi
A-pinnìnu
Appirimènti o Pirimènti
Appirsunàtu
Appizzàri
Appizzàrici
Appizzàrisi
Appizza-ròbbi
Appòsta
Apprèssu o Appèssu
Appuggiàri = ->, # appuiàri
Appuiàri o Appujàri
Appuiàrisi
Appuntàri
Appuntiddràri
Appuntìnu o A-puntìnu
Aquila o Aquia = ->
Aràciu e Aràciu-aràciu
Arancìna (pl.:Arancini)
Arànciu = 1. - 2. ->
Ar'antu-Ar'antu
Aràsimu = Erasmo
Arca = ->Alca
Arcànu (pl.: Arcàni)
Arcèlla o Accèlla
Arcèru (o arcaico: Accèru)
Arcimpèriu
Ardicula = ortìca
Arègna
Arèmi o Rinàri
Arènzia o Rènzia = (lett.: udienza) Ràri o dàri rènzia = 1. dare ascolto, fare attenzione, accettare il consiglio di qualcuno - 2. badare a qualcuno, occuparsi di qualcuno ( specie se riferito a bambini)
Àrgia o Hàrgia o Àggia = branchia del pesce - Al plurale: Àrgi (Hàrgi, Àrgi) ) serve ad indicare quella parte del corpo umano che è compresa tra la mandibola e il collo. Avìri li àrgi unciàti (o aunciàti) = 1. Non poterne più di una certa situazione - 2. avere il collo vistosamente gonfio come nel caso degli orecchioni (= Avìri 'i argiàzzi)
Argiàzzi = come -> "avìri li àrgi aunciàti (o unciàti)"
Arìcchia o Orìcchia (pl.: Arìcchi o Orìcchi) = orecchio Attisàri l'arìcchi Avìri l'arìcchi di sceccu Di 'nn' arìcchia ci tràsi, e di l'àutra ci nesci! Frisculìari l'arìcchi Stùppati 'ss'arìcchi! 'Un ci senti di 'ss'arìcchia
Aricchiùni =
Aricciòla = Ricciòla
Arìddru = grillo --- Il pl., Arìddri, designa i semi dell'uva e dei fichidindia. Questi ultimi, se assunti in eccesso, fanno -> attuppàre
Àriu = ->
Arma = 1.anima - 2. arma
Armàri
Armàtu = ->
Arraccamàtu o Raccamàtu Arragghiàri Arraggiàri Arraggiàrisi d' Arrècu a = appresso a, dietro a
Arramagghiàri = irretire, mettere in gramaglie, inguaiare Arramàtu Arrancàri Arrancàta Arrancicari ( raro Aggrancicàri) Arranfàri (da -> Ranfa) = artigliare, ghermire, agguantare con violenza o senza discernimento Arrapacchiàri Arrappamèntu Arrappàri Arrappatu Arrappùsu Arrassàri Arrassàrisi Arràssu Arrè Arrèggiri Arriàri = -> Arricampàrisi Arricialàri Arriciuppàri o Riciuppàri Arricògghiri Arricògghisi Arricriàrisi Arriddùcisi
A chi t'arridducìsti...Marianu! Di curnutu a ruffianu!
Arzenti Rarìci arzènti: picchì ci-pisciàu-supra 'a figghia d'u siniàru = Radice molto pungente, amara, perchè gli ha fatto sopra la pipì la figlia di un ortolano. Arzu o Azzu Aschi Ascìddra o 'Scìddra Ascinsioni
Ascippàri o Scippàri = strappare con forza qualcosa di conficcato, sdradicare, svellere, estirpare, cavare, acquisire guadagnare appropriarsi ottenere con accortezza, trarre guadagno, cercare di appurare domandando con insistenza. Scippàri un denti = cavare un dente Scippàrisi l'ova ri' l'occhi = Strapparsi gli occhi, cioè fare tutto il possibile e oltre per ottenere un certo risultato. Scippàri r'in manu = anche e soprattutto in senso figurato e comunque con una certa forzatura Scippari r'in mucca = 1. convincere o costringere qualcuno a privarsi di qualcosa a proprio favore - 2.Spingere ad una ammissione, ad una confessione. Scippàri vastunàti = comportarsi in modo da costringere l'interlocutore a reagire, a giusta ragione, violentemente. Ci l'ascippàu r'in mezz' i còsci! = per dire che una certa ragazza ha usato tutte le arti della seduzione per legare a sè un ragazzo apparentemente riluttante Na' 'ssu culu ascìppi ancìddri? Nè rossi, né minutìddri! = Indica il massimo della tircheria invincibile (Da questo culo credi di poter cavare anguille? Nè grosse, né picoline).
Asciuddricàri o Asciddricàri Asciuddricùni o Asciddricùni [Asciuttàri] Asciuttìzza Asciùttu Ascutàri Asìggiri = incassare un credito, una paga, essere pagato ( #??--> Sìggiri) Asinèddri 'Àsparu Aspittàri Aspittàrisi Assabinirìca Assicchiàri Assicchiàtu = smagrito solo nel volto -> siccu Assicutàri Assimigghiàri o Assumigghiàri Assinnàtu Assintàtu Assirùni Assittàrisi Assittàtu Assògghiri Assucàri Assucàta Assufficàri Assufficàrisi Assufficàtu Assummàri Assuppàri Assuppiàri Assuttigghiàrisi Assuvicchiàri [Asta 'fiòccu] Astimàri Astìmi Àstracu Astutàri a te-tù Atta a tàci-màci [Attaggiàri(si)] Attanghàri Attanghatùri Attapanari o Attappanàri Attapanciàri Attappàri Attappàta Attarantàri o Attirantàri Attassàri [a-tè, pighiatìlla!] A-Tìa! o A-t-Tìa! Attimpàri a-Tinghitè Attintàri Attisàri Attrappàri Attrappàrisi Attrassàri Attristàri Attrummàrisi Attrummàtu
Attuppàri = 1. otturare, ostruire con un tappo - 2. trovarsi in una situazione di stitichezza indotta dall'abuso nella scorpacciata di fichidindia. - 3. Non riuscire a rispondere alle domande dell'insegnante nel corso di una interrogazione scolastica. Attruvàri Attu Attumàri Attumàta Attunniàri Attunniàrisi Attuppàri Attuppatèddri Atturràri Aùgghia Augghiàta Aunciàre ( o unciàre) = Aùstu Àutru Avantàri = Avantàrisi Avant'èri Avànti-r'arrè o r'avànti-r'arrè Avanzàri = essere creditore Avìri Schetta, 'un t'appi, ma maritàta, t'appi ..abbasta chi t'appi, e comu t'appi t'appi! = Da signorina non ti ho avuta, da maritata ti ho avuta. Basta che ti ho avuta e come ti ho avuta ti ho avuta! a' vògghia o a' ògghia Avvastasàrisi Avvastasàtu Avvisàtu Avvistàri Avvocatìcchiu Azzalòra Azzhannàri Azzhiccàri Azzhiccùsu Azzhimmàri Azziddràri Azzòlu
Azzu o Arzu
B
Babbalùci (+ Babbalucéddri aut Babbalucéddra) = lumache (+ lumachine)
Iri a babbalucéddra (= andare a raccogliere lumachine) = Imporsi di compiere una missione di poco conto
Mannàri a cògghiri babbalucéddra .= Mandare a quel paese
Cchiù curnùtu di 'na cartéddra di babbalùci
= Di chi ha più corna di quante ce ne siano in una cesta di lumache. Ma anche di chi non ha remore morali di sorta.
Babbasunàzzu = stupido, fessacchiotto
x
y
Babbilònia = Babele, confusione
Finìu 'a tùrr-'i-Babbilònia = Di una situazione che degenera in assoluta ed indistinguibile confusione
Bàcara = membro virile, pene
Bàcara-persa; Bàcara-lenta = Di qualcuno incapace, nato inutilmente maschio. Mollacchione.
Bacaràta = sciocchezza, stupidagine ( cfr Pacchiaràta)
Fari 'na bacaràta = Compiere una azione stupidamente sbagliata
Cuntare bacaràte = Raccontare storie eccessive ed incredibili
Baccagghiàri = baccagliare, dirsele a voci accese, litigare ( cfr anche Baccariari)
Finéru a baccagghiàri = Hanno finito con il litigare
Baccàgghiu = 1.casa di malaffare - 2.vociare confuso - 3.linguaggio iniziatico criptico. Gergo della malavita -
4.possibilità di guadagno segreto e sporco
Acchianàre 'o baccàgghiu = 1. Salire su, andare in una casa di malaffare - 2.x - 3.y
Ma chi c'è? Baccàgghiu? (-> 'n-nìscu?) = = C'è forse da guadagnare qualcosa, in qualche modo?
Baccariàri = 1.ribollire - 2.abbondare - 3.gridare litigiosamente
Càla, chi baccarìa! = Butta giù la pasta. L'acqua della pentola già ribolle. [ cioè fai quello che devi fare perché è il momento giusto]
Parìa chi baccariàvanu! = Ce ne erano tanti (es.: pesci) che sembrava che ribollissero come l'acqua nella pentola
Chi ci baccarìi? = Cosa hai mai da discutere? Per quale motivo pretendi di dire la tua?
Bacchittùni =ozioso, fannullone, svogliato
Vili e bacchittuni = Pigro e svogliato
Bàcula-'nzìcula = (-> Autru: giochi) altalenarsi a cavalcioni sulle due estremità di un asse a leva con perno centrale
Fari bàcula-'nzìcula = Barcamenarsi tra due opinioni opposte. Stare di qua e di là a seconda della situazione
Bàculu (arcaico) = fondo cassa, gruzzolo messo da parte
Bàddra = 1.grossa pietra a forma di palla - 2. palla d'artiglieria - 3. pallottola
Iri 'fàcci 'i bàddri = andare in faccia alle pallottole cioè affrontare risolutamente una situazione difficile
Mèttiri 'na bàddra 'n-frùnti a unu = colpire con una pallottola qualcuno in fronte [anche metaforicamente]
'Nfilàri 'na bàddra 'n-n'on cannùni (lett.: Con una connonata centrare con la palla la bocca di un altro cannone)
= fare centro, nel senso di avere un colpo di fortuna straordinaria, conseguire un esito positivo in modo clamoroso
Baddrarònzuli = pallottole ovoidali di fibre d'alga che si trovano sulla battigia
Baddràte = sassate, colpi di pietra
Pigghiàri unu a baddràte = accogliere o assalire qualcuno a sassate
'Un-ni vòli màncu a baddràte [ generalmente detto di lavorare o studiare] = Non ne ha voglia, e non ne avrebbe voglia nemmeno se dovesse essere preso a sassate
Baddriàri o Baddruttuliàri = 1. maneggiare qualcosa di pesante - 2.manovrare - 3. padroneggiare
'Un-n'è cosa chi si po' baddriàri = Non è un qualcosa che si possa maneggiare, che sia maneggevole
'Un si fa baddruttuliàri comu un picciottu = Non si fa manovrare, padroneggiare come un ragazzo
Baddròttuli = 1. oggetti di forma rotonda - 2. pallottole
Bàddru = piccola ciottolo sferoidale dovuta generalmente all'azione delle onde del mare
'U iòcu du bàddru -> Autru: Giochi
Bagghècaru (arcaico) = sgraziatamente grassoccio
Bàgghìu = baglio, costruzione rurale (o da tonnàra), talvolta di notevoli dimensioni, a struttura chiusa con corte interna, ripetente in una certa misura l'ambiente curtense medievale
Si rapìu 'a 'ucca quantu 'u bàgghiu 'i Marausa ( lett.: Si è aperta la bocca quanto (il portone) del baglio di Marausa
= detto di chi ha protestato e inveito gridando esageratamente
Bagghìu =che ha autorevolezza e nobiltà d'animo, prerogative del Balì, titolo onorifico in diversi ordini cavallereschi e religiosi
Vanni Bagghìu ( Giovanni Romano 1881 - 1974) marinaio, così chiamato per l'autorevolezza specie nel mettere insieme e poi reggere le ciurme del -> còttaru degli -> spacasàra
Baggianarìa =1. eleganza deteriore, cattivo gusto, l'essere kitsch - 2. stupidità, creduloneria
Baggianàta = 1. mancanza di eleganza - 2. stupidaggine
Baggiànu = 1.elegantone becero, narcisista dal dubbio gusto - 2. credulone, stupidello
Baiàna =
Baiòllu =
Balànza =
Balanzìnu =
Balàta, pl. Balàti =
Balatàri =
Balatàru =
Balatàtu =
Ballunèru o Ballunàru o Pallunàru = chi è solito raccontare balle o comunque ad esagerare oltre ogni credibilità
Ballùni =
Balluvìggini o Ballu-vìrgini =
Balosu
Bammìna o Bommìna
Bamminèddru
Banna, pl. Banni
Bannèra
Bannètti
Baragghiàri
Baràgghiu, pl. Baràgghi
Barbacànu
Bardàscia
Barduìnu
Barracànu
Barru
Barùni
'U barùni Ràbbici = persona nobile, di rispetto (detto però con intento ironico)
Barunìssa
Barùsa
Baschi
Baschiàri
Bàsciu o Vàsciu
Bastardùna (f., s. e pl.)
Bastardùni (m., s.)
Batassànu
Batìssa
Battàgghiu
Bàttiri
Battìsimu
Battìsta
Batùrru o Butùrru
Baùllu o Càscia-baùllu
Bàusu
Bavùsa o Vavùsa
Bazzannàcchi
Bazzariàri
Beccafìcu
Beccamòrtu
Becchi
Beccu
Bèddru
Bellu
Beni
Bèniri (per Vèniri)
Bèrta
Biàncu
Biàsi
Bicatèri o Bricatèri
Bicchèri
Biddrìcu
Biddrìzza
Biddròcculu
Biddrùni
Bìfara (pl. Bìfari)
Bigghiòlu
Bigghiulàta
Bigghiulàzzu
Bigghiulèddru
Bilìci o Bilìcia
Bille'
Billicchètti
Binirìca!
Bìriri
Birrìna
Birrinàta
Bìsitu
Bistìni
Biùnnu
Bìviri
(blacchimànni)
Bòddraru
Bòffa
Bòia
Bommìna o Bammìna
Bona
Boòna
Bonanòtti
Bonènta
Bonèntu o Boneèntu
Bongiòrnu
Bontà
Bonu
Bonvèssu
Botta
Bozza
Bòzzu
Bricatèri o Bicatèri
Brìgghiu
Briòscia = dolce lievitato cotto a forno.Quella siciliana è preparata con pasta lievitata all'uovo e ha forma a base semisferica sormontata da una pallina chiamata tuppu. Viene servita principalmente farcita con gelato o come accompagnamento delle granite.
Broccolìni
Brògna (pl. Brogni) = (termine marinaresco) -> Patèddra
Broru
Buàtta
Bucàli
Buccètta
Buccittàta
Bucu
Bue o Voe
Buffatùra (pl. Buffaturi)
Buffetta
Buffuniàri
Buffuniatùri
Bugghiòlu =
Bùgghiri
Bùgghiu = 1.soggetto grasso e tozzo - 2.termine marinaresco (raja o razza)
E pi' la ghiòtta du bùgghiu pessi l'àgghia, 'a fatica e l'ògghiu.
il cui significato, stante lo scarso valore e il gusto non esaltante del pesce bùgghiu (raja o razza), è che il valore di una tale ghiòtta sarebbe dato dai condimenti e dall'arte e fatica impiegate per prepararla se una tale applicazione non fosse sprecata [su suggerimento di Gianfranco Bertino]. Il significato traslato appare evidente [del tipo "Mi pare 'a ghiòtta du bùgghiu" detto di un cafone faticosamente quanto inutilmente ripulito e impupettato].
Bugghiunèddru = ovu a-bugghiunèddru
Bulèra o Gulèra o Ulèra
Bulìu
Bulùni
Bùmma
Bùmmalu
Bunàca
Bunàzza
Bunnali
Burdata
Burnìa
Burrascàta
Burrèddru
Busa
Busiàti
Busunàgghia
Buttaniàri
Buttiàri
Buttùni
Buzzu
C
Cà (= ccà) = qui, in questo posto (in opposizione a "ddrà"= lì, in quell'altro posto)
Cà semu e cà calàmu = Qui siamo e qui caliamo (le reti), cioè qui siamo e qui rimaniamo [e ciò che ne viene accettiamo].
Cà sutta 'un ci chiovi! = Qui sotto[ponendo un indice sotto il palmo dell'altra mano] non ci piove, cioè sono a posto con la mia coscienza e comunque non ho nulla da temere; ed in ogni caso sono già sull'avviso e non mi lascio imbrogliare.
Cà ti vulìa! = Qui ( a questo punto della discussione o del fatto) ti stavo aspettando (per metterti alla prova)!
Irisìnni di ccà e di ddrà = Andarsene di quà e di là, cioè andare dappertutto o senza meta
Cabasìsi = ( prob. da Kata-bàino) ciò che si porta sotto alias i genitali
'Un ci rùmpiri i...cabasìsi! = Per la leggibilità: Non insistere nelle molestie. Ma in realtà ....!!!!!!!!!
Cabbùciu o Babùciu o Carbùciu = focaccia con lo zucchero, olio, origano. Da non confondere con la - > sciavàta
Cabélla = gabelle 1. imposta, tassa, tributo - 2. pegno, estorsione - 3. affitto, nolo
Pacàre cabbélla = 1. Pagare una imposta. - 2. pagare pegno, accettare di subire una estorsione
'Un-ni paca cabélla = di qualcuno che non si sottomette alle imposizioni o che riesce ad ottenere gratis ciò che chiede
A' rìsicu si pìgghianu i cabèlli =Lett.:a rischio (sia per il locatore che per il locatario) si dà in affitto (o si affitta) un terreno, una salina ecc
cioè: ogni impresa comporta una quantità indefinibile di rischio da affrontare
Caca-nìru (= Caca-anìru) = 1.( lett.): quello che sporca il nido, cioè l'ultimo uccello della nidiata - 2.(fig.): = il figlio più giovane
Cacarèddra = 1.feci liquide - 2. paura, tremarella - 3. soggetto privo di coraggio, pauroso, vigliacco
Cacàri = Espellere gli escrementi, defecare, evacuare
Và càca a' marìna! = (fig.) Certe stronzate vai a raccontarle altrove!
Purtari 'u mortu a cacàri = (fig.) usare cautele e delicatezze ridicolmente esagerate e fuor di luogo
Èssiri sempri cacàtu e pisciàtu = essere di salute cagionevole
Si Cola cacàva, 'un murìa! [Non importa chi sia il Cola della situazione. Notare il periodo ipotetico costituito da due imperfetti. Sta ad indicare qualcosa di ovvio, di evidenza assoluta tanto da essere utilizzato ironicamente in contesti di vacuità lapalissiana.
Cacariàrisi =1. farsela addosso - 2.autoincensarsi
Cacariddràta = 1.ciò che resta delle feci, d'uomo o di animale, lasciate all'aperto - 2.azione stupida
Cacàta = 1.l'atto di emettere le feci - 2.il prodotto dell'emissione delle feci - 3. qualunque cosa priva di pregio, scadente , sgradevole
'A cacàta di Petru Pòcchia, di Favignana 'n-Trapani -> Autru: Curiosità
Cacatìcchiu = 1.persistente voglia di sfottere, di ridere - 2.piccola ma indisponente mania
Cacàtu = 1. chi se l'è fatta addosso - 2. soggetto di poco conto - 3.(+ tuttu) = chi si va incensando troppo anche se per un buon motivo
Cacatùri = 1.cesso - 2.dispregiativo per posto, luogo sporco o di nessun conto
Cacazzìna = 1. cacatelle delle mosche o di insetti in genere - 2. scoria, residuato della combustione del coke, una volta usata anche per simulare le montagne nel presepe
Càccamu = Loto d'Africa, albero d'alto fusto, producente piccole bacche dalla buccia dolciastra
Caccariàri = il fare il verso della gallina che ha appena fatto l'uovo ( il fare coccodè)
'A addrìna-caccarèra = così è appellata la donna che parla con voce stridula e concitata
Caccavètta = 1. semi di arachide -> atturràta (torrefatta). Assieme alla -> simenza, ciciri e favi sicchi fa parte della -> càlia - 2. la paglietta rigida -> pagghètta
Caccialàni o carcialàni = riccioli pendenti di capelli a spirale
Cacciatùra o cacciatùri ( usato solo al plurale) = pratiche curative rivulsive,di richiamo cioè del sangue in superficie, consistenti nel creare, tramite la fiammella di un batuffoletto di cotone acceso, una depressione all'interno di un bicchiere di vetro subito appoggiato capovolto sulle spalle del paziente dopo aver praticato piccole incisioni col rasoio o con una macchinetta a lame scattanti spinte da molle. Questo provocava un modesto salasso per ognuna delle cacciatura fatte. Veniva in genere praticata per abbassare la pressione del sangue. Per -> cuppetti si intendeva la stessa manovra senza incisioni e quindi senza salasso.
Cacciaturi (singolare)( plur.: cacciatura/cacciaturi) = cacciatore
L'omu è cacciatùri = cioè è intraprendente, mentre 'a fìmmina......
Caccòcciula o carcòcciula = 1. carciofo - 2. (figurato ed ironico) malandrino, mafioso, guappo
Sèntisi caccòcciula = sentirsi malandrino, fare il guappo
'A caccòcciula mori supra-'u-fòcu (lett.= il carciofo è destinata ad essere cotto sul fuoco) (fig.: il mafioso è destinato a fine violenta)
Cachèu (sostantivo) = cacàtu = soggetto di poco conto
Caddrèmi = cavilli
'Un-ci-nn'è, caddrèmi! = Non ci sono cavilli (che reggano)! - C'è poco da cavillare! -> 'Unci-nn'è, canìgghia!
Caddròzzu = 1.pezzo, porzione - 2. una figura della tradizionale controdanza - 3. personaggio tipico -> Autru: Personaggi
Un caddròzzu ri pani, di sosizza = un pezzo di pane, un tocco di salsiccia
Càddru = callo
Fàrici 'u càddru = Farci il callo, prendere l'abitudine, essere abituato, avere consuetudine
Caèlla = antica giacca di scarso valore, -> bunàca
Càfara = Estro, fregola, calore sessuale
Avìri 'a càfara = essere in calore, avere la fregola, essere inrequieto
Tunni di-càfara -> termini marinareschi
Cafè = caffè -> Autru: Mestieri
Cafìsu = recipiente della capacità di otto litri di olio, utilizzato come unità di misura specifica
Cafòcchiuli = irregolarità della superficie stradale
Stràta tutta cafòcchiuli-cafòcchiuli = strada dissestata
Vedi --> Pigghiàrisi 'u pinséri d'u russu...chi ghìa a' morti e vulìa 'a strata balatàta!
Cafuddràri = picchiare, colpire qualcuno con vigore
Cagliòstru ( chiaro riferimento a Giuseppe Balsamo, Conte di Cagliostro) = infido, traditore, brigante, molestatore sessuale e quanto altro di peggiore si possa voler insinuare in riferimento a qualcuno
Cai-Cai o Crai-Crai = stentatamente, a fatica. Nell'espressione: Ìri cai-cai = andare avanti faticosamente
Caìccu = lancia, piccola barca di servizio
Caiòrna = -> termini marinareschi
Cala =1. Seno di mare entro terra adatto al riparo momentaneo di una modesta imbarcazione - 2.locale situato nelle parti più basse della nave, usato come magazzino.
Calacciuni = piccola cala anche con spiaggetta tra scogliere
Calafatàri = calafatare, rendere impermiabili all'acqua i tavolati dei fasciami e dei ponti in legno delle imbarcazioni introducendo nelle commessure della stoppa incatramata e ricoprendola poi con del catrame. Il lavoro veniva eseguito da squadre di operai che, per necessità d'opera, dovevano lavorare tutti insieme prima su un lato dell'imbarcazione e poi, ancora tutti insieme, sull'altro.
Calafàtu = operaio specializzato nel calafataggio di scafi in legno
Tutti r'un latu, com'i calafàti! = Espressione ironica per criticare un assemblamento di operai non necessario né fattivo
Calamarèra = portacalamaio da tavolo
Calamàru = 1. calamaio, contenitore d'inchiostro - 2. Mollusco cefalopodo a corpo allungato, provvisto di conchiglia cornea interna, di due larghe pinne laterali e di dieci tentacoli.. -> Termini marinareschi
Calamènti = -> Termini marinareschi
Calàri = calare, mettere giù, spostare verso il basso, abbassare, venire giù, diffondersi, diminuire, mandar giù
Calàri 'a pasta = buttare giù, mettere a cuocere la pasta nel -> quaràro chi-bùgghie (bolle)
Calàre 'a-testa = assentire, dire di si di controvoglia
Calàri i nassi = mettere le nasse a mare
Calàri 'i vele = ammainare le vele
Calàri l'ali =(figurato) diminuire le proprie pretese
Calàrisi i càusi = (figurato) cedere ad una imposizione
Calàri 'u-stòmmacu = massaggiare, seguendo la direzione delle anse intestinali, l'addome. Era la panacea dei disturbi gastro-intestinali in particolare del tipo -> matrùni o matrazza, e veniva praticato dalle nonne o dalle zie anziane e ancora meglio da una -> tùcca-stòmmacu di professione, con accompagnamento della rituale -> raziòni
Calàu, 'u suli! = Il sole è tramontato!
'U pani, calàu! = Il prezzo del pane si è abbassato!
'Un putirisìlla calàri ( o Agghiùttiri) = non poterla mandar giù ( o Inghiottire), non poter accettare, tollerare una certa cosa o circostanza
Calcagnòlu o Carcagnòlu = -> Termini marinareschi
Calcàra o Carcàra = fornace da calce -> Autru: Luoghi
Caletta = piccola cala
Càlia = Sono i frutti secchi (arachidi, noccioline, ceci, fave secche) atturrati (torrefatte) venduti assieme alla -> simenza, una volta da ambulanti che seguendo le processioni sacre abbanniàvano: " Càura, càura l'hàiu! Accattativìlla, caccavètta e simenza! Tri unzi, 'na lira!
Caliàru = venditore di -> càlia
Calìu = aria atmosferica secca ( il contrario di -> muddrùmi)
Callètta = Galletta, frisella, classico pane biscottato dalla forma a disco bucherellato, usata nella marineria trapanese come provvista alimentare di base, assieme alla pasta, nella navigazione d'altura. Per l'uso veniva ammorbidita con l'acqua o col vino o con il brodo.
Calòma = cavetto, sàgola
Calòsci = galosce, copriscarpe in tela gommata, quindi impermeabili, di colore nero o marrone
Calùnia = 1.scusa, pretesto - 2.occasione,possibilità, tentazione - 3.(raramente)calunnia, accusa grave e volutamente falsa
'A calùnia du malu-pacatùri = Il falso pretesto dell'imbroglione (cattivo pagatore)
Livàri(ci) 'a calùnia = togliere a qualcuno la possibilità di utilizzare un falso pretesto per comportarsi come da sua possibile intenzione
Mettiri(ci) 'a calùnia = 1.usare un qualcosa come scusa, pretesto - 2. creare, anche involontariamente,un' occasione o la possibilità del verificarsi di un evento non desiderato
Circàri 'a calùnia = darsi da fare per trovare, immaginare, un motivo, una occasione per evitare di ottemperare ad un dovere
Truvàri 'a calùnia = l'essersi inventato qualcosa, l'aver afferrato a volo la scusa per fare diversamente dal dovuto
Caluniàri =calunniare, l'atto del dire o mettere in giro notizie o affermazioni gravi e false a danno di qualcuno
Caluniàtu = calunniato,chi subisce l'opera del -> caluniatùri
Caluniatùri = calunniatore, chi diffonde gravi e false notizie o accuse a danno di qualcuno che viene così -> caluniàto
Camèntu = comento, fessura fra due tavole di legno, generalmente del fasciameo della coperta di una barca
Camiàri = 1.riscaldare gradualmente il forno sino a portarlo alla temperatura di regime - 2. -> Termini marinareschi
'St'iòrnu 'mpàsta e dumàni camìa (letter.: oggi impasta e domani mette il forno a riscaldare) = prendersela troppo comoda
Caminàri = 1. camminare - 2. muoversi, darsi da fare, attivarsi, mettersi in azione - 3. andare avanti, progredire, avvicinarsi alla conclusione
Caminari supra un tagghiu ri-cuteddru = camminale sul filo del coltello, cioè essere in pericolo, non poter concedersi di sbagliare
Cù camìna, allìcca e cù sèri, sìcca! = Chi cammina, lecca, assaggia; chi sta senza far niente, secca, muore!
= Come dire: se si vuole conseguire comunque un qualche risultato bisogna darsi da fare
'A addrìna chi camìna, s'arritìra c' 'abozza-chìna = La gallina che va in giro si ritira col gozzo pieno
= Chi si dà da fare rimedia sempre abbastanza
Camìna! (esortativo ed imperativo) = allontanati di qui! ( Che è meglio per te!)
I cosi, camìnanu! = Le cose, le pratiche, gli affari vanno avanti, vanno verso la conclusione.
'A cira squàgghia e 'a prucissiòni 'un-camìna! (lett.: la cera delle candele continua a sciogliersi, ma la processione non va avanti!)
= Si sta perdendo inutilmente tempo (o/e denaro), senza che la questione faccia progressi, senza che si vedano miglioramenti
-> trippiàre
Càmiu = camion, autocarro
Camìu = -> termini marinareschi
Càmmi = interessi passivi su un prestito ricevuto o concesso
Fàrisi nèsciri pìcciuli (o sòrdi) a càmmi = farsi prestare soldi ad interessi
'Un-n'arrinèsciri a pacàri màncu i càmmi = Non riuscire nemmeno a pagare gli interessi [ tanto grande è il debito o il disastro economico]
Camomi = cardamomo o amomo, spezie a palline , molto simili 'e' -> spèzi-sani, ma di colore più chiaro e dall'aroma caratteristico
Campàna = campana
'A campàna fa dàmmi-e-dùmmi = (figurato: Non c'è partita senza contropartita! Dare e avere.)
'Unni c'è campani ..c'è buttàni = (traslato: basta che in un luogo ci siano quattro maschi che spuntano le puttane)
Campanàru = 1. campanile - 2. campanaro - 3. biscotto pasquale con incastonato un uovo sodo intero colorato
Camparìa = -> Termini marinareschi
Campariòtu = -> Termini marinareschi
Campa-vita =
Campiàri =
Campili =
Campiùni =
Càmula =
Camurrìa =
Camurriùsu =
Canalicchiùni = scarpello a forcella, ricurvo, da falegname utilizzato per l'intarsio
Càncari =
Cànciàri o Cangiàri =
Cànciu o Càngiu =
Canfùgghiu =
Schimintàrici 'u canfùgghiu
Supra 'a pàpula 'u canfugghiu!
Càngiàri o Canciàri = vedi sopra
Càngiu o Cànciu = vedi sopra
Cani =
Canìgghia =
Canigghiòla =
Canigghiùsu =
Canna =
Cannaliàri =
Cannalivàri =
Cannamèla =
Cannamilùni =
Cannarìtuli = -> Taddrarìtuli
Cannaròzzu =
Cannàta =
Cannavàru o Curdàru =
Cannavàzzu =
Cànnavu = canape
Cannèddra =
Canniàtu =
Cannìla =
Cannilòra =
Cannistrèlli = -> Termini marinareschi
Cannìzzi =
Cantarànu =
Cantàri =
Canta, porcu, ch'i favi vannu a quattru-rana![Reclama pure (inutilmente), porco, ma le fave costano troppo per accontentarti!].
Càntaru = Càntaro,detto pure "'u capitànu", è l'antico vaso da notte, alto, di terracotta smaltata bianca, slabrato e fornito di ampia seduta circolare per un comodo uso . Di solito munito di due manici, veniva coperto da una -> pèzza-càntaru, strofinaccio riciclabile di tela morbida, per la necessaria immediata pulizia personale a secco dopo l'uso.
Ittàri 'u càntaru = (fig.) svuotare (non" buttare via") 'u càntaru. Attività modesta e mal vista, da affidare all'elemento meno significativo del gruppo familiare e non. Di conseguenza "va' 'ecca 'u càntaru!" era l'invito sarcastico rivolto a colui del quale si voleva sottolineare l'ininfluenza.
Òmini 'n casa: càntari-chini = (lett.) Uomini (ritornati) in casa: càntari pieni (nel senso metaforico di momentanea abbondanza, benessere economico). Ciò in modo particolare al rientro dei marinai dalle campagne di pesca stagionale
'Ran pezzu-di-càntaru = detto stentoreamente e in modo aggressivo come epiteto inequivocabilmente dispregiativo nei riguardi di chi si comporta in maniera poco seria e da immaturo. Talvolta ha valenza confidenziale , di blando rimprovero o di mera sottolineatura e richiamo. Oggi si direbbe " stronzo, testa di cazzo".
Càntaru a quattru-mànichi = (fig.)Càntaro a quattro manici (e non a due), cioè super-càntaro, càntaro fuori serie, incommensurabile. Epiteto rivolto a chi si è comportato in modo eccezionalmente criticabile e negativo.
N'àiu vistu càntari, ma no di-setti-palma! = Ne ho visto di càntari, ma mai alti sette palmi (più di un metro e mezzo)! A sottolineatura dell'eccezionale enormità della "stronzaggine" del soggetto in obiettivo.
Càntaru abbuttàtu = (lett.) càntaru ricolmo fino all'orlo. (Fig.): soggetto sempre astioso, di cattivo umore, risentita col mondo e con se stesso, afflitto da problemi e a limite dell'esplosione reattiva
Ìri a dipèrdiri, comu i càntari ( o càncari) vecchi! (lett.: Andare indietro, peggiorando, come i -> càntari (o i -> càncari) vecchi! = detto a qualcuno, specialmente giovane, per sottolinearne il regresso in fatto comportamentale o conoscitivo.Equivale a "Ìri 'nn-arrè, comu 'u -> curdàru"
Fari chiù fetu di un càntaru cu cummògghiu = Puzzare più di un càntaro chiuso da un coperchio.
Cantàru (pl. cantàra) = antica unità di misura di peso corrispondente a circa 80 kg ( = 100 ròtuli <-).[In tono scherzoso equivale a dire approssimativamente "un quintale"].
Cantàru = 3ª persona plurale, passato remoto indicativo di cantàri = cantàre, cioè = cantarono (utilizzabile pure come passato prossimo = hanno cantato).
Cantìddru o Còzzu =
Cantunèra =
Cantùni (pl. Cantùna)=
Canùsciri = ->Accanùsciri
Canzùna =
Capàrra =
Capàrru =
Capìcchiu =
Capìddra = -> Termini marinareschi
Capìddri =
Capimèntu =
Capìri o a-capìri =
Càpiri =
Capitànu = modo di chiamare -> 'u càntaru
Capizzàli =
Capìzzu =
Capizzùni =
Cappèddru =
Cappiddràzzu =
Cappòttu =
Capiliàri =
Capuliàtu =
Capumàstru =
Capunàta =
Capùni = -> Termini marinareschi
Capuràisi = -> Termini marinareschi
Capùta =
Capuzzàrisi =
Capuzzùni = 1.capocciata, tuffo con entrata in acqua di testa [a differenza del tuffo "a coffa", cioè con entrata in acqua col sedere] -
2.(ironico) il ripiegamento brusco della testa, con chiusura degli occhi, per un sopravvenuto colpo di sonno
Capuzzùni a-arrancàri = tuffo seguito da una prolungata nuotata in apnea
Carapè =
Caràra =
Caravigghiàru =
Carbùciu = -> Cabbùciu = focaccia con olio, zucchero e rosmarino.
Carcagnòlu o Calcagnòlu = -> Termini marinareschi
Carcàra = -> Calcàra
Carcaràzza = 1.corvo nero, cornacchia, gazza - 2. Metaforico: uccellaccio del malaugurio,porta jella
Carciaràtu =
Carciarèri =
Càrciari =
Carcòcciula = -> Caccòcciula
Cardarèlla =
Cardunàta =
Cardùni =
Carìna =1. - 2. ( Termini marinareschi)
Carinùsu =
Càriri =
Carìtta =
Carìzzi =
Càrminu o Carmèlu =
Carni =
Carni-cavaddràru =
Carìssimu...si 'un-n'agguantàssimu!
Caròllu =
Carrabbinèra =
Carrabbinèri =
Carràcchia = in "aviri 'a carràcchia", detto di chi è entrato in un quadro o stato morboso di sonno precario e profondo, con respirazione affannosa ed inregolare
'A carràcchia r'a morti = i rantoli dell'agonizzante -> Succannàti
Carràcci =
Carramàta =
Carrapipàri =
Carrapìpi =
Carratèddri =
Carriàri =
Carriàta =
Carricchèllu =
Càrrica =
Càrricu =
Carrìnu = gioco di ragazzi fatto alla marina -> Giochi
Carrìnu = [Setti carrini: personaggio cfr XIV Gruppo dei Misteri]
Carrittàta =
Carrovana = -> Mattarèlli
Carròzza =
Carrubbàra =
Carrubbèddra =
Carruzzuliàta =
Carta =
Cartàsu =
Cartàta = 1. - 2.
Cartèddra =
Cartèra =
Cartigghiàri ecc. = -> Cattigghiàri
Cartulàru =
Cartulìna (pl. Cartulìni) =
Caru = Termini marinareschi
Carùsu = Salvadenaio
Carùta = 1. - 2.
Carvacàri =
Carvàna o Carvanàta = 1. - 2.Termini marinareschi
Carvùgghiu = ? -> Canfugghiu ??
Carvunàru=
Carvùni =
Casa =
a casa-riàulu
Casalicchiàra =
Lassàta 'a culummàra, addiu casalicchiàra. = Lasciata la colombaia alle propie spalle, cioè partiti, lasciata la propria città di Trapani, ci si dimentica di tutto, familiari, parenti, amici (casalicchiàra = abitanti di un quartiere storico di Trapani) , promesse e propositi. [la forma con iil p.p. "lassata"appare più pregnante , definitiva e diffusa di quella con il gerundio "lassannu")
Casalìcchiu =
.
Casamìcciula
Cascavàddru =
Càscia =
Casciabbàncu =
Cascia-curàddru =
Casciàta =
Cascitèddra =
Cascitta =
Cascittiàri =
Cascittiàta =
Cascittùni =
Casciùni = ràri anghàti 'no casciùni
Casirìa =
Càspita! Caspitìna! =
Cassàta =
Cassatèddra =
n-Castàgna =
Catàmmari-catàmmari =
Catapàsimu =
Catarìna =
Catarinàzza =
Catarinèddra =
Catarràttu = 1. - 2.
Catìnu =
Catitàra ==
Catìtu =
Catràia =
Catrèca = ?
Cattigghiàri =
Cattìgghiu = quell'eccitamento nervoso che si manifesta quando vengono toccate determinate parti del corpo. Solletico
Cattigghiùsu =
Càuciu =
Caulicèddri =
Càulu =
Càuru =
Càusa (s.f.) (pl. m.:Càusi) =
Càusi (solo pl. m.) = pantaloni
Causunànti =
Cavaddrarìa =
Cavaddrìna = 1. alla maniera dei cavalli (alla cavaddrìna) - 2. pertinente proprio ai cavalli (musca cavaddrìna)
Cavàddru =
Cavalèri =
Cavalla = --> Termini marinareschi
Cavatùna o Cavatunèddra =
Cavìgghia = 1. - 2. [-> 'Ncaviggliàri, Scavigghiàri]
Cazzalatùmmula =
Cazzalòra = 1. - 2.
Cazzàri =
Cazzi-rùci =
Cazziàta =
Cazzu =
Cazzùni = 1. - 2.
Cazzùsa =
Cazzuvìddrari = (solamente per omofonia: Castrovillari) paese emblematico citato antonomasticamente per indicare un posto remoto, irrangiungibile ( -> a casa-riàulu) e comunque insignificante
Cecè =-> Cèu = (dimin.) Vincenzo
Cèlu =
Censu =
Centu =
Centu-pèddri =
Cèra = 1. - 2. - 3.
Cèrniri =
Ceto =
Cèu = -> Cecè = (dimin.) Vincenzo
Cèusa (pl.: Cèusi) =
Cèusu =
Chèccu =
Chècchiani =
Chèsa o Chièsa =
Chi
Chiàcchiara (pl.: Chiàcchiari) = 1. - 2.
Chiacchiaràri =
Chiàccu =
Chiàja =
Chiàmu = 1. - 2.
Chiànca = 1. - 2. - 3.
Chiànciri o Chiàngiri =
Chianciulìnu o Chiangiulìnu =
Chianòzzi =
Chianòzzu =
Chiànta = cfr
Chiantàri =
Chiantìmi =
Chiàntu =
Chiànu =
Chiàppa = attenzione!
Chiàppara =
Chiapparàta =
Chiàru =
Chiattiàri = 1. - 2.
Chiatìddru (pl.: Chiattìddra) =
Chiavi = 1. ( s.f. e pl.m.) - 2. marin.
Chiàzza = 1. piazza, slargo, luogo di socializzazione- 2. r'ògghiu
Chìcca =
Chìcca 'mpapparinàta =colore della cresta del gallo quando è sessualmente eccitato
Chicchirìddru =
Chicchiàri =
Chìddra/u/i ('ddru) =
Chièsa o Chèsa =
Chiffàri =
Chimènti =
Chi-nnìcchi-e-nnàchi, e parènti semu?! = (quid hic in hac, alias = Che c'entra?) Espressione sdrammatizzante per negare ogni possibile coinvolgimento determinato o addotto da circonvoluzioni del discorso, raggiri, capziosità. [Cosa c'entra quello che dici nel contesto di quanto stiamo trattando. Non ho, e non voglio averci a che fare.Non ho nulla in comune con te che mi parli!]
Chiossài =
Chiòviri =
Chiòvu =
Chirènza o Crirènza =
Chìriri o Crìriri =
Chisiòla =
Chissa (sost. f.) =
Chissa,Chissu, Chissi - Chista, chistu, chisti ma anche 'sta, 'stu, 'sti = (aggettivi dimostrativi: questa, questo, questi) - (Pronomi dimostrativi: costei, costui, costoro)
Chistiànu = affettato per -> Cristiànu
Chiù =
Chiumàzzu =
Chiùmma o Chiùrma =
Chiùmmu = 1. - 2. purtàri chiùmmu
Chiùppu =
Ci (cCi) =
Ciaccàri =
Ciaccàrisi =
Ciaccàtu =
Ciaccàzza =
Ciàccula =
Ciàciu = inedia
Cialòma = 1. Il rumore confuso prodotto da molte persone che discutono senza ordine - 2. discorso poco ordinato ed inconcludente - 3. Cantata di una voce di richiamo ritmico nel corso di una operazione di gruppo perché, ad un segno convenuto e ripetuto, tutti i partecipanti compiano contemporaneamente una stessa azione [es.: il tirare una rete (-> 'u corpu d'a tunnàra) o una catena) - 4. preghiera propiziatoria
Ciàmma =
Ciammuniàri =
Cianciàna =
Ciancianèddra =
Cianciòlu =
Ciàncu =
Cianìnu =
Ciàntru = cantore,
Ciappèddra = --> Sciappèddra
Ciàppula =
Ciaramèddra =
Ciaramiddràru =
Ciaramìra ( o Ciaramìta ?) =
ciaramiri anniàti 308 (vedi nota in dubbi)
Ciaràri o Ciauràri o Ciauriari =
Ciaràta o Ciauràta o Ciauriàta =
Ciàscu =
Ciatatìna =
Ciàtu =
Ciàula = -> marin
Ciauràri = -> Ciaràri o Ciauriàri
Ciauràta = -> Ciaràta o Ciauriàta
Ciauriàri = -> Ciaràri o Ciaurari
Ciauriàta = -> Ciaràta o Ciauràta
Ciàuru =
Cicàla =
Cìcara = Tazzina
Cicchitàru = -> Ciaramiddràru
Cicciarèddru, Ciccinèddru, Ciccìnu, Cìcciu, Ciccu = diminutivi e vezzeggiativi di Francesco
Cicìlia =
Cìcira = attenz. a ---> Çiçira
Cicirèddru =
Cicirèu! =
Ciculàtta =
Ciddrìttu o Aciddrìttu =
Cilèccu =
Cilèppu =
Cima =
Cimèddra=
Cimiddriàri = ['u cori mi pàppita e cimiddrìa]
Ciminìa
Cimìnu
Cìmmili-Ciàmmili
Cìna =
Cinàru
Cinghèddra ---> Cignèddra
Cincu =
Cinnirèddra =
Cìnniri =
Cinquantìna =
Cìnta =
Ciòcca= 1. - 2.
Ciòciu
Ciòlla =
Cipùddra =
Cipùddra-marìna =
Cìra =
Circàri =
Circhiàri ==
Circu =
Ciricòppula =
Cirìnu =
Cirivèddru =
Cirnèculu =
Ciròttu =1. - 2.
Cirtùni =
Cirùsu o Ciurùsu =
Cisboca =
Cità [Citàti] =
Citrìgnu =
Citròlu =
Citrulùni =
Citrunìlla =
Cìtta = Xìtta
Ciuciàri =
Ciuciàstra
Ciuciuliàri =
Ciuciulìu =
Ciullàri =
Ciulluvìu =
Ciùmi =
Ciùncu =
Ciùnna =
Ciunnàri =
Ciùnnu =
Ciunnùni =
Ciuràru =
Ciùri =
Ciurùsu o Cirùsu =
Cìvu =
Classicu =
Còcchiula o Cùcchiula o Crùsta =
[Còccia e Crozza = tesch = aria atmosferica secca ( il contrario
Còcciu =
Cocìna o quacìna (arcaico) = calce, calcina
Còcula =
Còddru =
Còffa =
Cògghiri =
Còla =
Còllura =
Colpu = -> Corpu
Com'è-gghiè=
Com'è 'u fattu? =
Còmmiru =
Comu =
Comu fu, e comu 'un fu..
Comu-si chiama
Comu vinni si-nni va / [e 'a fissa di to-ma'!]
Conca
Consa o Conza = 1.condimento . - 2.riparazione
Pasta senza conza
Ci 'oli 'a conza ri.........
Fattu a consa-ri-bumma
Consa-lémma, Conza-paracqua
Contracàzzi =
Contrapigghiàrisi =
Contronànza = ---> quatrìglia
Conza o Consa =
Cònzi =
Còpia =
Còppi =
Còppu = 1. coppo, contenitore di carta a forma di cilindro o di cono contenente -> càlia o altro. Ma anche contenente monete che venivano così 'ncuppati in cilindri cartacei secondo quantità o multipli prestabiliti per facilitarne il conteggio e il trasporto.
--> Scuppàri = (transitivo) togliere dal coppu cioè sconfezionare. - 2. --> Termini marinareschi
Còppula =
Còrcu =
Còrda =
Còri =
Còriu =
Corna =
Còrnari = ?
Corno' =
Còrpu o Còlpu =
Còsa (pl. : Còsa o Còsi) = [Còsi salàti] -[ Cosa-rùci]
Cosa-fàtta =
Cosca =
Cosci-cullèu =
Cosètta (pl.: Cosètti) =
Costa =
Còttaru =
Cozza = cozza (mollusco)
Cozzi o Crozzi = grucce
Còzzu (pl.: Cozzi o Cozza ?) = occipite, la parte posteriore della testa
Cràstu =
Crastùni =
Credenza = antico e classico mobile della cucina-pranzo, deposito delle provviste alimentari di casa, nel quale, rovistando, si poteva trovare quasi sempre da mangiare. Veniva metaforicamente chiamata --> "a quartàra ri meli"
Criànza =
Criàri =
Criàta =
Criatùra =
Crinu =
Crirènza o Chirènza =
Crìriri o Chìriri =
Cristiànu = (e, in modo affettato, Chistiànu)
Cristianèddru =
Cròzzi o Còzzi = grucce
Crucèddra o Cucèddra =
Cruci o Cuci =
Cruciàtu o Cuciàtu =
Cruru o Curu =
Crùsta o Cocchiula o Cùcchiula =
Cu (prep. sempl.) = con
Cù (pron. rel.) = chi, quello che, colui il quale
Cubbàita =
Cubbu =
Cucàgna =
Cùcchia =
Cucchiàra =
?? Mamma cucchiàra = esplosione finale di 'u jocu di focu nella quale c'è chi crede di vedere l'immagine della -> Marònna
Cucchiàru o Cucchiarèddru =
Cùcchiula o Còcchiula o Crùsta =
Cuccìa =
Va susìtivi ch'è tardu, addumàtivi 'a cuccìa e si 'un-mi-nni-ràti a mia, 'a pignàta vi scattìa! ( per il 13 dicembre, Santa Lucia).
( Svegliatevi che è tardi,e accendete la pentola per cuocere la cuccia, e se non ne date a me, che vi si possa scoppiare la pentola !
Cucciddràtu =
Cucciùtu =
Cucèddra o Crucèddra = -> Crucèddra
Cuci o Cruci = -> Cruci
Cuciàtu o Cruciàtu = -> Cruciàtu
Cuciùni =
Cucìvulu = 1. detto di cibo: che si cuoce facilmente. - 2. in senso figurato: detto di soggetto malleabile, disponibile, facilmente convincibile per cordiale disposizione di animo. Di significato opposto a: -> scucìvulu
Cucùcciu = il colmo soprappiù, il sovracolmo. -> scucucciàri (togliere il sovrappù)
Cucùzza =
Cucùzza-bàffa =
Cucuzzèddra =
Cuddràri =
Cuddrarìnu =
Cuddràru =
Cuddràta =
Cuddriàri =
Cuddriciùni =
Cuddrurùni =
Cuddrùzzu =
Cù-è-gghiè =
Cufulàra =
Cufulàru =
Cufùni =
Cufurùna =
Cugghiùna =
Cuggiuniàri =
Cugnatu =
Cugnìtta = -> Mezza-cugnìtta
Cugnu (pl.: Cugna) =
Culacchiàti =
Cularìnu =
Culiàri =
Culla =
Culu =
Culùmma =
Culummàra = Colombaia, il Castello di Mare, fortezza all'imbocco del porto di Trapani e una delle 5 torri dello stemma civico.
Lassàta 'a culummàra, addiu casalicchiàra. = Lasciata la colombaia alle propie spalle, cioè partiti, lasciata la propria città di Trapani, ci si dimentica di tutto, familiari, parenti, amici (casalicchiàra = abitanti di un quartiere storico di Trapani) , promesse e propositi. [la forma con iil p.p. "lassata"appare più pregnante , definitiva e diffusa di quella con il gerundio "lassannu").
Culummìna =
Culunnètta =
Culùri =
Culùsu =
Cumannàri =
Cumànnu =
Cummanaggiàri o Cummanaggiàrisi = Cumpanaggiàri o Cumpanaggiàrisi
Cummanàggiu o Cumpanàggiu =
Cummàri =
Cummàttiri =
Cummattùsu =
Cummèddia = comèta, sta per aquilone
Cummèniri =
Cummèntu = 1. commento, chiosa, osservazione - 2. Convento, casa per religiosi
Cummìa =
Cummigghiàri o Accummighiàri = coprire, mettere il coperchio. ---> accuppunàri
Cumminàri =
Cumminàtu =
Cummirità =
Cummìtulu =
Cummògghiu = coperchio, copertura
Fari chiù fetu di un càntaru cu cummògghiu = Puzzare più di un càntaro chiuso da un coperchio.
Cumpàgnu =
Cumpanaggiàri o Cumpanaggiàrisi = -> Cummanaggiàri o Cummanaggiàrisi
Cumpanàggiu o Cummanàggiu =
Cumpàri =
Cumpariàta ==
Cumpàriri =
Cunfìddiu = (corrotto da ) Confiteor
Cunfirènza =
Cuffùnniri =
Cunfùnnisi =
Cunnànna =
Cunnannàri =
Cunnùciri =
Cunnùcisi =
Cunnùtta =
Cunnùttu =
Cunòttu =
Cunsàri o Cunzàri =
Cunsàrisi o Cunzàrisi =
Cunsèrva =
Cunsiddiràri =
Cunsìgghiu =
Cunsòlu =
Cùnsuli =
Cuntàri =1. Contare - 2. Raccontare
1.
2. Si cunta e si rapp(r)isenta = tradizionale e rituale inizio di un racconto
Cuntintìzza =
Cuntrariùsu =
Ronna-Berta cuntrariùsa: chi metti l'acqua e' addrìni (galline) quànnu chiòvi = a commento dei comportamenti illogici
Cùntu = 1.Conto, rendiconto, somma totale - 2. Racconto - 3.Piano, programma, calcolo, previsione
Cuntuttu-chì =
Cunuttàri = confortare
Cunuttàrisi = rassegnarsi
Cunvèntu o Cummèntu = convento, luogo religioso
Cunzàri o Cunsàri = -> Cunsari -> accunsàri
Cuppètti =
Cuppiàri =
Cuppinu =
Cuppulùni =
Cuppunàri =
Cuppùtu =
Cura = 1. cura - 2. Coda
Curàddru =
Curàtulu =
Curcàri =
Curcàrisi =
Curcàta =
Curdàru o Cannavàru =
Curìddra =
Curìna =
Curiùsu =
Curnùtu =
A chi t'arridducìsti...Marianu! Di curnutu a ruffianu!
Currènti =
Currìa =
Curri-curri =
Curriòttu = --> vallìri
Cùrriri =
Curritùra =
Currìvu = -> 'Ncurrivàrisi, 'Ncurrivàtu
Cursa =
Cursu =
Curtigghiàra =
Curtu =
Curu o Cruru = -> Cruru
Curùna =
Curvattìnu =
Cù-sa' =
Cuscènza =
Cuscìnu =
Cusciulèra =
Cuscusèddru =
Cùscusu =
Cùsiri =
Cusiritèru o Cusiritùsu =
Cusiritùsu o Cusiritèru =
Custàri =
Custuniàrisi =
Custùra =
Custurèri =
Cusùtu =
Cutèddru =
Cutiddràti =
Cùtini =
Cùtra =
Cutrùni =
Cuttùni =
Cuttunìna =
Cutùgnu =
Cutuliàri =
Cuva =
Cuvècchiu o Cuvèrchiu =
Cuviàri =
Cuvicchèddru =
Cuzzullùni =
D
D = R Allitterazione tipica del siciliano in genere e del dialetto trapanese in particolare DDR = SS Allitterazione del dialetto siciliano in genere, presente in quello trapanese
(LL= DDR) Allitterazione tipica del siciliano in genere e ma rara nel dialetto trapanese
Dacalà = Tacalà = Zacalà = pendaglio,di varia forma e dimensione, di carta o di stoffa, che per scherno si appiccicava furtivamente alle spalle di qualcuno scelto, anche solo per scherzo, come zimbello momentaneo.Poteva contenere una scritta insultante o avere la forma di un animale. Lo stesso termine veniva gridato all'atto della realizzazione dello scherzo e serviva, nel contempo, ad attirare l'attenzione dei circostanti e quella della vittima. Lo stesso grido poteva accompagnare la segnatura, con un gessetto colorato, di una riga sugli abiti della vittima colpita sempre alle spalle. Solo più tardi, e alquanto impropriamente, con lo stesso nome si indicò anche il cartàsu, piccolo cono di carta con spillo in punta, lanciato da lontano con una cerbottana. Data però la dolorosità frequente e la pericolosità insita nel mezzo il grido di dichiarazione sparì sostituito da un più prosaico ammucciàrisi = nascondersi.
Farì dacalà d'Accuddrì = r'Accuddrì = Accuddrì = in quell'altro modo
d'Accussì = r'Accussì = Accussì = Così, in questo modo d'accussì e d'accuddrì = In questo modo e in quell'altro. In tutti i modi possibili..Comunque.
Nota: la scelta dell'uso di una o dell'altra versione del verbo non è "a piacere" ma dipende da ciò che lo precede
Chi rùnanu? = Cosa danno? Si rétti 'na zzappàta ne' péri 'Un si runanu accussì i lignàti 'e figghi = ( Non è così che si picchiano, per educarli, i figli) Chi dùgnu? = Cosa do? - Chi dàti?= Cosa offrite? 'Av'a dàri = ha da dare, deve dare Cu ha dàtu, ha dàtu .. Cu rètti, rètti .. Senza chi dànnu nenti Màncu s'u-n ràssiru nénti (lett = Nemmeno se non dassero niente --> Cioè: Con tutto quello che danno...) d'Arrè o r'Arrè o 'n'arrè o d'arrècu (r'arrècu e n'arrècu) = di dietro, alle spalle, di nascosto R'arrè r'arrè si fa 'a ficu o' re = Di nascosto si fa la fico (= si sbeffeggia, si frega) il re ( cioè chi ha il potere) Fari i corna d'arrè = Tradire alle spalle, di nascosto
Dari o Rari (vero trapanese) = dare
Indicativo pres. : rùgnu, rùni, runa, ramu, rati, runanu (o ranno)
Indicativo imperf. : ravo (o rava), ravi, rava, ràvamu, râvu ( o ravàti ?), ràvano
Indicativo pass. rem.: rei, rasti, rette (o retti), rèttimu, râstu (o râstivu), rèttiru
Imperativo: rùnami (o ràmmi o ammò), rùnaci (o ràcci) , ràmuci, ràtini (date a noi) o ràtici (date a lui o a loro)
Congiuntivo atque Condizionale = rassi, ràssimu, rassivu o râstu, ràssiru
Participio pass.: ràtu
Gerundio: rànnu
GUIDA ESEMPLIFICATIVA ALL'USO:Indicativo pres. : rùgnu, rùni, runa, ramu, rati, runanu (o ranno)
Indicativo imperf. : ravo (o rava), ravi, rava, ràvamu, râvu ( o ravàti ?), ràvano
Indicativo pass. rem.: rei, rasti, rette (o retti), rèttimu, râstu (o râstivu), rèttiru
Imperativo: rùnami (o ràmmi o ammò), rùnaci (o ràcci) , ràmuci, ràtini (date a noi) o ràtici (date a lui o a loro)
Congiuntivo atque Condizionale = rassi, ràssimu, rassivu o râstu, ràssiru
Participio pass.: ràtu
Gerundio: rànnu
Nota: la scelta dell'uso di una o dell'altra versione del verbo non è "a piacere" ma dipende da ciò che lo precede
Chi rùnanu? = Cosa danno? Si rétti 'na zzappàta ne' péri 'Un si runanu accussì i lignàti 'e figghi = ( Non è così che si picchiano, per educarli, i figli) Chi dùgnu? = Cosa do? - Chi dàti?= Cosa offrite? 'Av'a dàri = ha da dare, deve dare Cu ha dàtu, ha dàtu .. Cu rètti, rètti .. Senza chi dànnu nenti Màncu s'u-n ràssiru nénti (lett = Nemmeno se non dassero niente --> Cioè: Con tutto quello che danno...) d'Arrè o r'Arrè o 'n'arrè o d'arrècu (r'arrècu e n'arrècu) = di dietro, alle spalle, di nascosto R'arrè r'arrè si fa 'a ficu o' re = Di nascosto si fa la fico (= si sbeffeggia, si frega) il re ( cioè chi ha il potere) Fari i corna d'arrè = Tradire alle spalle, di nascosto
Dàziu = dazio,tributo, tassa, imposta Fari 'u fissa p'un pacari dàziu (lett. = Fingersi ingenuo (o ignorante) per cercare di eludere il fisco = Di chi prova a sottrarsi ad un dovere, ad un obbligo, fingendo di non esserne stato informato prima
Destìnu o distìnu o ristìnu = destino, sorte, fato Ogni cosa è rìstinu! 'U pisci r'am-màri, è distinàtu a cu si-ll'-àvi a mangiàri = Tutte le cose finiscono lì dove dovevano finire. Il destino è ineluttabile.
Di (preposizione semplice) = ri
Diàulu (non trapanese autoctono), meglio riàulu, talvolta niàulu = diavolo A casa-riàulu = (lett.: a casa del diavolo) cioè lontanissimo, in un posto sperduto, in un posto imprevisto, -> a cazuvìddrari Addivintàri un riàulu (o, un niàulu) = abbandonarsi ad una arrabbiatura parossistica Omu era, riàulu addivintàu = Da uomo che era si trasformò in diavolo, cioè divenne veramente risoluto, deciso, determinato Riàulu d ''n cristiànu! = Di qualcuno che manifesta tutta la sua cattiveria, diabolicità (lett.: diavolo di un cristiano!). Santu riàulu! Santu-riaulùni! = Imprecazioni con valore di: accidenti! accidentaccio! U riàulu-zuppìddru = (lett.: il diavolo sciancato; fig.: diavolo tentatore) si dice di una persona che con fare mellifluo, o in atteggiamento subdolamente sottomesso, cerca di convincere qualcun altro per proprio vantaggio o altrui danno
Dibbulìzza = debolezza, mancanza di forza, di energia vitale Aviri 'na dibbulìzza ri sveniri = Sentirsi così debole da essere lì lì per svenire
Diciuràri o sdiciuràri = sfiorire
Tinta, cu diciùra picciòtta = Male per chi sfiorisce da ragazza, cioè troppo presto Péddri diciurata = Pelle screpolata Dìcula = ortica Stùiati 'u mussu c'a dìcula ( lett. = pulisciti il muso con l'ortica) = A chi, parlando, ha usato termini scurrili oppure ha troppo offeso qualcuno = A chi deve scordarsi della pacchia della quale ha goduto fino ad allora Difittùsu = difetoso, mal funzionante, handicappato
Dillùviu o sdillùviu = dilùvio, pioggia forte e incessante A tempu di sdillùviu, puru 'i strùnza nàtanu (galleggiano) = (fig.) Nei periodi grami, di emergenza, anche i soggetti da niente emergono
Dimannàri = -> Dumannàri
Dipènniri = dipendere, sottostare, essere sottoposto, stare alle voglie di qualcuno o qualcosa Dipenni ! = Dipende ! (Forse che si, forse che no!) (Può darsi!)
Dipèrdiri = andare in malora, regredire, peggiorare Ìri a dipèrdiri = andare,volutamente o no, indietro, verso il peggio Purtàri a dipèrdiri = spingere, volutamente o no, verso il peggio in senso più materiale che morale Vai a dipèrdiri, comu i càntari ( o càncari) vecchi! (lett.: Vai indietro, peggiorando, come i -> càntari (o i -> càncari) vecchi! = detto a qualcuno, specialmente giovane, per sottolinearne il regresso in fatto comportamentale o conoscitivo
Equivale, quindi, a " Vai 'nn-arrè, comu 'u -> curdàru"
Equivale, quindi, a " Vai 'nn-arrè, comu 'u -> curdàru"
Diri o Riri (vero trapanese) = dire
Indicativo presente: ricu, rici, rici, ricèmu, ricìti, rìcinu
Indicativo imperfetto ricìa, ricìvi, ricìa, ricìamu, ricìavu o ricìvu, ricìanu
Indicativo passato remoto: ìssi, ricìsti, rìssi, rìssimu, ricìstivu o ricî stu, rìssiru
Congiuntivo e Condizionale presente: ricìssi (1ª,2ª e 3ª), ricìssimu, ricìssivu, ricìssiru
Imperatrivo: rìci, ricèmu, ricìti
Participio passato: rìttu
Gerundio: ricènnu
GUIDA ESEMPLIFICATIVA ALL'USO:
Nota: la scelta dell'uso di una o dell'altra versione del verbo non è "a piacere" ma dipende da ciò che lo precede. In particolare la iniziale "r" di rìri (tipicamente trapanese) diventa "d", dìri, quando è preceduta da "chi", da "si"(congiunzione), da "a" e da "ha". Il "si"pronome richiede invece il "diri".
Chi diri ? Chi dìcu ? Chi dicìti? = Cosa dire? Cosa dico? Cosa dite? Avìri 'a-cchi-dìri cu unu ( lett: avere motivo da (ri)dire) = Avere motivo di ribattere o di litigare, avere motivo di rendere conto a, avere un contrasto con, qualcuno Sbàgliu, si dicu chi... = Sbaglio, sono in errore se dico che.... Si dicèmu chìssu ni po' ìri bòna = Se diciamo questo ci può andare bebe, a buon fine Com' a dìri = 1. Come dire, vale come o quanto dire - 2. meno male che .. - 'U sàcciu c'ha' dìri: café! Ma quantu? Cinco o reci? (lett.: Lo so che devo dire:caffé! Ma quanto? Cinque o dieci (lire)?) -> Autru: Curiosità Com'a dìri, eranu parenti.... = Melo male che erano parenti..... Si rìcinu tanti cosi! = Si dicono tante cose! - Se ne raccontano tante! Chi ben' a diri! =Cosa viene a dire! Cosa significa! Cosa mi sta a significare! Come no! [nel significato: " Certo che si!" ma anche: "Certo che no!" (dipende dal contesto e dal tono] Chi si rìci, 'o paisi? = Che si dice, nel paese? Che voci girano? Ci 'òli chiossài a-dirlu chi a-farlu = Ci vuole più a dirlo che a farlo Cù lu rìssi? Cù l'ha dittu? = Chi lo disse? Chi l'ha detto? Rìttu e fàttu! = Detto e fatto!
Indicativo presente: ricu, rici, rici, ricèmu, ricìti, rìcinu
Indicativo imperfetto ricìa, ricìvi, ricìa, ricìamu, ricìavu o ricìvu, ricìanu
Indicativo passato remoto: ìssi, ricìsti, rìssi, rìssimu, ricìstivu o ricî stu, rìssiru
Congiuntivo e Condizionale presente: ricìssi (1ª,2ª e 3ª), ricìssimu, ricìssivu, ricìssiru
Imperatrivo: rìci, ricèmu, ricìti
Participio passato: rìttu
Gerundio: ricènnu
GUIDA ESEMPLIFICATIVA ALL'USO:
Nota: la scelta dell'uso di una o dell'altra versione del verbo non è "a piacere" ma dipende da ciò che lo precede. In particolare la iniziale "r" di rìri (tipicamente trapanese) diventa "d", dìri, quando è preceduta da "chi", da "si"(congiunzione), da "a" e da "ha". Il "si"pronome richiede invece il "diri".
Chi diri ? Chi dìcu ? Chi dicìti? = Cosa dire? Cosa dico? Cosa dite? Avìri 'a-cchi-dìri cu unu ( lett: avere motivo da (ri)dire) = Avere motivo di ribattere o di litigare, avere motivo di rendere conto a, avere un contrasto con, qualcuno Sbàgliu, si dicu chi... = Sbaglio, sono in errore se dico che.... Si dicèmu chìssu ni po' ìri bòna = Se diciamo questo ci può andare bebe, a buon fine Com' a dìri = 1. Come dire, vale come o quanto dire - 2. meno male che .. - 'U sàcciu c'ha' dìri: café! Ma quantu? Cinco o reci? (lett.: Lo so che devo dire:caffé! Ma quanto? Cinque o dieci (lire)?) -> Autru: Curiosità Com'a dìri, eranu parenti.... = Melo male che erano parenti..... Si rìcinu tanti cosi! = Si dicono tante cose! - Se ne raccontano tante! Chi ben' a diri! =Cosa viene a dire! Cosa significa! Cosa mi sta a significare! Come no! [nel significato: " Certo che si!" ma anche: "Certo che no!" (dipende dal contesto e dal tono] Chi si rìci, 'o paisi? = Che si dice, nel paese? Che voci girano? Ci 'òli chiossài a-dirlu chi a-farlu = Ci vuole più a dirlo che a farlo Cù lu rìssi? Cù l'ha dittu? = Chi lo disse? Chi l'ha detto? Rìttu e fàttu! = Detto e fatto!
Disa =
Disanghàtu o Sdisanghàtu =
Disarmàri =
Discùrsu o Riscùrsu = Riscùrsu scancaratu = discorso che non ha capo né coda 'U riscùrsu avi avìri peri = Il discorso deve avere piede, cioè base, presupposto logico Riscùrsi di Peppi-e-NNinu = Discorsi sconclusionati (lett. tra soggetti insignificanti) 'I riscùrsi sunnu comu 'i ciràsi = I discorsi sono come le ciliegie: Una tira l'altra. Ma chi discùrsi fai? = Ma cosa dici? Che c'entra? Non è il caso! Riscùrsi a peri-'i-vancu = Discorsi fatti davanti al banco (del tavernaio?). Discorsi illogici, senza base e senza costrutto. Discorsi da bar. Fari un-niscùrsu 'n-chiàzza = concionare a un pubblico disattento, non interessato.
Disèrtu =
Disiccàtu =
Disirtàri o Addisirtàri =
Disìu =
Dispiacìri o Rispiacìri =
Dispiàcisi o Rispiàcisi =
Dispisàrisi o Rispisàrisi =
Dispiziàrisi o rispiziàrisi =
Distrubbàri =
Diu =
Divinu alias Di-vinu =
Divirtùta =
Diviziòni o Divuziòni =
Do', Don, Dominus =
Domineddìu =
Dòrmiri o Ròrmiri =
Dòsa =
Dottu-ri-scùma =
'Dra o 'Ddrà = (agg. dimostr. f.s.) quella
Drà = (avv.) là
Dràttula = (pl.: dràttuli)
Dràttulu =
Draunàra = -> preghiere
Drìddri =
Drìttu =
Dròcu =
Dru o Ddru (pl. Dri o Ddri) = (agg. dimostrativo) quello (pl.: quelli/quelle)
Duàna =
Dubulùna =
Duci o Ruci =
Dui =
Dumannàri o Dimannàri =
Dunca o Dunchi o Donchi =
D'Unni o R'Unni =
Duppiu =
Dùrici o Rùrici =
Durmigghiùsu =
Duttùri = 'U duttùri sagna-pìrita 'U duttùri Blacchimanni
Duzzìna = -> Zuzzìna
E
E '( per apocope della preposizione articolata seguita da consonante) = ai, agli, alle e' peri 'o lettu = ai piedi del letto lassàu tutti-còse e' figghi = ha lasciato tutto ai figli
'E ( per aferesi della preposizione articolata) = dei, degli, delle l'òpira 'e pupi = l'opera dei pupi 'u capu 'e-mfami = il capo degli infami, il più infame di tutti
Ècchitu (da 'Iccàre: buttare) = ->'Èttitu (da Ittàre: gettare) buca, apertura di scarico di tutti i rifiuti domestici, buttatutto --> 'a morti avi 'na vùcca comu u-gn'-ècchitu 1.(lett.) ha una bocca che accoglie tutto, come un buttatutto (detto di chi mangia di tutto senza limiti e distinzione) - 2. che puzza come un buttatutto (detto di chi usa senza ritegno un linguaggio volgare)
Emu ( dal verbo "ire": andare)= a)[ 1ª persona plurale dell'indicativo presente = andiamo] ora niautri ni-n-ni emu a' féra = ora noi ce ne andiamo alla fiera b)[ 1ª persona plurale dell'indicativo passato prossimo e passato remoto = siamo andati / andammo]c'emu aèri a' fera = ci siamo andati (andammo) ieri alla fiera c)[ imperativo o esortativo = andiamo] Èmu, ch'è tardu! = Andiamo, poichè è già tardi!
Emunìnni o Emusìnni ( da verbo "ire") = (imperativo o esortativo in 1ª persona) andiamocene Emunìnni 'n-casa = andiamocene a casa
'Ènnaru = genero, marito della figlia me ènnaru = mio genero
Eppùru = eppure, pure, anche, ciò non ostante, non ostante tutto eppuru ancòra parla! = non ostante tutto continua a parlare!
Epuca = epoca, momento, tempi,[Tempora] Chi mala epuca! = Che brutta epoca! All'èpuca mia! = Ai miei tempi!( quando cioè il mio parere contava!)
Èrva = erba ( da cui Irvàzza = erbaccia) L'èrva tinta 'un mori mai! (lett.: L'erba cattiva non muore mai) Mal'èrva ( lett.: erba maligna) = pessimo soggetto
Èssiri = essere ( verbo ausiliare di comodo generalmente solo nella coniugazione passiva dei verbi transitivi)
Indicativo presente: iò sugnu, tu si', ìddru è, niàtri semu, vuàutri siti, iddri sunnu(= su')
Indicativo imperfetto: era, eri, era, èramu, èravu, èranu
Indicativo passato remoto: fui, fuisti, fu, fòmo, fûstu (= fùstuvu), fòru
Congiuntivo presente (raro): sia (1ª, 2ª, 3ª singolare); plurale incognito ( si usa --> l'imperfetto)
Congiuntivo imperfetto: fussi (1ª, 2ª, 3ª singolare), fùssimu, fùssivu, fùssirù
Participio passato = statu
Gerundio = essénnu o 'sénnu
Consultare --> Aviri ** cfr: Com'è-gghiè - Cù è-gghiè - Qual'è-gghiè - Quant'è-gghiè - Unn'è-gghiè
Indicativo presente: iò sugnu, tu si', ìddru è, niàtri semu, vuàutri siti, iddri sunnu(= su')
Indicativo imperfetto: era, eri, era, èramu, èravu, èranu
Indicativo passato remoto: fui, fuisti, fu, fòmo, fûstu (= fùstuvu), fòru
Congiuntivo presente (raro): sia (1ª, 2ª, 3ª singolare); plurale incognito ( si usa --> l'imperfetto)
Congiuntivo imperfetto: fussi (1ª, 2ª, 3ª singolare), fùssimu, fùssivu, fùssirù
Participio passato = statu
Gerundio = essénnu o 'sénnu
Consultare --> Aviri ** cfr: Com'è-gghiè - Cù è-gghiè - Qual'è-gghiè - Quant'è-gghiè - Unn'è-gghiè
'Ètta (imperativo o esortativo di ittàri) = butta, dài, tira, picchia, mena 'Ètta 'n-fàcci = picchia (qualcuno, possibilmente, in faccia) o rinfaccia (qualcosa a qualcuno) 'Ètta 'a pasta = cala la pasta 'Ètta-mìllo = Tìramelo (nel senso di porgere a me qualcosa) 'Ètta-ccìllo = 1.Tìraglielo - 2.buttaglielo via (per punizione)
'Èttati (imperativo o esortativo di ittàrisi) = bùttati 'Èttati am-màri cu' l'acqua a nésciri ( do' portu) = Bùttati a mare quando l'acqua esce (dal porto)(cioè quando, arrivando, la bassa marea potrà portarti fuori dal porto, a largo)....Costatazione esplicativa: altrimenti potresti restare dentro il porto e ammorbarci l'aria, ulteriormente)
'Èttitu = 1. Gettito, rendita, resa - 2. = --> 'Ècchitu Lassàri 'u 'èttitu di 'na casa = Lasciare, in eredità, la rendita di una casa
F
Fabbòllo (da foot ball per alterazione assonantica) = gioco del calcio Iucari a' fabbòllo = giocare al calcio
Fàbrica o (per metatesi)
Fràbica = 1.azione o effetto del fabbricare - 2. Un edificio o altro in costruzione - 3. Luogo dove si produce qualcosa - 4.(ironico) lavoro o occupazione di poco conto condotto o gabellato per qualcosa di importante
Fabricàri o Frabicàri = 1.Fabbricare, costruire qualcosa - 2.Mettere insieme, organizzare, affascellare (ad esempio, delle prove)
Facci = faccia 'A facci-minutìddra, e 'u culu-ri-maìddra (maida) = (Detto di alcune donne: [hanno] una visino e [per contrapposto] un sedere vistoso) A' facci tua! A' facci tua, e di quantu si' longhu puru! -> A' facciàzza tua! = esclamazioni per apostrofare confidenzialmente qualcuno che ha generato improvvisamente spavento o sorpresa Avìri 'a facci-rùssa comu un-piparèddru = Avere la faccia rossa come un peperone Avìri 'a facci tutta ferri-ferri =(lett.: avere la faccia arrossata irregolarmente quasi come marchiata da una griglia calda) [avere la faccia congestionata per eccessivo affaticamento] Èssiri misu 'n-facci a unu = essere posto a carico di qualcuno [ per motivi previdenziali o altro] Èssiri quattru-facci = di chi per ipocrisia o convenienza si schiera di volta in volta con sostenitori di tesi opposte. --> facciòlu Fàcci-parìa = (in: fari o riri 'na cosa pi' fàcci-parìa) = Fare, dire qualcosa per ipocrisia, insincerità, finzione Fàcci-pròvi (in : fari 'i fàcci-pròvi) = ( Fare il confronto mettendo tutte le carte in tavola, pubblicamente e senza sotterfugi) Facci-ri-cazzu! ( Facci-ri-mìnchia!) = Antipatico, scostante, provocatore Fàcci-ri-cìra = ( in contesto positivo) Faccia di cera, cioè delicatamente modellata, da Madonnina Facci-ri-culu = paffuto oppure soggetto incapace di vergogna ( unu chi 'un-s'affrùnta) Facci-ri-fissa = di qualcuno apparentemente stupido. Ma " méttisi 'a facci-ri-fissa" = fingersi ingenuo Facci-ri-furca = di qualcuno di cui non c'è da fidarsi, infido o di chi ha un aspetto patibolare, da già condannato Fàcci ri-iurèu ( senza necessaria intenzione razzista) = Faccia di giudeo cioè di rinnegato, di traditore, infido, di animo cattivo Fàcci-ri-sparmacèddru = (in contesto negativo) Faccia di candela stearica, pallida, ributtante, non raccomandabile Facci-ri-pararìsu ( in: 'un mìriri fàcci ri-pararìsu) = ( Non vedere le porte del Paradiso cioè non vedere vie d'uscita da una data situazione) Facci-tosta = Faccia tosta, impunito, impudente Fàrisi 'a facci tutta pizzi-pizzi ( lett.: farsi venire in faccia la pelle d'oca) [detto con ironia] = Restare indifferente, strafregarsene, specie di un rimprovero Ìri 'n-fàcci r'àutru = Diventare dipendente di qualcuno 'Ittàrisi 'a facci pi'-terra '= ( buttarsi a faccia per terra)[ per sommo ringraziamento o massima sottomissione] Lavàrici 'a facci a unu ( solo figurato) = svergognare qualcuno rinfacciandogli ogni malefatta, ogni sortefugio Mèttiri 'i manu-n-fàcci a unu = Afferrare qualcuno minacciosamente (per la faccia ?) o anche solo mostrarsi pronto a farlo Mèttisi a-facci-a-buccùni = Mettersi a pancia e faccia in giù, in posizione bocconi Mèttisi a-facci-al-l'ària = Mettersi a pancia e faccia su, in posizione supina Mèttisi 'i manu-n-facci = Prendersi la faccia tra le mani, come atto di abbandono o di disperazione Mettisi 'n-fàcci = 1. intestarsi qualcosa (es. la casa) - 2. marinaresco: operare per stabilizzare il veliero , per farlo restare immobile ( mèttisi 'n-facci 'o ventu ) Classica botta e risposta: A (petulante):" Aspetta!" - B (beffardo): " N-fàcci sugnu misu!" 'N-fàcci = 1.di fronte - 2. in aggregato, alle dipendenze = 1. 'n-facci 'a Marònna = di fronte alla Basilica della Madonna = 2. è misa 'n-facci a so' figghìu = è iscritta (per la previdenza o altro) in aggregato al figlio 'Un-n'avìri pùntu 'n-fàcci = (figurato) non avere dignità, pudore, onore, essere spudorati, sfacciati
Facciàzza = grossa, brutta faccia A' la facciàzza tua! = 1. come -> A' la fàcci tua! - 2. A tuo scorno, a tuo dispetto! - 3. A tuo augurio
Facciòlo = quattro facce, inaffidabile, doppio, uno che cambia atteggiamento per ipocrisia a seconda di chi gli sta davanti
Facci-parìa = -> fàcci
Facci-pròvi = -> fàcci
Facciùzza (lett.: piccola faccia) = impacciato, timido [contrapposto a facci-tosta]
Facènna (meglio al plurale: facènni) = 1.faccenda, affare, questione, contenzioso Strascìna-facènni = 1.chi si occupa del disbrigo di piccole pratiche amministrative - 2. avvocato di scarsa scienza e coscienza ( equivale a -> avvocatu di-causi-perse)
Facilìsta = facilone, superficiale e imprudente, incapace di valutare le reali difficoltà di un problema
Fàddi-càuri o Fardi -càuri = 1.pezze calde (una volta applicate come pratica curativa dei raffreddori e dei reumatismi) - 2.(fig.)misura, provvedimento chiaramente foriero di risultati insignificanti
Faèddru = varietà poco pregiata di polpo -> Termini marinareschi
Faìddra = favilla, scintilla
Fari faìddri =1. fare, causare faville -> sfaiddriàri - 2. risultare notevolmente brillante, fare un exploit
Falangha = -> Termini marinareschi
Falàri = grembiule 'U màsculu-bèddru ci porta i rinàri, e 'a mamma-lèta ci appàra 'u falàri
= il ( figlio) maschio, ben riuscito, porta i soldi alla mamma che, contenta, porge il suo grembiule preparato ad accoglierli. Fètiri = Il figlio maschio esplicitamente esaltato come sostegno della famiglia
= il ( figlio) maschio, ben riuscito, porta i soldi alla mamma che, contenta, porge il suo grembiule preparato ad accoglierli. Fètiri = Il figlio maschio esplicitamente esaltato come sostegno della famiglia
Fallìri = fallire 'U fallùtu è mézzu-arriccùtu = Il fallito è un arricchito a metà [opinione generale]
Fama = fama, reputazione, buona considerazione Fàtti 'a fama, e...cùrcati! = Creati una buona reputazione (anche faticando molto) e poi, anche senza impegnarti troppo, goditene la rendita
Fami = fame, appetito 'A fami fa nèsciri 'i serpi d'i pirtùsa ( lett.: la fame fa uscire le serpi fuori dalle tane) Quando la necessità spinge, chiunque trova il coraggio per agire, per fare il necessario.
Fanèlla = flanella, stoffa di lana cardata o di cotone, molto morbida, usata soprattutto per camicie e pigiami Fari fanèlla =1. starsene seduto nel salotto del casìno, a guardare le moine delle ..signorine, senza poi...appartarsi - 2. (per estensione) fare il convitato di pietra, in varie circostanze e situazioni
Fànfalu = pesce di colore azzurro striato scuro -> Termini marinareschi
Fànghu = 1. fango - 2. soggetto di infimo livello morale
Fantasìa = 1. fantasia - 2. capriccio, desiderio improvviso, idea - 3. biscotti assortiti (per colore e forma) che servivano ad accrescere la quantità di dolci della -> 'nghuantèra da passare tra gli invitati di una festa Si m'acchiàna la fantasìa.... = Se dovesse prendermi il capriccio.....
Faràticu = -> Termini marinareschi
Fàrdi- càuri -> fàddi-càuri
Fari = Fari Sicilia o Stampari = marinare la scuola. Per assonanza dallo spagnolo "sesiglio = interruzione della scuola" nasce Fari Sicilia e poi, di conseguenza per traslato stampari ('u giurnali Sicilia).
Farìna o Forìna =
Fascàtuli o Frascàtuli=
Fascèddra =
Fasòla =
Fataciùmi =
Fattese =
Fatticèddri =
Fattu =
Fattura o Cosa-fatta =
Fatùzzi o Fratùzzi [Parrinèddri 'i casa]
Fàucia =
Fauciàta =
Faugnàna =
Faùri (sincope di Favùri) =
Fàusu =
Fauttiàri o Fuittiàri =
Fava =
Fazzàta o Frazzàta =
Fazittùni =
Fèddra =
Fèli =
Fèlla = [Ferula communis]
Fèra =
Ferru =
Fersa o Ferso o Fessa
Festa =
Festi =
Fetu = Sèntiri fetu ri mìccio
Fèu =
Fezza =
Fiàma (pl.: Fiàmi) =
Ficàra =
Ficàri (arcaico) o Fricàri =
Fìcatu =
Ficàzza =
Fìciu (arcaico) =
Ficu =
Ficuniàri (arcaico) o Fricuniàri =
Ficurìnia =
Fidda o Fridda (sost.femm. sing.)(pl. Friddi) = 1.->mar - 2.-> Saline e Salinai
Fiddruliàri =
Fiddu o Friddu = freddo
Figghiòlu =
Fìgghiu =
Figghiulìnu =
Filarisìlla =
Filìcchi =
Filìnia =
Filippa =
Fillàta =
Fillàzzu = -> Fèlla
Filtru =
Fimmìcula o Firmìcula =
Fìmmina = Un c'è fìmmina senza-stìcchiu, comu 'un c'è quinta senza sciloccu.
Fimminàru =
Fina =
Fingimòti =
Finistrùni =
Finitòria =
Finìu-e-finàu! =
Finnìcchi =
Finniòlu =
Finu =
Finucchèddru
Finucchìnu =
Finulìddru =
Finùtu =
Fìnza o Frìnza =
Firàrisi =
Firìli =
Firmatùra =
Firmìcula o Fimmìcula
Firnicìa =
Firniciùsu =
Firràru =
Firràta = inferriata del balcone o passamano in ferro di una scala
Firriàri =
Firriàta = la girata, il girare di un mezzo, del vento ecc. -> firrìu
Firrignu =
Firritti =
Firrìu =
Firriùni =
Firriùsu o Sfirriùsu =
Fiscalèttu =
Fiscanzàta o Friscanzàta =
Fiscàre o Friscàre =
Fìscina =
Fiscu o Friscu =
Fisèddra o Frisèddra = -> Pisèddra
Fissa = 1. agg. - 2. sost.
Fissiamèntu =
Fissiàrisi (Fissiarisìlla) = -> Mutriàrisi
Fissiùsu =
Fita =
Fitinzìa =
Fitta =
Fittàri = o -> Frittàri
Fittàzzi o Frittàzzi =
Fitusarìa =
Fitùsu =
Fiùra = 1.(fari fiùra)- 2. (èssiri 'nna-carta e 'nna-fiùra) - 3.('a fiùra ri peppe-e-ninu)
Fiurèddra =
Fivàru = o -> Frivàru
Focu = U fòcu ..'o -Munti, e 'u porcu ...'n-Trapani!
Fòddri =
Fògghia =
Fògghiu =
Fora = 1.(condiz da essere) sarebbe - 2.(prep e avv) fuori
Foravìa = # terravìa
Fòrbici o Fòrbicia o Fòrficia =
Forìna o Farìna = Forti
Forza = 1.vigore - 2.potere, dominio, balìa, necessità - 3.costrizione dall'interno di sé (cocciutaggine) o dall'esterno (prepotenza) - 4.virtù o efficacia intrinseca ad una qualità 'A forza vinci 'a raggiùni! Cosi fatti pi' forza = tutto quanto è fatto per costrizione, a malincuore, senza entusiasmo o convinzione Contr_'a forza 'un ci-po' raggiuni
Fattu pi' forza = detto di persona cagionevole di salute, esile, timida, insicura quanto basta per lasciar pensare di essere stata concepita a stento, per caso, per grazia divina Forza d'ingégnu Pi' forza l'àppi a-fari! = Lo ha fatto per cocciutaggine!( o per puntiglio!)(senza esserci costretto e nonostante ne fosse stato sconsigliato) Pi' forza o pi' amuri = volendo o no Pi' forza ri cosi = necessariamente, inevitabilmente, non poter essere diversamente. Stari addrìtta pi' forza = Stare all'impiedi a stento, "per non cadere".
Stari, pi' forza, addrìtta = Stare obbligatoriamente all'impiedi (per educazione o per ordine di servizio)
Fossa
Frabica (per metatesi) = -> Fabrica
Frabicàri = -> Fabricàri
Fraccàta =
Frahànti
Frahàri
Fràriciu =1. - 2.
Frariciùmi = 1. - 2.
Frascàtuli o Fascàtuli
Fratùzzi o Fatùzzi [Parrinèddri 'i casa]
Frazzàta = -> Fazzàta
Freve o Frevi =
Fricàri o Ficàri (arcaico) =
Fricuniàri o (arcaico) Ficuniàri ==
Fridda o Fidda (sost. femm. sing.) (pl. Friddi) = 1.-> mar - 2. -> Saline e Salinai
Friddu o Fiddu = freddo
Frìnza o Fìnza =
Friscanzàta o Fiscanzàta =
Friscàre o Fiscare =
Friscu o Fiscu =
Frisèddra o Fisèddra = -> Pisèddra
Frittàri o Fittàri =
Frittàzzi o Fittàzzi =
Frivarèddru =
Frivàru o Fivàru =
Frìula =
Fròcia =
Frùsciu o Fùsciu =
Fruttu =
Fucàli =
Fuddìgnu = o -> Fuddrìgnu
Fùddra =
Fuddrìa =
Fuddrìgnu o Fuddìgnu =
Fùiri =
Fuirisìnni =
Fuitìna =(o Fuiùta)
Fuittiàri o Fauttiàri =
Fuittiàtu =
Fumalòra ==
Fumèri =1. - 2.
Fùmicia = pomice, in pètra-fùmicia (pietra-pomice)
Fùncia = 1. - 2. - 3.- 4. Ammàtula chi fai mussu e fùncia. Prima si travàgghia e poi si màngia! = (fig.) Inutilmente (senza speranza) ti imbronci. La ricompensa bisogna prima guadagniarsela.
Funciatùna =
Funciùtu = 1. - 2.
Fùnnacu = Arrivàu 'u sceccu o' fùnnaco! = È arrivato 'u sceccu al fondaco! Critica e rimprovero sferzante rivolto a chi arrivando, in un posto qualsiasi, non si curi di rivolgere un saluto a coloro che erano già presenti.
Funnàli =
Funnamènta =
Funnamèntu = 1. - 2.
Funnu =
Funnùcchiu = gnùni
Funnurìgghi (sing.: Funnurìgghia) = residui di fondo: tùffu, fèzza, mùrga
Funnùtu = 1. - 2.
Funtàna =
Furbiciàri =
Furca =
Furmàggiu =
Furnacèlla =
Fusciàcca =
Fùsciu o -> Frùsciu
Fuscùra =
Fùttiri =1. - 2.
G
Galantòmu = galantuomo 'U tempu è galantòmo Valènti e galantòmo = abile ed onesto
Garbu o Harbu = 1. garbo, maniera - 2. modello di un particolare costruttivo che serve per confronto con un analogo particolare in via di costruzione. Da cui --> Aggarbari e ---> Aggarbatu
Gèbbia = vasca, generalmente ampia, per la raccolta e conservazione dell'acqua dolce per irrigazione degli orti Lìppu-gèbbia = Lippu ri gèbbia = Alga d'acqua dolce = di chi non vale nulla. In contrapposizione al "lippo d'am-màre", alga di mare, cioè di acqua salata Gelatèri = gelataio (-> scursunèra)
Ghiànnara = ghianda
Ghiòtta = zuppa di pesce misto e generalmente di pregio Fari 'a ghiòtta - Si fici '...a ghiòtta! =Combinare un guaio - Il pasticcio (ora) si è completato! (è stato fatto!) 'U tunnu 'a ghiotta = premio, compenso una tantum, in natura o in denaro spettante tradizionalmente ai tonnaroti (-> chiumma-mari) ogni x numero (generalmente 400) di tonni pescati in tonnara
Giàca = ciotolo di pietra di varia dimensione arrotondato dall'azione dell'acqua di mare o di fiume. Veniva utilizzato per selciare, con maggiore o minore arte, atri, cortili e fondi stradali. Diminuitivo: Giachètta - Accrescitivo: Giacùna
Giacànti = Gigante/i (fonema usato con intenzioni chiaramente antonomastiche) 'I giacànti d'a Vicarìa = I giganti ( cioè le 4 cariatidi) della Vicaria, del prospetto del vecchio carcere di Via San Francesco d'Assisi
Giacchitéddra = più che giacca di piccola taglia indica una giacca di cattiva qualità e condizione
Giacchittìna = giacca a collo chiuso adatta per lavorare Nésciri ca' giacchittìna 'ntòccu = Uscire con la giacchettina da lavoro, di stoffa grezza e robusta. Non avere appuntamenti di rilievo.
Giacchittùni = giaccone pesante di tessuto grossolano più lungo di una giacca normale
Giannèttu = cavallo da corsa 'A cursa 'e giannetti = la corsa dei cavalli ( Si correva a Ferragosto sul lato sud di Via Fardella e poi a circuito chiuso in parte dello spiazzo ora occupato dalle abitazioni del Rione Palma ) Currìa comu 'n-giannèttu = correva come un cavallo da corsa
Gianniàri = impallidire Megghiu russiàri 'nna 'òta, chi gianniàri centu 'òti = È preferibile ( è più conveniente) diventare rossi (= arrabbiarsi e reagire) una volta (per tutte) che impallidire (spaventarsi e tacere) di continuo.
Giannizzaru = giannizzero, come antonomasia di soldataccio, tipo minaccioso, guardiano severo È misu ddròcu, chi mi pari u' giannìzzaru ! = È piazzato li, che sembra un giannizzero! [spesso di significato sfottente]
Giàrra = recipiente panciuto in terracotta Giàrra stagnata = impermeabilizzata internamente perchè destinata a contenere olio o sostanze grasse Giàrru = ( sostantivo maschile) -> Termini marinareschi
Gìgghiu ( plurale Gìgghia) (lett: ciglio) = (per) sopracciglio Fìtta o' gìgghiu = Dolore (frontale) di testa
Gigghiuni = -> Termini marinareschi
Gilusàzzu = gelosone, geloso in modo sconvenientemente esagerato
Ginìsa (=Cinnirèddra) = polvere di carbone accesa che si andava a prendere presso i fornai e che, messa sopra la carbonella oppure sopra 'u nòzzu (ossa (semi) di olive macinate e carbonizzate) già sistemati nel cufùne (bracere di terracotta), serviva a riscaldare mani, gambe, casa e, se sormontato da 'u circu (gabbia semisferica di bacchette di legno), anche il letto. Pericolosamente perchè posto tra materasso e coperte. Lo stesso sistema di cufùne e circu era usato, ovviamente d'inverno, per asciugare i panni dentro casa.
Gintuzza (= Gintuzzi) = gente del popolo, di basso ceto sociale, di poco conto sociale (dispegiativo)
Gìra = bietola, un tipo di verdura
Giruchiànu = la parte della suola che resta esterna alla tomaia
Gisèri = stomaco, in generale
Gìstra = cesto, canestro -> cartèddra
Giuggiulèna = giùggiolena o sèsamo, erba il cui seme viene messo sulla superficie del pane prima dell'infornata, a differenza del -> cimìno che va invece mischiato con l'impasto del pane. Fondendo la giuggiulèna con zucchero caramellato si prepara la -> cubbàita.
Giuggiàna = detto dell'acqua (acqua-giuggiàna = liquido di trasudazione delle -> pàpule cioè delle bolle che si formano in caso di bruciature o infiammazioni della pelle)
Giuìttu = -> Termini marinareschi
Giulìu = capogiro, mal di testa Fari veniri 'u giulìu = muoversi, agitarsi tanto (specie dei ragazini) da far venire il capogiro agli astanti Aviri 'u giulìo = avere un capogiro
Giummàrra = pianta grassa, dalla tipica foglia aperta a ventaglio. a foglia, essiccata quando è ancora chiusa, è usata per farne -> curìna. Essiccata dopo l'apertura a ventaglio è invece usata per fabbricare scope.
Giùmmu (plurale: Giùmmi o Giùmma) = fiocco, pompon (tipico quello del fez turco o di quello fascista) Fari scarpùzzi chî giùmma = (figurato): agire furbescamente per scopi poco chiari Fàrisi 'u giùmmu com'i tùrchi = restare perplessi, non riuscire a capire il perché di certi fatti o discorsi, non trovare una logica spiegazione 'U pìritu c'u giùmmu = il peto abbondantemente liberatorio che viene chiuso dall'incauto protagonista con un reverbero di chiusura
Giuràna = rana, ranocchio, rospo Natàri comu 'na giuràna = Nuotare come una rana[ cioè con abilità e non necessariamente con lo stile rana]
Giuseppe = tra i suoi diminutivi: Peppi, Pippìnu,Pippinèddru, Piu, Pinu, Pippu, Pepè, Sèppi
Giustìzia = 1.giustizia (nel significato filosofico) - 2.giustizia (come organizzazione) - 3. forze di polizia 'Un c'è(sti) chiù giustìzia! = Non c'è più giustizia! [non c'è più un modo di pensare o di agire positivo] (Ed insieme gioco "porno-sillabico" a seguire la voce verbale) Cù avi rinàri, o tèni amicìzia , ci va 'nno' culu a' giustìzia! = Chi ha soldi o amici (nel posto giusto) non ha paura del Tribunale![perché riesce a farla franca] Niàtri, 'un-n'avèmu avutu mai nènti a chi fari c' 'a giustìzia! = noi, non abbiamo avuto mai a che fare con la Polizia! (Siamo gente perbene)
Giùstu = giusto Chiànci 'u giùstu p'u piccatùri = [spesso] piange (la paga) il giusto(l'innocente) al posto del peccatore (del colpevole)
Giùstu-giùstu = 1. (aggettivo) giusto quanto basta, appena sufficiente, appena appena - 2. (avverbiale) Proprio in quel momento, guarda caso, nemmeno a farlo apposta Abbastàu giùstu-giùstu = È bastato, è stato sufficiente, appena appena Allùra, giùstu-giùstu, arrivàu so' marìtu = In quel preciso momento, nemmeno a farlo apposta, arrivò suo marito
Giuvamèntu = giovamento, utilità, vantaggio, beneficio, aiuto, profitto Ogni 'mpirimèntu servi pi' giuvamentu (lett.: ogni ostacolo può riuscire di beneficio) = [ non tutto il male viene per nuocere]
Gnafàna o Gnafalèra = donna volgare, intrigante e pettegola
Gniffi-gnàffi = *********
Gnìffi-gnìffi = termine onomatopeico per indicare affiatamento, intesa 'Dri ru' cummàri gnìffi-gnìffi = quelle due comari tanto affiatate (nello scambiarsi, e commentare acidamente, insinuazioni su altri)
Gniràri ( fàri gniràri) = adirare, fare adirare, fare litigare qualcuno con qualche altro 'Un facèmu gniràri o' Signùri! = Non facciamo adirare il Signore!
Gniràrisi = adirarsi, litigare con qualcuno
Gniràtu = adirato, litigato con qualcuno
'Gnìsi o 'Ngrìsi = inglese Stìcchiu-gnìsi, e curri p'u paìsi = 1. (allitterazione di) [Let] speak english (Parla inglese) e puoi girare il mondo - 2. Metafora per descrivere il comportamento di chi, espresso un proposito, passa con inopinata immediatezza all'azione [G. Di Marzo Op. cit.] Gnòccula (plur.: gnòcculi) = 1.gnocco (gnocchi) - 2. sempliciotto - 3 (scherzoso) pene, organo maschile Ammùcca-gnòcculi = credulone, uno che si beve ogni cosa, ogni fandonia Gnòccula persa = minchia persa = (organo maschile attribuito per errore) cioè a un buono a nulla
Gnucculiàri = mangiare con avidità, golosamente
Gnucculùni = semplicione, coccolone, ingenuo
Gnùni = angolo stretto e appartato V'annèttati i gnùni! = (lett.: Vai a pulire gli angoli di casa tua!) =1. Ingiuria rivolta a persona (gen.: donna) sporca ( -> Pòvira, si; ma lòrda, picchì?) - 2. (fig.) Invito ad occuparsi solo dei fatti propri
Gnuniàri = collocare, per nascondere o togliere di torno, qualcosa in un angolo
Gnuniàrisi = appartarsi o nascondersi in un angolo
'Gnùra, 'Gnùri = (per aferesi) signora, signore (voci popolane)
'Gnùri = cocchiere delle vecchie carrozze 'Gnùri, 'nnà zuttàta! = Cocchiere, dai una zottata! Era l'invito sadico che dei ragazzi rivolgevano al cocchiere, che non si lasciava pregare e distribuiva frustate all'indietro alla cieca, quando un ragazzino, per farsi una -> carruzzuliàta a-sbafu, si aggrappava alle barre posteriori della carrozza.
[da G. Di Marzo Op. cit.]
Gnutticàri = piegare ( un tessuto, un fazzoletto, un foglio di carta) [ il suo opposto è ---> sgnutticàri].
Gnutticàta o Gnutticatùra = è l'effetto e il risultato dello gnutticàre, cioè la piega
Gòriri o Gòdiri e anche Godìri ed pure'Òriri = Godere, provare piacere, aver diletto o gusto, rallegrarsi, usufruire di una cosa Cu s'accuntènta, gòri! = Chi si contenta, gode! Mègghiu pìcca gòriri chi assai trivuliàri! = Meglio vivere poco godendosela che vivere molto soffrendo! 'Un-ti-l'hài a gòriri! = (mi auguro) che tu non ne possa godere!
Goririsìlla = godersela, spassarsela
Gozzo trapanese = clicca
Graffa = krapfen, grossa frittella di pasta lievitata ripiena di crema di ricotta e spolverata di zucchero
Granatèra = -> ranatèra
Granatèri = granatiere, detto di persona molto alta
Grancàscia = grancassa, strumento a percursione formato da un cilindro alle cui estremità sono poste due membrane di pelle sulle quali si batte con apposite mazze
Gràncu = -> ràncu
Grànfa = -> rànfa
Grànni = -> rànni
Granùni o Ranùni = granone o granturco; grani del mais
Graspa = graspo, ramicello centrale di un grappolo specie d'uva e per estensione il grappolo stesso
Grassu = -> ràssu
Grasta = vaso di terracotta per piante di fiori o altro
Grattalòra = -> rattalòra
Grazia = -> ràzia
Gruppu = -> rùppu
Guaràgnu = ->varagnu
H
Hàh-hàh = esortativo gutturale-nasale onomatopeico usato per stimolare i bambini a defecare.
Hàllu!; Hàlla!; Hàlli!; = Eccolo !: Eccola!, Eccoli!
Per scelta semplificativa abbiamo deciso di non utilizzare la lettera H come iniziale di altri termini del dialetto trapanese. Pertanto i termini che con una certa logica fonetica avrebbero potuto essere elencati sotto questa lettera sono stati collocati nell'ambito della lettera iniziale foneticamente di consonanza più immediata.
I
Nota: nel dialetto trapanese diverse parole inizianti con la "i" subiscono l'afèresi, cioé la caduta della prima lettera o sillaba. Vanno pertanto cercate nell'ambito dell'ordine alfabetico della lettera iniziale residuante (generalmente "'m" o in "n"). 'I per elisione di Li = I, li, gli, le ( articoli o pronomi plurali invariabili nel genere)
Iccàri = buttare. Meno usato di -> Ittàri
Ìcchisi = ettera dell'alfabeto: x
IÌddra (illa) = lei - Ìddri (illi, illae) = loro - Ìddru (ille) = lui (usati come pronomi) Cu ci-'u va a cuntàri a ìddra? = Chi va a raccontarlo a lei? Ìddri fòru! = Sono stati loro ( a dire, fare qualcosa già esposto)
Ìddru= in funzione avverbiale assume vari significati Ìddru, giustu è chi ...? = Vorresti sostenere che sia giusto che .... Ìddru, abbèru tu 'u rici! = Allora seriamente tu lo dici! Ìddru accussì si fa? = Forse che questo è il modo di agire? Ìddru chissu iò ti fici? = Ma perchè, forse che io ti ho fatto questo? Ìddru veru beddra è 'sta picciòtta! = In verità è proprio bella questa ragazza! Ìddru, 'u cicirèddru puru pisci è? (lett: Diamine, forse che i pescetti valgono come fossero già veri pesci ?) = Citato per snobbare il parere di un ragazzino che si propone come se fosse già un adulto
'Imènta = giumenta
Immu = gobba
Immurutu = gobbo 'U immurutu pi' la via 'u so' immu 'un s'u virìa = (lett.: il gobbo strada facendo ( cioè agendo) non si accorge della sua gobba = Nessuno si accorge dei propri difetti Mi pari 'u immurutèddru supra-'u-scògghiu (lett.: Mi sembri un gobetto sullo scoglio)(alla mercè del mare) = Di uno che nato già disgraziato si trovi in mezzo a guai troppo più grandi di lui
Incancaràtu o incancarùtu = diventato cancrenoso
Incancarìri = diventare o lasciar diventare cancrenoso
Inchimèntu = Riempimento, ricolmatura di avvallanti , fossati ecc. con materiali solidi. --> Incùta
Ìnchiri = riempire (pp = incùtu) 'Ulìri inchiri acqua c ' 'a cartèddra (lett.: voler raccogliere acqua con la cesta di vimini) = Intestardirsi nell'usare strumenti chiaramente inadatti al compito da portare a termine !!!!: Iri a-ggh-inchiri l'acqua = Andare a rifornirsi d'acqua
Incucchiàri = mettere insieme a coppia, unire a due a due, congiungere due cose V'incòcchiu 'i testi! = (minaccia pesante rivolta simultaneamente a più persone: quella di battere una testa contro l'altra con forza sufficiente a far sì che restino una appiccicata all'altra)
Incucchiàrisi = mettersi insieme di due persone, fondersi, congiungersi anche nel senso sessuale
Incucchiàta = l'atto di mettersi o di essersi messi insieme, accoppiamento
Incùta ( ppf di ìnchiri e sostantivo) = la riempita, il riempimento, l'atto del riempire o dell'aver riempito
Ìndici = indice, il dito indice Cull'ìndici e pòllici = ( prendere o trattare qualcosa con delicatezza, ma affettatamente e quindi, spesso, in modo criticabile o ridicolo. -> 'N-Puntètta
Indivìduu = 1.individuo, soggetto singolo, ogni singolo essere che costituisce un'unità distinta di una specie - 2. persona singola intesa in senso scostante e deteriore quasi non appartenente al genere umano
Infraricìri = infradicire, diventare fradicio
Infrariciùtu o infrariciàtu = infradicito, diventato fradicio (anche in senso morale)
Infuddrimènto = ammattimento, il non riuscire a seguire il bandolo per l'eccessivo impegno richiesto da una determinata applicazione Infuddrìri = 1.impazzire, diventare folli - 2. perdere momentaneamente il controllo di sé - 3. innamorarsi eccessivamente di qualcuno o qualcosa Infuddrùtu = 1.impazzito - 2. innamorato eccessivamente
Ingiuriàri = 1. ingiuriare, offendere, denigrare - 2. mettere una -> "'ngiuria", cioè un soprannome a qualcuno Inìa = 1. iella - 2.genìa, origine: da cui carattere
Malu-inìa = di bambino o di un uomo dal cattivo carattere congenito
'Innàru = gennaio Cucùzzi, a (san)gn'innàru! = Cocuzze, a (san) gennaio! [impossibile, una volta!] = Stai fresco!
Iò = io (unica forma trapanese del pron. personale soggetto di 1ª persona maschile e femminile)
Iòcu = gioco [ per i vari giochi popolari --> Autru: Giochi]
Iòrnu = giorno Bongiòrnu! = Buongiorno! 'St'iòrnu = oggi, questo giorno Mègghiu un ovu st'iòrnu, chi 'na addrìna dumàni = Meglio un uovo oggi che una gallina domani Di iòrnu 'un ni 'ògghiu, e a' notti spardu l'ògghiu = Di giorno non ho voglia (di lavorare, studiare ecc.) , la notte sciupo l'olio (della candela) = sottolinea la irrazionalità ed improduttività di certo modo di procedere
Iòviri = giovedì Iòviri, 'un ti mòviri = di giovedì non intraprendere niente --> Autru: Scioglilingua e filastrocche Iòviri-ràssu: cù 'un-n'avi rinàri si 'mpìgna 'u mustàzzu [lett.: Giovedì grasso: chi non ha soldi dà in pegno i baffi (cioè quello che ha)] = Quando arriva il momento, anche chi non ha soldi trova il modo di procurarsi il necessario per divertirsi
Ìri = andare
Indicativo presente: vàiu, vài, va, ému, ìti, vànnuIndicativo imperfetto: ìa, ivi, ìa, ìamu, ìavu o ìvu, ìanu
Passato remoto: ìvi, isti, ìu, èmu, istu o ìstivu, èru
Forma congiuntivale: issi, issi, isse, ìssimu, ìssivu, ìssiro
Participio passato: iùtu
Gerundio: ènnu
Imperativo : va, èmu, iti, ìssiro
Forme particolari: davanti ad "a" o ad "ha"
infinito presente: gghìri
Participio passato: gghiùtu Èmu-nìnni o Èmu-sìnne = andiamocene Va-cùrcati 'e pèri! [lett.: vai a coricarti ai piedi (del letto)!] = Smettila, mettiti da parte, non è cosa per te! Va-sùca! = Vai a succhiare (bamboccio)! Va-rùna 'u culu, Va-ffa 'nculu, Va-caca:alcune amenità linguistiche di immediata trasparenza ed effetto Ci àiu a-gghìri = ci devo andare 'Un ci ha-gghiùtu = non c'è andato Facìssi mègghiu a-gghirisìnni = farebbe meglio ad andarsene Iri 'nfacci r'autru = andare alle dipendenze altrui Iri a-patrùni = andare a servizio domestico Iri ciddriànnu o aciddriànnu = fare come gli uccelli, andare di qua e di là senza una motivazione apparente Fàri-ìri = consumare, sciupare Iri pi-setti e pi-r-ottu = agitatarsi disordinatamente, scombussolarsi Quannu va, pari chi vèni (lett.: quando va, sembra che venga, torni) = (ironico commento al modo di essere del ritardatario abituale) Iri 'n-facci 'i baddri = affrontare la prova del fuoco o comunque una prova severa Iri cài-cài = procedere con fatica, stentatamente Agghìri [a(ggh)iri = ad andare ] = nei dintorni, verso: agghìri-cà = verso qua,da queste parti; agghìri-drà= verso là, da quelle parti Si passi agghìri-ca, vènimi a truvàri = Se ti trovi a passare nei dintorni, da queste parti, vieni a trovarmi
'Iritàli = ditale (da sarta)
'Iritèddru = ditino, il dito mignolo Si carìu l'anèddru, 'un-n'è carutu 'u iritèddru! = Se è caduto l'anello, non è caduto il dito! = proposizione di chi, pur caduto in disgrazia, mantiene l'antico orgoglio [ noblesse oblige]
'Ìritu = dito Si, nìcu è! Mèttici 'u 'ìritu 'n-mùcca! = Si, piccolo (ragazzino) è! Mettigli il tuo dito in bocca (e vedrai se non ha già i denti)! = quando qualcuno si mostra perplesso o manifesta dubbi sulla maturità precoce di un ragazzino
Isàri o Aisàri = 1.alzare, sollevare - 2.marinaresco -> issare Ìsa! (o Ìssa!) = esortativo piuttosto imperativo per regolare la sincronia degli sforzi collettivi nel sollevare un peso
Isca = esca Si mangiàu l'ìsca e ci cacàu nall'àmu! [lett.: Il pesce si è mangiato l'esca e ha cacato sull'amo (del pescatore)] = 1.ad indicare l'ingrato che, dopo averne approfittato, ripaga con uno sgarbo la gentilezza altrui = 2. per plaudire l'intelligenza di chi punisce duramente l'altrui carità pelosa
Issìari = -> termini marinareschi
Isula = -> termini marinareschi
'Ittàri o Iccàri o Gghittàri = gettare, buttare 'Ètta sànghu! = Ti venisse uno sbocco di sangue! 'Èttati a màri cù l'acqua a nèsciri (du portu )= Bùttati a mare quando l'acqua esce (dal porto) (cioè quando, arrivando, la bassa marea può portarti fuori dal porto, a largo, negandoti così la possibilità di continuare ad ammorbarci) Ittàri un sàutu = sobbalzare, fare un salto Ittàri astìmi = scagliare malauguri, invocare malefici contro qualcuno Ittàri botti = fare allusioni malevoli, provocare qualcuno subdolamente con accenni poco chiari Botti 'ètta, Riòli! = Detto che equivale a: fare una allusione su di un'altra allusione. Riòli infatti è un illustre sconosciuto che vale quanto un innominato che, nel contesto, tutti possono individuare Ti n'a-gghìri a gghittàri = (te ne) devi andare a buttarti Iccàri l'acqui fòra = buttare le acque (del parto) fuori (di casa)[per la nascita di un maschio] 'U cèlu lu ittàu, e 'a terra l'apparàu (lett.: il cielo lo ha buttato e la terra lo ha accolto) = si dice di una persona priva di affetti e di appoggi, di un figlio di nessuno che per vivere deve provvedere da sè a tutto
Iucalòru =articolazione ossea mobile ( polso, gomito, ginocchio etc.)
Iucàri = giocare (in tutti i sensi) Iucàri a futti-cumpagnu = agire slealmente in danno del compagno (socio, amico) Iucàri di cura = ingannare, tradire (lett.: giocare di coda come lo scorpione) Iucàri cu du' mazza 'e càrti (lett.: giocare con due mazzi di carte) = ( fig.) fare il doppio gioco, tenere i piedi in duestaffe Iucàrisi 'a-spìsa = (fig.) esercitare la prostituzione saltuariamente per incrementare le proprie entrate Iucàrisi l'assu = Servirsi dell'estrema ratio, della carta decisiva Iucari a ... = giocare a ..., fare il gioco.. -> Autru: Giochi
Iucàta = 1.giocata, puntata, partita - 2. mossa del gioco Iucàta 'o lottu = la puntata al lotto 'A iucàta 'o pallùni = la partita di calcio Fàri 'a so' iucàta = 1. fare la propria mossa in un gioco ( a dama, a scacchi, al gioco delle carte etc.) o, anche, nelle relazioni umane
Iucatùri = chi ha il gioco come professione o come vizio
Iuculànu = giocherellone
Iuculuttàru = chi è patito del gioco del lotto, chi gioca a lotto per compulsione psicologica
Iùnciri = 1. giungere, raggiungere, arrivare - 2. unire, attaccare, mettere insieme, assommare
Participio passato (nell'accezione di arrivato): iùntu [ghiùntu davanti all'ausiliare]
Participio passato (nell'accezione di unito): iunciùtu [ghiunciùtu davanti alla "a" o all'ausiliare ] Va' iùncilu ! = vai a raggiungerlo! 'Iuncèru du' pezze e ficiru 'n'àbbitu = Hanno messo insieme, unito, cucito, due stracci e ne hanno fatto un abito 'Un ci-a-sàppiru a ghiùnciri du' pezze! = Non sono stati capaci di mettere insieme, cucire, due pezze(di stoffa), due stracci! Iuncìu! = Iùntu è! = È arrivato! Ma, cu'-c-cù ti iùnci? = Ma con chi ti unisci, ti metti insieme? [in senso fortemente negativo] Iùnciti cu' chìddri mègliu-ri-tìa e pàcaci 'i spìsi = Unisciti, vai insieme a quelli migliori di te e paga pure loro le spese Si iuncèru: Cricchi, Crocchi e Malancunìa! (ironia su un gruppo di soggetti senza qualità).
Participio passato (nell'accezione di arrivato): iùntu [ghiùntu davanti all'ausiliare]
Participio passato (nell'accezione di unito): iunciùtu [ghiunciùtu davanti alla "a" o all'ausiliare ] Va' iùncilu ! = vai a raggiungerlo! 'Iuncèru du' pezze e ficiru 'n'àbbitu = Hanno messo insieme, unito, cucito, due stracci e ne hanno fatto un abito 'Un ci-a-sàppiru a ghiùnciri du' pezze! = Non sono stati capaci di mettere insieme, cucire, due pezze(di stoffa), due stracci! Iuncìu! = Iùntu è! = È arrivato! Ma, cu'-c-cù ti iùnci? = Ma con chi ti unisci, ti metti insieme? [in senso fortemente negativo] Iùnciti cu' chìddri mègliu-ri-tìa e pàcaci 'i spìsi = Unisciti, vai insieme a quelli migliori di te e paga pure loro le spese Si iuncèru: Cricchi, Crocchi e Malancunìa! (ironia su un gruppo di soggetti senza qualità).
Iùncu (o gniùncu) = giunco (pianta tipica di zone acquitrinose, con fusto e foglie di forma cilindrica, usata, assieme ai rami delle tamerici (pianta arbustacea spontanea sui litorali), per costruire i -> nassi (le nasse) Un gniùncu = un giunco Calati iùncu, chi' passa la china! = (lett.: piegati, giunco, perché sta arrivando la piena) =(fig.): in circostanze eccezionalmente avverse (la piena) è conveniente piegarsi (fingendo di cedere) in attesa di tempi migliori 'U miràculu di Santu-Iùntu: 'a addrìna nìura fici l'òvu biancu! = Il miracolo di Santo-Iùntu: la gallina nera ha fatto l'uovo bianco! = (fig.): sottolinea, attraverso la citazione di un santo inesistente ed un fatto normale, l'insignificanza di una presunta impresa
Iùnta = 1.(sostantivo femm.) aggiunta, parte aggiunta - 2. (participio pass. di iùnciri) arrivata, sopraggiunta Pi'-gghiùnta = 1.per giunta, per sovrappiù - 2. inoltre Pi' supra-iùnta = 1.per sovappiù - 2. inoltre
lurèo = 1.giudeo - 2. (senza connotati razzistici) brutto, cattivo ceffo Fàcci-di-iurèo = (lett.: faccia di giudèo) soggetto dal cattivo animo tradito pure da una faccia antipatica
Iurèca = la giudecca, la zona di Trapani, prossima alla Chiesa di San Pietro, un tempo abitata dai giudei -> Autru:Luoghi
Iurìa = -> termini marinareschi
Iùrici = giudice Chiacchiarìa chiossài d'un gniùrici-pòviru! = [lett.: Chiacchiera più di un giudice povero ( di argomentazioni giuridiche) !] = riferito a chi, per glissare sul vero problema, ne aggiunge a iosa altri per confondere ed annacquare le eventuali responsabilità 'E tempi du Iùrici-Surra e du Capitànu Busunàgghia = lett.: Ai tempi del giudice Surra e del Capitano Busunaglia = Come richiamo a tempi troppo antichi e quindi come sottolineatura di un anacronismo
Iùrici-giùstu = era una orazione particolare e speciale che una persona anziana recitava sottovoce e con fervida devozione a richiesta di un'altra persona desiderosa di notizie [in effetti di un oroscopo] di qualche familiare che si trovava lontano e in pericolo, in mare o in viaggio o addirittura in guerra. Il responso era considerato positivo o meno a seconda della maggiore o minore scorrevolezza della recitazione della officiante, la quale, strumento passivo di una forza misteriosa alla quale non può sottrarsi, si comportava come strumento passivo. Parimenti i -> nNimmi: recitata la preghiera all'aperto (magari alla finestra, o addirittura per strada) si cercava il responso nell'interpretazioni del primo accadimento esterno che si notava. Fatto o parole. È chiaro che si trattava di pratiche più affini all'esoterismo che alla pietà religiosa, e ciò non ostante i contenuti dei testi utilizzati. Vedi ->: Autru: Preghiere
Iurnàta = 1.giornata (come tempo) - 2.il lavoro di un giorno - 2. il salario del lavoro di un giorno - 4.giorno specificamente dedicato a .. 'A-matinàta fà 'a-iurnàta = La mattinata fa la giornata (cioè da quello che si riesce a fare al mattino dipende la resa di tutto il giorno) 'Iurnata...è! = È proprio una giornàta storta! È proprio questione di una giornata a carica negativa Iurnàta-rutta, pèrdila tutta! = Se l'attività lavorativa comincia male per un qualsiasi motivo imprevisto, tanto vale per tutto quel giorno lasciar perdere il lavoro Un-n'è iurnàta! = Non è giornata [proficua o adatta (a una cosa in particolare o a qualsiasi cosa)]! Fari 'na iurnàta 'n-campàgna! = Lavorare per un giorno solo in campagna Ta' pacàru 'a iurnàta? = Ti hanno pagato il salario del giorno di lavoro (che hai fatto)? Pèrdiri 'a iurnàta = 1.non andare a lavorare per un giorno - 2. non riuscire a trovare lavoro per un giorno ( con le conseguenze economiche relative) - 3.bighellonare, non aver voglia di fare qualcosa di positivo 'A iurnàta da' fèra = il giorno in cui si tiene la fiera
Iurnatèri = lavoratore, in particolare agricolo, ingaggiato e pagato alla giornata
Iùsu =giù, in basso, di sotto, al piano sottostante
Iù-va! .. Iù-va! = Vergo-gna! Vergo-gna! Esclamazione scherzosa, ripetuta con insistenza, rivolta specialmente a ragazzini sorpresi in involontaria nudità. In realtà vale quanto un "Ti abbiamo visto (nudo)!". Niente di pruriginoso.
L
Làbbisi = lapis, matita --> àbbisi
Làccanu = cosa (o persona) molle, flaccida, inconsistente. --> Allaccanàtu
Lagnusìa o Lagnusarìa = affezione di chi ha poca voglia di lavorare, di impegnarsi. Accidia
Lagnùsu = affetto da lagnusìa, scansa fatiche, accidioso. Sinonimi : vili, barduìnu Fari 'u viaggiu d'u sceccu lagnusu = Caricarsi in eccesso per ridurre il numero di viaggi soccombendo però per l'eccesso di peso e di fatica.
= Strafare una volta (conseguendo esiti negativi) per non fare con la necessaria applicazione e metodo.
= Strafare una volta (conseguendo esiti negativi) per non fare con la necessaria applicazione e metodo.
Laminturi = proteste e lamentele a voce bassa, mugugnando
Làmpa = 1. lampada - 2. (metaforicamente) forza vitale Lampa a petroliu = Lampada a petrolio (-> ògghiu-'i-lumi) Avìri ancora ògghiu, nna' làmpa (o nna' cannìla) = Sentirsi ancora dotato di energie vitali da profondere
Lampàra = 1.speciale lampada, in genere ad acetilene, usata per illuminare fortemente una zona limitata di mare scelta come campo momentaneo di pesca. -
2. Rete a borsa per catturare alici e sardine con l'ausilio di una fonte luminosa.
3. La barca utilizzata per manovrare detta rete a borsa e munita di un supporto poppiero per reggere la lampada ad acetilene
2. Rete a borsa per catturare alici e sardine con l'ausilio di una fonte luminosa.
3. La barca utilizzata per manovrare detta rete a borsa e munita di un supporto poppiero per reggere la lampada ad acetilene
Lampiàri = 1.Lampeggiare - 2.farsi vedere in giro - 3. pescare con la --> lampàra - 4. tipo di gioco -->Autru: Giochi
Lampiuni (pl. Lampiuna) = lampione Pigghiàri cugghiùna pi' lampiùna = Prendere fischi per fiaschi (cioè equivocare)
Lància = scialuppa, barca di servizio di una nave
Lanna = 1.latta, barattolo di latta - 2. --> marinaresco
Lanzamèntu = (figurato) l'atteggiamento , il discorso di chi si vanta oltre misura sino a far venire il voltastomaco. Più insopportabile della ---> 'nfasticatòria
Lanzàri = vomitare, dare di stomaco
Lanzàrisi =1. comportarsi da lanzatu, abbandonarsi al lanzamèntu, vantarsi troppo, fare l'antipatico - 2.vomitare Lanzarisi di 'ncapu = vomitarsi addosso (anche figurato)
Lanzàtu = chi si lanza, chi si vanta e si comporta in modo antipatico, chi risulta comunque indigesto
Lanzu = 1.vomito - 2.lanzamentu - 3.schifo --> scuncèttu Fari veniri 'u lanzu = provocare il vomito ( anche in senso figurato: destare ribrezzo) Finiscila cu' 'stu lanzu = Smettila con questo atteggiamento riprovevole Lanzu-ri-cani (figurato. vomito di cane) = il massimo del ribrezzo
Lapardè (desueto) = l'atto dei ragazzini che in gruppo stanno addosso a qualcuno per chiedere insistentemente qualcosa. --> allapitiàri
Lapazza = striscia di legno con la quale temporaneamente si inchioda e si blocca una porta o una finestra.--> Alapazzàri (mettere una lapazza) Mèttiri 'nna-lapazza = (figurato = mettere una pezza) approntare un rimedio temporaneo
Làppanu = 1. pesce verde-giallo-argento di scarso valore --> trummittèri o purciddrùzzu o lappanèddru - 2. stupido Pezzu ri làppanu = Pezzo di stupido
Lardiàri = modo di cucinare i pesci, specie -> scùrmi, in padella o arrosto, aggiungendo a spruzzi olio, aceto o limone, con sale, aglio, pepe e origano
Largu = 1.largo, ampio, abbondante - 2.uno spazio di una certa dimensione libera, piazzale - 3. fuori le mura, zona appartata. lontano 'U cappottu ci veni largu = Il cappotto gli calza abbondantemente, è di misura troppo grande Largu Marònnai = Largo(piazza) Madonna Chiamàrisi o' largu = Chiamarsi al largo, sfidarsi A largu ri Favignana = A largo di Favignana, in mare aperto lontano da.... Chiù larghi sèmo! = Più larghi (comodi) saremo, staremo! [se, come dite o lasciate intendere, non verrete] (cinismo di ostentazione o delusione)
Làriu = brutto, antipatico, imbarazzante È chiù lària da Morti! = È più brutta della Morte! Sai ch'è làriu? = 1.Sai quanto sia imbarazzante (la situazione)? - 2. Sai quanto sia (di carattere) intrattabile? * [ma l(')aria c'è!] ->Autru: Canti:-> Sabbatu si chiàma allègra cori
Lariulìddru o Lariunèddru = bruttino
Làrma (plurale: Làrmi) = (lett.) lacrima, (fig.) pochino Ci vìnniru i làrmi all'occhi = Gli sono venute le lacrime agli occhi, cioè si è commosso sino alle lacrime Mi nni-rètti 'na-làrma = Me ne ha dato una lacrima, cioè veramente poco
Lassàri = 1. lasciare, mollare, smettere di tenere - 2. permettere, consentire - 3. trasmettere per testamento Cù lassa 'a via vecchia pi' la nova, i vài ch' un-n'avìa prestu li trova = Chi lascia le antiche abitudini Lassàta 'a culummàra, addiu casalicchiàra. = Lasciata la colombaia alle propie spalle, cioè partiti, lasciata la propria città di Trapani, ci si dimentica di tutto, familiari, parenti, amici (casalicchiàra = abitanti di un quartiere storico di Trapani) , promesse e propositi. [la forma con iil p.p. "lassata"appare più pregnante , definitiva e diffusa di quella con il gerundio "lassannu"). Lassàri a trùgghiu o Lassàri 'n-trìrici = lasciare senza spiegazione, a cose non finite, in asso Lassàri fari = lasciar fare, consentire.... Lassàri 'na casa 'a figghia = lasciare in eredità una casa alla figlia Lassàri pèrdiri = lasciar perdere, abbandonare la questione, passare sopra Làssa 'u fòcu ardènti e cùrri p'i parturènti! = Lascia pure il fuoco acceso[non temere pericolo] e soccorri le partorienti! Làssa 'u pilu e vattìnni! = (lett: Lascia il pelo e vattene!) (Fig.: detto a chi, per poi estorceei o convincere a fare qualcosa a suo vantaggio, liscia, adula, si mostra insolitamente servile) Ogni lassàta è perduta! = Ogni cosa, alla quale si è rinunciato, è definitivamente perduta (o è una perdita irrecuperabile)! 'Un lassàri pi' cùrtu = 1.non abbandonare con facilità - 2.stare addosso ** L'omu tintu e 'a fimmina vili........
Lassàrisi = lasciarsi, separarsi, dividersi, andare in pezzi, collassare I ziti si lassàru = i fidanzati si sono separati, hanno interrotto il fidanzamento
Làstimi = petulanti, deprimenti, insistite, continue lamentazioni
Lastimiàri = tormentare, affliggere il prossimo col raccontare senza tregua e possibilità di scampo i propri guai personali -> làstimi
Latinu = 1. (per antonomasia) lineare, logico, chiaro,coerente, costante, scorrevole, leale - 2. -> termini marinareschi 'Stu riscussu 'un mi pàri tantu-latìnu! = Questo discorso non mi sembra tanto latino (cioè mi sembra specioso, contorto) -> allatinàre
Làtru = ladro L'occasiòni fa l'òmu làtru = Lett.: l'occasione rende l'uomo ladro = Fig.: L'occasione, la situazione inattesa rivela la natura intima di ognuno 'Un sèmpri riri 'a mugghèri 'u làtro! = lett.: Non sempre ride la moglie del ladro! - Fig.: non sempre le malefatte vanno al fine desiderato e restano impunite
Latta = 1. recipiente, scatola di lamiera sottile -> buàtta - 2 .-> termini marinareschi
Latti = latte Facìtici mangiari erva pi' calàrici 'u latti = (alle puerpere) fate mangiare verdura per far loro calare, far loro produrre più latte Fari calari 'u latti 'e rinòcchia = Far calare il latte alle ginocchia, cioè annoiare, scocciare, rompere Cù ci rètti latti, ci rètti feèli; e cù ci rètti stìcchiu, ci rètti meèli! = A chi gli ha dato latte, ha reso fiele; a chi gli ha dato sesso, ha reso miele!
Lattùmi = -> termini marinareschi
Làtu = lato Tutti r'un latu, com'i calafàti! = Espressione ironica per criticare un assemblamento di operai non necessario né fattivo
Laùsta = 1.aragosta - 2. (scherzoso) blatta, scarafaggio di dimensioni superiori alla media e dal caratteristico colore quasi simile a quello dell'aragosta - Vedi: Autru: Personaggi e soprannomi
Làusu = merito, riconoscimento Avìri, ràri 'u làusu = avere, dare il merito
Lavatìvu = svogliato, strafottente, bacchettone -> Lavinàru
Lavatòriu = 1. lavello, lavatoio di cucina, una volta costruito in -> pètra-mìsca - 2. stanza o posto adibito al lavaggio della biancheria -> pila e stricatùri
Lavìna = lett.:torrente, acqua che scorre ad intermittenza, o anche frana. Fig.: incostanza -> Lavinàru Ittàri acqua a lavìna = buttare acqua senza badare a dove va a finire, con noncuranza
Lavinàru = (arcaico) svogliato, strafottente -> lavatìvu, -> lavìna
Lazzarèttu = -> Autru: Luoghi
Lazzu = 1. laccio, pezzo di corda, di spago - 2. cosa di poco valore 'Un si merita màncu un làzzu! = No merita nemmeno un laccio, non merita niente!
Lèccu = 1. sberleffo fatto tirando vistosamente la lingua fuori dalla bocca - 2. imitazione esagerata ed irriverente di un detto o modo di fare od essere altrui Fari 'u lèccu (sia nella prima che nella seconda eccezione)
Lèggiri = leggere
Indicativo passato remoto: liggivi, liggisti, liggìo, liggèmu, liggìstivu, liggèro
Participio passato: lettu o liggiùtu (arcaico) E cù lèggi n-na 'ssi libbra?! = E chi legge in questi libri, cioè chi è capace di conoscere le intenzioni di quella persona!? Sòccu c' è scrìttu, lèggiri si 'oli! = Quello che è scritto, leggere si vuole! (scripta manent!). Ciò che è scritto è il vero e solo documento valido ed efficace.
Indicativo passato remoto: liggivi, liggisti, liggìo, liggèmu, liggìstivu, liggèro
Participio passato: lettu o liggiùtu (arcaico) E cù lèggi n-na 'ssi libbra?! = E chi legge in questi libri, cioè chi è capace di conoscere le intenzioni di quella persona!? Sòccu c' è scrìttu, lèggiri si 'oli! = Quello che è scritto, leggere si vuole! (scripta manent!). Ciò che è scritto è il vero e solo documento valido ed efficace.
Lèggiu (agg.) = leggero, in opposizione al contrario -> raùsu (pesante)
Lèggiu (sost.) = -> Termini marinareschi
Lèmmu (plur.: lèmma) = largo e profondo piatto di terracotta, di peso consistente, di forma svasata, tronco-conica. -> mafaràdda -> Autru: Curiosità : San Giuvanni n-no' lèmmu
Lèna = -> Termini marinareschi
Lènvatu o lènfatu = -> Termini marinareschi
Lèppiru (m) = lepre Sapìri unni rormi 'u lèppiru =[lett.:(per il cacciatore) sapere dove dorme la lepre] cioè (fig.: avere l'intelligenza delle cose, saperla lunga)
Lèstu = 1. lesto, rapido, veloce, senza intingimenti -> licchètto- 2. bandolo, capo Irisìnne o' lèstu, comu-i-sbìrri! = Aggire sbrigativamente, in modo approssimativo ed insoddisfacente , come fanno gli sbirri! Èssiri lèstu-ri-mànu = 1.essere veloce nel lavorare - 2. essere mano-lesta, ladro, cleptomane Pigghiàre 'u lèstu = afferrare il bandolo (di una corda, di una rete etc.) Pigghiàre ru lèstu = accorciare, saltare gli ostacoli, sbrigarsi Va cerca 'ssu lèstu! = E vai a cercare il bandolo di quanto accade, e vai a capire come stanno realmente le cose!
Lesu = leso, toccato al cervello,handicappato mentale, quasi pazzo Pàri 'na lesa! = Sembra quasi pazza!
Lèttu = letto (sia sostantivo= letto (mobile per dormire), che participio passato non arcaico di leggere) Cunsàri 'u lettu = rifare il letto 'U lèttu è rosa, s'un si ròrmi s'arripòsa = 'U lettu, un-n'è cosa, s'un si ròrmi s'arripòsa (il letto, non c'è che dire, anche se non ci si addormenta ci si riposa) 'U lettu du conzu o da lenza = -> Termini marinareschi
Lèvanzi o Lèvanzu = Levanzo, antica Phorbàntia, la più vicina a Trapani delle tre maggiori Isole Egadi
Liàri (intransitivo) = coagulare, coagularsi [deriva dal letterale transitivo: legare]
Liàtu =1. coagulato, rappreso, raggrumato, legato - 2. nel talamo ingrossato, il frutto già deliniato al centro del fiore Sànghu liàtu = sangue coagulato
Liàzza = -> Termini marinareschi
Libàstru = alabastro Biàncu, un libàstru = Bianco, come di alabastro [e al contrario: Nìuru comu 'u giuìttu = Nero come corallo nero]
Libbìcci = ->Termini marinareschi Libbìcci, vai a Napuli senza 'mpàcci = Libeccio, vai a Napoli senza impacci, col vento in poppa
Licchèttu = 1.(sostantivo) robusta piattina di ferro sistemata all'interno di una porta per impedirne l'apertura dall'esterno. (Non è la serratura). Anche -> Lucchètto o ferru - 2. (sostantivo) spunto, gusto - 3. (aggettivo) lesto, veloce, rapido [vedere -> lìnnu-lìnnu] Chiuri 'a porta e mètti 'u licchèttu = Chiudi la porta e metti (per ulteriore sicurezza) il lucchetto 'Stu vinu avi 'u licchettu rùci = Questo vino ha un gusto dolce, amabile Caminàri licchèttu-licchèttu = Camminare svelto-svelto, con rapidità
Lìccu = goloso, ghiotto Cù è liccu si ardi != Chi è goloso, si brucia! (anche perché non sa aspettare)
Luccumarìa (arcaico) = leccornia, ghiottoneria
Lìddru = diminutivo di Paolo e di Bartolomeo (Paulìddru e Vartulìddru)
Liffiàri = graffiare, sporcare in modo superficiale e di striscio
Lignàti = botte, legnate Lignàti-ammucciùni = lett.: legnate di nascosto. Ciò che, pur avendo conseguenze analoghe alle botte, non sono considerate come tali. Come le sofferenze eccezionali, non riconosciute, procurate da una attività oltremodo pesante e defatigante. Pigghiàri a lignàti = prendere a botte, picchiare Ammazzàri a lignàti = (meno truculentemente) dare un sacco molto abbondante di botte a qualcuno
Lignu = 1. legno, legname - 2. costruzione navale in legno Ancòra ligna mètti? = (lett.: Continui ancora a mettere legna al fuoco?) [Fig.: A che scopo insisti, visto che lo scopo è stato raggiunto o è irraggiungibile?] Ìri a ligna senza corda = (lett.: Andare a far legna senza portarsi appresso la corda necessaria per fare le fascine) [Fig.: accingersi a fare qualcosa senza aver predisposto gli strumenti o compiuto gli atti necessari] E lassa caminàri 'u lìgnu ..= E lascia che la nave vada...
Limmitàru = 1. è un tipo particolare di davanzale di -> petra-mìsca che occupava a guisa di bancone la semi apertura a finestra di alcune case a piano terra. L'altra metà era occupata da una vera e propria porta.- 2. limitare - 3. ripiano per asciugare 'u -> lèmmu (-> scutiddràru) Limòsina = elemosina 'Un fàri beni a porci.., nné limòsina a parrìni (preti)! (No comment )
Lìmpiu = limpido Acqua-lìmpia = acqua di mare chiara, trasparente
Limùni o Lumùni o Lumiùni = limone (frutto) Va' sprèmi un limùni ch'un-n'àvi sùcu! = Fig.: È vana fatica cercare di trarre qualcosa da ciò che è vuoto, dissipato o da chi è sciocco
Lìng(h)ua = lingua 'A lìnghua 'un-n'àvi ossa, e rùmpi l'ossa! = le parole possono ferire l'animo più che le mani il corpo Cù àvi lìnghua, arriva a Roma = chi sa ben rappresentare le proprie ragioni, può andare lontano, può ottenere udienza Lìnghua-cùrta e vràzza-longhi = (è bene avere) lingua corta(parlare poco) e braccia lunghe (agire molto) Avìri 'a lìnghua longha = avere il vizio, il difetto di parlare troppo Avìri 'a lìnghua-muzza (mozzata) = si dice di chi, per difetto fisico, pronuncia opaca la Z o ZZ Avìri 'a lìnghua-ri-pèzza = si dice di chi, per errata educazione infantile, non pronuncia correttamente alcuni suoni o parole intere ** Ràrini lìnghua = darne lingua, diffondere la notizia, pubblicizzare
Linghuàtu = Termini marinareschi
Linghùtu = che ha la lingua lunga, linguacciuto, maldicente, impertinente
Lìnniri = uova di pidocchio Èssiri chinu di lìnniri = avere la testa infestata dai pidocchi e dalle loro uova
Lìnnu-Lìnnu = liscio-liscio, comodamente [vedere -> licchèttu-licchèttu] Irisìnne linnu-linnu = non incontrare ostacoli, procedere fluidamente, non pagare pegno
Linu = lino Passàri i vài di lu lìnu = ssere sottoposto, subire una serie infinita di guai (come succede al lino nel corso della sua lavorazione)
Linùsa = semi di lino Pàriri u' catapàsimu di linùsa = Somigliare ad un cataplasmo di linosa, cioè essere mogio mogio, avvilito
Linzittàta = lancettata, taglio rapido e superficiale (come quello per il taglio di un foruncolo)
Linzòlu = lenzuolo Fari 'u fissa sutta-i-linzòla = Fingersi stupido per rimediare qualcosa Stinnìgghia u peri quantu 'u linzòlu teni = (lett:. Stendi il piede per quanto consente la lunghezza del lenzuolo) [fig.: attieniti alle tue possibilità, economiche, culturali o sociali che siano; non provare a travalicare i limiti dei mezzi dei quali disponi]
Linzòtta = -> Termini marinareschi
Lippia = -> Termini marinareschi
Lippu = alga marina verde, specialmente così definita quella dalle ampie foglie simili alla lattuga Fari lippu = -> fari-aschi = prendersi delle confidenze, comportarsi male, addurre cavilli Chissu, 'un-ni-fa lippu cu-m-mìa = costui non si permette di comportarsi male con me (fortemente sottinteso: perché io non glielo consento) Lippu-gèbbia = lippo di gèbbia, cioè di acqua dolce. In contrapposizione al lippo di mare, cioè di acqua salata, sta ad indicare in senso figurato qualcuno o qualcosa di nessun valore
Liquèra = loquela, parlantina
Liscia (avverbiale) = senza pena Ìrici o passarisìlla liscia = non pagare pegno, cavarsela bene, uscire indenne da una situazione scabrosa
Lisciabbùs o Lisciabùsso o Allisciabbùsso = intemerata, severo ammonimento, ->cazziàta
Lisciànnaro (o Ciàntru) = diminutivo di Alessandro
Liscìa = lisciva, soluzione a media concentrazione di idrati e carbonati alcalini, usata per lavare e imbiancare tessuti.
Lisciàta = prima fase della lavata della biancheria nella -> pila , fatta servendosi della -> liscìa. Era seguita dalla -> pilàta
Lisciu = 1. liscio, piano, uniforme - 2. senza intoppi, senza fardelli - 3.sbarbato, senza peli Lisciu e pittinàtu = (ironico) sbarbato e pettinato, perfettamente in ordine Nescisìnni lisciu-lisciu = uscirsene indenne, senza aver pagato pegno
Lìsina = lèsina, punteruòlo Trasìù c'a lisinèddra e s'infilàu cu lisinùni = (lett.: è entrato con una lèsinetta e si è infilato con una lesinona) = stigmatizza il comportamento di chi, dopo essersi presentato con studiata gentilezza, si comporta con incontenibile arroganza
Lìttra = 1. lettera dell'alfabeto - 2. cultura, studi - 3. foglio contenente uno scritto 'Un sapìri lìttra = essere illetterato [ -> Senza sapìri né lèggiri né scriviri]
Liùni =1. leone - 2. -> Termini marinareschi
Livantìnu =[nell'accezione trapanese] chi si leva ( si lascia trasportare) dalle chiacchiere altrui per debolezza ed incostanza di carattere
Livàri = 1.levare - 2. spostare - 3. sottrarre aritmeticamente - 4.(specifico) avere la portata a leva-e-metti = detto di qualcosa di smontabile e rimontabile o sostituibile con facilità, amovibile Livàri manu = smettere di lavorare perché la giornata è finita [-> mèttiri manu = iniziare a lavorare] Livàrici manu = abbandonare, smettere di occuparsi di qualcosa [ ->mèttici manu = cominciare ad occuparsi di qualcosa] Livàri 'u malòcchiu = mettere in atto le pratiche esoteriche opportune per curare un inspiegabile mal di testa o altro malessere ritenuto derivante da malòcchio fatto da altri. Recitata la rituale -> raziòni si imponeva al capo del sofferente un piatto contenente dell'acqua sulla quale venivano fatte cadere delle gocce d'olio. Dalla velocità e dalla forma assunta nel loro espandersi dipendeva l'esito della cura e l'interpretazione dell'origine dell'affezione. Livàrisi d'i chiàcchiari = cambiare idea accettando, con facilità e acriticamente, gli argomenti e le insinuazioni di altri Livàrisi r'in-mùcca = togliersi dalla bocca, rinunciare con sacrificio a qualcosa Livàrisi r'in-n-còddru = liberarsi, scaricarsi di dosso (collo) Livàrisi r'in-n-testa = togliersi dalla testa, abbandonare un certo proposito, rinunciare definitivamente a qualcosa [-> abbannunàri 'u pinsèri] Livàrisi 'u pinsèri = fare qualcosa a scopo liberatorio (per non doverci pensare più), liberarsi di una smania o da un obbligo
Livàtèddru = è quel pezzetto di pane lievitato che si mette da parte per la successiva panificazione dando modo e tempo così ai fermenti di proliferare sufficientemente
Livàtu = lievito per fare il pane
Liziunèri = colui il quale, maniacalmente, ritenendo di possedere la scienza o la tecnica del dividere le parti, sta attento alla sua
Lòccia = -> Termini marinareschi
Lòfio = soggetto mentalmente evanescente quanto basta per essere considerato cretino
Lòggia = luogo di riunione. A Trapani è quella parte del Corso Vittorio Emanuele che va dal Palazzo Senatorio (Cavarretta) sino a Porta Ossuna ('a porta o' cursu)[ in realtà sino 'a punta 'e balàti, dove una volta finiva il basolato di pietra] È stata il salotto di Trapani sino a quando non si è lasciato criminalmente decadere il Centro Storico. Luogo dedicato alla -> passiata invernale o del periodo scolastico. 'U copp'a Lòggia = l'arco sotto e a lato dell Palazzo Senatorio (Cavarretta)
Lona = -> Termini marinareschi
Longhu = 1. lungo - 2. alto - 3. prolisso, lento Longhu-ammàtula = inutilmente alto, alto ma incapace di trarne vantaggio [avvantaggiato dalla natura solo in statura] Longhu-e-rossu = alto e grosso Longhu-longhu = disteso supino, lungo-disteso. Vedi -> Autru: Personaggi: Sciavèriu Si' chiù longhu d'a Quaresima! = [let.: Sei più lungo (e lento a finire) della Quaresima] ( A chi per concludere un discorso o un lavoro minaccia di impiegarci una eternità) I cosi longhi addivèntanu serpi = (lett.: le cose lunghe si trasformano in sèrpi) (fig.: le cose e i discorsi portati alle lunghe finiscono con il degenerare, col creare contrasti. Detto in modo particolare in tema di fidanzamenti)
Lorda = 1. sporca - 2. poco di buono, sospetta puttana Povira sì, ma lorda picchì ? = Va bene (per così dire) essere povera, ma perché essere anche sporca? = Quando ci sono situazioni non ammettono giustificazioni improprie
Lordu = sporco -> Lurdìa
Lùciri = 1. luccicare, risplendere - 2. stare esposto - 3. valorizzare - 4. utilizzare 'Sa' unni ci lùcinu l'òcchi? = (lett.: Chissà dove gli luccicano gli occhi?) [fig.: Chissà dove si trova in questo momento? (etto in funzione critica e fortemente insinuante)] Cà mi-lùci 'a fèra: nnà stu pìzzu ri cantunèra! (lett.: Qui riluce (è esposta) la mia fiera (cioè quello che ho e sono), in questo tratto di muro) [cioè qui, in questo posto ed ora, espongo interamente me stesso/a come sono, senza avere niente altro di nascosto *
Lumi = lume a petrolio. -> mìcciu
Luna = luna Avìri 'a luna = essere lunatico, volubile, capriccioso, intrattabile Luna-curcàta, marinàru-addrìtta! = in assenza di chiaro di luna, il marinaio in navigazione non dorme, sta all'erta Lùstru 'i luna = periodo di stenti, di affari che vanno male 'U fa-e-sfà r'a luna = il farsi e disfarsi della luna, le fasi lunari
Lungharùsu = che abbonda in lungaggini. Anche -> lunghiùsu e fissiùsu
Lunghiùsu = -> lungharùsu e fissiusu
Lunicèddra = (piccola luna) formato allungato di pane, di circa mezzo chilo, originariamente forse a forma di mezzaluna o mezza -> vastèddra
Lùnniri o Lunnirìa = lunedì Lùnniri, 'un ti cunfùnniri! = lunedì, non confonderti (per il lavoro di una settimana che ti sta davanti!) Lunnirìa, quannu si marìta Tànu = (lett.: lunedì, quando si sposerà Gaetano) [ equivale al giovedì di Godot, cioè ad un giorno, ad una data imprecisata ed imprecisabile] 'U lùnniri d'i varvèra = il lunedì, (giorno di riposo) dei barbieri [invidiato da chi non aveva trascorso una domenica significativa]
Luntànu = lontano Luntànu-ri-vista, luntànu-ri-cori! = lontano dagli occhi, lontano dal cuore!
'u Lupi (plurale: i lupi) = lupo 'A notti è d'u lupi! = (lett.: La notte appartiene ai lupi!) (fig.: 1. La notte è pericolosa - 2. La notte non è adatta alle persone perbene Raccumannàri 'a pècura o'-lùpi! = (lett.: raccomandare, affidare la pecora al lupo!) [ fig.: confidare, fidarsi del soggetto meno indicato]
Lupinàru = licantropo, lupo-mannàro
Lurdìa = sporcizia -> lordu
Lustràri = lustrare -> Allustràri
Lùstru o Allùstru = 1.(sostantivo, in senso proprio e figurato) luce - 2.(sostantivo in senso figurato) lustro, fama, decoro, nobiltà, onore - 3. (aggettivo) lucido, splendente (-> allustràtu) Fari (al)lùstru = 1.fare luce, illuminare [-> addumàre 'a luci] - 2. fare onore Famm'-allùstru = epiteto per persona di scarso valore, di poco conto [buona, si e no, a reggere un candelabro] Lùstru 'i luna = periodo di stenti, di magri guadagni 'Un vìriri lùstru = non vedere luce, non riuscire a raggiungere o ad intravedere un poco di benessere economico Pilu lùstru-lùstru = pelo lucido-lucido, negli animali in buono stato di salute
Lùvaru = pagello -> Termini marinareschi
Luvèri o Luèri (arcaico) = canone, annuale o mensile, di locazione della casa o, comunque, di un fabbricato Casa a-luvèri = casa data, o presa, in affitto
Lùzzu = tacchino
APPELLO: c'era un racconto in cui si poneva l'esclamazione interrogativa: < Di lùzzu, piccirìddru!?> [cioè: < Da luzzu chi era, mi faciti spuntàri un piccirìddru !?> - Chi la ricorda è invitato a contattarci
M
Macabbùnnu (lett. vagabondo) = scioperato, fannullone, mascalzone, che fa vita sregolata
Macaràru =1.l'insieme dei partecipanti ad un casalingo banchetto nuziale - 2. il settore privilegiato, generalmente addobbato e sopraelevato, dove sta seduta 'a zita, cioè la sposa Assittàrisi a' macaràru = mettersi a capotavola o meglio conquistare o appropriarsi del posto più privilegiato
Macàri = 1. magari (Volesse il Cielo!; Volentieri; Eventualmente; Mi piacerebbe) - 2. Anche, pure Macàri nascissi arrè! = Volesse il cielo che nascessi di nuovo! - Mi piacerebbe nascere nuovamente! Macàri iddru, lu rissi! = Anche lui lo ha detto!
Macarurìa =1. sporcizia, sudiciume - 2. (figurato) azione turpe, ignobile A macarurìa ci niscìa di' l'occhi (lett.: la sporcizia gli traboccava dagli occhi) = Sporchi quanto più non è possibile Ficiru 'na vera macarurìa = Hanno commesso una azione veramente ignobile
Macarùru = sporco per abitudine e scelta, disabituato alle pratiche igeniche, lurido
Maccarrùna = 1. maccheroni - 2. -> Termini marinareschi Càriri 'u furmàggiu ne' maccarruna (lett.: Il cadere del formaggio sui maccheroni) Il verificarsi di una perfetta opportunità, il ritrovarsi una fortuna sfacciata Si li mangia quattru (fila di) maccarrùna = (detto di qualcuno che) Se ne intende un bel po' Mangiàri maccarrùna 'n testa a unu = fig.: essere più esperto e comunque più furbo di qualcuno (in qualche campo)
Maccarruncìnu = pasta lunga di medio calibro (più sottile del -> napulitànu, ma più spesso del -> pirciàtu-ròssu) Ci lu facìsti a maccarruncìnu! = fig.: Hai rotto!
Macchèttu = nome collettivo dato ai -> ritunni quando sono ancòra piccoli e sessualmente indifferenziati Un còcciu di macchèttu = è così indicato il singolo pesce
Macchiàri = macchiare, sporcare
Macchiàrisi = macchiarsi, sporcarsi Macchiàrisi l'arma = Sporcarsi l'anima. Cioè commettere un peccato di coscienza per cattiveria o superficialità
Macèri = macerie, rovine, ciò che resta dopo il crollo di un edificio Arristàri sutta i macèri = restare (morire) sotto le macerie
Maciarèru = chi fa, combina -> màciari, danni, imbrogli
Màciaru (plur.. màciari) = danno, complicazione, imbroglio, manovra oscura. -> 'ntrèssu Fari màciari = fare, causare, procurare danni, complicazioni
Maciniàri o Machiniàri = fantasticare, almanaccare, rodersi, arrovellarsi il cervello 'A testa mi macinìa = la mia mente si dibatte in mille pensieri, non trova requie
Macionnarìa = azione disordinata, da ->
maciònnu (da -> ciòciu)
Maciònnu = confusionario, disordinato, sregolato. Sinonimo di -> ciòciu
Mafaràdda = grosso piatto di terracotta, più svasato e largo, ma meno profondo, del -> lemmu. Serve per -> 'ncucciàre la semola per farne dei granellini -> cùscusu o dei granelli -> fascàtuli
Mafiùsu = 1. uomo di bell'aspetto, elegante o -> baggiànu che sia, giovanile, sicuro di sé (grecismo da morphèeis = di bell'aspetto) - 2. (riferiro a cosa, oggetto) ben fatto, grazioso, piacevole a guardarsi - 3. mafioso (nell'accezione attualmente corrente)
Maganzìsi (desueto) = traditore, come Gano di Magonza (quindi "magonzese") -> opira 'e pupi
Màgghia = maglia (in tutte le accezioni) Fari 'a màgghia = sferruzzare, fare la maglia con i ferri e il filo di lana Mèttisi 'a màgghia = indossare la maglia (di lana, per ripararsi dal freddo) Agguànta nna' màgghia! = ( in una situazione di emergenza, per fermare rapidamente la calata in mare della rete): Afferra una maglia (della rete)! - [e per traslato:Ferma, fermati un momento!] Avìri 'na sàrda pi'-màgghia = [lett.: Avere (da liberare) una sarda (pesce) in ogni maglia della rete da pesca] - [fig.: dover affrontare un lavoro urgente ed interminabile e per di più imprevisto]
Magghiùni = 1.maglione - 2. -> Termini marinareschi
Màgliu = membro virile, pene - -> pisèddru, pipìa, ciòlla, bàcara, tòrcia, fèlla, minchia, cazzu 'U màgliu (avi) 'a varva? = scherzosa e allusiva domanda rivolta, con sottintesa compiacenza, all'adolescente pubere
Magna = aferesi di Alemagna, cioè Germania Firriàri 'a Magna e 'a Spagna = Girare l'Alemagna e la Spagna [ sineddoche per: Girare il mondo]
Magnu-magnu = compunto, flemmatico, tranquillo, sornione
Mahàmmittu o Mamèttu = Mohàmmed o Muhàmmad -> turcu
Maharìa = magarìa, malìa o incantesimo, stregoneria, tutto quello che deriva dall'attività di una maga o di un mago. -> màra
Maìddra = madia (mobile rustico, a forma di cassa, atto a conservare la farina e il lievito per il pane) 'A facci-minutìddra, e 'u culu-ri-maìddra = (Detto di alcune donne: [hanno] una visino e [per contrapposto] un sedere vistoso)
Maìsa o Maìsi = maggése (pratica agronomica consistente nel lasciare un terreno temporaneamente incolto perché riacquisti fertilità). In sostanza procurare un arricchimento del terreno Fari-maìsa = fig.: conseguire guadagni significativi ("farsi i bagni")
Maistràli = maestrale o -> maestro o vento da nord-ovest (N-W)
Maistralòru = leggero e stabile vento proveniente da -> maìstru (N-W) -> Termini marinareschi
Maiulìnu = 1. (aggettivo) di maggio - 2. piccolo polpo nato di maggio -> Termini marinareschu
Maistrìa = l'abilità del mastro, l'insieme delle sue conoscenze e capacità derivanti
Maìstru = maestro o -> maestrali o vento da nord-ovest (N-W), -> Acqua-maìstru
Malacèra = (lett.: brutta faccia) fredda, scostante, cattiva accoglienza Fari malacèra = accogliere freddamente qualcuno, dimostrare con il proprio atteggiamento di non gradire la visita o la presenza di qualcuno
Malacriànza = cattiva educazione, villania
Malacunnùtta = [lett.: (di) cattiva condotta] mascalzone, delinquente, infido [usato anche in chiave scherzosa e talvolta affettiva]
Malafiùra (plur.: malafiùri) = magra, cattiva, pessima figura (rappresentazione di sé)
Malafiurìsta o Malufiurìsta = chi è abituato a fare -> malafiùra o che è insensibile al disagio derivante dall'averla fatto
Malafòra = -> Termini marinareschi
Mala-miscàta o mala-ammiscàta = 1. sfortunata (o insufficiente) rimescolata delle carte da gioco con conseguente esito negativo - 2. male assortita, messa malamente o improvvidamente insieme a qualcosa o a qualcun altro Perdiri pi mal'ammiscàta = (fig.) perdere per una questione di dettagli secondari "Ammiscàsti?" chiese il padre, con chiara allusione, al figlio che aveva perso a carte 'Na cumpagnìa mala-ammiscàta = una compagnia (come un equipaggio) male assortita, cioè di gente che per vari motivi non può trarre giovamento dallo stare insieme o che comunque appare destinata a finire male o a -> schifìo
Malandrinu =1. malandrino [detto con connotazioni positive come voler dire: intraprendente, valido] - 2. [detto invece con connotazioni negative] prepotente, prevaricatore -> mafiùsu Cavàddru malandrinu = cavallo vivace, elegante, potente
Malaparàta = situazione o comportamento ostile e provocatorio foriero sull'immediato di eventi negativi e inaccettabili.[-> Maluparàtu] Vista 'a malaparàta ... = considerato, avendo preso atto del comportamento ostile ...
Malasènu = magazzino, deposito Zeru porta zeru: tutt'i cosi no' ( me') malàsènu! = (lett.: Zero porta zero..: tutto quanto nel mio magazzino! Serve a stigmatizzare, in modo non solo ironico, un atteggiamento piuttosto arraffante quando non proprio rapace
Mala-vintùra = disavventura, disgrazia, incidente, contrarietà, qualunque situazione o evento negativo o indesiderato
Mala-vinturèru o Malu-vinturèru = chi causa, fa passare ad altri una -> mala-vintùra
Mala-vinturùsu o Malu-vinturùsu = chi passa o subisce le conseguenze di una -> mala-vintùra, sventurato, sfortunato
Mali = 1. (sost.) male [contrapposto al sost. -> beni = bene] - 2. (agg.) brutto, cattivo, da evitare - 3. ->
malu Fài-bèni, e scòrdalu; fài-màli, e pènsaci! 'Un tuttu 'u màli vèni pi' nòciri! 'Un ti-'ntricàri, 'un ti-miscàri, 'un fari bèni...chi màli 'un ti-nni-veni! = Non interessarti, non immischiarti, non fare del bene....perché in questo modo non te ne verrà del male! Mali-cosi = brutte faccende Mali-'mpèi = cattivi, pesanti, ingrati mestieri
Màlu = (con diversa valenza grammaticale) male, malamente Pàri-màlu = sembra inopportuno o cosa fatta male tanto da provocare disagio
Malucavàtu = (lett.:cavato-male) di moralità criticabile Cùrtu e malucavàtu = di bassa statura (come pecca fisica) non solo, ma anche di moralità criticabile Tìntu (di animo cattivo ) e malucavàtu (come dire che al peggio non c'è mai limite)
Malucunsìgghiu = -> scògghiu r'u Malucunsìgghiu
Malufìnu = !! grazioso !! (per etimo greco)
Maluiùtu o Maliùtu = malandato, sciupato, in cattive condizioni, andato a male (riferito a cose e persone)
Maluparàtu = 1. messo in condizioni sfavorevoli, di inferiorità - 2. male in arnese, approntato malamente, mal equipaggiato [->Malaparàta] Strìttu e maluparàtu = costretto ad agire (e quindi di controvoglia) e non adeguatamente equipaggiato
Malupìlu = malpelo, di cattivo animo -> Russu-malupìlu
Maluprucirùsu = (lett.: che procede male) soggetto intrattabile, brusco e irascibile
Malu-pìsci o pisci-màlo = "pesce cattivo", squalo predatore, detto pure pisci-tunnu. Metaforicamente: persona di pessimo carattere, permalosa, non socievole e non integrabile, irritabile ed irritante, sconsa-iòcu e sconsa-òpira.
Malu-sìgnu = segnale negativo, allarmante
Malu-tèmpu = cattivo tempo, tempesta, burrasca
Maluvinturusu = -> Malavinturusu
Mamà o Mammà o Màmma = mamma Pi' amùri d' 'u figliòlu, 'a màmma s'ammùcca l'ovu = (lett.) Per amore del figlio, la mamma inghiotte (golosamente) l'uovo = quando una scusa altruistica nasconde un atto egoistico Rìci 'a Màmma-Ròcca: si vàrda, ma 'un si tòcca! = (lett.) Dice la Mamma Rocca: si guarda , ma non si tocca! Ammonimento gentile e preventivo rivolto ai bambini, sperando che resti qualcosa di sano dopo il loro passaggio (-> murrìti)
Mammacàura = -> Saline e Salinari ?? Mamma cucchiàra = esplosione finale di 'u jocu di focu nella quale c'è chi crede di vedere l'immagine della -> Marònna
Mammaddràu = (la madre dei draghi) mostro e spauracchio delle favole con, probabilmente, qualche attinenza anche con il pirata saraceno Draghut, terrore delle popolazioni costiere dell'Italia meridionale e delle nostre coste.
Mammalùccu = sciocco, credulone, imbambolato
Mammalùmmira (più raro Malùmmira) = (lett.: Mamma, l'ombra! o la mala-ombra) 1. fantasma, spettro - 2. stupido, soggetto senza consistenza intellettuale
Manàta = 1. -> Termini marinareschi - 2. quantità imprecisata di qualcosa -> maniàta - 3. quantità di pesce presa, per la pesa, a due mani dal marinaio 'A manàta è chiossài r'a -> pìsa [ equivale a "È più la spesa che l'impresa" ed indica la sproporziona tra mezzi impiegati e risultati ottenibili] 'Na manàta ri làtri = Un gruppo, una banda di ladri
Manca = sinistra Fàrisi 'a cruci c'a manu manca = Farsi il segno della croce con la mano sinistra Per esorcismo, per scacciare una visione o una situazione ritenuta demoniaca
Mancìu = prurito Ci fa mancìu = Le prude [ allusione niente affatto sottile circa l'irrequietezza somatopsichica delle donne].
Màncu = 1.nemmeno, neppure - 2. Non sia mai che Mancu-cosa chi.... = Non è proprio il caso che...; Non vorrei proprio che.....; Mi dispiacerebbe che si pensasse che...;
Mancùsu = mancino, sinistrorso [ l'opposto di -> drittùsu] Annàta mancùsa = annata storta, sfortunata, negativa per sopravvenùte avversità di vario tipo, anche e soprattutto meteorologiche
Manèra = garbo, modo d'agire accettabile, buona maniera Ci 'oli manèra, na' ogni cosa! = Ci vuole (sempre un minimo di) garbo, in ogni circostanza! Di tutti 'i manèri = 1. In tutti i modi e i tipi - 2. Senza risparmiarne, evitarne nemmeno una - 3. comunque Ma chi manèri su' ? = Ma che maniere sono? - È questo il modo d'agire ? - Quando si è visto mai ? 'Un c'è versu e mancu manèra! = Non c'è verso e nemmeno maniera (di pervenire al risultato voluto)!
Mangiamèntu = compulsione, voglia o bisogno irrefrenabile Mangiamèntu ri culu = voglia di sfruculiare qualcuno, anche, se possibile in modo pesante
Mangiànza o Manciànza = -> Termini marinareschi
Mangiàre o Manciàre = mangiare [la g e la c sono usati in modo incostante e spesso indistinguibile, come in altri casi la s e la z] Ammàtula chi fai mussu e fùncia. Prima si travàgghia e poi si màngia! = (fig.) Inutilmente (senza speranza) ti imbronci. La ricompensa bisogna prima guadagniarsela. Cù mangia fa muddrìchi = ( Chi mangia produce molliche) Chi agisce, necessariamente lascia tracce o fa errori Cù mi rùna a mangiàri, m'è patri! (o lu chiamu me' patri)! = Chi mi dà da mangiare mi è padre, lo chiamo (lo rispetto come fosse) mio padre! [mangiare e padre in senso ampio] Cù va a mànnara, mangia ricotta! = Chi va all'ovile, mangia ricotta [ Chi ha buone frequentazioni finisce con il trarne vantaggio] Màngia d'u to'-màngia; e d'u to' saziatìnni! = Mangia del tuo mangia(re); e del tuo sàziatene![ Limitati al tuo ambito e accontèntati! (invece di andare appresso ad illusioni o false, pericolose prospettive)] [ Sutor, ne ultra crepidam] Màngia-pani a trarimèntu = fannullone che si lascia mantenere dai familiari Mangiàri maccarrùna 'n-testa a unu = essere più furbo o più esperto in qualche campo rispetto a qualcuno Mangiàri pani e cutèddru = Mangiare solo pane [tagliandolo col coltello a serramanico, utensile necessario e diffuso tra tutti i lavoratori] Unu chi 'un-màngia p'un-cacàri = di un tizio così spilorcio che, pur di non cedere ....niente del suo, preferisce .. piuttòsto non.. mangiare
Mangiatàriu o Manciàtàriu = 1. ingordo - 2. scroccone, facile a lasciarsi corrompere o notorio concussore - [-> liccu]
Mangiatòria = 1. mangiatoia - 2. (fig.) fonte di lauti guadagni non sempre e necessariamente puliti
Mangiatùri = uno che mangia molto in generale o che mangia, con avido piacere, un cibo in particolare
Mangiùgghia = quell'insieme di più o meno piccoli guadagni più o meno leciti derivanti dallo sfruttamento di una particolare e momentania situazione favorevole. -> annìscu
Mània = -> Termini marinareschi [cfr anche --> Piscazza e --->Varu]
Maniàri = maneggiare [-> manìu ] Cù manìa, 'un pinìa! = Chi maneggia (denaro), non pena, non può passarsela male!
Maniàta =1. sentore, atmosfera, sintomo, verso, piega,aria, prima impressione - 2. gruppo, accozzaglia, quantità indefinita -> manàta
Addunarisìnni da' maniàta = rendersene conto dall'atmosfera, dalla piega che le cose stanno prendendo Capìri o sèntiri 'a maniàta = rendersi conto di come stanno le cose, saper interpretare l'atmosfera, avere sentore dello stato dell'arte
Mànica = 1. manica - 2. gruppo, congreca Avìri a unu na' mànica = (lett.: Avere qualcuno nella manica) Fig.: Avere qualcuno in simpatia, favorire qualcuno Chìssu è 'nn'àutru pàru 'i mànichi! = (lett.: Questo è un altro paio di maniche!) Fig.: Questo è tutto un altro discorso! Èssiri ri mànica larga o stritta= Essere generoso o taccagno Iò, nna' mànica l'avìa! = (lett.: Io, lo tenevo nella manica!) Fig.: Io, me lo ero immaginato ( lo sospettavo)! Nescirisìllu d'a mànica = (lett.: tirarselo fuori dalla manica, come fanno i bari e i prestidigitatori) Fig.: inventarsi una notizia di sana pianta 'Na mànica di schifiàti = una congreca di reietti, cioè di gente respinta ed allontanata perché facente schifo alla società
Mànichi-ri-cappòttu = -> Termini marinareschi
Manìu = 1. manèggio, il maneggiare - 'U manìu ri pìcciuli = il maneggio di denaro
Mànnara = 1. ovile, mandria - 2. spazio recintato per tenerci l'ovile (Cù va a mànnara, -> mangia ricotta) Cani ri mànnara (o Canàzzu ri uccirìa) = [lett.: cane di mannara (cane pastore) o cagnaccio di mattatoio] Fig.: soggetto rude, brutale, che va per le spiccie
Mannàra = 1. mannaia - 2. attrezzo a mano per tagliare i tufi
Mannàri = mandare Mannàri a fari-'n-culu [senza alcuna delicatezza e senza sottintesi] Mannàri a-strafùttiri [quasi come sopra] 'Unn-è unu chi ti lu mànna a-d-dìri = (lett.: Non è un tipo che manda altri a dirti le cose) cioè È un tipo che dice in faccia ( con franchezza) le cose che ha da dire
Mànsu o Mànzu = mansueto, tranquillo (detto particolarmente di animale)
Manta =1. mantello - 2."'a manta":mantello nero con impresso il nome del -> ceto di affidamento che, contornando la -> vara, ricopre i cavalletti di sostegno di ciascuno dei -> Misteri
Mantèniri = 1.mantenere, continuare ad avere, conservare - 2. provvedere al sostentamento - 3. rispettare Mantèniri i cosi comu eranu = Conservare le cose (le situazioni ) come erano (prima) Mantèniri 'na famìgghia ri setti cristiani = Provvedere al sostentamento di una famiglia di sette persone Mantèniri 'a paròla ràta = Mantenere, rispettare la parola data, cioè quanto promesso [Mantèniri a zuccaru e'-carti = Fig.: allevare una persona con il massimo delle cure e delle attenzioni] (?)
Mantinùtu = mantenuto (in tutti i sensi) Mantinùtu a figghiu-ri-famìgghia = mantenuto[dai genitori o da altri] come fosse (ancòra) un figlio adolescente 'U mantinùtu = il magnaccia
Mantillini = mantelli da donna Assicùta-mantillìni = ( lett.: uno che insegue mantelli da donna) cioè donnaiolo impenitente -> fimminàru
Manu (sing.femm. e plur. maschile) = mano, mani Aisàrici i manu a unu = Alzare le mani su qualcuno, schiaffeggiare, picchiare qualcuno Aiutàrisi chi manu e chi peri = servirsi, darsi da fare in tutti i modi leciti possibili Arristàri cull'occhi-chini e i manu vacanti = vedere deluse le proprie aspettative dopo essersi illusi di aver conseguito un successo Fari vìriri e tuccàri chi manu = fare costatare materialmente la realtà di quanto detto
[ Èssiri comu a San Tommasu: ulìri vìriri e tuccàri chi manu] Fàrisi 'a cruci c'a manu manca = Farsi il segno della croce con la mano sinistra [per esorcismo] I manu sunnu oru! = Le mani di chi è abile sono, valgono e producono ricchezza Manu-manu = 1. man mano che.. - 2. con la mano nella mano (= manu-manùzza) -> Autru: Scioglilingua Mèttici o livàricci manu = Cominciare o smettere di occuparsi di una data cosa Mettiri o livàri manu = Cominciare a lavorare o smettere di lavorare 'Nna manu lava all'àutra e tutti' rùi làvanu 'a fàcci = Fig.: la solidarietà è cosa necessaria ed opportuna Passàrisi 'a manu p'u pèttu =Lett: Passarsi la mano sul petto - Fig.: farsi l'esame di coscienza (prima di dire la propria) Pigghiàrisi 'a manu cù tuttu 'u pèri = Lett.: Prendersi assieme alla mano anche il piede - Fig.: Eccedere in confidenza, abusare della confidenza concessa Ràri larga-mànu = concedere ampia libertà d'azione Manuvèddra = manovella
Manùzza = 1. mano piccola o di un bimbo (-> manu-manùzza) - 2. -> Termini marinareschi
Mappìna = tovagliolo, panno da cucina
Màra = fattucchiera, maga, chi fa -> 'a maharia
Maravìgghia = (lett.: meraviglia) 1. cosa che desta stupore in senso negativo e di conseguenza rifiuto o ribrezzo - 2. cosa strana, fuori dall'usuale, di cattivo gusto, decisamente negativa, incomprensibile Fàrisi maravìgghia = provare e dimostrare di aver provato stupore e rifiuto 'A maravìgghia appìgghia ! = Ciò di cui ci si meraviglia è "infettivo"! (cioè il mostrarsi meravigliati di una qualche cosa, specie se si tratta di difetti fisici o morali altrui, può causare il ripetersi, per vendetta del destino, della stessa situazione a danno di chi si meraviglia o nel suo stretto ambito familiare) Ma ch'è 'ssà maravìgghia? [e, per antonomasia] 'A maravìgghia ri-Pacèca?
m'Maràzzu = (in senso materiale) impiccio, ostacolo, confusione, ingombro, disordine
m'Marazzàri = ingombrare, generare confusione ostacoli, mettere le cose fuori posto o in mezzo [ al contrario -> sbarazzàri] Avìri 'a casa m'marazzàta = Avere la casa in disordine Èssiri m'marazzàtu ri stòmmacu = non aver avuto una buona digestione
'mMarazzùsu = (detto di cosa o persona) ingombrante, che determina m'maràzzu
Marchìsi = 1. marchese - 2.mestruazione Avìri 'u marchìsi = avere la mestruazione
Marètimu = Marettimo (antica Hiera), la più lontana delle tre maggiori isole Egadi
Mari = mare Mari-longhu = onde lunghe e di leggero pendio che si generano nelle fasi di caduta del vento Mari-'mpittàtu = (mare impettito) si forma nei bacini chiusi, come il Mediterraneo, quando vento e correnti, provenienti da opposte direzioni, si incontrano con forte intensità A mari, carèmu! = (Lett.: A mare, siamo caduti!) Sottolinea il raggiungimento del massimo delle difficoltà, il colmo del disagio Cù è a mari, navica, e cù è a terra giùrica! = [Lett.: Chi è a mare naviga (e affronta il pericolo), chi è a terra trincia giudizi, spesso ingenerosi, standosene al sicuro]. È chiara la estensibilità del concetto a situazioni generali. Ma va' èttati a-m- màri cu 'nna màzzara e cu l'acqua a nèsciri = Ma vai a buttarti a mare, appesantito da una zavorra e con la corrente in riflusso, cioè in uscita dal porto per essere portato al largo e quindi per non restare dentro il porto stesso. Invito solenne nella sua completezza ma, per lo più, ironico. O' funnu 'u mari-nìuru! = (Al fondo del mare nero!) Espressione esorcistica contro un incombente pericolo [= Non sia mai!] Vinni 'u mari cu' tutti li patatèddri =(Che burrasca!) Il mare si è scatenato tanto da gettare (a riva) pure le -> patèddre (strappate dal fondo)
Marinèddra = Marinella. La zona orientale del porto, dedicata, per i suoi bassi fondali, all'approdo ed ormeggio delle barche più piccole. Santu Libertu d'a Marinèddra = Sant'Alberto (7 agosto), co-patrono di Trapani, custodito nella chiea della Madonna delle Grazie
Maritàri = dare o prendere marito -- Maritàrisi = prendere marito Basta citare: Si maritàu Rosa, Sarìddra e Pippinèddra / e iò chi sugnu beddra / schètta 'un ci vògghiu stari / ...... E chi si maritàu, 'a ciuciàra? =[ E chi mai si è sposata, quella che ->ciucìa (?) (quella che fa vento, quando cammina) ?] [Vale quanto un invito alla moderazione o quanto meno ad un corretto dimensionamento al contesto] [Est modus in rebus]
Marìtu = marito A' parti d'u marìtu: spinci c'acìtu; a' parti d'a mugghèri: spinci-c'u méli! = Alla parte (ai parenti) del marito: -> spinci con l'aceto; ai parenti della moglie: spinci con il miele. [ La "spincia" è una ciambella fritta in olio bollente]
Mariu-Pinta = -> Autru: Personaggi
Marmàgghia = marmaglia, insieme di persone di infimo rango, gruppo di gente spregevole
Marmuràru = marmista, operaio esperto nella lavorazione del marmo
Marònna = 1. la Madonna, per antonomasia - 2. signora - 3. la zona della città in vicinanza della Basilica dell' Annunziata Fàrici u' viaggiu a' Maronna = andare a piedi scalzi al Santuario dell'Annunziata per ringraziamento o per rafforzare una preghiera, la richiesta di una grazia o di un particolare intervento Marònna-mìa! = Esclamazione invocativa di chi si sente perduto Ìri finu a' Marònna = andare fino alla (Basilica della) Madonna, cioè fare molta strada (a piedi o no), andare lontano
Marràsca (inusuale) [plur.: Marràschi] = nuvola
Marrascàta = -> burrascàta. Temporale con il cielo "tutto marraschi-marraschi" (nuvoloso) Marràstra = matrigna [-> parràstru = patrigno] (ma anche -> Matrastra) Marrèddra = matassa (di filo, di lana etc.) Spirugghiàri 'a marrèddra = Sbrogliare la matassa cioè sbrogliare una qualche faccenda aggrovigliata Marrùbbiu = - Termini marinareschi Marruggiàta = bastonata -> marrùggiu Marrùggiu = bastone o comunque un pezzo di legno grosso e lungo 'U marruggiu 'a scùpa = il manico della scopa Martèddru = Martello Tèniri a-martèddru = sottoporre a disciplina severa, trattare qualcuno con maniere forti e senza requie [-> Mèttiri sutt' 'a 'ncùnia] Martinàzzu = gabbiano -> vaèddraru Màrtiri = martedì Màrtiri: 'un ti pàrtiri! (lett.: di martedì, non partire!) - -> Autru: Scioglilingua Martòriu = mortòrio, rintocchi a morte, nella tipica cadenza lenta di 3-2-1 a ripetere, delle campane delle chiese Marturàna = impasto dolce di zucchero, mandorle e aromi col quale, servendosi di apposite forme, si confezionano i "frutti", una volta dolce tipico del periodo dei "morti" assieme ai -> pupi ri zùccaru. Tirato a sfoglia serve a guarnire la cassata siciliana. - (Fig.: una bella donna) Marùni (plur.: Marùna) = mattone, di materiale vario, per pavimento Marùni-pantòfalu = mattone di terracotta rossa compatta, pesante, adatto per tirare su muri e pilastri Marunàzzu = mattone di terracotta grezza, di forma quadrata, usato particolarmente per i lastraci solari Màscara = maschera 'Nna màscara, mèttiti! = (lett.: Faresti bene a metterti una maschera!) per potere riuscire a superare la vergogna derivante dal tuo comportamento. Vergognati! Mascaràtu = (lett.: mascherato o che ha dovuto indossare una maschera) - Fig.: svergognato Mascarètta = parte anterosuperiore della tomaia della scarpa Mascariàri = sporcare superficialmente di -> mascarò (nero) Avìlla mascariàta = Averla (!) mascariàta, cioè essere di umore nero 'U carvùni ri ronna-Maria, s' 'un-tìnci, mascarìa! (Il carbone di donna Maria, anche quando non tinge indelebilmente, pur sempre sporca di nero!) [ L'essersi trovato presente in una certa situazione segna comunque, anche se non si ha avuto parte attiva!] Mascariàrisi = 1. sporcarsi, più o meno volutamente, di -> mascarò - 2. (fig.): rabbuiarsi in viso -> affumàrisi 'U cèlu si mascarriàu = Il cielo si è tinto di nero, cioè si è fatto nuvoloso. Mascarò = una sostanza sporcante in nero o comunque in colore scuro repellente risultante perlopiù da decomposizione o imperfetta combustione di sostanze grasse, nerofumo Mascìddra = mascella Ròrmiri c''a manu a' mascìddra = dormire con la mano alla mascella ( con la mascella appoggiata ad una mano), cioè essere serenamente tranquilli, non avere niente da temere. Rappresenta l'emblema dell'innocenza. Masciddràru = -> Termini marinareschi Masciddràta = schiaffo in faccia, su di una mascella 'Ìnchiri unu ri masciddràti = Riempire qualcuno di schiaffi in faccia, dagliele di santa ragione Mascu (aggettivo, desueto) = 1.spugnoso, rilassato, moscio, morbido, inconsistente - 2. (fig.): pappamolla --> rossu-ammàtula .
3. -->Termini marinareschi Masculiàta = 1. atto degno di un maschio o comunque in sintonia con l'essere maschio - 2. il momento finale, intenso, apparentemente inarrestabile ed interminabile, dei botti dei giochi di fuoco artificiale. Màsculu = maschio Màsculu o fimmina ? Màsculu, màsculu! [ Maschio! anche come emblema della positività o comunque di esito positivo] 'U màsculu-bèddru ci porta i rinàri e 'a mamma-leta ci appàra 'u falàri = Il figlio maschio ben riuscito porta a casa i soldi e la madre gli porge il grembiule ( in segno di gioia) Iccàri l'acqui fòra = buttare le acque (del parto) fuori (di casa)[per la nascita di un maschio]
Iccàri l'acqui rìntra = buttare le acque (del parto) dentro (casa) [per la nascita di una femmina] Masi o Masìno = aferesi e diminuitivo di Tommaso 'Unn'è Màsi, è 'u zù-Biàsi = Non è Masi, è lo zio Biàsi (Biagio) [= Se non è zuppa, è pan bagnato] Masinnò! = ma, sennò, altrimenti, in caso contrario [minaccia esplicita in caso di diniego] Massàru (plur.: massàra o massari) = 1. operaio addetto ai lavori pesanti e in particolare ai traslochi e ai trasporti di mobili e masserizie varie -> sturnàri e -> carriàri. - 2. fattore di una impresa agricola ( -> curatolo ) 'A Marònna ( Màtri-'a-Piatà) ri massàra = il simulacro della Madonna portato in processione il Martedì Santo e vegliato tutta la notte in un casotto istallato a Piazza Lucatelli a cura del ceto dei massari Màstica (sostantivo) = pallina del diametro di 2 cm o cuscinetto di gomma da masticare, antenata del chewing-gum Màstra = 1. la donna che, senza pubblici titoli o attestati, accudiva in casa sua i bambini di altre persone, come una specie di asilo-nido o prescuola privata - 2. la sarta o ricamatrice che curava l'apprendistato di ragazze che teneva anche come collaboratrici - 3. -> Termini marinareschi Ìri a' màstra = Andare ad apprendere il mestiere di sarta o ricamatrice presso l'atelier di una sarta o ricamatrice professionalmente abile, generalmente senza salario Mastrìa = 1. compenso del -> màstru ( avveniva a corpo e non a tempo) - 2. mano d'opera Cù paca màstru, 'un paca mastrìa = Quando si paga l'abilità non si paga mano d'opera, cioè l'abilità, la capacità va valutata in un modo diverso della semplice prestazione di mano d'opera. È quindi preferibile servirsi di chi ha l'arte nelle mani e costa di più che di chi possiede solo una blanda conoscenza e capacità tecnica. Màstru = artigiano maestro nel suo ramo, di lunga esperienza e comprovata abilità. -> Capu-màstru Màstru-calafatu, màstru-firraru, mastru-marina, mastru-muraturi, -> màstru-quartararu, mastru-r'ascia (falegname), [màstru-nutàru !!] Màstru-sala = durante una festa con ballo era l'incaricato di tenere l'ordine in sala, cioè di impedire che si mettessero in atto da parte dei più esuberanti comportamenti tali da destare reazioni immediate di gelosia o malintesi di "ordine procedurale". Era in genere persona rispettata che non di rado prendeva decisamente sul serio il suo incarico. Mi è stato detto che qualcuno di essi portava nel taschino della giacca, assieme al fazzolettino, una pistola ad un colpo, a scopo "persuasivo" o, meglio, "dissuasivo". Cù pràttica a' màstru all'annu addivènta maèstru -> Cù pràttica a maìstru all'annu è capu-mastru 'U màstru è màstru, ma 'u patrùni è capu-màstru = fig.: i consigli dell'abilità non possono che cedere di fronte alla volontà del mandante Màstru-Ràtu, mòrsi ammazzàtu = lett.: Mastro-regalato, è morto ammazzato [Come dire: Ci rissi 'u patri priuri a' matri batìssa: senza-rinàri, 'u-si-nni canta missa!] Matacùbbu = 1. oggetto voluminoso, ingombrante, pesante - 2.( per traslato) persona ingombrante, non partecipativa e inutile Matapòllu = madapollam, tela leggera per biancheria di uso corrente Fari 'urèddra a-matapòllu = Fari 'urèddra-fràrici = 'ncuttumàrisi, cioè rodersi dentro Matascìni = intrichi di poco conto, piccoli imbrogli, inganni dozzinali Matasciùna = -> Termini marinareschi Matrastra = -> marrastra (matrigna) Materia =1. argomento, motivo - 2. pus - 3. -> Termini marinareschi Èssicci materia ri discussioni = Èsserci motivo, argomento per far nascere una discussione, una disputa, un contrasto Abbocciari na' 'na materia = essere bocciato, non essere approvato, essere rimandato in una materia di studio Schimintàri 'u canfùgghiu pi' fari nèsciri 'a materia = spremere un foruncolo per espellere il pus Matìna = Mattina D''a matìna si viri 'u bongiòrnu = (fig.): ogni inizio lascia intravedere l'evoluzione (positiva o negativa che possa essere) Matinàta = mattinata 'A-matinàta fa 'a-iurnàta = (fig.): da ciò che si riesce a fare al mattino dipende l'esito complessivo, la resa di una giornata di lavoro, di applicazione Matràzza o Matrùni = disturbi allo stomaco di carattere nervoso, che si riteneva provocati dal "malocchio", e curabili quindi con pratiche esoteriche, pseudo magiche, o con l'intervento di una -> tùcca-stòmmacu e con la recita delle rituali -> raziòni Matri = madre Mà-àtri-mia! Arrìzzanu li carni! = (lett.) Mamma mia,( mi) si accappona la pelle [ in realtà è l'espressione di un finto stupòre e terrore] Beddra Matri = la Madonna [sia come invocazione che come esclamazione di stupore, spavento o insofferenza] Signa-matri = Signora-madre, in segno di antico, forte rispetto Matri-rànni = (grand-mère) nonna Matri mìa, ru Càrminu! = invocazione, ed esclamazione di sorpresa o insofferenza Matriàli = materiale, grossolano, pesante, cafone (detto di persona o di cosa). Matrùni = -> Matràzza Mattànza = fase finale, cruentemente conclusiva, della cattura dei tonni in una tonnara -> Termini marinareschi Mattarèlli (o Carrovàna) = scaricatori di porto che agivano di conserva trasportando in spalla i -> cartèddri carichi di mercanzia da bordo nave a terra attraverso una -> vancàzza Matticàna = -> Termini marinareschi Matticànu = guèrcio, cieco da un occhio Orvu-matticànu! =Accecato!! [come rimprovero per una distrazione] cioè: Distratto! Disattento! Matticàta = -> Termini marinareschi Màttitu = tempo di -> matticàta Màttula =1. bambagia, cotone idrofilo - 2. cosa delicata, morbida Fàttu ri màttula = (fig.): cosa o persona eccessivamente delicata, facilmente danneggiabile Mattulùsu = che somiglia alla -> màttula, che pare fatto di màttula, delicato Màu =1. mago, astrologo - 2. personaggio delle favole rappresentato come un vecchio omniscente e saggio Mazzacàni ( o Mazzacànu) = grosso sasso di forma irregolare, utile solo per la sua consistenza materiale Mazzamàgghia = marmaglia, insieme di ragazzini, e no, indisciplinati e spegevoli Màzzara = sasso, più o meno grosso, usato come zavorra o, legato ad una cima, come àncora per reti calate o piccole imbarcazioni Ma va' èttati a-m- màri cu 'nna màzzara 'n-còddru e cu l'acqua a nèsciri = ironico, ma completo invito a smetterla. Buttati a mare, con una zavorra al collo e nelle condizioni propizie della marea in deflusso. Perché il "suicidio" consegua effetto certo e senza ammorbare il porto. Ammazzaràtu = appesantito, come per avere addosso una -> màzzara [Mi sèntu 'i àmmi ammazzaràti = Mi sento le gambe appesantite...] Mazzètta = 1. martello col manico corto - 2. fascio di banconote Pigghiàre 'a mazzètta = accettare un benificio (generalmente in soldi) per corrispettivo di una corruzione o concussione ** Mazzòcculu = mazzapicchio, martello di legno dei bottai Mazzòla = mazzuòla, mazza, piccolo bastone di legno Passàri a mazzòla = "ammorbidire" qualcosa (o qualcuno) con un trattamento intensivo ed integrale di colpi, generalmente misurati, di mazzòla (anche metaforicamente) -> mazzuliàri Mazzu = 1. mazzo, fascio, gruppo, serie completa (pl. mazzi o mazza) - 2.(fig.) lombi, fianchi, a limite anche culo Centu liri 'o mazzu = cento lire al mazzo Iucàri cu' du' mazza 'carti = giocare con due mazzi di carte, cioè fare il doppio gioco, tenere i piedi in due staffe, agire equivocamente Si-nni èru: quattru a-màzzi e cinc' a-lìgna = (i soldi) se ne sono andati (in fumo, bruciati) quattro (una parte) per i mazzi e cinque (il resto) per la legna [metafora per descrivere una dilapidazione rapida] Fàrisi un mazzu tantu = impegnarsi decisamente in un lavoro sino a sfiancarsi, ed oltre Mazzuliàri = punire qualcuno con severità, senza sconti, ma non necessariamente con cattiveria. -> Passàri a mazzòla 'Mbracàri o 'Mracari = imbracare, disporre cavi attorno ad un carico, legare con una -> vraca 'Mbriacàrisi o 'Mriacàrisi = ubriacarsi 'Mbriacàrisi ri vinu-bonu = (lett.: ubriacarsi con del vino buono) [fig.: folleggiare a ragion veduta, per motivi validi] 'Mbriàcu o 'Mriàcu = ubriaco 'Ulìri 'a 'utti-china e 'a mugghèri-mbriàca = [desiderare cose che contrastano logicamente tra di loro] 'Mbrògghi o 'Mrògghi = debiti (lett.: imbrogli) Fàri 'mbrògghi = 1.contrarre debiti - 2. imbrogliare, truffare, raggirare, andare contro le regole 'M(b)rugghiùni = 1. imbroglione - 2. chi si è riempito di debiti avendo già l'intenzione di non onorarli e intende continuare a farlo Mécciu = riferito ad "occhio" ?? ********* 'Mèci o 'nmèci = per aferesi di invèci, invece Mègghiu = meglio, avverbio e aggettivo (migliore) Mègghiu mùtu! = Sarebbe preferibile essere muto (privo della parola, o comunque restare in silenzio), piuttosto che (avendola o parlando) dimostrarsi stupido Mègghiu ri nénti, maritu vecchiu; quannu-no' servi pi' quariàri 'u lettu ! (= meglio che niente, il marito vecchio; quanto meno è utile a riscaldare il letto!) [ecquivalente a: Ogni ficatèddru ri musca fa sustanza. Cioè anche in ciò che è minimo c'è, opportunisticamente, di che servirsi ed accontentarsi] Mègghiu 'un riri, chi riri = (lett.: meglio non dire, che dire) [meglio restare zitti piuttosto che parlare (troppo)] Mègghiu riri: chi sàcciu! E nno: chi sapìa! = È preferibile essere prudenti e pensarci prima( e dirsi " Non si sa mai!") piuttosto che essere incauti e giustificarsi dopo, a guaio accaduto, col chiedersi "Cosa potevo saperne?" Mègghiu russiàri 'nna 'ota, chi gianniàri tanti 'oti = È preferibile arrabiarsi (diventare rossi, farsi venire il sangue in faccia) piuttosto che impallidire (per timidezza o indecisione) tante volte Mègghiu suràri chi tùssiri = È meglio sudare (per essersi troppo coperti per prudenza) che tossìre ( per buscarsi una malattia per superficialità) [ Il significato traslato appare ovvio]) Mègghiu un ovu 'st'iòrnu chi dumani 'na addrìna = Meglio un uovo oggi, che domani una gallina Mègghiu 'u-tìntu-pruvàtu, chi 'u bonu a pruvàri = Meglio il "cattivo" di cui ben si conosce il carattere che "il gentile" tutto da scoprire La mègghiu paròla è chiddra chi 'un si rici = La parola migliore è quella non che non si è detta 'A mègghiu gioventù su' li...... = La migliore gioventù è rappresentata da...... Migghiulìddru = un poco meglio Stàri megghiulìddru = Sentirsi un poco meglio (di salute), essersi avviato sulla via della guarigione Mêli = miele A' parti d' 'u maritu: spìnci c'acìtu. A' parti d' 'a mugghèri: spìnci c'u mêli (= Ai parenti del marito: ciambelle con aceto: Ai parenti della moglie: ciambelle al miele) [ Ai parenti del marito vanno generalmente riservati minori complimenti rispetto a quelli riservati ai parenti della moglie] Avìri 'u mêli 'n-mùcca e 'u-riàulu 'n-còri ( =Avere il miele in bocca e il diavolo nel cuore) [ Comportarsi ipocritamente: col sorriso sulle labbra e il malanimo dentro] Mènnula = mandorla (il frutto e seme del mandorlo) Bèddru spìcchiu ri mènnula amara! = Fig.: Bell'esemplare di spaccone! Latti di mènnula = latte di mandorla, bibita a base di mandorle dolci Mènnula atturràta = mandorla tostata -> calia -> caliàre Mènnula muddrìsa (o cavalera) = mandorla a guscio fragile Mènnula ruci = mandorla dolce Mènnula rùra = mandorla a guscio duro, resistente Pasta di mènnule = pasta di mandorle -> marturàna Pétra-mènnula = -> cubbàita Mennulàta o Minnulàta = (mandorlata) 1. bevanda a base di latte di mandorla - 2. dolce a base di mandorle intere e zucchero Mènnulu = mandorlo (albero) Mèrcuri ( arcaico: Mèccuri) = mercoledì Mèrcuri: metti 'u pani nne' vèrtuli = di mercoledì metti il pane nelle bisacce (e vai!) [Cioè è giornata propizia all'intraprendere] Mèrgula (pl.: Merguli) = 1.smerlo. Ricamo eseguito nell'orlo di un indumento (o tenda) secondo una linea ondulata o spezzata - 2. orlo non regolarmente dritto ma a saliscendi, per inabilità o errore dell'esecutore o per danneggiamenti ripetuti e non riparati a puntino Mèricu = medico 'U mèricu-piatùsu fa 'a chiàia vilinùsa (..fa vèniri 'i chiaie) = Il medico pietoso, compassionevole, causa piaghe velenose, cancrenose [Fig.: Non essere drastici, quando è necessario, genera effetti indesiderati, perniciosi] U mèricu, p' 'a via, 'un-canùsci malatìa = Il medico, per strada, non riconosce la malattia! [ Un professionista non si presta a consultazioni volanti, per strada, e, di conseguenza, senza onorario] Mirichìcchiu = (dispregiativo) medico di poca scienza e capacità 'Mèrnu o 'mènnu = inverno 'Mèrnu-rànni = pieno inverno (Pari 'mèrnu-ranni! = sembra di essere in pieno inverno!) 'Unni si fa 'a 'stàti, sifa 'u 'mèrnu! = Dove si trascorre l'estate, si trascorre anche l'inverno! [Fig.: In caso di necessità, dove si è goduto si resta anche a soffrire. Cioè assieme alle gioie bisogna condividere i dolori!] Mèssiri o m-mèssiri =1. indietreggiare, arretrare, camminare all'indietro - 2. regredire, fare regressi, andare peggio, peggiorare
..-> Ìri 'nn-arrè 'm-Missìti! = Indietreggiate! Ìri a 'mèssiri, comu l ' 'àmmaru! = Andare all'indietro, come il gambero! [Cioè: Peggiorare, invece di migliorare!] 'Mèsta ri cuscìnu = federa di cuscino 'Mèstiri = urtare, investire, collidere, sbattere contro qualcosa o qualcuno, entrare in collisione Irisìnni a 'mèstiri = andare (più o meno consapevolmente) a sbattere contro qualcosa o qualcuno [trasl.: andare incontro ad un disastro, incamminarsi verso un insuccesso] 'Mèstiri unu a mali paròli = aggredire qualcuno con parole pesanti Purtàri unu a 'mèstiri = dare cattivi consigli a qualcuno, agire in modo da procurare danno a qualcuno Mèttiri = mettere, porre, aggiungere Mèttiri i carti 'n-tàula = dichiararsi, dichiarare le proprie intenzioni o condizioni, esporre gli argomenti di cui si dispone Mèttici manu = Cominciare ad occuparsi di una data cosa Mèttiri manu = Cominciare a lavorare, iniziare un'attività Mèttiri 'n-crùci = chiedere insistentemente, supplicare qualcuno per ottenere qualcosa, sollecitare pesantemente qualcuno per conseguire un determinato obiettivo Mèttiri 'n-mùcca = 1. assaggiare - 2. (Fig.) fare qualcuno oggetto di maldicenza Mèttiri ri-n-càpu = (lett.: mettere di sopra) scommettere contro Mèttiri ùcca = mettere bocca, interloquire, dire la propria Mèttisi = mettersi Mèttisi 'a facci-ri-fìssa ..pi'-gghìri rìntra-'a-fissa! = Fingersi ingenuo per poter conseguire i propri obiettivi Mèttisi 'a testa a partìtu = rinsavire, mettersi la testa a posto, dare ordine al proprio modo di essere Mèttisi 'n-facci = 1. mettersi, porsi di fronte - 2. intestarsi un bene - 3. -> Termini marinareschi Mèusa = (foresterismo): milza Mezziurnàzzi = -> Termini marinareschi Mèzzu = (agg. e sostantivo, in tutte le accezioni) mezzo Mezza-cazzòla = 1. l'aiutante del muratore - 2. (fig.) operaio poco abile Mezza-cugnìtta = (lett.: mezza-toppa) basso di statura, fisicamente poco sviluppato. -> 'Ntricchiàtu 'Mèzzu o 'N-mèzzu= in mezzo, nella parte centrale, mediana 'A iurnata ri 'n-mèzzu = -> Termini marinareschi Assittàrisi 'n-mèzzu, comu ..Bertu-nàtica = Fig.: intromettersi, di propria iniziativa, senza averne titolo; essere o fare lo scocciatore 'Mèzzu l'ìsuli = -> Termini marinareschi 'Mèzzu 'i nassi = [(incappare) in una situazione difficile ] -> Termini marinareschi 'Mèzzu 'u latti = 'mèzzu l'Arti = in Via Delle Arti [similmente: 'mèzz' 'i putièddri = in Via Botteghelle] Ri 'n-mèzzu = della o dalla parte centrale, della o dalla parte migliore. - -> Termini marinareschi Mìcciu = stoppino di candela ad olio o di lume a petrolio, costituito da un cordone di bambagia o da una striscia di panno o altro unto Èssiri a' fini ru mìccio = (Fig.) essere alla fine della vita [Ci finìu 'u mìccio = È morto] Sèntiri fetu ri mìccio = Lett.: Sentire l'odore dello stoppino (che va spegnendosi) [Fig.: intuire o presentire che qualcosa non va, che c'è qualcosa di nascosto, di non detto] Èssiri comu a Don Cola-mìcciu chi ogni cosa ci fa 'nfàcciu = essere intollerante, suscettibile, brontolone, poco paziente Micìddi = (lett.: omicidi) insinuazioni, falsità, cattiverie Mèttiri-micìddi = seminare zizzania, fare insinuazioni più o meno deliberatamente false allo scopo di aggravare le relazioni già tese tra due persone o due famiglie o gruppi per una contorta psicologia e non necessariamente per trarne vantaggio personale Miciddiàru o miciràriu = uno che gode a mettere -> micìddi tra gli altri Fàusu e miciddiàru = (di qualcuno che è) falso e seminatore di zizzania Migghiariato = -> Termini marinareschi Mìgghiu = miglio marino, pari a 1852 metri Luntànu ri mia un mìgghiu! = Stai lontano da me (parecchio)! Milànu = -> Termini marinareschi Milìddra (pl. Milìddri) =1. biscotto di pane piccolo e rotondeggiante detto pure -> viscòttu ri zìta perché veniva offerto agli invitati nelle feste di nozze - 2. fig.: testicolo Ma chi stai mangiànnu, milìddri? = Domanda spesso rivolta, con sgarbo ed irritazione, a chi sta mangiando rumorosamente Milingiàna = melenzana Scuppulàri milingiàni = (lett.: togliere la -> còppula alle melenzane) fare qualcosa di poco utile e necessario, attività indesiderabile perché priva di valore e non apprezzabile. Passare il tempo senza utilità Milingiàna fantòfula = (cosa moscia ?) ? ******************* Milunàru = chi vende (ma anche chi molto appetisce) i -> milùna Milunèddru = diminuitivo di -> Miluni, meloncino Milùni (pl. milùna) = melone Milùni r'-acqua = di grossa taglia, dalla scorza verdognola e dalla polpa rossa, cocomero Milùni ri-tàula o ri-ciàuru, di taglia più piccola, dalla scorza giallo-verdognola e dalla polpa bianco-giallognola, profumato Milùni ri Pacèca = un particolare tipo di melone ri-tàula Milùni-chiusu = qualunque cosa bisogna accettare senza poter fare prima una "prova" e quindi possibile fonte di sorpresa più o meno sgradevole. Esempio: il matrimonio 'U milùni ci 'nduppàu = il melone (gli è toccato, spettato, capitato) si è rivelato buono, ben scelto. Ha avuto fortuna nella scelta fatta. Munacèddri = specie di pesci scuri . * Minàta = 1. masturbazione, l'atto autoerotico maschile - 2. cosa o persona vile, di nessun valore, mal fatta, mal riuscita, brutta Mìnchia = membro maschile, pene nello stato di quiescenza [in contrapposizione a -> cazzu]. Da ciò il carico negativo che accompagna il termine nelle varie situazioni d'uso. Mìnchia carricàta ri pàssuli = (Lett.: pene imbottito di uvetta secca) - [Quando perfino l'imbottitura è inadeguatamente ridicola!] Mìnchia-cull'occhi = detto di maschio considerato pezzo di carne inutilmente fornita di occhi Mìnchia-lènta = persona straordinariamente inutile Mìnchia-marina = (scientificamente: Oloturia) Fig.: soggetto fornito di forma "usurpata"- Sostanza che non corrisponde alla forma. Mìnchia-patuvàna = come prima (ma senza chiare e conosciute motivazioni) Mìnchia-pèrsa = nel senso di sprecata, malamente o immeritatamente attribuita e posseduta [Derivati eufemistici interiettivi: Mìzzica! - Miih! - Mìu, mìu!] [Sinonimi: pisèddru, bàcara, torcia, ciòlla, pipìa,gnòccula, magliu, cazzu, ancìddra ri vràca] [In altri lidi cfr. G.G. Belli: er Padre de li Santi] Minchiòzzu = raggrinzamento o annodatura dell'angolo o dell'orlo di una tela (ad esempio di un lenzuolo) perché possa appigliarsi ad un punto di appoggio ( ad esempio un angolo del materazzo) Minèstra = minestra O ti mangi 'ssa minèstra, o ti 'etti d'a finèstra [Bere o affogare; non c'è scelta!] Minesthra scafàta (scafazzàta ?) = (lett.: mal rimestata) Fig.: intervento tardivo, malaccorto e controproducente Minicu-cacu =(lett.: Domenico che se la fa addosso) persona insignificante, senza costrutto, inaffidabile, immatura, timorosa, senza voce in capitolo, ......... Minna (pl.: minni) = mammella, seno E ssu'-mmìnni...c'èmu 'n-casa! Nello scorgere e nel voler sottolineare l'apparizione di un bel seno femminile l'esclamazione:"E ssu'-mmìnni = Queste si che sono mammelle!" viene mimetizzata con l'isofonico " E s' 'un-mmìnni = E se non è venuta" a cui segue non necessariamente il "...c'èmu 'n-casa!= Ci andiamo a casa!" esplicativo, conclusivo, giustificatorio. [-> Carìssimu...si 'un-n'agguantàssimu!] Minna o minnùzza ri vergini = dolce dall'aspetto chiaramente evocativo Fàrisi nàtichi-e-mìnni! = 1. ingrassarsi vistosamente - 2.[fig.] farsi i bagni, cioè guadagnare lautamente Minnèddra = il rubinetto rapido in legno del -> valliròttù di vino dal quale si beveva -> affunciànnu a turno senza -> schifiàrisi - 2. [fig. sarcastico ] fonte illegittima o abusiva di sostentamento Minnìtta = vendetta Fari minnìtta = 1.vendicare, vendicarsi - 2.prendersi completa soddisfazione, fare piazza pulita, distruggere 'Ulìrini minnìtta = volerne, pretenderne vendetta, somma soddisfazione Mìnnula = varietà di pesce -> Termini marinareschi Minnulàta = -> Mennulata Minnùsa = aggettivo usato per indicare una donna dotata di seno vistoso Minnùzza = (vezzegiativo) piccola -> minna o (dispregiativo) minna piccola Minòrtu = rafforzativo di -> tortu (inteso come storto, piegato) Tortu-e-minòrtu = molto torto, tortissimo, piegatissimo, contortissimo ** Minsùddru = 1. gemello - 2. -> Termini marinareschi Minutàgghia = l'insieme delle cose minute, piccole, di poco conto Minutèddru o Minutìddru = di piccola statura, di modesta dimensione Minuzzàgghia = l'insieme dei pezzi di scarto, di avanzi Minuzzàri = sminuzzare, tagliare a piccoli pezzi, pascere o porgere a piccole dosi Tàula-tunna, e pani-minuzzàtu = (Ritrovarsi o pretendere) tavole imbandite e pane già sminuzzato, cioè avere o chiedere vita facile e allegra [ detto generalmente in tono di critica] Minzògna (pl.: Minzògni) = menzognia, bugia, ciò che non corrisponde volutamente alla verità Iò sàcciu 'na canzùna ri minzogni -> Autru: Canti Minzugnàru = -> Munzignàru Miòlu = 1.mozzo di una ruota - 2. -> Termini marinareschi Miràculu = 1. evento soprannaturale scientificamente inspiegabile, iscrivibile ad intervento divino - 2. fisima , idea fissa senza fondamento - 3. ex voto (quadro o oggetto di valore o significativo per chi lo dona, offerto alla Madonna di Trapani o a ->Santu-Patri (o ad altro Santo) per grazia ricevuta, aventi tema o generalmente attinenza con episodi di salvamento in mare o da attacco di animali o di malattia grave) 'U miraculu di Santu-Iùncu: 'a addrìna nìura fici l'ovu biàncu! = ( Il miracolo di un Santo che non esiste: la gallina nera ha fatto l'uovo bianco) [serve a sottolineare e stigmatizzare una banalità quotidiana presentata come se si trattasse di una eccezione alla regola] Miraculùsu = 1. facile ad allarmarsi, esageratamente attento al proprio benessere specialmente fisico, estremamente suscettibile davanti agli eventi esterni, in costante ed indefettibile allarme reattivo - 2. generalmente relativo ad un Santo proclive a dispensare miracoli 'm-Mircàtu o 'm-Miccàtu = di prezzo basso, abbordabile [oggetto da mercatino] Accattàri 'm-mircàtu e vìnniri-caru [il sogno di ogni commerciante: comprare a poco e vendere a caro prezzo] Mirè = (avverbio) pure, anche, ugualmente, magàri 'm-Mìria = invidia 'A 'm-mìria ci mancia l'occhi! = L'invidia gli mangia gli occhi!(lo divora!) Si 'a 'm-mìria fussi vàddrara... = Se l'invidia fosse una grossa ernia [bisaccia]....(sarebbe un grosso difetto.. ben visibile) Megghiu 'm-mìria chi piatà = meglio essere oggetto di invidia che di pietà Miricamèntu = 1. medicamento - 2. rimedio Ogni 'nsignamèntu è miricamèntu ** = in ogni circostanza l'esperienza fatta serve a lenire la sofferenza patita ** Miricàta = 1.medicata - 2. medicina - 3.rimedio Canùsciri, sapìri, truvàri 'a miricàta = (fig.) conoscere, intuire, trovare ciò che serve per porre rimedio ad una certa situazione Mirichìcchiu =(dispregiativo) medico di scarsa scienza e poca coscienza. Come per -> avvocaticchiu Mìriri = variante fonetica di -> vìriri, vedere 'Nn 'on mìriri-e-svìriri = in un vedere e svedere, tra una vista e una svista, in un attimo, -> 'nnà-na 'utàta r'òcchiu 'Miriùsu = invidioso 'U 'miriùsu mori cunfùsu! = L'invidioso muore turbato, disturbato nell'animo. Mirùddra = il midollo, cioè il cervello Sprèmisi 'a mirùddra = 1.spremersi il cervello, sforzarsi mentalmente - 2. (fig.) non capacitarsi Mi sprimìssi 'a mirùddra pi' capìri .... = Mi spremerei anche il cervello per poter capire..... Miscàgghi o mischìgghi = l'insieme indistinto dei ritagli e dei residui di generi alimentari vari messi insieme e così venduti a saldo, cioè a buon prezzo, dal -> pizzicàgnolu - In tono dispregiativo -> miscùgghiu 'Miscàri ( da -> ammiscàri) = mescolare 'Miscàri i carti =1. mischiare, mescolare le carte da gioco - 2.(fig.): cercare di generare confusione con il presentare le cose in modo volutamente disordinato, astruso, non veritiero per indurre in errore o non rendere comprensibile la situazione reale Miscàta =(aggettivo e sostantivo) 1.mescolata - 2. assortimento - 3.accoppiamento Mala-miscàta = rimescolata delle carte riuscita con esito sfortunato per insufficiente attenzione e pervicacia Pèrdiri pi' mala-miscàta = perdere in conseguenza di una rimescolata dall'esito sfortunato Mali-miscàti = detto di una coppia, marito e moglie dai caratteri incompatibili Malu-miscàtu = detto di qualcuno che frequenta cattive compagnie Mischinàzzu! = esclamativo compassionevole di -> mischìnu Mischìnu = (letteralmente: meschino) disgraziato, sfortunato, poveretto Mischìnu ri mia! = povero me! Miscùgghiu = mescolanza in tono ampiamente dispregiativo -> miscàgghi e mischìgghi Miserabbili = 1.degno di commiserazione - 2. di poco conto, scarsissimo - 3.indegno, mascalzone, di animo disprezzabile Misi = mese, una delle dodici parti dell'anno Missa = messa (celebrazione religiosa) 'A Missa si viri nne' chièsi rànni = (Lett.: La Messa si va a vedere nelle Chiese grandi) [Il valore di una persona (o di una cosa) lo si deve poter notare e valutare in circostanze ed occasioni adeguatamente significative] Si-sapìssi..'a mèzza-mìssa..! = [Se conoscesse anche solo una buona parte della verità...! (Chissà cosa potrebbe fare!)] Fàri perdiri 'a missa = Far perdere tempo inutilmente, tirarla per le lunghe Cantari o riri mezza-missa = Non raccontare tutta la verità Ci rissi 'u patri priuri a' matri batìssa: senza-rinàri, 'u-si-nni canta missa! [Ogni cosa deve avere un quid pro quo] Tutti li missi, all'altari-rànni! = tutto ciò che è buono finisce sempre allo stesso posto, alle stesse persone, come l'acqua al mare 'm-Missùta = arretramento, marcia indietro, il ritornare sui propri passi Ogni passu, 'na m-missùta![o 'na carùta] = Ad ogni passo avanti, uno indietro![o una caduta] [cioè, il non procedere, il non poter o voler procedere, portare avanti o a termine una impresa] Sia come sottolineatura di un modo di procedere inconcludente che come malaugurio. Mistèri (sing e pl.)= 1.arte, professione, conoscenza capacità applicazione lavorativa specifica - 2.( più raramente Mistèru) uno degli attuali venti gruppi scultorei in legno tela e colla,supportati da una base lignea intagliata detta -> vara, poggiata una volta su forcelle poi su cavalletti di legno coperti dal 1950 da un manto nero detto -> 'a manta che reca impresso il nome del -> ceto di affidamento. Frutto di alto artigianato artistico locale del XVII -XVIII secolo riproducono i momenti più significativi della Passione e morte di Gesù Cristo. Il Venerdì Santo vengono portati in una maestosa processione per le strade della citta che si conclude nella tarda mattinata del sabato successivo. Per antica tradizione ciascuno di loro viene curato da un settore specifico (ceto) dell'Unione delle Maestranze e viene identificato per questa appartenenza forse più che per la specificità del momento rappresentato. Si parla allora di 'u mistèri-piscatùra (La lavanda dei piedi), 'u mistèri-muratura (La flagellazione), 'u mistèri-salinara ecc. Per la terminologia -> Dizionario dei Mistèri Chi mistèri fa to' patri? e to' màtri? [meglio sorvolare] 'Un-n'avìri nè parti nè mistèri [nè arti nè parti] = Non avere nè un capitale nè una specifica abilità lavorativa, cioè essere senza valore e senza significato Mistèriu = arcano, enigma, cosa inspiegabile o inconoscibile, impossibile a comprendersi Mìsticu = mistico (aggettivo e sostantivo), detto in tono sarcastico, col significato cioè di bigotto o bacchettone 'm-Mistùni = forte urto, cozzo, investimento. Qualcosa che arreca danno maggiore di una semplice -> 'm-mistùta 'm-Mistùta = urto di modesta forza, sbattuta contro qualcosa con conseguenze meno gravi di un -> 'm-mistùni Mizzànu = 1.di mezzo, che sta in mezzo - 2. il secondo di tre figli Mìzzica! = (esclamativo di stupore, con un sospetto di derivazione eufemistica): Per Giove! È incredibile! Davvero?! Mizzìna = (lett.: la metà); generalmente indica la metà di un tavolo rotondo, utilizzabile autonomamente come tavolo semicircolare. m-Marazzàtu = 1.chi è fortemente preso da una attività - 2. chi ha un certo malessere - 3. chi si trova in stato di disagio psicologico m-Maràzzu = 1.imbarazzo, ingombro, impedimento, intoppo, ostacolo - 2. ciò che genera agitazione o malessere Criàri m-maràzzu = 1.creare confusione - 2. generare disagio psicologico Avìri m-maràzzu ri stòmmacu = soffrire di una costipazione m-Mèssiri = -> mèssiri Mòddru = 1. non duro, soffice, che cede alla pressione - 2. lento, privo di energia - 3. dolce, effeminato Pani moddru = pane soffice, fresco di forno, facile da addentare Moddru no' travagghiàri = lento nel lavorare Sèntisi moddru-moddru = sentirsi svuotato di energie Manu-moddri = chi si lascia sfuggire le cose di mano, per debolezza o per ignavia Acquà moddra o muddràcchiara = acqua di pozzo dal sapore più o meno cattivo 'Mpàsta mòddru e 'mpìccica rùru = (lett.: Impasta sofficemente e attacca con durezza)[ è detto di persona subdola che con modi apparentemente innocui colpisce fortemente, in profondità] ** Mogghi o Mogghie = moglie --> Mugghèri Mommu o Mommìnu = diminuitivo di Girolamo Ammuccàu, Mommu! = Se l'è bevuta, Mommu![ si noti come l'onomatopeicità delle M ripetute fa di "Mommu" l'antonomasia della stupidità] Mora ( sost.fem., pl.: i Mori)) = la mora (pl.:le more) -> cèusa niura Mòraru = 1. modulo - 2.-> Termini marinareschi Mòriri o Murìri =1. morire (nel senso letterale) - 2. venire meno Mòriri di sùbbitu = morire di morte improvvisa, inattesa, rapida Tintu pi' cù mòri! = Il peggio tocca a chi muore! Male per chi muore![ i superstiti infatti si consoleranno] 'Un cuntu è parlari di morti, e 'n' aurtru cuntu è murìri! = Una cosa è sproloquiare sulla morte, un'altra cosa è morire davvero! Fàri mòriri cu' fètu-ri-carvùni = Far morire qualcuno (di rabbia) nella, con e per l' indifferenza assoluta [quella per ossido di carbonio è infatti detta "morte silenziosa"] Mòrsi cù mòrsi e cù amavu pèrsi/...= È morto chi è morto e chi amavo ho perduto/..... Fari mòriri addrìtta = terrorizzare, spaventare a morte Mòrta, sùgnu! = 1.Sono sbalordita, esterrefatta! - 2.Sono stanca all'eccesso! Sono al limite del collasso! - 3. Sono perduta! Mègghiu mòriri! = Sarebbe preferibile morire piuttosto che.... Mèttisi a lu mòriri = esporsi, spingersi sino al limite di un rischio mortale Mòriri di fami, di friddu, di sonnu, di rabbia = Fig.: essere al punto limite a causa di... Si Cola cacàva, 'un murìa! [Non importa chi sia il Cola della situazione. Notare il periodo ipotetico costituito da due imperfetti. Sta ad indicare qualcosa di ovvio, di evidenza assoluta tanto da essere utilizzato ironicamente in contesti di vacuità lapalissiana. Si sapi unni si nasci, ma 'un-si-sàpi unni si mori. Morsu = 1.morso ( atto ed effetto del mordere) - 2. boccone, piccolo pezzo, tocco - 3. assillo, tormento - 4.finimento Morsu ri cani = il morso del cane (la mozzicata del cane) Un morsu ri pani = un boccone di pane Pìgghiati 'dru morsu chi poi agghiùttiri = Prenditi (ingoia) quel morso che puoi inghiottire [Non andare oltre le tue possibilità] I morsi ru friddu, da cuscienza = i morsi del freddo, i tormenti della coscienza 'U morsu du cavaddru = il morso, quella parte del finimento che si mette in bocca al cavallo per guidarlo Morti (sostantivo f.) = 1.morte - 2. feritòia, buttatutto (buco praticato nella parte più bassa dell'impluvio del cortile esterno per la raccolta delle acque reflue o piovane. Era fornito generalmente di sifone per contenere le esalazioni della rete fognaria). A' mòrti sula 'un c'è rimèdiu! = (consolatoria): Solo alla morte non c'è rimedio! Fàri 'a mòrti r'u surci = fare la morte del sorcio [cioè restare inopinatamente intrappolato] Mèttiri 'a mòrti all'occhi = usare tutti i mezzi e gli argomenti per convincere quasi a forza l'interlocutore Vìriri 'a mòrti cull'òcchi = scampare ad un pericolo gravissimo Pàriri 'a mòrti = sembrare, somigliare alla morte; essere decisamente mal ridotto Chìssa è 'a so' mòrti = questa è la sua morte, il suo modo di morire bene [lo si dice generalmente del modo più consono di preparare una deteminata pietanza Addisiàri 'a morti = augurare ed insieme desiderare ardentemente la morte di qualcuno Mòrti addisiàta 'un-n' arriva mai! Morticèddru = morticino, piccolo morto (senza necessario esclusivo riferimento alla giovane età del defunto) Mortu (sostantivo m.) = morto, defunto, cadavere, spoglie mortali I morti = 1. i morti, i defunti- 2.['u iòrnu 'e' morti] il giorno della commemorazione dei defunti (2 novembre) Èssiri mortu nall'ovu = lett.: essere morto gìà nell'uovo (come un pulcino); fig.: essere privo di vitalità, detto di chi non da segno di autonoma iniziativa e di reattività. -> Murtacìnu Iucàri cu' mortu = giocare a carte in tre con un quarto giocatore inesistente, virtuale, le cui carte sono gestite da uno dei tre partecipanti contro gli altri due 'U stèssu mòrtu 'nsìgna a chiànciri = (Lo stesso morto insegna a piangere)[ le stesse circostanze suggeriscono i comportamenti da seguire] Quattru òmini ci vònnu pi' livàri un mortu ri'n-casa, pensa pi' unu vivu = (Servono quattro uomini per portar via un morto dalla sua casa, figurati cosa potrà volerci per portar via un uomo vivo) [ È difficile cacciar via da un posto chi non intende andarsene] Nun c'è mortu senza cantu, nun c'è zita senza chiàntu = (Non c'è -> bìsitu (lutto, funerale) senza momenti di ilarità, non c'è festa di matrimonio senza un momento di commozione) [ma, est modus in rebus]. Purtari 'u mortu a cacàri = (fig.) usare cautele e delicatezze ridicolmente esagerate e fuor di luogo. Moru = 1. modo, maniera, guisa - 2. uomo nero, di pelle scura - 3. persona di capelli neri, scuri Fari a moru so' = Agire alla sua maniera, secondo le sue (proprie) abitudini, a suo piacimento e vantaggio. Ma chi moru è? = Ma che maniere sono? Parlava a moru ri gnìsi = Parlava come gli inglesi ( cioè parlava inglese). Chissu 'un-n'è moru! = Questo non è modo di agire! C'è moru e moru! = C'è modo e modo (di agire)![Chiaro il tono di riprovazione] Morvu = 1.moccio, nuco nasale [-> murvùsu] - 2.(raramente) morbo, malattia infettiva Ognunu s'allìcca 'u so' mòrvu =(lett.: Ognuno si lecchi il proprio moccio!)[ Fig.: Ognuno badi agli affari suoi! oppure, meno biecamente,: Ognuno ha già da provvedere alle proprie esigenze, pene] Allìcca-mòrvu = così erano chiamati i -> picciuttèddri di stràta che avevano "le candele accese", cioè i mocci al naso, e non avevano fazzoletti a disposizione Avìri un morvu = Avere una malattia infettiva (non definita) *** Motu = 1. movimento - 2. impeto - 3.dispiacere - 4. malattia dei nervi (apoplessìa, colpo apoplettico) Mettisi in motu = avviarsi, muoversi verso Di motu propriu = spontaneamente, per proprio impulso Ci pigghiàu un motu = 1.Ne ha avuto un grosso dispiacere - 2. C'è rimasto di stucco T'avissi a-vèniri un motu! = Ti venisse, ti pigliasse un colpo! Mòviri = muovere, spostare, mettere in moto [-> smòviri] Mòviti ri ddròcu! = Dai, comincia a camminare! (come: Mòvi i péri! = Metti in moto i piedi!) 'Un ti mòviri ri 'ddròcu! = Stai fermo, aspetta li! 'Un s'àvi a sèntiri mòviri mancu 'na fògghia! = (Silenzio assoluto). Non si deve sentire muovere nemmeno una foglia!
3. -->Termini marinareschi Masculiàta = 1. atto degno di un maschio o comunque in sintonia con l'essere maschio - 2. il momento finale, intenso, apparentemente inarrestabile ed interminabile, dei botti dei giochi di fuoco artificiale. Màsculu = maschio Màsculu o fimmina ? Màsculu, màsculu! [ Maschio! anche come emblema della positività o comunque di esito positivo] 'U màsculu-bèddru ci porta i rinàri e 'a mamma-leta ci appàra 'u falàri = Il figlio maschio ben riuscito porta a casa i soldi e la madre gli porge il grembiule ( in segno di gioia) Iccàri l'acqui fòra = buttare le acque (del parto) fuori (di casa)[per la nascita di un maschio]
Iccàri l'acqui rìntra = buttare le acque (del parto) dentro (casa) [per la nascita di una femmina] Masi o Masìno = aferesi e diminuitivo di Tommaso 'Unn'è Màsi, è 'u zù-Biàsi = Non è Masi, è lo zio Biàsi (Biagio) [= Se non è zuppa, è pan bagnato] Masinnò! = ma, sennò, altrimenti, in caso contrario [minaccia esplicita in caso di diniego] Massàru (plur.: massàra o massari) = 1. operaio addetto ai lavori pesanti e in particolare ai traslochi e ai trasporti di mobili e masserizie varie -> sturnàri e -> carriàri. - 2. fattore di una impresa agricola ( -> curatolo ) 'A Marònna ( Màtri-'a-Piatà) ri massàra = il simulacro della Madonna portato in processione il Martedì Santo e vegliato tutta la notte in un casotto istallato a Piazza Lucatelli a cura del ceto dei massari Màstica (sostantivo) = pallina del diametro di 2 cm o cuscinetto di gomma da masticare, antenata del chewing-gum Màstra = 1. la donna che, senza pubblici titoli o attestati, accudiva in casa sua i bambini di altre persone, come una specie di asilo-nido o prescuola privata - 2. la sarta o ricamatrice che curava l'apprendistato di ragazze che teneva anche come collaboratrici - 3. -> Termini marinareschi Ìri a' màstra = Andare ad apprendere il mestiere di sarta o ricamatrice presso l'atelier di una sarta o ricamatrice professionalmente abile, generalmente senza salario Mastrìa = 1. compenso del -> màstru ( avveniva a corpo e non a tempo) - 2. mano d'opera Cù paca màstru, 'un paca mastrìa = Quando si paga l'abilità non si paga mano d'opera, cioè l'abilità, la capacità va valutata in un modo diverso della semplice prestazione di mano d'opera. È quindi preferibile servirsi di chi ha l'arte nelle mani e costa di più che di chi possiede solo una blanda conoscenza e capacità tecnica. Màstru = artigiano maestro nel suo ramo, di lunga esperienza e comprovata abilità. -> Capu-màstru Màstru-calafatu, màstru-firraru, mastru-marina, mastru-muraturi, -> màstru-quartararu, mastru-r'ascia (falegname), [màstru-nutàru !!] Màstru-sala = durante una festa con ballo era l'incaricato di tenere l'ordine in sala, cioè di impedire che si mettessero in atto da parte dei più esuberanti comportamenti tali da destare reazioni immediate di gelosia o malintesi di "ordine procedurale". Era in genere persona rispettata che non di rado prendeva decisamente sul serio il suo incarico. Mi è stato detto che qualcuno di essi portava nel taschino della giacca, assieme al fazzolettino, una pistola ad un colpo, a scopo "persuasivo" o, meglio, "dissuasivo". Cù pràttica a' màstru all'annu addivènta maèstru -> Cù pràttica a maìstru all'annu è capu-mastru 'U màstru è màstru, ma 'u patrùni è capu-màstru = fig.: i consigli dell'abilità non possono che cedere di fronte alla volontà del mandante Màstru-Ràtu, mòrsi ammazzàtu = lett.: Mastro-regalato, è morto ammazzato [Come dire: Ci rissi 'u patri priuri a' matri batìssa: senza-rinàri, 'u-si-nni canta missa!] Matacùbbu = 1. oggetto voluminoso, ingombrante, pesante - 2.( per traslato) persona ingombrante, non partecipativa e inutile Matapòllu = madapollam, tela leggera per biancheria di uso corrente Fari 'urèddra a-matapòllu = Fari 'urèddra-fràrici = 'ncuttumàrisi, cioè rodersi dentro Matascìni = intrichi di poco conto, piccoli imbrogli, inganni dozzinali Matasciùna = -> Termini marinareschi Matrastra = -> marrastra (matrigna) Materia =1. argomento, motivo - 2. pus - 3. -> Termini marinareschi Èssicci materia ri discussioni = Èsserci motivo, argomento per far nascere una discussione, una disputa, un contrasto Abbocciari na' 'na materia = essere bocciato, non essere approvato, essere rimandato in una materia di studio Schimintàri 'u canfùgghiu pi' fari nèsciri 'a materia = spremere un foruncolo per espellere il pus Matìna = Mattina D''a matìna si viri 'u bongiòrnu = (fig.): ogni inizio lascia intravedere l'evoluzione (positiva o negativa che possa essere) Matinàta = mattinata 'A-matinàta fa 'a-iurnàta = (fig.): da ciò che si riesce a fare al mattino dipende l'esito complessivo, la resa di una giornata di lavoro, di applicazione Matràzza o Matrùni = disturbi allo stomaco di carattere nervoso, che si riteneva provocati dal "malocchio", e curabili quindi con pratiche esoteriche, pseudo magiche, o con l'intervento di una -> tùcca-stòmmacu e con la recita delle rituali -> raziòni Matri = madre Mà-àtri-mia! Arrìzzanu li carni! = (lett.) Mamma mia,( mi) si accappona la pelle [ in realtà è l'espressione di un finto stupòre e terrore] Beddra Matri = la Madonna [sia come invocazione che come esclamazione di stupore, spavento o insofferenza] Signa-matri = Signora-madre, in segno di antico, forte rispetto Matri-rànni = (grand-mère) nonna Matri mìa, ru Càrminu! = invocazione, ed esclamazione di sorpresa o insofferenza Matriàli = materiale, grossolano, pesante, cafone (detto di persona o di cosa). Matrùni = -> Matràzza Mattànza = fase finale, cruentemente conclusiva, della cattura dei tonni in una tonnara -> Termini marinareschi Mattarèlli (o Carrovàna) = scaricatori di porto che agivano di conserva trasportando in spalla i -> cartèddri carichi di mercanzia da bordo nave a terra attraverso una -> vancàzza Matticàna = -> Termini marinareschi Matticànu = guèrcio, cieco da un occhio Orvu-matticànu! =Accecato!! [come rimprovero per una distrazione] cioè: Distratto! Disattento! Matticàta = -> Termini marinareschi Màttitu = tempo di -> matticàta Màttula =1. bambagia, cotone idrofilo - 2. cosa delicata, morbida Fàttu ri màttula = (fig.): cosa o persona eccessivamente delicata, facilmente danneggiabile Mattulùsu = che somiglia alla -> màttula, che pare fatto di màttula, delicato Màu =1. mago, astrologo - 2. personaggio delle favole rappresentato come un vecchio omniscente e saggio Mazzacàni ( o Mazzacànu) = grosso sasso di forma irregolare, utile solo per la sua consistenza materiale Mazzamàgghia = marmaglia, insieme di ragazzini, e no, indisciplinati e spegevoli Màzzara = sasso, più o meno grosso, usato come zavorra o, legato ad una cima, come àncora per reti calate o piccole imbarcazioni Ma va' èttati a-m- màri cu 'nna màzzara 'n-còddru e cu l'acqua a nèsciri = ironico, ma completo invito a smetterla. Buttati a mare, con una zavorra al collo e nelle condizioni propizie della marea in deflusso. Perché il "suicidio" consegua effetto certo e senza ammorbare il porto. Ammazzaràtu = appesantito, come per avere addosso una -> màzzara [Mi sèntu 'i àmmi ammazzaràti = Mi sento le gambe appesantite...] Mazzètta = 1. martello col manico corto - 2. fascio di banconote Pigghiàre 'a mazzètta = accettare un benificio (generalmente in soldi) per corrispettivo di una corruzione o concussione ** Mazzòcculu = mazzapicchio, martello di legno dei bottai Mazzòla = mazzuòla, mazza, piccolo bastone di legno Passàri a mazzòla = "ammorbidire" qualcosa (o qualcuno) con un trattamento intensivo ed integrale di colpi, generalmente misurati, di mazzòla (anche metaforicamente) -> mazzuliàri Mazzu = 1. mazzo, fascio, gruppo, serie completa (pl. mazzi o mazza) - 2.(fig.) lombi, fianchi, a limite anche culo Centu liri 'o mazzu = cento lire al mazzo Iucàri cu' du' mazza 'carti = giocare con due mazzi di carte, cioè fare il doppio gioco, tenere i piedi in due staffe, agire equivocamente Si-nni èru: quattru a-màzzi e cinc' a-lìgna = (i soldi) se ne sono andati (in fumo, bruciati) quattro (una parte) per i mazzi e cinque (il resto) per la legna [metafora per descrivere una dilapidazione rapida] Fàrisi un mazzu tantu = impegnarsi decisamente in un lavoro sino a sfiancarsi, ed oltre Mazzuliàri = punire qualcuno con severità, senza sconti, ma non necessariamente con cattiveria. -> Passàri a mazzòla 'Mbracàri o 'Mracari = imbracare, disporre cavi attorno ad un carico, legare con una -> vraca 'Mbriacàrisi o 'Mriacàrisi = ubriacarsi 'Mbriacàrisi ri vinu-bonu = (lett.: ubriacarsi con del vino buono) [fig.: folleggiare a ragion veduta, per motivi validi] 'Mbriàcu o 'Mriàcu = ubriaco 'Ulìri 'a 'utti-china e 'a mugghèri-mbriàca = [desiderare cose che contrastano logicamente tra di loro] 'Mbrògghi o 'Mrògghi = debiti (lett.: imbrogli) Fàri 'mbrògghi = 1.contrarre debiti - 2. imbrogliare, truffare, raggirare, andare contro le regole 'M(b)rugghiùni = 1. imbroglione - 2. chi si è riempito di debiti avendo già l'intenzione di non onorarli e intende continuare a farlo Mécciu = riferito ad "occhio" ?? ********* 'Mèci o 'nmèci = per aferesi di invèci, invece Mègghiu = meglio, avverbio e aggettivo (migliore) Mègghiu mùtu! = Sarebbe preferibile essere muto (privo della parola, o comunque restare in silenzio), piuttosto che (avendola o parlando) dimostrarsi stupido Mègghiu ri nénti, maritu vecchiu; quannu-no' servi pi' quariàri 'u lettu ! (= meglio che niente, il marito vecchio; quanto meno è utile a riscaldare il letto!) [ecquivalente a: Ogni ficatèddru ri musca fa sustanza. Cioè anche in ciò che è minimo c'è, opportunisticamente, di che servirsi ed accontentarsi] Mègghiu 'un riri, chi riri = (lett.: meglio non dire, che dire) [meglio restare zitti piuttosto che parlare (troppo)] Mègghiu riri: chi sàcciu! E nno: chi sapìa! = È preferibile essere prudenti e pensarci prima( e dirsi " Non si sa mai!") piuttosto che essere incauti e giustificarsi dopo, a guaio accaduto, col chiedersi "Cosa potevo saperne?" Mègghiu russiàri 'nna 'ota, chi gianniàri tanti 'oti = È preferibile arrabiarsi (diventare rossi, farsi venire il sangue in faccia) piuttosto che impallidire (per timidezza o indecisione) tante volte Mègghiu suràri chi tùssiri = È meglio sudare (per essersi troppo coperti per prudenza) che tossìre ( per buscarsi una malattia per superficialità) [ Il significato traslato appare ovvio]) Mègghiu un ovu 'st'iòrnu chi dumani 'na addrìna = Meglio un uovo oggi, che domani una gallina Mègghiu 'u-tìntu-pruvàtu, chi 'u bonu a pruvàri = Meglio il "cattivo" di cui ben si conosce il carattere che "il gentile" tutto da scoprire La mègghiu paròla è chiddra chi 'un si rici = La parola migliore è quella non che non si è detta 'A mègghiu gioventù su' li...... = La migliore gioventù è rappresentata da...... Migghiulìddru = un poco meglio Stàri megghiulìddru = Sentirsi un poco meglio (di salute), essersi avviato sulla via della guarigione Mêli = miele A' parti d' 'u maritu: spìnci c'acìtu. A' parti d' 'a mugghèri: spìnci c'u mêli (= Ai parenti del marito: ciambelle con aceto: Ai parenti della moglie: ciambelle al miele) [ Ai parenti del marito vanno generalmente riservati minori complimenti rispetto a quelli riservati ai parenti della moglie] Avìri 'u mêli 'n-mùcca e 'u-riàulu 'n-còri ( =Avere il miele in bocca e il diavolo nel cuore) [ Comportarsi ipocritamente: col sorriso sulle labbra e il malanimo dentro] Mènnula = mandorla (il frutto e seme del mandorlo) Bèddru spìcchiu ri mènnula amara! = Fig.: Bell'esemplare di spaccone! Latti di mènnula = latte di mandorla, bibita a base di mandorle dolci Mènnula atturràta = mandorla tostata -> calia -> caliàre Mènnula muddrìsa (o cavalera) = mandorla a guscio fragile Mènnula ruci = mandorla dolce Mènnula rùra = mandorla a guscio duro, resistente Pasta di mènnule = pasta di mandorle -> marturàna Pétra-mènnula = -> cubbàita Mennulàta o Minnulàta = (mandorlata) 1. bevanda a base di latte di mandorla - 2. dolce a base di mandorle intere e zucchero Mènnulu = mandorlo (albero) Mèrcuri ( arcaico: Mèccuri) = mercoledì Mèrcuri: metti 'u pani nne' vèrtuli = di mercoledì metti il pane nelle bisacce (e vai!) [Cioè è giornata propizia all'intraprendere] Mèrgula (pl.: Merguli) = 1.smerlo. Ricamo eseguito nell'orlo di un indumento (o tenda) secondo una linea ondulata o spezzata - 2. orlo non regolarmente dritto ma a saliscendi, per inabilità o errore dell'esecutore o per danneggiamenti ripetuti e non riparati a puntino Mèricu = medico 'U mèricu-piatùsu fa 'a chiàia vilinùsa (..fa vèniri 'i chiaie) = Il medico pietoso, compassionevole, causa piaghe velenose, cancrenose [Fig.: Non essere drastici, quando è necessario, genera effetti indesiderati, perniciosi] U mèricu, p' 'a via, 'un-canùsci malatìa = Il medico, per strada, non riconosce la malattia! [ Un professionista non si presta a consultazioni volanti, per strada, e, di conseguenza, senza onorario] Mirichìcchiu = (dispregiativo) medico di poca scienza e capacità 'Mèrnu o 'mènnu = inverno 'Mèrnu-rànni = pieno inverno (Pari 'mèrnu-ranni! = sembra di essere in pieno inverno!) 'Unni si fa 'a 'stàti, sifa 'u 'mèrnu! = Dove si trascorre l'estate, si trascorre anche l'inverno! [Fig.: In caso di necessità, dove si è goduto si resta anche a soffrire. Cioè assieme alle gioie bisogna condividere i dolori!] Mèssiri o m-mèssiri =1. indietreggiare, arretrare, camminare all'indietro - 2. regredire, fare regressi, andare peggio, peggiorare
..-> Ìri 'nn-arrè 'm-Missìti! = Indietreggiate! Ìri a 'mèssiri, comu l ' 'àmmaru! = Andare all'indietro, come il gambero! [Cioè: Peggiorare, invece di migliorare!] 'Mèsta ri cuscìnu = federa di cuscino 'Mèstiri = urtare, investire, collidere, sbattere contro qualcosa o qualcuno, entrare in collisione Irisìnni a 'mèstiri = andare (più o meno consapevolmente) a sbattere contro qualcosa o qualcuno [trasl.: andare incontro ad un disastro, incamminarsi verso un insuccesso] 'Mèstiri unu a mali paròli = aggredire qualcuno con parole pesanti Purtàri unu a 'mèstiri = dare cattivi consigli a qualcuno, agire in modo da procurare danno a qualcuno Mèttiri = mettere, porre, aggiungere Mèttiri i carti 'n-tàula = dichiararsi, dichiarare le proprie intenzioni o condizioni, esporre gli argomenti di cui si dispone Mèttici manu = Cominciare ad occuparsi di una data cosa Mèttiri manu = Cominciare a lavorare, iniziare un'attività Mèttiri 'n-crùci = chiedere insistentemente, supplicare qualcuno per ottenere qualcosa, sollecitare pesantemente qualcuno per conseguire un determinato obiettivo Mèttiri 'n-mùcca = 1. assaggiare - 2. (Fig.) fare qualcuno oggetto di maldicenza Mèttiri ri-n-càpu = (lett.: mettere di sopra) scommettere contro Mèttiri ùcca = mettere bocca, interloquire, dire la propria Mèttisi = mettersi Mèttisi 'a facci-ri-fìssa ..pi'-gghìri rìntra-'a-fissa! = Fingersi ingenuo per poter conseguire i propri obiettivi Mèttisi 'a testa a partìtu = rinsavire, mettersi la testa a posto, dare ordine al proprio modo di essere Mèttisi 'n-facci = 1. mettersi, porsi di fronte - 2. intestarsi un bene - 3. -> Termini marinareschi Mèusa = (foresterismo): milza Mezziurnàzzi = -> Termini marinareschi Mèzzu = (agg. e sostantivo, in tutte le accezioni) mezzo Mezza-cazzòla = 1. l'aiutante del muratore - 2. (fig.) operaio poco abile Mezza-cugnìtta = (lett.: mezza-toppa) basso di statura, fisicamente poco sviluppato. -> 'Ntricchiàtu 'Mèzzu o 'N-mèzzu= in mezzo, nella parte centrale, mediana 'A iurnata ri 'n-mèzzu = -> Termini marinareschi Assittàrisi 'n-mèzzu, comu ..Bertu-nàtica = Fig.: intromettersi, di propria iniziativa, senza averne titolo; essere o fare lo scocciatore 'Mèzzu l'ìsuli = -> Termini marinareschi 'Mèzzu 'i nassi = [(incappare) in una situazione difficile ] -> Termini marinareschi 'Mèzzu 'u latti = 'mèzzu l'Arti = in Via Delle Arti [similmente: 'mèzz' 'i putièddri = in Via Botteghelle] Ri 'n-mèzzu = della o dalla parte centrale, della o dalla parte migliore. - -> Termini marinareschi Mìcciu = stoppino di candela ad olio o di lume a petrolio, costituito da un cordone di bambagia o da una striscia di panno o altro unto Èssiri a' fini ru mìccio = (Fig.) essere alla fine della vita [Ci finìu 'u mìccio = È morto] Sèntiri fetu ri mìccio = Lett.: Sentire l'odore dello stoppino (che va spegnendosi) [Fig.: intuire o presentire che qualcosa non va, che c'è qualcosa di nascosto, di non detto] Èssiri comu a Don Cola-mìcciu chi ogni cosa ci fa 'nfàcciu = essere intollerante, suscettibile, brontolone, poco paziente Micìddi = (lett.: omicidi) insinuazioni, falsità, cattiverie Mèttiri-micìddi = seminare zizzania, fare insinuazioni più o meno deliberatamente false allo scopo di aggravare le relazioni già tese tra due persone o due famiglie o gruppi per una contorta psicologia e non necessariamente per trarne vantaggio personale Miciddiàru o miciràriu = uno che gode a mettere -> micìddi tra gli altri Fàusu e miciddiàru = (di qualcuno che è) falso e seminatore di zizzania Migghiariato = -> Termini marinareschi Mìgghiu = miglio marino, pari a 1852 metri Luntànu ri mia un mìgghiu! = Stai lontano da me (parecchio)! Milànu = -> Termini marinareschi Milìddra (pl. Milìddri) =1. biscotto di pane piccolo e rotondeggiante detto pure -> viscòttu ri zìta perché veniva offerto agli invitati nelle feste di nozze - 2. fig.: testicolo Ma chi stai mangiànnu, milìddri? = Domanda spesso rivolta, con sgarbo ed irritazione, a chi sta mangiando rumorosamente Milingiàna = melenzana Scuppulàri milingiàni = (lett.: togliere la -> còppula alle melenzane) fare qualcosa di poco utile e necessario, attività indesiderabile perché priva di valore e non apprezzabile. Passare il tempo senza utilità Milingiàna fantòfula = (cosa moscia ?) ? ******************* Milunàru = chi vende (ma anche chi molto appetisce) i -> milùna Milunèddru = diminuitivo di -> Miluni, meloncino Milùni (pl. milùna) = melone Milùni r'-acqua = di grossa taglia, dalla scorza verdognola e dalla polpa rossa, cocomero Milùni ri-tàula o ri-ciàuru, di taglia più piccola, dalla scorza giallo-verdognola e dalla polpa bianco-giallognola, profumato Milùni ri Pacèca = un particolare tipo di melone ri-tàula Milùni-chiusu = qualunque cosa bisogna accettare senza poter fare prima una "prova" e quindi possibile fonte di sorpresa più o meno sgradevole. Esempio: il matrimonio 'U milùni ci 'nduppàu = il melone (gli è toccato, spettato, capitato) si è rivelato buono, ben scelto. Ha avuto fortuna nella scelta fatta. Munacèddri = specie di pesci scuri . * Minàta = 1. masturbazione, l'atto autoerotico maschile - 2. cosa o persona vile, di nessun valore, mal fatta, mal riuscita, brutta Mìnchia = membro maschile, pene nello stato di quiescenza [in contrapposizione a -> cazzu]. Da ciò il carico negativo che accompagna il termine nelle varie situazioni d'uso. Mìnchia carricàta ri pàssuli = (Lett.: pene imbottito di uvetta secca) - [Quando perfino l'imbottitura è inadeguatamente ridicola!] Mìnchia-cull'occhi = detto di maschio considerato pezzo di carne inutilmente fornita di occhi Mìnchia-lènta = persona straordinariamente inutile Mìnchia-marina = (scientificamente: Oloturia) Fig.: soggetto fornito di forma "usurpata"- Sostanza che non corrisponde alla forma. Mìnchia-patuvàna = come prima (ma senza chiare e conosciute motivazioni) Mìnchia-pèrsa = nel senso di sprecata, malamente o immeritatamente attribuita e posseduta [Derivati eufemistici interiettivi: Mìzzica! - Miih! - Mìu, mìu!] [Sinonimi: pisèddru, bàcara, torcia, ciòlla, pipìa,gnòccula, magliu, cazzu, ancìddra ri vràca] [In altri lidi cfr. G.G. Belli: er Padre de li Santi] Minchiòzzu = raggrinzamento o annodatura dell'angolo o dell'orlo di una tela (ad esempio di un lenzuolo) perché possa appigliarsi ad un punto di appoggio ( ad esempio un angolo del materazzo) Minèstra = minestra O ti mangi 'ssa minèstra, o ti 'etti d'a finèstra [Bere o affogare; non c'è scelta!] Minesthra scafàta (scafazzàta ?) = (lett.: mal rimestata) Fig.: intervento tardivo, malaccorto e controproducente Minicu-cacu =(lett.: Domenico che se la fa addosso) persona insignificante, senza costrutto, inaffidabile, immatura, timorosa, senza voce in capitolo, ......... Minna (pl.: minni) = mammella, seno E ssu'-mmìnni...c'èmu 'n-casa! Nello scorgere e nel voler sottolineare l'apparizione di un bel seno femminile l'esclamazione:"E ssu'-mmìnni = Queste si che sono mammelle!" viene mimetizzata con l'isofonico " E s' 'un-mmìnni = E se non è venuta" a cui segue non necessariamente il "...c'èmu 'n-casa!= Ci andiamo a casa!" esplicativo, conclusivo, giustificatorio. [-> Carìssimu...si 'un-n'agguantàssimu!] Minna o minnùzza ri vergini = dolce dall'aspetto chiaramente evocativo Fàrisi nàtichi-e-mìnni! = 1. ingrassarsi vistosamente - 2.[fig.] farsi i bagni, cioè guadagnare lautamente Minnèddra = il rubinetto rapido in legno del -> valliròttù di vino dal quale si beveva -> affunciànnu a turno senza -> schifiàrisi - 2. [fig. sarcastico ] fonte illegittima o abusiva di sostentamento Minnìtta = vendetta Fari minnìtta = 1.vendicare, vendicarsi - 2.prendersi completa soddisfazione, fare piazza pulita, distruggere 'Ulìrini minnìtta = volerne, pretenderne vendetta, somma soddisfazione Mìnnula = varietà di pesce -> Termini marinareschi Minnulàta = -> Mennulata Minnùsa = aggettivo usato per indicare una donna dotata di seno vistoso Minnùzza = (vezzegiativo) piccola -> minna o (dispregiativo) minna piccola Minòrtu = rafforzativo di -> tortu (inteso come storto, piegato) Tortu-e-minòrtu = molto torto, tortissimo, piegatissimo, contortissimo ** Minsùddru = 1. gemello - 2. -> Termini marinareschi Minutàgghia = l'insieme delle cose minute, piccole, di poco conto Minutèddru o Minutìddru = di piccola statura, di modesta dimensione Minuzzàgghia = l'insieme dei pezzi di scarto, di avanzi Minuzzàri = sminuzzare, tagliare a piccoli pezzi, pascere o porgere a piccole dosi Tàula-tunna, e pani-minuzzàtu = (Ritrovarsi o pretendere) tavole imbandite e pane già sminuzzato, cioè avere o chiedere vita facile e allegra [ detto generalmente in tono di critica] Minzògna (pl.: Minzògni) = menzognia, bugia, ciò che non corrisponde volutamente alla verità Iò sàcciu 'na canzùna ri minzogni -> Autru: Canti Minzugnàru = -> Munzignàru Miòlu = 1.mozzo di una ruota - 2. -> Termini marinareschi Miràculu = 1. evento soprannaturale scientificamente inspiegabile, iscrivibile ad intervento divino - 2. fisima , idea fissa senza fondamento - 3. ex voto (quadro o oggetto di valore o significativo per chi lo dona, offerto alla Madonna di Trapani o a ->Santu-Patri (o ad altro Santo) per grazia ricevuta, aventi tema o generalmente attinenza con episodi di salvamento in mare o da attacco di animali o di malattia grave) 'U miraculu di Santu-Iùncu: 'a addrìna nìura fici l'ovu biàncu! = ( Il miracolo di un Santo che non esiste: la gallina nera ha fatto l'uovo bianco) [serve a sottolineare e stigmatizzare una banalità quotidiana presentata come se si trattasse di una eccezione alla regola] Miraculùsu = 1. facile ad allarmarsi, esageratamente attento al proprio benessere specialmente fisico, estremamente suscettibile davanti agli eventi esterni, in costante ed indefettibile allarme reattivo - 2. generalmente relativo ad un Santo proclive a dispensare miracoli 'm-Mircàtu o 'm-Miccàtu = di prezzo basso, abbordabile [oggetto da mercatino] Accattàri 'm-mircàtu e vìnniri-caru [il sogno di ogni commerciante: comprare a poco e vendere a caro prezzo] Mirè = (avverbio) pure, anche, ugualmente, magàri 'm-Mìria = invidia 'A 'm-mìria ci mancia l'occhi! = L'invidia gli mangia gli occhi!(lo divora!) Si 'a 'm-mìria fussi vàddrara... = Se l'invidia fosse una grossa ernia [bisaccia]....(sarebbe un grosso difetto.. ben visibile) Megghiu 'm-mìria chi piatà = meglio essere oggetto di invidia che di pietà Miricamèntu = 1. medicamento - 2. rimedio Ogni 'nsignamèntu è miricamèntu ** = in ogni circostanza l'esperienza fatta serve a lenire la sofferenza patita ** Miricàta = 1.medicata - 2. medicina - 3.rimedio Canùsciri, sapìri, truvàri 'a miricàta = (fig.) conoscere, intuire, trovare ciò che serve per porre rimedio ad una certa situazione Mirichìcchiu =(dispregiativo) medico di scarsa scienza e poca coscienza. Come per -> avvocaticchiu Mìriri = variante fonetica di -> vìriri, vedere 'Nn 'on mìriri-e-svìriri = in un vedere e svedere, tra una vista e una svista, in un attimo, -> 'nnà-na 'utàta r'òcchiu 'Miriùsu = invidioso 'U 'miriùsu mori cunfùsu! = L'invidioso muore turbato, disturbato nell'animo. Mirùddra = il midollo, cioè il cervello Sprèmisi 'a mirùddra = 1.spremersi il cervello, sforzarsi mentalmente - 2. (fig.) non capacitarsi Mi sprimìssi 'a mirùddra pi' capìri .... = Mi spremerei anche il cervello per poter capire..... Miscàgghi o mischìgghi = l'insieme indistinto dei ritagli e dei residui di generi alimentari vari messi insieme e così venduti a saldo, cioè a buon prezzo, dal -> pizzicàgnolu - In tono dispregiativo -> miscùgghiu 'Miscàri ( da -> ammiscàri) = mescolare 'Miscàri i carti =1. mischiare, mescolare le carte da gioco - 2.(fig.): cercare di generare confusione con il presentare le cose in modo volutamente disordinato, astruso, non veritiero per indurre in errore o non rendere comprensibile la situazione reale Miscàta =(aggettivo e sostantivo) 1.mescolata - 2. assortimento - 3.accoppiamento Mala-miscàta = rimescolata delle carte riuscita con esito sfortunato per insufficiente attenzione e pervicacia Pèrdiri pi' mala-miscàta = perdere in conseguenza di una rimescolata dall'esito sfortunato Mali-miscàti = detto di una coppia, marito e moglie dai caratteri incompatibili Malu-miscàtu = detto di qualcuno che frequenta cattive compagnie Mischinàzzu! = esclamativo compassionevole di -> mischìnu Mischìnu = (letteralmente: meschino) disgraziato, sfortunato, poveretto Mischìnu ri mia! = povero me! Miscùgghiu = mescolanza in tono ampiamente dispregiativo -> miscàgghi e mischìgghi Miserabbili = 1.degno di commiserazione - 2. di poco conto, scarsissimo - 3.indegno, mascalzone, di animo disprezzabile Misi = mese, una delle dodici parti dell'anno Missa = messa (celebrazione religiosa) 'A Missa si viri nne' chièsi rànni = (Lett.: La Messa si va a vedere nelle Chiese grandi) [Il valore di una persona (o di una cosa) lo si deve poter notare e valutare in circostanze ed occasioni adeguatamente significative] Si-sapìssi..'a mèzza-mìssa..! = [Se conoscesse anche solo una buona parte della verità...! (Chissà cosa potrebbe fare!)] Fàri perdiri 'a missa = Far perdere tempo inutilmente, tirarla per le lunghe Cantari o riri mezza-missa = Non raccontare tutta la verità Ci rissi 'u patri priuri a' matri batìssa: senza-rinàri, 'u-si-nni canta missa! [Ogni cosa deve avere un quid pro quo] Tutti li missi, all'altari-rànni! = tutto ciò che è buono finisce sempre allo stesso posto, alle stesse persone, come l'acqua al mare 'm-Missùta = arretramento, marcia indietro, il ritornare sui propri passi Ogni passu, 'na m-missùta![o 'na carùta] = Ad ogni passo avanti, uno indietro![o una caduta] [cioè, il non procedere, il non poter o voler procedere, portare avanti o a termine una impresa] Sia come sottolineatura di un modo di procedere inconcludente che come malaugurio. Mistèri (sing e pl.)= 1.arte, professione, conoscenza capacità applicazione lavorativa specifica - 2.( più raramente Mistèru) uno degli attuali venti gruppi scultorei in legno tela e colla,supportati da una base lignea intagliata detta -> vara, poggiata una volta su forcelle poi su cavalletti di legno coperti dal 1950 da un manto nero detto -> 'a manta che reca impresso il nome del -> ceto di affidamento. Frutto di alto artigianato artistico locale del XVII -XVIII secolo riproducono i momenti più significativi della Passione e morte di Gesù Cristo. Il Venerdì Santo vengono portati in una maestosa processione per le strade della citta che si conclude nella tarda mattinata del sabato successivo. Per antica tradizione ciascuno di loro viene curato da un settore specifico (ceto) dell'Unione delle Maestranze e viene identificato per questa appartenenza forse più che per la specificità del momento rappresentato. Si parla allora di 'u mistèri-piscatùra (La lavanda dei piedi), 'u mistèri-muratura (La flagellazione), 'u mistèri-salinara ecc. Per la terminologia -> Dizionario dei Mistèri Chi mistèri fa to' patri? e to' màtri? [meglio sorvolare] 'Un-n'avìri nè parti nè mistèri [nè arti nè parti] = Non avere nè un capitale nè una specifica abilità lavorativa, cioè essere senza valore e senza significato Mistèriu = arcano, enigma, cosa inspiegabile o inconoscibile, impossibile a comprendersi Mìsticu = mistico (aggettivo e sostantivo), detto in tono sarcastico, col significato cioè di bigotto o bacchettone 'm-Mistùni = forte urto, cozzo, investimento. Qualcosa che arreca danno maggiore di una semplice -> 'm-mistùta 'm-Mistùta = urto di modesta forza, sbattuta contro qualcosa con conseguenze meno gravi di un -> 'm-mistùni Mizzànu = 1.di mezzo, che sta in mezzo - 2. il secondo di tre figli Mìzzica! = (esclamativo di stupore, con un sospetto di derivazione eufemistica): Per Giove! È incredibile! Davvero?! Mizzìna = (lett.: la metà); generalmente indica la metà di un tavolo rotondo, utilizzabile autonomamente come tavolo semicircolare. m-Marazzàtu = 1.chi è fortemente preso da una attività - 2. chi ha un certo malessere - 3. chi si trova in stato di disagio psicologico m-Maràzzu = 1.imbarazzo, ingombro, impedimento, intoppo, ostacolo - 2. ciò che genera agitazione o malessere Criàri m-maràzzu = 1.creare confusione - 2. generare disagio psicologico Avìri m-maràzzu ri stòmmacu = soffrire di una costipazione m-Mèssiri = -> mèssiri Mòddru = 1. non duro, soffice, che cede alla pressione - 2. lento, privo di energia - 3. dolce, effeminato Pani moddru = pane soffice, fresco di forno, facile da addentare Moddru no' travagghiàri = lento nel lavorare Sèntisi moddru-moddru = sentirsi svuotato di energie Manu-moddri = chi si lascia sfuggire le cose di mano, per debolezza o per ignavia Acquà moddra o muddràcchiara = acqua di pozzo dal sapore più o meno cattivo 'Mpàsta mòddru e 'mpìccica rùru = (lett.: Impasta sofficemente e attacca con durezza)[ è detto di persona subdola che con modi apparentemente innocui colpisce fortemente, in profondità] ** Mogghi o Mogghie = moglie --> Mugghèri Mommu o Mommìnu = diminuitivo di Girolamo Ammuccàu, Mommu! = Se l'è bevuta, Mommu![ si noti come l'onomatopeicità delle M ripetute fa di "Mommu" l'antonomasia della stupidità] Mora ( sost.fem., pl.: i Mori)) = la mora (pl.:le more) -> cèusa niura Mòraru = 1. modulo - 2.-> Termini marinareschi Mòriri o Murìri =1. morire (nel senso letterale) - 2. venire meno Mòriri di sùbbitu = morire di morte improvvisa, inattesa, rapida Tintu pi' cù mòri! = Il peggio tocca a chi muore! Male per chi muore![ i superstiti infatti si consoleranno] 'Un cuntu è parlari di morti, e 'n' aurtru cuntu è murìri! = Una cosa è sproloquiare sulla morte, un'altra cosa è morire davvero! Fàri mòriri cu' fètu-ri-carvùni = Far morire qualcuno (di rabbia) nella, con e per l' indifferenza assoluta [quella per ossido di carbonio è infatti detta "morte silenziosa"] Mòrsi cù mòrsi e cù amavu pèrsi/...= È morto chi è morto e chi amavo ho perduto/..... Fari mòriri addrìtta = terrorizzare, spaventare a morte Mòrta, sùgnu! = 1.Sono sbalordita, esterrefatta! - 2.Sono stanca all'eccesso! Sono al limite del collasso! - 3. Sono perduta! Mègghiu mòriri! = Sarebbe preferibile morire piuttosto che.... Mèttisi a lu mòriri = esporsi, spingersi sino al limite di un rischio mortale Mòriri di fami, di friddu, di sonnu, di rabbia = Fig.: essere al punto limite a causa di... Si Cola cacàva, 'un murìa! [Non importa chi sia il Cola della situazione. Notare il periodo ipotetico costituito da due imperfetti. Sta ad indicare qualcosa di ovvio, di evidenza assoluta tanto da essere utilizzato ironicamente in contesti di vacuità lapalissiana. Si sapi unni si nasci, ma 'un-si-sàpi unni si mori. Morsu = 1.morso ( atto ed effetto del mordere) - 2. boccone, piccolo pezzo, tocco - 3. assillo, tormento - 4.finimento Morsu ri cani = il morso del cane (la mozzicata del cane) Un morsu ri pani = un boccone di pane Pìgghiati 'dru morsu chi poi agghiùttiri = Prenditi (ingoia) quel morso che puoi inghiottire [Non andare oltre le tue possibilità] I morsi ru friddu, da cuscienza = i morsi del freddo, i tormenti della coscienza 'U morsu du cavaddru = il morso, quella parte del finimento che si mette in bocca al cavallo per guidarlo Morti (sostantivo f.) = 1.morte - 2. feritòia, buttatutto (buco praticato nella parte più bassa dell'impluvio del cortile esterno per la raccolta delle acque reflue o piovane. Era fornito generalmente di sifone per contenere le esalazioni della rete fognaria). A' mòrti sula 'un c'è rimèdiu! = (consolatoria): Solo alla morte non c'è rimedio! Fàri 'a mòrti r'u surci = fare la morte del sorcio [cioè restare inopinatamente intrappolato] Mèttiri 'a mòrti all'occhi = usare tutti i mezzi e gli argomenti per convincere quasi a forza l'interlocutore Vìriri 'a mòrti cull'òcchi = scampare ad un pericolo gravissimo Pàriri 'a mòrti = sembrare, somigliare alla morte; essere decisamente mal ridotto Chìssa è 'a so' mòrti = questa è la sua morte, il suo modo di morire bene [lo si dice generalmente del modo più consono di preparare una deteminata pietanza Addisiàri 'a morti = augurare ed insieme desiderare ardentemente la morte di qualcuno Mòrti addisiàta 'un-n' arriva mai! Morticèddru = morticino, piccolo morto (senza necessario esclusivo riferimento alla giovane età del defunto) Mortu (sostantivo m.) = morto, defunto, cadavere, spoglie mortali I morti = 1. i morti, i defunti- 2.['u iòrnu 'e' morti] il giorno della commemorazione dei defunti (2 novembre) Èssiri mortu nall'ovu = lett.: essere morto gìà nell'uovo (come un pulcino); fig.: essere privo di vitalità, detto di chi non da segno di autonoma iniziativa e di reattività. -> Murtacìnu Iucàri cu' mortu = giocare a carte in tre con un quarto giocatore inesistente, virtuale, le cui carte sono gestite da uno dei tre partecipanti contro gli altri due 'U stèssu mòrtu 'nsìgna a chiànciri = (Lo stesso morto insegna a piangere)[ le stesse circostanze suggeriscono i comportamenti da seguire] Quattru òmini ci vònnu pi' livàri un mortu ri'n-casa, pensa pi' unu vivu = (Servono quattro uomini per portar via un morto dalla sua casa, figurati cosa potrà volerci per portar via un uomo vivo) [ È difficile cacciar via da un posto chi non intende andarsene] Nun c'è mortu senza cantu, nun c'è zita senza chiàntu = (Non c'è -> bìsitu (lutto, funerale) senza momenti di ilarità, non c'è festa di matrimonio senza un momento di commozione) [ma, est modus in rebus]. Purtari 'u mortu a cacàri = (fig.) usare cautele e delicatezze ridicolmente esagerate e fuor di luogo. Moru = 1. modo, maniera, guisa - 2. uomo nero, di pelle scura - 3. persona di capelli neri, scuri Fari a moru so' = Agire alla sua maniera, secondo le sue (proprie) abitudini, a suo piacimento e vantaggio. Ma chi moru è? = Ma che maniere sono? Parlava a moru ri gnìsi = Parlava come gli inglesi ( cioè parlava inglese). Chissu 'un-n'è moru! = Questo non è modo di agire! C'è moru e moru! = C'è modo e modo (di agire)![Chiaro il tono di riprovazione] Morvu = 1.moccio, nuco nasale [-> murvùsu] - 2.(raramente) morbo, malattia infettiva Ognunu s'allìcca 'u so' mòrvu =(lett.: Ognuno si lecchi il proprio moccio!)[ Fig.: Ognuno badi agli affari suoi! oppure, meno biecamente,: Ognuno ha già da provvedere alle proprie esigenze, pene] Allìcca-mòrvu = così erano chiamati i -> picciuttèddri di stràta che avevano "le candele accese", cioè i mocci al naso, e non avevano fazzoletti a disposizione Avìri un morvu = Avere una malattia infettiva (non definita) *** Motu = 1. movimento - 2. impeto - 3.dispiacere - 4. malattia dei nervi (apoplessìa, colpo apoplettico) Mettisi in motu = avviarsi, muoversi verso Di motu propriu = spontaneamente, per proprio impulso Ci pigghiàu un motu = 1.Ne ha avuto un grosso dispiacere - 2. C'è rimasto di stucco T'avissi a-vèniri un motu! = Ti venisse, ti pigliasse un colpo! Mòviri = muovere, spostare, mettere in moto [-> smòviri] Mòviti ri ddròcu! = Dai, comincia a camminare! (come: Mòvi i péri! = Metti in moto i piedi!) 'Un ti mòviri ri 'ddròcu! = Stai fermo, aspetta li! 'Un s'àvi a sèntiri mòviri mancu 'na fògghia! = (Silenzio assoluto). Non si deve sentire muovere nemmeno una foglia!
'M
'Mpàcciu o Nfàcciu = impiccio,
fastidio, impaccio, impedimento, intralcio, ostacolo
Fari 'mpàcciu = mettere ostacoli, intralciare,
dare fastidio
Èssiri ri 'mpàcciu = essere di ostacolo,
di impedimento
Mi pari ron-Cola-Mìcciu: chi tutt''i cosi ci facìanu
'mpàcciu! = Mi sembri don Cola-Miccio cui tutte le cose davano
fastidio! [ Rimprovero per i brontoloni]
'Mpaiàri = mettere il giogo ai buoi o attaccare
il cavallo (o i cavalli) al carro. Forse da "appaiare", attaccare
due animali, fare una pariglia. Il contrario si dice -> spaiàri
'Mpaiàtu = aggiogato, assoggettato, ridotto
sotto il potere di qualcuno, costretto a lavorare come un animale aggiogato
'M-pàmpina (in pàmpina) = (lett.:
in foglia, meglio, come, a mo' di foglia)
Trimàri 'm-pàmpina = tremare (per il freddo
o per la paura) come una foglia
'Mpanàri = impanare, avvolgere qualcosa
nel pane grattuggiato prima di friggerla. Da cui: impanàta,
come la cotoletta detta alla milanese.
'Mpannàri / 'Mpannàrisi =
appannàre / appannarsi
'Mpappinàrisi = confondersi nel parlare,
mettersi a balbettare, incepparsi mentalmente
'Mpapucchiari / 'Mpapucchiàrisi
= imbrogliare, infinocchiare, confondere, turlupinare / imbrogliarsi,
confondersi, perdere il filo
'Mpapucchiàri 'u riscursu = confondere
il discorso (o una situazione) ricorrendo ai più vari argomenti
dialettici possibili e non, sino a perdere il filo logico e a non fargli
avere più né capo né coda
'Mpapucchiàri a unu = imbrogliare,
turlupinare qualcuno
'Mpapucchiàtu = confuso, contorto,
disordinato, privo di chiarezza
'Mparaggiàri o -> Apparaggiàri
= 1. pareggiare, rendere pari , rendere pariglia - 2. -> Termini marinareschi
[opposto a -> Spariggiàri]
'Mparamèntu = apprendimento, ed anche insegnamento
'Mparàri = 1.imparare, apprendere - 2.(ma
anche) insegnare
'Mparàri a rucaziòni = 1.imparare, apprendere
l'educazione, educarsi - 2. insegnare l'educazione, educare
Ma chi ti 'mpàranu a' scòla? = Ma cosa
ti insegnano a scuola? [con tono di riprovazione]
'Mpàra l'arti e mettila da parti! = impara un
mestiere e tienilo da conto!
'U-stessu-mortu 'mpàra a chiànciri! =Lett.:
Lo stesso morto insegna a piangere [ Fig.: è la situazione stessa
che indica il da farsi]
'Mparàri a spisi soi;a spisi r'àutru =
apprendere a proprie spese; ad altrui spese.
'Mparàtu = edotto, sapiente, esperto, atto
a
Nàsciri 'mparàtu = nascere già pronto,
atto a qualcosa [usato perlopiù in tono sarcastico]
Nùddru nasci 'mparàtu! = nessuno nasce
già esperto, pronto alla vita!
'Mpardàti = -> Termini marinareschi
'Mparintàrisi = imparentarsi, divenire
parente di qualcuno
'Mparintàtu = essere parente, essere imparentato
con qualcuno, essere affine a qualcuno
'Mpàru = (lett.: in pari) 1. favorevole
- 2. -> Termini marinareschi
Circàrisi 'u so' 'mpàru
= darsi cura dei propri interessi, perseguire il proprio vantaggio
'mparulàrisi = farsi
verbalmente una promessa matrimoniale
'Mpassulùtu = appassito, illanguidito,
ridotto come una -> pàssula
'Mpastàri = impastare, mescolare farina
e acqua per fare il pane o mescolare più prodotti insieme per amalgamarli
'St'iòrnu 'mpàsta e dumani camìa
= Oggi impasta il pane e domani riscalda il forno [si dice di chi
se la prende esageratamente ed inaccettabilmente comoda nel fare il proprio
servizio]
'Mpàstu =1. pastone, cibo preparato
per il pasto di animali - 2. lega metallica di bassa qualità e
modestissima resa
Fattu ri 'mpàstu = di qualcosa (o
di qualcuno) di cui non fidarsi, da cui non attendersi un buon risultato
'Mpastucchiàri = 1.impastocchiare,
pasticciare, confondere, fare un pastocchio, rendere intrigato - 2. ingannare,
imbrogliare, truffare
'Mpastucchiàri 'i facènni =
complicare le cose, rendere intrigate le vicende
'Mpastucchiàri a unu = imbrogliare, ingannare
qualcuno
'Mpatrunìrisi =1. impadronirsi, farsi padrone,
impossessarsi di qualcosa - 2. (fig.) rendersi particolarmente edotto
di un argomento
'Mpatrunùtu = impadronito, che ha preso
totale possesso, che si è appropriato
'Mpazzùtu = impazzito
'Mpènniri = 1.appendere - 2. impiccare
(-> 'mpìsu)
T'avìssiru a 'mpènniri! = Spero, mi auguro
che ti impicchino!
'Mpèu = impiego, mestiere, arte, ministerio,
ufficio
Canùsciri tutti 'i mali 'mpèi = essere
versato in tutti i mestieri più ingrati
Senza-'mpèu = nullafacente, senza arte (né
parte),senza mestiere, incapace in tutto, sfaccendato
'U 'mpèu ri Michilazzu: mangiari, viviri e stari
a spassu.
'Mpiattàri = 1. impiattare, mettere, porzionare
i cibi nei piatti per poi servirli a tavola - 2. Presentare un fatto,
una questione a modo proprio, secondo la propria ottica e convenienza
'Mpicciàri = impicciare, complicare, creare
problemi, rendere complesso e difficoltoso un fatto, un discorso
'Mpicciàrisi = l'atto di chi si intromette
in fatti che non lo riguardano direttamente, immischiarsi in fatti altrui
'Mpicciàtu = chi si trova negli impicci,
in difficoltà
'Mpiccicàri = incollare, attaccare, appiccicare,
unire una cosa ad un'altra, applicare, appioppare . -> appizzàri
e appiccicàri
'Mpìcciu = impiccio, fastidio, molestia
'Mpicciùsu = impiccione,chi
si intromette abitualmente, per carattere, nei fatti altrui
'Mpìgna = la parte anteriore della tomaia
di una scarpa
Facci-ri-'mpìgna = faccia tosta
'Mpignàri = 1. obbligare, costringere,
assumere un impegno, un obbligo - 2. costringere ad applicarsi, ad opporre
una resistenza accanita - 3.dare qualcosa in pegno a garanzia o in cambio
di un prestito - 4. riservare o fare riservare, prenotare
'Mpignàri 'a paròla = obbligarsi a mantenere
una promessa
'Mpignàri a unu = costringerequalcuno a stare
ben attento, a non distrarsi, ad applicarsi
'Mpignari l'oru = dare, portare al Monte di Pietà
(-> Sacru Munti) l'oro in pegno, a garanzia di un prestito
'Mpignari un ballu = prenotare un ballo
'U Sacru Munti 'un 'mpigna né chiàcchiari,
né tabacchèra ri lignu = Il Sacro Monte (di Pietà)
non accetta in pegno né chiacchiere né tabacchiere di legno
[ chi lo dice, cioè, intende dichiarare di non essere disposto
a lasciarsi impressionare e di prendere in considerazione solo i fatti
concreti e non le promesse]
'Mpignàrisi = 1. obbligarsi, assumere su
di sé un impegno - 2. applicarsi, opporre resistenza accanita -
3. dare qualcosa in pegno a garanzia o in cambio di un prestito
'Mpignàrisi a fari 'na cosa = assumere l'impegno
di fare una determinata cosa
'Mpignarisi no' travàgghiu = applicarsi decisamente
nel lavoro
'Mpignàrisi 'a cammìsa e puru l'òcchi
= convincersi, o essere costretti, a dare tutto quello che si possiede
in pegno, a garanzia di un prestito
'Mpillicciàri = 1.impiallacciare, rivestire
la superficie esterna di un mobile in legname comune con sottili fogli
di legname più pregiato - 2. fig.: fare una beffa a qualcuno
'Mpillicciatùra = 1. il rivestimento esterno
in legno più pregiato di un mobile costruito con legname comune
- 2. fig.: la beffa, in se stessa, fatta a qualcuno
'Mpìnciri = 1. inciampare,urtare contro
un ostacolo o qualcosa di imprevisto - 2. dare fastidio, urtare la suscettibilità
'Mpincìu ne' so' pèri (stessi)! = ha inciampato
nei suoi stessi piedi! [sarcastico, per chi dimostra di non avere grande
abilità]
Ci 'mpincìu! = (un determinato fatto o discorso)
gli ha dato fascidio, ha urtato la sua suscettibilità!
'Mpinciùni = graffio, strappo, l'effetto
e il segno dell''mpinciùta, cioè dell'aver 'mpinciùtu
'Mpinciùta = l'atto, in se stesso, dell''mpìnciri,
cioè dell'urtare contro qualcosa o dell'essere bloccato o ritardato
da qualcosa
'Mpiricuddràri = [lett.: mettere ->
piricùddri (peduncoli, legamenti)] creare vincoli, frapporre ostacoli,
remore
'Mpiricuddrùsu = soggetto ostinato nel
frapporre -> piricùddra (ostacoli)
'Mpirimèntu = impedimento, ostacolo, intralcio,
inconveniente
Ogni 'mpirimèntu servi pi' giuvamèntu =
ogni inconveniente può essere di giovamento [Non tutto il male
viene per nuocere]
'Mpirìri = 1. impedire, rendere impossibile
- 2. (marinaresco ) infilare, inferire, portare dentro
'Stu lulùri mi 'mpirìsci ri campàri
= questo dolore mi rende impossibile campare
Ti 'mpirìsciu ri fari 'na fissar'a = Ti impedisco
di fare una fesseria
'Mpirìri 'na cima na'-'na pulèggia = infilare
un cavo in una puleggia. Il contrario è -> spirìri (sfilare),
da cui -> spirùtu
'Mpirugghiàri = creare -> 'mpirugghi,
complicare, rendere più difficile, aggrovigliare, intricare, incasinare
Matassa 'mpirugghiàta = Fig.: faccenda complicata,
complessa, difficilmente districabile
'Mpirùgghiu = complicazione, difficoltà,
impedimento, intrigo, ostacolo, fastidio
'Mpirugghiùsu = che determina, genera complicazioni,
fastidi
'Mpirùni = con ai piedi le sole calze (->
pirunètta) Vedi -> Scàusu
Iri caminànnu 'mpiruni casa casa = girare per
casa con le calze ai piedi, senza scarpe
'Mpirùsa = ( 'a 'Mpirùsa) Lampedusa,
l'isola di Lampedusa.
'Mpisiccùtu = rinsecchito, disseccato,
ridotto all'osso
Siccu-'mpisiccùtu = molto secco (detto anche di
persona sofferente)
'Mpìsu (da -> 'mpènniri) = 1.
appeso - 2. impiccato - 3. -> Termine marinaresco
Facci ri 'mpìsu = (faccia da impiccato): 1.di
chi appare condannabile già nell'aspetto - 2. di chi ha l'aspetto
di un digià condannato
'Mpittàri = offrire, opporre il proprio
petto all'avversario (contrastare con decisione e coraggio qualcuno)
'Mpìzzu = sulla punta, sull'orlo, ai margini
'Mpizzu-'mpìzzu = proprio all'estremità
della punta
Sèriri 'mpìzzu = lett.: essere seduto sul
bordo e quindi in bilico. - Fig.: essere permaloso, eccessivamente suscettibile.
'mpòsta = 1. alla posta di qualcuno, in
attesa, in agguato, alle calcagna - 2. Termine marinaresco: sito
adatto alla pesca con le reti (adatto per la pesca con la lenza --> posta)
Èssiri misu 'mpòsta = essere appostato
in attesa di qualcuno o qualcosa, sorvegliare attentamente qualcuno o
l'evoluzione di un fatto
'Mprapucchiàri / 'Mprapucchiàrisi
= -> 'Mpapucchiàri / 'Mpapucchiarisi
'Mprìsa = (lett.: impresa): ostinazione
illimitata, irragionevole
'Mprisiare = insistere ostinatamente, con pervicace
fervore, non arrendersi mai nemmeno all'evidenza
'Mpisùsu = ostinato, pervicace oltre ogni
limite, ragione e convenienza
'Mpristàri = prestare, dare a prestito
'Un 'mpristàri, 'un pigghiàri, 'un fari
beni chi mali ti-n-ni-vèni = Non fare né chiedere prestiti,
non fare del bene perché te ne deriva del male
Si 'mpristari fussi beni si 'mpristassi anchi 'a mugghèri!
= Se l'atto del prestare fosse onorevole, si presterebbe pure la moglie!
[Ma, chiaramente, non lo è!]
'Mprònta = impronta, segno distintivo,
caratteristica
'Mprontàrisi = mettersi a disposizione,
dichiararsi pronto e disponibile
'Mpruntatùri = chi con facilità
o per carattere si dichiara e si dimostra pronto ad affrontare ogni tipo
di situazione
'Mpùddra = rigonfiamento, bolla sulla pelle
per contatto con caustici o per scottatura, vescichetta di -> acqua-giuggiana
o di pus
'Mpuddricèddra = piccola -> 'mpuddra
'Mpuddrùsu o 'Mpuddrurùsu
= pieno di -> 'mpùddre (usato per lo più come ingiuria)
'Mpunìri (p.p.= 'mpunùtu) = ->
Termini marinareschi
'Mpunturàri = eseguire la cucitura definitiva
in sostituzione di quella provvisoria detta 'ncìma (-> 'ncimàre)
'Mpupàri (p.p = 'mpupàtu)
= 1. agghindare, adornare, abbellire come una -> pupa - 2. manipolare,
truccare per dare a credere cosa diversa dalla realtà
'Mpuppàta = -> Termini marinareschi
'Mpurrìri = far soffrire, far schiattare,
far guastare il fegato a qualcuno (fig.)
'Mpurrìrisi = soffrire profondamente, guastarsi
il fegato (fig.), imputridire (nell'animo)
'Mpurrìtu o purrìtu = 1.
lett.: imputridito - 2.fig.:che ha sofferto profondamente
Fràriciu e 'mpurrìtu = lett.: fradicio
e imputridito, fradicio al massimo grado
Mòriri 'mpurrìtu = morire o
più semplicemente "scoppiare" per conseguenza di sofferenze
invincibili derivanti dal cattivo esito di un affare o tentativo o per
via delle -> nichèe, subite o tentate e non andate a
giusto effetto.
'Mpurvirazzàri = impolverare, ricoprire di polvere
'Mpustimàri = il progredire
di una -> 'mpuddra o di una ferita verso l'infezione
'A chiàia 'mpustèma = la piaga sta infettandosi
Sanghu 'mpustimàtu = sangue infetto, apportatore
di ulteriori conseguenze in aggravamento
'Mpustimàrisi = rodersi dentro senza possibilità
di incidere sulla causa e senza potere sfogarsi. --> 'Ncuttumàri
'Mpustimàrisi 'u sànghu = fare cattivo
sangue.
'Mracari = -> 'Mbracari
'M(b)ràzza o 'N-m(b)ràzza
= 1. in braccia, in braccio - 2. addosso, sopra
'Mriacàrisi = -> 'Mbriacàrisi
'Mriàcu = -> 'Mbriàcu
'Mrogghi = -> 'Mbrogghi
'Mrugghiùni = -> 'Mbrugghiùni
Mucàbulu (generalmente usato
al pl. Mucàbuli) = non "vocabolo", ma espressione,detto
particolare, modo di dire esemplare ed antonomastico, popolaresco, espressivo
e tipico, non necessariamente definito da una sola parola singola, talvolta
allusivo, tal'altra enigmatico e subdolo
Parlàri pi' mucàbuli = parlare
in modo allusivo, indiretto
Arristàri pi' mucàbulu = restare
per esempio, come detto esemplare, proverbiale, distintivo ed identificativo
'M(m)ùcca o 'n-mùcca
= in bocca ( -> ucca)
Muccatùri = (non prettamente
trapanese, ma un tempo di uso diffuso) fazzoletto
Muciàra = -> Termini marinareschi
Muddràcchiara = piuttosto molle,
detto di acqua di pozzo dal sapore non gradevole o addirittura cattivo
Muddralòra = fontanella, linea
di giunsione delle suture tra le ossa della testa dei bambini
Muddràri = 1.lasciare, allentare,
sganciare - 2. affibbiare, avventare, lanciare contro
Muddràri 'a cima = lasciare, allentare,
sganciare l'estremità di un cavo, di una corda per allontanarsi
Muddràri un timpulùni = affibbiare
uno schiaffo
Muddràri 'n'occhiata = rivolgere lo
sguardo senza attenzione e con rapidità
Muddràrisi = 1.mollarsi, sganciarsi,
sganciarsi, allentarsi - 2. avventurarsi, scagliarsi contro - 3. ->
Termini Marinareschi
Si ci muddràu ri supra = Gli si è
scagliato addosso [a scopo di -> sciarriàrisi (azzuffarsi)]
Mòddrati! = l'invito (preceduto da
una fischiata) rivolto al mulo (o ad altro animale) perché smetta
di tirare.
Muddrarisi 'a cinta = allentarsi la cinghia dei pantaloni
Muddriàri = molleggiare, piegarsi da ogni
lato, essere arrendevole. -> Cimiddriàri
Muddriàrisi = perdere tempo, temporeggiare,
ritardare ad arte. -> Fissiàrisi
Muddriarisìlla = prendersela con tutti i comodi
nel fare una cosa
Muddrìca (pl.: muddrìchi) = mollica
[al pl. : briciole]
Cù mangia, fa muddrìchi!= (lett.: Chi mangia
produce molliche!) Traslato: Chi si impegna in una attività lascia
traccia dei suoi errori.
Senza muddrìca = Senza mollica, cioè vuoto.
Lo si dice di un uomo dappoco.
Muddrìsa = dal guscio molle, detto di mandorla
Muddrùmi = umidità atmosferica.
In opposizione a -> Calìu
Muffa = 1. muffa - 2.Muffa!: epiteto di allarme
per segnalare l'arrivo della: Polizia! (o comunque: Forza dell'ordine!)
Muffùtu = 1. ammuffito, preso da muffa
- 2.spione, delatore, infido - 3. poliziotto o simile.
Ariu-muffùtu = come -> ariu-nigghiùsu,
cioè atmosfera deprimente, più che nebbiosa, dovuta al caldo
vento di scirocco di provenienza africana, a volte secco, altre fortemente
umido, generalmente senza pioggia sino al girarsi del vento a libeccio,
con conseguente rinfrescata.
Mufùciu = morbido, soffice, che cede alla
pressione, pastoso
Mufulèttu = panino rotondo -> mufùciu,
tradizionalmente prodotto l'11 di novembre, festa di San Martino
Mugghéri o Mògghi = moglie, la propria
sposa
Me' mugghéri = mia moglie
'A mugghéri r'àutru pari sempri chiù
beddra! = la moglie degli altri sembra sempre più bella (della
propria)!
Ulìri 'a 'utti-china e 'a mugghéri-mbiàca
= volere la botte piena e la moglie ubriaca, cioè cose contrastanti
tra di loro
A' parti d'u marìtu: spinci c'acìtu; a'
parti d'a mugghèri: spinci-c'u mêli! = Ai parenti del marito
si offrono dolcetti all'aceto, a quelli della moglie vanno dolcetti al
miele. Cioè i parenti di parte della moglie vanno di solito trattati
meglio che non quelli di parte del marito.
Cù 'un-n'àvi mògghi 'un-sàpi
chi su' i dògghi = chi non ha moglie non sa, non conosce, cosa
siano le doglie (nel senso di dolori e dispiaceri)
Cù avi mugghéri bèddra sempri canta,
cù avi picca rinàri sempri cunta = Chi ha una bella moglie
è sempre felice, chi ha pochi soldi sta sempre a contarli.
'A bona mugghéri fa 'u bonu maritu (e viceversa)
= una buona moglie "cresce" un buon marito (e viceversa).
Robba, mugghéri e rinàri tutti di 'na manu
hannu a passari = beni, moglie e soldi devono appartenere solo ad uno
(il marito)(!!)
Sciàrri e mugghéri cù ni-vòli,
n'àvi! = litigi e mogli, chi li vuole riesce ad averli!
Buttàne peri peri, e i mariti su'
ri mugghèri! = Le puttane siano pure intorno, tra i piedi, tanto
i mariti tornano alle mogli!
'U chiàntu pa' mògghi morta rura fina na'
porta! = Il pianto per la moglie morta dura fino alla porta! (Poi, ci
si consola!)
Mògghi e vôi ri paìsi toi = Mogli
e buoi vanno scelti nel proprio paese.
Mugnùni = 1. moncone, e quindi:. mutilato
- 2. (fig. dispregiativo) insufficiente ("fatto per forza")
[ancora di più lo è il diminuitivo: Mugnunèddru
]
Mulattèra = strada, stretta, non battuta
ed accidentata, da percorrersi con un mulo.
Mulattèri = chi per mestiere
guida i muli
Mulàttu = mulatto, nato da un bianco e
da una mora o viceversa
Mulèttu (pl. Muletti) = muggine, cefalo
-> Termini marinareschi
Mulu = 1.mulo, animale generato dall'accoppiamento
tra un asino e una cavalla - 2. figlio illegittimo, nato al di fuori di
un ambito matrimoniale
Càuciu di mulu = (lett.: calcio di mulo) sta per
torto ricevuto da un ingrato
'U mulu, si 'un tira càuci, runa muzzicùna
= Il mulo, quando non tira calci, dà morsi [cioè è
sempre cattivo e pericoloso]
Né mulu, né mulìnu, né signùri
pi' vicinu, né cumpàri cuntadinu = [ tutte cose da evitare
peché procuranno danno o fastidi]
Mùnciri = 1.mungere, spremere le poppe
agli animali per far uscire il latte - 2.trasl.: trarre da qualcuno o
da qualcosa tutti i benefici e i vantaggi possibili. P.P.: Munciùtu
= munto, spremuto - -> Munciùta
Muncitùri = chi o che munge
Munciuniamèntu = il gualcire, lo spiegazzare
Munciuniàri = 1. gualcire, spiegazzare
- 2.Trasl.: abbandonasi ad uno scambio di carezze erotiche, pomiciare.
Munciuniàta = Sost.: l'effetto del gualcire
- Agg.: gualcita, spiegazzata - Trasl.: pomiciata
Ràrici 'na munciuniàta (a' zìta)
= quello che fa Cicco toccando quanno mamma non vede
Munciuniatùri = pomicione
Munciùta = 1. mungitura, l'atto
e l'effetto del -> mùnciri - 2. il complesso delle operazioni
atte a determinare la fuoriuscita del latte
Muncùni = moncone, moncherino (di un braccio
o di una gamba o di qualcosa altro non più integro)
Munnàri = levare la buccia, pelare, sbucciare,
mondare qualcosa
Munnàrisi i rènti = 1.Pulirsi i denti (la
bocca) - 2. Leccarsi i baffi - 3. Rinunciare o non poter ottenere la cosa
desiderata
Munnèddru = 1.collina, piccola altura -
2. misure di volume (= litri 4,298) e di superficie (= are 2,7285) abolite
Munnìzza = immondizia, spazzatura, tutto
ciò che costituisce l'insieme dei rifiuti
Munnizzàru = 1. immondezzaio, letamaio,
il posto dove per necessità o maleducazione si butta e si accumula
l'immondizia - 2. spazzino, netturbino, operaio addetto alla raccolta
dei rifiuti [ora: operatore ecologico]
E chi passàu, 'u munnizzàru? = Forse che
è passato lo spazzino? [quando si vuole sottolineare, più
o meno negativamente, l'operato di chi ha "ripulito" le vivande
superstiti di un pranzo]
Munnu = 1. mondo; il cielo e la terra e tutto
quello che in essi è contenuto - 2. il genere umano
Accussì è 'u munnu: cù acchiàna
e cù va a' funnu = Così è il mondo: alcuni si innalzano
, altri affondano
A-ddrà-bànna ru munnu = all'altro lato
del mondo, in un posto lontanissimo ed indefinito, al capo opposto
Carìricci 'u munnu = subire una delusione totale,
insuperabile, inattesa, subitanea
Carìssi 'u munnu! = A qualsiasi costo! Cascasse,
perisse il mondo!
Còsi ri l'àutru munnu = Cose (fatti, accadimenti)
dell'altro mondo [che non è necessariamente l'al di là].
Cose incredibili, straordinarie.
Cù fici 'u munnu, 'u sappi fari ....
Da chi munnu è munnu = da sempre
Èssiri o stàri a' lu munnu = aver parte
alle cose, essere partecipe consapevolmente
Ìrisinni all'autru munnu = morire
Mettiri o' munnu = partorire, far nascere, generare
Mezzu munnu = una grande quantità di persone
Munnu ha statu, e munnu è! = le cose cambiano
solo all'apparenza ed in ogni caso i mutamenti non cambiano il destino
dell'umanità
Omu ri munnu = Uomo di esperienza
Pigghiàri 'u munnu comu vèni = Accettare
le cose e le situazioni per quello che sono
Sbutuliàri 'u munnu = capovolgere, mettere sottosopra
tutto quanto possibile, o meno, per rivoltare la situazione
Truvàri 'u munnu cangiàtu = Non ritrovarsi
più in un posto, in una situazione
'Un c'e/sti-chiù/ munnu! = detto scherzoso, dialettalmente
contaminato, che gioca su una sillabazione orale non innocente che attraversando
il significato letterale " Non c'è più mondo! (È
una vergogna!)" porta a pronunciare subdolamente il nome della "cosa"
femminile.
Un munnu ri cristiani, ri cosi = Una folla di persone,
un gran numero di cose.
'U munnu a' riversa = quando le cose si svolgono o sono
riportate al contrario di quanto atteso o ritenuto giusto
'U munnu è fattu 'a rota chi gira e vota! = Non
bisogna sorprendersi dell'instabilità della fortuna
'U munnu 'un si fici 'no-gn'iòrnu = Bisogna dar
tempo al tempo
'U munnu 'un si fici ora! = Le cose sono state sempre
così
Vèniri a' lu munnu = nascere
Munsèddru o Munzèddru = una
indeterminata quantità di cose accumulate, cumulo, mucchio. Ha
valore anche figurato.
Pussèriri un munsèddru ri pìcciuli
= possedere un mucchio di soldi, essere ricco.
Mùnta = la copula tra l'esemplare maschile
e quello femminile di animali e il luogo dove questo avviene
Cavàddru o scéccu ri munta = cavallo o
asino da monta, stallone. Anche in senso figurato.
Muntagna = monte, specie se occupa parecchio spazio
Muntàgni cu muntàgni, 'un si iùncinu;
ma 'i genti r'u munnu, si iùncinu! = Lett.: Montagne con montagne,
non si incontrano; ma le genti del mondo, s'incontrano! - Fig.: Tra uomini,
se si vuole, è sempre possibile trovare un accordo di compromesso!
Muntàri = 1.salire sopra qualcosa - 2.
copulare - - 3. mettere insieme i vari pezzi di una apparecchiatura -
4. spingere qualcuno a fare una certa azione -5. esagerare nel raccontare
qualcosa - 6. aumentare, crescere di livello - 7.gonfiare tramite sbattitura
- 8. prendere servizio - 9.-> Termini marinareschi
Muntàri a cavàddru = salire sopra un cavallo
o, fig., ergersi a padrone
Muntàri 'na casa = ammobiliare un appartamento
Muntàri 'a testa = Montare la testa, inculcare
idee esagerate, sobillare
Muntàri 'na storia = inventare un
accadimento o raccontarlo in modo esagerato
Muntàri 'n-servìzio, di vàrdia =
prendere servizio,dare inizio al proprio lavoro, montare di guardia
Chissu, 'un ci munta a Gaddru! = Costui non riuscirà
a superare Capo Gallo! ( cioè non è capace di superare le
avversità e gli ostacoli e di farsi avanti). -> Termini marinareschi
Muntaròzzu =prominenza, gibbosità
del terreno, cumulo o rilievo di chicchessia.
'Stu terrenu è tuttu muntarozzi(a) = questo terreno
è tutto gibbosità, non è per niente piano
Muntàta = 1.(sost. femm.) salìta
- 2. l'atto del salire o risalire - -> acchianàta - 2.l'atto
del montare, in senso esteso
'u Munti =per i trapanesi Monte San Giuliano o
Erice, il Monte per antonomasia
Finìu comu e' sunatùra 'u Munti (chi scinnèru
cu' scèccu (o ca' carrozza) e acchianàru a peri) = È
finita come ai suonatori del Monte (Erice, San Giuliano) (che
scesero sul mulo (o con la carrozza) e ritornarono a piedi) [trattati da
signori
all'inizio, al momento del bisogno, e abbandonati malamente alla
fine]
Tìsa-tìsa com' 'a zìta 'u Munti!
= Tutta impettita, perché imbranata, come la ragazza in abito da
sposa del Monte!
'U Santu-Munti = Il Santo-Monte, cioè il Monte
di pietà.[Chiàcchiari e tabacchèri 'i ligna, 'u Santu-munti'un
n'impigna! = Lett.: Il Monte di pietà non accetta come pegno né
chiacchiere né tabacchiere di legno!- Fig.: Fatti, servono, non
parole!]
Muntìsi = Montese (ericino). Abitante del
Monte, cioè, per antonomasia, del Monte San Giuliano, Erice. Per
campanilismo locale erano ritenuti rozzi ed ignoranti e per tale motivo
oggetto di scherno ed insulti:
'U muntìsi, pi' avìrisi scurdàtu
'u cutèddru, 'un mangiàu! = Il montese, per aver scordato
il coltello, non è riuscito a mangiare!
Tira, cumpagnu (muntìsi), chi Còfanu veni!
= Lett.: Tira (fai forza) compagno montèse che (il Monte Cofano)
si muoverà! [Con il che si attribuisce ai muntìsi una fede
mistica nella forza muscolare come contrappunto alla mancanza di intelligenza].
Muntunàra = detta anche patèddra
-> Termini marinareschi
Muntùni = 1. montone, il maschio sessualmente
forte della pecora - 2. per beffa o no, di maschio umano molto attivo
sessualmente
Munzèddru = -> Munsèddru
Munzignàru o Minzugnàru =
bugiardo, menzognero, chi ha l'abitudine di dire il falso
'U munzignàru 'av' avìri bona memoria!
= Il bugiardo deve avere buona memoria!
Pi' munzignàru t'avìa e pi' munzignaru
ti lassu! = Per bugiardo già ti avevo e per bugiardo ti lascio!
[Sapevo già che eri bugiardo e ora ne ho conferma]
Lu fòcu di la pàgghia pìcca rura
/ comu l'amuri di la munzignàra.. = Il fuoco di paglia dura poco
/ come l'amore della bugiarda..
Muràri = 1. murare, alzare i muri, chiudere
con un muro - 2. chiudere dentro, rinchiudere
Muràri a siccu = mettere insieme a formare una
parete sassi, mattoni ed altro senza calcina
Muràri qualcunu 'n-casa = costringere qualcuno
a restare chiuso a casa, impedirgli di avere contatti umani e, a limite,
di uscire -
Muràrisi 'n-casa = rifuggire i contatti umani, per scelta, per un dolore acuto dell'anima ecc. Muratùri (pl. Muratùra) = muratore Avìri i muratura 'n-casa = 1. avere in casa i muratori che eseguono dei lavori - 2. Fig.: come scusa, per non dichiarare esplicitamente la propria indisponibilità Muratti = -> Curiosità Murdàtu (sost.) = tessuto cotonoso robusto che veniva utilizzato per confezionare camice da lavoro specialmente per gli uomini di mare Mùrdiri = annodare, legare, stringere saldamente Mùrdi bònu e vai cantannu! = Lega bene e stattene a cantare [ Eccedi pure nella solidità di una legatura e potrai così restartene tranquillo] Murga = morchia, feccia dell'olio. -> Funnurìgghi Murìri = -> Mòriri Mùrmu (sost.m.) = volume, ingombro, (l'insieme delle misure esterne di un corpo solido) -> mMaràzzu Murmùsu = ingombrante, voluminoso Murra = 1. gioco: iucàri alla murra -> Autru: Giochi - 2. tirante ->Termini marinareschi Murrìti = 1.Piccoli vermi presenti nell'ano di alcuni animali - 2. emorroidi (-> murroidi), turgore molto fastidioso delle vene anali ( dette generalmente però -> tèsti 'i vini)- 3. (fig.) atti, manifestazioni di irrequietezza ansiosa Avìri i murrìti = (fig.) essere irrequieto (detto di un bimbo), smanioso, ansioso, avere le fregole Murritiàri = darsi da fare, non stare in ozio, smuovere qualcosa in modo tutt'altro che chiaro e definito Murritùsu = che ha l'abitudine o il vezzo di avere i murrìti, di non stare tranquillo, con le mani in mano Murriùni = fazzolettone, foulard avvolto a fasciare il capo come un turbante Murròidi = emorroidi, -> tèsti 'i vini e -> murrìti Murtacìnu = cha ha l'apparenza di un morto o di chi sta per morire, moribondo, poco vitale e vivace, illanguidito, snervato, mogio Murtaru = mortaio, vaso in cui vanno poste le cose da pestare per schiacciarle o polverizzarle. Può essere: [a)di legno, terracotta, pietra, ottone, bronzo per usi domestici - b) di vetro o porcellana per le preparazioni galeniche dei farmacisti Pistàri l'acqua 'no murtàru [Pestare l'acqua nel mortaio, cioè affaticarsi senza possibilità di profitto] Murtatèddra o Muttatèddra = mortadella, insaccato di carne di maiale Murtificàtu = mortificato, umiliato Arristàri murtificatu = 1. essere o sentirsi repentinamente umiliato da qualcuno o da qualche avvenimento del quale si è in qualche misura responsabili - 2. stato d'animo (spesso decisamente ipocrita) dichiarato da chi si sente eccessivamente lodato Muru (pl. Mura) = Muro (al pl.: sia muri che mura): struttura verticale di sassi o altro tenuti insieme da calce o altro Muru mastru = muro maestro o principale Chiusu rintra quattru mura = chiuso dentro quattro mura, cioè in casa (o in convento o in carcere) Stari muru cu' muru = abitare accanto, avere un muro in comune Parlàri cù muru = parlare al muro, cioè "a" qualcuno che non intende ascoltare Mettiri cù li spàddri a lu muru = forzare qualcuno a comportarsi in un certo modo Caminàri muru-muru = camminare rasenti il muro, cioè quasi di nascosto o comunque con l'intenzione di non farsi vedere [Fig.: Non dare confidenza] Muru-vàsciu = (lett.) muro basso - (fig.) ostacolo facile da superare, persona dappoco Appuiàrisi nno' muru ( o muricèddru)-vasciu = appoggiarsi ad un muro basso (magari per poter dopo superare un "muru àutu") A lu muru-vàsciu tutti si-cci-appòianu = Tutti cercano di prevaricare chi dovesse dimostrarsi dappoco 'Un-n'èssiri muru d'appizzàrici chiova = Non essere muro da poterci piantar chiodi, cioè non essere uomo da poter imbrogliare I mura hannu arìcchi = I muri hanno orecchie, cioè attraverso i muri si sente ciò che accade o viene detto oltre essi Irisìnni supra-e-mura = Andare sopra le mura ( di tramontana, a Trapani, dove, una volta, c'erano i bordelli) [ Andare a trovare le ->" buttane"] Murvacchiàta = massa, colata di moccio dal naso. -> Morvu Murvusàzzu - Murvusèddru = rispettivamente dispregiativo e diminuitivo di -> Murvusu Murvùsu = 1.moccioso, che ha i mocci al naso - 2.(fig.): ragazzino, ma anche ragazzaccio. -> Morvu Musàicu =1. mosaico, sorta di composizione pittorica costituita dalla giustapposizione di pezettini di pietra variamente colorata. - 2. definizione, di tono negativo, per qualcosa messa insieme affastellando alla buona materiali vari. Mùsca = 1. mosca (insetto domestico) - 2. -> Termini marinareschi "Musca!!" (Zitti e musca!!) = intimazione o esortazione perentoria al silenzio assoluto [Che non si senta altro che una mosca volare!] Musca cavaddrìna = (parassita del cavallo)[fig.: soggetto particolarmente fastidioso per la sua insistenza, perseveranza] Acchianàricci 'a musca o' nasu = Il salirgli della mosca sul naso, cioè l'improvviso arrabbiarsi manifestamente, il subitaneo perdere le staffe per eccessiva provocazione vera o presunta, arrabbiarsi di brutto Acchiàppa-mùschi = perditempo, chi non riesce a conseguire il proprio obiettivo Acchiappàri muschi = Acchiappare, prendere mosche, cioé andare a vuoto,perdere tempo, non conseguire il proprio obiettivo Ammùcca-muschi = ozioso, chi se ne sta sbracato a far niente Amuccàri muschi = oziare, stare in assoluta, totale passività Arritiràrisi cù li manu chini ri muschi = rientrare a casa, ritornare, con le mani piene di mosche, cioé senza aver conseguito il proprio obiettivo Beàtu cù si sàpi cacciàri i muschi! = Beato chi è in grado di fare comunque qualcosa perché c'è sempre chi sta peggio Cacciàri 'i muschi = scacciare le mosche. Ironicamente indica il non avere niente di meglio da fare ed è generalmente detto del negoziante senza clienti Ìri facènnu comu 'na musca addiùna = Comportarsi come una mosca digiuna, cioè non avere e non dare requie 'Na musca 'n'on mòscu = (essere) una mosca in un bosco, cioè troppo piccola cosa in un contesto inconfrontabilmente grande Pàriri 'a musca na' ricòtta (o no' latti) = Dare l'impressione di essere una mosca nella ricotta (o nel latte), cioè essere decisamente fuori luogo, stonare eccessivamente 'Un fàrisi passàri 'a musca p'u nasu = Non farsi passare la mosca davanti al naso, cioè non tollerare il minimo sgarbo da chiunque. 'Un-c'éssiri mancu 'na musca = Non esserci nemmeno una mosca, cioè niente e nessuno Muscaloru = 1. arnese a raggiera usato dalle donne per farsi vento, ventaglio - 2. arnese rotondo di -> curìna, con manico di legno, per dare aria e quindi ravvivare il fuoco del legna o del carbone acceso - 3. -> Termini marinareschi Muschèra = 1. Arnese, a forma di coppa rovesciata, che serviva per coprire i cibi a protezione contro le mosche ed altri insetti - 2. Arnese bagnato di un qualche prodotto che veniva appeso per attirare e catturare le mosche ed altri insetti che vi restavano attaccati. Muschìtta = 1. moscerino, zanzara - 2. Ciuffetto di peli lasciati crescere sotto il labbro inferiore Muschìtta-ri-salìna = moscerino di salina, molto aggressivo e tenace[fig.: persona aggressiva , pungente e tenace] Muschitta ri-ùtti o di lu vinu = specie di moscerino che staziona attorno alle botti di vino. Muschittàta = colpo di moschetto, cioè di un'arma da fuoco (con canna più corta di quella di un fucile) Muschittùni = 1. pizzo, ciuffo di peli lasciati lungo il mento - 2. dispositivo di aggancio rapido formato da un anello di acciaio con apertura a molla Mùsciu = 1.moscio, lento - 2. molle, senza nerbo - 3. astenico Mùsciu no' travagghiàri = lento nel lavorare Pani-mùsciu = detto di legno tenero, facilmente friabile [!!!!] da controllare Sèntisi musciu-musciu = sentirsi debole, privo di forze, astenico Musciulìddru = diminuitivo di -> mùsciu, piuttosto lento, un poco moscio Musciumàu o Musciàme = soppressata di tonno o delfino -> Mussèddru Musculiàri = fare vento con il -> muscalòru per ravvivare il fuoco della brace Musculiàtu = ventilato, luogo esposto ai venti Muscùni (pl. Muscùna) = 1.moscone ( una volta era ritenuto messaggero di buone nuove; era considerato malaugurante ucciderlo e sciocco cacciarlo via) - 2. -> Termini marinareschi Musicànti (s. e pl.) = dispreg. per musicista, strimpellatore, bandista Musìa = bellezza, eleganza Musicàta (sost.) = l'esecuzione, alla buona, di un pezzo musicale Mùsicu = 1. conoscitore ed esecutore di musica, musicista - 2. castrato (voce bianca) Fàcci ri mùsicu = imberbe o più precisamente chi, per ritardo o insufficienza ormonale, non avendo ancora la barba sembra essere stato castrato Musiòni ( sost. f. s. e pl.) = mossa, segnale, avvisaglia, reazione 'Un fari nùddra musiòni = Non dare segni di reazione ( segni di vita). Mussalòra (o Mussaròla) = museruola, l'arnese che si mette al muso delle bestie perché non possano mordere o mangiare Mèttiri 'a mussalòra a unu = zittirlo, costringerlo a tacere Mussèddru = striscia di carne salata di delfino (o di tonno), da affettare e ammorbidire condendola con olio. -> Musciumàu o Musciàme Mussiàrisi = storcere il muso, muovere il -> mussu in modo da palesare disapprovazione o esitazione, dubbio, dispiacere Mussiàta = l'atto di storcere il muso per dissenso Mussinu = 1. museruola per cane - 2. -> Termini marinareschi: Palamitàra Mussu (pl. mussa) =1. muso, bocca - 2. (propriamente) la testa del cane o di altri animali dagli occhi alle labbra Ammàtula chi fai mussu e fùncia. Prima si travàgghia e poi si màngia! = (fig.) Inutilmente (senza speranza) ti imbronci. La ricompensa bisogna prima guadagniarsela. Arristàri cù tantu ri mussu o cù-n mussu longhu un parmu = subire una forte delusione, uno scacco vero e proprio Avìri 'u mussu-lòrdu e 'a panza vacanti = avere il muso sporco e la pancia vuota, cioè vivere di apparenze prive di sostanza Avìri 'u mussu-strittu = (detto generalmente di donna) atteggiarsi ipocritamente a timorata di Dio, mostrarsi schiva e imbarazzata perché facile a -> scupuliàrisi, non essere avvezza ai casi di questa vita, ingenua e dabbene, candida e virginale Ciauriàrisi i mussa = (lett.: odorarsi i musi) mettersi nascostamente d'accordo, convenire su un determinato atteggiamento Èssiri ruci-ri-mussu = essere un soggetto arrendevole, di bocca buona, facile a essere convinto o piegato Fàrisi 'u mussu-ri-cira = darsi un momentaneo atteggiamento impassibile di estraneità rispetto ad una situazione contingente Ficarisìllu mussu-mussu = abusare, abbondare, eccedere nel godimento di un determinato bene * Isàre o Aisàre 'u mussu = inorgoglirsi, insuperbire, alzare la cresta Mèttiri 'u mussu = intrigarsi dei problemi altrui Mèttisi 'u mussu = imbronciarsi, mettere il broncio. -> Scumparàrisi Mussu cù mussu = stare muso a muso, stretti, essere vicini specie in senso lato, metaforico Mussu ri 'opa = -> mussu-strittu, ipocrita Ràri 'u mussu = 1. sbattere contro un ostacolo in senso metaforico, ottenere l'effetto contrario. 2. accettare controvoglia una situazione sgradita. 3. venire svergognato, umiliato Ràri 'u mussu 'n-tèrra = cadere, cascare per terra Stòrciri 'u mussu = storcere il muso, manifestare diniego, disapprovare Stuiàrisi 'u mussu = (pulirsi il muso) levarsi qualcosa dalla testa, desistere, rinunciare definitivamente Stuiàrisi 'u mussu c' 'a dìcula =pulirsi la bocca con l'ortìca: 1. come punizione per la propria impudenza. 2. perché la pacchia è finita Vèniri cù tantu ri mussu = presentarsi in modo ostile manifestando risentimento e desiderio di rivincita Mustazzòla =1. biscotto duro, speziato,con la superficie superiore marcata a rombi. Tipico di Erice. 2. Grata a rombi Mustàzzi = -> Termini marinareschi Mustazzu = baffo, baffi Iòviri-ràssu: cù 'un-n'avi rinari si' mpìgna 'u mustàzzu = Giovedì grasso: chi non ha soldi impegna al Monte di pietà i suoi baffi, cioè tutto è fattibile pur di non rinunciare al divertimento o a un capriccio. Òmu cù li mustàzzi = uomo valente Urmiggiàri a-mustàzzu = -> Termini marinareschi Mustìa = -> Termini marinareschi Mustrùsu = mostruoso, deforme Mustu = mosto, il succo dell'uva ancora non fermentato e purificato A San Martinu ogni mustu è vinu = A San Martino [11 novembre] ogni mosto è già diventato vino Musulìna = mussola o mussolina, tipo di tela tessuta dal cascame di cotone, o lana o seta, morbida, fine e resistente ,proveniente in origine forse da Musul, l'antica Ninive (Iraq) * Mutànghara = silenzio dispettoso, sprezzante o sornione Mutàngharu = quasi muto, che per difetto dell'udito non ha appreso a ben articolare le parole e si esprime quindi con suoni mal pronunciati che per essere compresi hanno bisogno di una caratteristica affettazione gestuale Mutànna (pl.) = mutande, biancheria intima che va mutata, cambiata [una volta erano comprese anche le camicie, le calze, i calzonetti ecc] Mutànne (s., pl. Mutanni) = mutande (i sottocalzoni veri e propri, ora slip, boxer ecc) Mutàri = mutare, cambiare, sostituire. -> Cangiàri Mutàrisi [Mmutàrisi]= cambiarsi la biancheria intima (Mmutàrisi i mutànni) o sostituire l'abbigliamento da lavoro con altro adatto a comparire in pubblico [vèstisi pi' nèsciri = vestirsi per (poter) uscire (e quindi per potere presentarsi in pubblico)] Mutàta = -> 'Utàta Mùtria = 1. indolenza eccessiva, lentezza affettata, provocatoria e accidiosa. -> Fissiamèntu. 2. l'atteggiamento arrogante o arcigno del volto Mutriàrisi = prendersela eccessivamente comoda, oltre la provocazione. -> Fissiàrisi. 2. il conferire al volto un atteggiamento arrogante o arcigno Muttètti = mossettine leziose, sbarazzine Èssiri tuttu-muttètti, comu 'u scèccu (ri) Pitrìna (->Personaggi) Muttèttu = breve composizione musicale, stornello, con versi arguti, a botta e risposta * Muttittusu = soggetto che per vezzo o abitudine si abbandona spesso a fare i -> mottètti Muttu = 1. parola - 2. motto, detto breve, arguto e proverbiale 'Un fari muttu = Non proferire una sola parola Comu rici 'u muttu anticu ..... = Come dice il proverbio antico...... Mutu = 1. muto, che non ha l'uso della parola o che non proferisce parola - 2. imbuto Mègghiu mutu..! = Sarebbe preferibile essere muto (privo della parola, o comunque restare in silenzio), piuttosto che (avendola o parlando) dimostrarsi stupido! Arristàri mutu = restare muto, senza proferire parola, per sorpresa, paura o mancanza di argomenti Mutu ri nàscita = muto dalla nascita, nato muto Parlàri comu i muti - Mutu, comu un pisci! - Zittu e mutu!- Quannu parli cu-m-mìa, ta-stàri-mutu! - Ha'-èssiri òrvu e mutu! Mùzzari = 1.pesciolini -> Termini marinareschi - 2. (fig.) ragazzini Muzzàri = 1. mozzare, recidere nettamente - 2. interrompere Muzziàri = fare una -> muzziàta, cioè comprare all'ingrosso senza stare a distinguere qualità e quantità, à forfait Muzziàta = ammucchiata, il mettere insieme uno stok di merce senza distinzione di qualità e quantità allo scopo di venderla o acquistarla in blocco,ad occhio, à forfait Fari 'na muzziàta = proporre o accettare una valutazione commerciale ad occhio, à forfait. -> Muzziàri Muzzicàri = mordere, mozzicare, prendere a morsi Mùzzica e 'un-pàri = (morde e non lo fa vedere) si dice di persona sorniona più che ipocrita Mùzzica ccà ! (mostrando un dito o il palmo di una mano) = lo si dice a persona che si comporta come un bambino, per contumelia Pari muzzicàtu di l'api! = si dice di qualcuno che reaggisce improvvisamente in modo violento e che si ripete esasperato Muzzicàrisi = mordersi Muzzicàrisi 'a manu = mordersi ad una mano come segno di minaccia e promessa di vendetta Muzzicàrisi i manu = (met.) pentirsi per un errore commesso, mostrando risentimento per la propria incapacità o malasorte Muzzicàrisi 'a lìnghua = 1. autopunirsi per quello che si è detto - 2. (met.) punizione per il verificarsi di una ipotesi o situazione contestata o comunque rimproverata ad altri e dichiarata impossibile, estranea per se stessi [ I me' figghi, mai! (ed invece...)] Muzzicunàru = che ha l'abitudine, il vizio o il mal vezzo di mordere, dare morsi Muzzicùni (pl. Muzzicùna) = 1. morso, profondo e doloroso ( come quello di un cane) - 2. un pezzetto, un boccone di qualcosa (come di pane) Muzzìna = razza, specie, natura, carattere ( riferito ad uomini e ad animali) Èssiri ri mala-muzzìna = essere di cattiva razza o avere un pessimo carattere Mùzzu = 1. mucchio, ammucchiata, quantità indefinita - 2. mozzo, mozzato, troncato, tagliato Spènniri un mùzzu ri sordi = Spendere molti, una grande quantità di soldi Pigghiàri a-mùzzu ( o ammùzzu) = prendere, scegliere senza un perché, in modo casuale, quasi a sorte Fari i cosi a-mùzzo = comportarsi senza discernimento Aviri 'a linghua-mùzza = si dice di chi senza volerlo, ma per abitutudine, pronuncia opaca la Z o ZZ Muzzùni = cicca, mozzicone, ciò che resta di una sigaretta o di un sigaro fumato.
Muràrisi 'n-casa = rifuggire i contatti umani, per scelta, per un dolore acuto dell'anima ecc. Muratùri (pl. Muratùra) = muratore Avìri i muratura 'n-casa = 1. avere in casa i muratori che eseguono dei lavori - 2. Fig.: come scusa, per non dichiarare esplicitamente la propria indisponibilità Muratti = -> Curiosità Murdàtu (sost.) = tessuto cotonoso robusto che veniva utilizzato per confezionare camice da lavoro specialmente per gli uomini di mare Mùrdiri = annodare, legare, stringere saldamente Mùrdi bònu e vai cantannu! = Lega bene e stattene a cantare [ Eccedi pure nella solidità di una legatura e potrai così restartene tranquillo] Murga = morchia, feccia dell'olio. -> Funnurìgghi Murìri = -> Mòriri Mùrmu (sost.m.) = volume, ingombro, (l'insieme delle misure esterne di un corpo solido) -> mMaràzzu Murmùsu = ingombrante, voluminoso Murra = 1. gioco: iucàri alla murra -> Autru: Giochi - 2. tirante ->Termini marinareschi Murrìti = 1.Piccoli vermi presenti nell'ano di alcuni animali - 2. emorroidi (-> murroidi), turgore molto fastidioso delle vene anali ( dette generalmente però -> tèsti 'i vini)- 3. (fig.) atti, manifestazioni di irrequietezza ansiosa Avìri i murrìti = (fig.) essere irrequieto (detto di un bimbo), smanioso, ansioso, avere le fregole Murritiàri = darsi da fare, non stare in ozio, smuovere qualcosa in modo tutt'altro che chiaro e definito Murritùsu = che ha l'abitudine o il vezzo di avere i murrìti, di non stare tranquillo, con le mani in mano Murriùni = fazzolettone, foulard avvolto a fasciare il capo come un turbante Murròidi = emorroidi, -> tèsti 'i vini e -> murrìti Murtacìnu = cha ha l'apparenza di un morto o di chi sta per morire, moribondo, poco vitale e vivace, illanguidito, snervato, mogio Murtaru = mortaio, vaso in cui vanno poste le cose da pestare per schiacciarle o polverizzarle. Può essere: [a)di legno, terracotta, pietra, ottone, bronzo per usi domestici - b) di vetro o porcellana per le preparazioni galeniche dei farmacisti Pistàri l'acqua 'no murtàru [Pestare l'acqua nel mortaio, cioè affaticarsi senza possibilità di profitto] Murtatèddra o Muttatèddra = mortadella, insaccato di carne di maiale Murtificàtu = mortificato, umiliato Arristàri murtificatu = 1. essere o sentirsi repentinamente umiliato da qualcuno o da qualche avvenimento del quale si è in qualche misura responsabili - 2. stato d'animo (spesso decisamente ipocrita) dichiarato da chi si sente eccessivamente lodato Muru (pl. Mura) = Muro (al pl.: sia muri che mura): struttura verticale di sassi o altro tenuti insieme da calce o altro Muru mastru = muro maestro o principale Chiusu rintra quattru mura = chiuso dentro quattro mura, cioè in casa (o in convento o in carcere) Stari muru cu' muru = abitare accanto, avere un muro in comune Parlàri cù muru = parlare al muro, cioè "a" qualcuno che non intende ascoltare Mettiri cù li spàddri a lu muru = forzare qualcuno a comportarsi in un certo modo Caminàri muru-muru = camminare rasenti il muro, cioè quasi di nascosto o comunque con l'intenzione di non farsi vedere [Fig.: Non dare confidenza] Muru-vàsciu = (lett.) muro basso - (fig.) ostacolo facile da superare, persona dappoco Appuiàrisi nno' muru ( o muricèddru)-vasciu = appoggiarsi ad un muro basso (magari per poter dopo superare un "muru àutu") A lu muru-vàsciu tutti si-cci-appòianu = Tutti cercano di prevaricare chi dovesse dimostrarsi dappoco 'Un-n'èssiri muru d'appizzàrici chiova = Non essere muro da poterci piantar chiodi, cioè non essere uomo da poter imbrogliare I mura hannu arìcchi = I muri hanno orecchie, cioè attraverso i muri si sente ciò che accade o viene detto oltre essi Irisìnni supra-e-mura = Andare sopra le mura ( di tramontana, a Trapani, dove, una volta, c'erano i bordelli) [ Andare a trovare le ->" buttane"] Murvacchiàta = massa, colata di moccio dal naso. -> Morvu Murvusàzzu - Murvusèddru = rispettivamente dispregiativo e diminuitivo di -> Murvusu Murvùsu = 1.moccioso, che ha i mocci al naso - 2.(fig.): ragazzino, ma anche ragazzaccio. -> Morvu Musàicu =1. mosaico, sorta di composizione pittorica costituita dalla giustapposizione di pezettini di pietra variamente colorata. - 2. definizione, di tono negativo, per qualcosa messa insieme affastellando alla buona materiali vari. Mùsca = 1. mosca (insetto domestico) - 2. -> Termini marinareschi "Musca!!" (Zitti e musca!!) = intimazione o esortazione perentoria al silenzio assoluto [Che non si senta altro che una mosca volare!] Musca cavaddrìna = (parassita del cavallo)[fig.: soggetto particolarmente fastidioso per la sua insistenza, perseveranza] Acchianàricci 'a musca o' nasu = Il salirgli della mosca sul naso, cioè l'improvviso arrabbiarsi manifestamente, il subitaneo perdere le staffe per eccessiva provocazione vera o presunta, arrabbiarsi di brutto Acchiàppa-mùschi = perditempo, chi non riesce a conseguire il proprio obiettivo Acchiappàri muschi = Acchiappare, prendere mosche, cioé andare a vuoto,perdere tempo, non conseguire il proprio obiettivo Ammùcca-muschi = ozioso, chi se ne sta sbracato a far niente Amuccàri muschi = oziare, stare in assoluta, totale passività Arritiràrisi cù li manu chini ri muschi = rientrare a casa, ritornare, con le mani piene di mosche, cioé senza aver conseguito il proprio obiettivo Beàtu cù si sàpi cacciàri i muschi! = Beato chi è in grado di fare comunque qualcosa perché c'è sempre chi sta peggio Cacciàri 'i muschi = scacciare le mosche. Ironicamente indica il non avere niente di meglio da fare ed è generalmente detto del negoziante senza clienti Ìri facènnu comu 'na musca addiùna = Comportarsi come una mosca digiuna, cioè non avere e non dare requie 'Na musca 'n'on mòscu = (essere) una mosca in un bosco, cioè troppo piccola cosa in un contesto inconfrontabilmente grande Pàriri 'a musca na' ricòtta (o no' latti) = Dare l'impressione di essere una mosca nella ricotta (o nel latte), cioè essere decisamente fuori luogo, stonare eccessivamente 'Un fàrisi passàri 'a musca p'u nasu = Non farsi passare la mosca davanti al naso, cioè non tollerare il minimo sgarbo da chiunque. 'Un-c'éssiri mancu 'na musca = Non esserci nemmeno una mosca, cioè niente e nessuno Muscaloru = 1. arnese a raggiera usato dalle donne per farsi vento, ventaglio - 2. arnese rotondo di -> curìna, con manico di legno, per dare aria e quindi ravvivare il fuoco del legna o del carbone acceso - 3. -> Termini marinareschi Muschèra = 1. Arnese, a forma di coppa rovesciata, che serviva per coprire i cibi a protezione contro le mosche ed altri insetti - 2. Arnese bagnato di un qualche prodotto che veniva appeso per attirare e catturare le mosche ed altri insetti che vi restavano attaccati. Muschìtta = 1. moscerino, zanzara - 2. Ciuffetto di peli lasciati crescere sotto il labbro inferiore Muschìtta-ri-salìna = moscerino di salina, molto aggressivo e tenace[fig.: persona aggressiva , pungente e tenace] Muschitta ri-ùtti o di lu vinu = specie di moscerino che staziona attorno alle botti di vino. Muschittàta = colpo di moschetto, cioè di un'arma da fuoco (con canna più corta di quella di un fucile) Muschittùni = 1. pizzo, ciuffo di peli lasciati lungo il mento - 2. dispositivo di aggancio rapido formato da un anello di acciaio con apertura a molla Mùsciu = 1.moscio, lento - 2. molle, senza nerbo - 3. astenico Mùsciu no' travagghiàri = lento nel lavorare Pani-mùsciu = detto di legno tenero, facilmente friabile [!!!!] da controllare Sèntisi musciu-musciu = sentirsi debole, privo di forze, astenico Musciulìddru = diminuitivo di -> mùsciu, piuttosto lento, un poco moscio Musciumàu o Musciàme = soppressata di tonno o delfino -> Mussèddru Musculiàri = fare vento con il -> muscalòru per ravvivare il fuoco della brace Musculiàtu = ventilato, luogo esposto ai venti Muscùni (pl. Muscùna) = 1.moscone ( una volta era ritenuto messaggero di buone nuove; era considerato malaugurante ucciderlo e sciocco cacciarlo via) - 2. -> Termini marinareschi Musicànti (s. e pl.) = dispreg. per musicista, strimpellatore, bandista Musìa = bellezza, eleganza Musicàta (sost.) = l'esecuzione, alla buona, di un pezzo musicale Mùsicu = 1. conoscitore ed esecutore di musica, musicista - 2. castrato (voce bianca) Fàcci ri mùsicu = imberbe o più precisamente chi, per ritardo o insufficienza ormonale, non avendo ancora la barba sembra essere stato castrato Musiòni ( sost. f. s. e pl.) = mossa, segnale, avvisaglia, reazione 'Un fari nùddra musiòni = Non dare segni di reazione ( segni di vita). Mussalòra (o Mussaròla) = museruola, l'arnese che si mette al muso delle bestie perché non possano mordere o mangiare Mèttiri 'a mussalòra a unu = zittirlo, costringerlo a tacere Mussèddru = striscia di carne salata di delfino (o di tonno), da affettare e ammorbidire condendola con olio. -> Musciumàu o Musciàme Mussiàrisi = storcere il muso, muovere il -> mussu in modo da palesare disapprovazione o esitazione, dubbio, dispiacere Mussiàta = l'atto di storcere il muso per dissenso Mussinu = 1. museruola per cane - 2. -> Termini marinareschi: Palamitàra Mussu (pl. mussa) =1. muso, bocca - 2. (propriamente) la testa del cane o di altri animali dagli occhi alle labbra Ammàtula chi fai mussu e fùncia. Prima si travàgghia e poi si màngia! = (fig.) Inutilmente (senza speranza) ti imbronci. La ricompensa bisogna prima guadagniarsela. Arristàri cù tantu ri mussu o cù-n mussu longhu un parmu = subire una forte delusione, uno scacco vero e proprio Avìri 'u mussu-lòrdu e 'a panza vacanti = avere il muso sporco e la pancia vuota, cioè vivere di apparenze prive di sostanza Avìri 'u mussu-strittu = (detto generalmente di donna) atteggiarsi ipocritamente a timorata di Dio, mostrarsi schiva e imbarazzata perché facile a -> scupuliàrisi, non essere avvezza ai casi di questa vita, ingenua e dabbene, candida e virginale Ciauriàrisi i mussa = (lett.: odorarsi i musi) mettersi nascostamente d'accordo, convenire su un determinato atteggiamento Èssiri ruci-ri-mussu = essere un soggetto arrendevole, di bocca buona, facile a essere convinto o piegato Fàrisi 'u mussu-ri-cira = darsi un momentaneo atteggiamento impassibile di estraneità rispetto ad una situazione contingente Ficarisìllu mussu-mussu = abusare, abbondare, eccedere nel godimento di un determinato bene * Isàre o Aisàre 'u mussu = inorgoglirsi, insuperbire, alzare la cresta Mèttiri 'u mussu = intrigarsi dei problemi altrui Mèttisi 'u mussu = imbronciarsi, mettere il broncio. -> Scumparàrisi Mussu cù mussu = stare muso a muso, stretti, essere vicini specie in senso lato, metaforico Mussu ri 'opa = -> mussu-strittu, ipocrita Ràri 'u mussu = 1. sbattere contro un ostacolo in senso metaforico, ottenere l'effetto contrario. 2. accettare controvoglia una situazione sgradita. 3. venire svergognato, umiliato Ràri 'u mussu 'n-tèrra = cadere, cascare per terra Stòrciri 'u mussu = storcere il muso, manifestare diniego, disapprovare Stuiàrisi 'u mussu = (pulirsi il muso) levarsi qualcosa dalla testa, desistere, rinunciare definitivamente Stuiàrisi 'u mussu c' 'a dìcula =pulirsi la bocca con l'ortìca: 1. come punizione per la propria impudenza. 2. perché la pacchia è finita Vèniri cù tantu ri mussu = presentarsi in modo ostile manifestando risentimento e desiderio di rivincita Mustazzòla =1. biscotto duro, speziato,con la superficie superiore marcata a rombi. Tipico di Erice. 2. Grata a rombi Mustàzzi = -> Termini marinareschi Mustazzu = baffo, baffi Iòviri-ràssu: cù 'un-n'avi rinari si' mpìgna 'u mustàzzu = Giovedì grasso: chi non ha soldi impegna al Monte di pietà i suoi baffi, cioè tutto è fattibile pur di non rinunciare al divertimento o a un capriccio. Òmu cù li mustàzzi = uomo valente Urmiggiàri a-mustàzzu = -> Termini marinareschi Mustìa = -> Termini marinareschi Mustrùsu = mostruoso, deforme Mustu = mosto, il succo dell'uva ancora non fermentato e purificato A San Martinu ogni mustu è vinu = A San Martino [11 novembre] ogni mosto è già diventato vino Musulìna = mussola o mussolina, tipo di tela tessuta dal cascame di cotone, o lana o seta, morbida, fine e resistente ,proveniente in origine forse da Musul, l'antica Ninive (Iraq) * Mutànghara = silenzio dispettoso, sprezzante o sornione Mutàngharu = quasi muto, che per difetto dell'udito non ha appreso a ben articolare le parole e si esprime quindi con suoni mal pronunciati che per essere compresi hanno bisogno di una caratteristica affettazione gestuale Mutànna (pl.) = mutande, biancheria intima che va mutata, cambiata [una volta erano comprese anche le camicie, le calze, i calzonetti ecc] Mutànne (s., pl. Mutanni) = mutande (i sottocalzoni veri e propri, ora slip, boxer ecc) Mutàri = mutare, cambiare, sostituire. -> Cangiàri Mutàrisi [Mmutàrisi]= cambiarsi la biancheria intima (Mmutàrisi i mutànni) o sostituire l'abbigliamento da lavoro con altro adatto a comparire in pubblico [vèstisi pi' nèsciri = vestirsi per (poter) uscire (e quindi per potere presentarsi in pubblico)] Mutàta = -> 'Utàta Mùtria = 1. indolenza eccessiva, lentezza affettata, provocatoria e accidiosa. -> Fissiamèntu. 2. l'atteggiamento arrogante o arcigno del volto Mutriàrisi = prendersela eccessivamente comoda, oltre la provocazione. -> Fissiàrisi. 2. il conferire al volto un atteggiamento arrogante o arcigno Muttètti = mossettine leziose, sbarazzine Èssiri tuttu-muttètti, comu 'u scèccu (ri) Pitrìna (->Personaggi) Muttèttu = breve composizione musicale, stornello, con versi arguti, a botta e risposta * Muttittusu = soggetto che per vezzo o abitudine si abbandona spesso a fare i -> mottètti Muttu = 1. parola - 2. motto, detto breve, arguto e proverbiale 'Un fari muttu = Non proferire una sola parola Comu rici 'u muttu anticu ..... = Come dice il proverbio antico...... Mutu = 1. muto, che non ha l'uso della parola o che non proferisce parola - 2. imbuto Mègghiu mutu..! = Sarebbe preferibile essere muto (privo della parola, o comunque restare in silenzio), piuttosto che (avendola o parlando) dimostrarsi stupido! Arristàri mutu = restare muto, senza proferire parola, per sorpresa, paura o mancanza di argomenti Mutu ri nàscita = muto dalla nascita, nato muto Parlàri comu i muti - Mutu, comu un pisci! - Zittu e mutu!- Quannu parli cu-m-mìa, ta-stàri-mutu! - Ha'-èssiri òrvu e mutu! Mùzzari = 1.pesciolini -> Termini marinareschi - 2. (fig.) ragazzini Muzzàri = 1. mozzare, recidere nettamente - 2. interrompere Muzziàri = fare una -> muzziàta, cioè comprare all'ingrosso senza stare a distinguere qualità e quantità, à forfait Muzziàta = ammucchiata, il mettere insieme uno stok di merce senza distinzione di qualità e quantità allo scopo di venderla o acquistarla in blocco,ad occhio, à forfait Fari 'na muzziàta = proporre o accettare una valutazione commerciale ad occhio, à forfait. -> Muzziàri Muzzicàri = mordere, mozzicare, prendere a morsi Mùzzica e 'un-pàri = (morde e non lo fa vedere) si dice di persona sorniona più che ipocrita Mùzzica ccà ! (mostrando un dito o il palmo di una mano) = lo si dice a persona che si comporta come un bambino, per contumelia Pari muzzicàtu di l'api! = si dice di qualcuno che reaggisce improvvisamente in modo violento e che si ripete esasperato Muzzicàrisi = mordersi Muzzicàrisi 'a manu = mordersi ad una mano come segno di minaccia e promessa di vendetta Muzzicàrisi i manu = (met.) pentirsi per un errore commesso, mostrando risentimento per la propria incapacità o malasorte Muzzicàrisi 'a lìnghua = 1. autopunirsi per quello che si è detto - 2. (met.) punizione per il verificarsi di una ipotesi o situazione contestata o comunque rimproverata ad altri e dichiarata impossibile, estranea per se stessi [ I me' figghi, mai! (ed invece...)] Muzzicunàru = che ha l'abitudine, il vizio o il mal vezzo di mordere, dare morsi Muzzicùni (pl. Muzzicùna) = 1. morso, profondo e doloroso ( come quello di un cane) - 2. un pezzetto, un boccone di qualcosa (come di pane) Muzzìna = razza, specie, natura, carattere ( riferito ad uomini e ad animali) Èssiri ri mala-muzzìna = essere di cattiva razza o avere un pessimo carattere Mùzzu = 1. mucchio, ammucchiata, quantità indefinita - 2. mozzo, mozzato, troncato, tagliato Spènniri un mùzzu ri sordi = Spendere molti, una grande quantità di soldi Pigghiàri a-mùzzu ( o ammùzzu) = prendere, scegliere senza un perché, in modo casuale, quasi a sorte Fari i cosi a-mùzzo = comportarsi senza discernimento Aviri 'a linghua-mùzza = si dice di chi senza volerlo, ma per abitutudine, pronuncia opaca la Z o ZZ Muzzùni = cicca, mozzicone, ciò che resta di una sigaretta o di un sigaro fumato.
N
'Na o 'nna = una (articolo
indeterminativo femminile) davanti a consonante. Davanti a vocale si usa:
Un(a)
'na manu, 'na santa, un'alìva,
un'offisa, 'nna -larma ecc .Ma attenzione: 'na uzza (= una borsa) per
l'elisione iniziale
Nna o nnall(a) o nta
= nella, nelle (preposizione articolata femminile); plurale: nnalli
= nelle, nei, negli
Nna'-na' o nta'-na'
= in una
Ci- 'u pacài tuttu nna'-na
vota = Glielo (ho) ha pagato tutto in una sola volta
Nàca = 1.culla - 2.giovane
ancora immaturo
Càristi r'a nàca! (lett:
sei caduto dalla culla) = sei restato haddicappato per aver picchiato
la testa cadendo dalla culla! (sfottò più che diagnosi)
Carùtu r'a nàca = immesso
troppo presto nel circuito della vita, ma non necessariamente immaturo
Nàccari = perline di
vetro, col buco, usate in bigiotteria
*
Nàcchi (nnàcchi)
= voce onomatopeica per indicare un " argomento qualsiasi di poco
significato" come -> Nìcchi (nnìcchi)
Chi-nicchi-e-nnàcchi, e parenti
semu!
= Ma cosa si va dicendo, che rapporto c'è? Che
affinità ci può essere tra una cosa e l'altra? [non ce ne
è!]
Nàcchiu = 1. diminutivo
di Leonardo - 2. sinonimo di -> pàcchiu (più blandamente
-> Nìcchiu)
Nàdda e Naddìna
(o Nàrda e Nardìna) = diminuitivo e vezzeggiativo di Leonarda
Nànfara = tonalità
nasale, momentanea, della voce e del respiro conseguente al raffreddore
Ma chissu viziu è; 'unn-è-nànfara!
= Sottolineatura di una una abitudine
costante, di un difetto connaturato che non può essere considerato
più casuale ed occasionale
Nanfarùsu
= di persona costantemente affetta da nànfara
Nà-nnàu
= 1. vezzeggitivo rivolto agli infanti per invitarli ad assumere la
pappina pasciuta col cucchiaio - 2. la pappina stessa
Nannu = nonno
o, dispregiativamente, vecchio. Ancora di più al femminile:
'a nanna, la vecchia
Nanni -ri-cannalivari
= 1. i pupazzi da bruciare a Carnevale - 2. soggetti, tipi ridicoli
Nannu-vavu (nanna-vava)
= bisnonno (detto con rispetto ). Ma con maggior affetto ->
patri-ranni e matri-ranni
Nappa = quella
parte che nella tomaia della scarpa sottostà al punto di congiunzione
delle ali superiori centrali
Napulitànu
= formato di pasta lunga con diametro intermedio tra 'u zitu e 'u
maccarruncinu
'Nn-arrè
( d'arrè, àrrè) = indietro
Nàrda e Nardìna
( o Nàdda e Naddìna) = diminutivo e vezzeggiativo
di Leonarda
Nasca = naso
all'insù
Nascarèddra = vezzeggiativo
rivolto ad indicare un bambino
Nascata = 1.carezza naso a
naso tra innamorati - 2. penitenza che, nel gioco delle carte, viene imposta
al perdente e consistente far vibrare la punta del suo naso piegandola
col margine di una carta da gioco
Nasca-tisa
= tipo vivace, sicuro, non impacciato, curioso, indicreto
Naschì = narici
Avìri 'u ciàtu 'e naschi
= avere il fiatone
Farisìllu nesciri ri naschi
= esagerare nell'assumere qualcosa (anche in senso figurato)
Ràpiri i naschi = mettersi
in atteggiamento d'attacco, aggressivo
Naschiànte
= chi naschìa, chi cioè assume un atteggiamento sospettosamente
indagatore
Naschiàri = 1. odorare,
subodorare - 2. indagare sospettosamente per carpire un presunto segreto
Naschiàta = l'atto del
naschiàri
Séntiri 'a naschiàta
= avvertire l'intrusione indagatrice di qualcuno
Naschìtta = vezzeggiativo
rivolto generalmente all'innamorata
Nàsciri = nascere
Cu prima nasci, prima pasci = Chi
è arrivato prima ha diritto a soddisfarsi prima
'a Nàscita = per antonomasia
il Natale di Gesù
Nasi (Nunzio) = Deputato trapanese,
citato come l'autorità per antonomasia
E cu parlàu, Nasi!? = generalmente
ironico per sottolineare la mancanza di prestigio del locutore
Evviva Nasi, e l'acqua si ni trasi!
= Di significato equivoco e comunque ambiguo. Allude al fatto che l'acqua,
arrivata per la prima volta nelle case dei trapanesi, continuò
ad arrivare per poco tempo.
Nassa = 1. Gabbia a doppia
campana costruita con giunchi intrecciati per catturare pesci ed aragoste.
Il fondo era ad imbuto per impedire che la preda potesse sfuggire. - 2.
Campana senza fondo in giunchi intrecciati per tenere insieme i pulcini
- 3. campana senza fondo e senza ruote, fatta generalmente in vimini,
atta a sostenere i bambini che tentavano i primi passi
Nasu = naso
Avìri nasu = intendersene,
essere capace di capire e cogliere le opportunità
Aviri a unu supra-'u-nasu = avercela
metodicamente contro qualcuno, prendere qualcuno di mira
Natàli = Natale, la
festa del Natale
Dopu Natali, 'u friddu e 'a fami!
= A causa del cattivo tempo, dopo Natale, specie per
i pescatori, arrivano tempi grami.
Ruràri di Natali a Santu Stefanu
= avere vita breve e gloria passeggera
Di Santa Lucia a Natali: quantu un
passu 'i cani; e di Natali all'annu novu: quantu un passu r'omu
= alludendo con approssimazione alla lunghezza, durata,
della luce solare
Naticàti = percosse,
più o meno sode, sulle natiche dei bambini a scopo punitivo ed
educativo.
Natichiàrisi = 1.sculettare
- 2.perdere tempo - 3. vantarsi, ostentare il proprio status
Talìà, ch'è beddra!
Tutta si natichìa! = Guarda un poco come muove provocatoriamente
le natiche!
'Un ti natichiàri! = Sbrigati,
non perdere tempo.
Si natichiàva Loggia Loggia!
= Si vantava ostentatamente e senza ritegno lungo tutto il corso principale!
Natura = 1. natura - 2.(pudicamente)
il sesso femminile
Cù di-natùra-nasci,
mancàri 'un poti = Chi ha un vizio di nascita, non riesce (a nasconderlo)
Ogni creatùra porta 'a so'
natùra = Ognuno si porta appresso il proprio carattere (naturale)
Naturèddra = -> Termini marinareschi
Nàutu = -> Termini marinareschi
Navi (s.f. e pl. m.) =( 'a
navi = la nave);( i navi = le navi )
Cù-avi rinàri, fa varchi-e-navi
[ lett: chi ha soldi fa barche e navi, cioè chi può dispone
di soldi o di potere fa ciò che vuole]
'Ncagghiàri = incagliare -> Termini
marinareschi -> Ammurràri [diverso da -> 'Ngagghiàri
= 1.intrappolare, ingabbiare- 2.cogliere sul fatto, con le mani nel miele,
pigghiàri 'n-castàgna -> 'Ncastagnàri)]
'Ncagghiàtu = incagliato -> Termini
marinareschi -> Ammurratu
'Ncapizzàri = -> Termini marinareschi
'Ncapizzàta = Termini marinareschi
'Ncaravigghiàri = (per epèntesi da ->
'Ncavigghiàri): mettere insieme -> cavìgghie e quindi
, in traslato, irretire, avvolgere in una ragnatela di difficoltà
'Ncarcàri = -> 'Ncasàri
'Ncarcàtu =
'Ncarmalìri =
'Ncarmalùtu =
'Ncarracchiàtu = -> carràcchia
'Ncarvacàtu = ammi, nervu, viziu
'Ncasàri = -> 'Ncarcàri
'Ncasàtu = -> 'Ncarcàtu
'Ncasciàri = 1.(trans.) chiudere con forza ed
attenzione, ermeticamente- 2. (intrans.) finire in una cassa, cioè
morire.
'Ncàsciu =
'Ncastagnàri = pigghiàri
'n-castàgna ->'Ngagghiàri
'Ncastiddràri = -> Termini marinareschi
'Ncastiddràta = -> Termini marinareschi
'Ncattivàrisi = -> Termini marinareschi [->
Scattivàrisi]
'Ncattivàtu = -> Termini
marinareschi [-> Scattivàtu]
'Ncavigghiàri = [-> Scavigghiàri] [->
Cavigghia] [-> 'Ncaravigghiàri]
'Ncazzamèntu =
'Ncazzùsu = irascibile -> quararèddru
'Ncazzunàtu =
'Nchiaccàri = 1. - 2.
'Nchiajatu =
'Nchianàri =
'Nchiappàri = 1.sporcare vistosamente - 2. Impasticciare,
eseguire un lavoro alla carlona, disordinatamente - 3. eseguire, pro forma,
un compito tirando ad indovinare e senza alcuna preoccupazione per il
suo esito
'Nchiappàtu =
'Nchiappuliàri =
'Nchiffaràtu =
'Nchiùmi = 1.-> Termini marinareschi - 2.(fig.)
questioni intimamente personali da tenere segrete
'Nchiummàri =
'Nchiummatùra =
'Nchiùriri =
'Nchiùsu = 1. chiuso dentro qualcosa - 2. oscurato
- 3. di intelligenza decisamente limitata o di scarsa socialità
'Nciammàri(si) = -> 'Ngiammàri(si)
'Nciauriàri(si) =
'Ncilippàri(si) =
'Ncilippàtu =
'Ncìma o 'Ncimàta = cucitura provvisoria,
di guida
'Ncimàri =
'Ncinsiàri o 'Ncinziàri =
'Ncinsiàta o 'Ncinziàta =
'Nciràta o 'Nciratìna = 1. - 2. Termini
marinareschi
'N-còddru =
'Ncrucchittàri o -> 'Ncucchittàri
'Ncùcchia-biddrìchi = ruffiano
'Ncucchiàri = [-> Scucchiàri]
'Ncucchittàri o 'Ncrucchittàri
'Ncucchittàti =
'Ncucciàri = 1. incocciare, agganciare - 2. rimanere
incocciato, agganciato - 3. trovare, incontrare qualcuno dopo assidua,
pervicace ricerca - 4. convincere qualcuno o lasciarsi convincere in ordine
ad una proposta iniqua o svantaggiosa - 5. aggregare, mettere insieme
( 'ncucciàri 'u cuscusu)
'Ncuddrunìri =
'Ncuddrunùtu =
'Ncuddrùsu = 1. - 2.
'Ncugghiàri = [-> Scugghiàri]
'Ncugnari = 1.(trans.)incuneare, fermare per via di
-> cugna, avvicinare - 2. (intr.) avvicinarsi, determinare un contatto
fisico [-> Scugnàri]
'Nculluràtu =
'Ncùnia =
'Ncurrivàrisi = arrabbiarsi
'Ncurrivàtu = preso, animato da -> currìvu,
cioè arrabbiato, indispettito, incazzato
'Ncuscènte = incosciente, chi non ha cognizione
della realtà o non ha senso morale o sociale, chi non usa prudenza
opportuna
'Ncuscènza = 1.incoscienza, mancanza di esperienza
e prudenza, la causa dell'agire sconsideratamente
'N-cuscènza = per motivo di coscienza o nella
coscienza di qualcuno o nella considerazione di qualcuno
'N-cuscènza-ri-diu!
'Ncuttumàri(si) =
'Ncuvirchiàri = 1. [-> Scuvicchiàri]
- 2.plagiare
'Ndrànchiti = [-> 'Ndrìnghiti e 'ndrànghiti]
(->N'Òn 'drànghiti = in un momento)
'Ndrìa e 'Nnìa = diminuitivo di Andrea
'Nduppàri =
Nè (Nnè) o Né (cong.) = né
Nê (Nnê) (prep.artic.) = nei, negli, nelle
Necca = 1.ostinazione [2. ripicca ?] -> Niccùsu
; -> 'mprìsa
Nègghia = (-> Nigghiusu, Annigghiàtu)
Neli = diminuitivo di Emanuele (-> Manuèli)
[Neli ca' bozza]
Nenè = vezzeggiativo ( -> pizzicunèddru)
di Carmelo o di Antonino (-> Ninu)
Avìri 'u ciàuru com'a
Nenè [cioè essere considerato stupido, come l'antonomastico
Nenè]
Nenti =
Nentirimènu =
Nèsciri = (->Nisciùta)
'Nfaccialàtu =
'Nfàcciu =
'Nfalangàri = -> Termini marinareschi
'Nfàmi =
'Nfamità =
'Nfasticatoria --> lanzamentu
'Nfàsticu =
'Nfatàtu = [->fataciumi]
'Nfattariàtu =
'Nfèttu = 1. - 2.
'Nfilàri = 1.infilare, far passare attraverso,
immettere, introdurre - 2. entrare dentro, imboccare - 3.fare entrare
qualcuno in un qualche posto (specie di lavoro)- 4.trapassare, bucare
da un lato all'altro.
'Nfilarìnu =1. tipo
dai modi ipocritamente suadenti che riesce ad intrufolarsi nelle situazioni
o in certi ambienti o presso determinate persone, intrigante.- 2. chi,
pur non chiamato, fa atto di presenza, nelle liete e nelle tristi occasioni
-> Òrvica-morti e spusa-zìti
'Nfilàrisi = 1.introdursi,
entrare dentro - 2.intricarsi, immischiarsi, intrufolarsi - 3.infilarsi,
mettersi addosso,indossare.
'Nfilàtu = 1.lett.:
infilato - 2. fig.: chi si è introdotto o è stato introdotto
in un certo ambiente, posto o gruppo
'Nfrancisàri =
'Nfrancisàtu = contagiato dal mal francese (blenorragia) ->sculu
'Nfraricìri = -> Infraricìri
'Nfrariciùtu = -> Infrariciùtu
'Nfìnza =
'Nfrinzamèntu =
'Nfrinzàri =
'Nfrinzatùri o 'Nfrinzùsu =
'Nfruntàri = 1. - 2.
'Nfruscàri o -> 'Nfuscàri =
'Nfucchiuniàri e 'Nfucchiuniàrisi =
'Nfuddrìri =
'Nfùnciri o 'Nfùngiri =
'Nfurràrisi =
'Nfurràtu =
'Nfuscàri o 'Nfruscàri =
'Nfuscuràri =
'Nfuscuràtu =
'Nfùtu =
'Ngaddruliàrisi = (-> 'Ngarzàrisi)
'Ngàgghia =
'Ngagghiàri = 1.intrappolare, ingabbiare-
2.cogliere sul fatto, con le mani nel miele [diverso da -> 'Ncagghiari
= incagliare -> Termini marinareschi
'Ngangarùsu =
'Ngarzàrisi o 'Ngazzàrisi = (-> 'Ngaddruliàrisi)
'Ngègnu =1. - 2. -> Termini marinareschi
'Nghiddru =
'Ngiùria = 1. ingiuria, offesa - 2. soprannome,
appellativo distintivo generalmente offensivo
'Ngiuriàri = 1. offendere qualcuno - 2. mettere
un soprannome a qualcuno
'Ngiuriàtu = 1. offeso - 2. soprannominato, intèso
come
N-gònguli = -> Termini marinareschi
'Ngramagghiàri = (->Arramagghiàri o
Ramagghiàri) [tu mi tingìsti e jò t'arramagghiài]
???
'Ngramagghiàtu =
'Ngranciàri = rosolare, dare una prima scottatura
soffriggendo
'Ngràsciu =
'Ngrasciàtu =
'Nguàiu ò (raro al singolare) Vàiu
= [un 'nguàiu ròssu!] -> Vài
'Nguaiàri = 1.mettere nei guai qualcuno
- 2. complicare maledettamente una situazione
'Ngu-à--ngu-à =
voce onomatopeica per "lattante"[piccirìddru ngu-à--ngu-à]
'Nguànti =
'Nguantèra =
'Nguèntu =
'Nguèsta = rari 'nguèsta
-> rari rènzia
'Ngusciàri =
'Ngusciàtu =
'Ngùstia =
'Ngustiàtu =
'Ngiammàri o 'Ngiammàrisi =
'Nginàgghia =
'Ngiùria =
'Ngrasciàtu ==
'Ngràsciu =
Ni o Nni = 1. - 2.
'Nìa = -> 'Ndrìa o Nnirìa
Niàtri = noi, noialtri
Niàri = negare
Nicchi o nNicchi ->[ Chi-nnìcchi-e-nnàcchi,
e parènti semu!][Li-zicchi, e li-nìcchi] -> Nàcchi
Nìcchiu = (->Nàcchiu)
Niccùsu = ->Nècca
Nichèa (pl.: Nichèi) =
Nichiùsu =
Nìcu =
Nìcu-nìcu =
Nigghiùsu = (-> Annigghiàtu)
Nìmma (pl.:Nìmmi), anche N'nìmma
= 1.enigma - 2.preghiera evocatrice di oracoli [cfr. -> Autru: Preghiere]
Ninfa =
'Nìntra =
'Nintra-'nìntra =
Nipùti = nepote
"Pi' 'ssu nipùti, cari e mori!" = Per questo
nipote, cade e muore! (vale anche eventualmente per altra persona
eletta). Detto con ironia o invidia per sottolineare il debole che
qualcuno ha nei riguardi di qualcun altro.
Nìsba =
Nisciùta = (->Nèsciri)
Nistàri =
Nìttu = diminutivo di Binirìttu (Benedetto)
Niulàtu =
Niurinciòlu =
Nìuru =
Niurùmi =
Nivi =
Nìvia =
Nivinàri =
Nivìna-vintùri =
Nizzàri =
Nìzzu =
'N-mucca =
'Nna-botta = alcuni, un gruppo
(ma in senso deteriore, quasi una banda)
'Nna botta di vastasunazza = Un
gruppo di soggetti molto maleducati
'Nnà-pocu
= alcuni, una parte di, un gruppo (in senso partitivo)
'Nnà-pocu
r'-iddri = alcuni di essi,una parte di essi
Nno' o Nnallu o 'Nto (pl.: Nnalli) e anche Nn'on e Nt'on
= (preposizioni articolate) nel, nei, negli, nelle, in un
Nòciri =
Nòciu =
Nofiu = Nofrio, Onofrio -> Autru: Personaggi
Nòlitu =
Nòlu = affitto
Nomu =
Nonnu (f.: Nonna) = -> Nannu
Nora = nuora, moglie del figlio
Nostràli o Nustràli = nostrano, delle
nostre parti
Notizia o Nutizia = 1. notizia, informazione - 2.novità
indesiderata
Notti =
Nova =
Nozzu =
'N-Puntètta =
'Nquacchiàri =
'Nquàcchiu =
'Nquitàri =
'Nquitàrisi =
'Nquitàtu =
'Nquìtti =
'Nsaccàtu = 1.(generalmente al pl.: 'Nsaccàti
= Salumi) - 2. Torbido -> Termini marinareschi
'Nsaiàri o 'Nzaiàri =
'Nsaiatùri =
'Nsapurìri = 1. (cu 'nna cosa) provare gusto,
trovare piacere in qualcosa o nel fare qualcosa - 2. insaporire, dare
sapore a qualcosa con qualcosa
'Nsaurràtu = (lett.: zavorrato, appesantito dalla
-> saùrra (zavorra)- Fig.: ubriaco (con la -> saùrra
di vino dentro la pancia)
'Nsèmmula = insieme
'Nsignamèntu =
'Nsinsàtu o 'Nzinzàtu = stolto, senza
discernimento, insensato
'Nsirragghiàri =
'Nsitàri o 'Nistàri =
'Nsiti (di porcu) = setole (di porco)
'Nsittàri o 'Nzittàri = 1. colpire il
bersaglio, fare centro - 2. indovinare
'Nsivàri =
'Nsivàrisi =
'Nsivàtu =
'Nsosizzàri =
'Nsullintàri = istigare senza tregua
'Nsunnacchiàtu = sonnacchioso, insonnolito, torpido,
che tende ad assopirsi
'Nsunnàtu = pieno di sonno, preso dal sonno,
in pieno assopimento
'Nsuppìlu = a poco a poco, lentamente e silenziosamente
'Nsuriciàtu o 'Nsurriciàtu =
'Nsuvaràtu =
'Nta' o 'nna' = in, dentro a
'Ntaghiàta = -> Termini marinareschi
'Ntamàtu = imbambolato, stordito, iposessico
'Ntanghaliàri = agitare, scuotere a mano, con
minore o maggiore frequenza, qualcosa come una campanella
'Ntànta-rantà = onomatopea metaforica
per indicare un incapace: È 'ntànta-rantà; unni 'u
metti ..sta!
'Ntantàri =
'Ntantazioni =
'Ntantìcchia o Tantìcchia =
'Ntartaràtu =
'Ntèntu = intento, intenzione, calcolo, interesse,
tornaconto
'Ntignàtu = (lett.: pieno di tigna) fig.: indebitato,
pieno di debiti
'Ntinìri = 1. al dente (detto della pasta cotta)
- 2. acerbo (detto della frutta)
'Ntinna = -> Termini marinareschi , -> Autru:
Giochi
'Ntisa = (sostantivo femm.) 1.udito - 2. intesa, accordo
silenzioso e segreto
'Ntiso = (particio pass. aggettivale di sèntiri
= sentire) inteso, tenuto da conto, rispettato, che viene ascoltato [persuna
'ntìsa = persona che conta](a limite anche in senso mafioso).
'Ntivàri =
'Nto' o 'nno' = in, nello, dentro il
'Ntòccu =
'Ntrabbunìri =il farsi sera dopo
il tramonto -> scuràri
'Ntrabbunùta = crepuscolo serale. il periodo
tra il tramonto del sole e il calare della notte [a' 'ntrabbunùta
= sull'imbrunire, all'ora del crepuscolo]
'Ntracchiàri =( -> tracchia) Addobbare alla meglio per rendere quanto più possibile presentabile qualcuno o qualcosa.
'Ntracchiàrisi = Addobbarsi per rendersi quanto meglio presentabile.
'Ntracchiàtu = "vistùtu ri-tràcchia", cioè vestito a festa, con l'abito elegante delle grandi occasioni (anche se ormai senza più --> "scacchi e pinnàcchi").
'Ntrallazzàri =
''Ntrallazzàtu =
Ntrallàzzu =
'Ntrallazzùsu =
'Ntrappàtu = ->attrappàtu
'Ntràta =
'Ntratùra =
'Ntrippitàri =
'Ntrèppitu =
'Ntrèssu = 1.danno (-> màciaru, pl.
màciari) - 2. prezzo, onorario - 3. interessi (-> càmmi)
'Ntricànti o 'Ntrichèru =
'Ntricàrisi =
'Ntrichèru o 'Ntricànti =
'Ntrichiàtu =1. implicato, compromesso con qualcuno
o in qualcosa - 2.piccoletto, bassino, poco sviluppato fisicamente ->
mezza-cugnìtta
'Ntrìsicu =
'Ntrìzza = -> Termini marinareschi
'Ntrizzàri = 1. - 2.
'Ntrubbulìri =
'Ntrummàri =
'Ntrummatùra =
'Ntrunàtu =
'Ntrusciàri =
'Ntuppàri =
'Ntuppatùra =
'Ntuppatùri =
'Ntùpu = imbranato, handicappato, ritardato mentale
-> 'ntùrdu
'Nturciuniàri =
'Ntùrdu = -> 'ntupu
'Ntustàri =
Nuci =
Nuddricàri o Nutricàri =
Nuddrìcu o Nutrìcu = -> Nuzzènti
Nuddru =
Nùmaru (pl. Nùmari) =
Nunnàta = -> Termini marinareschi
Nurrìzza = nutrice, balia
Nuru =nudo [Com'a Zichirùni: nnè nuru,
nnè vistùtu!] -> Autru: Personaggi --(Paulu-nuru = capo
Palinuro)( arriddùcisi a Paulu-nuru)(nuru e cruru)
Nùtuli = inutile
Nuzzènti = -> Nuddrìcu o Nutrìcu
Nuzzu (femm.: Nuzza) = [Nuzzu e Nuzza]
'Nzìnu = diminutivo di Vincenzo, più diffuso
di -> 'Nzùlu
'Nzùlu = diminuitivo di Vincenzo, meno diffuso
di 'Nzìnu
'Nzunzuniamèntu = l'atto, l'azione di fare la
"scarpetta", cioè il raccogliere con un pezzetto di pane
quanto, sugo o altro, è rimasto nel piatto dopo aver finito di
mangiare la pietanza che vi era contenuta.
'Nzunzuniàri = fare la "scarpetta"
-> 'NzunzuniamèntuO
O' (preposizione articolata)
= al, allo
Mèttisi o' suli = Mettersi al
sole - Iri o' teatru = andare al teatro - O' ìri e o' vèniri
= All'andata e al ritorno
Obbligàtu! = Saluto di
compiacenza o di sottomissione per riconoscenza
Òbbligu o Òbbigu
= obbligo, vincolo o debito di riconoscenza per favore ricevuto
Avìricci òbbligu
= avere, restare obbligato a qualcuno per qualcosa, per un favore ricevuto
Livàrisi l'òbbligu =
disobligarsi restituendo il favore o offrendo qualche cosa in cambio per
riconoscenza
Occasiòni (singolare
e plurale) = 1. occasione, circostanza (favorevole), caso - 2. causa,
motivo
Iri circannu l'occasioni = aspettare
con una certa impazienza il verificarsi di una situazione favorevole a
..
'Un c'era 'occasiòni chi iddra
'un ricìssi 'sta frasi = Non si lasciava sfuggire la possibilità
di ripetere questa frase
L'occasiòni fa l'omu latru =
Le circostanze favorevoli redndono ladro l'uomo
Chi occasiòni c'era pi'...=
Che motivo c'era per ....
Capitàu l'occasiòni =
1.Si è verificata la circostanza favorevole. 2. E' riuscito a trovare
casualmente....
Occhèttu (= acchèttu)
= asola, occhiello
Òcchiu (plurale òcchi
o òcchia) = occhio - L'ova ri l'òcchi
o i civa ri l'occhi = i globi oculari, la polpa degli occhi
Abbuddràrici l'occhi = gonfiare
a botte gli occhi a qualcuno
A corpu r'occhiu = ad una
occhiata, ad una prima osservazione approssimata
All'occhiu 'u suli = (luogo) esposto
ai raggi del sole
A occhiu e cruci = alla grossa, pressappoco
A parti ri òrvi, beatu cù
avi un'ochhiu sanu = In mezzo ai ciechi beato chi ha un occhio sano
A pèrdita r'occhiu = finché
ci si perde l'occhio, finché non ci si vede più, di grande
estensione
Acchianàrici 'u sangu all'occhi
= arrabbiarsi fortemente
Arristari cull'occhi-chini e 'i manu-vacànti
= (lett.: restare con gli ochi pieni e a mani vuote) = mancare la meta
quando sembrava già raggiunta; restare delusi
A Sant'Antuninu, ci abbatti l'occhiu
o' tunnu = [ per una spiegazione pseudo psico-scientifica -> Autru:
Curiosità] Lett.: A metà giugno i tonni cambiano occhio
direttore (dal sinistro al destro) e invertono la direzione della loro
marcia. - Fig.: Si deve tener conto che ad un certo momento i fatti e
le circostanze cambiano e con questo le intenzioni e le risoluzioni e
i modelli precedenti. È spesso l'espressione di una speranza (e
talvolta una minaccia) a non considerare definitiva ed immutabile una
determinata situazione.
Aviri l'occhiu rossu comu 'u tunnu
= non essere capaci di valutare bene le circostanze (valutare in eccesso
una qualche situazione).
Aviri l'occhiu 'u-raisi = avere capacità
nel valutare e decidere, essere esperto (come un -> rais di tonnara).
Avìri-occhiu = 1. sapere stimare
a vista distanze e dimensioni- 2. essere avveduto nel valutare fatti e
persone. - 3. Saper valutare, e tenerne conto, l'importanza o il rilievo
specie di una determinata personalità.
Chiàngiri c'un'occhiu sulu =
piangere per compiacenza o per ipocrisia
Chiùriri un occhiu = fingere
di non vedere,dissimulare, tollerare
Custàri un occhiu o 'u biancu
ri l'occhi = costare carissimo
Fari occhiu = Mettere sottomira qualcosa,
qualcuno
Fari l'ucchìddru = fare l'occhiolino
Ìnchisi l'occhi di 'na cosa
o di qualcunu = gradire molto, non avere bisogno o voglia di altro, restare
abbacinati
Ittàri l'occhiu supra qualchi
cosa o qualcunu = guardare con intenzione qualcosa o qualcuno ( spesso
con riserva mentale)
Ittarisìllu di l'occhi = 1.(figurato)
farsi uscire qualcosa dagli occhi per eccesso nel godimento, nell'uso
ecc.. - 2. mangiare oltre misura.
L'occhiu r'u patruni 'ngrassa 'u cavaddru
= già la vigile presenza del diretto interessato è assicurazione
della migliore riuscita.
L'occhiu voli 'a so' parti = va bene
la virtù, ma un poco di grazia è utile e necessaria. Non
dispezzare la cura per un gradevole aspetto.
Mèttiri 'a morti all'occhi =
1.incitare, pronare all'eccesso - 2. indurre, tentare, mettere alla prova
Occhi a pampinèddra = occhi
molli, affettuosi, pii, supplicanti
Occhi 'i cubbìa = -> Termini
marinareschi
Occhi mècci = occhi socchiusi
Occhi picchiùsi = occhi smorti
e lacrimosi
Occhi-pisciàti = occhi arrossati
e lacrimanti ( per congiuntivite), stillanti
Occhi-ri-àtta = occhi grigio
cenere, chiari
Occhi-ri-spìrtu = occhi spiritati
Occhiu a' dra-bànna, e senza
fari -> zìngha! = Guarda dall'altra parte e non provare a fari
cenni d'intesa!
Occhiu ch'un vìri, còri
ch'un dòli = 1. l'essere all'oscuro di una situazione negativa
consente di potere non soffrirne - 2. non avere diretta e personale esperienza
di un evento negativo attenua di molto l'impatto e il contraccolpo psicologico.
Occhiu 'i variùni = Tratto di
fondale marino sabbioso (-> vàriu) all'interno di un più
vasto tratto di fondale di tipo diverso ( -> funnàli niuru,
-> triscitu)
Occhiu smèusu = 1.strabico -
2. guercio
Occhiu vivu! = All'erta!
Quattru occhi virinu megghiu di rui
= In compagnia si notano più cose che da soli. [Ma anche un possibile
riferimento all'uso di occhiali].
Ràpiri l'occhi = 1.nascere -
2. Farsi accorto - 3. Rendere consapevole qualcuno di qualcosa.
Quattru occhi, comu 'a ràia
= di chi, portando gli occhiali, ha quattro occhi come il pesce raia
Scacciàri l'occhiu = socchiudere
il ciclio di un occhio per fare segno d'intesa -> fari zingha
Scippàrisi l' òva ri
l'òcchi = Strapparsi i globi oculari (per qualcuno), cioè
fare ogni possibile sacrificio per qualcuno.
Taliàri cull'occhi torti = guardare
di sbieco, dare una occhiataccia, minacciare
Tèniri sutt'occhiu = Stare attento
ad una cosa o a qualcuno, tenere sotto osservazione, seguire il procedere
di un evento
Vìriri 'a morti cull'occhi =
correre un gravissimo pericolo
Ocìsu, lu-cori! = ( Accidenti,
che gran tirchio!) [???? -> Problemi e dubbi]
Nota: secondo il signor Michele Di
Franco potrebbe derivare da: "O Gesù, lu-cori! [Oh Gesù,
che cuore grande ha!] come benevola presa in giro...
Offìsa = offesa, ingiuria,
sgarbo straordinario
Parola r'offìsa = termine offensivo,
ingiurioso, capace di ferire l'orgoglio e generare sentimenti di rivalsa.
Ogg'è-dumàni =
(lett.: oggi e/o domani) da un giorno all'altro, da un momento all'altro,
prima o poi (sottinteso: potrebbe darsi che, potrebbe accadere che, non
vorrei che accadesse o si pensasse che...)
Oggellànnu
(Ogg'è-ll'annu) = l'anno scorso, un anno fà
[ chiara espressione di rammarico conseguente alla presenza di remore, di tipo morale o altro, che impediscono di prendere una determinata decisione. [Problemi e dubbi] Si avissi pignatèddra, ògghiu e sali ... (solo apparentemente similare alla precedente) 'O iornu 'un ni 'ogghiu e a' notti spardu l'ògghiu! = Di giorno non ho voglia e di notte sciupo l'olio (della lampa o cannìla)! Detto rivolto principalmente agli studenti svogliati. Ma non solo a loro.La critica è infatti da ritenersi rivolta a chiunque lavori o comunque si impegni in modo irrazionale e poco produttivo. 'Oi (sost. m.) = bove 'Oi-marìnu = (lett.: bue marino) foca Olìvi (pl.) = olive Pani-e-olìvi: mai sàziu ti viri.(Mangiando solo pane e olive mai ti sentirai sazio) Òlta o Òrta = volta (architettonica) (m)'Olu = volo (-> Termini marinareschi) Omu = uomo Òntratu = -> Termini marinareschi Onuràtu o Anuràtu = onorato, riverito, rispettato e rispettabile, rinomato, famoso. Fa pariglia con -> Ammintuàtu L'anuràtu mastr'Austìnu = lett. Il famoso mastro Agostino, in senso iperbolicamente ironico, alludente ad un probabile notorio filibustiere 'Opa (pl. 'Ope o 'Opi) = (Boga), pesce di piccola taglia, ritenuto di scarso pregio, di consumo popolare. Gregario, di fame insaziabile,vive in grandi branchi. Ha corpo fusiforme con testa piccola e occhi grandi. Di colorazione sull' azzurro, i suoi fianchi hanno riflessi argentei e strisce dorate. La bocca è piccola, i denti piccoli, aguzzi e taglienti. Può vivere fino a 15 anni: Al calare della notte si accosta ai bassi fondali ed è facilmente catturabile. Àiu-'opi ..e mi l'accàttu! = lett. "Ho (già) 'opi .. e me ne compro! - Si sottintende il traslato: A questo punto, in questa situazione, mi do alla fuga, esco rapidamente e prudentemente di scena. Se l'espressione non nasconde una assonanza non decifrata può anche voler dire " Posseggo il necessario per conseguire una franchigia e quindi, essendo nella condizione di cavarmela senza pagare pegno,sfrutto la situazione senza esitare" Mussu-ri-'opa = Muso da 'opa, -> mussu-strìttu, detto di chi, fisiognomicamente o meno, ipocritamente vuol far credere di essere estraneo alle situazione, di non saperne niente anche a limite di una 'ingenuità reclamata anche oltre la incredibilità 'Opi-ruvèddri = varietà di pesci che sta tra le 'ope e i -> lùvari I 'upicèddri-di-tramuntàna = molto apprezzati perchè particolarmente saporiti, venivano pescati nei -> triscìti a nord della città Va' a' chiàzza e, s'un-trovi pisci, accàtta 'opi =[detto ottimistico: Vai al mercato del pesce. Lì, in mancanza d'altro, quanto meno troverai da acquistare le 'ope (sempre pescate in abbondanza)] Òpira = Fari l'òpira 'Un fari l'òpira! Òpira 'e cavalli = teatro dei cavalli, circo equestre Òpira 'e pupi = teatro dei burattini, epico-cavalleresco, fortemente incentrato sulla storia dei paladini di Francia. Lo spettacolo si chiudeva con l'intervento di personaggi farseschi sdrammatizzanti: Nòfio, Vittìcchiu, Culummìna, Puddricinèddra, Ròn-Tartaglia.
Storielle del Teatro dell'Opìra 'e pupi a Trapani -----> Curiosità Oramai = Ormai O-puru = Oppure Orariu = orario (in tutti i suoi normali significati riferiti al tempo, all'ora, al senso etc.) Fari l'orariu = era il periodo di tempo, in ore concordate, che il fidanzato ufficiale poteva trascorrere a casa della -> zita (fidanzata) alla presenza della madre di lei o di una sua parente. Ovviamente si tratta di una tradizione inattuale. [O tempora, o mores!] Orìcchia o Aricchia = orecchio -> Arìcchia 'Òriri o Gòriri = godere 'Un si l'àvi a gòriri!= Non se lo deve godere! Non deve trarne il vantaggio desiderato! É il malaugurio rivolta alla persona nemica, un auspicio fortemente al negativo Òriu = orzo E chi ci manca, òriu o pàgghia? [fig.: Non gli manca niente, ha tutto (anche ironico)] Orràta o Urràta = (-> Termini marinareschi) Òrru = orlo (-> Termini marinareschi) Òrta o Òlta = volta (architettonica) Òru = Oro Unn-è tuttu òru, chiddru chi luci! Orvicàri = seppellire -> Urvicàri Òrvica-morti e spusa-zìti =lett.: Seppellisce i morti e sposa i nubendi (definisce il soggetto -> 'nfilarinu, cioè colui che è sempre presente, anche non chiamato, nelle tristi e nelle liete circostanze) Orvu = cieco 'A canzùna-r'òrvu = detto di qualcosa fatto o condotto in modo meccanico, monotono e ripetitivo come si crede sia usanza nel canto dei ciechi per modesta conoscenza della musica e modesto repertorio. -> Personaggi: Màstru Michèli 'A parti r'òrvi, beatu cù avi un'òcchiu! 'A posta 'e l'òrvi! [esclamazione per manifestare un sintetico giudizio positivi su qualcuno] (Cosa significa letteralmente e da che cosa deriva?
Vedi nota 1 in sezione: dubbi. Chiamàri l'òrvu pi' cumpagnu! Òrvu di l'òcchi! Picàti-òrvi Vastunàti d'òrvu Orza = ********************* 'Ossìa = -> Vossìa Ostèddra o Ustèddra o Vostèddra = pagnotta, forma rotonda di pane casereccio 'Ota = 1.(sost. f.) volta, in tutti i sensi (meno che per volta architettonica -> orta o olta) - a)di tempo: una volta, tanto tempo fa - b) di situazione: momento, occasione, circostanza opportuna - c)di direzione: alla 'ota = in direzione di - c)di ripetitività -2( voce del verbo irregolare 'Utàre): girare, rigirare, voltare C'era 'nna 'ota 'Na 'ota o l'àutra = una volta o l'altra, prima o poi [spesso in senso minaccioso]. 'Ota pi' 'ota = ogni volta, sempre, in maniera ineluttabile 'Ota, gira e firrìa = (lett.: volta, gira e rigira..): a)[in senso largo indica il modo di procedere specioso per cambiare le carte in tavola e precede l'ottenimento di un ingiusto vantaggio] - b)[in senso stretto, più specifico del trapanese, indica il passare del tempo nel susseguirsi delle attività più o meno normali ed abituali] 'Ota, gira e firrìa e si fìci mezziòrnu! 'Ota, gira e firrìa e squagghiàu 'a matinàta! Ràri 'ota 'on capu = ( -> Termini marinareschi) Ovu (pl. Ova) = uovo Avìri l'ovu-tortu = essere intrattabile, di cattivo umore, lunatico Èssiri mortu nall'ovu = essere morto gìà nell'uovo (come un pulcino); fig.: essere privo di vitalità, detto di chi non da segno di autonoma iniziativa e di reattività. -> Murtacìnu Mègghiu l'ovu 'st'iòrnu, chi 'a addrìna dumani! [che vale quanto: Pìcca, maliritti e sùbbitu!] Ovu a-bugghiunèddru = sgusciato e bollito in acqua con ògghiu, àgghia, piddrusìnu (e pumaròro) non tanto da farlo diventare sodo. Pi' amuri d'u figliòlu, 'a mamma s'ammùcca l'ovu. [lett.: Per amore (per favorire l'allattamento) del figlioletto, la mamma ingoia l'uovo! (ma è chiaro il richiamo all'ipocrisia e alle false spiegazioni utili a coprire l'egoismo di fondo)] Scacciàri ova = (lett.: Schiacciare uova) Camminare con lentezza esasperata, esasperante ed inopportuna Scippàrisi l'òva ri' l'òcchi = Strapparsi i globi oculari per qualcuno, fare cioè ogni possibile sacrificio in favore di qualcuno
Ogghiammàri =-> Termini
marinareschi
attinia o anemone di mare ( un zoofito che vive nei pressi dei litorali marini, a poca profondità e attaccato agli scogli con la sua ventosa di piede. È detto anche "ortica di mare", per il bruciore che causa quando se ne viene a contatto. Deriva il suo nome dal francese oeillet de mer, garofano di mare. Nelle Egadi viene ancora mangiato, infarinato e fritto.
Assummàri comu l'ogghiammari =
Riemergere, mostrarsi in società, di tanto in tanto a seconda che le
circostanze lo consentano. Non avere continuità di frequentazione. (A somiglianza dell'ogghiammari che, vivendo in prossimità della costa, riemerge tutte le volte che il mare si ritrae).
Ògghiu = A:(sostantivo
maschile): 1. olio - 2. petrolio -- B:(indic. pres. per aferesi di: Vògghiu
da -> 'ulìri) voglio, desidero, pretendo
Avìri ancora ògghiu,
nna' làmpa (o nna' cannìla) = (Sentire di) possedere ancora
forze vitali da spendere:
L'ògghiu-petròliu = il
petrolio.
L'ògghiu-'i-lumi = il petrolio
quando usato per l'illuminazione (->Lampa a petroliu)
Cala comu l'ògghiu-petròliu
= Scende (nello stomaco) con grande facilità [credo che la metafora
abbia origine "economica": come facilmente, cioè velocemente,
si vede scendere il livello dell'ògghiu-petròliu nel serbatoio
della lampa]
S'un fussi pi
l'àgghia e l'ògghiu.. != (Peccato!) Se non fosse per l'aglio
e l'olio ...![ chiara espressione di rammarico conseguente alla presenza di remore, di tipo morale o altro, che impediscono di prendere una determinata decisione. [Problemi e dubbi] Si avissi pignatèddra, ògghiu e sali ... (solo apparentemente similare alla precedente) 'O iornu 'un ni 'ogghiu e a' notti spardu l'ògghiu! = Di giorno non ho voglia e di notte sciupo l'olio (della lampa o cannìla)! Detto rivolto principalmente agli studenti svogliati. Ma non solo a loro.La critica è infatti da ritenersi rivolta a chiunque lavori o comunque si impegni in modo irrazionale e poco produttivo. 'Oi (sost. m.) = bove 'Oi-marìnu = (lett.: bue marino) foca Olìvi (pl.) = olive Pani-e-olìvi: mai sàziu ti viri.(Mangiando solo pane e olive mai ti sentirai sazio) Òlta o Òrta = volta (architettonica) (m)'Olu = volo (-> Termini marinareschi) Omu = uomo Òntratu = -> Termini marinareschi Onuràtu o Anuràtu = onorato, riverito, rispettato e rispettabile, rinomato, famoso. Fa pariglia con -> Ammintuàtu L'anuràtu mastr'Austìnu = lett. Il famoso mastro Agostino, in senso iperbolicamente ironico, alludente ad un probabile notorio filibustiere 'Opa (pl. 'Ope o 'Opi) = (Boga), pesce di piccola taglia, ritenuto di scarso pregio, di consumo popolare. Gregario, di fame insaziabile,vive in grandi branchi. Ha corpo fusiforme con testa piccola e occhi grandi. Di colorazione sull' azzurro, i suoi fianchi hanno riflessi argentei e strisce dorate. La bocca è piccola, i denti piccoli, aguzzi e taglienti. Può vivere fino a 15 anni: Al calare della notte si accosta ai bassi fondali ed è facilmente catturabile. Àiu-'opi ..e mi l'accàttu! = lett. "Ho (già) 'opi .. e me ne compro! - Si sottintende il traslato: A questo punto, in questa situazione, mi do alla fuga, esco rapidamente e prudentemente di scena. Se l'espressione non nasconde una assonanza non decifrata può anche voler dire " Posseggo il necessario per conseguire una franchigia e quindi, essendo nella condizione di cavarmela senza pagare pegno,sfrutto la situazione senza esitare" Mussu-ri-'opa = Muso da 'opa, -> mussu-strìttu, detto di chi, fisiognomicamente o meno, ipocritamente vuol far credere di essere estraneo alle situazione, di non saperne niente anche a limite di una 'ingenuità reclamata anche oltre la incredibilità 'Opi-ruvèddri = varietà di pesci che sta tra le 'ope e i -> lùvari I 'upicèddri-di-tramuntàna = molto apprezzati perchè particolarmente saporiti, venivano pescati nei -> triscìti a nord della città Va' a' chiàzza e, s'un-trovi pisci, accàtta 'opi =[detto ottimistico: Vai al mercato del pesce. Lì, in mancanza d'altro, quanto meno troverai da acquistare le 'ope (sempre pescate in abbondanza)] Òpira = Fari l'òpira 'Un fari l'òpira! Òpira 'e cavalli = teatro dei cavalli, circo equestre Òpira 'e pupi = teatro dei burattini, epico-cavalleresco, fortemente incentrato sulla storia dei paladini di Francia. Lo spettacolo si chiudeva con l'intervento di personaggi farseschi sdrammatizzanti: Nòfio, Vittìcchiu, Culummìna, Puddricinèddra, Ròn-Tartaglia.
Storielle del Teatro dell'Opìra 'e pupi a Trapani -----> Curiosità Oramai = Ormai O-puru = Oppure Orariu = orario (in tutti i suoi normali significati riferiti al tempo, all'ora, al senso etc.) Fari l'orariu = era il periodo di tempo, in ore concordate, che il fidanzato ufficiale poteva trascorrere a casa della -> zita (fidanzata) alla presenza della madre di lei o di una sua parente. Ovviamente si tratta di una tradizione inattuale. [O tempora, o mores!] Orìcchia o Aricchia = orecchio -> Arìcchia 'Òriri o Gòriri = godere 'Un si l'àvi a gòriri!= Non se lo deve godere! Non deve trarne il vantaggio desiderato! É il malaugurio rivolta alla persona nemica, un auspicio fortemente al negativo Òriu = orzo E chi ci manca, òriu o pàgghia? [fig.: Non gli manca niente, ha tutto (anche ironico)] Orràta o Urràta = (-> Termini marinareschi) Òrru = orlo (-> Termini marinareschi) Òrta o Òlta = volta (architettonica) Òru = Oro Unn-è tuttu òru, chiddru chi luci! Orvicàri = seppellire -> Urvicàri Òrvica-morti e spusa-zìti =lett.: Seppellisce i morti e sposa i nubendi (definisce il soggetto -> 'nfilarinu, cioè colui che è sempre presente, anche non chiamato, nelle tristi e nelle liete circostanze) Orvu = cieco 'A canzùna-r'òrvu = detto di qualcosa fatto o condotto in modo meccanico, monotono e ripetitivo come si crede sia usanza nel canto dei ciechi per modesta conoscenza della musica e modesto repertorio. -> Personaggi: Màstru Michèli 'A parti r'òrvi, beatu cù avi un'òcchiu! 'A posta 'e l'òrvi! [esclamazione per manifestare un sintetico giudizio positivi su qualcuno] (Cosa significa letteralmente e da che cosa deriva?
Vedi nota 1 in sezione: dubbi. Chiamàri l'òrvu pi' cumpagnu! Òrvu di l'òcchi! Picàti-òrvi Vastunàti d'òrvu Orza = ********************* 'Ossìa = -> Vossìa Ostèddra o Ustèddra o Vostèddra = pagnotta, forma rotonda di pane casereccio 'Ota = 1.(sost. f.) volta, in tutti i sensi (meno che per volta architettonica -> orta o olta) - a)di tempo: una volta, tanto tempo fa - b) di situazione: momento, occasione, circostanza opportuna - c)di direzione: alla 'ota = in direzione di - c)di ripetitività -2( voce del verbo irregolare 'Utàre): girare, rigirare, voltare C'era 'nna 'ota 'Na 'ota o l'àutra = una volta o l'altra, prima o poi [spesso in senso minaccioso]. 'Ota pi' 'ota = ogni volta, sempre, in maniera ineluttabile 'Ota, gira e firrìa = (lett.: volta, gira e rigira..): a)[in senso largo indica il modo di procedere specioso per cambiare le carte in tavola e precede l'ottenimento di un ingiusto vantaggio] - b)[in senso stretto, più specifico del trapanese, indica il passare del tempo nel susseguirsi delle attività più o meno normali ed abituali] 'Ota, gira e firrìa e si fìci mezziòrnu! 'Ota, gira e firrìa e squagghiàu 'a matinàta! Ràri 'ota 'on capu = ( -> Termini marinareschi) Ovu (pl. Ova) = uovo Avìri l'ovu-tortu = essere intrattabile, di cattivo umore, lunatico Èssiri mortu nall'ovu = essere morto gìà nell'uovo (come un pulcino); fig.: essere privo di vitalità, detto di chi non da segno di autonoma iniziativa e di reattività. -> Murtacìnu Mègghiu l'ovu 'st'iòrnu, chi 'a addrìna dumani! [che vale quanto: Pìcca, maliritti e sùbbitu!] Ovu a-bugghiunèddru = sgusciato e bollito in acqua con ògghiu, àgghia, piddrusìnu (e pumaròro) non tanto da farlo diventare sodo. Pi' amuri d'u figliòlu, 'a mamma s'ammùcca l'ovu. [lett.: Per amore (per favorire l'allattamento) del figlioletto, la mamma ingoia l'uovo! (ma è chiaro il richiamo all'ipocrisia e alle false spiegazioni utili a coprire l'egoismo di fondo)] Scacciàri ova = (lett.: Schiacciare uova) Camminare con lentezza esasperata, esasperante ed inopportuna Scippàrisi l'òva ri' l'òcchi = Strapparsi i globi oculari per qualcuno, fare cioè ogni possibile sacrificio in favore di qualcuno
P
Paca = paga Pigghiari 'a paca = prendere la paga, venire pagato Tiràri'a mezza pàca ( avere diritto solo a mezza paga) = (figurato): essere un poco sordo o fingere di esserlo Pacàri o pahàri = pagare Cù paca ri p(r)ima mangia pisci fitùsi! (letterale: Chi paga in anticipo mangia pesci putrefatti!) = Chi paga prima della consegna dell'opera rischia di ricevere un lavoro mal fatto Cù paca mastru 'un paca mastrìa = Chi paga un mastro, non paga mano d'opera = Conviene di più pagare a merito che a ore. 'U Signùri 'un-paca 'u sàbbatu! 'U Signuri t'u paca! = Dio te ne renderà merito! Pacatùri o Pahatùri = 1.pagatore - 2.uno che mantiene gli impegni, persona meritevole di fiducia 'A calùnia d'u malu-pacatùri = la falsa scusa di chi vuole sottrarsi ai suoi obblighi Pacchiàna = un tipo di camicia da notte femminile di modesta fattura Pacchianèlla = epiteto per indicare un soggetto di scarso valore e rilievo Pacchiaràta = sciocchezza, stupidata Cumminàri 'na pacchiaràta = Fare una azione decisamente stupida Pàcchiu = il sesso femminile -> Sticchiu Pàcchiula o Pràcchiula = guaio, (figurato: frittata) Cumminàri pàcchiuli (o pràcchiuli) = combinare guai, generare casini Fari 'nna-pàcchiula (o pràcchiula) = conseguire un insuccesso vergognoso Pacchiuliàri o Pracchiuliàri = lasciarsi scappare per ingenuità notizie riservate, con ciò "cumminanno 'nna pràcchiula" Pacchiùna = donna robusta e prosperosa Paceca = Paceco ( Comune alle porte di Trapani) Finìri a festa ri-Paceca = Andare a finire come una festa di Paceco, cioè peggio che "a schifìo" o "a fétù" Pàriri 'u puvireddru-'i-Paceca = Somigliare al poveraccio di Paceco (cioè al povero per antonomasia) 'U stratùni 'i Pacèca = lo stradone verso Paceco, cioè l'attuale Via Marsala Pacènza = 1. pazienza -2.-> termine marinaresco 'Un-na bàsta ( o: ci 'òli) 'a pacènza ri sànti = Non basta (o: ci vuole) la pazienza dei Santi Pacchettu = 1. pacchetto, pacco di piccole dimensioni - 2. -> termine marinaresco Paci = pace Èssiri pari-patti e pàci = essere in pari, aver pareggiato, i reciproci con i conti Riri "NO", è paci. Riri "SI", è vèrra (=guerra) [ suggerimento di precauzione che si presta ad una interpretazione anfibologica] Pacinziùsu = paziente, tollerante, capace nel sopportare Pagghètta (o Pagghiètta) = 1. paglietta, cappello di paglia a calotta cilindrica bassa e tesa rigida , detta anche -> caccavètta, indice di gioventù e spensieratezza - 2. lana di metallo per pulire vasellame e pavimenti Mègghiu-mutu, e no pagghètta! [scherzoso:pagghètta è qui metonimia per -> bardàscia) Pagghia = paglia Éssiri 'n pàgghia = godere di una certa disponibilità di denaro Mèttisi 'n pàgghia = intascare una certa somma di denaro più o meno attesa Rèviu comu 'a pàgghia = Insipido (senza sapore) come la paglia. Si dice di chi non mostra alcuna personalità. 'a strata Pàgghia= l'attuale Via Poeta Calvino, parallela di Via Garibaldi Pagghiàru = capanna di frasche dove si conserva la paglia o dove i contadini possono trovare momentaneo riparo dalle intemperie Pagghiàzzu = 1. pagliaccio - 2.pagliericcio (materasso di paglia marcita) - 3.(al. plurale) pagghiàzzi = sfinci senza buco -> sfìncia o spìncia Mèttisi a fari u pagghiàzzu = 1. per gioco, per generare allegria - 2. per perdita di inibizione e senso della misura e quindi dare di sé una immagine autolesionistica di immaturità Finìri a' pagghiàzzu = finire in galera (a dormire su un materasso di paglia come quelli antonomasticamente presenti nelle carceri) Mangiàri pagghiàzzi = accontentarsi, volenti o meno, di qualcosa di non ben riuscito Pagghiòlu o Pagghiulàtu = -> Termini marinareschi Èssiri a' pagghiòlu = essere caduto in bassa fortuna, essersi ridotto sul lastrico Pagghiùni = pagliericcio, sacco pieno di paglia da porsi sotto il materasso Abbruciàri 'u pagghiùni = andar via, fuggire, senza pagare il servizio ricevuto [detto specificamente in relazione alla prestazione di una puttana in un casìno] Pagnòccu o Pagnuccùni = pacioccone, abbonazzato, Paìsi = Paìsi chi vai, usu chi trovi. Tuttu 'u-munnu è paìsi! Trapanìsi, unu ogni paìsi! Vèniri ru paìsi = Pala =1.attrezzo con manico di legno e una parte larga e piatta, di varia sagomatura atta a rimuovere o movimentare oggetti e sostanze varie. 2. Tutto quello che ha forma di una pala come gli elementi che formano un'elica o la parte terminale di un remo o gli elementi che in un mulino raccogliendo il vento generano il movimento degli ingranaggi (pale del mulino). Avèmu vài c' 'a-pala!(e senza-pala!).= Abbiamo guai a palate (e anche qualora mancasse la pala stessa). Può assumere significato ironico e sdrammatizzante in un contesto di autocompatimento. Carìzzi c' 'a pala = [ironico]trattamento o carezze affettate che, pur se date senza cattiveria, per la loro sospettata ipocrisia risultano sgradite. Talvolta risultano tanto pesanti da -> struppiàri. In senso metaforico: bastonate. Palamitàra = -> Termini marinareschi Palamìtu = - Termini marinareschi Palamizzànu = Termini marinareshi Palanchìnu = peri 'i porcu Palazzu = ( 'n-Palazzu) Paléddra = 1. Palella, piccola pala. 2.->Termini marinareschi Palìcu = Pàriri palìcu Pàliu = Pari ch'avi a pigghiàri 'u-pàliu Pallunàru o Ballunàru = come -> Ballunèru Palòra = metàtesi popolare arcaica di "parola" non molto diffusa nel trapanese Palùmma = colomba Filastrocca infantile: Dumàni veni 'a palùmma/ nni porta pani e tùmma:/ annìcchia o' papà/ annìcchia a' mamà,/e mastru Carlìcchiu/ s'assètta..cà! Palummàru = 1. palombaro (operatore marittimo sott'acqua con scafandro). - 2. loculo cimiteriale posto sopra terra in filiere sovrapposte - 3. metaforicamente, di locale troppo piccolo per la destinazione d'uso ("Pàriri un palummàru") Mìsu a-palummàru = seppellito a colombaio (a differenza di chi è "misu a-sùlcu = cioè inumato, sotto terra) Pampèra = visiera, falda anteriore di un berretto atta a coprire la fronte e a salvaguardare gli occhi dalla luce Pàmpina = foglia Aviri 'a pàmpina o Èssiri cu' i pàmpini = essere semplice, un bonaccione Pàmpina a cu' av'assimigghiari?...A trùssu!! = Tale padre, tale figlio! Panàru =1.paniere - 2.parte intima femminile Panàtica = --> Termini marinareschi Panèlla (pl.Panélle o Panèlli arcaico f.) = frittelle di farina di ceci, sottili e di forma varia "Càuri (calde) l'hàiu..panelli-càuri" tipica abbanniàta dei venditori ambulanti di panèlli trasportate in caratteristici contenitori di banda stagnata Fàrici chiàngiri 'a panèlla = far pagare a qualcuno lo scotto, a titolo di contropartita o di rappresaglia per un motivo più o meno giustificabile e reale[lett. lo scotto è il compenso dovuto per aver mangiato all'osteria. Nella metafora appare chiaro che si allude ad una "panèlla"" non pagata" e per questo da far pagare con interessi. Panghi = persona non seria, buffone, pagliaccio Pani = pane Addisiàri 'u pani Chiù bonu r'u pani Ci 'ulìa comu 'u pani! Fari pètri-pani Mèttisi a pani-e-tumàzzu Pani-e-cipùddra..e, maritu mèu, vasàmuni! Pani-e-olìvi = Pani ri mola o Pani ri sìmmula Pani nìuru Pani-pani, vinu-vinu Pezzu-ri-pani 'U pani d'u cuvernu, è picca-e-duci 'U pani mèzzu 'i petri! 'U pani, s'un-n-è travagghiàtu, veni c'a pàpula! Pannèddri = coriandoli carnevaleschi Pannèri = negoziante di stoffe e tessuti Panniàri = ---> Termini marinareschi Pannìzzi = Pannu = 1. - 2. -> Termini marinareschi Pantìcci = Vàrca panticcia = Pantiddrarìa = isola di Pantelleria Panza = Arristàrici 'n-capu-'a-panza Mèttiri panza-e-prisenza o Pisintàrisi panza-e-prisenza Misu a panza all'aria Omu-ri-panza Panza-china cerca riposu! Panza mia, fatti a cappòttu! Panza-paràta Panza-ri-canìgghia T'ha' fari 'na-panza chiù-ròssa di 'nna zìcca! Panzàta = Panzìcu = Panzùddra = Panzùni = Panzùtu = Pàpa = papa A ogni morti 'i Pàpa C'è differenza tra mìa e 'u Pàpa! Differenza comu tra pipa-e-Pàpa Mori un-Pàpa, e si fa un-cardinali Passarisìlla di Pàpa Papìssa = papessa [ironico] Mi pari 'na Papìssa Pàpara (pl. Pàpari) = Dari acqua 'e pàpari, e..vinu 'e mriàchi Papariàri = (intrans.) disporredi acqua abbondante (e quindi avere la possibilità di sguazzare come fanno le parere) Paparèddra = Paparella, già frazione del comune di Erice, oggi parte del comune di Valderice Papariddròti = Pàparu (agg.) = pieno d'acqua sino all'orlo, pressochè traboccante Pappàddru = Pappagghiùni = Papparìna = sostanza estratta dal papavero, oppio 'Mpapparinàtu o Russu-'mpapparinàtu = di colore rosso vivo, acceso, come quello del papavero Chìcca 'mpapparinàta =colore della cresta del gallo quando è sessualmente eccitato Pàpula = bolla, vescica [se sulla pelle -> d' acqua-giuggiàna] Supra 'a pàpula 'u canfùgghiu (= Sulla bolla un foruncolo, cioè danno su danno) 'U pani, s'un-n-è travagghiàtu, veni c'a pàpula! (Solo la giusta applicazione da risultati soddisfacenti). Papuliàta = (fig. di -> Vampuliàta) Ràrici 'na vampuliàta Papùri = arcaico per vapore, nave a vapore, piroscafo Papuzzàna = (piccolo insetto, dall'aspetto di un grano di pepenero, che si sviluppa all'interno delle fave secche e le corrode).
Per antonomasia: chiunque sia inconfrontabilmente più piccolo di ciò cui si oppone. Paràcqua = parapioggia (ma anche ombrello ) Paracquàru = riparatore di paràcqua. ->Consa-paràcqua E cu parla, 'u paracquàru? Pàracu o Pàrracu = parroco. Da cui: patri-pàracu = padre-parroco Paràggiu = uguale, simile, equivalente [-> Apparaggiàri. ->'mparaggiàri] 'U paràggiu, ci po' èssiri; mègghiu, no! Pararìsu = paradiso Avìri Santi 'n-pararìsu (Fig.: avere protettori in alto loco, buoni per eventuali raccomandazioni) 'Un vìriri fàcci-ri-pararìsu (lett.: Non vedere facce di paradiso, cioè essere all'inferno) Fig.: non avere mai un minimo di serenità oppure vivere in ambiente decisamente ostile. Parascàrmu = -> Termini marinareschi Parati = -> Termini marinareschi Paratùra = -> Termini marinareschi Paraùni = paragone 'Un-c'è paraùni! = Non è possibile far paragone!, Imparagonabile! Parda =[arc.enfatico] confusione, groviglio inestricabile Cumminàri 'nna-parda = generare grande confusione Parèddra = padella C' 'a pariddrùzza 'un ci-ha'-gghiucàri!.. 'a favùzza, 'un t'ha' scurdàri!
Monito economico: Non scherzare con l'olio d'oliva, così costoso;accontentati delle fave, dal costo molto più modesto. Parènte (pl. Parènti) = molto genericamente gli affini e non , come descritto dal codice civile, i discententi in linea retta da uno stesso stipite (come i genitori, i nonni, i figli, i fratelli, le soelle, i nipoti) Amici e parènti, 'un ci accattàri e 'un ci vìnniri nènti! I parènti su' com'i scàrpi: chiù stritti su', chiù mali fannu! Parènti d'i me' parènti, chi a mia 'un mi veni nenti! [detto di un parente così alla lontana da essere in realtà un estraneo] Chi nnìcchi-e-nnàcchi, e parènti sèmu!? [Lett. = Non cè arzigogolìo che possa farci credere parenti. - Fig. = Questo discorso è troppo vano e capzioso per ottenere l'effetto desiderato]. Parèri = parère, opinione, modo di vedere A parèri so'! = Secondo lui, secondo come la vede lui! Un'avìri parèri su' 'na cosa = Non sapere cosa pensare di un fatto Pari-patti (o pari-patta) e paci! = E con ciò (con questo appena fatto) i conti sono tornati in pari! Pàriri = 1.sembrare, parere - 2.(declinato) modo di apparìre, di presentarsi inadeguato o eccessivo 'Un sa chi pari! = Non si sa come [un determinato fatto] potrebbe essere considerato dalla gente, che tipo di reazione potrebbe generare. 'Un facèmu cosi-chi-pàrinu! = Non agiamo in modo da destare irritazione o sorpresa! Pari addittàtu o attruttàtu = detto di qualcuno che sembra essere stato addestrato, preparato a seguire un certo comportamento che si ritiene non a lui naturalmente attribuibile Pàriri-malu = Ritenere brutto fare una certa azione, non sentirsi l'animo di fare una certa cosa a qualcuno Mi pàrsi un trònu! = (Lett. Mi è sembrato un tuono) - Fig. Quanto è accaduto è stato così inatteso ed enorme da lasciarmi sbalordito! Declinazione di Pàriri :
Indicativo presente: paru, pari, pari, parèmu, parìti, pàrinu
Indicativo imperfetto: parìa, parìvi, parìa, parìamu, parìvu o parìavu, parìanu
Passato remoto: parsi, prìsti, parsi, pàrsimu, parìstu, pàrsiru
Participio passato: pàrsu
Gerundio: parènnu Parìta = -> Termini marinareschi Parla-parla = chiacchierone Parlàri = parlare Parlàri sulu , comu i' foddri = Parlare da solo, con se stesso o con un interlocutore immaginario, come fanno i folli. Parlàri stràmmu = parlare in modo strambo, inopportuno ed incongruente -> strabbuliàri Parlàri ammàtula = lett. = parlare invano, inutilmente - Fig. Parlare a sproposito e in modo infamante, con o senza consapevolezza Parlàri a-ròtulu = parlare senza riflettere, aggiungendo sciocchezza a sciocchezza, senza inibizione e dando l'idea di non intendere smetterla Parlàri a-rùmpiri = pronunciare frasi dirompenti per contenuto e tono tendenti a produrre deliberatamente una reazione altrettanto forte P' 'un parlàri (h)ai fattu mala-vita!= (spesso detto con intenti ironici) Hai sofferto per non aver esposto, prima, le tue necessità a me che potevo esserti d'aiuto! Parlàri chiaru è surispazioni! = A poter parlare chiaro, a dire come la si pensa, è togliersi una soddifazione! [Sbottare è una liberazione] Parlànnu cu tia = Parlando con te, in confidenza.... E chi èramu parlàti?! = Come se ci fossimo accordati prima, anzi, più propriamente, nemmeno se ci fossimo accordati prima.... Sbagliàri a parlàri = perdere il controllo del discorso e dire cose eccessive o erronee o false o non necessarie nel contesto E cu parla, Nasi! = Detto che sottolinea l'attenzione con la quale si sta prestando attenzione al discorso di un interlocurore interessante o importante, meritevole di rispetto. E cu parla, 'u paracquàru? = In contrapposizione al detto "E cu parla, Nasi!" è il lamento di chi si crede o si vede snobbato quando parla. 'Cu mia parlàti? ..'Ui ci siti! (Lett. : Com me parlate? Voi ci siete!) Come prima, è un modo di sbottare di chi si sente inascoltato. Un-ni parlàmu chiù, ronna-Càrmina mia! = Non parliamone più, ciò che è fatto è fatto (con buona pace di tutte le ronne-Carmina) Pàrlu c\u' tia-fìgghiu, pi' sèntimi tu-nora [o a parti variamente intrecciate] modo di ammonire, per prudenza, per vie trasversali, in modo indiretto ma chiaramente allusivo Parlàri a tischi-tòschi = Una volta indicava il tentativo di voler parlare forbito, il toscano, con risultati spesso imbarazzanti per tutti. Ora chiaramente indica lo stesso esito per chi abbonda in foresterismi o tecnicismi. Parlàri ca' lingua ri-fora = Parlare con la lingua di fuori, non dalla bocca, ma con una lingua estera, straniera e pertanto incomprensibile. Paròla =[poco usato il popolare arcaico per metatesi palòra] parola 'A mègghiu parola è chiddra ch'un-si-rìci! = Chi non apre bocca non rischia di sbagliare. [-> 'Ucca ch'un-parlàu , mai si pintìu] 'Ascippàrici 'i paroli r'in-mucca = sollecitare l'elocuzione ad una persona reticente o taciturna o impacciata L'omu pi la parola e 'u voi pi' li corna = L'uomo si distingue (ed è riconosciuto) per la parola (gli impegni che prende e mantiene) mentre il bue è contraddistinto dalle proprie corna Manciàrisi o Mangiàrisi i paroli = alterazione dell'eloquio per cui restano non pronunciate, quasi reingoiate, parti di una parola Mèttiri 'a bona-parola = mediare pro bono pacis Mezza-parola = Capirsi a volo (o con il poco o il meno che basta per intendersi) 'Na parulèddra menu, e 'a paci 'n-casa! = Spesso un commento in meno preserva la pace in famiglia. 'N parola = concordato sulla parola, verbalmente e non per iscritto Omu ri parola = Uomo che non tradisce gli impegni presi, che mantiene ciò che ha promesso o detto Parola di Diu = Riferito a qualcosa che è da ritenere certa ed indiscutibile Parola d'onuri = garantire sulla propria rispettabilità Parola pi' parola = senza nessun cambiamento, pedissequamente, comportarsi come stabilito Parola porta parola.......e va a finiri a tòzzula! Paroli santi = parole di un discorso corretto, onesto e giusto. Proprio quelle necessarie ed opportune. Pigghiàri 'n-parola = credere pienamente quanto detto e aspettarsi che venga rispettato e mantenuto letteralmente Pigghiàri o Pighiàrisi 'a mali paroli = Aggredire con insulti verbalo o scambiarsi insulti verbali Rimanciàrisi o Rimangiàrisi 'a parola = Non tener fede ad una promessa 'Un'avìri parola = non essere affidabile , credibile. Al contrario di -> Omu ri parola -> 'mparulàrisi (farsi verbalmente una promessa matrimoniale ) Parpagnu = [di origine etimologica forse dallo spagnolo = col palmo della mano] sàgoma, misura varia dimensionata secondo le necessità dell'opera da portare a termine, di legno o ferro o canna usata dagli artificieri, generalmente dai muratori, per regolare l' allineamento delle parti di un'opera sulla base di una dimensione fissa. Mettiri a parpagnu = mettere sulla una stessa linea, a dirittura, in linea retta, a piombo, a corda, squadrare a sagoma. Rispettare ripetutamente un intervallo, un ritmo indipendentemente da altre esigenze di allineamento diversamente vincolanti. Parràstru = patrigno cfr. -> marràstra = matrigna Parrìnu = 1. padrino di battesimo o cresima - 2. prete D'i parrini si pìgghianu 'i vini = Dai padrini si prendono le vene, cioè si assume, si copia il carattere [cosa che poteva avvenire quando il rapporto padrino/figlioccio non era meramente simbolico] 'Un fari beni a porci, nnè limosina a parrìni! (anticlericale costatazione di inutilità) Parrinu spugghiàtu = prete spretato (spogliato dell'abito talare e quindi tornato allo stato laicale) Rici 'u parrìnu: fa' chiddru chi ti rìcu, e 'un fari chiddru chi fàzzu iò!
[ribadisce il concetto per cui il valore sacramentale dipende ex opere operato e non ex opere operantis] Si sbaglia 'u parrinu è di-vinu; si sbaglia 'u salistànu è 'mriàcu! ( alias: Si sbaglia 'u parrinu è virtigine; si sbaglia 'u salistànu è 'mriàcu!) CFR in Curiosità ---> 'U parrìnu e 'u malutempu Parrucciànu = cliente abituale Parti = sing. e plur. parte/parti e in tutte le sue eccezioni matematiche e figurate: 1)quota di un tutto, porzione, percentuale- 2)in ambiente di ..; in un posto dove c'è..; in mezzo a... - 3) fazione , setta, gruppo, partito - 4) ruolo da recitare,, personaggio , atteggiamento - 5) separazione, separatezza, isolamento - 6)conto, opinione, parere - 7) interesse - 8) vari significati contestuali 1) Pigghiàrisi 'a parti chi ci tocca 2) A parti ri casa (cioè in ambiente casalingo) 2) A parti ri òrvi, beatu cù avi un'òcchiu! (In mezzo ai ciechi, beato chi ha almeno un occhio sano) (citato anche in contesti figurati) 3)Fari parti da' cooperativa = essere un socio 4)Fari 'a parti di l'asinu (= fingersi ingenuo, stupido) - Fari 'na bella parti (per senso reverso: comportarsi male) 5)Mèttisi ri parti = trarsi in disparte, mettersi da solo 6)Pi parti mia = Secondo il mio giudizio ; Sèntiri l'autra parti = prendere conoscenza della versione contrapposta 7)Avirici parti = averci interesse, partecipare, essere parte in causa 8)Pi 'na parti .....Pi n'àutra parti = Da un verso .....all'opposto; Pàrtiri o Pàrtisi = partire o partirsene Pàrtici 'a testa o Pàrtici 'u sensu = impazzire, perdere la ragione Partìri è un pocu murìri (poi -> Parturìri è un pocu murìri) Pàrtiri o Pàrtisi pi'..(+ nome di persona)= scagliarsi contro, avventarsi Màrtiri 'un ti pàrtiri = di martedì non iniziare un viaggio CFR -> Giochi -> Partiri 'a varca Partìtu = 1.principio, risoluzione, determinazione, convincimento - 2. status sociale, economico, e talvolta fisico - 3..associazione politica Mèttisi 'a testa a partìtu = mettere la testa a posto, determinarsi a seguire sani e accettati principi, rinsavire Pigghiàri un bon partitu pi' mugghèri = Sposarsi con una donna di buona dote o di alta società Finìri a malu partìtu = Ridursi male, in miseria, a pezzi. Éssiri ru partìtu = Partecipare, aderire ad un partito, associazione Partuàllu =arancia, di etimo arabo incerto e di molto indiretto riferimento al Portogallo. Fig.: tonto, sempliciotto, senza discorso, incapace Pezzu-ri-partuàllu! = dispregiativo Pezzu-di-partuaaaàllu! = enfatico Parturìri = partorire, sgravare Parturìri, è comu... murìri! = Partorire è come ..mettersi a morire! [ Considerata l'alta mortalità conseguente, una volta, al travaglio del parto] Parturìri è un pocu murìri Paru = pari [contrapposto a -> sparu o zìparu, dispari] Paru-paru = (avv.) pari-pari, uniformemente e per intero, in modo letterale Fàrisi 'u paru-e-sparu = nel gioco delle carte, a scopa, calcolare alla fine il valore dell'ultima carta in possesso dell'avversario. Fig.: valutare le probabilità di successo di una certa mossa o iniziativa 'Iucàri a paru-zìparu = giocare a pari e dispari, giocare alla morra. [--> mpàru = a favore ---> Termini marinareschi] Pàsciri = pascere, somministrare col cucchiaino la pappa all'infante. Fig.: suggerire a poco a poco qualcosa a qualcuno perché recepisca o indovini , imbeccare Pasciùtu = nutrito Pasqua = Pasqua Cu nn'appi nn'appi, cassateddri 'i Pasqua! =[ Lett.: Chi ne ebbe ne ebbe, cassatele di Pasqua!] alias Chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato! Cuntèntu comu 'na pasqua = strafelice, contentissimo Ràri la mala-pasqua = 1.affliggere - 2.maledire - 3.maleaugurare Pasqua-ciùri = (Lett.: Pasqua dei fiori) la Pentecoste Passari = 1.(intr.)cessare, passare, esaurirsi - 2.(trans.) superare, sorpassare , attraversare, precedere Accuntintàrisi di chiddru chi passa 'u cunventu = accontentarsi di quello che si riesce a mettere insieme Fari passari tuttu 'u piacìri = demotivare, disincentivare, far decadere le motivazioni vere di una azione Fariccìlla passàri o 'Un ci-a-fari passàri = Consentire , accontentare o non consentire, non accontentare qualcuno in qualcosa Passa e spassa = Passa-paròla [o palòra] = Passari a un esami = superare un esame, una prova Passàri di cuttura = (Fig.) Oltrepassare il momento dell'opportunità, diventare superato, obsoleto, vecchio Passarici supra = lasciar correre, non tener conto di qualcosa, prescindere da qualcosa Passàri di menti = dimenticare Passari lu tempu = far trascorrere, sciupare il tempo Passari 'na mala passata o 'na passatèra = Vivere una brutta vicenda, fare una singolare esperienza Passàri ri ferru = stirare Passàrisi 'a manu p'u pettu = Farsi l'esame di coscienza Passari uno o a unu = superare, vincere, passare avanti a Passarla liscia = cavarsela Passàrisi 'u piacìri = prendersi il gusto di..., togliersi la soddisfazione di fare qualcosa, cavarsi una voglia.
Ind. imperf.: Mi pintìa, ti pintìvi, si pintìa, ni pintìamu, vi pintì(a)vu, si pintìanu
Ind. pass. rem.: Mi pintìvi, ti pintìsti, si pintìu, ni pintèmu, vi pintìstû o vi pintìstivu , si pintèru
Participio pass.:pintùtu Mi pintìvi pi quantu capìddri n'àiu 'n testa! (Mi sono pentito tanto per quanti capelli ne ho in testa!) 'Ucca ch'-un-palàu, mai si pintìu! (Bocca che non ha parlato, mai ha avuto bisogno di pentirsi!) Penti(ri)sìnni= pentirsene Peppi-nNàppa = figura antonomastica da teatro popolare farsesco dai modi e dall'abbigliamento trasandato Pèppi = diminutivo di ---> Giuseppe Pèrciu o Pècciu = arnese, stampo metallico utlizzato dai fornai per bucherellare le ---> callètte (gallette) Pèrdiri = perdere Pèrdiri pi' màla-miscàta [Perdere per un dettaglio come per una mischiata di carte fatta malamente, distrattamente, o perdere per la malizia altrui cioè per una mischiata eseguita deliberatamente in modo malefico]. Mègghiu pèrdiri chi strapèrdiri (Meglio accettare una sconfitta limitata che insistere e peggiorare la situazione) 'Un chiànciu a me' fìgghiu chi pèrdi, chiànciu a me' fìgghiu chi si 'oli rifàri. Pèrdiri (o appizzàrici) 'u scèccu cu tutti 'i carrùbi. Pèrdisi (forma sincopata di Perdìrisi) = perdersi Pèrdisi ri casa = 1.essere disorientato - 2.perdere il controllo della situazione Pèrdisi nn'on bicchèri r'acqua Peri = s/pl piede/piedi Aisàri i peri =1 alzare i piedi da terra, non strisciare i piedi - 2.andare più velocemente [Aìsa sti peri! = E dai, cammina!] Aìsa 'u peri cull'erva! Appizzàri 'i peri = puntare i piedi, impuntarsi (come fa il mulo che non vuole andare avanti) A peri n-terra = a piedi nudi, scalzo (--> scàusu) A quattru peri =andare, procedere a quatto piedi, cioè carponi, anche --> a picuruni Arristàri a peri = Farisìlla a peri = Aviri l'omu o' peri = Avere l'uomo (il marito) fra i piedi [riferibile specialmente alle mogli dei marinai o dei naviganti quando il marito era a terra ] Tirari i peri dritti = procedere senza deviare, cioè comportarsi correttaente Pistàri i peri: 1. Insistere energicamente, non transigere - 2.Dare fastidio a qualcuno, invadere il campo altrui Peri 'i-ciocca, 'un ni scaccia puddricìni! ( Piedi di chioccia non schiacciano mai i suoi pulcini)[cioè ognuno, al di là di ogni apparenza, è capace di curare i propri interessi, ciò che gli sta a cuore]. Santi-peri-mèi, aiutàtimi! Peri 'i-puddru = -->Termine marinaesco: Tipo di nodo particolare usato in marina Pigghiàri peri = diffondersi, consolidarsi, affermarsi Scrìviri ch'i peri = scrivere sgrammaticamente, non saper scrivere nella forma e nei contenuti Scrìviri a peri-di-addrina = scrivere con pessima grafià, tracciare i segni alfabetici confusamente e senza eleganza formale, in modo illeggibile Peri-peri = fra i piedi o, dal greco , intorno-intorno Un peri di ... = un albero di,,,, (ma si dice pure: un peri-di-bròcculu) Addiu, peri 'i ficu! (Fig.: Chi se ne frega!) [riferito alla perdita più o meno imminente di qualcosa ritenuta di assoluto scarso valore] Postu o peri = Peri 'u lettu Va' cùccati 'e peri ('u lettu) Sàutu a peri-'nquittu Aiutàrisi ch'i manu e ch'i peri 'U riscùrsu avi aviri ('u) peri [Per la quale] in: "Unn'èssiri cosa per-la-quale" = Non essere un gran che, non valere molto, non essere questione per cui interessarsi più di tanto Perna = 1. diminutivo di Barnaba che, pur essendo nome maschile, veniva inteso al femminile e usato come nome per bambine specie nell'agro ericino
2. (sost.)al plurale Perni = perle, perlìne , --> nàccari munite del buco per poterle infilare in serie in un filo per farne collane ...e ch'a' 'nfilàri perni? (veniva domandato ironicamente a chi chiedeva che si facesse più luce nell'ambiente) Pernamàticiu = ottone automatico [Pesti e còlluri] in -----> "Pigghiàrisi pesti e còlluri" Petra = pietra Petra-tìpa = masso tufaceo più consistente del --> cantùni di Faignana, usato in alternativa a 'e --> chiàppe per la edificazione dei muri portanti di costruzioni impegnative o dell'intera costruzione di torri, castelli, fortezze. Proveniva dalle cave di Pietretagliate e di Torrearsa . Petra-mìsca = roccia marmorea, dura utilizzata per costruire---> scalùna, pili, lavatòi e i --> balàti, utilizzati per lastricare le vie cittadine. Veniva estratta da Monte San Giuliano (Erice) sulla falda ovest, in basso in località Raganzili Petra-palazzu = più dura e meno variegata della petra-mìsca, veniva estratta nella fascia costiera di tramontana di Trapani sino a Torre di Ligny, tanto che col nome di 'a pirrera (la cava) si indicava la zona a nord di Via Carolina. Veniva utilizzata per costruire colonne (come quelle del prospetto di Palazzo Cavarretta, della Chiesa del Collegio, del Teatro Garibaldi). . 'A-sulittuna = pietra calcarea bianca "a strati"usata in edilizia. Veniva estratta dal costone sud di Monte San Giuliano da una cava dell'Argenteria dove è ancora visibile dal mare una grande macchia bianca che i pescatori chiamano " 'a tappa-bianca"(macchia, chiazza bianca) ed usano come punto di riferimento nei rilievi a vista della costa. Petra-fucàli = pietra-focaia Pera-fùmicia = pietra pomice Petra-suli = piccola escrescenza nera sulla pelle,. porro Circàri sutta i petri-fucàli = Fig.: Cercare con impegno notevole e con frenesia senza tralasciare nessuna ipotesi o possibilità Èssiri 'nna petra 'ittàta nn-on puzzu = Fig.: Essere stato abbandonato da Dio e dagli uomini Fari petri-pani = Far diventare pane le pietrem cioè tentare, fare di tutto, anche ciò che si riteneva impossibile, per raggiungere uno scopo Fari pigghiàri i petri a muzzicùna = Fig.: Spingere qualcuno al massimo della rabbia Petra! = esclamazione brusca, di stizza e disappunto, rivolta a chi non presta ascolto o finge di non sentire o capire Petra mossa 'un-pigghia mai lippu = Pietra che si muove non viene attaccata dalle alghe. L'interpretazione è doppia e contrastante.
.Chi non è stanziale, chi va di qua e di là (o chi cambia spesso idea): 1(negativo): .non è mai parte del gruppo. 2(positivo): non resta vittima dei vizi e pregiudizi Petra tirata e palora rata nun ponnu cchiù turnari n'arrè = La pietra (dado) tratto e la parola data non possono tornare indietro, cioè non possono essere ritrattate. U canùsci 'u pani n-mezzu 'i petri! = Lo distingui bene il pane nascosto in mezzo alle pietre! (Ironico riconoscimento dell'acume dell'interlocutore o di altro che abbia finto di essere sprovveduto). 'U iòcu d' 'i cincu-petri ---> Vedi:---> Giochi 'Un-rispizzàri 'a petra-nica: servi p'appuntiddràri 'a balata! = Non disprezzare la pietra piccola: serve per puntellare quella grande! [Chiaro il traslato riferito agli esseri umani]. Viririsìlla petri-petri = vedersela brutta, trovarsi in pericolo Petroliu = Pèttini = 1. pèttine, l'arnese per lisciare i capelli - 2. --> Termine marinaresco: tipo di pesce -> Pèttini-làrgu Pèttini strittu Arrivàu, chiddru ch'i pèttini! Pettu = Pezza = Pezza 'n-terra Pigghiàri a unu pi' pezza 'n-terra Pezza-vagnàta Mèttici 'nna pezza Tuccarisìlla c'a pezza Ucca-ri-pezza Pezzu (pl.Pezza) = Càriri pezza-pezza Pezzu ri carni-cull'occhi Pezzu-ri-pani, pezzu-di-càntaru, pezzu-ri-fissa Pi' (Pir) = per Piì semp(r) Pi' filu e pi' segnu Pi' mustra Pir'òra Pi' com-òra oppure a pi' com'òra Pi' diriccìllu a ìddru Pi' diritìllu a tìa Pi' facci-parìa Pi' forza Pi' morti-e-vita (o, Pi' morti- e- bìta) col significato di "non si sa mai" Pi' 'sta cosa Pi' 'ssu nipùti, cari e mori! Pi' tìa, àutru chi chìssu Piàciri = verbo, piacère
Indicativo presente: iò piàciu, niàtri piacèmu
Indicativo imperfetto: iò piacìa, niàtri piacìamu
Gerundio: piacènnu
Participio passato: piaciùtu A Diu piacènnu! Piacìri = sostantivo, piacere C' u piacìri 'un c'è prezzu! ['O piacìri 'un c'è prezzu] = Una soddisfazione esula dal valore venale o morale concreto o reale Passàrisi 'u piacìri = togliersi lo sfizio, prendersi una determinata soddisfazione Fari passari tuttu 'u piacìri = Comportarsi in modo tale che alla controparte ne derivi una profonda delusione rispetto alla sua attesa. In ogni caso appareun ambito molto più tenue del "Levare il vizio" Piàia = spiaggia 'A piàia di San Giuliànu Piàtta = (sostantivo singolare femm., pl. Piatte) disco metallico in lega di rame posto in fondo ad un torchio e trafilata in modo da modellare la pasta alimentare che attraverso essa veniva spinta a passare. Veniva poi tenuta a mollo nel --> pilacciùni, grossa --> pila metallica per uso industriale. Piàttu = (sostantivo maschile, pl. Piatta) piatto Piatticèddru Piattinu Piattu-cupputu Piattu-spanu Piattu-rùrici A piattu-ministràtu Piattu-riccu, mi ci ficcu! Ci p(r)isintàu 'ssu beddru piattu ri pisci! Cònsa piatta-e-lèmma ---> Spillongha Piatùsu = 1. chi prova pietà - 2. chi suscita o chiede pietà 'U mericu piàtùsu = il medico che partecipa emotivamente alla sofferenza del paziente Mèttisi tuttu piatùsu = assumere un atteggiamento, più o meno falso, atto a suscitare intensa pietà Picàcci = Pìcara = Picàri = Picànti = 1.piccante, saporito, speziato - 2.pungente, arguto - 3.licenzioso, malizioso, erotico Picàti [femn. al singolare(picàta),masch.al pl (picàti).] = 1.intrugli da speziale, da farmacista (preparati galenici) - 2.(fig.) azioni, atteggiamenti, detti, sortite particolarmente singolari e negativi, punzecchiature --> sciùta Picati-òrvi = sortite ancora più singolari ed improponibili dei semplici picàti Chissu avi certi picàti! = detto, con intenzione espressamente negativa, di qualcuno dai comportamenti decisamente originali 'Un-nni l'hannu mancu 'i spiziàli nê burnìi [picàti comu a chissi] Picca o pocu = poco [diminutivo: piccarèddra = pochettino] Pìcca, malirìtti e sùbbitu! (detto dei soldi) 'U pìcca m'abbàsta, e 'u-assài mi suvècchia = Il poco mi basta, l'assai mi resta inutilizzato [per chi vive spartanamente] Piccàtu = Picchì o Pirchì = Pìcchiu = Picchiuliàri = Picchiulàru = Picchiùsu = Picciòttu = Piccirìddru = Pìcciuli = Picciuttànza = Picciuttàzzu = Picciuttèddru = Picciuttunàzzu = Piccòcu o Pircòcu = 1.albicocco (albero) o albicocca (frutta)- 2.(Trasl.) Omosessuale o, meglio, effeminato [Giocato sulla pronuncia: " O' Munti cercanu a unu pi'_còcu (piccòcu)[Qualcuno da impiegare come cuoco o qualcuno che sia effeminato]. Pici = Picu = 1.piccone - 2.sommità , altezza estrema - 3.-> Termini marinareschi A picu = 1.a picco, perpendicolarmente, verticalmente - 2. a puntino Càriri a picu = 1.succedere a proposito, con proprietà (detto specialmente di un fatto citato in una determinata specifica situazione) - 2. scendere, cadere perfettamente sulla verticale, a piombo Irisìnni a picu = affondare, andare a picco verticalmente Misu o' picu-o' picu = intento con intensità ad una attività, accanito ad un lavoro 'Un-ni-vòli ru picu! = Detto di qualcuno che si stima pelandrone.Di qualcuno che non vuole avere a che fare col piccone, cioè con il lavoro, la fatica. 'U picu ru suli = Il momento in cui il sole è più caldo, quando è a -> pirpinnìculu [vedi -->apppicàri] Picundrìa = ipocondria, paura di contrarre malattie, fissazione psicologica 'A picundrìa, è chiù tinta d'a malatìa = L'ipocondria, fa più danni della malattia ! [L'essere convinto di essere malato produce più sofferenze dell'essere realmente malato]. Picùni = Piccone, cioè strumento a punte quadre usato per rompere le pietre Picuràru = 1. pecorai, cioè pastore di pecore e capre [--> vaccàru, pastore di bovini] - 2. (fig.) persona rozza nell'aspetto e nei modi. Picurìna = mettersi ad imitazione della postura delle pecore Picurùni = pecorone, specie in senso traslato come pavido o conformista, mansueto. Mèttisi a picurùni (avverbiale) = 1.Mettersi a pecorone, cioè a quattro piedi, carponi (come un pecorone) - 2.accettare con totale passività ogni imposizione Piddràru = artigiano specializzato nella lavorazione delle pelli. Piddriàtu = particolare tipo di formaggio locale che, dopo essere stato scosso perchè meglio si rapprendesse, è stato sagomato e conformato ponendolo in un cerchio di legno ben piallato (Piddriatùri). Piddriatùri = il cerchio di legno ben piallato per dare forma e fare acquisire consistenza al formaggio -->Piddriàtu Piddrizzùna o Piddruzzùna = pidocchi dei polli e, per metonimia, pelle (quale sede dei pidocchi) Scutulàri 'u piddruzzùni a unu = (lett. Scuotere, battere la pelle a qualcuno) = picchiare qualcuno Trimàri 'u piddruzzùni = avere paura Piddrusìnu = 1. Prezzemolo - 2. Petrosìno, uno dei comuni della provincia di Trapani, poco dopo Marsala Pigghiàri = prendere Pigghiàri di-pettu = affrontare con decisione qualcuno, una situazione Pigghiàllu c'u ruci = iniziare ad interloquire con qualcuno con studiata delicatezza Pigghiàri di-pizzu = puntare con decione, negativamente e malignamente, contro qualcuno Pigghiàri a-r'òcchiu = Sottolineare con evidente ipocrita compiacimento qualcuno o qualcosa di qualcuno sino a spingere costui a immaginare influssi negativi e jettatori. // "'Un ti pigghiàri ar'òcchiu" = Non attirare la sfortuna su te stesso. Pigghiàri un ternu a l-lottu -> pigghiàta, vincita al lotto Iò un ternu 'un-nu pìgghiu! = Anche se non riesco a indovinare un terno al lotto, per il resto sono capace di prevedere cosa succederà, come andrà a finire. Pigghiàri 'u culu p'u citròlu - Pigghiàri pizzi pi' sosìzzi - Pigghiàri cugghiùna pi' lampiùna (= equivocare grossolanamente) Pigghiàri a batti-culu = Trattare con ostentata non curanza, arronzare Pigghiàri di-sutta e mèttiri 'n-capu = riprendere e mescolare confusamente gli argomenti di una discussione col risultato di non arrivare ad una conclusione Cu pìgghia ri prima, 'unn-è gabbàtu (sgarbàtu) mai. Pigghiàri ri prima, comu 'i buttàni! (Lett: Assumere l'iniziativa, come fanno le puttane!) Attaccare l'interlocutore subito all'inizio di una disputa sostenendo una tesi della quale in realtà si vuole trovare la prova. Pigghiàrisi 'a-manu cu tuttu 'u-peri Pigghiàrisi 'u ìritu cu tutta 'a manu Pigghiàlla 'n-sacchetta = eufemismo per restare fregato, subire un danno Pìgghia 'ssi pètri, e pìsali! = Vàluta il significato di quanto detto e assumitene la rogna derivante Pìgghia 'a facci..e-gghièttala 'n tèrra! = Vergognati! (Vale come rimprovero rivolto ad un altro che come rilievo autocritico) Pigghiàrisi pèsti-e-còlluri Pìgghiati chìssa! [+ e chist'àutra!] Pigghiàu di so' patri (somiglianza come carattere) [# È tuttu so' patri (somiglianza come aspetto fisico)] Pigghiàri a luèri = affittare Pigghiàtu ri càuru = Pigghiarisìlla cu' unu = Pigghiàri r'acìtu, di fumu Pigghiarisìlla = accorarsi Lassa e pìgghia = detto di soggetto incostante Diu si lu pigghiàu Pigghiàtu c'a bumma -> abbummàtu Pigghiàu-acqua, Palermu!************** Pigghiàrisi 'u pinsèri 'àutru Pigghiàrisi 'u pinsèri d'u russu Pigghiàri pi pezza 'n-terra Pigghiàri canna = 1.prendere confidenza - 2.conquistare una posizione dominante, di rilievo
( Svegliatevi che è tardi,e accendete la pentola per cuocere la cuccia, e se non ne date a me, che vi si possa scoppiare la pentola ! Pignatàru = artigiano che costruisce o aggiusta pentole Pignatàta = 1.la quantità (di una certa cosa) che serve e basta a riempire una pentola. - 2. colpo inflitto con una pignata Pignatèddra s.s.f., plurale Pignatèddre = pentolino, piccola pentola [diminutivo di pignàta] 'U jocu d'ì pignatèddre -> Giochi Si avissi pignatèddra, ògghiu e sali,..[--> Dubbi] Pignatèddru s.s.m., plurale Pignatèddra = lieve colpo dato con le nocche delle dita sulla testa a qualcuno per gioco, per scherzo Pila (sostantivo femminile singolare)(pl. Pili) = vasca di pietra o di legno ( talvolta foderata in zinco) munita di -- stricatùri utilizzata per il lavaggio di panni e biancheria (bucato) di una sola famiglia o dei coinquilini di un cortile 'A casa 'e pili = lavanderia, cioè il posto dove si mettevano più pili per un uso in comune Stuppàgghiu 'i pila (inteso come s.f. s.)= tappo della pila e, per traslato, chiunque si assuma una responsabilità o venga indicato e utilizzato allo scopo di fare da diga , da argine affinchè venga bloccata la ricerca di altre responsabilità e la diffusione di notizie specie se relative a situazioni private e familiari. Un capro espiatorio generalmente utilizzato per salvaguardare interessi superiori. Pilacciùni = Pilaccùni = polaccone, grosso fiocco (vela prodiera) ---> termini marinareschi
[La lingua batte dove il dente duole. Solo che qui c'è un chiaro richiamo sessuale ironico]. Livàrisi 'u pinséri = 1.Portare a termine qualcosa per poter non pensarci più - 2.Dare seguito definitivo ad un impegno Mèttisi 'n-pinséri = cominciare a preoccuparsi Pigghiàrisi 'u pinséri r'àutru = impicciarsi dei fatti altrui , non farsi gli affari propri. ('U corvu addivintàu nìuru pi' pigghiàrisi 'u pinséri r'autru ) Pigghiàrisi 'u pinséri d'u russu...chi ghìa a' morti e vulìa 'a strata balatàta! Vedi--> Stari cu-pinséri = essere in ansia, stare in preoccupazione. Pintaìota= Penta-Iòta, modello di autocorriera Lancia usata negli anni '20/'30 anche sulla linea Trapani - Palermo Pipa = nell'esclamativo: Fai pipa! cioè Fai silenzio! Zitto! Piparèddru = peperone 'A facci ci addivintàu russa comu-un-piparèddru = La faccia gli è diventata rossa come un peperone (per vergogna, per ira, per emozione). Pipìa = il pene dei bambini, pisellino, piccola -->ciòlla (o --> ciullitèddra). Pipitiàri = accennare a parlare, aprire bocca bisbigliando, parlare sottovoce tra sé e sé rimuginando pensieri specie se non esprimibili E tu, senza pipitiàri! = Quanto a te, non devi nemmeno aprire bocca! Pipìtula = [è una escrescenza sottolinguale nei polli che, se venisse agli umani, impedirebbe loro di parlare] = mutismo Chi ti vegna 'nna pipìtula 'n-mucca! [Che ti venga una pipìtula in bocca! (Come augurio rivolto al chiacchierone indomito e inopportuno)]. Piramènti o Appiramènti = fondazioni, appoggi, piedi di base Piràta (pl. Piràti) = pedata (da "peri"= piede), passo 'I so' piràti 'un su' persi = I suoi passi non sono perduti (*******************+++ Quid pro quo Quannu i piràti su' chiossài d'i 'uccùna, 'un ci stati a-gghìri [quando i passi (cioè la strada da percorrere) sono più numerosi dei (probabili) bocconi, non conviene andarci]. Piratòzzi = Pirazzòli = Pirchì o Picchì = Perchè Pirciàri = Pircòcu o Piccòcu = albicocco (albero) o albicocca (frutto) Arvulu ri pircòcu 'U pircòcu e l'assu-ruci ---> scioglilingua e filastrocche Piriàri = 1.Girare - 2.Tirare i peri dritti Piricùddru = Piripìcchiu = Piritèra = Pìritu = peto, scorreggia, pernacchia Èssiri pigghiàtu a fisch'e pìrita Allimàre (o allisciare) 'nna stritta ri pìrita Ittàri pìrita 'ncucchiàti 'U pìritu c'u giùmmu Piritunàru = Pirìu = Piròcchiu = 'U piròcchiu avi 'a-tussi! Pirpinnìculu = Pirrèra = Pirriatùri = Pisa (sost. f.s.) = 1.pesàta, unità pratica di peso che se riferita a pesce corrispondeva a circa sei chili (una pisa di pisci).- Fari 'a pisa = forma di lotta consistente tra due lottatori nell'abbracciarsi a livello della vita e nel tentare reciprocamente di atterrarsi. Pisèddru = Pissèpiu = Presepe L'arvulìddri p'u-pissèpiu Pirsuàriri (o arcaico Pissuàriri) = persuadere Pirsuàrisi (o arcaico Pissuàrisi) = persuadersi Pirsuàsu ( o arcaico Pissuàsu) = persuaso (Mi pirsuarìvi = mi persuasi - Vi pissuarìu = vi ha persuaso - Ni pirsuarèmu = ci persuadiamo o ci persuademmo) Pirtùsu (o arcaico Pittusu) = buco, pertugio Ìrici a pirtùsu-fattu = 1. arrivare senza incertezze né esitazioni al punto [come "ìrici a-fumu-calàtu] - 2. Infilarsi in una situazione o discussione a dadi tratti, a danno fatto o comunque troppo tardi. Io: a fari-pirtùsa, e ìddru: a mèttiri-cavigghi! (descrizione seccata della situazione di chi si vede contrastato con argomenti cavillosi) A squagghiàta 'a nivi , si vìrinu 'i pirtusa! (lett.: Dopo lo scioglimento della neve, si possono vedere le buche del terreno) (cioè bisogna aspettare il tempo debito per verificare gli effetti reali di una data azione). Piru (pl. Pira) = pera 8frutto9 o Pero (albero: arvulu ri piru) - Al plurale Pira (figurato) = botte date ai ragazzini Pirunètta (sing. Pirunèttu) = calzini da uomo, pedalini - -> 'mpiruni Caminàri 'mpirùni casa-casa = Camminare casa casa scon le sole calze, senza scarpe Pirùzzu = ---> marinaro Pisa = pesata (di pesce). Unità pratica di peso pari a circa 6 chilogrammi (Fari) 'a pisa = tipo di combattimento tra due lottatori che abbracciatisi alla vita tentano con la forza di atterrarsi reciprocamente. --> Pòtiri Pisàri = pesare Sunnu: Vanni pisa e Lorenzu abbannìa! [ Sono due soggetti che si equivalgono in negativo] Pisc pisc pisc = Piscàri =1. pescare (prendere pesci) - 2. Cogliere qualcuno in fragrante, sorprendere qualcuno in una specifica situazione - 3.Raggiungere, intercettare qualcuno dopo una ricerca, un inseguimento 'U piscài chi rummìa supra 'i libbra (L'ho beccato che dormiva sui libbri) 'U piscài ch'era iùntu già a' Marònna ( L'ho raggiunto che era arrivato già all'altezza del Santuario della Madonna 9 Piscazza = ammasso di pesci piccoli non necessariamente nel periodo della riproduzione (altrimenti --> varu)- Se di taglia superiore -> mània Pisci = pesce Ci prisintàu 'stu bèddru piattu ri pisci! = Con ironia, in riferimento a qualcosa di poco piacevole. Colapisci = personaggio della mitologia siciliana Cù paca ri prima, mangia pisci fitùsu! = Chi paga in anticipo finisce con il ricevere un pessimo servizio Cu ròrmi 'un pìgghia pisci (Marinàru chi rormi 'un pìgghia pisci). Éssiri sanu comu un pisci. Iurnàti-curti e pisci-longhi (o viceversa) = cioè d'inverno (giornate corte) è meglio prendere pesci lunghi (murene, gronchi ecc) mentre d'estate (giornate lunghe) è bene pescare pesci corti Pasta cu i pisci, cù i pisci a m-mari! (oppure: ma i pisci si li mangiàu 'a 'àtta!) (Cioè senza i pesci ma con il solo condimento di fondo generalmente d'uso per preparare la pasta al brodo di pesci). Pigghiàri u pisci =1. Raggiungere il proprio obiettivo -2. Scivolare in avanti. - 3.Per una ragazza, rimetterci la propria illibatezza. Pisci-allupàtu = cioè pesce che sotto la pelle ha la polpa erosa dalla --> mangiànza (piccoli crostacei come le pulci di mare, che aggrediscono i pesci immobilizzati o dalle reti o, in prossimità del fondo,dalla -->trìscia (alga poseidonia dal lungo filamento),loro habitat. Risultano così spolpati per intero, con la spina e qualche volta anche la pelle, perfettamente ripulite. Pisci-carrabbinèri = il pesce martello, lo squalo la cui testa caratteristica somiglia al cappello dei carabinieri, di una volta. Pisci fora acqua. Pisci-malu o malu-pisci o pisci-tunnu = squalo [ma anche a volte il pescespada] che segue o precede il branco di tonni ed incappato tra le reti di una tonnara porta scompiglio e terrore tra i tonni causandone la fuga dopo aver arrecato danni spesso gravi alle reti per cui si parla di 'u malu-pisci 'n tunnàra (concetto usato spesso scherzosamente per indicare il ragazzo più vivace di un gruppo o di una famiglia). Pisci-mangiàtu = pesce pescato privo di una sua parte corporea perchè vittima di un qualche predatore Pisci-pètra = pesce di scoglio Pisci piscati cull'amu r'argentu = ironico, per pesci comprati al mercato con i soldi e non catturati dall'esibitore (ma anche nel significato di comprati a prezzo troppo caro come se per pescarli fosse stato necessario utilizzare un amo prezioso) Pisci-r'ovu = omelette, frittata d'uovo tirata in forma allungata Pisci-stoccu = stoccafisso *Stari a taliàri chi pisci si pìgghianu = Aspettare, attendere gli accadimenti prima di prendere una decisione. 'Un-n' èssiri nné carni, nné pisci = fig. per non avere una propria e definita identità 'U n'è pisci pi cuscusu! = Non è pesce adatto per fare il cous cous, cioè [riferito a persona] non ha le qualità adatte e necessarie per un certo compito o destinazione. 'U pisci-bonu 'un ci mori 'n-chiazza = (lett. Il pesce di buona qualità non muore al mercato, cioè non resta invenduto) Fig. la merce (e per esteso le persone) di buona qualità, valide, sono sempre ambite e contese. 'U pisci féti (puzza) d'a testa! (La prima cosa che va a male nel pesce è la testa)[Fig. La responsabilità prima e maggiore, quando ci si trova in una situazione sgradevole, bisogna ricercarla e attribuirla al capogruppo o capofamiglia]. .'U pisci r'a-m-mari, è distinatu cù si l'avi'a mangiàri =Fig. di chiaro senso fatalistico. Non è possibile cambiare il destino 'U pisci rossu si màngia i piscitèddri = Il pesce grosso mangia quelli piccoli 'Un sapìri chi pisci pigghiàri = Essere indeciso sul da fare Pìscia (sostantivo f.) = il due di spade nelle carte da gioco 'U iocu d'a pìscia = gioco nel quale il due di spade era la carta vincente - [Chi sa in che cosa consisteva, cioè come si giocava?]
Risponde Gianfranco Bertino: " il gioco della piscia": il 2 di spade è la carta vincente. Si girano le carte ai giocatori e quando esce l'asso [cioè un asso] si prende una quota, quando esce il 2 di spade si vince il piatto. Pisciarèddra = 1.pollachiurìa, bisogno di orinare spesso - 2. tipo che si spaventa spesso e senza sufficiente motivo, timoroso, pavido Pisciàri = orinare Pisciàri fora d'u rinàli = Fig.Agire o fare un discorso inopportuno, indelicato ed offensivo Ìddru era beddru, 'u piddrusìnu, vinni 'a 'atta e ci pisciàu! = Lett. Già era bello (in senso ironico) il prezzemolo. Per giunta c'è venuta la gatta e gli ha pisciato sopra. - Fig. Si allude ad un guaio sopra un altro. Equivale a: Sopra 'a papula, 'u canfùgghiu! (Sopra una infiammazione, un foruncolo!) Pisciàrisi sutta d'u rìriri = farsela addosso per il troppo ridere.(-> Spasciddràrisi d'u rìriri). Fari comu a Mariu-pinta, chi veni di fora, e pìscia rìntra! [in senso figurato: chi fa sopportare alla famiglia le sue traversie extrafamiliari] Fari fètu ri pisciàzza = puzzare d'orina, spesso in senso ironico detto di qualcuno che non è riuscito nel suo scopo Rarìci arzènti: picchì ci-pisciàu-supra 'a figghia d'u siniàru = Radice molto pungente, amara, perchè gli ha fatto sopra la pipì la figlia di un ortolano. Pisciàta = l'orinare, l'atto di orinare Pisciatèddra = l'orinata breve e veloce Pisciatùri = pubblico orinatorio, vespasiano Pisciàzza = urina, pìscio Pisci-pàinu = (dall'inglese pitch pine) legno di pino pece o pinus rigida adatto alle costruzioni navali Pisciùni (pl. pisciùna) = polpaccio, muscolo posteriore della gamba Pisèddra (o fiseddra o frisèddra) = piselli Pisi-pisi = usato nell'espressione "chiòvi pisi-pisi" cioè piove a gocce pesanti, a gocce ciascuna grande come una -> pisa
Pìsuli-pìsuli = di peso, ma anche come variante di pisi-pisi
'U pigghiàu pisuli-pìsuli e 'u scuppàu fora = Lo ha preso sollevandolo di peso e lo ha scaraventato fuori. Pisintàrisi (o Prisintàrisi) = presentarsi
Pisintàrisi panza-e-prisènza = presentarsi a casa altrui a mani vuote Pisintèriu = enterite Pìspisa = uccello vivace - Il diminuitivo pispisèddra indica fig. una ragazza di piccola statura, snella e visibilmente vivace Pissèpiu (o Prissèpiu) = presepe, con i -> pastùra "Pi' 'ssu nipùti, cari e mori!" cfr --> nipùti "Pi' 'sta cosa.." = Espressione che non va tradotta letteralmente. In realtà l'espressione viene usata per indicare delusione e sconcerto a commento di un favore denegato. Ha un significato del tipo:" Se si vuole essere sinceri, effettivamente ci sarebbe da dire che...". Pista = una pista, cioè una quantità imprecisata ma abbondante, specie nell'espressione "una pista di lignàte" cioè una pistata di botte Pistàri = pestare Pista e ripìsta = batti e ribatti, gira e rigira...alla fine .. una discussione forse arriverà ad una conclusione Pistàri acqua 'nno murtàru = fare una fatica inutile e senza speranza [come Zappàri all'acqua e siminàri 'o ventu] Pistàri 'i péri = 1. insistere energicamente per ottenere qualcosa [mentre "Appizzàri 'i peri = puntare i piedi per impedire qualcosa] - 2.dare fastidio, creare problemi a qualcuno. Pistiàri (dal greco estiào) = mangiare (dizione volgare usata in senso dispregiativo, ma meno di -> tussichiàre = mangiare veleno) Pistìu = (sost.) il cibo, sempre in chiave dispregiativa Pistulùni = Pistùni = Pìsuli-pìsuli -> pisi-pisi Pitànza = Pitàzzu = "Pi' tìa, àutru chi chìssu!" Pitìnia = Pitiniàru = Pitìttu = " 'U pitìttu fa vèniri" Di tutti i pitìtti...ìddru si senti di contro ->spitittàtu Pitò o Tirò; e Satariò = malattie immaginarie "Àju 'u pitò!" diceva una moglie infingarda al marito per giustificare la sua svogliatezza. E il marito, più volte turlupinato, quando si rese conto del fatto, bastonandola rispose: "E iò àiu ..'u satariò!". Chissu/a àvi 'u pitò! Ironico per dire costui o costei non ha, in realtà, alcuna malattia. Pitràta = Pitruliàta = Pitrulìzzu = terreno sassoso Pittalèddru = Pittàli = Pittàri = Pitticunèddru o pitticùni =1. oggetto sottodimensionato, insufficiente per l'uso cui è destinato. Derivano forse per alterazione fonetica da --> pizzicùni e pizzicunèddru nel significato di pezzettino, cosa minuta, frammento - 2. diminutivo affettuoso di un nome di persona.- 3.Pizzicotto Vàsu 'a pizzicunèddru = bacio con i pizzicotti sulle guance del soggetto baciato Pittinìssa = Pizza =1. focaccia variamente condita - 2. Pizza, Pizzàta, Pizzalàta = È il colpo dato con la punta del proprio strùmmalo al corpo dello strummalo del giocatore perdente la sfida di gioco secondo regole prestabilite.--> strùmmalu Pizzaiòlu = pezzente [Mi pari un pizzaiòlu!] Pizzàru = 1. chi raccoglie pezze, stracci o comunque cose di valore infimo [Si' 'na vecchia-pizzàra!] - 2.(??)chi fa o vende la --> pizza Pizzi-pizzi = nell'espressione " Fàrisi a fàcci tutta-pizzi-pizzi" cioè vergognarsi sino a farsi venire la pelle d'oca. Usato ironicamente per intendere il contrario cioè "Èssiri fàcci-ri-balàta"(Èssere faccia di pietra, avere una faccia di bronzo) Pigghiàri pizzi pi' sosìzzi! Pizzicàri = 1. beccare, scoprire qualcuno in un momento per lui inopportuno - 2.incidere qualcosa con un oggetto tagliente (es. favi-pizzicàti) Pizzicàrisi =1.pungersi reciprocamente con allusioni o provocazioni - 2.(fig.) risentirsi, sdegnarsi Pizzichiddriàri = pioviginare Pizzicùni =pizzicotto -->pitticùni (a) Pizzicunèddru = (servendosi di un) diminutivo affettuoso del nome di persona (esempio: Nàcchiu o Nanài per Leonardo, Perna per Barnaba (f), Totò per Antonio, Titì per Caterina ). Pizzìddru = (generalmente: che sta in punta) Spec.: ossu-pizzìddru, cioè il coccige Pizzìnu (pl. Pizzina) = Pizzu =1. punta, vertice, vetta - 2. bordo L'àiu 'n-pizzu a' ling(h)ua = L'ho in punta della lingua, cioè forse sto per ricordarmi (generalmente) di un nome Pizzùddru = pezzetto - Dim. vezz. Pizzuddrìcchio = pezzettino Pizzuliàri = Si pizzulìa = Si guadagna qualcosetta Pizzuliàrisi = Pizzùtu = Sàracu-pizzùtu = detto pure Suca --> termini marinareschi Pocu o Picca " 'nna-pocu" Pòlisa = Ponti = Mèttisi a culu-a-ponti Popolìno = Pòra = paura C'è pora chi....? [C'è paura che...? - Non sia mai che...] Porci = lo scoglio "i Porci" con il faro di Porcelli.
Singolari due allineamenti:
a) con l'isola di Formica e Trapani lo scoglio delimita un triangolo equilatero di lato pari a 3,5 miglia
b) con Capo Grosso di Levanzo, lo scoglio-fanale degli Asinèddri (Asinelli) e la secca di Bonagia, "i Porci" descrivono un unico allineamento Porcu = Porci e mariti: comu li 'mparàti, l'avìti! 'U fòcu ..'o -Munti, e 'u porcu ...'n-Trapani! Canta, porcu, ch'i favi vannu a quattru-rana![Reclama pure (inutilmente), porco, ma le fave costano troppo per accontentarti!]. Ghiànnari si sonna 'u porcu = (ironico) Ghiànde si sogna il porco. [Tutti, nei sogni, riflettiamo i desideri più forti]. Porta = porta-fàusa = porta secondaria 'A porta 'u sìnnacu = porta molto, troppo, frequentata per antonomasia Arriddùcisi d'arre' 'i porti 'i chièsi! = ridursi in estrema miseria , sino a dover andare a domandare l'elemosina dietro le porte delle chiese. 'U Signùri chiùri 'na porta e rapi un purticàli! = Il Signore (la Provvidenza) chiude una pora e apre un portone! Non bisogna disperare. Stari porta-cu-porta = detto relativamente a due famiglie abitare affianco, in appartamenti contigui. Fora 'a porta = fuori delle porte est della città, quando essa era munita di mura Quando qualcuno entra in casa e lascia la porta aperta si sente spesso dire: "'U cani, trasìu!" Le Porte nelle mura di Trapani:
Ad EST: - Porta Austra del Castello di Terra - fornito di rivellino;
o Porta della Madonna, attigua al Bastione dei Cavalieri, di fronte alla Casa dei PP. Mercedari.
Le due porte erano munite di ponte levatoio
- Porta delle Trincee, chiamata anche Porta Nuova
A SUD: - Porta Galli ('a porta 'e àddri), per le arselle che, pescate nei fondali fangosi del vicino Canalèddru,vi si vendevano;
- Porta dei Pescatori
- Porta del Porto o Lucadella, costruita sotto il regno di Filippo II,
detta anche Porta Regina perché da essa entravano in città i sovrani e personalità del tempo.
- Porta Oscura con orologi omologata al Palazzo Senatoriale;
- Porta Serisso o Porta Ossuna ('a porta Salìssimu)('a porta o' Cursu).
Ad OVEST:- Porta Eustachia, nei pressi dei Cappuccini;
- Porta Sant’Alberto, che chiudeva il Corso Vittorio Emanuele;
A NORD: - Porta “Delli Putielli” o Botteghelle, di fronte la Porta Ossuna o Serisso ;
- Porta della Boccerìa, pure Porta Felice, risponde all’altezza del Mercato del Pesce Portafògghiu = Portafògghiu a-màntici Portarròbba = 1. - 2. Portò = Portòvisi = termine marinaresco --> Portu = Portu-cosci Avìri 'u portu sutt'o-ventu Portu 'mpèricu = Porto Empedocle Posta = (mar.) il luogo, la posizione, il sito adatto alla pesca con la lenza. Un sito adatto per la pesca con reti si indica con --> 'mposta 'A posta àv'a quariàri (= il sito si deve riscaldare) prima di cominciare a rendere bene. Cioè bisogna lasciare ai pesci il tempo di accorrere). 'A posta 'e l'òrvi! [esclamazione per manifestare un sintetico giudizio positivo su qualcuno](Cosa significa letteralmente e da che cosa deriva?
Vedi nota 1 in sezione: dubbi. Postu 'n casa - Postu o' peri = Fino in casa - Posto al piede (del destinatario). Detto come indicazione del posto dove andare o portare una qualche cosa per riguardo o per imposizione. [Ìrici postu o' peri = recarsi di persona al cospetto di qualcuno per sottomissione o per provocazione]. Pòtiri = (verbo) nel senso di avere la capacità di vincere, superare con la forza qualcuno altro sia per gioco ( -->fari a pisa) che in uo scontro reale Cicciu 'u pòti a Tore - Ninu 'unn 'u pòte a Peppe Pòviru = povero e---> Puvirèddru (dim. e dispregiativo) = poveretto Pòviru arrinusàtu = (riferito particolarmente agli arricchiti) povero tracotante, arrogante, superbo Pòviru e sfarzùsu! = Povero e borioso. 'U puvirèddru pi' la via, 'a limòsina facìa = La nobiltà d'animo non dipende dal proprio stato ma dal modo di essere. Il detto viene utilizzato per criticare le scuse addotte da chi si è sottratto ad un atto di generosità. Mi pari 'u puvirèddru -'i-Pacèca! = Per sottolineare in modo antonomastico una situazione di estremo disagio. Come se a Paceco un povero fosse più disgraziato di un povero di altro luogo. P(r)àcchiula = guaio, insuccesso, (fig.) frittata Cumminàri p(r)àcchiuli = combinare guai Fari 'nna-p(r)àcchiula = conquistare un vistoso insuccesso P(r)acchiuliàri = combinare una p(r)àcchiula rivelando per ingenuità notizie riservate o delicate. Pratica o Prattica o (arc.) Piàtica = (sost.) pratica Praticàri o Pratticàri o (arc.) Piaticàri = praticare Cù prattica a mastru all'annu è capu-mastru! [addivènta-maèstru!] (detto in senso chiaramente negativo). Prattica a chìddri mèggiu ri tia e pàcaci 'i spisi! [Iùnciti cu chìddri mègghiu di tia e ....]( Frequenta quelli che sono migliori di te e all'occorrenza, per compenso, paga tu eventuali spese.) Pràticu o Pràtticu o (arc.) Piàticu = pratico, esperto, competente Premiu = P(r)èrica = predica 'U turcu, e 'a-p(r)èrica = (lett.): Comportarsi come un turco (cioè un musulmano) esposto au una predica cristiana, cioè mostrarsi assolutamente refrattario e sordo all'argomento in discussione P(r)èscia = fretta Avìri p(r)èscia = avere fretta [---> Prisciàloru] Di p(r)èscia = di fretta, in fretta, frettolosamente P(r)esciaròlu o Priscialoru o Prisciulùsu = soggetto affetto da prèscia, frettoloso 'A atta prisciulùsa fa attarèddri orvi Prèu = pregio, compiacimento, festosità, gradimento [---> Priannèddru] Fari prèu = dare prova del proprio compiacimento, della propria gioia per la visita di una persona o per il ricevimento di un regalo gradito Mègghiu-e-preu! = Ancora di più, a maggior ragione Prezzu = prezzo C'u piacìri 'un c'è prezzu! Priannèddru = soggetto che per estroversione o geneosità tende a manifestare esplicitamente la sua gioia e il proprio compiacimento per ciò che riguarda sia lui stesso che anche altri per cui è spesso "tutto priàto"di una qualche cosa o situazione o "fa-prèu" a qualcuno o a qualcosa o tende a "priarisìnni" di questa o quest'altra cosa. ---> Priàrisi. Opposto a -->Rèviu Priàri = pregare
Indicativo presente: prèu, prèi, prèa, priàmu, priàti, prèanu
Indicativo pass. remoto: priài, priàsti, priàu, priàmu, priàstu, priàru
Congiuntivo imperf.:1ª, 2ª e 3ª priàssi, priàssimu, priàssivu, priàssiru
Participio pass.: priàtu
Gerundio: piànnu Prèa a zita cc'abballàssi: prèa 'a zìta chi stancàssi = di chi fa qualcosa di non strettamente necessario che poi finisce nell'eccessivo San Petru, pi'-mìa priàu! = San Pietro ha pregato [solamente ed esclusivamente] per me! epressione usata per rimarcare sarcasticamente un atto o un atteggiamento marcatamente egoistico. Priàrisi = manifestare prèu, compiacersi --> Priannèddru Priarisìnni = compiacersene --> Priannèddru Priàtu = (agg.) compiaciuto Èssiri tuttu priàtu = mostrarsi compiaciutissimo, anche in eccesso Primalòra = donna al primo parto; primipara. P(r)imièra = 1.nel gioco delle carte (scopa e scopone) è la combinazione dei quattro 7 (=21 punti ciascuno) eventualmente supportati o sostituiti dai 6 (=18 punti ciascuno) o dagli Assi (=16 punti ciascuno). La combinazione a punteggio più alto vale 1dei 4 punti di mazzo del gioco. Gli altri sono: carte (possesso di più di 20 carte), ori (possesso di più di 5 carte denari), settebello (possesso del 7 di denari). - 2. --> Termine marinaresco P(r)imintìu = (agg.) precoce, di prima, dei primi giorni, frettoloso, fresco, tenero - (sost.) fase iniziale Fruttu primintìu = frutto di primizia Tunnàra primintìa = tonnara "di andata", cioè che intercetta i primi branchi di tonni in transito più in maggio che in giugno prima della deposizione delle uova 'Stu primintìu = (nel)la fase iniziale della stagione (o periodo) in corso Principiànti = Diu ti scansi di lu malu vicinu, e di un principiànti di viulinu. Princìpiu = principio, inizio Ogni princìpiu havi la so' fini. Ogni princìpiu è forti, e ogni desidèriu veni a fini = Ogni inizio è duro e ogni desiderio finisce con il trovare comunque una sua soddisfazione. 'Un pìgghia nuddru princìpiu = Non dà segno di voler dare inizio ad una certa opera, ad adempiere ad un certo impegno Prisciàloru = --> p(r)escialòra P(r)isènza = apparenza, cospetto, esistenza, figura, parvenza, prontezza, spirito 'A prisènza, è liùni = Sostenere di persona (presente) le proprie ragioni è producente. Méttiri (o Prisintàrisi) panza e prisènza. Prissèpiu = --> Pissèpiu P(r)itènniri = 1. pretendere - 2.volere nel senso di ambire a fidanzarsi o a sposare una certa persona (Chissi rui si pritènnnninu) Pritìsa = pretesa P(r)iùri = priore Ci rissi 'u patri priuri a' matri batìssa: senza-rinàri, 'u-si-nni canta missa! [Tutto si paga.Nessuno fa regali][Mastru-ràtu, morsi ammazzatu!]. Privalìrisi = riacquisire un vantaggio, riconquistare un equilibrio reagendo in modo quasi istintivo al cospetto di una situazione di pericolo come una scivolata Si-potti privalìri - 'Un si-potti privalìri Privàrisi = privarsi, rinunciare più o meno volontariamente di qualcosa Privatìva = negozio che gode della concessione di un commercio in esclusiva di qualche bene o servizio [Monopolio]. Privu = privo/privato, impedito, mancante Èssiri privu di fari.... = Essere impedito di fare ..../ Non appena ci si provi a fare... P(r)òcchia = P(r)ròiri = Pròsiti = prosit; molto bene Prova = Prua o Pruva o (arcaico) Piùva = prora, la parte anteriore di una imbarcazione, nave Abbàsciu a pruva Acchianàri ri prua e scìnniri di puppa Mèttiri 'a prua-di-supra = 1.(mar.) puntare, dirigere la prua della nave verso un punto preciso - 2. (fig.) prendere di mira, puntare la propria attenzione in modo puntiglioso su una persona, talvolta anche con intenti pedagogici specie se si tratti di un ragazzo Prucissiòni = processione 'A cira squàgghia, e 'a prucissiòni 'un camìna! (La cera si scioglie e la processione non avanza! = il tempo passa e la situazione non evolve) Unn 'u 'ulìri mancu pi' cumpàgnu di prucissiòni! (Non accettare, rifiutare la compagnia di qualcuno in ogni caso e in modo assoluto). Pruna-ri-cori = Pruvàri = provare, sperimentare, mettere alla prova Mègghiu 'u tintu pruvàtu, chi 'u bonu a pruvàri. Pruvèrbiu o Pruvèbbiu (arc. Puèbbitu) = proverbio Rici 'u pruvèrbiu antìcu..... P(r)uvirènzia = provvidènza Paci, salùti, e pruvirènzia, quantu n'appi Maria-l'Orva...sutta la panza! Pucciddrùzzu o Purciddrùzzu = 1. porcellino, porcino - 2--> Termini marinareschi (milùni) pucciddrùzzu = melone porcino, dalla buccia verdone e polpa bianca o rosea, di piccola taglia Puci (sia m. che f.)= pulce Fari 'u sonnu d'u puci = fare un sonno brevissimo Mèttici un puci nn'arìcchia = Mèttici un puci 'ntesta = insinuare nell'animo altrui il tarlo di un dubbio, di un sospetto, di una tentazione Puru 'a puci avi 'a tussi! = Quando un essere insignificante pretende di dire la sua. 'Un putìrisi pigghiàri 'nna puci nn'-on-anca = (fig.) Non potersi permettere un attimo di tregua. Va-cèrcaci 'i puci a to' soru! = (Vai a cercare - e togliere - le pulci a tua sorella!) [Forte e brusca intimazione rivolta ad un invadente scocciatore (iron.)] 'a Puddràra = ----> Termini marinareschi Puddricinèddra = Pulcinella, personaggio del teatro farsesco dell'Opira 'e pupi sinonimo di persona non seria, senza peso e parola. Puddricìnu = Avìri 'u puddricìnu nno' stòmmacu = essere molto preoccupato per qualche cosa di negativo sull'immediato Pùddru =1. timbro, bollo - 2.(anche pùdru) puledro Puisìa = poesia Vèniri a puisìa = Vèniri a versu = fare rima Pulaccu = indovino --> abbisatùri - Anche colui che smorfia i numeri della càbala. Pulìtu = pulito Pulìtu..comu a mastr'Antòni-porcu! (ironico) Pulizziatàzza = Pulizia supra-supra = pulizia sommaria Ràrici 'nna pulizziatàzza Pulmùna = --> Pumuna --> Purmùna Pulpìssa o Purpìssa = ---> Termini marinareschi Pulpu o Purpu = polpo, polipo ---> Moscardini ----> Faèddru Èssiri 'u- pulpu e 'a-laùsta = Essere come il polpo e l'aragosta, detto di due soggetti continuamente in lite tra loro e subito pronti a riconciliarsi per ricominciare a litigare. Calàrici 'u pulpu = Calàrici 'u sonnu Si sì puèta e l'arma t'abbàsta / dimmi cù-àvi 'a panza 'n-tèsta? (Se sei poeta e l'anima ti basta/dimmi chi ha la pancia nella testa?) [il polipo] Pulviràzzu --> Purviràzzu Pulviri --> Purviri Pùmicia = pietra pòmice, leggera e spugnosa, biaco-grigiastra Pumùna o Pulmùna o Purmùna = polmoni Mangiàri purmùna = lamentarsi a voce bassa e indistintamente, brontolare --> Runghuliàrisi Pumunèddru o Purmunèddru = lett. polmonello. ---> Termini marinareschi Fariccìlla a purmunèddru = sgualcire. Comportarsi in modo ossessivo e impenitente sino al limite da rischiare di fare perdere la pazienza e far sbottare il bersaglio della propria attenzione. Pumunìa o Purmunìa = polmonite Punta e pumunìa = polmonite apicale Lèvati di 'ssa currènti (d'aria), chi pigghi 'nna punta (e pumunìa)! Pùngiri = 1.pungere, bucare - 2.offendere, provocare - 3.ferire con arma da taglio - 4.associare ad una cosca mafiosa Avi a pùngiri pi fàri mali =Deve pungere, stuzzicare, provocare per arrecare danno (ha a che vedere con la formazione del carattere)? [Ci voli pungiri, pi fari mali] = Fare esperienza è necesario per imparare Cu pùngiri si senti, nesci fora = Chi si sente offeso (e non è d'accordo), se ne vada Pungiùta = puntura, l'atto e l'effetto del pungere (anche in senso metaforico di offesa o insinuazione) Pungiùtu = punto, chi è stato vittima di una -> pungiùta (metaforicamente chi è stato oggetto di offesa, ma anche detto di "mafioso" affiliato e come tale riconosciuto) Pùniri = --> Termini marinareschi - Vedi anche --> Punitùri Punta =1.estremità, punta, apice. - 2. Infiammazione de della pleura polmonare interessante particolarmente gli apici Puntalòri = detto di --> opi --> Termini marinareschi Puntalòru = punteruolo Puntìna = merletto Fari puntìna = ricamare Puntu = 1. punto (in tutte le sue accezioni). - 2. pudore Punt'-acchèttu = punto di asola, di occhello Puntu rimìsu = un punto speciale di sartoria Punt'-a-giornu = punto speciale di ricamo Arrivàti a-'ssu puntu = Così stando le cose..... Di puntu-'mmiàncu = Improvvisamente, senza perchè Di tuttu puntu = sotto ogni aspetto, senza limite Unn'avìri puntu 'n-facci =(fig.) essere spudorato, sfacciato; non avere alcun senso di onore e dignità Mèttisi un puntu 'n-mucca e 'n'autru 'n-culu = Cucirsi la bocca e il.. restarsene zitto Puntùne (pl. puntùna) = ---> Giochi: CU STRUMMALU o PIRÌU (Trottola) Pupa = bambola, pupa (diminutivo: pupìddra) Pari 'na pupa = detto di bambina o giovane donna dai lineamenti belli e delicati Pupa ri zùccaru = pupa di zucchero, statuetta (cava all'interno) di zucchero forgiata in molteplici forme e colorata a colori vivaci.Era il dono tipico e tradizionale che si faceva ai piccoli nel giorno della commemorazione dei defunti (2 novembre, giorno dei morti) assieme ai frutti secchi e ai frutti di martorana e, se possibile, anche ad un giocattolo.Il tutto, confezionato su di un piatto o in un vassoio, veniva nascosto in un anfratto della casa e i piccoli avevano il compito, al mattino, di andare a cercare e trovare ciascuno il proprio" dono dei pareti morti" Particolarmente diffusi e graditi erano:
'a pupa, cioè la ballerina; 'u àddru, il gallo; 'u palarìnu, Orlando; 'u cavalèri, il soldato a cavallo ecc. Pari 'na pupa ri zùccaru =1. (al positivo:rimarcando il lemma pupa) complimento rivolto ad una bimba o a una donna di grande compostezza e gradevolezza - 2.(al negativo rimarcando il lemma zucchero) critica rivolta ad una donna pacchianamente imbellettata. Pupatèlla = sacchettino confezionato ponendo un poco di zucchero in un angolo di fazzoletto poi legato a nodo e inumidito lievemente per potere metterlo in bocca al lattante squieto che così generalmente si calmava. Pupazzàta = comportamento da persona poco seria, gesto da pupazzo Pupètta (pl. pupètti) = polpetta Pupìddra o pupìddru = diminutivo di pupa o pupo Puppa = poppa, la parte posteriore di una imbarcazione Abbàsciu a puppa = nel locale sottocoperta di poppa Acchianàri ri prua e scìnniri di puppa = Sapersi destreggiare Pupu = pupo, pupazzo (diminutivo: pupìddru) Pupu ri pezza =( pupo di stracci) soggetto senza carattere e personalità Pupu-lordu = soggetto trasandato e sporco Vèstiri 'u pupu = (fig.) infiocchettare in modo ipocrita e menzognero un argomento per renderlo digeribile ed accettabile ad una controparte allo scopo di trarne vantaggio o sottrarsi ad una punizione. Purciddrùzzu ----> Pucciddrùzzu Purènti = saggio, riflessivo, tollerante [contrapposto a ---> Spurènti = stolto, irascibile, bilioso]. 'U purènti e 'u spurènti ..pònnu stari; du' spurènti , 'un-pònnu-stari!(Un saggio e uno stolto possono convivere; due stolti non possono convivere!). Purìa = Orlo basso, a ripiègo, di un indumento. Purìggi = (ironico) prodiggi, prodezze Purmùna --> Pumùna --> Pulmùna Purpàggini = Purpìssa o pulpìssa = --> Termini marinareschi Purpu --> Pulpu Purrìtu = fradicio, marcio Fràriciu-purrìtu = fradicio al massimo livello Purtànti = ---> Termini marinareschi Purtàri = portare Èssici purtatu a...= aver genio per una qualche attività, essere incline Purtari a' luci = partorire, mettere al mondo Purtari avanti a unu = promuovere, raccomandare , favorire qualcuno Purtari 'n-chiànta ri-manu = Avere profondo rispetto e una dichiarata ammirazione nei riguardi di qualcuno Purtari-bannèra = primeggiare, essere il primo
Indicativo imperfetto: pussirìa, pussirìvi, pussirìa, pussirìamu, pussirìvu, pussirìanu
Indicativo passato remoto: pussirìvi, pussirìsti, pussirìu, pussirèmu, pussirìstu, pussirèru
Congiuntivo e condizionale: pussirìssi, pussirìssi, pussirìssi, pussirìssimu, pussirìssivu, pussirìssiru
Participio passato: pussirùtu
Gerundio: pussirènnu Pustèddri = cicatrici delle pustole determinate dalla vaccinazione antivaiolosa Pustèri = postino Pustiàri = appostarsi, fare la posta a qualcuno, spiare Pustiàta = appostamento Pustiàtu = appostato, messo di guardia Pustiddra = nota a margine, commento generalmente malevolo, chiosa pretestuosa, ostacolo A ogni parola ci metti 'na pustìddra = Contestare qualcuno senza soluzione di continuità Pusu = polso Tuccàrici 'u pusu = Tastargli il polso, cercare di capire le intenzioni di qualcuno Putìa = bottega - Diminutivo: Putièddra Ràpiri putìa = Aprire una bottega, dare inizio ad una attività Cu 'un canùsci l'arti, chiùri putìa! = Chi non ci sa fare, è costretto a chiudere bottega. Cioè finisce male chi non ci sa fare, chi non sa stare al mondo. Putiàru = bottegaio Pari 'u putiàru-ch'un-fa-crirènza! = Sembra il bottegaio che non fa credito. Detto di chi assume un atteggiamento burbero e scostante allo scopo di scoraggiare ogni iniziativa altrui 'U putiàru soccu avi, abbannìa! = Lett.: Il bottegaio pubblicizza la merce che ha. Fig.:1. Chi declama i difetti altrui molto spesso elenca quelli propri. -
2. Ognuni può dare solo quello che ha. Putièddre o Putieddri = diminutivo pl. di putìe 'n-mèzzu 'e putièddre = Via Botteghelle ('a porta o' Cùrsu, Porta Botteghelle)' 'n-mezz'i putièddri = è la zona di incrocio tra Via Nunzio Nasi (già Via Cortina) e Via Serisso una volta densamente occupata di piccole botteghe Putìnu = 1.La Ricevitoria del Banco del Lotto - 2.il titolare stesso della ricevitoria del Banco del Lotto Putìri = potere (sostantivo) e( verbo--> Pòtiri) Avìri 'n-putìri = avere il controllo di qualcuno o qualcosa Indicativo presente: pozzu, pòi, po', putèmu, putìti, ponnu
Indicativo imperfetto: putìa, putìvi, putìa, putìamu, putìavu, putìanu
Indicativo passato remoto: potti, putìsti, potti, pòttimu, putìst(iv)u, pòttiru
Congiuntivo: putissi, putissi, putissi, putìssimu, putìssivu (putîssu), putìssiru
Participio passato: putùtu
Gerundio: putènnu Putrùni = poltrone, bacchettone, infingardo Santa Putrunarìa = in senso ironico Puvirèddru (dim. e dispregiativo di pòviru) = poveretto Cunnu-ri-puvirèddri = buca, posto, ricovero di poveracci, di accattoni 'U puvirèddu pi' la via, 'a limòsina facìa! [per tracotanza o perchè non c'è mai limite al peggio]. Mi pari 'u puvirèddru-'i-Pacèca! = Mi sembri il poveraccio di Paceca! (cioè un poveraccio al superlativo, per antonomasia). Puzzàli = --> Termini marinareschi Puzzèttu = un tino di legno con all'interno un secchiello di zinco, che poteva essere fatto girare con una manovella. L'intercapedine veniva riempita con la miscela eutettica (sale e ghiaccio) e il tutto poi posto in un letto isolante di paglia. La miscela congelava il contenuto del secchiello per sottrazione di calore, mentre il movimento rotatorio impediva la formazione di cristalli di ghiaccio troppo grossi. -> Scursunèra [ultima voce 11.01.2012]
Per antonomasia: chiunque sia inconfrontabilmente più piccolo di ciò cui si oppone. Paràcqua = parapioggia (ma anche ombrello ) Paracquàru = riparatore di paràcqua. ->Consa-paràcqua E cu parla, 'u paracquàru? Pàracu o Pàrracu = parroco. Da cui: patri-pàracu = padre-parroco Paràggiu = uguale, simile, equivalente [-> Apparaggiàri. ->'mparaggiàri] 'U paràggiu, ci po' èssiri; mègghiu, no! Pararìsu = paradiso Avìri Santi 'n-pararìsu (Fig.: avere protettori in alto loco, buoni per eventuali raccomandazioni) 'Un vìriri fàcci-ri-pararìsu (lett.: Non vedere facce di paradiso, cioè essere all'inferno) Fig.: non avere mai un minimo di serenità oppure vivere in ambiente decisamente ostile. Parascàrmu = -> Termini marinareschi Parati = -> Termini marinareschi Paratùra = -> Termini marinareschi Paraùni = paragone 'Un-c'è paraùni! = Non è possibile far paragone!, Imparagonabile! Parda =[arc.enfatico] confusione, groviglio inestricabile Cumminàri 'nna-parda = generare grande confusione Parèddra = padella C' 'a pariddrùzza 'un ci-ha'-gghiucàri!.. 'a favùzza, 'un t'ha' scurdàri!
Monito economico: Non scherzare con l'olio d'oliva, così costoso;accontentati delle fave, dal costo molto più modesto. Parènte (pl. Parènti) = molto genericamente gli affini e non , come descritto dal codice civile, i discententi in linea retta da uno stesso stipite (come i genitori, i nonni, i figli, i fratelli, le soelle, i nipoti) Amici e parènti, 'un ci accattàri e 'un ci vìnniri nènti! I parènti su' com'i scàrpi: chiù stritti su', chiù mali fannu! Parènti d'i me' parènti, chi a mia 'un mi veni nenti! [detto di un parente così alla lontana da essere in realtà un estraneo] Chi nnìcchi-e-nnàcchi, e parènti sèmu!? [Lett. = Non cè arzigogolìo che possa farci credere parenti. - Fig. = Questo discorso è troppo vano e capzioso per ottenere l'effetto desiderato]. Parèri = parère, opinione, modo di vedere A parèri so'! = Secondo lui, secondo come la vede lui! Un'avìri parèri su' 'na cosa = Non sapere cosa pensare di un fatto Pari-patti (o pari-patta) e paci! = E con ciò (con questo appena fatto) i conti sono tornati in pari! Pàriri = 1.sembrare, parere - 2.(declinato) modo di apparìre, di presentarsi inadeguato o eccessivo 'Un sa chi pari! = Non si sa come [un determinato fatto] potrebbe essere considerato dalla gente, che tipo di reazione potrebbe generare. 'Un facèmu cosi-chi-pàrinu! = Non agiamo in modo da destare irritazione o sorpresa! Pari addittàtu o attruttàtu = detto di qualcuno che sembra essere stato addestrato, preparato a seguire un certo comportamento che si ritiene non a lui naturalmente attribuibile Pàriri-malu = Ritenere brutto fare una certa azione, non sentirsi l'animo di fare una certa cosa a qualcuno Mi pàrsi un trònu! = (Lett. Mi è sembrato un tuono) - Fig. Quanto è accaduto è stato così inatteso ed enorme da lasciarmi sbalordito! Declinazione di Pàriri :
Indicativo presente: paru, pari, pari, parèmu, parìti, pàrinu
Indicativo imperfetto: parìa, parìvi, parìa, parìamu, parìvu o parìavu, parìanu
Passato remoto: parsi, prìsti, parsi, pàrsimu, parìstu, pàrsiru
Participio passato: pàrsu
Gerundio: parènnu Parìta = -> Termini marinareschi Parla-parla = chiacchierone Parlàri = parlare Parlàri sulu , comu i' foddri = Parlare da solo, con se stesso o con un interlocutore immaginario, come fanno i folli. Parlàri stràmmu = parlare in modo strambo, inopportuno ed incongruente -> strabbuliàri Parlàri ammàtula = lett. = parlare invano, inutilmente - Fig. Parlare a sproposito e in modo infamante, con o senza consapevolezza Parlàri a-ròtulu = parlare senza riflettere, aggiungendo sciocchezza a sciocchezza, senza inibizione e dando l'idea di non intendere smetterla Parlàri a-rùmpiri = pronunciare frasi dirompenti per contenuto e tono tendenti a produrre deliberatamente una reazione altrettanto forte P' 'un parlàri (h)ai fattu mala-vita!= (spesso detto con intenti ironici) Hai sofferto per non aver esposto, prima, le tue necessità a me che potevo esserti d'aiuto! Parlàri chiaru è surispazioni! = A poter parlare chiaro, a dire come la si pensa, è togliersi una soddifazione! [Sbottare è una liberazione] Parlànnu cu tia = Parlando con te, in confidenza.... E chi èramu parlàti?! = Come se ci fossimo accordati prima, anzi, più propriamente, nemmeno se ci fossimo accordati prima.... Sbagliàri a parlàri = perdere il controllo del discorso e dire cose eccessive o erronee o false o non necessarie nel contesto E cu parla, Nasi! = Detto che sottolinea l'attenzione con la quale si sta prestando attenzione al discorso di un interlocurore interessante o importante, meritevole di rispetto. E cu parla, 'u paracquàru? = In contrapposizione al detto "E cu parla, Nasi!" è il lamento di chi si crede o si vede snobbato quando parla. 'Cu mia parlàti? ..'Ui ci siti! (Lett. : Com me parlate? Voi ci siete!) Come prima, è un modo di sbottare di chi si sente inascoltato. Un-ni parlàmu chiù, ronna-Càrmina mia! = Non parliamone più, ciò che è fatto è fatto (con buona pace di tutte le ronne-Carmina) Pàrlu c\u' tia-fìgghiu, pi' sèntimi tu-nora [o a parti variamente intrecciate] modo di ammonire, per prudenza, per vie trasversali, in modo indiretto ma chiaramente allusivo Parlàri a tischi-tòschi = Una volta indicava il tentativo di voler parlare forbito, il toscano, con risultati spesso imbarazzanti per tutti. Ora chiaramente indica lo stesso esito per chi abbonda in foresterismi o tecnicismi. Parlàri ca' lingua ri-fora = Parlare con la lingua di fuori, non dalla bocca, ma con una lingua estera, straniera e pertanto incomprensibile. Paròla =[poco usato il popolare arcaico per metatesi palòra] parola 'A mègghiu parola è chiddra ch'un-si-rìci! = Chi non apre bocca non rischia di sbagliare. [-> 'Ucca ch'un-parlàu , mai si pintìu] 'Ascippàrici 'i paroli r'in-mucca = sollecitare l'elocuzione ad una persona reticente o taciturna o impacciata L'omu pi la parola e 'u voi pi' li corna = L'uomo si distingue (ed è riconosciuto) per la parola (gli impegni che prende e mantiene) mentre il bue è contraddistinto dalle proprie corna Manciàrisi o Mangiàrisi i paroli = alterazione dell'eloquio per cui restano non pronunciate, quasi reingoiate, parti di una parola Mèttiri 'a bona-parola = mediare pro bono pacis Mezza-parola = Capirsi a volo (o con il poco o il meno che basta per intendersi) 'Na parulèddra menu, e 'a paci 'n-casa! = Spesso un commento in meno preserva la pace in famiglia. 'N parola = concordato sulla parola, verbalmente e non per iscritto Omu ri parola = Uomo che non tradisce gli impegni presi, che mantiene ciò che ha promesso o detto Parola di Diu = Riferito a qualcosa che è da ritenere certa ed indiscutibile Parola d'onuri = garantire sulla propria rispettabilità Parola pi' parola = senza nessun cambiamento, pedissequamente, comportarsi come stabilito Parola porta parola.......e va a finiri a tòzzula! Paroli santi = parole di un discorso corretto, onesto e giusto. Proprio quelle necessarie ed opportune. Pigghiàri 'n-parola = credere pienamente quanto detto e aspettarsi che venga rispettato e mantenuto letteralmente Pigghiàri o Pighiàrisi 'a mali paroli = Aggredire con insulti verbalo o scambiarsi insulti verbali Rimanciàrisi o Rimangiàrisi 'a parola = Non tener fede ad una promessa 'Un'avìri parola = non essere affidabile , credibile. Al contrario di -> Omu ri parola -> 'mparulàrisi (farsi verbalmente una promessa matrimoniale ) Parpagnu = [di origine etimologica forse dallo spagnolo = col palmo della mano] sàgoma, misura varia dimensionata secondo le necessità dell'opera da portare a termine, di legno o ferro o canna usata dagli artificieri, generalmente dai muratori, per regolare l' allineamento delle parti di un'opera sulla base di una dimensione fissa. Mettiri a parpagnu = mettere sulla una stessa linea, a dirittura, in linea retta, a piombo, a corda, squadrare a sagoma. Rispettare ripetutamente un intervallo, un ritmo indipendentemente da altre esigenze di allineamento diversamente vincolanti. Parràstru = patrigno cfr. -> marràstra = matrigna Parrìnu = 1. padrino di battesimo o cresima - 2. prete D'i parrini si pìgghianu 'i vini = Dai padrini si prendono le vene, cioè si assume, si copia il carattere [cosa che poteva avvenire quando il rapporto padrino/figlioccio non era meramente simbolico] 'Un fari beni a porci, nnè limosina a parrìni! (anticlericale costatazione di inutilità) Parrinu spugghiàtu = prete spretato (spogliato dell'abito talare e quindi tornato allo stato laicale) Rici 'u parrìnu: fa' chiddru chi ti rìcu, e 'un fari chiddru chi fàzzu iò!
[ribadisce il concetto per cui il valore sacramentale dipende ex opere operato e non ex opere operantis] Si sbaglia 'u parrinu è di-vinu; si sbaglia 'u salistànu è 'mriàcu! ( alias: Si sbaglia 'u parrinu è virtigine; si sbaglia 'u salistànu è 'mriàcu!) CFR in Curiosità ---> 'U parrìnu e 'u malutempu Parrucciànu = cliente abituale Parti = sing. e plur. parte/parti e in tutte le sue eccezioni matematiche e figurate: 1)quota di un tutto, porzione, percentuale- 2)in ambiente di ..; in un posto dove c'è..; in mezzo a... - 3) fazione , setta, gruppo, partito - 4) ruolo da recitare,, personaggio , atteggiamento - 5) separazione, separatezza, isolamento - 6)conto, opinione, parere - 7) interesse - 8) vari significati contestuali 1) Pigghiàrisi 'a parti chi ci tocca 2) A parti ri casa (cioè in ambiente casalingo) 2) A parti ri òrvi, beatu cù avi un'òcchiu! (In mezzo ai ciechi, beato chi ha almeno un occhio sano) (citato anche in contesti figurati) 3)Fari parti da' cooperativa = essere un socio 4)Fari 'a parti di l'asinu (= fingersi ingenuo, stupido) - Fari 'na bella parti (per senso reverso: comportarsi male) 5)Mèttisi ri parti = trarsi in disparte, mettersi da solo 6)Pi parti mia = Secondo il mio giudizio ; Sèntiri l'autra parti = prendere conoscenza della versione contrapposta 7)Avirici parti = averci interesse, partecipare, essere parte in causa 8)Pi 'na parti .....Pi n'àutra parti = Da un verso .....all'opposto; Pàrtiri o Pàrtisi = partire o partirsene Pàrtici 'a testa o Pàrtici 'u sensu = impazzire, perdere la ragione Partìri è un pocu murìri (poi -> Parturìri è un pocu murìri) Pàrtiri o Pàrtisi pi'..(+ nome di persona)= scagliarsi contro, avventarsi Màrtiri 'un ti pàrtiri = di martedì non iniziare un viaggio CFR -> Giochi -> Partiri 'a varca Partìtu = 1.principio, risoluzione, determinazione, convincimento - 2. status sociale, economico, e talvolta fisico - 3..associazione politica Mèttisi 'a testa a partìtu = mettere la testa a posto, determinarsi a seguire sani e accettati principi, rinsavire Pigghiàri un bon partitu pi' mugghèri = Sposarsi con una donna di buona dote o di alta società Finìri a malu partìtu = Ridursi male, in miseria, a pezzi. Éssiri ru partìtu = Partecipare, aderire ad un partito, associazione Partuàllu =arancia, di etimo arabo incerto e di molto indiretto riferimento al Portogallo. Fig.: tonto, sempliciotto, senza discorso, incapace Pezzu-ri-partuàllu! = dispregiativo Pezzu-di-partuaaaàllu! = enfatico Parturìri = partorire, sgravare Parturìri, è comu... murìri! = Partorire è come ..mettersi a morire! [ Considerata l'alta mortalità conseguente, una volta, al travaglio del parto] Parturìri è un pocu murìri Paru = pari [contrapposto a -> sparu o zìparu, dispari] Paru-paru = (avv.) pari-pari, uniformemente e per intero, in modo letterale Fàrisi 'u paru-e-sparu = nel gioco delle carte, a scopa, calcolare alla fine il valore dell'ultima carta in possesso dell'avversario. Fig.: valutare le probabilità di successo di una certa mossa o iniziativa 'Iucàri a paru-zìparu = giocare a pari e dispari, giocare alla morra. [--> mpàru = a favore ---> Termini marinareschi] Pàsciri = pascere, somministrare col cucchiaino la pappa all'infante. Fig.: suggerire a poco a poco qualcosa a qualcuno perché recepisca o indovini , imbeccare Pasciùtu = nutrito Pasqua = Pasqua Cu nn'appi nn'appi, cassateddri 'i Pasqua! =[ Lett.: Chi ne ebbe ne ebbe, cassatele di Pasqua!] alias Chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato! Cuntèntu comu 'na pasqua = strafelice, contentissimo Ràri la mala-pasqua = 1.affliggere - 2.maledire - 3.maleaugurare Pasqua-ciùri = (Lett.: Pasqua dei fiori) la Pentecoste Passari = 1.(intr.)cessare, passare, esaurirsi - 2.(trans.) superare, sorpassare , attraversare, precedere Accuntintàrisi di chiddru chi passa 'u cunventu = accontentarsi di quello che si riesce a mettere insieme Fari passari tuttu 'u piacìri = demotivare, disincentivare, far decadere le motivazioni vere di una azione Fariccìlla passàri o 'Un ci-a-fari passàri = Consentire , accontentare o non consentire, non accontentare qualcuno in qualcosa Passa e spassa = Passa-paròla [o palòra] = Passari a un esami = superare un esame, una prova Passàri di cuttura = (Fig.) Oltrepassare il momento dell'opportunità, diventare superato, obsoleto, vecchio Passarici supra = lasciar correre, non tener conto di qualcosa, prescindere da qualcosa Passàri di menti = dimenticare Passari lu tempu = far trascorrere, sciupare il tempo Passari 'na mala passata o 'na passatèra = Vivere una brutta vicenda, fare una singolare esperienza Passàri ri ferru = stirare Passàrisi 'a manu p'u pettu = Farsi l'esame di coscienza Passari uno o a unu = superare, vincere, passare avanti a Passarla liscia = cavarsela Passàrisi 'u piacìri = prendersi il gusto di..., togliersi la soddisfazione di fare qualcosa, cavarsi una voglia.
Rari 'na passata (e 'na ripassata) = dare una lettura veloce(ed un'altra ancora più sbrigativa)
Strata passanti = strada molto frequentata 'Un ci passa mancu p'a capa (testa) = Non ci pensa nemmeno Passàu 'u Santu, e passàu 'u scàntu = [Lett.: Passato il Santo, è passata anche la paura (di una eventuale punizione)]. Superato il momento topico di una certa vicenda ci si rianima 'Un passari voschi unni c'è lupi, né ciumi unni c'é buchi = No attraversare boschi dove ci sono lupi, né fiumi dove ci sono buchi invisibili. 'Un-rissi scu[sa], ..passàu 'a vència [Non ha avuto il tempo di dire scusa che è arrivata la rivalsa, vendetta] ???????? Passarisìlla = passarsela, trovarsi a proprio agio in un certo posto, ambiene o situazione Passarisìlla bona o, al contrario, Passarisìlla malu [= 'un si la passàri] Passarinu = ---> Termini marinareschi Èssiri (arrivati) al passarinu = trovarsi in condizioni limite, in quelle cioè che mostrano di che pasta è fatto chi ci si trova Passatèra = vicenda vissuta singolare, tanto fuori dell'ordinario da essere degna di essere raccontata Passari 'na passatèra = essere ancora nel pieno di una vicenda singolare o esserne appena uscito N.B.: nel gioco del --> rigghiòccu la passatera è la linea prestabilita di riferimento per l'inizio del gioco Passiànte = *********** Passiàri = Passiàta = Passiatìna = Passiatùri = Passìttu = ripostiglio (?) Passu = Aceddru ri passu = Di 'stu passu.. Fari un passu r-avanti e dui r-arré Mèttisi o' passu 'Nna 'ota si-ci-passa d'u malu passu! Passu passu = a poco a poco 'U malu passu = Passu 'i latri = Tèniri 'u passu = Passu (pl. passa)= Termine marinaresco: braccio (pl. braccia), unità di misura di lunghezza o di profondità corrispondente all'apertura media delle braccia umane 'U-passu = ciò che resta di uno stretto canale scavato nei bassifondi fangosi esistenti fra le ex --> fridde delle saline tra Lazzaretto e la Colombaia. Se ne potevano servire solo le piccole barche per passare dal porto al mare aperto ad ovest/nord-ovest senza attraversare l'imboccatura principale del porto stesso. Pàssula = uva passa Pàssuli e ficu-sìcchi = Cibo gradito per antonomasia, espressione del passarsela da signore o da fortunato Minchia carricata ri pàssuli = (fig.) soggetto buono a nulla [come Mìnchia-patuvàna, torcia-pèrsa, bàcara-lenta] Passulìna = Passuluni = Pasta = Pasta-lomgha Pasta-tàgghiu Pasta-ri-meli Pasta cu 'i pisci e 'i pisci a-m-màri ( o, e 'i pisci si li mangiàu 'a atta!) . Pasticciòttu = 1. dolce di pasticceria - 2. allusione scherzosa alla parte intima femminile. Pastìgghia = castagne secche sbucciate o castagne lessate e disseccate Chi fai, Saròru, ti mangi tutt'a pastìgghia? = (Fig.) sarcastica contestazione di un interlocutore che sta sbagliando di grosso i suoi calcoli [ vale " Unni vai c'u scèccu!?] (Pastòcchiu o) Pastròcchiu (pl. Pastròcchia) =1. Fandonia - 2.Pasticcio - 3.Danno - 4.Imbroglio Cuntàri pastròcchia = raccontare fandonie Cumminàri pastròcchia = Fare pasticci, danni Pastùni = Pastùra (sing. f.) = 1.pascolo - 2. erba del pascolo o cibo per animali in genere - 3. esca per attirare i pesci - 4. legaccio posto ai piedi degli animali per limitarne i movimenti (pastoia) e quindi impedimento, ostacolo in sensio generale. Pastùra (plurale di Pastùri) = gruppi statuari di vario formato e di vario materiale che nel --> pissèpiu (Presepe) rappresentano i pastori o le più varie attività per lo più artigianali. Genericamente indicano i vari componenti di un presepe. Alcuni, la cui presenza è essenziale e caratteristica, assumono un nome specifico come: 'u picuràru, 'u scantàtu (lo spaventato) ecc. Pastùri = pastore di pecore -> picuràru Pasturu = fig. attribuito ad una persona = pupo, pupazzo, uomo di debole carattere, senza personaltà Patèddra = (termini marinareschi --->) anche -->Brogna, Muntunàra, Ngonguli, Alavò Arànci, patèddri e funci: spenni-assai, e nènti-mangi! [Granchi, patelle e funghi: spedi assai e niente mangi!]. (spec. per Ngonguli e Alavò): Un-sucùni-ònnu! [Solo una succhiata, richiedono!] Tipica ->abbanniàta. Patèddra curnuta = chiocciolina turbinata, frutto di mare, detta anche Vuccuni (PA) Patéddra du rinòcchiu = Patella o rotella del ginocchio, rotula Pàtiri = ********************** Patri = 'U sign'-patri 'A signa'-matri 'U patri-rànni 'A matri-rànni Avìri 'u patri-mortu e 'u culu-spunnàtu Un-patri runa a mangiari a deci-figghi; ma deci-figghi 'un sunnu capàci di rari a mangiari a un-patri Quannu 'u patri runa o' figghiu: riri 'u patri e riri 'u figghiu; ma quannu 'u figghiu runa o' patri: chiànci 'u figghiu e chiànci 'u patri. Tra patri e figghi , 'un ci 'onnu cunsìgghi! Cù mi runa a mangiari, m'è patri! [lu chiàmu patri][ci ricu: patri!] "Nòmini 'e patri / scàccia-balati / cìciri-còtti / e favi-caliàti! " Patri-batùrru (abbuturràrisi) Patri-cinatùri = Patrulìnu = Patrùni = Di patrùni, 'arzùni! Patrùni e dòmini Porta rispèttu o' cani, pi' cera o' patrùni! U mastru è mastru..ma 'u patrùni è capu-mastru Cani 'un canùsci patrùni Iri a-patrùni Cu s'ammàzza p'i patrùna ci appìzza 'a bàcara cu tutti 'i cugghiùna! Fàrisi patruniàri Patti Patti-chiàri e amicizia-longha Patuvànu o Patuànu = Pàu = pavone 'U pàu si tàlìa 'i peri, e chiàngi ! Il pavone guarda i suoi piedi e piange. Paura = A paura varda i-vigni "N-n'a' paura!" [Non abbi paura! (sia in senso esortativo, di incoraggiamento, che assertivo, di minaccia "N-n'a' paura = 'Un ti scantàri (Non spaventarti) "N-n'a' paura!'Un ci pinsàri.Pensa a' salùti". "N-n'a' paura! Ci pensa 'u Signuri!" "N-n'a' paura! Vèniri, avi, to patri!" [chiaramente minaccioso ] N-n a' pauràssi (in terza persona) = 'U n-n'avìssi paura = Lei non abbia paura, non tema. Pavigghiùni = Pazzapanèddru = Pècciu o Pèrciu = arnese, stampo metallico utlizzato dai fornai per bucherellare le ---> callètte (gallette) Pècura = pecora 'A-pècura, pi diri:meeh!Persi 'u 'uccùni = [La pecora per dire:meeh! Perse il boccone!] Chiaro invito a non aprir bocca per evitare di dover affrontare le conseguenze di quanto si dice. E chiù-chi-n-funnu ìa, chiù pècuri cugghìa! (E chiù-chi-n-funnu èmu, chiù pècuri cugghèmu!) = Fig. : Quanto più si cerca di approfondire un argomento, tanto più le cose si aggrovigliano e si complicano. Per cui, il detto è un invito a lasciar perdere, a non puntualizzare, a non essee puntigliosi. 'U-nn arricògghiri nné pècuri nné lana = Non raccogliere, trarre né pecora né lana: Non riuscire ad avere un risultato positivo qualsiasi da tanta applicazione. Cu' pècura si fa, 'u lupu si lu mancia Raccumannàri 'a pècura o' lupu. Pècura signurìna = Pècuru-varvarìscu = detto del caprone ( pecora con la barba) o del montone di Barberìa Peddri = pelle e, per estensione, vita Ulìniri la peddri Tra còriu e peddri Appizzàrici 'a peddri Fàrici 'a peddri Tuttu pèddri e ossa Peggiurìri o Piggiurìri = peggiorare Pèna e Pêna = 1.pietà - 2.condanna - 3.apprensione, angoscia - 4. (agg.)piena, cioè gravida (detto di donna) Fari pena = suscitare pietà, commiserazione Scuntàri 'a pena Stari 'm -pena Fìmmina-pêna = donna gravida, gestante Éssini pêna-e-figghiàta = fig.: esserne stufa e stanca [ Èssini, forma sincopata di èssirini] A-mala-(p)- pena = 1. per poco, giusto-giusto - 2.Non appena che, subito dopo che Valìrini la pena = essercene il tornaconto 'A pena ru munzignàru: riri 'a verità e 'un-n'èssiri crirùtu Addisiàri chiddu chi addisìa 'a pêna e 'a malata = Desiderare quello che desiderano la donna incinta e quella malata, cioè desiderare quanto di meglio esiste (specie in campo alimentare). Pènnula = corona pendula o comunque un insieme che pende Pènnula di pumaròru = grappolo, anello, corona di pomodorini attaccati ancora al racemo e accavallati ad uno spago o a saggina Pènnula di lattùmi = forma intera, oblunga, delle gonadi salate del tonno Pèntiri = pentire Pèntisi = (forma sincopata di pintì(ri)si) pentirsi Ind. pres.: Mi péntu, ti pènti, si pènti, ni pintèmu, vi pintìti, si pèntinu Ind. imperf.: Mi pintìa, ti pintìvi, si pintìa, ni pintìamu, vi pintì(a)vu, si pintìanu
Ind. pass. rem.: Mi pintìvi, ti pintìsti, si pintìu, ni pintèmu, vi pintìstû o vi pintìstivu , si pintèru
Participio pass.:pintùtu Mi pintìvi pi quantu capìddri n'àiu 'n testa! (Mi sono pentito tanto per quanti capelli ne ho in testa!) 'Ucca ch'-un-palàu, mai si pintìu! (Bocca che non ha parlato, mai ha avuto bisogno di pentirsi!) Penti(ri)sìnni= pentirsene Peppi-nNàppa = figura antonomastica da teatro popolare farsesco dai modi e dall'abbigliamento trasandato Pèppi = diminutivo di ---> Giuseppe Pèrciu o Pècciu = arnese, stampo metallico utlizzato dai fornai per bucherellare le ---> callètte (gallette) Pèrdiri = perdere Pèrdiri pi' màla-miscàta [Perdere per un dettaglio come per una mischiata di carte fatta malamente, distrattamente, o perdere per la malizia altrui cioè per una mischiata eseguita deliberatamente in modo malefico]. Mègghiu pèrdiri chi strapèrdiri (Meglio accettare una sconfitta limitata che insistere e peggiorare la situazione) 'Un chiànciu a me' fìgghiu chi pèrdi, chiànciu a me' fìgghiu chi si 'oli rifàri. Pèrdiri (o appizzàrici) 'u scèccu cu tutti 'i carrùbi. Pèrdisi (forma sincopata di Perdìrisi) = perdersi Pèrdisi ri casa = 1.essere disorientato - 2.perdere il controllo della situazione Pèrdisi nn'on bicchèri r'acqua Peri = s/pl piede/piedi Aisàri i peri =1 alzare i piedi da terra, non strisciare i piedi - 2.andare più velocemente [Aìsa sti peri! = E dai, cammina!] Aìsa 'u peri cull'erva! Appizzàri 'i peri = puntare i piedi, impuntarsi (come fa il mulo che non vuole andare avanti) A peri n-terra = a piedi nudi, scalzo (--> scàusu) A quattru peri =andare, procedere a quatto piedi, cioè carponi, anche --> a picuruni Arristàri a peri = Farisìlla a peri = Aviri l'omu o' peri = Avere l'uomo (il marito) fra i piedi [riferibile specialmente alle mogli dei marinai o dei naviganti quando il marito era a terra ] Tirari i peri dritti = procedere senza deviare, cioè comportarsi correttaente Pistàri i peri: 1. Insistere energicamente, non transigere - 2.Dare fastidio a qualcuno, invadere il campo altrui Peri 'i-ciocca, 'un ni scaccia puddricìni! ( Piedi di chioccia non schiacciano mai i suoi pulcini)[cioè ognuno, al di là di ogni apparenza, è capace di curare i propri interessi, ciò che gli sta a cuore]. Santi-peri-mèi, aiutàtimi! Peri 'i-puddru = -->Termine marinaesco: Tipo di nodo particolare usato in marina Pigghiàri peri = diffondersi, consolidarsi, affermarsi Scrìviri ch'i peri = scrivere sgrammaticamente, non saper scrivere nella forma e nei contenuti Scrìviri a peri-di-addrina = scrivere con pessima grafià, tracciare i segni alfabetici confusamente e senza eleganza formale, in modo illeggibile Peri-peri = fra i piedi o, dal greco , intorno-intorno Un peri di ... = un albero di,,,, (ma si dice pure: un peri-di-bròcculu) Addiu, peri 'i ficu! (Fig.: Chi se ne frega!) [riferito alla perdita più o meno imminente di qualcosa ritenuta di assoluto scarso valore] Postu o peri = Peri 'u lettu Va' cùccati 'e peri ('u lettu) Sàutu a peri-'nquittu Aiutàrisi ch'i manu e ch'i peri 'U riscùrsu avi aviri ('u) peri [Per la quale] in: "Unn'èssiri cosa per-la-quale" = Non essere un gran che, non valere molto, non essere questione per cui interessarsi più di tanto Perna = 1. diminutivo di Barnaba che, pur essendo nome maschile, veniva inteso al femminile e usato come nome per bambine specie nell'agro ericino
2. (sost.)al plurale Perni = perle, perlìne , --> nàccari munite del buco per poterle infilare in serie in un filo per farne collane ...e ch'a' 'nfilàri perni? (veniva domandato ironicamente a chi chiedeva che si facesse più luce nell'ambiente) Pernamàticiu = ottone automatico [Pesti e còlluri] in -----> "Pigghiàrisi pesti e còlluri" Petra = pietra Petra-tìpa = masso tufaceo più consistente del --> cantùni di Faignana, usato in alternativa a 'e --> chiàppe per la edificazione dei muri portanti di costruzioni impegnative o dell'intera costruzione di torri, castelli, fortezze. Proveniva dalle cave di Pietretagliate e di Torrearsa . Petra-mìsca = roccia marmorea, dura utilizzata per costruire---> scalùna, pili, lavatòi e i --> balàti, utilizzati per lastricare le vie cittadine. Veniva estratta da Monte San Giuliano (Erice) sulla falda ovest, in basso in località Raganzili Petra-palazzu = più dura e meno variegata della petra-mìsca, veniva estratta nella fascia costiera di tramontana di Trapani sino a Torre di Ligny, tanto che col nome di 'a pirrera (la cava) si indicava la zona a nord di Via Carolina. Veniva utilizzata per costruire colonne (come quelle del prospetto di Palazzo Cavarretta, della Chiesa del Collegio, del Teatro Garibaldi). . 'A-sulittuna = pietra calcarea bianca "a strati"usata in edilizia. Veniva estratta dal costone sud di Monte San Giuliano da una cava dell'Argenteria dove è ancora visibile dal mare una grande macchia bianca che i pescatori chiamano " 'a tappa-bianca"(macchia, chiazza bianca) ed usano come punto di riferimento nei rilievi a vista della costa. Petra-fucàli = pietra-focaia Pera-fùmicia = pietra pomice Petra-suli = piccola escrescenza nera sulla pelle,. porro Circàri sutta i petri-fucàli = Fig.: Cercare con impegno notevole e con frenesia senza tralasciare nessuna ipotesi o possibilità Èssiri 'nna petra 'ittàta nn-on puzzu = Fig.: Essere stato abbandonato da Dio e dagli uomini Fari petri-pani = Far diventare pane le pietrem cioè tentare, fare di tutto, anche ciò che si riteneva impossibile, per raggiungere uno scopo Fari pigghiàri i petri a muzzicùna = Fig.: Spingere qualcuno al massimo della rabbia Petra! = esclamazione brusca, di stizza e disappunto, rivolta a chi non presta ascolto o finge di non sentire o capire Petra mossa 'un-pigghia mai lippu = Pietra che si muove non viene attaccata dalle alghe. L'interpretazione è doppia e contrastante.
.Chi non è stanziale, chi va di qua e di là (o chi cambia spesso idea): 1(negativo): .non è mai parte del gruppo. 2(positivo): non resta vittima dei vizi e pregiudizi Petra tirata e palora rata nun ponnu cchiù turnari n'arrè = La pietra (dado) tratto e la parola data non possono tornare indietro, cioè non possono essere ritrattate. U canùsci 'u pani n-mezzu 'i petri! = Lo distingui bene il pane nascosto in mezzo alle pietre! (Ironico riconoscimento dell'acume dell'interlocutore o di altro che abbia finto di essere sprovveduto). 'U iòcu d' 'i cincu-petri ---> Vedi:---> Giochi 'Un-rispizzàri 'a petra-nica: servi p'appuntiddràri 'a balata! = Non disprezzare la pietra piccola: serve per puntellare quella grande! [Chiaro il traslato riferito agli esseri umani]. Viririsìlla petri-petri = vedersela brutta, trovarsi in pericolo Petroliu = Pèttini = 1. pèttine, l'arnese per lisciare i capelli - 2. --> Termine marinaresco: tipo di pesce -> Pèttini-làrgu Pèttini strittu Arrivàu, chiddru ch'i pèttini! Pettu = Pezza = Pezza 'n-terra Pigghiàri a unu pi' pezza 'n-terra Pezza-vagnàta Mèttici 'nna pezza Tuccarisìlla c'a pezza Ucca-ri-pezza Pezzu (pl.Pezza) = Càriri pezza-pezza Pezzu ri carni-cull'occhi Pezzu-ri-pani, pezzu-di-càntaru, pezzu-ri-fissa Pi' (Pir) = per Piì semp(r) Pi' filu e pi' segnu Pi' mustra Pir'òra Pi' com-òra oppure a pi' com'òra Pi' diriccìllu a ìddru Pi' diritìllu a tìa Pi' facci-parìa Pi' forza Pi' morti-e-vita (o, Pi' morti- e- bìta) col significato di "non si sa mai" Pi' 'sta cosa Pi' 'ssu nipùti, cari e mori! Pi' tìa, àutru chi chìssu Piàciri = verbo, piacère
Indicativo presente: iò piàciu, niàtri piacèmu
Indicativo imperfetto: iò piacìa, niàtri piacìamu
Gerundio: piacènnu
Participio passato: piaciùtu A Diu piacènnu! Piacìri = sostantivo, piacere C' u piacìri 'un c'è prezzu! ['O piacìri 'un c'è prezzu] = Una soddisfazione esula dal valore venale o morale concreto o reale Passàrisi 'u piacìri = togliersi lo sfizio, prendersi una determinata soddisfazione Fari passari tuttu 'u piacìri = Comportarsi in modo tale che alla controparte ne derivi una profonda delusione rispetto alla sua attesa. In ogni caso appareun ambito molto più tenue del "Levare il vizio" Piàia = spiaggia 'A piàia di San Giuliànu Piàtta = (sostantivo singolare femm., pl. Piatte) disco metallico in lega di rame posto in fondo ad un torchio e trafilata in modo da modellare la pasta alimentare che attraverso essa veniva spinta a passare. Veniva poi tenuta a mollo nel --> pilacciùni, grossa --> pila metallica per uso industriale. Piàttu = (sostantivo maschile, pl. Piatta) piatto Piatticèddru Piattinu Piattu-cupputu Piattu-spanu Piattu-rùrici A piattu-ministràtu Piattu-riccu, mi ci ficcu! Ci p(r)isintàu 'ssu beddru piattu ri pisci! Cònsa piatta-e-lèmma ---> Spillongha Piatùsu = 1. chi prova pietà - 2. chi suscita o chiede pietà 'U mericu piàtùsu = il medico che partecipa emotivamente alla sofferenza del paziente Mèttisi tuttu piatùsu = assumere un atteggiamento, più o meno falso, atto a suscitare intensa pietà Picàcci = Pìcara = Picàri = Picànti = 1.piccante, saporito, speziato - 2.pungente, arguto - 3.licenzioso, malizioso, erotico Picàti [femn. al singolare(picàta),masch.al pl (picàti).] = 1.intrugli da speziale, da farmacista (preparati galenici) - 2.(fig.) azioni, atteggiamenti, detti, sortite particolarmente singolari e negativi, punzecchiature --> sciùta Picati-òrvi = sortite ancora più singolari ed improponibili dei semplici picàti Chissu avi certi picàti! = detto, con intenzione espressamente negativa, di qualcuno dai comportamenti decisamente originali 'Un-nni l'hannu mancu 'i spiziàli nê burnìi [picàti comu a chissi] Picca o pocu = poco [diminutivo: piccarèddra = pochettino] Pìcca, malirìtti e sùbbitu! (detto dei soldi) 'U pìcca m'abbàsta, e 'u-assài mi suvècchia = Il poco mi basta, l'assai mi resta inutilizzato [per chi vive spartanamente] Piccàtu = Picchì o Pirchì = Pìcchiu = Picchiuliàri = Picchiulàru = Picchiùsu = Picciòttu = Piccirìddru = Pìcciuli = Picciuttànza = Picciuttàzzu = Picciuttèddru = Picciuttunàzzu = Piccòcu o Pircòcu = 1.albicocco (albero) o albicocca (frutta)- 2.(Trasl.) Omosessuale o, meglio, effeminato [Giocato sulla pronuncia: " O' Munti cercanu a unu pi'_còcu (piccòcu)[Qualcuno da impiegare come cuoco o qualcuno che sia effeminato]. Pici = Picu = 1.piccone - 2.sommità , altezza estrema - 3.-> Termini marinareschi A picu = 1.a picco, perpendicolarmente, verticalmente - 2. a puntino Càriri a picu = 1.succedere a proposito, con proprietà (detto specialmente di un fatto citato in una determinata specifica situazione) - 2. scendere, cadere perfettamente sulla verticale, a piombo Irisìnni a picu = affondare, andare a picco verticalmente Misu o' picu-o' picu = intento con intensità ad una attività, accanito ad un lavoro 'Un-ni-vòli ru picu! = Detto di qualcuno che si stima pelandrone.Di qualcuno che non vuole avere a che fare col piccone, cioè con il lavoro, la fatica. 'U picu ru suli = Il momento in cui il sole è più caldo, quando è a -> pirpinnìculu [vedi -->apppicàri] Picundrìa = ipocondria, paura di contrarre malattie, fissazione psicologica 'A picundrìa, è chiù tinta d'a malatìa = L'ipocondria, fa più danni della malattia ! [L'essere convinto di essere malato produce più sofferenze dell'essere realmente malato]. Picùni = Piccone, cioè strumento a punte quadre usato per rompere le pietre Picuràru = 1. pecorai, cioè pastore di pecore e capre [--> vaccàru, pastore di bovini] - 2. (fig.) persona rozza nell'aspetto e nei modi. Picurìna = mettersi ad imitazione della postura delle pecore Picurùni = pecorone, specie in senso traslato come pavido o conformista, mansueto. Mèttisi a picurùni (avverbiale) = 1.Mettersi a pecorone, cioè a quattro piedi, carponi (come un pecorone) - 2.accettare con totale passività ogni imposizione Piddràru = artigiano specializzato nella lavorazione delle pelli. Piddriàtu = particolare tipo di formaggio locale che, dopo essere stato scosso perchè meglio si rapprendesse, è stato sagomato e conformato ponendolo in un cerchio di legno ben piallato (Piddriatùri). Piddriatùri = il cerchio di legno ben piallato per dare forma e fare acquisire consistenza al formaggio -->Piddriàtu Piddrizzùna o Piddruzzùna = pidocchi dei polli e, per metonimia, pelle (quale sede dei pidocchi) Scutulàri 'u piddruzzùni a unu = (lett. Scuotere, battere la pelle a qualcuno) = picchiare qualcuno Trimàri 'u piddruzzùni = avere paura Piddrusìnu = 1. Prezzemolo - 2. Petrosìno, uno dei comuni della provincia di Trapani, poco dopo Marsala Pigghiàri = prendere Pigghiàri di-pettu = affrontare con decisione qualcuno, una situazione Pigghiàllu c'u ruci = iniziare ad interloquire con qualcuno con studiata delicatezza Pigghiàri di-pizzu = puntare con decione, negativamente e malignamente, contro qualcuno Pigghiàri a-r'òcchiu = Sottolineare con evidente ipocrita compiacimento qualcuno o qualcosa di qualcuno sino a spingere costui a immaginare influssi negativi e jettatori. // "'Un ti pigghiàri ar'òcchiu" = Non attirare la sfortuna su te stesso. Pigghiàri un ternu a l-lottu -> pigghiàta, vincita al lotto Iò un ternu 'un-nu pìgghiu! = Anche se non riesco a indovinare un terno al lotto, per il resto sono capace di prevedere cosa succederà, come andrà a finire. Pigghiàri 'u culu p'u citròlu - Pigghiàri pizzi pi' sosìzzi - Pigghiàri cugghiùna pi' lampiùna (= equivocare grossolanamente) Pigghiàri a batti-culu = Trattare con ostentata non curanza, arronzare Pigghiàri di-sutta e mèttiri 'n-capu = riprendere e mescolare confusamente gli argomenti di una discussione col risultato di non arrivare ad una conclusione Cu pìgghia ri prima, 'unn-è gabbàtu (sgarbàtu) mai. Pigghiàri ri prima, comu 'i buttàni! (Lett: Assumere l'iniziativa, come fanno le puttane!) Attaccare l'interlocutore subito all'inizio di una disputa sostenendo una tesi della quale in realtà si vuole trovare la prova. Pigghiàrisi 'a-manu cu tuttu 'u-peri Pigghiàrisi 'u ìritu cu tutta 'a manu Pigghiàlla 'n-sacchetta = eufemismo per restare fregato, subire un danno Pìgghia 'ssi pètri, e pìsali! = Vàluta il significato di quanto detto e assumitene la rogna derivante Pìgghia 'a facci..e-gghièttala 'n tèrra! = Vergognati! (Vale come rimprovero rivolto ad un altro che come rilievo autocritico) Pigghiàrisi pèsti-e-còlluri Pìgghiati chìssa! [+ e chist'àutra!] Pigghiàu di so' patri (somiglianza come carattere) [# È tuttu so' patri (somiglianza come aspetto fisico)] Pigghiàri a luèri = affittare Pigghiàtu ri càuru = Pigghiarisìlla cu' unu = Pigghiàri r'acìtu, di fumu Pigghiarisìlla = accorarsi Lassa e pìgghia = detto di soggetto incostante Diu si lu pigghiàu Pigghiàtu c'a bumma -> abbummàtu Pigghiàu-acqua, Palermu!************** Pigghiàrisi 'u pinsèri 'àutru Pigghiàrisi 'u pinsèri d'u russu Pigghiàri pi pezza 'n-terra Pigghiàri canna = 1.prendere confidenza - 2.conquistare una posizione dominante, di rilievo
Pigghiàta s. f. = 1.l'azione del prendere, presa (nel significato di unità riferita ad un atto) - 2.verso, direzione, tendenza
Pigghiàta di tabaccu Pigghiàta 'e carti Pigghiàta o' lottu Vìriri la mala pigghiàta +++ Piggiàri a o Pirgiàri a = Rendere onore a qualcuno assumendone il nome di battesimo Pèggia a so' nonnu Tanu ( cioè porta il nome del nonno Tano = Gaetano) Pignata = pentola (sia di terracotta che di rame con all'interno uno strato di stagno pignata 'ì cùscusu = pentola per il couscous (fatta da due pentole sovrapposte a castello. La inferiore contiene l'acqua da far bollire affinchè i vapori attraversino i buchi dei quali è dotata la pentola superiore nella quale è contenuta la semola lavorata a pallottoline alias 'u cuscusu 'ncucciatu ed in questo modo la cuociano. La tenuta ermetica del vapore tra le due pentole è assicurata da un colletto di pasta di farina (cuddrurùni) posto a sigillare il bordo di contatto tra le due pentole. Casa a pignàta 'ì cuscusu = casa che si sviluppa in verticale, un vano sopra l'altro, per risparmiare sull'area edificabile 'A pignata comuni, 'un-(m)ùgghi mai! = La pentola in società non raggiunge mai il bollore (dimostrazione di sfiducia nelle gestioni collettive ( ->'A tunnàra San Giulianu s'anniàu picchì avìa troppu patrùna) 'I vai d'a pignàta, 'i sapi 'a cucchiàra chi la rimìna =(Lett. I guai della pentola li conosce il cucchiaio che la rimesta) Traslato: Solo chi vive dall'interno certe vicissitudini può conoscere realmente lo stato delle cose. Cu cu spiranza d'autri pignàta mett i/ nu-n'avi bisognu di lavari piatti. Va susìtivi ch'è tardu, addumàtivi 'a cuccìa e si 'un-mi-nni-ràti a mia, 'a pignàta vi scattìa! ( per il 13 dicembre, Santa Lucia). ( Svegliatevi che è tardi,e accendete la pentola per cuocere la cuccia, e se non ne date a me, che vi si possa scoppiare la pentola ! Pignatàru = artigiano che costruisce o aggiusta pentole Pignatàta = 1.la quantità (di una certa cosa) che serve e basta a riempire una pentola. - 2. colpo inflitto con una pignata Pignatèddra s.s.f., plurale Pignatèddre = pentolino, piccola pentola [diminutivo di pignàta] 'U jocu d'ì pignatèddre -> Giochi Si avissi pignatèddra, ògghiu e sali,..[--> Dubbi] Pignatèddru s.s.m., plurale Pignatèddra = lieve colpo dato con le nocche delle dita sulla testa a qualcuno per gioco, per scherzo Pila (sostantivo femminile singolare)(pl. Pili) = vasca di pietra o di legno ( talvolta foderata in zinco) munita di -- stricatùri utilizzata per il lavaggio di panni e biancheria (bucato) di una sola famiglia o dei coinquilini di un cortile 'A casa 'e pili = lavanderia, cioè il posto dove si mettevano più pili per un uso in comune Stuppàgghiu 'i pila (inteso come s.f. s.)= tappo della pila e, per traslato, chiunque si assuma una responsabilità o venga indicato e utilizzato allo scopo di fare da diga , da argine affinchè venga bloccata la ricerca di altre responsabilità e la diffusione di notizie specie se relative a situazioni private e familiari. Un capro espiatorio generalmente utilizzato per salvaguardare interessi superiori. Pilacciùni = Pilaccùni = polaccone, grosso fiocco (vela prodiera) ---> termini marinareschi
Pilàta =
Pilìu = Pilllandrùni = Pillicàri (Pillicàrisi)= Pìllicu = Pillirìnu = Pilòccu = Pilu (sostantivo maschile singolare)(pl. Pila) = pelo Pilu-muscarèddru = (pilo muschiato) detto di ragazzo molto vivace, non domabile, battaglieroaw Pilu-russèddru = infiorescenza di pianta spontanea a forma di lungo sigaro con all'esterno una lanugine impalpabile rossastra usato come emostatico d'emergenza per piccole ferite (--> stàgghia-sànghu) e come disinfettante. Veniva tratto anche dall'interno delle canne. Pilu-cavàddru e Pilu-vermi = Il primo ricavato dai peli intrecciati della coda di cavallo veniva usato in tratti annodati per il --> letto della lenza da pesca; il secondo di provenienza da budella animali veniva usato per i --> vrazzoli della lenza stessa Ìri a pilu = andare a cercare una partner sessuale disponibile e ben disposta Circàri 'u pilu-nnall'ovu! Fàrici pilu e contrupìlu 'Unn-avìri pila 'n mucca = Un pilu di-donna/abbatti 'nna-culonna! Tira chiossài un-pilu ri fimmina (alias di ciùnnu) chi 'nna -'ùmina di bastimentu! Stuppàgghiu-'i- pila (inteso come pl. di pilu) = groviglio informe di peli e sfilacce che si va formando in prossimità dei filtri di scarico di acque sporche di cui provoca l'otturazione Pilucca = parrucca e --> pilucchèra (parucchera) Pilucchèddra = parrucchino. vedi-----> Personaggi ('n-càsa Pilucchèddra...i sunatùra?) Pilucchèra = parruchiera --> Pilucca Pima = variante arcaica di prima, in tutte le accezioni Piniàri (intransitivo) = penare Fari piniàri = far penare, creare ostacoli e difficoltà. are aspettare molto un favore. Cu manìa, 'un pinìa != Chi maneggia soldi, non soffre! - Chi ha le mani in pasta ne profitta. Pinitènza = penitenza 'N-pinitenza d'i me' piccati! Pinki = --->Termini marinareschi Pinna =1. penna - 2.piuma - 3.-> marinaresco É 'nna pinna! = É leggero come una piuma! Arti-ri-pinna = avere arti-ri-pinna, cioè essere capace di argomentare per iscritto come uno scrivano o uno scrittore. In contrapposizione ad analfabeta. 'Mpiegàtu di pinna-longha = Ironico: penna-longha = scopa, quindi impiegato con la scopa cioè spazzino Pinnata = piccolo locale posto all' àstracu (terrazzo), spesso semplice tetto a ciaramiri anniàti (?) , destinato a deposito di cianfrusaglie. Quando conteneva una o più pili per lavare veniva chiamata casa e' pili ( lavanderia).
Pinnìccu = Pinnìnu = Pinnisi = Pennese, marinaio a diretta dipendenza del nostromo, che a bordo della nave si occupava della custodia dei materiali della cala quali cavi, pitture etc. Pìnnula = pillola Agghiùttiri 'na pìnnula = Inghiottire una pillola [figurato per Dover sopportare una pena, una sofferenza]. Agghiuttirisìlla comu pìnnula (Inghiottìrsela come fosse una pillola, cioè prendere una informazione per buona acriticamente) Chi t'ha' pigghiàri 'a pìnnula? (Forse che è l'ora di prenderti la pillola? Detto in risposta a chi chiede perentoriamente "Chi- ura è? Chi- ura su'?" Pinnulàru = 1.orlo della palpebra dell'occhio - 2.Pinnulàru ru àddru = escrescenza di carne rossa che pende sotto il becco del gallo Pinnuliàri = 1.(intransitivo) pendere, penzolare - 2.(transitivo) fare penzolare, sporgere, appendere - 3.(riflessivo) Pinnuliàrisi = sporgersi, farsi penzolare a-pinnulùni = penzoloni, cioè pendente in basso senza reale controllo ciondolando "Affàccia 'u barùni / cu' i càusi a-pinnulùni! (Vedi -> Filastrocca dei morti) Pinsàri o Pinzàri = pensare, riflettere, valutare Pènsa la cosa, p(r)ima-chi-la-fai, chi' la cosa-pinsata è bella assai! [Invito a non agire di impulso, emotivamente]. Pinséddru o Pinzéddru = pennello Farla a-pinsèddru [icastica-umoristica riferita a chi non è, o non è più, sessualmente valido] Pinséri o Pinzéri = pensiero, preoccupazione, ansia, fissazione Abàte senza-pinséri = detto di soggetto spensierato o irresponsabile Abbannunàrici 'u pinséri = rinunciare, abbandonare una idea, lasciar cadere una iniziativa Ammàtula ti pettini e t'allisci / 'u pinzéri chi hai / 'un t'arrinèsci Ciùri di pinna, e ciùri ri canna, e 'u pinséri è sempri a 'na bànna![La lingua batte dove il dente duole. Solo che qui c'è un chiaro richiamo sessuale ironico]. Livàrisi 'u pinséri = 1.Portare a termine qualcosa per poter non pensarci più - 2.Dare seguito definitivo ad un impegno Mèttisi 'n-pinséri = cominciare a preoccuparsi Pigghiàrisi 'u pinséri r'àutru = impicciarsi dei fatti altrui , non farsi gli affari propri. ('U corvu addivintàu nìuru pi' pigghiàrisi 'u pinséri r'autru ) Pigghiàrisi 'u pinséri d'u russu...chi ghìa a' morti e vulìa 'a strata balatàta! Vedi--> Stari cu-pinséri = essere in ansia, stare in preoccupazione. Pintaìota= Penta-Iòta, modello di autocorriera Lancia usata negli anni '20/'30 anche sulla linea Trapani - Palermo Pipa = nell'esclamativo: Fai pipa! cioè Fai silenzio! Zitto! Piparèddru = peperone 'A facci ci addivintàu russa comu-un-piparèddru = La faccia gli è diventata rossa come un peperone (per vergogna, per ira, per emozione). Pipìa = il pene dei bambini, pisellino, piccola -->ciòlla (o --> ciullitèddra). Pipitiàri = accennare a parlare, aprire bocca bisbigliando, parlare sottovoce tra sé e sé rimuginando pensieri specie se non esprimibili E tu, senza pipitiàri! = Quanto a te, non devi nemmeno aprire bocca! Pipìtula = [è una escrescenza sottolinguale nei polli che, se venisse agli umani, impedirebbe loro di parlare] = mutismo Chi ti vegna 'nna pipìtula 'n-mucca! [Che ti venga una pipìtula in bocca! (Come augurio rivolto al chiacchierone indomito e inopportuno)]. Piramènti o Appiramènti = fondazioni, appoggi, piedi di base Piràta (pl. Piràti) = pedata (da "peri"= piede), passo 'I so' piràti 'un su' persi = I suoi passi non sono perduti (*******************+++ Quid pro quo Quannu i piràti su' chiossài d'i 'uccùna, 'un ci stati a-gghìri [quando i passi (cioè la strada da percorrere) sono più numerosi dei (probabili) bocconi, non conviene andarci]. Piratòzzi = Pirazzòli = Pirchì o Picchì = Perchè Pirciàri = Pircòcu o Piccòcu = albicocco (albero) o albicocca (frutto) Arvulu ri pircòcu 'U pircòcu e l'assu-ruci ---> scioglilingua e filastrocche Piriàri = 1.Girare - 2.Tirare i peri dritti Piricùddru = Piripìcchiu = Piritèra = Pìritu = peto, scorreggia, pernacchia Èssiri pigghiàtu a fisch'e pìrita Allimàre (o allisciare) 'nna stritta ri pìrita Ittàri pìrita 'ncucchiàti 'U pìritu c'u giùmmu Piritunàru = Pirìu = Piròcchiu = 'U piròcchiu avi 'a-tussi! Pirpinnìculu = Pirrèra = Pirriatùri = Pisa (sost. f.s.) = 1.pesàta, unità pratica di peso che se riferita a pesce corrispondeva a circa sei chili (una pisa di pisci).- Fari 'a pisa = forma di lotta consistente tra due lottatori nell'abbracciarsi a livello della vita e nel tentare reciprocamente di atterrarsi. Pisèddru = Pissèpiu = Presepe L'arvulìddri p'u-pissèpiu Pirsuàriri (o arcaico Pissuàriri) = persuadere Pirsuàrisi (o arcaico Pissuàrisi) = persuadersi Pirsuàsu ( o arcaico Pissuàsu) = persuaso (Mi pirsuarìvi = mi persuasi - Vi pissuarìu = vi ha persuaso - Ni pirsuarèmu = ci persuadiamo o ci persuademmo) Pirtùsu (o arcaico Pittusu) = buco, pertugio Ìrici a pirtùsu-fattu = 1. arrivare senza incertezze né esitazioni al punto [come "ìrici a-fumu-calàtu] - 2. Infilarsi in una situazione o discussione a dadi tratti, a danno fatto o comunque troppo tardi. Io: a fari-pirtùsa, e ìddru: a mèttiri-cavigghi! (descrizione seccata della situazione di chi si vede contrastato con argomenti cavillosi) A squagghiàta 'a nivi , si vìrinu 'i pirtusa! (lett.: Dopo lo scioglimento della neve, si possono vedere le buche del terreno) (cioè bisogna aspettare il tempo debito per verificare gli effetti reali di una data azione). Piru (pl. Pira) = pera 8frutto9 o Pero (albero: arvulu ri piru) - Al plurale Pira (figurato) = botte date ai ragazzini Pirunètta (sing. Pirunèttu) = calzini da uomo, pedalini - -> 'mpiruni Caminàri 'mpirùni casa-casa = Camminare casa casa scon le sole calze, senza scarpe Pirùzzu = ---> marinaro Pisa = pesata (di pesce). Unità pratica di peso pari a circa 6 chilogrammi (Fari) 'a pisa = tipo di combattimento tra due lottatori che abbracciatisi alla vita tentano con la forza di atterrarsi reciprocamente. --> Pòtiri Pisàri = pesare Sunnu: Vanni pisa e Lorenzu abbannìa! [ Sono due soggetti che si equivalgono in negativo] Pisc pisc pisc = Piscàri =1. pescare (prendere pesci) - 2. Cogliere qualcuno in fragrante, sorprendere qualcuno in una specifica situazione - 3.Raggiungere, intercettare qualcuno dopo una ricerca, un inseguimento 'U piscài chi rummìa supra 'i libbra (L'ho beccato che dormiva sui libbri) 'U piscài ch'era iùntu già a' Marònna ( L'ho raggiunto che era arrivato già all'altezza del Santuario della Madonna 9 Piscazza = ammasso di pesci piccoli non necessariamente nel periodo della riproduzione (altrimenti --> varu)- Se di taglia superiore -> mània Pisci = pesce Ci prisintàu 'stu bèddru piattu ri pisci! = Con ironia, in riferimento a qualcosa di poco piacevole. Colapisci = personaggio della mitologia siciliana Cù paca ri prima, mangia pisci fitùsu! = Chi paga in anticipo finisce con il ricevere un pessimo servizio Cu ròrmi 'un pìgghia pisci (Marinàru chi rormi 'un pìgghia pisci). Éssiri sanu comu un pisci. Iurnàti-curti e pisci-longhi (o viceversa) = cioè d'inverno (giornate corte) è meglio prendere pesci lunghi (murene, gronchi ecc) mentre d'estate (giornate lunghe) è bene pescare pesci corti Pasta cu i pisci, cù i pisci a m-mari! (oppure: ma i pisci si li mangiàu 'a 'àtta!) (Cioè senza i pesci ma con il solo condimento di fondo generalmente d'uso per preparare la pasta al brodo di pesci). Pigghiàri u pisci =1. Raggiungere il proprio obiettivo -2. Scivolare in avanti. - 3.Per una ragazza, rimetterci la propria illibatezza. Pisci-allupàtu = cioè pesce che sotto la pelle ha la polpa erosa dalla --> mangiànza (piccoli crostacei come le pulci di mare, che aggrediscono i pesci immobilizzati o dalle reti o, in prossimità del fondo,dalla -->trìscia (alga poseidonia dal lungo filamento),loro habitat. Risultano così spolpati per intero, con la spina e qualche volta anche la pelle, perfettamente ripulite. Pisci-carrabbinèri = il pesce martello, lo squalo la cui testa caratteristica somiglia al cappello dei carabinieri, di una volta. Pisci fora acqua. Pisci-malu o malu-pisci o pisci-tunnu = squalo [ma anche a volte il pescespada] che segue o precede il branco di tonni ed incappato tra le reti di una tonnara porta scompiglio e terrore tra i tonni causandone la fuga dopo aver arrecato danni spesso gravi alle reti per cui si parla di 'u malu-pisci 'n tunnàra (concetto usato spesso scherzosamente per indicare il ragazzo più vivace di un gruppo o di una famiglia). Pisci-mangiàtu = pesce pescato privo di una sua parte corporea perchè vittima di un qualche predatore Pisci-pètra = pesce di scoglio Pisci piscati cull'amu r'argentu = ironico, per pesci comprati al mercato con i soldi e non catturati dall'esibitore (ma anche nel significato di comprati a prezzo troppo caro come se per pescarli fosse stato necessario utilizzare un amo prezioso) Pisci-r'ovu = omelette, frittata d'uovo tirata in forma allungata Pisci-stoccu = stoccafisso *Stari a taliàri chi pisci si pìgghianu = Aspettare, attendere gli accadimenti prima di prendere una decisione. 'Un-n' èssiri nné carni, nné pisci = fig. per non avere una propria e definita identità 'U n'è pisci pi cuscusu! = Non è pesce adatto per fare il cous cous, cioè [riferito a persona] non ha le qualità adatte e necessarie per un certo compito o destinazione. 'U pisci-bonu 'un ci mori 'n-chiazza = (lett. Il pesce di buona qualità non muore al mercato, cioè non resta invenduto) Fig. la merce (e per esteso le persone) di buona qualità, valide, sono sempre ambite e contese. 'U pisci féti (puzza) d'a testa! (La prima cosa che va a male nel pesce è la testa)[Fig. La responsabilità prima e maggiore, quando ci si trova in una situazione sgradevole, bisogna ricercarla e attribuirla al capogruppo o capofamiglia]. .'U pisci r'a-m-mari, è distinatu cù si l'avi'a mangiàri =Fig. di chiaro senso fatalistico. Non è possibile cambiare il destino 'U pisci rossu si màngia i piscitèddri = Il pesce grosso mangia quelli piccoli 'Un sapìri chi pisci pigghiàri = Essere indeciso sul da fare Pìscia (sostantivo f.) = il due di spade nelle carte da gioco 'U iocu d'a pìscia = gioco nel quale il due di spade era la carta vincente - [Chi sa in che cosa consisteva, cioè come si giocava?]
Risponde Gianfranco Bertino: " il gioco della piscia": il 2 di spade è la carta vincente. Si girano le carte ai giocatori e quando esce l'asso [cioè un asso] si prende una quota, quando esce il 2 di spade si vince il piatto. Pisciarèddra = 1.pollachiurìa, bisogno di orinare spesso - 2. tipo che si spaventa spesso e senza sufficiente motivo, timoroso, pavido Pisciàri = orinare Pisciàri fora d'u rinàli = Fig.Agire o fare un discorso inopportuno, indelicato ed offensivo Ìddru era beddru, 'u piddrusìnu, vinni 'a 'atta e ci pisciàu! = Lett. Già era bello (in senso ironico) il prezzemolo. Per giunta c'è venuta la gatta e gli ha pisciato sopra. - Fig. Si allude ad un guaio sopra un altro. Equivale a: Sopra 'a papula, 'u canfùgghiu! (Sopra una infiammazione, un foruncolo!) Pisciàrisi sutta d'u rìriri = farsela addosso per il troppo ridere.(-> Spasciddràrisi d'u rìriri). Fari comu a Mariu-pinta, chi veni di fora, e pìscia rìntra! [in senso figurato: chi fa sopportare alla famiglia le sue traversie extrafamiliari] Fari fètu ri pisciàzza = puzzare d'orina, spesso in senso ironico detto di qualcuno che non è riuscito nel suo scopo Rarìci arzènti: picchì ci-pisciàu-supra 'a figghia d'u siniàru = Radice molto pungente, amara, perchè gli ha fatto sopra la pipì la figlia di un ortolano. Pisciàta = l'orinare, l'atto di orinare Pisciatèddra = l'orinata breve e veloce Pisciatùri = pubblico orinatorio, vespasiano Pisciàzza = urina, pìscio Pisci-pàinu = (dall'inglese pitch pine) legno di pino pece o pinus rigida adatto alle costruzioni navali Pisciùni (pl. pisciùna) = polpaccio, muscolo posteriore della gamba Pisèddra (o fiseddra o frisèddra) = piselli Pisi-pisi = usato nell'espressione "chiòvi pisi-pisi" cioè piove a gocce pesanti, a gocce ciascuna grande come una -> pisa
Pìsuli-pìsuli = di peso, ma anche come variante di pisi-pisi
'U pigghiàu pisuli-pìsuli e 'u scuppàu fora = Lo ha preso sollevandolo di peso e lo ha scaraventato fuori. Pisintàrisi (o Prisintàrisi) = presentarsi
Pisintàrisi panza-e-prisènza = presentarsi a casa altrui a mani vuote Pisintèriu = enterite Pìspisa = uccello vivace - Il diminuitivo pispisèddra indica fig. una ragazza di piccola statura, snella e visibilmente vivace Pissèpiu (o Prissèpiu) = presepe, con i -> pastùra "Pi' 'ssu nipùti, cari e mori!" cfr --> nipùti "Pi' 'sta cosa.." = Espressione che non va tradotta letteralmente. In realtà l'espressione viene usata per indicare delusione e sconcerto a commento di un favore denegato. Ha un significato del tipo:" Se si vuole essere sinceri, effettivamente ci sarebbe da dire che...". Pista = una pista, cioè una quantità imprecisata ma abbondante, specie nell'espressione "una pista di lignàte" cioè una pistata di botte Pistàri = pestare Pista e ripìsta = batti e ribatti, gira e rigira...alla fine .. una discussione forse arriverà ad una conclusione Pistàri acqua 'nno murtàru = fare una fatica inutile e senza speranza [come Zappàri all'acqua e siminàri 'o ventu] Pistàri 'i péri = 1. insistere energicamente per ottenere qualcosa [mentre "Appizzàri 'i peri = puntare i piedi per impedire qualcosa] - 2.dare fastidio, creare problemi a qualcuno. Pistiàri (dal greco estiào) = mangiare (dizione volgare usata in senso dispregiativo, ma meno di -> tussichiàre = mangiare veleno) Pistìu = (sost.) il cibo, sempre in chiave dispregiativa Pistulùni = Pistùni = Pìsuli-pìsuli -> pisi-pisi Pitànza = Pitàzzu = "Pi' tìa, àutru chi chìssu!" Pitìnia = Pitiniàru = Pitìttu = " 'U pitìttu fa vèniri" Di tutti i pitìtti...ìddru si senti di contro ->spitittàtu Pitò o Tirò; e Satariò = malattie immaginarie "Àju 'u pitò!" diceva una moglie infingarda al marito per giustificare la sua svogliatezza. E il marito, più volte turlupinato, quando si rese conto del fatto, bastonandola rispose: "E iò àiu ..'u satariò!". Chissu/a àvi 'u pitò! Ironico per dire costui o costei non ha, in realtà, alcuna malattia. Pitràta = Pitruliàta = Pitrulìzzu = terreno sassoso Pittalèddru = Pittàli = Pittàri = Pitticunèddru o pitticùni =1. oggetto sottodimensionato, insufficiente per l'uso cui è destinato. Derivano forse per alterazione fonetica da --> pizzicùni e pizzicunèddru nel significato di pezzettino, cosa minuta, frammento - 2. diminutivo affettuoso di un nome di persona.- 3.Pizzicotto Vàsu 'a pizzicunèddru = bacio con i pizzicotti sulle guance del soggetto baciato Pittinìssa = Pizza =1. focaccia variamente condita - 2. Pizza, Pizzàta, Pizzalàta = È il colpo dato con la punta del proprio strùmmalo al corpo dello strummalo del giocatore perdente la sfida di gioco secondo regole prestabilite.--> strùmmalu Pizzaiòlu = pezzente [Mi pari un pizzaiòlu!] Pizzàru = 1. chi raccoglie pezze, stracci o comunque cose di valore infimo [Si' 'na vecchia-pizzàra!] - 2.(??)chi fa o vende la --> pizza Pizzi-pizzi = nell'espressione " Fàrisi a fàcci tutta-pizzi-pizzi" cioè vergognarsi sino a farsi venire la pelle d'oca. Usato ironicamente per intendere il contrario cioè "Èssiri fàcci-ri-balàta"(Èssere faccia di pietra, avere una faccia di bronzo) Pigghiàri pizzi pi' sosìzzi! Pizzicàri = 1. beccare, scoprire qualcuno in un momento per lui inopportuno - 2.incidere qualcosa con un oggetto tagliente (es. favi-pizzicàti) Pizzicàrisi =1.pungersi reciprocamente con allusioni o provocazioni - 2.(fig.) risentirsi, sdegnarsi Pizzichiddriàri = pioviginare Pizzicùni =pizzicotto -->pitticùni (a) Pizzicunèddru = (servendosi di un) diminutivo affettuoso del nome di persona (esempio: Nàcchiu o Nanài per Leonardo, Perna per Barnaba (f), Totò per Antonio, Titì per Caterina ). Pizzìddru = (generalmente: che sta in punta) Spec.: ossu-pizzìddru, cioè il coccige Pizzìnu (pl. Pizzina) = Pizzu =1. punta, vertice, vetta - 2. bordo L'àiu 'n-pizzu a' ling(h)ua = L'ho in punta della lingua, cioè forse sto per ricordarmi (generalmente) di un nome Pizzùddru = pezzetto - Dim. vezz. Pizzuddrìcchio = pezzettino Pizzuliàri = Si pizzulìa = Si guadagna qualcosetta Pizzuliàrisi = Pizzùtu = Sàracu-pizzùtu = detto pure Suca --> termini marinareschi Pocu o Picca " 'nna-pocu" Pòlisa = Ponti = Mèttisi a culu-a-ponti Popolìno = Pòra = paura C'è pora chi....? [C'è paura che...? - Non sia mai che...] Porci = lo scoglio "i Porci" con il faro di Porcelli.
Singolari due allineamenti:
a) con l'isola di Formica e Trapani lo scoglio delimita un triangolo equilatero di lato pari a 3,5 miglia
b) con Capo Grosso di Levanzo, lo scoglio-fanale degli Asinèddri (Asinelli) e la secca di Bonagia, "i Porci" descrivono un unico allineamento Porcu = Porci e mariti: comu li 'mparàti, l'avìti! 'U fòcu ..'o -Munti, e 'u porcu ...'n-Trapani! Canta, porcu, ch'i favi vannu a quattru-rana![Reclama pure (inutilmente), porco, ma le fave costano troppo per accontentarti!]. Ghiànnari si sonna 'u porcu = (ironico) Ghiànde si sogna il porco. [Tutti, nei sogni, riflettiamo i desideri più forti]. Porta = porta-fàusa = porta secondaria 'A porta 'u sìnnacu = porta molto, troppo, frequentata per antonomasia Arriddùcisi d'arre' 'i porti 'i chièsi! = ridursi in estrema miseria , sino a dover andare a domandare l'elemosina dietro le porte delle chiese. 'U Signùri chiùri 'na porta e rapi un purticàli! = Il Signore (la Provvidenza) chiude una pora e apre un portone! Non bisogna disperare. Stari porta-cu-porta = detto relativamente a due famiglie abitare affianco, in appartamenti contigui. Fora 'a porta = fuori delle porte est della città, quando essa era munita di mura Quando qualcuno entra in casa e lascia la porta aperta si sente spesso dire: "'U cani, trasìu!" Le Porte nelle mura di Trapani:
Ad EST: - Porta Austra del Castello di Terra - fornito di rivellino;
o Porta della Madonna, attigua al Bastione dei Cavalieri, di fronte alla Casa dei PP. Mercedari.
Le due porte erano munite di ponte levatoio
- Porta delle Trincee, chiamata anche Porta Nuova
A SUD: - Porta Galli ('a porta 'e àddri), per le arselle che, pescate nei fondali fangosi del vicino Canalèddru,vi si vendevano;
- Porta dei Pescatori
- Porta del Porto o Lucadella, costruita sotto il regno di Filippo II,
detta anche Porta Regina perché da essa entravano in città i sovrani e personalità del tempo.
- Porta Oscura con orologi omologata al Palazzo Senatoriale;
- Porta Serisso o Porta Ossuna ('a porta Salìssimu)('a porta o' Cursu).
Ad OVEST:- Porta Eustachia, nei pressi dei Cappuccini;
- Porta Sant’Alberto, che chiudeva il Corso Vittorio Emanuele;
A NORD: - Porta “Delli Putielli” o Botteghelle, di fronte la Porta Ossuna o Serisso ;
- Porta della Boccerìa, pure Porta Felice, risponde all’altezza del Mercato del Pesce Portafògghiu = Portafògghiu a-màntici Portarròbba = 1. - 2. Portò = Portòvisi = termine marinaresco --> Portu = Portu-cosci Avìri 'u portu sutt'o-ventu Portu 'mpèricu = Porto Empedocle Posta = (mar.) il luogo, la posizione, il sito adatto alla pesca con la lenza. Un sito adatto per la pesca con reti si indica con --> 'mposta 'A posta àv'a quariàri (= il sito si deve riscaldare) prima di cominciare a rendere bene. Cioè bisogna lasciare ai pesci il tempo di accorrere). 'A posta 'e l'òrvi! [esclamazione per manifestare un sintetico giudizio positivo su qualcuno](Cosa significa letteralmente e da che cosa deriva?
Vedi nota 1 in sezione: dubbi. Postu 'n casa - Postu o' peri = Fino in casa - Posto al piede (del destinatario). Detto come indicazione del posto dove andare o portare una qualche cosa per riguardo o per imposizione. [Ìrici postu o' peri = recarsi di persona al cospetto di qualcuno per sottomissione o per provocazione]. Pòtiri = (verbo) nel senso di avere la capacità di vincere, superare con la forza qualcuno altro sia per gioco ( -->fari a pisa) che in uo scontro reale Cicciu 'u pòti a Tore - Ninu 'unn 'u pòte a Peppe Pòviru = povero e---> Puvirèddru (dim. e dispregiativo) = poveretto Pòviru arrinusàtu = (riferito particolarmente agli arricchiti) povero tracotante, arrogante, superbo Pòviru e sfarzùsu! = Povero e borioso. 'U puvirèddru pi' la via, 'a limòsina facìa = La nobiltà d'animo non dipende dal proprio stato ma dal modo di essere. Il detto viene utilizzato per criticare le scuse addotte da chi si è sottratto ad un atto di generosità. Mi pari 'u puvirèddru -'i-Pacèca! = Per sottolineare in modo antonomastico una situazione di estremo disagio. Come se a Paceco un povero fosse più disgraziato di un povero di altro luogo. P(r)àcchiula = guaio, insuccesso, (fig.) frittata Cumminàri p(r)àcchiuli = combinare guai Fari 'nna-p(r)àcchiula = conquistare un vistoso insuccesso P(r)acchiuliàri = combinare una p(r)àcchiula rivelando per ingenuità notizie riservate o delicate. Pratica o Prattica o (arc.) Piàtica = (sost.) pratica Praticàri o Pratticàri o (arc.) Piaticàri = praticare Cù prattica a mastru all'annu è capu-mastru! [addivènta-maèstru!] (detto in senso chiaramente negativo). Prattica a chìddri mèggiu ri tia e pàcaci 'i spisi! [Iùnciti cu chìddri mègghiu di tia e ....]( Frequenta quelli che sono migliori di te e all'occorrenza, per compenso, paga tu eventuali spese.) Pràticu o Pràtticu o (arc.) Piàticu = pratico, esperto, competente Premiu = P(r)èrica = predica 'U turcu, e 'a-p(r)èrica = (lett.): Comportarsi come un turco (cioè un musulmano) esposto au una predica cristiana, cioè mostrarsi assolutamente refrattario e sordo all'argomento in discussione P(r)èscia = fretta Avìri p(r)èscia = avere fretta [---> Prisciàloru] Di p(r)èscia = di fretta, in fretta, frettolosamente P(r)esciaròlu o Priscialoru o Prisciulùsu = soggetto affetto da prèscia, frettoloso 'A atta prisciulùsa fa attarèddri orvi Prèu = pregio, compiacimento, festosità, gradimento [---> Priannèddru] Fari prèu = dare prova del proprio compiacimento, della propria gioia per la visita di una persona o per il ricevimento di un regalo gradito Mègghiu-e-preu! = Ancora di più, a maggior ragione Prezzu = prezzo C'u piacìri 'un c'è prezzu! Priannèddru = soggetto che per estroversione o geneosità tende a manifestare esplicitamente la sua gioia e il proprio compiacimento per ciò che riguarda sia lui stesso che anche altri per cui è spesso "tutto priàto"di una qualche cosa o situazione o "fa-prèu" a qualcuno o a qualcosa o tende a "priarisìnni" di questa o quest'altra cosa. ---> Priàrisi. Opposto a -->Rèviu Priàri = pregare
Indicativo presente: prèu, prèi, prèa, priàmu, priàti, prèanu
Indicativo pass. remoto: priài, priàsti, priàu, priàmu, priàstu, priàru
Congiuntivo imperf.:1ª, 2ª e 3ª priàssi, priàssimu, priàssivu, priàssiru
Participio pass.: priàtu
Gerundio: piànnu Prèa a zita cc'abballàssi: prèa 'a zìta chi stancàssi = di chi fa qualcosa di non strettamente necessario che poi finisce nell'eccessivo San Petru, pi'-mìa priàu! = San Pietro ha pregato [solamente ed esclusivamente] per me! epressione usata per rimarcare sarcasticamente un atto o un atteggiamento marcatamente egoistico. Priàrisi = manifestare prèu, compiacersi --> Priannèddru Priarisìnni = compiacersene --> Priannèddru Priàtu = (agg.) compiaciuto Èssiri tuttu priàtu = mostrarsi compiaciutissimo, anche in eccesso Primalòra = donna al primo parto; primipara. P(r)imièra = 1.nel gioco delle carte (scopa e scopone) è la combinazione dei quattro 7 (=21 punti ciascuno) eventualmente supportati o sostituiti dai 6 (=18 punti ciascuno) o dagli Assi (=16 punti ciascuno). La combinazione a punteggio più alto vale 1dei 4 punti di mazzo del gioco. Gli altri sono: carte (possesso di più di 20 carte), ori (possesso di più di 5 carte denari), settebello (possesso del 7 di denari). - 2. --> Termine marinaresco P(r)imintìu = (agg.) precoce, di prima, dei primi giorni, frettoloso, fresco, tenero - (sost.) fase iniziale Fruttu primintìu = frutto di primizia Tunnàra primintìa = tonnara "di andata", cioè che intercetta i primi branchi di tonni in transito più in maggio che in giugno prima della deposizione delle uova 'Stu primintìu = (nel)la fase iniziale della stagione (o periodo) in corso Principiànti = Diu ti scansi di lu malu vicinu, e di un principiànti di viulinu. Princìpiu = principio, inizio Ogni princìpiu havi la so' fini. Ogni princìpiu è forti, e ogni desidèriu veni a fini = Ogni inizio è duro e ogni desiderio finisce con il trovare comunque una sua soddisfazione. 'Un pìgghia nuddru princìpiu = Non dà segno di voler dare inizio ad una certa opera, ad adempiere ad un certo impegno Prisciàloru = --> p(r)escialòra P(r)isènza = apparenza, cospetto, esistenza, figura, parvenza, prontezza, spirito 'A prisènza, è liùni = Sostenere di persona (presente) le proprie ragioni è producente. Méttiri (o Prisintàrisi) panza e prisènza. Prissèpiu = --> Pissèpiu P(r)itènniri = 1. pretendere - 2.volere nel senso di ambire a fidanzarsi o a sposare una certa persona (Chissi rui si pritènnnninu) Pritìsa = pretesa P(r)iùri = priore Ci rissi 'u patri priuri a' matri batìssa: senza-rinàri, 'u-si-nni canta missa! [Tutto si paga.Nessuno fa regali][Mastru-ràtu, morsi ammazzatu!]. Privalìrisi = riacquisire un vantaggio, riconquistare un equilibrio reagendo in modo quasi istintivo al cospetto di una situazione di pericolo come una scivolata Si-potti privalìri - 'Un si-potti privalìri Privàrisi = privarsi, rinunciare più o meno volontariamente di qualcosa Privatìva = negozio che gode della concessione di un commercio in esclusiva di qualche bene o servizio [Monopolio]. Privu = privo/privato, impedito, mancante Èssiri privu di fari.... = Essere impedito di fare ..../ Non appena ci si provi a fare... P(r)òcchia = P(r)ròiri = Pròsiti = prosit; molto bene Prova = Prua o Pruva o (arcaico) Piùva = prora, la parte anteriore di una imbarcazione, nave Abbàsciu a pruva Acchianàri ri prua e scìnniri di puppa Mèttiri 'a prua-di-supra = 1.(mar.) puntare, dirigere la prua della nave verso un punto preciso - 2. (fig.) prendere di mira, puntare la propria attenzione in modo puntiglioso su una persona, talvolta anche con intenti pedagogici specie se si tratti di un ragazzo Prucissiòni = processione 'A cira squàgghia, e 'a prucissiòni 'un camìna! (La cera si scioglie e la processione non avanza! = il tempo passa e la situazione non evolve) Unn 'u 'ulìri mancu pi' cumpàgnu di prucissiòni! (Non accettare, rifiutare la compagnia di qualcuno in ogni caso e in modo assoluto). Pruna-ri-cori = Pruvàri = provare, sperimentare, mettere alla prova Mègghiu 'u tintu pruvàtu, chi 'u bonu a pruvàri. Pruvèrbiu o Pruvèbbiu (arc. Puèbbitu) = proverbio Rici 'u pruvèrbiu antìcu..... P(r)uvirènzia = provvidènza Paci, salùti, e pruvirènzia, quantu n'appi Maria-l'Orva...sutta la panza! Pucciddrùzzu o Purciddrùzzu = 1. porcellino, porcino - 2--> Termini marinareschi (milùni) pucciddrùzzu = melone porcino, dalla buccia verdone e polpa bianca o rosea, di piccola taglia Puci (sia m. che f.)= pulce Fari 'u sonnu d'u puci = fare un sonno brevissimo Mèttici un puci nn'arìcchia = Mèttici un puci 'ntesta = insinuare nell'animo altrui il tarlo di un dubbio, di un sospetto, di una tentazione Puru 'a puci avi 'a tussi! = Quando un essere insignificante pretende di dire la sua. 'Un putìrisi pigghiàri 'nna puci nn'-on-anca = (fig.) Non potersi permettere un attimo di tregua. Va-cèrcaci 'i puci a to' soru! = (Vai a cercare - e togliere - le pulci a tua sorella!) [Forte e brusca intimazione rivolta ad un invadente scocciatore (iron.)] 'a Puddràra = ----> Termini marinareschi Puddricinèddra = Pulcinella, personaggio del teatro farsesco dell'Opira 'e pupi sinonimo di persona non seria, senza peso e parola. Puddricìnu = Avìri 'u puddricìnu nno' stòmmacu = essere molto preoccupato per qualche cosa di negativo sull'immediato Pùddru =1. timbro, bollo - 2.(anche pùdru) puledro Puisìa = poesia Vèniri a puisìa = Vèniri a versu = fare rima Pulaccu = indovino --> abbisatùri - Anche colui che smorfia i numeri della càbala. Pulìtu = pulito Pulìtu..comu a mastr'Antòni-porcu! (ironico) Pulizziatàzza = Pulizia supra-supra = pulizia sommaria Ràrici 'nna pulizziatàzza Pulmùna = --> Pumuna --> Purmùna Pulpìssa o Purpìssa = ---> Termini marinareschi Pulpu o Purpu = polpo, polipo ---> Moscardini ----> Faèddru Èssiri 'u- pulpu e 'a-laùsta = Essere come il polpo e l'aragosta, detto di due soggetti continuamente in lite tra loro e subito pronti a riconciliarsi per ricominciare a litigare. Calàrici 'u pulpu = Calàrici 'u sonnu Si sì puèta e l'arma t'abbàsta / dimmi cù-àvi 'a panza 'n-tèsta? (Se sei poeta e l'anima ti basta/dimmi chi ha la pancia nella testa?) [il polipo] Pulviràzzu --> Purviràzzu Pulviri --> Purviri Pùmicia = pietra pòmice, leggera e spugnosa, biaco-grigiastra Pumùna o Pulmùna o Purmùna = polmoni Mangiàri purmùna = lamentarsi a voce bassa e indistintamente, brontolare --> Runghuliàrisi Pumunèddru o Purmunèddru = lett. polmonello. ---> Termini marinareschi Fariccìlla a purmunèddru = sgualcire. Comportarsi in modo ossessivo e impenitente sino al limite da rischiare di fare perdere la pazienza e far sbottare il bersaglio della propria attenzione. Pumunìa o Purmunìa = polmonite Punta e pumunìa = polmonite apicale Lèvati di 'ssa currènti (d'aria), chi pigghi 'nna punta (e pumunìa)! Pùngiri = 1.pungere, bucare - 2.offendere, provocare - 3.ferire con arma da taglio - 4.associare ad una cosca mafiosa Avi a pùngiri pi fàri mali =Deve pungere, stuzzicare, provocare per arrecare danno (ha a che vedere con la formazione del carattere)? [Ci voli pungiri, pi fari mali] = Fare esperienza è necesario per imparare Cu pùngiri si senti, nesci fora = Chi si sente offeso (e non è d'accordo), se ne vada Pungiùta = puntura, l'atto e l'effetto del pungere (anche in senso metaforico di offesa o insinuazione) Pungiùtu = punto, chi è stato vittima di una -> pungiùta (metaforicamente chi è stato oggetto di offesa, ma anche detto di "mafioso" affiliato e come tale riconosciuto) Pùniri = --> Termini marinareschi - Vedi anche --> Punitùri Punta =1.estremità, punta, apice. - 2. Infiammazione de della pleura polmonare interessante particolarmente gli apici Puntalòri = detto di --> opi --> Termini marinareschi Puntalòru = punteruolo Puntìna = merletto Fari puntìna = ricamare Puntu = 1. punto (in tutte le sue accezioni). - 2. pudore Punt'-acchèttu = punto di asola, di occhello Puntu rimìsu = un punto speciale di sartoria Punt'-a-giornu = punto speciale di ricamo Arrivàti a-'ssu puntu = Così stando le cose..... Di puntu-'mmiàncu = Improvvisamente, senza perchè Di tuttu puntu = sotto ogni aspetto, senza limite Unn'avìri puntu 'n-facci =(fig.) essere spudorato, sfacciato; non avere alcun senso di onore e dignità Mèttisi un puntu 'n-mucca e 'n'autru 'n-culu = Cucirsi la bocca e il.. restarsene zitto Puntùne (pl. puntùna) = ---> Giochi: CU STRUMMALU o PIRÌU (Trottola) Pupa = bambola, pupa (diminutivo: pupìddra) Pari 'na pupa = detto di bambina o giovane donna dai lineamenti belli e delicati Pupa ri zùccaru = pupa di zucchero, statuetta (cava all'interno) di zucchero forgiata in molteplici forme e colorata a colori vivaci.Era il dono tipico e tradizionale che si faceva ai piccoli nel giorno della commemorazione dei defunti (2 novembre, giorno dei morti) assieme ai frutti secchi e ai frutti di martorana e, se possibile, anche ad un giocattolo.Il tutto, confezionato su di un piatto o in un vassoio, veniva nascosto in un anfratto della casa e i piccoli avevano il compito, al mattino, di andare a cercare e trovare ciascuno il proprio" dono dei pareti morti" Particolarmente diffusi e graditi erano:
'a pupa, cioè la ballerina; 'u àddru, il gallo; 'u palarìnu, Orlando; 'u cavalèri, il soldato a cavallo ecc. Pari 'na pupa ri zùccaru =1. (al positivo:rimarcando il lemma pupa) complimento rivolto ad una bimba o a una donna di grande compostezza e gradevolezza - 2.(al negativo rimarcando il lemma zucchero) critica rivolta ad una donna pacchianamente imbellettata. Pupatèlla = sacchettino confezionato ponendo un poco di zucchero in un angolo di fazzoletto poi legato a nodo e inumidito lievemente per potere metterlo in bocca al lattante squieto che così generalmente si calmava. Pupazzàta = comportamento da persona poco seria, gesto da pupazzo Pupètta (pl. pupètti) = polpetta Pupìddra o pupìddru = diminutivo di pupa o pupo Puppa = poppa, la parte posteriore di una imbarcazione Abbàsciu a puppa = nel locale sottocoperta di poppa Acchianàri ri prua e scìnniri di puppa = Sapersi destreggiare Pupu = pupo, pupazzo (diminutivo: pupìddru) Pupu ri pezza =( pupo di stracci) soggetto senza carattere e personalità Pupu-lordu = soggetto trasandato e sporco Vèstiri 'u pupu = (fig.) infiocchettare in modo ipocrita e menzognero un argomento per renderlo digeribile ed accettabile ad una controparte allo scopo di trarne vantaggio o sottrarsi ad una punizione. Purciddrùzzu ----> Pucciddrùzzu Purènti = saggio, riflessivo, tollerante [contrapposto a ---> Spurènti = stolto, irascibile, bilioso]. 'U purènti e 'u spurènti ..pònnu stari; du' spurènti , 'un-pònnu-stari!(Un saggio e uno stolto possono convivere; due stolti non possono convivere!). Purìa = Orlo basso, a ripiègo, di un indumento. Purìggi = (ironico) prodiggi, prodezze Purmùna --> Pumùna --> Pulmùna Purpàggini = Purpìssa o pulpìssa = --> Termini marinareschi Purpu --> Pulpu Purrìtu = fradicio, marcio Fràriciu-purrìtu = fradicio al massimo livello Purtànti = ---> Termini marinareschi Purtàri = portare Èssici purtatu a...= aver genio per una qualche attività, essere incline Purtari a' luci = partorire, mettere al mondo Purtari avanti a unu = promuovere, raccomandare , favorire qualcuno Purtari 'n-chiànta ri-manu = Avere profondo rispetto e una dichiarata ammirazione nei riguardi di qualcuno Purtari-bannèra = primeggiare, essere il primo
Purtari 'u misteru = l'atto di condurre a spalla,assieme ad altri, un gruppodella Processione dei Misteri del Venerdì Santo a Trapani
Vedi --> Misteri. [ per traslato, sopportare un peso davvero gravoso].
Purtari 'u mortu a cacàri = (fig.) usare cautele e delicatezze ridicolmente esagerate e fuor di luogo 'Unn èssiri tipu di fàrisi purtari 'n còddru = non essere un tipo da pesare adagiandosi sugli altri Com'è, ci li purtàmu 'ssi ficu a Gènuva? [????] Purtata = 1.dimensione, estensione, grandezza, rilievo, peso, importanza - 2. ognuna delle vivande portate a tavola - 3.capacità di carico - 4.distanza raggiungibile da un proietto Un minchiùni di 'ssa purtata = Un cretino di dimensioni colossali Purtàti (sost. f. pl.) = appoggi autorevoli, raccomandazioni efficaci Avìri purtàti = essere ben supportato, avere appoggi in alto loco Purtèddru o Spurtèddru = 1.portello, sportellino - 2.piccola apertura in una porta grande - 3.imposta di una finestra o di un armadio - 4.presa d'aria sul tetto - 5.uscio di una gabbia - 6.apertura laterale della carrozza o dell'auto Purtèntu = portento, prodigio, meraviglia Purtèri o purtinàru = portiere di uno stabile Puru = pure, anche Puru chissu c'è? = Può accadere anche in questo altro modo? Purviràzzu o Pulviràzzu = polvere sospesa in aria o depositata su qualcosa Aisàri purviràzzu = Alzare polvere, cioè 1.cercare di confondere le cose con argomenti non tanto pertinenti - 2. fare scena dandola ad intendere Pùrviri o Pulviri = Polvere 1. l'insieme di minute parti di terra secca sollevata dall'aria - 2. sostanza esplosiva - 3.capacità notevole 'Un ci 'a facìa 'ssa-pùrviri! = Non credevo che valesse tanto, che fosse tanto capace. A cù avi chiù pùrviri, spara! = Chi creda di averne i mezzi dia pure inizio alla disputa,alla guerra. Pussèriri = possedere Indicativo presente: pussèru, pussèri, pussèri, pussirèmu, pussirìti, pussèrinuVedi --> Misteri. [ per traslato, sopportare un peso davvero gravoso].
Indicativo imperfetto: pussirìa, pussirìvi, pussirìa, pussirìamu, pussirìvu, pussirìanu
Indicativo passato remoto: pussirìvi, pussirìsti, pussirìu, pussirèmu, pussirìstu, pussirèru
Congiuntivo e condizionale: pussirìssi, pussirìssi, pussirìssi, pussirìssimu, pussirìssivu, pussirìssiru
Participio passato: pussirùtu
Gerundio: pussirènnu Pustèddri = cicatrici delle pustole determinate dalla vaccinazione antivaiolosa Pustèri = postino Pustiàri = appostarsi, fare la posta a qualcuno, spiare Pustiàta = appostamento Pustiàtu = appostato, messo di guardia Pustiddra = nota a margine, commento generalmente malevolo, chiosa pretestuosa, ostacolo A ogni parola ci metti 'na pustìddra = Contestare qualcuno senza soluzione di continuità Pusu = polso Tuccàrici 'u pusu = Tastargli il polso, cercare di capire le intenzioni di qualcuno Putìa = bottega - Diminutivo: Putièddra Ràpiri putìa = Aprire una bottega, dare inizio ad una attività Cu 'un canùsci l'arti, chiùri putìa! = Chi non ci sa fare, è costretto a chiudere bottega. Cioè finisce male chi non ci sa fare, chi non sa stare al mondo. Putiàru = bottegaio Pari 'u putiàru-ch'un-fa-crirènza! = Sembra il bottegaio che non fa credito. Detto di chi assume un atteggiamento burbero e scostante allo scopo di scoraggiare ogni iniziativa altrui 'U putiàru soccu avi, abbannìa! = Lett.: Il bottegaio pubblicizza la merce che ha. Fig.:1. Chi declama i difetti altrui molto spesso elenca quelli propri. -
2. Ognuni può dare solo quello che ha. Putièddre o Putieddri = diminutivo pl. di putìe 'n-mèzzu 'e putièddre = Via Botteghelle ('a porta o' Cùrsu, Porta Botteghelle)' 'n-mezz'i putièddri = è la zona di incrocio tra Via Nunzio Nasi (già Via Cortina) e Via Serisso una volta densamente occupata di piccole botteghe Putìnu = 1.La Ricevitoria del Banco del Lotto - 2.il titolare stesso della ricevitoria del Banco del Lotto Putìri = potere (sostantivo) e( verbo--> Pòtiri) Avìri 'n-putìri = avere il controllo di qualcuno o qualcosa Indicativo presente: pozzu, pòi, po', putèmu, putìti, ponnu
Indicativo imperfetto: putìa, putìvi, putìa, putìamu, putìavu, putìanu
Indicativo passato remoto: potti, putìsti, potti, pòttimu, putìst(iv)u, pòttiru
Congiuntivo: putissi, putissi, putissi, putìssimu, putìssivu (putîssu), putìssiru
Participio passato: putùtu
Gerundio: putènnu Putrùni = poltrone, bacchettone, infingardo Santa Putrunarìa = in senso ironico Puvirèddru (dim. e dispregiativo di pòviru) = poveretto Cunnu-ri-puvirèddri = buca, posto, ricovero di poveracci, di accattoni 'U puvirèddu pi' la via, 'a limòsina facìa! [per tracotanza o perchè non c'è mai limite al peggio]. Mi pari 'u puvirèddru-'i-Pacèca! = Mi sembri il poveraccio di Paceca! (cioè un poveraccio al superlativo, per antonomasia). Puzzàli = --> Termini marinareschi Puzzèttu = un tino di legno con all'interno un secchiello di zinco, che poteva essere fatto girare con una manovella. L'intercapedine veniva riempita con la miscela eutettica (sale e ghiaccio) e il tutto poi posto in un letto isolante di paglia. La miscela congelava il contenuto del secchiello per sottrazione di calore, mentre il movimento rotatorio impediva la formazione di cristalli di ghiaccio troppo grossi. -> Scursunèra [ultima voce 11.01.2012]
Q
Quàcchi o quàlchi o Còcchi = qualche
Quàcchi (o còcchi) 'iòrnu = qualche giorno
Còcchi vòta (o bòta) = qualche volta; prima o poi
Quacìna = variante arcaica di -> cocìna = calce, calcina
Quàgghia = 1. quaglia (uccello) - 2.
matrona (scherzoso) - 3.melenzana tagliata a spicchi, per l'asse lungo,
lasciati uniti in alto e fritta in bagno d'olio
Quagghiàri = 1.quagliare, rendere solido, coagulare - 2. appiattirsi - 3. arrivare ad conclusione (figurato: a bocce ferme)
Cosi ri fari quagghiàri 'u sàngu ne' vini = Cose da far diventare solido il sangue all'interno delle vene
Mari quagghiàto = mare decisamente piatto
A' quagghiàta... = quando si arriverà al dunque, alla fine
Quagghiùmi o quagghiarùmi o quagghiatùmi = bonaccia totale, assoluta
Qualcùnu o quarcùnu = qualcuno
Quale = agg. interrogativo con connotazioni avverbiali
'Unn'è cosa per la quale = (ha connotazione negativa) Non è un gran che, non vale interessarsi più di tanto
Qual'è-gghè = qualunque possa essere,quale che sia , non importa quale
Qualeddru = tipo di verdura nostrana dalle coste forti. Da mangiare bollita, fredda, con sale olio e limone
Quann'è-gghè = in qualunque momento; quando capiterà
Quannu = quando
Quannu 'i piràti su' chi-ossài d'i 'uccùna, 'un ci stati a-gghìri
= Quando (la fatica) i passi per andarci sono più numerosi dei probabili bocconi, non vale la pena di andarci
Quannu 'i-rui si 'ònnu, i tri 'un pàssanu
= Quando i due ( innamorati) si vogliono, i terzi ( gli estranei) non prevalgono, non possono essere di impedimento
Quannu amuri 'oli, trova locu! (Quando la passione è forte, si trova modo e luogo per incontrarsi)
A-quannu, a-quannu = (concessiva, non temporale) Fin tanto che..., Fino a quando..., Giungo ad ammettere che.
Quant'è-gghè = Va bene.. 1. quanto che sia (grande, grosso, pesante ecc..) - 2. quale che sia il prezzo
--> com'è-gghiè; cù è-gghiè; qual'è-gghiè;soccu-è-gghiè; unn'è-gghiè.
Quàntu =1. quanto - 2. in che misura, a che grandezza ecc.- 3.come -> tàntu
Quàntu va' un càzza-càzza, 'un ci vànnu centu tìra-tìra = una azione energica vale più di cento tentativi blandi
Quàntu va' 'n'amìcu 'n-chiàzza, 'un ci vànnu cent'unzi 'n càscia!
= Avere un amico disponibile in un posto di potere vale più di un fortuna in cassaforte
Tantu ti rètti,quantu mi ràsti! = Tanto ti ho dato, quanto mi avevi dato! (= Ti ho reso la pariglia!)
A quantu lu vìnni? = A che prezzo lo vende?
Màtri-mìa, quàntu addivintàsti! = Mamma mia, (quanto)come sei diventato! ( quanto alto, grasso, magro ecc. ti sei fatto!)
Quantu basiricò simìni ogn'annu, tu mi
nn'ha'-ddàri.... = Che grande quantità di basilico semini ogni anno, tu
me ne devi dare.....
Quaquariàrisi = farsi indietro poco onorevolmente --> rifardàrisi
Quaràra = grande caldaia [usata per tingere abiti o reti dei pescatori (-->zappìnu)]
Quararàru =
l'artigiano ambulante che stagnava quaràra e --> parèddri, cioè che
rivestiva a caldo di stagno i recipienti di rame da cottura ---> stagnatàru
Quararèddru = (diminutivo di --> quaràru) piccolo quaràru
Quararèddru a p(r)imu 'ùgghiu! = Soggetto che va subito in ebollizione, cioè che reagisce emotivamente d'impulso --> 'ncazzùsu
Quaràru = pentola da cucina, di terracotta o di rame, con l'interno protetto da smalto o stagno
Quararùni = quaràru grande (ma molto meno della -->quarara)
Quariàri =
1.(transitivo) riscaldare, rendere càuru - 2.(intransitivo) diventare
caldo, sentirsi riscaldare - 3.-->Termini marinareschi
1. quariàri l'acqua
2. l'acqua quariàu - Stàiu quariànnu
Quariàrisi = riscaldarsi 1. prepararsi fisicamente con un adeguato esercizio atletico- 2. predisporsi all'incazzatura esplosiva
Quartàra (pl. quartàri) = recipiente di terracotta della capacità di un quarto di barile (da cui il nome). Piccola --> giàrra
'A quartàra, c'a petra, 'un
ci pòti [Cioè una cosa, una persona fragile non può competere con una
cosa, una persona di maggiore spessore).
'A quartàra di meli = (Lett.: La quartàra del miele). Era la piccola giàrra
stagnata dove veniva conservato dai bottegai il miele e raschiando la
quale si riusciva quasi sempre a racimolarne un poco. Era così chiamata
metaforicamente la --> credènza, il classico mobile della cucina-pranzo, perchè rovistandovi dentro si poteva trovare qualcosa da mangiare.
'A quartàra chi va all'acqua:
o si rumpi, o si ciàcca!= ( la quartàra che viene portata ripetutamente
alla fontana o si rompe o si lesiona =
chi si espone ripetutamente ad un rischio finisce con il subirne le conseguenze). Quartaràri = artigiani costruttori di quartàri (mastri-quartaràri) Èssiri com'u mastru-quartaràru: chi appìzza 'i mànichi unni ci pari e piàci a iddru = Essere come il mastro-quartaro che appiccica i manici alla quartara dove gli pare e piace. Detto ovviamente di qualcuno che argomenta incoerentemente secondo le sue momentanee convenienze. E' quartaràri = Già Piazza stovigliai ora Piazza Martiri d'Ungheria. Era la sede delle botteghe dei mastri-quartaràri Quartéri = in origine un quarto della città, poi zona (Via XXX gennaio) dove aveva sede l'alloggio dei soldati (caserma). Trasi e nesci, d'u quartéri = rimprovero rivolto a chi, entrando ed uscendo ripetutamente, sporcava di casa Quartiàre = dividere in quarti Quartiàrisi = destreggiarsi difendendosi, fare la guardia a se stessi Quarùmi = 1. interiora mangiabili degli animali,frattaglie -[ 2.(dall'ancestrale caudùmi) calura ristagnante per forte tasso di umidità ] Quarùsu = persona che soffre il caldo e non il freddo Quatèla = cautela, garanzia Quatalàrisi = cautelarsi, guarantirsi Quatèrnu = quaderno 'u quatèrnu-ri-scrittu, 'u quatèrnu-ri-nùmari Quatralìnu =( agg. ) di qualcosa che abbia sezione quadrata Quatràri = 1.quadrare (i conti, un ragionamento) - 2.convenire 'Un ci quatra = Non gli quadra il conto, non gli è chiara la limpidezza del ragionamento, non gli conviene (Quindi non accetta). Quatràtu = qudrato Cu nasci tunnu, 'un po' mòriri quatràtu (o -> chiàttu) Quatrèttu = antico gioco di ragazzini --> Giochi Quatrìglia = antico ballo di gruppo col quale i partecipanti, disposti a quadrato, eseguivano figure come da comando chiamato in francese approssimato (Quadriller) . Detta anche --> Contronànza Quàtru = quadro U quàtru c'emu a fari! (Ironico: per sottolineare la bruttezza di qualcuno o qualcosa). Mi pari un quàtru anticu. (Di qualcuno dall'espressione e dall'abbigliamento anacronistico, trapassato, fuori moda di molto). Quattru = quattro - Viene usato anche per indicare una quantità limitata e indeterminata. Nnà quattru botti, s'allistìu o S'allistìu nna' quattru e quattr'ottu = Si è sbrigato in quattro colpi, cioè rapidamente Chissu, si li mangia quattru fila (di maccarruna) = Riferito a qualcuno che, in genere, ci sappia fare Quattru di cuntu = quattro, a contarli realmente, esattamente. Come --< dùi ri-cuntu Si-nni èru: quattru a-mazzi, e cinc' a-ligna = (I soldi) Se ne sono andati (dilapitati) rapidamente. Bruciati in parte (quattru) a mazzi e il resto (cincu) a legna, lasciando solo cenere. Iri a quattru-un-sordu = Costare poco, valere poco. S'accuràu cu quattru zòcculi e na scupa! =(Lo sposo o la sposa) si è accontentato di quattro zoccoli e una scopa, cioè di molto poco. A dispetto delle complesse usanze nuziali del luogo o per necessità. A quattr'occhi = Da solo a solo
A quattru peri = carponi
Ririccìnni quattru = Riprendere, rimproverare qualcuno in modo più o meni brusco ma senza reticenza. Quetu = quieto, tranquillo al contrario di -->squètu Si n'issi beddru-quetu! (Se ne vada tranquillo che tutto è a posto) Quìnnici = quindici Quinnicìna = spazio di quindici giorni, specialmente quelli che precedono la festa dell'Assunzione diella Madonna, nel corso della quale si rispetta la tradizione di recarsi tutte le mattine al Santuario. Quinta = riferito alla luna (luna quinta o luna piena) --> Termini marinareschi 'Un c'è fìmmina senza-stìcchiu, comu 'un c'è quinta senza sciloccu. (L'esperienza insegna che lo scirocco accompagna la luna quinta, cioè la luna piena). Quistioni = contrasto insorto tra due persone o gruppi, contesa Quistuniàrisi o Custuniàrisi = litigare
chi si espone ripetutamente ad un rischio finisce con il subirne le conseguenze). Quartaràri = artigiani costruttori di quartàri (mastri-quartaràri) Èssiri com'u mastru-quartaràru: chi appìzza 'i mànichi unni ci pari e piàci a iddru = Essere come il mastro-quartaro che appiccica i manici alla quartara dove gli pare e piace. Detto ovviamente di qualcuno che argomenta incoerentemente secondo le sue momentanee convenienze. E' quartaràri = Già Piazza stovigliai ora Piazza Martiri d'Ungheria. Era la sede delle botteghe dei mastri-quartaràri Quartéri = in origine un quarto della città, poi zona (Via XXX gennaio) dove aveva sede l'alloggio dei soldati (caserma). Trasi e nesci, d'u quartéri = rimprovero rivolto a chi, entrando ed uscendo ripetutamente, sporcava di casa Quartiàre = dividere in quarti Quartiàrisi = destreggiarsi difendendosi, fare la guardia a se stessi Quarùmi = 1. interiora mangiabili degli animali,frattaglie -[ 2.(dall'ancestrale caudùmi) calura ristagnante per forte tasso di umidità ] Quarùsu = persona che soffre il caldo e non il freddo Quatèla = cautela, garanzia Quatalàrisi = cautelarsi, guarantirsi Quatèrnu = quaderno 'u quatèrnu-ri-scrittu, 'u quatèrnu-ri-nùmari Quatralìnu =( agg. ) di qualcosa che abbia sezione quadrata Quatràri = 1.quadrare (i conti, un ragionamento) - 2.convenire 'Un ci quatra = Non gli quadra il conto, non gli è chiara la limpidezza del ragionamento, non gli conviene (Quindi non accetta). Quatràtu = qudrato Cu nasci tunnu, 'un po' mòriri quatràtu (o -> chiàttu) Quatrèttu = antico gioco di ragazzini --> Giochi Quatrìglia = antico ballo di gruppo col quale i partecipanti, disposti a quadrato, eseguivano figure come da comando chiamato in francese approssimato (Quadriller) . Detta anche --> Contronànza Quàtru = quadro U quàtru c'emu a fari! (Ironico: per sottolineare la bruttezza di qualcuno o qualcosa). Mi pari un quàtru anticu. (Di qualcuno dall'espressione e dall'abbigliamento anacronistico, trapassato, fuori moda di molto). Quattru = quattro - Viene usato anche per indicare una quantità limitata e indeterminata. Nnà quattru botti, s'allistìu o S'allistìu nna' quattru e quattr'ottu = Si è sbrigato in quattro colpi, cioè rapidamente Chissu, si li mangia quattru fila (di maccarruna) = Riferito a qualcuno che, in genere, ci sappia fare Quattru di cuntu = quattro, a contarli realmente, esattamente. Come --< dùi ri-cuntu Si-nni èru: quattru a-mazzi, e cinc' a-ligna = (I soldi) Se ne sono andati (dilapitati) rapidamente. Bruciati in parte (quattru) a mazzi e il resto (cincu) a legna, lasciando solo cenere. Iri a quattru-un-sordu = Costare poco, valere poco. S'accuràu cu quattru zòcculi e na scupa! =(Lo sposo o la sposa) si è accontentato di quattro zoccoli e una scopa, cioè di molto poco. A dispetto delle complesse usanze nuziali del luogo o per necessità. A quattr'occhi = Da solo a solo
A quattru peri = carponi
Ririccìnni quattru = Riprendere, rimproverare qualcuno in modo più o meni brusco ma senza reticenza. Quetu = quieto, tranquillo al contrario di -->squètu Si n'issi beddru-quetu! (Se ne vada tranquillo che tutto è a posto) Quìnnici = quindici Quinnicìna = spazio di quindici giorni, specialmente quelli che precedono la festa dell'Assunzione diella Madonna, nel corso della quale si rispetta la tradizione di recarsi tutte le mattine al Santuario. Quinta = riferito alla luna (luna quinta o luna piena) --> Termini marinareschi 'Un c'è fìmmina senza-stìcchiu, comu 'un c'è quinta senza sciloccu. (L'esperienza insegna che lo scirocco accompagna la luna quinta, cioè la luna piena). Quistioni = contrasto insorto tra due persone o gruppi, contesa Quistuniàrisi o Custuniàrisi = litigare
R
Ràbbici ('u baruni) = persona nobile, di rispetto (detto però con intento ironico)
Rabbìschi =
arabeschi 1. argomentazioni contorte e pretestuose a supporto di
intenzioni dilatorie - 2. ghirigori nella scrittura - 3. --> tirilli
Ràcatu (pl. ràcati) =1. ràntolo (specie di morte). - 2. raucedine
Racatùsu = affetto da raucedine, che ha voce fioca, cavernosa
Raccamàtu o Arraccamàtu = ricamato
Raccumannàri = raccomandare
Raccumannàri 'a pecura o' lupi!
Racchèlla = Rachela [dimin. Racchellùzza]
Racìna = francesismo per uva
Un cocciu, una rappa, un sganghu di racina = un chicco, un grappolo, un rametto di grappolo d'uva
Raddèna
= detto di donna spettinata e dall'aspetto molto trasandato o di una
donna da cortile pettegola e dal chiacchericcio fastidioso
Pari 'na Raddèna = Sembra (sembri) una Raddèna
Ragghianàta = ---> Termini marinareschi
Ràgghiu (d'u scèccu)= raglio (dell'asino) --> Arragghiàri
Ràggia = rabbia, collera, ira
Chi-ràggia, chi-veni! = Che rabbia, che viene! Che rabbia, suscita!
Raggiùni = ragione
Aviri milli parti di raggiùni = avere pienamente ragione, essere indiscutibilmente nel giusto.
Àiu raggiùni ..e m'a
màngiu squarata. = Ho ragione .. e me la posso mangiare scondita (cioè
avere ragione non mi serve a niente).
Purtàri un fìgghiu a sìgnu di raggiùni = Portare un figlio alla maturità o alla autonomia.
Sì...raggiùni hai! [come Bèddru, si!]
Raia o Raja =
razza (pesce piatto, romboidale con due cerchi bianchi, simmetrici,
sulla pelle così da dare l'impressione di avere quattro occhi
Quattr'occhi, comu 'a raja (ironicamente detto a chi porta gli occhiali).
Ràis o Ràisi = rais, capo di tonnara:
nel suo ambiente, uomo di grande prestigio e autorità, monarca assoluto
e indiscusso. -> sutta-raisi
Aviri l'occhiu-'u-ràisi = avere l'occhio fine, esercitato, da esperto (come il ràis).
Raisìa = arte del comandare su
uomini e pesci, era sapienza, bravura, saggezza, esperienza ed anche azzardo.
[da Ninni Ravazza cfr L'ultimo ràis di Bonagia]] Rama (f) = ramo d'albero Ramàgghia = l'insieme di piccoli rami secchi arruffati Ramagghiàri o arramagghiàri = 1.arruffare, invischiare, irretire - 2.coinvolgere, inguaiare Tu mi tincìsti e iò t'arramagghiài = Tu mi hai sporcato (fatto danno,rovinato) e io ti ho coinvolto (ti ho reso la pariglia). Ramìgna = gramigna e ancora più la bevanda che se ne ottiene per infuso. Ha proprietà diuretiche. ---> 'u zu' Tuzzu Ramignìtu = --> Termini marinareschi Rammàgghiu = o --> Rummàghiu Ramu =1. rame - 2. ramo Avìri sapuri di ramu =Fig. indica un requisito sgradevole. Materialmente il detto si riferisce al fatto che le pentole di rame ad un certo momento del loro uso perdevano il rivestimento di stagno e conferivano alle pietanze in esse cotte lo sgradevole e pericoloso sapore di rame 'Unn-avìri sapuri di ramu = gratis (in questo caso si allude al rame delle leghe delle monete). Ramùnnu = Raimondo Tannu si queta Ramùnnu: quannu ci viri lu funnu alias Mastru Ramùnnu: 'unn'è cuntentu s'-un-viri lu funnu Rana (plurale: Rani) = 1.(Denaro) unità di misura di antica moneta - 2.seme del rosario - 3. piccola quantità Canta porcu, ch'i favi vannu a quattru-rana (= Strilla pure inutilmente. Quello che desideri costa troppo!) Na' ogni rana, trùppica! = Si intoppa, inciampa ad ogni passo, ad ogni occasione 'Un-n'aviri 'na rana di cirivèddru = Non avere nemmeno un poco di cervello Ranàtu = 1. melograno - 2. alterazione dialettale del nome Renato Ràncitu = (sost. m) rancidità, rancidume, putritudine Rancitùsu (agg.) = rancido, ossidato, rugginosio, molto sporco Ranciuliàri = (sfiorare come farebbero le zampe di un --> arànciu = granchio) Fig.: grattare con leggerezza per rubare o sfiorare per erotismo
(--> Rattuliàri) Rancu = crampo Èssiri pigghiàtu ri rànchi = Essere colpito da crampi Rancu-tancu = orang-outan, scimmione Ranfa = tentacolo di polipo, granfia Ranfàta = 1. l'atto rapido ed improvviso dell'appropriarsi di una quantità indefinita di qualcosa - 2. largo ed insistito ceffone Si ni cugghìu tanti cu' 'na ranfàta = Ne ha raccolti tanti per se con una sola artigliata C'i-allunghàu 'na ranfàta = Gli ha dato (con enfasi) un lago ceffone Ranna = (--> Termini marinareschi) randa (grande vela aurica tesa, di norma, tra boma e picco). Rànni o Grànni = 1. grande - 2. cresciuto di età 'U patri-rànni = 1. il nonno ( quindi: 'a matri-ranni = la nonna) - 2. Dio Mentri 'u rànnu vivi, 'u nicu po' murìri = Mentre il grande beve, il piccolo può morire (nota: largo ai giovani!) Rannizza = 1.grandezza - 2.dimensione Rànnuli = ghiandole ingrossate (dette pure Rannuletti) Rannùzzu =(diminutivo eufemistico) piuttosto grande (specie di età), anziano [e non grandicello] Ra'-nova = Rua nuova cioè Via Nuova ora Via Garibaldi Ranùni o Granùni = 1.granone o granturco - 2.grani di mais Ràpiri o Apìri = aprire ( part.pass. : rapùtu o apèrtu - gerundio: rapènnu o apènnu) Ràpisi l'occhi = mettersi all'erta ( e: ràpiri l'occhi = mettere sull'avviso, informare con intenzione) Occhi apè(r)tti!= Stai in guardia! Fai attenzione! (specie se devi fare qualcosa di pericoloso). Rapi l'occhi, 'a matri tua! = Apri gli occhi, (ascolta il consiglio di) tua madre! Rappa = grappolo Rappa 'i racìna = grappolo d'uva Rapp(r)isintari = 1.dare luogo ad uno spettacolo, imitare le azioni o le persone di qualche storia o favola - 2. avere significato, essere significativo di qualcosa, di un certo valore Ma chìssu, chi mi rapp(r)isenta? = Lett. Ma costui, che significato ha per me? [chiaramente in senso di negazione di valore]. Si cunta e si rapp(r)isenta = tradizionale e rituale inizio di un racconto Ràra (sostantivo) = grata metallica Mettiri 'a rara = abbandonare il pensiero ad una certa speranza o pretesa Ràri o Dari = dare (per l'uso -> Dari) Ràri un cinqu'e cinquantacìnqu(u) = mollare un ceffone Ràrica (pl. Ràrichi) = radìce, ràdica. Raricèddra = diminutivo di --> rarìcia 'A raricèddra pi' ruttàri = Lett.: la piccola radìce per favorire il rutto. Fig. L'occasione colta a volo per esternare qualche malcontento. Raricheddra = diminutivo di ràrica Rarìcciula (diminuitivo di ràra) = grata metallica o di altro materiale fine e a maglie strette (es.: zanzariera) Rarìcia (pl. Rarìci) = rizoma di rafanelli Rarìci arzènti: picchì ci-pisciàu-supra 'a figghia d'u siniàru = Radice molto pungente, amara, perchè gli ha fatto sopra la pipì la figlia di un ortolano Rarìgghia = 1.graticola - 2. la quantità di un certo cibo capace di riempire una graticola 'Na rarìgghia di sosìzza R'arrè ( o -> D'arrè) = dietro, di dietro, da dietro R'arrè Santu-Patri = Dietro la Chiesa di San Francesco di Paola Pigghiàri a unu r'arrè = Sorprendere qualcuno da dietro R'arrè-r'arrè, si fa 'a fìcu 'o Re (Il potente si sberleffa di nascosto) Raru (agg.) = raro, non comune Raru, com' 'i corvi bianchi. Rascaddrùsu = rugoso, crespo, zigrinato Rascàri = grattare, raschiare Sì...ràsca! = Sarcastico : Hai voglia di aspettare..! Rascatìgna = 1. ragno - 2. (fig.) persona brutta Rascu =1. raschio, rumore sospetto - 2.(fig.) odore, avvisaglia, impressione, prospettiva Rascu ri lignàti = prospettiva di andare incontro a ricevere botte (come: Ciàuru di lignàti). --> Fraccàta Rasòliu = rosolio, liquore dolce casereccio Rasòlu = rasoio [rasulàta = colpo o ferita di rasoio] Rassimigghiàri = somigliare --> Assimigghiàri Rassimìgghiu o Rasimìgghiu = rassomiglianza 'Un truvàrici nuddru rassumìgghiu = nonn percepire alcuna rasomiglianza. Ràssu = 1. (sostantivo e aggettivo): grasso - 2. (avverbio): sconciamente Ràssu di porcu = grasso di porco Aviri 'u ràssu = essere sporco Iòviri rassu = giovedì grasso Parlàri ràssu = parlare sconciamente, in modo disinvolto Ràsula= 1. attrezzo a forma di cilindretto utilizzato per portare al livello dell'orlo (--> arrasàri) quanto contenuto -in prodotti secchi come le granaglie- in un recipiente non necessariamente corrispondente all'unità di misura 2.paletta metallica usata dai contadini per togliere il fango rappreso sulla lama della zappa o sui scarponi. Ratància =Termini marinareschi: anello metallico incavato utilizzato in marina come passacavi [redancia]. Rattalòra =1. grattugia - 2. (fig.) persona di bruttezza antonomastica) - 3. Termini marinareschi 'A menu spisa è 'a rattalòra. (Quando si vuole sottovalutare una necessità). Rattàri = 1. grattare - 2. grattugiare (es. il formaggio) Rattàta (sost.) = un bicchiere di alimento composto da ghiaccio grattato a neve da un blocco di ghiaccio con un apposito raschietto e da essenze varie (menta, limone,amarena, granatina, caffè ecc.). Più granulosa della granita, veniva preparata all'istante. Rattatèddru = (diminutivo al maschile di rattata) prurito umano inteso sia come reazione cutanea che come prurigine sessuale A' signùra ci piàci, 'u rattatèddru! Rattuliàri = come -->ranciuliàri ma solo nel senso economico Ràtu o Dàtu (participio passato di Ràri o Dàri) = 1.dato - 2.donato - 3. gratis Cu h-a-vùtu-ha-vùtu e cu h-a-dàtu -ha-dàtu Mastru-ràtu, morsi ammazzatu! = Chi donava senza chiedere ricompensa è già morto (e per sovrappiù) ammazzato! Trasùta ràta = Ingresso gratis Raù = ragù Raùsu = pesante, gravoso. Il contrario di --> lèggiu Ravànti o R'avànti o D'avanti = 1.davanti, d'avanti, di fronte - 2.al cospetto, al confronto - 3.prima - 4. in un senso Ravànti a' Marònna = Di fronte al Santuario della Madonna E cu è, r'avànti a mmia? = Chi mai è, cosa mai vale in confronto a me? Ravànti a tutti l'àutri = 1. Al cospetto di tutti gli altri - 2. Prima di tutti gli altri Fari ravànti e n'arrè = Andare (continuamente) in un senso e nel suo contrario Ràvita = gravida, incinta, pregna Ravitànza = gravidanza Ràzi = grazie [ E tanti-ràzi = E grazie tante! (beffardamente)] Ràzia = 1.grazia - 2. favore, cortesia - 3. Grazia (nome proprio di donna) Marònna mia, facitici 'a ràzia! = Madonna mia, fatele la grazia! E fammìllu pi' ràzia! = E fammelo per cortesia! E tanti-razzi![E tanti-razie!]= (ironico) E grazie tante! Raziòni (f)= 1. orazione, preghiera, perorazione borbottata in contesto esoterico - 2.porzione, razione vedere: "calàri 'u stommacu", " draunàra", "iurici-giustu" Ni tòccanu du' ràzioni a l'unu = Ne spettano due porzioni a testa Vàliri ( o valìri) mezza-raziòni = Contare per mezza porzione, cioè valere poco. 'Raziu = Orazio - dim. Razzièddru Raziùsu = grazioso Re = re Un c'è: né re, né regnu! = indica una situazione di anarchia, un andazzo familiare non governabile. 'U re 'un-ni fa corna! = 1. secondo lo jus primae noctis che la sposina giaccia prima col re non era motivo di ingiuria per lo sposino - 2. Il re non tradisce i sudditi (addotto come motivo per cui non essere repubblicani) I tri-re = i Re Magi, l'Epifania Vicinu o' re, biàtu cù c'è! C'era, 'na 'ota, 'u Re Befé viscottu-e-miné....--> Canti 'Rea = idea Attaccàrici 'rea o 'Un-n-attaccàrici 'rea = farci o non farci caso, badarci o non badarci Recamatèrna = dal latino requiem eternam Recu = --> Termini marinareschi Rènnita = rendita 'Nna-rènnita ci 'oli! = Una rendita, serve, abbisogna! come lamentela e protesta per l'andazzo delle spese specie familiari. Rènti o Dènti (singolare e plurale) = dente, denti 'U renti-iurìzio = il dente del giudizio Avìri i rènti suràti = Avere i denti sudati ( ironico, per chi crede di aver fatto tanto) Parlàri c' 'a lìngua n-mèzzu 'i rènti = 1.(ironico ) parlare strano, forestiero - 2. parlare per allusioni Fari viriri i rènti = mostrare i denti, mostrarsi aggressivo Metti a dènti, ch'- accunsènti! = 1. (lett.) Assaggia, e vedrai che gradirai! - 2.(traslato) Prova e sarai d'accordo! U Signuri rùna viscòtta a cu- 'n'àvi rènti! = Il Signore dà biscotti a chi non ha denti! cioè Le occasioni capitano a chi non può sfruttarle Renti fràriciu: a pizzùddru, a pizzùddru (si-n-ni veni) = Lett.: Il dente fradicio viene via pezzetto dopo pezzetto. Metaf. : Riuscire a fatica ad ottenere risposte complete da chi non è ferrato nell'argomento o non vorrebbe collaborare. Rèntici = il pesce dentice Rènti-rènti = rasente Passare rènti-rènti = rasentare Rènzia o Arènzia = 1.(lett.) udienza - 2. Preoccupazione, cura - 3. credito, fiducia, ascolto 'A rènzia du viscuvu = l'udienza del vescovo. [Detto anche ironicamente quando si acconsente con eccessiva difficoltà ad una richiesta di colloquio). Dari rènzia 'e piccirìddri = Occuparsi dei , badare ai bambini Rùna rènzia 'e vecchi! = 1. bada ai vecchi! - 2. dai ascolto ai vecchi! Rera = eredità genetica, ascendenza, casato, famiglia Nèsciri di rera = uscire negativamente dall'eredità genetica, essere discendente degenere. Sb(r)iògna-rera (alias sb(r)iògna-casàti) = svergogna l'ascendenza, il casato. Vergogna della famiglia Retta = saldo in debito, perdita, debito, rimessa Cu pìgghia mògghi, pìgghia rètta! = Chi si sposa, ci rimette! Ìri pi' varagnàri, e fari-rètta! = Andare per guadagnare e rimetterci (chiudere in perdita, fare debiti) 'Oi fàri-rètta? Accàtta catìna, rilòggiu e scuppètta! = Vuoi fare debiti? Compra catena (d'oro), orologio e schioppo Retta = saldo in debito, perdita, debito, rimessa Cu pìgghia mògghi, pìgghia rètta! = Chi si sposa, ci rimette! Ìri pi' varagnàri, e fari-rètta! = Andare per guadagnare e rimetterci (chiudere in perdita, fare debiti) 'Oi fàri-rètta? Accàtta catìna, rilòggiu e scuppètta! = Vuoi fare debiti? Compra catena (d'oro), orologio e schioppo Rèvia o Grèvia = sost. f cattivo umore Avìri 'a rèvia = essere di cattivo umore,(il piagnucolare dei bambini). Rèviu o Grèviu = agg.1.insipido, scipito, senza sale, senza sapore - 2. di carattere schivo, introverso (il contrario di --> priannèddru (estroverso). Rèviu comu 'a pàgghia = Senza sapore come la paglia [Metaf.Per persona senza carattere, di nessuna passione]. Rèula = regola Purtàri rèula = detto di merce che ha le caratteristiche necessarie per consentire una corretta e regolare misurazione quantitativa Avìri (o 'Unn'avìri) rèula = Avere (o non avere) senso della misura, essere (meno) un soggetto regolato Ri = preposiz. semplice: di Rialàri = regalare, donare Rianàta = (origanata) è il tipo di pizza tradizionale di Trapani a base di pomodoro, formaggio, olio d'oliva, tanta acciuga o sarda salata e appunto rìanu = origano. Famosa quella di Michele Calvino di Via Nunzio Nasi. Rìanu =origano Riattarìa = l'attività dei --> ricattèri Varca di ricattarìa = barca da ricattèri, rivenditori di pesci, usata per andare ad acquistare il pesce dai pescatori direttamente in mare, cioè prima che ritornassero a riva. Riàttu = gara di corsa specialmente di barche, a remi o a vela. Regata, regatta. Riaulìcchiu = (diavolicchio) paguro Riàulu [Diàulu][Niàvulu] = diavolo A casa 'riàulu = A casa del diavolo cioè in un posto molto fuori mano, lontano, di lontananza imprecisata. Come a dire --> a cazzuvìddrari Santu-riàulu! o Santu-riaulùni! (talvolta Santu-riantulùni) = imprecazione più che bestemmia per accidenti! 'U riàulu zuppìddru = il diavolo sciancato cioè in vestre di mellifluo, subdolo tentatore 'Un facèmu vìnciri 'u riàulu! = Esortazionealleparti adaccantonare ogni animosità in un contrasto per non darla vinta a chi ne gongolerebbe Addivintàri un niàvulu = Diventare un diavolo, molto più che perdere le staffe Rari l'arma o' riàulu = vendere l'anima al diavolo, incattivire per disperazione Éssiri un riàulu = essere di animo e carattere cattivo, ma anche molto accorto, scaltrito Pòviru riàulu = si dice di uno spiantato, di uno sventurato Sapìri unni 'u riàulu avi 'a cura = Sapere dove il diavolo ha la coda cioè essere molto sagace, furbo Ribba = --> Termini marinareschi Ribbèllu =(Lett.: ribellione) frastuono, rumore, protesta, tutto ciò che produce casino Fari 'u ribèllu = fare casino, protestare rumorosamente Ribbillùsu = tipo vivace, rumoroso, ribelle, che fa ribèllu.---> Burdillìsta ******************************16.02.2012 Ribbummàri = Ribbusciàtu = Ricàli = Ricalìa o Ricarìa = ??? 'Ricampàrisi = --> Arricampàrisi Ricanuscènza = Ricattèri o Rihattèri = Ricchìzza = Ricciòla o Aricciòla = marin. pesce predatore dalla bella sagoma idrodinamica, di colore argenteo-giallo dorato, che può raggiungere taglie relativamente notevoli anche oltre i 30 kg.. Riccu-riccùni = Ricialàri = --> Arricialàri Riciàlu (sost.) = Ricitu = Riciuppàri = --> Arriciuppàri Ricotta = Ricuttàru = Rifàrdu = chi poco seriamente si tira indietro senza reale motivo da un impegno preso precedentemente Rifardàrisi --> quaquariàrisi Rifàri = rifare [Termini marinareschi --> Arrifàri] Rifinìri = Rigghiòccu = Riggina = Rilòggiu = Rimaiòlu = Rimazzitu = Rimiddiàri = Rimèddiu = Riminàri = Riminàrisi = Rimìtu = Rimu = Rina = Rinàli = Rinàri = denari, soldi Cù avi rinàri, o teni amicizia , ci va 'nno' culu a' giustizia Megghiu èssiri riccu di sorti , chi di rinàri! Cu avi rinàri, fa varchi e navi! Ci rissi 'u patri-priùri a' matri-batìssa: senza rinàri, 'un-si-nni canta missa! Rinazzatùra = Rinchiùsu = Rincìgghiu = Ronciglio, il molo sud del porto di Trapani Rinfacciàrisi = Ringhu = Rini = Rinòcchiu = Rìntra = dentro ( contrapposto a --> fora= fuori) Di rìntra e dìntra = internamente, dal di dentro (opposta a --> difora e fora = esternamente, dall'esterno) Ma chi si' vacanti di rìntra? = 1.Ma che sei vuoto dentro, cioè non ha sangue nelle vene? - 2. Come rimprovero a chi urla tanto come se rimbombasse per essere vuoto dentro. 'A manu veni ri rìntra! oppure 'A porta si rapi di-rìntra! = Nel determinarsi di una certa situazione c'è stata collaborazione dall'interno della famiglia, del gruppo ecc., cioè c'è stata una talpa. Mèttisi l'acqua rìntra = creàrsi un guaio da se stessi per il determinare una situazione insostenibile anche al di là delle proprie intenzioni R'in tuttu = del tutto (nenti r'in tuttu = niente in assoluto) zu' Riòli = Riòlu = Riòrviri = Riòtu = Ripassàta = Ripusàri = Riquèsta = Riri ( o Diri) = dire Rici 'u parrìnu: fa' chi ti ricu iò, e no chiddru chi fazzu iò! Soccu rici-rici = qualunque cosa dica (non ha importanza). Tra 'u riri e 'u fari.....= Tra il dire e il fare... 'Unn'u-mannàri a-riri = parlare a viso scoperto, dire personalmente quello che si pensa e non per interposta persona Veni a-riri o Vulìri riri = viene a dire, significa 'Un-ni-l'hai a diri tu = Non spetta a te esprimere il giudizio, la sentenza. Non spetta a te l'ultima parola. Rìriri = ridere Risaccàri = Risagghiàrisi = Risàutu = Riscìbica = Riscìddi = Riscùrsu (o Discùrsu) (ma anche niscùrsu)= discorso 'U riscùrsu avi avìri peri = Il discorso deve avere piede, cioè base, presupposto logico Riscùrsi di Peppi-e-NNinu = Discorsi sconclusionati (lett. tra soggetti insignificanti) 'I riscùrsi sunnu comu 'i ciràsi = I discorsi sono come le ciliegie: Una tira l'altra. Ma chi discùrsi fai? = Ma cosa dici? Che c'entra? Non è il caso! Riscùrsi a peri-'i-vancu = Discorsi fatti davanti al banco (del tavernaio?). Discorsi illogici, senza base e senza costrutto. Discorsi da bar. Fari un-niscùrsu 'n-chiàzza = concionare a un pubblico disattento, non interessato. Riscùrsu scancaratu = discorso che non ha capo né coda Risèttu = Risìbbula = Risicàrisi = --> Arrisicàrisi Rìsicu = Risìna = Risittàri = Risittàrisi = Rispèttu = Rispèzzi = disprezzi Fari risprèzzi = infierire com umiliazioni Rispiàcisi = --> dispiàcisi Rispisàrisi = -->Dispisàrisi Rispizzàri (Dispizzàri) = disprezzare 'Un-nispizzàri! = Non disprezzare! (come imperativo e ammonimento) 'Un-nispizzàri 'a petra-nica: servi p'appuntiddràri 'a balata (lett.: Non disprezzare la pietra piccola:serve per puntellate le balàte, cioè le bàsole, le pietre grandi) (fig.:Nn disprezzare le persone umili: anche loro hanno una loro dignità e funzione sociale). Rispizziàrisi (Dispizziàrisi) = scoraggiarsi, sottovalutarsi, disperarsi Rispustèru = Ristàri = Risùscitu = Ritimègna = Ritiràgna = Ritrè = Ritùffu = Ritùnnu = Riùgghiu = Riulìzia = Riuncàri = Riutùri = Riva = Rivelàri o Rivilàri = Rizza (pl. Rizze) = rete da pesca Rizza ( pl. Rizzi) = riccio di mare Rizzagghèri = Rizzàgghiu = Rizzàri = Rizzi-ri-friddu = Rizzu = riccio di terra Robba = Robbi = Rògghia = doglia di parto Avìri 'i rogghi = avere, manifestare i dolori del parto.(Ironico, per il maschio, mostrarsi irrequieto) Ron o Don = sincope per donno, dominus cioè signore non plebeo. Rivolto in genere a preti, principi, capo-cosche Mi pari ron Cola-Mìcciu: chi tutti i cosi ci facìanu 'mfàcciu (fastidio. Ronna = donna, signora Ronna-Berta cuntrariùsa: chi metti l'acqua e' addrìni (galline) quànnu chiòvi = a commento dei comportamenti illogici 'U carvùni di ronna-Maria, s'un tìnci, mascarìa! = Il carbone di donna Maria quando non tinge, sporca! Cioè certe situazioni se non rovinano proprio almeno pregiudicano. Ròrmiri = --> dòrmiri Rosa = Rosamarina = Ròsuli = Rossu = grosso Sèntisi rossu = sentirsi importante, montare di boria, atteggiarsi con sufficenza Pezzu rossu = uomo importante, gerarchicamente in alto Longhu e rossu = alto e robusto Rossu-ammàtula = soggetto inutilmente robusto, pappamolla, smidollato ---> mascu Rota =1. dote, corredo nuziale - 2. ruota Mangiàrisi 'na rota (o 'nna-liggìttima) = dilapidare una fortuna in modo insensato 'A vita è na rota chi firrìa e vota. Pi tutti li roti: 1.Iucàrisi un ternu pi tutti li roti (del lotto) - 2. (fig.) per tutte le evenienze Ròtulo = antica unità di misura del peso pari a circa 800 gr. -> Cantàru R'ovànnu = di quest'anno, di oggi, di questi tempi 'I picciòtti r'ovànnu = i ragazzi d'oggi, dei tempi moderni Ròzzicu = Rua grande = Strada Grande detta --> 'a loggia ora Corso Vittorio Emanuele II Rucaziòni = educazione 'Mpàrati 'a rucaziòni! = (esotazione ingiuriosa) Impara l'educazione! Rucchèddru = Rucciulùsu = Ruci o Duci = Dolce U-ruci = sensazione orgasmica dell'adolescente prepubere Cosi-ruci = i dolci, i dolcetti Cazzi-ruci = tipici dolcini tunisini che i --> spacasàra portavano come souvenir Avìri 'u licchèttu ruci = avere uno spunto, un gusto amabile (detto specialmente del vino non secco). Ruciàzzu =(dispreg.) dolciastro Ruffiànu =
[da Ninni Ravazza cfr L'ultimo ràis di Bonagia]] Rama (f) = ramo d'albero Ramàgghia = l'insieme di piccoli rami secchi arruffati Ramagghiàri o arramagghiàri = 1.arruffare, invischiare, irretire - 2.coinvolgere, inguaiare Tu mi tincìsti e iò t'arramagghiài = Tu mi hai sporcato (fatto danno,rovinato) e io ti ho coinvolto (ti ho reso la pariglia). Ramìgna = gramigna e ancora più la bevanda che se ne ottiene per infuso. Ha proprietà diuretiche. ---> 'u zu' Tuzzu Ramignìtu = --> Termini marinareschi Rammàgghiu = o --> Rummàghiu Ramu =1. rame - 2. ramo Avìri sapuri di ramu =Fig. indica un requisito sgradevole. Materialmente il detto si riferisce al fatto che le pentole di rame ad un certo momento del loro uso perdevano il rivestimento di stagno e conferivano alle pietanze in esse cotte lo sgradevole e pericoloso sapore di rame 'Unn-avìri sapuri di ramu = gratis (in questo caso si allude al rame delle leghe delle monete). Ramùnnu = Raimondo Tannu si queta Ramùnnu: quannu ci viri lu funnu alias Mastru Ramùnnu: 'unn'è cuntentu s'-un-viri lu funnu Rana (plurale: Rani) = 1.(Denaro) unità di misura di antica moneta - 2.seme del rosario - 3. piccola quantità Canta porcu, ch'i favi vannu a quattru-rana (= Strilla pure inutilmente. Quello che desideri costa troppo!) Na' ogni rana, trùppica! = Si intoppa, inciampa ad ogni passo, ad ogni occasione 'Un-n'aviri 'na rana di cirivèddru = Non avere nemmeno un poco di cervello Ranàtu = 1. melograno - 2. alterazione dialettale del nome Renato Ràncitu = (sost. m) rancidità, rancidume, putritudine Rancitùsu (agg.) = rancido, ossidato, rugginosio, molto sporco Ranciuliàri = (sfiorare come farebbero le zampe di un --> arànciu = granchio) Fig.: grattare con leggerezza per rubare o sfiorare per erotismo
(--> Rattuliàri) Rancu = crampo Èssiri pigghiàtu ri rànchi = Essere colpito da crampi Rancu-tancu = orang-outan, scimmione Ranfa = tentacolo di polipo, granfia Ranfàta = 1. l'atto rapido ed improvviso dell'appropriarsi di una quantità indefinita di qualcosa - 2. largo ed insistito ceffone Si ni cugghìu tanti cu' 'na ranfàta = Ne ha raccolti tanti per se con una sola artigliata C'i-allunghàu 'na ranfàta = Gli ha dato (con enfasi) un lago ceffone Ranna = (--> Termini marinareschi) randa (grande vela aurica tesa, di norma, tra boma e picco). Rànni o Grànni = 1. grande - 2. cresciuto di età 'U patri-rànni = 1. il nonno ( quindi: 'a matri-ranni = la nonna) - 2. Dio Mentri 'u rànnu vivi, 'u nicu po' murìri = Mentre il grande beve, il piccolo può morire (nota: largo ai giovani!) Rannizza = 1.grandezza - 2.dimensione Rànnuli = ghiandole ingrossate (dette pure Rannuletti) Rannùzzu =(diminutivo eufemistico) piuttosto grande (specie di età), anziano [e non grandicello] Ra'-nova = Rua nuova cioè Via Nuova ora Via Garibaldi Ranùni o Granùni = 1.granone o granturco - 2.grani di mais Ràpiri o Apìri = aprire ( part.pass. : rapùtu o apèrtu - gerundio: rapènnu o apènnu) Ràpisi l'occhi = mettersi all'erta ( e: ràpiri l'occhi = mettere sull'avviso, informare con intenzione) Occhi apè(r)tti!= Stai in guardia! Fai attenzione! (specie se devi fare qualcosa di pericoloso). Rapi l'occhi, 'a matri tua! = Apri gli occhi, (ascolta il consiglio di) tua madre! Rappa = grappolo Rappa 'i racìna = grappolo d'uva Rapp(r)isintari = 1.dare luogo ad uno spettacolo, imitare le azioni o le persone di qualche storia o favola - 2. avere significato, essere significativo di qualcosa, di un certo valore Ma chìssu, chi mi rapp(r)isenta? = Lett. Ma costui, che significato ha per me? [chiaramente in senso di negazione di valore]. Si cunta e si rapp(r)isenta = tradizionale e rituale inizio di un racconto Ràra (sostantivo) = grata metallica Mettiri 'a rara = abbandonare il pensiero ad una certa speranza o pretesa Ràri o Dari = dare (per l'uso -> Dari) Ràri un cinqu'e cinquantacìnqu(u) = mollare un ceffone Ràrica (pl. Ràrichi) = radìce, ràdica. Raricèddra = diminutivo di --> rarìcia 'A raricèddra pi' ruttàri = Lett.: la piccola radìce per favorire il rutto. Fig. L'occasione colta a volo per esternare qualche malcontento. Raricheddra = diminutivo di ràrica Rarìcciula (diminuitivo di ràra) = grata metallica o di altro materiale fine e a maglie strette (es.: zanzariera) Rarìcia (pl. Rarìci) = rizoma di rafanelli Rarìci arzènti: picchì ci-pisciàu-supra 'a figghia d'u siniàru = Radice molto pungente, amara, perchè gli ha fatto sopra la pipì la figlia di un ortolano Rarìgghia = 1.graticola - 2. la quantità di un certo cibo capace di riempire una graticola 'Na rarìgghia di sosìzza R'arrè ( o -> D'arrè) = dietro, di dietro, da dietro R'arrè Santu-Patri = Dietro la Chiesa di San Francesco di Paola Pigghiàri a unu r'arrè = Sorprendere qualcuno da dietro R'arrè-r'arrè, si fa 'a fìcu 'o Re (Il potente si sberleffa di nascosto) Raru (agg.) = raro, non comune Raru, com' 'i corvi bianchi. Rascaddrùsu = rugoso, crespo, zigrinato Rascàri = grattare, raschiare Sì...ràsca! = Sarcastico : Hai voglia di aspettare..! Rascatìgna = 1. ragno - 2. (fig.) persona brutta Rascu =1. raschio, rumore sospetto - 2.(fig.) odore, avvisaglia, impressione, prospettiva Rascu ri lignàti = prospettiva di andare incontro a ricevere botte (come: Ciàuru di lignàti). --> Fraccàta Rasòliu = rosolio, liquore dolce casereccio Rasòlu = rasoio [rasulàta = colpo o ferita di rasoio] Rassimigghiàri = somigliare --> Assimigghiàri Rassimìgghiu o Rasimìgghiu = rassomiglianza 'Un truvàrici nuddru rassumìgghiu = nonn percepire alcuna rasomiglianza. Ràssu = 1. (sostantivo e aggettivo): grasso - 2. (avverbio): sconciamente Ràssu di porcu = grasso di porco Aviri 'u ràssu = essere sporco Iòviri rassu = giovedì grasso Parlàri ràssu = parlare sconciamente, in modo disinvolto Ràsula= 1. attrezzo a forma di cilindretto utilizzato per portare al livello dell'orlo (--> arrasàri) quanto contenuto -in prodotti secchi come le granaglie- in un recipiente non necessariamente corrispondente all'unità di misura 2.paletta metallica usata dai contadini per togliere il fango rappreso sulla lama della zappa o sui scarponi. Ratància =Termini marinareschi: anello metallico incavato utilizzato in marina come passacavi [redancia]. Rattalòra =1. grattugia - 2. (fig.) persona di bruttezza antonomastica) - 3. Termini marinareschi 'A menu spisa è 'a rattalòra. (Quando si vuole sottovalutare una necessità). Rattàri = 1. grattare - 2. grattugiare (es. il formaggio) Rattàta (sost.) = un bicchiere di alimento composto da ghiaccio grattato a neve da un blocco di ghiaccio con un apposito raschietto e da essenze varie (menta, limone,amarena, granatina, caffè ecc.). Più granulosa della granita, veniva preparata all'istante. Rattatèddru = (diminutivo al maschile di rattata) prurito umano inteso sia come reazione cutanea che come prurigine sessuale A' signùra ci piàci, 'u rattatèddru! Rattuliàri = come -->ranciuliàri ma solo nel senso economico Ràtu o Dàtu (participio passato di Ràri o Dàri) = 1.dato - 2.donato - 3. gratis Cu h-a-vùtu-ha-vùtu e cu h-a-dàtu -ha-dàtu Mastru-ràtu, morsi ammazzatu! = Chi donava senza chiedere ricompensa è già morto (e per sovrappiù) ammazzato! Trasùta ràta = Ingresso gratis Raù = ragù Raùsu = pesante, gravoso. Il contrario di --> lèggiu Ravànti o R'avànti o D'avanti = 1.davanti, d'avanti, di fronte - 2.al cospetto, al confronto - 3.prima - 4. in un senso Ravànti a' Marònna = Di fronte al Santuario della Madonna E cu è, r'avànti a mmia? = Chi mai è, cosa mai vale in confronto a me? Ravànti a tutti l'àutri = 1. Al cospetto di tutti gli altri - 2. Prima di tutti gli altri Fari ravànti e n'arrè = Andare (continuamente) in un senso e nel suo contrario Ràvita = gravida, incinta, pregna Ravitànza = gravidanza Ràzi = grazie [ E tanti-ràzi = E grazie tante! (beffardamente)] Ràzia = 1.grazia - 2. favore, cortesia - 3. Grazia (nome proprio di donna) Marònna mia, facitici 'a ràzia! = Madonna mia, fatele la grazia! E fammìllu pi' ràzia! = E fammelo per cortesia! E tanti-razzi![E tanti-razie!]= (ironico) E grazie tante! Raziòni (f)= 1. orazione, preghiera, perorazione borbottata in contesto esoterico - 2.porzione, razione vedere: "calàri 'u stommacu", " draunàra", "iurici-giustu" Ni tòccanu du' ràzioni a l'unu = Ne spettano due porzioni a testa Vàliri ( o valìri) mezza-raziòni = Contare per mezza porzione, cioè valere poco. 'Raziu = Orazio - dim. Razzièddru Raziùsu = grazioso Re = re Un c'è: né re, né regnu! = indica una situazione di anarchia, un andazzo familiare non governabile. 'U re 'un-ni fa corna! = 1. secondo lo jus primae noctis che la sposina giaccia prima col re non era motivo di ingiuria per lo sposino - 2. Il re non tradisce i sudditi (addotto come motivo per cui non essere repubblicani) I tri-re = i Re Magi, l'Epifania Vicinu o' re, biàtu cù c'è! C'era, 'na 'ota, 'u Re Befé viscottu-e-miné....--> Canti 'Rea = idea Attaccàrici 'rea o 'Un-n-attaccàrici 'rea = farci o non farci caso, badarci o non badarci Recamatèrna = dal latino requiem eternam Recu = --> Termini marinareschi Rènnita = rendita 'Nna-rènnita ci 'oli! = Una rendita, serve, abbisogna! come lamentela e protesta per l'andazzo delle spese specie familiari. Rènti o Dènti (singolare e plurale) = dente, denti 'U renti-iurìzio = il dente del giudizio Avìri i rènti suràti = Avere i denti sudati ( ironico, per chi crede di aver fatto tanto) Parlàri c' 'a lìngua n-mèzzu 'i rènti = 1.(ironico ) parlare strano, forestiero - 2. parlare per allusioni Fari viriri i rènti = mostrare i denti, mostrarsi aggressivo Metti a dènti, ch'- accunsènti! = 1. (lett.) Assaggia, e vedrai che gradirai! - 2.(traslato) Prova e sarai d'accordo! U Signuri rùna viscòtta a cu- 'n'àvi rènti! = Il Signore dà biscotti a chi non ha denti! cioè Le occasioni capitano a chi non può sfruttarle Renti fràriciu: a pizzùddru, a pizzùddru (si-n-ni veni) = Lett.: Il dente fradicio viene via pezzetto dopo pezzetto. Metaf. : Riuscire a fatica ad ottenere risposte complete da chi non è ferrato nell'argomento o non vorrebbe collaborare. Rèntici = il pesce dentice Rènti-rènti = rasente Passare rènti-rènti = rasentare Rènzia o Arènzia = 1.(lett.) udienza - 2. Preoccupazione, cura - 3. credito, fiducia, ascolto 'A rènzia du viscuvu = l'udienza del vescovo. [Detto anche ironicamente quando si acconsente con eccessiva difficoltà ad una richiesta di colloquio). Dari rènzia 'e piccirìddri = Occuparsi dei , badare ai bambini Rùna rènzia 'e vecchi! = 1. bada ai vecchi! - 2. dai ascolto ai vecchi! Rera = eredità genetica, ascendenza, casato, famiglia Nèsciri di rera = uscire negativamente dall'eredità genetica, essere discendente degenere. Sb(r)iògna-rera (alias sb(r)iògna-casàti) = svergogna l'ascendenza, il casato. Vergogna della famiglia Retta = saldo in debito, perdita, debito, rimessa Cu pìgghia mògghi, pìgghia rètta! = Chi si sposa, ci rimette! Ìri pi' varagnàri, e fari-rètta! = Andare per guadagnare e rimetterci (chiudere in perdita, fare debiti) 'Oi fàri-rètta? Accàtta catìna, rilòggiu e scuppètta! = Vuoi fare debiti? Compra catena (d'oro), orologio e schioppo Retta = saldo in debito, perdita, debito, rimessa Cu pìgghia mògghi, pìgghia rètta! = Chi si sposa, ci rimette! Ìri pi' varagnàri, e fari-rètta! = Andare per guadagnare e rimetterci (chiudere in perdita, fare debiti) 'Oi fàri-rètta? Accàtta catìna, rilòggiu e scuppètta! = Vuoi fare debiti? Compra catena (d'oro), orologio e schioppo Rèvia o Grèvia = sost. f cattivo umore Avìri 'a rèvia = essere di cattivo umore,(il piagnucolare dei bambini). Rèviu o Grèviu = agg.1.insipido, scipito, senza sale, senza sapore - 2. di carattere schivo, introverso (il contrario di --> priannèddru (estroverso). Rèviu comu 'a pàgghia = Senza sapore come la paglia [Metaf.Per persona senza carattere, di nessuna passione]. Rèula = regola Purtàri rèula = detto di merce che ha le caratteristiche necessarie per consentire una corretta e regolare misurazione quantitativa Avìri (o 'Unn'avìri) rèula = Avere (o non avere) senso della misura, essere (meno) un soggetto regolato Ri = preposiz. semplice: di Rialàri = regalare, donare Rianàta = (origanata) è il tipo di pizza tradizionale di Trapani a base di pomodoro, formaggio, olio d'oliva, tanta acciuga o sarda salata e appunto rìanu = origano. Famosa quella di Michele Calvino di Via Nunzio Nasi. Rìanu =origano Riattarìa = l'attività dei --> ricattèri Varca di ricattarìa = barca da ricattèri, rivenditori di pesci, usata per andare ad acquistare il pesce dai pescatori direttamente in mare, cioè prima che ritornassero a riva. Riàttu = gara di corsa specialmente di barche, a remi o a vela. Regata, regatta. Riaulìcchiu = (diavolicchio) paguro Riàulu [Diàulu][Niàvulu] = diavolo A casa 'riàulu = A casa del diavolo cioè in un posto molto fuori mano, lontano, di lontananza imprecisata. Come a dire --> a cazzuvìddrari Santu-riàulu! o Santu-riaulùni! (talvolta Santu-riantulùni) = imprecazione più che bestemmia per accidenti! 'U riàulu zuppìddru = il diavolo sciancato cioè in vestre di mellifluo, subdolo tentatore 'Un facèmu vìnciri 'u riàulu! = Esortazionealleparti adaccantonare ogni animosità in un contrasto per non darla vinta a chi ne gongolerebbe Addivintàri un niàvulu = Diventare un diavolo, molto più che perdere le staffe Rari l'arma o' riàulu = vendere l'anima al diavolo, incattivire per disperazione Éssiri un riàulu = essere di animo e carattere cattivo, ma anche molto accorto, scaltrito Pòviru riàulu = si dice di uno spiantato, di uno sventurato Sapìri unni 'u riàulu avi 'a cura = Sapere dove il diavolo ha la coda cioè essere molto sagace, furbo Ribba = --> Termini marinareschi Ribbèllu =(Lett.: ribellione) frastuono, rumore, protesta, tutto ciò che produce casino Fari 'u ribèllu = fare casino, protestare rumorosamente Ribbillùsu = tipo vivace, rumoroso, ribelle, che fa ribèllu.---> Burdillìsta ******************************16.02.2012 Ribbummàri = Ribbusciàtu = Ricàli = Ricalìa o Ricarìa = ??? 'Ricampàrisi = --> Arricampàrisi Ricanuscènza = Ricattèri o Rihattèri = Ricchìzza = Ricciòla o Aricciòla = marin. pesce predatore dalla bella sagoma idrodinamica, di colore argenteo-giallo dorato, che può raggiungere taglie relativamente notevoli anche oltre i 30 kg.. Riccu-riccùni = Ricialàri = --> Arricialàri Riciàlu (sost.) = Ricitu = Riciuppàri = --> Arriciuppàri Ricotta = Ricuttàru = Rifàrdu = chi poco seriamente si tira indietro senza reale motivo da un impegno preso precedentemente Rifardàrisi --> quaquariàrisi Rifàri = rifare [Termini marinareschi --> Arrifàri] Rifinìri = Rigghiòccu = Riggina = Rilòggiu = Rimaiòlu = Rimazzitu = Rimiddiàri = Rimèddiu = Riminàri = Riminàrisi = Rimìtu = Rimu = Rina = Rinàli = Rinàri = denari, soldi Cù avi rinàri, o teni amicizia , ci va 'nno' culu a' giustizia Megghiu èssiri riccu di sorti , chi di rinàri! Cu avi rinàri, fa varchi e navi! Ci rissi 'u patri-priùri a' matri-batìssa: senza rinàri, 'un-si-nni canta missa! Rinazzatùra = Rinchiùsu = Rincìgghiu = Ronciglio, il molo sud del porto di Trapani Rinfacciàrisi = Ringhu = Rini = Rinòcchiu = Rìntra = dentro ( contrapposto a --> fora= fuori) Di rìntra e dìntra = internamente, dal di dentro (opposta a --> difora e fora = esternamente, dall'esterno) Ma chi si' vacanti di rìntra? = 1.Ma che sei vuoto dentro, cioè non ha sangue nelle vene? - 2. Come rimprovero a chi urla tanto come se rimbombasse per essere vuoto dentro. 'A manu veni ri rìntra! oppure 'A porta si rapi di-rìntra! = Nel determinarsi di una certa situazione c'è stata collaborazione dall'interno della famiglia, del gruppo ecc., cioè c'è stata una talpa. Mèttisi l'acqua rìntra = creàrsi un guaio da se stessi per il determinare una situazione insostenibile anche al di là delle proprie intenzioni R'in tuttu = del tutto (nenti r'in tuttu = niente in assoluto) zu' Riòli = Riòlu = Riòrviri = Riòtu = Ripassàta = Ripusàri = Riquèsta = Riri ( o Diri) = dire Rici 'u parrìnu: fa' chi ti ricu iò, e no chiddru chi fazzu iò! Soccu rici-rici = qualunque cosa dica (non ha importanza). Tra 'u riri e 'u fari.....= Tra il dire e il fare... 'Unn'u-mannàri a-riri = parlare a viso scoperto, dire personalmente quello che si pensa e non per interposta persona Veni a-riri o Vulìri riri = viene a dire, significa 'Un-ni-l'hai a diri tu = Non spetta a te esprimere il giudizio, la sentenza. Non spetta a te l'ultima parola. Rìriri = ridere Risaccàri = Risagghiàrisi = Risàutu = Riscìbica = Riscìddi = Riscùrsu (o Discùrsu) (ma anche niscùrsu)= discorso 'U riscùrsu avi avìri peri = Il discorso deve avere piede, cioè base, presupposto logico Riscùrsi di Peppi-e-NNinu = Discorsi sconclusionati (lett. tra soggetti insignificanti) 'I riscùrsi sunnu comu 'i ciràsi = I discorsi sono come le ciliegie: Una tira l'altra. Ma chi discùrsi fai? = Ma cosa dici? Che c'entra? Non è il caso! Riscùrsi a peri-'i-vancu = Discorsi fatti davanti al banco (del tavernaio?). Discorsi illogici, senza base e senza costrutto. Discorsi da bar. Fari un-niscùrsu 'n-chiàzza = concionare a un pubblico disattento, non interessato. Riscùrsu scancaratu = discorso che non ha capo né coda Risèttu = Risìbbula = Risicàrisi = --> Arrisicàrisi Rìsicu = Risìna = Risittàri = Risittàrisi = Rispèttu = Rispèzzi = disprezzi Fari risprèzzi = infierire com umiliazioni Rispiàcisi = --> dispiàcisi Rispisàrisi = -->Dispisàrisi Rispizzàri (Dispizzàri) = disprezzare 'Un-nispizzàri! = Non disprezzare! (come imperativo e ammonimento) 'Un-nispizzàri 'a petra-nica: servi p'appuntiddràri 'a balata (lett.: Non disprezzare la pietra piccola:serve per puntellate le balàte, cioè le bàsole, le pietre grandi) (fig.:Nn disprezzare le persone umili: anche loro hanno una loro dignità e funzione sociale). Rispizziàrisi (Dispizziàrisi) = scoraggiarsi, sottovalutarsi, disperarsi Rispustèru = Ristàri = Risùscitu = Ritimègna = Ritiràgna = Ritrè = Ritùffu = Ritùnnu = Riùgghiu = Riulìzia = Riuncàri = Riutùri = Riva = Rivelàri o Rivilàri = Rizza (pl. Rizze) = rete da pesca Rizza ( pl. Rizzi) = riccio di mare Rizzagghèri = Rizzàgghiu = Rizzàri = Rizzi-ri-friddu = Rizzu = riccio di terra Robba = Robbi = Rògghia = doglia di parto Avìri 'i rogghi = avere, manifestare i dolori del parto.(Ironico, per il maschio, mostrarsi irrequieto) Ron o Don = sincope per donno, dominus cioè signore non plebeo. Rivolto in genere a preti, principi, capo-cosche Mi pari ron Cola-Mìcciu: chi tutti i cosi ci facìanu 'mfàcciu (fastidio. Ronna = donna, signora Ronna-Berta cuntrariùsa: chi metti l'acqua e' addrìni (galline) quànnu chiòvi = a commento dei comportamenti illogici 'U carvùni di ronna-Maria, s'un tìnci, mascarìa! = Il carbone di donna Maria quando non tinge, sporca! Cioè certe situazioni se non rovinano proprio almeno pregiudicano. Ròrmiri = --> dòrmiri Rosa = Rosamarina = Ròsuli = Rossu = grosso Sèntisi rossu = sentirsi importante, montare di boria, atteggiarsi con sufficenza Pezzu rossu = uomo importante, gerarchicamente in alto Longhu e rossu = alto e robusto Rossu-ammàtula = soggetto inutilmente robusto, pappamolla, smidollato ---> mascu Rota =1. dote, corredo nuziale - 2. ruota Mangiàrisi 'na rota (o 'nna-liggìttima) = dilapidare una fortuna in modo insensato 'A vita è na rota chi firrìa e vota. Pi tutti li roti: 1.Iucàrisi un ternu pi tutti li roti (del lotto) - 2. (fig.) per tutte le evenienze Ròtulo = antica unità di misura del peso pari a circa 800 gr. -> Cantàru R'ovànnu = di quest'anno, di oggi, di questi tempi 'I picciòtti r'ovànnu = i ragazzi d'oggi, dei tempi moderni Ròzzicu = Rua grande = Strada Grande detta --> 'a loggia ora Corso Vittorio Emanuele II Rucaziòni = educazione 'Mpàrati 'a rucaziòni! = (esotazione ingiuriosa) Impara l'educazione! Rucchèddru = Rucciulùsu = Ruci o Duci = Dolce U-ruci = sensazione orgasmica dell'adolescente prepubere Cosi-ruci = i dolci, i dolcetti Cazzi-ruci = tipici dolcini tunisini che i --> spacasàra portavano come souvenir Avìri 'u licchèttu ruci = avere uno spunto, un gusto amabile (detto specialmente del vino non secco). Ruciàzzu =(dispreg.) dolciastro Ruffiànu =
A chi t'arridducìsti...Marianu! Di curnutu a ruffianu!
Rufuliàri =
Rufuliàta o Rufuliùni =
Rùggia =
Rugna =
Rugnùni =
Rùi = --> Dùi
Rulùri o Dulùri (al pl. Rulùra o Dulùra) =
Rulùri o Dulùri di sacchètta = quando si devono affrontare spese notevoli
Rumanèddru =
Rummàghiu o Rammàgghiu =
Rùmmulu =
Rumpimèntu =
Rùmpiri =
Runca =
Runcu = Gronco
'U-runcu = --> 'ngiùria
Runfuliàri =
Rùnfulu =
Runghuliàrisi = lamentarsi --> Mangiàri purmuna.
Rùnghulu =
R'unni o --> d'unni = da dove
R'unni ci av'a gghiri
a-pàrtiri? Da dove deve cominciare? (esprimendo una assoluta mancanza di
fiducia nel soggetto al quale è stata affidata l'impresa in
discussione)
Ruppu (pl. ruppa) = nodo ---> Termini marinareschi
Rusciànu =
Russània =
Russèddru =
Russiàri =
Russìgnu =
Russu =
Russùra =
Rutta (sost. f.) =1. grotta - 2. rotta della nave
Ruttàri = ruttare
'A raricèddra pi'
ruttàri = Lett.: la piccola radìce per favorire il rutto. Fig.
L'occasione colta a volo per esternare qualche malcontento.
Ruttu
(sost. m.) =1. rutto,erutto, eruttazione. 2.[Ruttu nel senso di rotto,
spezzato è aggettivo derivante dal p.p. di rùmpiri = rompere]
Ruvìna =
Ruvinàtu =
Ruvinùsu =
Rùvulu =
Ruzzuliàri =
Rùzzulu = S
'Sà (avverbiale) = chissà, chi sa,
forse che
'Sà comu fu? = Chissà come è potuto
accadere
'Sà si-si susìu Sasà..? = Chissà
se Sasà si è alzato (parte di uno scioglilingua)
'Sà ùnni ci lùcinu l'occhi! = (lett.:
Chissà dove gli luccicano gli occhi!) = Chissà dove si trova!
'Sa o 'Sta ( aggettivo dimostrativo) =
questa
Pìgghia 'sa pètra e pìsala =(fig.)
Ed ora che sono state dette, vedi quanto pesano queste parole
'Sa cosa = questa cosa
Sa' = apocope da" sapi" (voce del verbo sapere)
Cù-sa = E chi lo sa, nel caso, forse, non si sa mai
Sàbbatu = sabato
Fari 'u sàbbatu = fare le pulizie generali
Sàbbatu si chiama allègra-cori -> canti
'U Signuri 'un paca 'u sàbbatu!
Sacch'-e-lèva = --> Termini marinareschi
Sacchètta = tasca
Iri 'n sacchètta = danneggiare qualcuno economicamente
Va fa 'n sacchètta = Vi ffa 'n culo
Scùsami, sacchètta mia, si t'incòmmiru! = Scusami, tasca mia, se ti disturbo!
Sacchina = Piccola sacca di tela, una specie di
bisaccia, usata da chi lavorava lontano da casa come contenitore di viveri
o indumenti
Sàccu = 1.sacco - 2.(un sacco) =
quantità indefinita notevole -> 'na carrittàta
Vesta a sàccu = veste femminile abbondante e priva
di sagomature, cioè non modellata
O tròppu a-sàccu, o troppu a-sìccu = o troppo o troppo poco
'U saccu vacanti 'un po' stàri addrìtta = un sacco vuoto non si regge da solo (fig.: a pancia vuota non si può
lavorare).
Accattàri 'a 'àtta no' sàccu = comprare
a scatola chiusa
Accattàri a-saccu-r'-ossa = come fosse un sacco di ossi, cioè senza guardare dentro, a scatola chiusa.
Sàccu-r'-ossa! = Figurato: magro, scheletrico
'A cursa 'e sacchi ---> Giochi
Sà chi sinni fici ri chissu!?
= Chissà cosa se ne è fatto di quello!? Chissà che fine avrà fatto
quello là!? [Chissu lett. è" questo". Si usa "quello" perchè
generalmente l'espressione si riferisce a qualcuno del quale si è già e
appena parlato].
Sagnàri = 1.salassare, fare un salasso
- 2.far pagare molto caro, in modo non necessariamente corretto
Si m'avìssiru sagnàtu, 'u-nn' avìssi
sciùtu 'na còccia ri-sàngu.
= Se, in quel momento, mi avessero fatto un salasso non
sarebbe fuoriuscita una goccia di sangue! [tanto era il trauma morale
subìto]
Sagnari supra 'a frevi = salassare sopra la febbre, cioè fare qualcosa di controproducente, dannosa, per errore o ignoranza
'U duttùri-sagna-pìrita = Il medico salassa scorreggie, cioè ritenuto ignorante e incapace, non degno di fiducia e rispetto.
Sagnatùri = mattarello
Viri chi ti li rùgnu cu' sagnatùri! = Bada
che ti picchio col mattarello! [ minaccia]
Saìmi o Sùgna = strutto,
grasso
'A 'àtta, ch'un pòtti arrivàri a'
saìmi, rìssi ch'era rancitùsa [= Nondum matura est.
Nolo acerbam sumere (Fedro)]
= La gatta che non era riuscita ad impossessarsi del
grasso, si giustificò dicendo che era rancido.
È 'nna saìmi: squàgghia 'n mucca! (detto di una pietanza tenera, tanto da sciogliersi in bocca).
Saittèra = feritoia del muro perimetrale
o del portone per guardare fuori e, nei castelli, per scagliare frecce
(= saìtti)
Sala = nelle case comuni
era il nome della stanza da pranzo o soggiorno, utilizzata come sede
delle attività diurne. Gli altri vani normalmente erano: -->'a
càmmara, 'a cucina, 'u cammarìnu e 'u ritré).
Salamòra = salamoia, soluzione satura di
acqua e sale da cucina.
Salamurèci = zuppa estiva, a crudo, di
acqua, olio, sale, pepe, aglio pestato, pomodoro e basilico nella quale
si metteva a bagno 'u pani-rùru ( il pane rappreso).
Altra versione: acqua, olio, sale, pepe e limone senza buccia fatto a pezzi. Salanìtru = efflorescenza di sali, generalmente nitrato di potassio, che si vede sulle pareti di locali umidi Salaprìsa = metodo di salatura superficiale per una conservazione a breve del pesce (metodo meno intenso ed efficace di quello usato per preparare i --> pisci-salàti). Sali = sale Si ci avi a mangiàri setti sàrmi ri sali 'n-tèsta a' gènti, prima di putilla canùsciri abbèru! Ci si deve mangiare sette salme di sale in testa alla gente, prima di poterla conoscere davvero! (=ci vuole molto tempo per..) Porta-Salìssimu = Porta sud, sbarrava l'accesso dalla marina a Via ->Serisso Salinàru (plurale: salinara) = operaio delle saline. ---> Saline e Salinai Salissimu ('A porta Salìssimu) = porta sud della città. Un tempo sbarrava l'accesso dalla marina alla Via Serisso. Vedi Serisso in Personaggi Salma = vedi l'isofono --> sarma Salpa o Sarpa = --> Termini marinareschi Salpàri o sarpàri = salpare, ritrarre l'ancora dal fondo per liberare la nave e poter partire Salsa o sarsa = 1. (propr.) salsa di pomodoro - 2. (fig.) ripassata, cioè ripetizione provocatoria per sfottò di parole altrui - 3.sorte 1. maccarrùna c'a salsa ( oppure cu'--> sucu) = maccheroni con la salsa di pomodoro 2. Fàrici 'a sarsa = Fàrici 'a ripassata = sfottere 3. Ittàri 'n-sàrsa = fare la conta Salutàri = salutare, rendere il saluto Vi salutàmu 'nsèmmula = vi salutiamo (tutti) insieme, in un solo colpo Salùti = salute Pènsa a' salùti! =1. riguardati! - 2.fregatene! Mi livàu cent'anni ri salùti! = Mi ha levato cento anni di salute, cioè mi ha fatto penare e soffrire parecchio! Salùtu = saluto, l'atto del salutare 'U salutu l'ha fàttu Diu! ( è quindi cosa sacra, dovuta) Livàri 'u salùtu = rompere i rapporti personali, d'amicizia o d'altro. per disprezzo o per ostilità -> scumparàrisi Salvamèntu = salvataggio Fùiri è vriògna, ma è salvamentu 'i vita! = Fuggire è vergognoso, ma è salvataggio della vita (fa salva la vita). Salvàri = 1.salvare - 2. farla franca [# -->sarvàri] I marinàra si salvàru tutti = i marinai si sono salvati tutti Salvàrisi du' càrciari = salvarsi (farla franca) dall'essere incarcerato Salvàrisi l'arma (o l'alma) = Salvarsi l'anima Salviètta o sarviètta = --> savviètta Sanàri = 1. sanare - 2. castrare (detto particolarmente del gatto o del cane di casa). a-Sanfasò o a-Sonfansò o a-zonfasò (francesismo: sans façons) = disordinatamente, senza regola, a come capita, senza capo nè coda Sangharìa = 1. ammasso sanguinolento - 2.massacro, (per ipebole) cosa tanto atroce da fare pietà o schifo (-> macèllo) Addivintàri 'na sangharìa = ridursi iperbolicamente in uno stato pietoso o più modestamente in uno stato di indecente sporcizia L'arridducèru 'na sangharìa = lo hanno ridotto come un ammasso sanguinolento, cioè proprio male Fìciru 'na sangharìa = hanno fatto un massacro Sànghu (pl. traslato --> Sànghura) = sangue A sanghu càuru = a sangue caldo, cioè sull'istante, quando la sensibilità fisica o la capacità intellettiva è di molto attenuata Avìri 'u sànghu-rossu = essere grossale Comu si rici : tàgghia ccà, chi sànghu nèsci Come si è soliti dire : tagli qui e vedrai di sicuro uscire il sangue! [quando si vuole sottolineare la propria partecipazione emotiva] Colpu-ri-sanghu! = (Ti venga) un colpo di sangue ( un accidente)! C' 'u sànghu nall'òcchi = con il sangue negli occhi, cioè proprio arrabbiato Ètta sànghu! = Possa tu buttare il (tuo) sangue! ( Ti venisse un accidente!) Fàri malu-sànghu = fare sangue cattivo, soffrire internamente Fari sànghu = generare piacere, essere gradito, provocare eccitazione sessuale Irisìnni 'n-sànghu = avere una emorragia inarrestabile, sanguinare abbondantemente Sànghu e latti = (detto di una donna): è (tutta) sangue e latte (ha una carnagione bianco-rosea).
La bestemmia era più diffusa tra i marinai della marina piccola (pescatori) che tra quelli della marina grande (naviganti) per motivo che tra i primi "i disguidi" erano statisticamente molto più frequenti.
[Fari acchianàri e scìnniri i santi r'in celu = Fare salire e scendere i Santi dal cielo]
[Fari a' linghua a strascicùni = percorrere la chiesa, dall'ingresso all'altare, strofinando la lingua sul pavimento, senza soluzione di continuità, per adempiere ad un voto fatto in un momento di difficoltà estrema]] Santu , e San = Santo San-Francìscu, San-Lor enzu, San-Gnusèppi, San-Petru -- Santu-Rumìnicu, Santu-Nicola, Santu-Libirànti, Santu_Roccu, Santu-Vitu, Santu_Patri (San Francesco di Paola). Chissu è Sàntu-ch'-un-sùra = (lett. Costui è in Santo che non suda) Costui è un soggetto per niente generoso, non fa grazie, non si lascia convincere. Èssiri Santa Chiara 'i Napuli = essere schietta, senza sortefugi, coraggiosamente chiara e impietosa con chiunque Passàu 'u Santu e passàu 'u scantu = È passato il Santo ed è passato lo spavento. Cioè finita la festa tutto viene dimenticato. Sant'Antoniu:'a ran f(r)iddùra: San Lorenzu: 'a ran calùra: l'unu e l'autru picca rura! Santu appizzàtu a muru = (lett. : immagine di Santo appiccicato a muro) - Sarcasticamente descrive l'ipocrita che vuole mostrarsi tranquillo e pacifico. Santu fora e' chièsi = (lett.: Santo fuori dalle chiese) Lo si dice di chi si isola dal suo ambiente, non partecipa alla vita collettiva, fa parte a sé e si comporta come pesce fuor d'acqua Santu-mèrgu = alterazione dialettale dell'inizio del canto latino "Tantum ergo sacramentum...". Succèssi un: Viva-Maria-e-Santu-Libértu! = successe un tafferuglio, una rissa, un gran casìno, una enorme confusione. Sanu = sano, in salute, integro Ìddru, dròcu è: sanu e chinu ri vita = [ìddru in senso avverbiale, e non pronome] Se è per questo, se non ci si dovesse credere, qui è: sano e pieno di vita (espressione che intende smentire dei dubbi sulla salute di qualcuno). Sanu-sanu = imperturbabile, atarassico, poco loquace, introverso, senza moine che pure accetta al contrario dello --> scussunàru 'N-sanu = del tutto Sapìri = sapere
Indicativo presente: iò sàcciu, tu sai, iddru sapi, niàtri sapèmu, uiàtri sapìti, iddri sannu
Indicativo imperfetto: iò sapìa, tu sapìvi, iddru sapìa, niàtri sapìamu, uiàtri sapîvu, iddri sapìanu
Indicativo passato remoto: iò sàppi, tu sapìsti, iddru sappi, niàtri sàppimu, uiàtri sapîstu, iddri sàppiru
Congiuntivo imperfetto: iò, tu, iddru sapissi, niàtri sapìssimu, uiàtri sapìssivu, iddri sapìssiru Mègghiu riri: chi-sàcciu, e nnò: chi sapìa! = Meglio essere prudenti piuttosto che rammaricarsi poi a guaio accaduto. 'Un fari cosa chi 'un si sapi! = Non fare cosa che (poi) non si sappia! [ammonimento al maleintenzionato: Stai attento, che prima o poi, tutto si verrà a sapere!] 'U sapi ìddru = Lo sa lui, detto spesso in tono ironico per negare le capacità o le possibilità altrui. [Diverso da "Iddru, 'u sapi! = Lui, lo sa! cioè ne è al corrente] 'Un si sàpi, chissu!? = Non si sa, questo!? Si che si sa benissimo che è così! Va' sapìti! = andate a sapere, come era possibile sapere, chi mai poteva sapere Sapuri = sapore 'Sta pitànza 'unn àvi nnè sapùri, nnè amuri! = Questa pietanza non ha né sapore, né amore (attrattività, gusto). Scipita. Sarancùni o Sarangùni = avido, per niente generoso Sàrciri o Sàcciri = rammendare, rucucire (una rete da pesca , un capo di abbigliamento). Sarda = sarda (pesce azzurro) A-picca a-picca, 'a sarda s'allìcca = A poco a poca, la sarda (salata) va leccata. Monito rivolto a chi trangugia ingordamente una pietanza. Avìri 'nna-sarda pi' màgghia = [Lett.: Avere una sarda per ogni maglia (della rete)]. Descrive il compimento inrimandabile di un lavoro frenetico e apparentemente interminabile. E chi mangiàsti, sardi-arrubbàti? = Detto a chi manifestasse una sete esagerata ed ingiustificata. Sarda-sicca = (fig.) detto di persona magrissima Stritti comu i sardi no vallìri = Apiccicati l'uno all'altro come le sardine nel barile di legno Sucàrisi 'a sarda o Tiràrisi 'a sarda = essere costretto ad abbassare il proprio tenore di vita, per necessità o avidità. Vivere parcamente. Sarèddru = ---> Termini marinareschi Saristànu =sagrestano Si 'un miri spugghiàri 'u saristànu (oppure 'u parrìnu).... = Se non vede spogliare il sagrestano(oppure il prete) (non se ne va). Critica verso chi indugia ad andarsene via o di andare a letto. Saristìa = sagrestia Salma o Sarma = la salma è una antica unità di misura. . 1. di superficie dei fondi rustici.Equivale a circa mq 17462,584768 e corrisponde a 16 tùmmina (= mq 1091,41155) ed è pari a circa 1,75 ettari. - 2. di capacità per aridi: sale, granaglie, olive ecc.(Equivale a circa 2,74 ettolitri). È un multiplo (x 16,10 circa) del tùmmino che a sua volta vale circa 17 litri.
---> Antico sistema metrico siculo Saròru = Isidoro Chi fai, Saròru, ti mangi tutta 'a pastìgghia? Richiamo sarcastico al rinsavimento diretto a chi sta sbagliando di grosso.[equivale a "Unni vai c'u scèccu!?] Sarma = isofono di --> salma Sarpa = isofono di --> salpa Sarsa = isofono di ---> sarsa Sarvàri = conservare [diverso da --> salvàri] Sarva cosi 'i mangiari, e-nnò sirviza a fari = invito alla laboriosità (Metti da parte roba da mangiare, ma non tralasciare i servizi da fare). Sarva, chì trovi! = Metti da parte, conserva, perchè così troverai Sarvatìlli a' bànca! = conservateli in banca. Invito ironico a chi offre cose di scarso pregio. Sarvatìllu p'a rumìnica-'e-Palmi! (o ..p'i festi 'i Pasqua!) = Conservatelo per la domenica delle Palme...Ironico e brusco commento rivolto a chi propone qualcosa di inutile o inefficente. Sordi? E chi mi-li ràsti a sarvari? = Chiedi dei soldi? Forse che me ne hai dati per conservarteli? = Quando ci si vuole negare ad aprire il borsellino. Sarviètta --> Salvietta o savvietta Sasà = diminutivo di Rosario Sà, si si-susìu, Sasà? Si, si-susìu: e' sei si-susìu, Sasà! E s'asittàu su' sofà! Sàssula =Sàssola. Grosso cucchiaio di legno di forma allungata, adatto ad aggottare l'acqua dai ->matèri (sentina) di un barca. Satàri = saltare, solbazzare, sorpassare o sopravanzare, omettere Satàri un ostaculo = superare un ostacolo con prontezza Satàri nall'aria = prendersi uno spavento o andare per tutte le furie Satàri a unu chi stava davanti = precedere qualcuno nel conseguimento di qualcosa, sorpassare Satàrici 'n-testa = avere una idea, farsi prendere da una impressione improvvisa Satariò = nome fantasioso di malattia immaginaria o meglio della medicina adatta alla malattia immaginaria ---> pitò, tirò e satariò Saùrra = zavorra Sàutu = salto, balzo, solbalzo Ittàri un sàutu = fare un salto, un balzo anche in seguito ad una sorpresa o spavento Ittàri sàuti = fare salti di gioia (e solo di gioia). Ittàrici un sàutu = accorrere rapidamente in un qualche posto con lo scopo di rendersi conto di una certa situazione Fari quattru sàuti = ballare Savviètta o sarvietta o salvietta = salvietta, tovagliolo da tavolo --> stuia-ùcchi (asciuga-bocche) Sàzia (sost.)(pl. Sàzzi) = sàrtia. Cavi d'acciaio che, ancorati in punti di forza ai fianchi di una nave, ne sostengono l'alberatura. Saziàri = saziare, soddisfare 'Oi saziàri 'u diùnu. Rùnaci: p(r)ima 'u friscu e poi 'u rùru (sottinteso: pane). = Vuoi saziare un uomo digiuno.Dàgli prima il pane fresco e poi quello duro Sàziu = 1. (aggettivo o agg.-sostantivato) sazio, satollo, pieno, soddisfatto - 2. (sostantivo) soddisfazione morale 'U sàziu 'un criri o' diùnu! = il satollo non crede al digiuno 'Un nàri sàziu = Non dare soddisfazione, non riconoscere le ragioni altrui Sazzàri o Assazzàri = assaggiare Ci fici sazzàri 'i manu! = Gli ho fatto assaggiare le mani! (cioè, lo ho schiaffeggiato). Sbacantàri = svuotare, rendere vuoto Sbacchittàri o Sbacchittàrisi = sbarazzarsi, allontanare Li sbacchittàu o Si-li-sbacchittàu = liberarsi di qualcuno o qualcosa di insopportabile o fastidioso. Come il togliersi dei ragazzini irrequieti di torno mandandoli da un parente. Sbafàri = sbafare, mangiare a ufo, con grande avidità e a spese altrui. [ ..] Sbafòrnia (pl. Sbafòrnî) = La sbafornia è una espressione sopra le righe che allude a tabù sessuali e veniva usata, "detta", per sbalordire e zittire l'interlocutore solleticandone l'ipocrisia. Oggi può essere utilizzata col significato di "esagerazione", del dirla "grossa". Se detta coscientemente si propone un effetto liberatorio e divertente. Altrimenti è solo una "cazzata". Sbafu (s.m.) = l'atto di mangiare o fare qualcosa a spese altrui o comunque senza pagare Tràsiri a sbafu = entrare senza pagare (ad esempio a cinema). Sbagnàri = 1. inumidire, bagnare, (per togliere la -> cirènna o per ammorbidire)- 2. (fig.) festeggiare per inaugurare qualcosa di nuovo o una riuscita Sbagnata (s.f.) = la bevuta o la mangiata o comunque tutto ciò che costituisce l'atto del festeggiamento per l'inaugurazione di qualcosa di nuovo o una riuscita o il raggiungimento di una meta agognata. Sbalatàri = smontare le -> balate che pavimentani una strada per riassestarle o sostituirle. Sbampàri o Svampàri = avvampare, divampare rapido, improvviso, violento ed incontrollato della fiamma Sbannùtu = bandito (cacciato via dalla città) Latru-sbannùtu = ladrone, appurato e riconosciuto come tale Sbarazzàri = Togliere via cio che è di imbarazzo, ricollocare le masserizie a loro posto, ripulire. Riferito al tempo: rasserenarsi Sbarazzàrisi = liberarsi di qualcosa.(Riferito alla salute: ripulire lo stomaco). Sbarcàri = scendere dalla barca, dalla nave Sbarrachiàri = spalancare, aprire con decisione e totalmente qualcosa Cull'occhi sbarrachiàti = Con gli occhi sbarrati. Sbarru = --> Termini marinareschi Sbàttiri = sbattere, picchiare Làssalu sbàttiri! = Lascialo perdere! Sbàttisi 'a testa p'i mura = applicarsi con impegno disperato, tutte provando le soluzioni e le vie possibili Sbattuliàri = 1. (lett.) andare a sbattere ripetutamente - 2.(fig.) andare correndo di qua e di là per disbrigare pratiche o fare commissioni - 3.(trans.) scuotere qualcuno Sbattuliùni (pl. Sbattuliuna) = urtone (moderatamente violento) Sbattùni (pl. Sbattùna) = urtone (pesantemente violento). Sbiaccàri = --> sbraccàri Sbiàccu = --> sbraccu Sbiàrisi = Sbiavitìri o Sbiavidìri = Sbiàvitu o Sbravitutu o Sbiavidùtu = Sbicchiariàtu = (Svicchiariàtu) Vecchiu-sbicchiariàtu! Sbiddricàrisi = sbellicarsi Sbiddricàrisi d'u rìriri Sbiddricàtu = Sbillisimàtu = sbiellato Sbinnàri = Sbintàri = Sbintuliàrisi o Svintuliàrisi = Sbiriri o Sviriri = Sbirru = 1. ---> Termini marinareschi . - 2. sbirro, gendarme Sbirru picciòttu e salistànu vecchiu (devono essere). Sbirsàri = Sbirticchiàri o Sbitticchiàri = Sbìu = Sbota = Sboy = --> Termini marinareschi Sbraccari o Sbiaccàri (arcaico) = Sbràccu o Sbiàccu = Cu quattru sbiàcchi... = Con quattro falcate... Sbrazzàrisi = denudarsi le braccia per lavorare con maggiore alacrità e quindi predisporsi con assoluta volontà ad eseguire un compito, un lavoro. Uno sbracciarsi che niente ha a che fare con l'agitare delle braccia per saluto o protesta. Sbriddriàri o Sbiddriàri = Sb(r)iddrìanu l'occhi Sb(r)iddrìu = Sb(r)iugnàri = Sb(r)iògna-rèra - Sb(r)iògna-casàti Sb(r)iugnàtu = Sbullunàtu o Sbulinàtu = Sbummicàri = Sburiddràri = Sburiddràrisi = Sburràri = Sburvicàri = Sbòrvica-morti Sbutàri = Sbutuliàri = Sbutuliàri l'occhi Sbutuliàri un munnu Mi sbutulìa 'u stòmmacu Stracazziàrisi = Scàccani = Scaccaniàri = Scaccàri = Scacciàri = Scàccia-balàti Scàccia-serpi-chi-nàtichi Scacciàri l'òcchiu Scacciàri ova Scacciàrisi = Scacciunèddru = strizzatina di denti, schiacciatina, piccolo sforzo Ràrici u' scacciunèddru = 1.dare a qualcuno una strizzatina cioè richiamarlo con moderazione. - 2. superare un avversario con facilità, agevolmente Scaccu = Si' tuttu scàcchi-e-pìrita! Scafàta = Minestra-scafàta Scafazzàri = spappolare, spiaccicare, schiacciare, appiattire, ridurre in poltiglia La scafazzàsti! Scaffa = Scagghiàri = Scagghiòla = Scàgghiu = Avìri 'i scàgghi = 1. - 2. Fari a vìriri 'i scàgghi Scagghiùni (pl. Scagghiùna) = dente canino. Dininuitivo: scagghiunèddru Stari mittennu 'i scagghiùna Ci riri 'u scagghiunnèddru Scagghiùtu = Scagnu = Veni o' scagnu, chi ti pacu Scala = Iddru, unni arriva, 'un ci nni metti scala! Scà-laà! Scalcagnàtu o Scarcagnàtu = Scalmi = --> Scarmi Scalòra = indivia Scaltru = scaltro, furbo, sveglio Scalunàta = Scalùni = Acchianàri u' scalùni Scaminàri = (lett. camminare male) cioè, in senso morale, uscire, deviare dalla retta via Scaminàricci 'u cirivèddru = fissarsi in una idea vaga, uscire dalla linearità logica e conseguenziale, arrovellarsi il cervello Scampàri = spiovere Scanari = fase finale di compattazione dell'impasto della farina o semola che veniva fatta nella gramola.La operazione veniva detta: scanàta. Scancaràri = sgangherare, togliere di sesto, slogare Scancaràri 'a pinna = (lett. sgangherare la punta del pennino). Fig. : servirsi nello scrivere di espressioni, termini, toni fortemente aggressivi lasciando perdere eufemismi e perifrasi. Scancaràtu = sgangherato, senza nesso, scomposto, eccessivo Riscùrsu scancaratu = discorso che non ha capo né coda Scanciàri o Scangiàri = 'U mannàu a scangiàri =(ironico) Scàngia e màngia Scannagghiàri = Scannàgghiu = Scannaliàri = 1.scandalizzare, dare scandalo - 2. punire togliendo a qualcuno una qualche cattiva abitudine impartendogli una dura lezione. 3. mettere sull'avviso, insospettire, rendere malizioso Scannaliàrisi = 1.scandalizzarsi . - 2.togliersi una qualche cattiva abitudine attraverso una pessima esperienza personale che, dopo averla fatta, agisce come monito a non ricadere nell'errore già fatto ed in conseguenza del quale ci si dichiara scannaliàtu, cioè scottato. Ammaliziarsi. C'u scannaliàtu, pènsaci! = Se hai a che fare con uno scannaliàto (che si è già scottato) fai attenzione perchè sta in guardia. 'Un ti nni scannaliasti? = Non ti è bastata l'esperienza fatta e la lezione ricevuta? Scanna-li-bécchi = --> Personaggi Scannàri = scannare, tagliare la gola Arrivàrici scannàtu = farcela con disagio, a mala pena Scannèddru = --> Giochi Scantàri (Fari scantàri) - (Scantàrisi) =Fare spaventare, incutere paura, preoccupazione. - Spaventarsi, preoccuparsi. Aviri a scantàrisi = doversi spaventare M'ha' scantàri? Chi sugnu nnê-casi-vacanti? = Mi devo spaventare? Sono forse in case vuote [popolate da fantasmi]? 'Un ti scantari! = Non ti spaventare! ( Spesso però usato con l'intenzione opposta, come promessa minacciosa). Fari scantàri = Più che nel significato di "procurare uno spavento" in quello di "essere un soggetto pericoloso e da temere". 'Un si scànta di... = Non si mette paura di fare qualcosa, non si perita di osare Scantàzzu = grosso spavento con lieta o lieve conseguenza Pigghiàrisi u' scantàzzu = Prendersi un grosso spavento (ma poi tutto è finito bene). Scantiddràtu = detto del pane al quale prima della cottura sono stati praticati dei taglietti (->cantìddri = angolino) che nel corso della cottura si imbiondiranno e biscotteranno conferendo alla crosta un particolare sapore pregiato e gradito. Scantu = paura, timore, preoccupazione(sensazioni antecedenti ad un evento temuto), spavento (sensazione coeva all'evento verificatosi). Sia-scantu e sia-nenti! = Che sia uno spavento senza conseguenze! Chi scantu hai? = Di che ti preoccupi? Che motivo hai di aver paura? Scantulìnu = pavido, timoroso, vile Scantùsu = facile ad impaurirsi, pauroso Scapèci = polpa di tonno conservata in scatola, sott'olio, previa cottura; è detta vintrìsca (ventresca) se riguarda le parti ventrali, più grasse e quindi più gustose. Scapiddràtu = con i capelli spettinati e (fig.) soggetto moralmente in disordine 'A scapiddràta = alla disperata, in maniera scomposta Scapisàri = calpestare [vedi pure spannicàre, scafazzare] 'Un fàrisi scapisàri 'a facci = Non farsi umiliare Scappàri = scappare, fuggire 'Un putèmu fujri..e mancu scappàri! = ironico per dire che non è possibile evitare di affrontare una data indesiderata contingenza. Scappàta = Scappatèddra = Scappiddràrisi = 1. Togliersi il cappello per salutare, per riverire. - 2. Manifestare, dichiarare la propria sottomissione. Scappisàri = Scappucciàri = Scapulàri = Scapuliarisìlla = scamparla, farla franca fortunosamente, -> passarisìlla liscia Scarafùni = arraffatore, sgrafignatore, tirchio, inelegante, volgare, [niente a che vedere col significato napoletano di scarafaggio] Scarcagghiàri = Scarcagnàri = Scarda (pl. Scardi) = squama di pesce Scardàri = squamare, ripulire (un pesce) togliendogli i -> scardi (squame). Avìri cazzi-a-scardàri = avere problemi gravi da affrontare Scardillìcchiu = frugoletto, piccolo bambino vivace Scarènza = scadenza Scàriri = 1.superare il termine massimo di validità - 2.scadere, diminuire di pregio, di qualità; perdere credito, considerazione. - 3.arrivare al termine fissato per un adempimento Scarmu (pl. Scarmi) = vedi Scalmo (pl. Scalmi) --> Termini marinareschi Scarmo! = Càspita! Molto bene! Scarparèlla = Scarpàru = artigiano calzolaio Scar..ppàru! = epiteto squalificante per...incapace[forse perchè le scarpe hanno attinenza con i...peri (piedi) "cu rispettu parlànnu!"] Scarpèddru = scalpello - Scarpiddràta = colpo di scalpello Scarpi = scarpe Fari 'i scarpi = fregare qualcuno, più o meno lecitamente Fari scarpùzzi-chi-giùmmi = comportarsi furbescamente in modo subdolo, con fare poco limpido Cu tutt''i scarpi e cosètti! = ironico per indicare l'integralità di un certo evento o modo dell'accadimento. Quasi un senza remissione di causa, senza salvare niente. Scarpinàta = Scarricàri = Scarròzzu = 1. passo carrabile . - 2. scarroccio -> Termini marinareschi Pisca o'-scarrozzu o Pisca o'-ròzzicu--> Termini marinareschi --> scarròzzu Scarruzzàri = (scarruzzàta) Scarsu = povero 'U scarsu comu-po', e 'u riccu comu-vo = Il povero come può e il ricco come vuole Scarsa, ci si' (sei)... macarùra, pirchì? Povera lo sei [per fatto contingente e contro la tua volontà], ma sporca perchè? Scarsu ci fu Diu (Gesù Cristo), e curnutu S. Sulivestru!= espressione consolatoria: in povertà e corna si è in buona compagnia. America-scarsa = America povera (quella del Sud, in contrapposizione ad America-ricca, Usa e Canada) Scartàzzi o Scattàzzi = scartine, carte da gioco senza valore Oli vìnciri ch'i scartazzi! = detto del prepotente che vuole prevalere in ogni situazione Scartiddràri(si) = scardinar(si), sfasciar(si), disarticolar(si) (lett. : il disintegrarsi della -> cartèddra (cesta di vimini). Scaru = scalo, luogo dedicato ad un approdo Scaru-frutta = mercato all'ingrosso di frutta e verdura Scaru-cantèri = scalo d'alagio, dei quali sono dotati i cantieri di costruzione e riparazione di navi di vario tonnellaggio; sono attrezzati con piani di scivolo e argani di trazione per tirare a secco, e varare, gli scafi. Attualmente gli scali per la nautica da diporto si servono di gru di sollevamento. Scaru 'i cantùna =era lo scalo attrezzato per l'attracco degli -> schifàzzi trasportatori di -> cantùna e per compiere le relative operazioni di imbarco e sbarco, nonchè - particolarmente quello d'a' porta e' addri - per il deposito e la custodia dei cantuna ammassati in attesa di essere venduti. Scaru 'i-salina = dove attraccavano e caricavano gli schifazzi di sale, in siti di solito dai bassissimi fondali, ove grezze strutture di fortuna consentivanio lo svolgimento delle relative operazioni sia di attracco che di caricamentio in condizioni quanto mai faticose. [dir. da Di Marzo op.cit] Scarvàcchiu = scarafasggio 'U scarvàcchiu nna' stuppa = lett. Lo scarafaggio nella stoppa (cioè irretito penosamente. Fig. di una persona che si trovi in una situazione difficile ed inestricabile. Scasàri = smuovere dalla propria allocazione, divellere, rimuovere dalla "propria casa". Finalmente, scasàu = Finalmente è uscito, ha abbandonato la propria casa. Scasàri 'u pani = rimuovere, dopo la prima fase di cottura, il pane dal pavimento del forno Scasàri l'àncura = (Termini marinareschi) Spedare, liberare l'àncora dal fondo. --> Scattivàri Scasciàri = 1. sgrassarsi (perdere l'armonica forma del proprio corpo), dilatarsi. 2.(in accezione sportiva) mancare, sbucciare il pallone Scasciàta (sost.) = l'atto e la conseguenza dello sbucciare il pallone, del mancarlo Scasèntula = lombrico di terra usato come esca di scarsa qualità nella pesca Scassapagghiàra o scassapagghiàru = un ladro da quattro soldi, un vagabondo disperato e miserabile. Ladro di covoni di fieno. Scassàtu = 1.detto di cosa: guasto, deteriorato, malridotto. - 2. di persona: esausto, sfinito. - 3 di ragazzo: viziato da troppi -> scassi Scassi (al plurale) = coccole, attenzioni eccessive, moine, manifestazioni d'affetto esagerate e prolungate nel tempo tanto da poter avere effetti negativi nella formazione del carattere del destinatario Scatasciàri = sbottare, abbandonare ogni repressione verbale a scopo liberatorio, sputare il rospo Scattabbotto = oggeggino per bambini, fatto di carta o buste, atto a produrre il rumore di uno scoppio [????] Scattàri = scoppiare, esplodere, gonfiarsi di rabbia, uscire dai gangheri Fetu di morti-scattàti = Puzza di cadaveri decomposti Viri chi ti scatta 'u fèli = ammonimento: Bada che ti scoppia il fiele (per la fatica o per una rabbia eccessiva) Scatta-cugghiùna = indisponente, dispettoso ma in modo subdolo, al contrario dello -> scattùsu che invece è molto attivo nel suo atteggiamento provocatorio ed irritante. Scattiàri = 1.tendere da predatore verso qualcosa o qualche persona , provare a prenderne possesso, a ghermirla. Desiderare fortemente di fare propria qualcosa (o persona) e comportarsi di conseguenza. Intravvedere un vantaggio e cercare di conseguirlo. - 2. scoppiare anche in senso figurato . - 3. buttarsi contro, aggressivamente, avventarsi. Scattiàri 'a rota di Sabella = Puntare ad acquisire la dote di .... Scattiàri pi' l'àmmaru (gambero) = Darsi da fare per conseguire il risultato più desiderabile. Tantu rissi e tantu fici chi a fini lu fici scattiari = Tanto ha detto e tanto ha fatto che alla fine lo ha indotto ad esplodere, a gettarsi contro. Va susìtivi ch'è tardu, addumàtivi 'a cuccìa e si 'un-mi-nni-ràti a mia, 'a pignàta vi scattìa! ( per il 13 dicembre, Santa Lucia).
( Svegliatevi che è tardi,e accendete la pentola per cuocere la cuccia, e se non ne date a me, che vi si possa scoppiare la pentola ! Scattiatùri = soggetto somigliante nei modi di agire ad un animale predatore, sempre pronto a ghermire quanto capiti alla sua portata. Uno che non rinuncia mai. Scattìu = manifestazione straordinaria ed improvvisa, quasi una esplosione, di un qualche fenomeno Scattìu-ri-suli = il momento di maggiore pregnanza dell'insolazione,l'ora più calda, la luce meridiana, che colpisce come uno strale Scattivàri = 1.(transitivo) liberare, trare fuori come -> scasàri - 2.(intransitivo) [da captivus =prigioniero] tirarsi fuori, uscir fuori contro voglia 'Un c'è versu chi voli scattivàri da' tana! = Non c'è modo che voglia uscir fuori dalla tana! Scattùsu = indisponente, dispettoso, urtante Scàusu = scalzo, senza scarpe, a piedi nudi. [Vedi -> 'Mpirùni = con ai piedi le sole calze (-> pirunètta)] Fari 'u viaggiu a' Marònna, scàusu = Andare a far visita alla Madonna da casa propria alla Basilica senza scarpe come segno di devozione o ringraziamento. Scavàri =1. Scavare, togliere materiale da una superficie per creare una buca - 2. Estrarre - 3. Ricercare con impegno in un qualche ambito specifico Scavàrici 'a fossa a qualcunu = Contribuire a rovinare qualcuno - Scavàrisi 'a fossa = Rovinarsi da solo (con le proprie mani). Scavàrisi l'òcchiu = essere colpiti sulla cornea da un colpo estraneo che produce dolore e momentanea difficoltà a vedere. Scavuliàri = cercare a caso, rovistare senza ordine --> Scuffuniàri Scazza = --> Termine marinaresco Scazzìddru = Piccolo di statura - ( Scazzìddri = lumachine) Scècca ('a Scecca) = distorsione dialettale di Chèque = assegno bancario Aspittàri 'a scecca = attendere lo chèque, era quello che facevano gli -> spacasàra, quando, dopo aver venduto ad un grossista le spugne pescate nel corso di una intera campagna di pesca (dicembre-marzo), aspettavano la rimessa del prezzo concordato per poter procedere poi alla spartizione del frutto del loro lavoro secondo le parti spettanti per qualifica (--> astaiòlu, mezzu-astaiòlu, rimaiòlu, mezzu-rimaiòlu, picciòttu-'i-varca ecc.) Sceccu = somaro, asino, ciuco (anche in senso figurato). Diminutivo: sciccarèddru - Derivato: scicchìgno = asinino, epiteto per il maschio che si mostri anatomicamente superdotato Attacca 'u sceccu, 'unni oli 'u patrùni! = Lega l'asino dove vuole il padrone (suggerimento di comportamento opportunistico) Avìri 'u sceccu sutta, e circari ..'u sceccu = Essere a cavallo dell'asino e cercarlo! (Come indicazione del sommo della disattenzione o della stupidità). Oh! Unni semu iùnti ...cu sceccu!? = Oh! ...dove siamo arrivati...con l'asino! [Si sta esagerando!] 'U scecco... consentiva viaggi più lunghi rispetto ..alle camminate a piedi. Ma a tutto ci doveva essere un limite! È nùtili...'u sceccu av'a tràsiri p'a-cura! = È inutile [cercare di fare ragionare chi parla o agisce in modo opposto al buon senso: si perde tempo quando si ha a che fare con chi pretende di fare entrare 'u sceccu in stalla a marcia indietro (dal lato della coda)]. Quannu 'u sceccu 'un moli vìviri, a' vogghia fiscàri! = Quando 'u sceccu non vuole bere, hai voglia fischettare [bisogna rassegnarsi di fronte all'inutilità dei tentativi di fare ragionare un testardo]. 'U sceccu porta 'a pàgghia ..e 'u sceccu si la màngia = [commento ironico rivolto contro chi si riappropria del proprio apporto o che fingendo di partecipare in realtà pensa solo a se stesso]. Casumài, ci 'nfili 'u sceccu carciaràtu = ??? 1. Rincarare il fitto - 2. Non curarsi delle minacce [Dubbi cfr punto 12] Conosciuta la versione "casumai ci manni ù sceccu cacciaratu"= "non ci puoi fare niente" inteso che non hai modo di rivalerti su qualcuno che non ti può risarcire (.suggerita da Filippo Parrinello). 'U Signùri 'un senti anciuli cantari, ora penza scecchi arragghiàri! = Il Signora non da ascolta agli angeli che cantano, immaginate ora scecchi che ragliano! Sceccu ri sènia = Sceccu chi firrìa = Asino addetto a girare la nòria della sènia, (fig.) come dire lavoratore instancabile 'U sceccu r'a Pantiddrarìa = l'asino di Pantelleria, una razza con particolari caratteristiche 'U sceccu, unni cari, s'aìsa = Lett.: l'asino si rialza nel punto dove è caduto. Metafora di incoraggiamento: bisogna ripartire dalla stessa situazione nella quale ci si è venuti a trovare Aràciu..'unni vai c'u sceccu! = Piano.. dove credi di andare con l'asino [cioè, dove credi di poterti spingere con i tuoi mezzi, con le tue qualità o possibilità!]. Aràciu..'unni vai senza sceccu! = Piano.. dove credi di andare senza l'asino [ cioè cosa credi di poter fare senza i mezzi o le qualità necessarie?]. Culùri panza-ri-sceccu = Colore pancia di asino (brutto e indefinibile) Appizzàrici 'u sceccu cu tutti-i-carrùbba = come perdere capra e cavolo, cioè rimetterci tutto Arrivàu 'u sceccu o' fùnnaco! = È arrivato 'u sceccu al fondaco! Critica e rimprovero sferzante rivolto a chi arrivando, in un posto qualsiasi, non si curi di rivolgere un saluto a coloro che erano già presenti. Pàriri 'u sceccu-'nchiajàtu = sembrare, somigliare ad uno sceccu pieno di piaghe = detto generalmente al ragazzino rientrato in casa piuttosto malconcio dopo i giochi e le liti Quantu dannu fa un minchiùni/ mancu 'u sceccu n'on-jardìnu! Cû di sceccu fa cavaddru, 'u primu càuciu è so' = Chi tratta uno sceccu come fosse un cavallo beccherà il primo calcio! [Chi benefica un ingrato....]. Niculàu, Niculàu, quattru scecchi s'ammuccàu, e pi'-'nna-cura s'affucàu = Nicola, Nicola quattro scecchi ha ingoiato e per colpa di una coda si è soffocato! [Fai, fai e poi per un dettaglio non curato a sufficienza tutto fallisce]. Schera = schera, squadra, masnada, equipe, gruppo, banda 'A schera 'i Ron-Tricu = con riferimento alla schiera di paladini dell' Òpira 'e Pupi, la schiera di Don Drigo, ad indicare scherzosamente un gruppo di ragazzi baldamente provocatori Schetta e Schettu = nubile e celibe Schetta-arraggiàta = zitella inacidita Schetta, 'un t'appi, ma maritàta, t'appi ..abbasta chi t'appi, e comu t'appi t'appi! = Da signorina non ti ho avuta, da maritata ti ho avuta. Basta che ti ho avuta e come ti ho avuta ti ho avuta! Schicchiàri = 1.scheggiare, graffiare, danneggiare, rompere- 2. rompere la cresta - 3. deflorare Va-scicchiariccìlla a Vitticchiu = Invito offensivo e irridente rivolto a chi profferisce minacce velleitarie. Vai a far danno[quel particolare danno] a Vittìcchio (burattino) perchè di più non puoi osare. Schicchiàta = detto spregiativamente di donna deflorata e per tanto ritenuta non rispettabile Schicchiàto = detto di uomo senza principi e irrispettoso di ogni limite Sch(r)idditàri = screditare, non dare credito, mettere in dubbio una asserzione altrui Ma picchì m'ha' schridditàri ? =1. Per quale motivo non vuoi credermi? - 2. Perchè vuoi farmi perdere credito presso altri? Schifazzàru = l'uomo che conduce lo --> schifàzzu Schifàzzu = barcone a vela latina con ponte, di 12 tonnellate di stazza (randa al terzo e pilaccuni (fiocco o vela prodiera)] impiegato lungo il -> canali ri mezzu per il trasporto merci, particolarmente sali e cantuna, dalle ottime qualità marinare, condotta di norma da un solo uomo chiamato schifazzàru [Etimologia: dal longobardo skif -> schifo ( barca)].
."Salvare lo schifàzzu" . Schiffaràtu = chi è senza chi-fari, cioè al momento libero da una qualche occupazione al contrario di chi invece, avendocela, è nchiffaràtu. Non implica necessariamente il concetto di disoccupato. Schifìa = schifezza, ciò che viene rifiutato per aver perso le sue caratteristiche originale, necessarie ed attese. Schifiàri = provare schifo per qualcosa o qualcuno. Riprendere, rimproverare aspramente e spregiativamente qualcuno che in questo modo viene e diviene schifiàtu. Schifiàtu (p.p. di schifiàre) = chi per il suo comportamento, per il suo modo di fare spregevole viene aborrito e disprezzato. Riferito a cosa: ciò che ha provocato disgusto, nausea, repellenza. Schifìu = ciò che viene rifiutato, rigettato per aver assunto caratteristiche e tenuto comportamenti inaccettabili. Reietto, rifiuto. La negazione dell'essenza che si presumeva dovesse esprimere. Schifìu di l'òmini = Rifiuto della società degli uomini, non degno di appartenere al genere umano Finìri a schifìu = Finire malamente, nel modo peggiore, a malo modo. Schifiùsu = tipo intrattabile, dal pessimo carattere, sleale, capaci di ogni cattiva azione Schifitùsu = schifiltoso, chi ha gusti difficili e che di tutto si schifa facilmente, esigente Schima = scriminatura, riga dei capelli Schimbèci o schimbèsci = obliquo, a sgembo (--> sghilèsciu). Schimintàri o Schipintàri = spremere una piaga o una pustola sino a farla esplodere e a fare uscire il pus Schimintàrici 'u canfùgghiu (foruncolo) = Figurato: mettere in campo un argomento dolente per l'interlocutore al fine di valutarne la reazione e in certa misura di inibirlo indebolendo le sue argomentazioni. Volendo si tratta di una provocazione. Schina = schiena, colonna vertebrale Travàgghiu ri schina = lavoro pesante da farsi basandosi sulla forza fisica Schippiùni o Schirpiùni = (non lo scorpiòne velenoso chiamato -> suffìziu) ma il geco dei muri, inoffensivo, utile e simpatico Schitti o Scritti = tipo di reti da pesca. Termini marinareschi --> lacciàra Schittu-schittu (agg.) = scritto-scritto, giustu-giustu, cioè di quantità appena sufficiente, non oltre il dovuto, come programmato, senza eccessi Schizzu = 1. abbozzo di un disegno - 2. piccola parte di un qualcosa, saggio Sciàbbacca = schiacciata di pane, focaccia. In senso figurato: donna corpulenta, più larga che alta. Sciàbica = ---> Termini marinareschi Sciabicùni = --> Termini marinareschi Sciàcqua-lattùchi = scialacquatore, mai bucate, spendaccione stupido Sciacquàri = lavare, pulire con acqua Sciacquàrisi la 'ucca = 1.dire male di qualcuno, sparlare senza ritegno e con soddisfazione di qualcuno - 2. atto necessario da farsi dopo aver usato un linguaggio colorito, non forbito o come premessa per poter occuparsi di un certo argomento o di una data persona. Sciacquàto = detto di persona bene in salute Fìmmina beddra-sciacquata = donna formosa, appariscente Scialàri = godere con generale e grande soddisfazione specie in compagnia Òriri a-scialacòri = godere a scialacuore, trovarsi in una situazione di goduria collettiva e illimitata, senza inibizioni Scialarisìlla = vivere beatamente e senza pensieri Sciambillètti = lett. ciambelline, cosi detti i savoiardi Sciampagnàta = gita generalmente in campagna con divertimento di mangiare e bere assicurato Sciampagnùni = persona estroversa che si esplica in allegra compagnia 'I rinàri d'u sparagnatùri si li mangia 'u sciampagniùni = I soldi del risparmiatore (avaro) se li mangia (gode) lo scialacquatore (prodigo). Sciancàtu = che ha l'anca difettosa, rotta o guasta, e pertanto ha una camminata anomala e caratteristica Sciappèddra = piastra, di solito di marmo, ma talvolta anche di metallo o legno, usata a scopo ludico per il lancio a scivolo su superfici lisce di terreno o di un tavolo apposito, lungo e dai bordi rialzati Iucàri e' sciappèddri Sciàri = -> Siàri Sciarlòtta = confezione di gelato compresso manualmente tra due ostie non biscottate dal gelataio ambulante con una apposita macchinetta a stantuffo. Aveva forma cilindrica o parallelepipeda.[Tempo dopo venne fuori il "cono" e lo slogan "Quanto è bello, quanto è buono, il gelato con il cono"]. Sciarra = lite, zuffa, contrasto, contesa 'A sciàrra 'e-hatti! = lett. la zuffa tra gatti. Fig. la lite di tutti contro tutti, in una confusione totale. 'A sciàrra è p'a cùtra! = Lett.: La lite è per la coperta (che ciascuno tira verso il proprio lato)! - In altro contesto indica una contesa di natura economica ed è simboleggiata dai contrasti nascenti in occasione degli accordi sul corredo nuziale da dotare alla sposa o nelle spartizioni ereditarie. Chiaro che nell'espressione il termine "cutra" ha cifra antonomastica. Fari 'a sciarra = quando due o più soggetti si "sciarrìanu" cioè vengono alle mani Sciarrèru = litigioso, aggressivo, facile a passare alle vie di fatto, disponibile ad esasperare le situazioni Sciarriàrisi = 1. venire alle mani - 2. interrompere ogni rapporto umano con qualcuno, litigare Sciàssi = (francesismo da chasse) antica tenuta femminile delle dame a cavallo 'U sciàssi chi màzzari = Ironico: per evitare che il vento sollevasse l'orlo inferiore della gonna con conseguente esposizione delle putenda si usava zavorrarlo con dei piombini (icasticamente indicati come "màzzari"). Il detto era usato come sferzante risposta a chi chiedeva consiglio su come abbigliarsi per una circostanza ritenuta importante.[(D: Chi mi mettu? - R: Mèttiti u sciàssi chi màzzari!) Suggerimento di Achille De Sanctis RG]. Lo stesso vale per --> 'u scimìssi (chemise, camicia). Sciavata =Focaccia, schiacciata di pane come -> sciabbàcca. Pizza semplice e dalle origini antichissime dagli ingredienti contrastanti (olio extra vergine d’oliva, pecorino, origano e zucchero, talvolta anche acciughe) si presente bene sia come antipasto che come dolce a fine pasto. Da non confondere con il -> cabbuciu, focaccia con lo zucchero, olio, origano. Sciavèriu = Saverio Personaggio da bozzetto: 1. sciancato integrale - 2. di laconica atarassia, serafico 1. Si putìssi-vìriri, a Sciavèriu cùrriri! (il che, date le caratteristiche del personaggio, se si verificasse sarebbe davvero eclatante). 2. A letto, ammalato, al medico che gli chiese: " Sciavèriu, comu sì? rispose: "Longhu-longhu (lungo-disteso) - "E 'a testa?" "Tunna-tunna". Sciccarèddru = diminutivo di -> sceccu, somarello Scicchìgno = Derivato da -> sceccu.= asinino. Epiteto per il maschio che si mostri anatomicamente superdotato. Scìddra = -> ascìddra (ascella). Sciddricàri = scivolare, sdrucciolare 'Unni ci chiòvi, si scìddrica = 1.Come avviso di allerta: dove piove si scivola! - 2. detto proverbiale di chi, avendo fortuna negli affari, vede ritornagli tutto a proprio vantaggio. Sciddricàta = l'azione dello sciddricàre, dello scivolare. Scivolata più o meno lenta e controllata. Sciddricùni = scivolata, scivolone, caduta improvvisa e significativa (anche in senso metaforico) Sciddricùsu = scivoloso Scilliràtu = scellerato, empio, senza coscienza Scilòccu = scirocco. Punto sud-est dell'orizzonte e vento caldo da sud-est come indicato nella rosa dei venti Cu scilòccu, simìna; cu tramuntana, no! Sciluccàta = persistente spirare dello scirocco Sciluccàtu = stupido,come istupidito da un persistente spirare dello scirocco. Scilucchìtti o Scilucchìttu = vento leggero e transitorio proveniente da sud-est tendente in tempi brevi a -> scìnniri diventando cos' scilòccu dichiaratu oppure a sparire quindi ad -> abbunazzàri. 'Un c'è fimmina senza-stìcchiu, comu 'un c'è quinta senza-scilòccu! [per comune esperienza lo scirocco accompagna sempre la quinta luna cioà la luna piena]. Scìmia = scimmia Scimiàri = l'imitare, tenero ed infantile, le mossettine delle scimmiette , nelle prime fasi del corteggiamento amoroso . --> alliccàri Scimiùni = scimmione 'u Scimìssi = francesismo da chemise/camicia. Quell'antica vestaglia o camicia femminile da notte. Usato ironicamente come nel caso di -> 'u sciàssi. Scìnniri = scendere, anche in senso figurato. In marina, riferito al vento, indica l'aumento più o meno improvviso dela sua 'intensità. Cù accatta, acchiàna; e cù vinni, scinni. (Chi compra sale; chi vende, quasi sempre per necessità, scende. Si intende nella scala sociale). 'U ventu fa scinni-scinni = Detto con preoccupazione, se si è in mare, costatando il rapido peggioramento delle condizioni meteo. Acchianàri o scìnniri a Trapani = venire a Trapani, a seconda dal luogo di partenza. 'A strata chi acchiàna e 'a strada chi scinni è 'a stessa strata (da Empedocle) Scinnùta = 1.discesa (come controcanto della -> acchianàta = salita) - 2. decadimento di fortuna o pregio 'A scinnùta, ogni Santu aiùta! = In discesa, ogni Santo aiùta ( Equivale all'espressione: soccorrere il vincitore) Quantu su' l'acchianàti, tanti su' 'i scinnùti = Quante sono le salite, tante sono le discese. 'A scinnùta r'a Cruci = la discesa del Crocefisso, il Venerdì Santo, nella chiesa di Santa Maria del Gesù col distacco del Cristo dalla croce e la sua deposizione nel sepolcro realizzabili grazie alla mobilità delle braccia del Cristo. 'A scinnùta = la discesa dei Gruppi dei Misteri dalla loro nicchia operata secondo un certo ordine i venerdì precedenti la Settimana Santa (vènnari ri scinnùta). Vedi Dizionario della Processione dei Misteri. Càriri scannalìa a scìnniri = cadere disabitua a scendere, una volta che si è preso un abrivio... Acchianàri e scìnniri scali ri tribbunali = Perdere tempo inutilmente appresso a - > camurrii o avere guai con la legge Fari scìnniri tutti i Santi ru Pararìsu = bestemmiare in modo incontenibile Fari tutta 'na scinnùta = decadere improvvisamente e rapidamente sul piano sociale o anche sul piano fisico Scinnùtu ru Munti = Sceso dal Monte (San Giuliano, Erice) e, come tale, campanilisticamente ritenuto stupido e bifolco per antonomasia. Sciògghiri = sciogliere, liberare [p.p. sciotu o scioltu o sciugghiùtu] Sciògghiri 'a lingua = imparare a parlare Lingua sciòta = avere parlantina, essere lesto a dire, parlare Scioperàtu (agg.) = soggetto indisciplinato, nulla facente, poco di buono Scippàri = -> Ascippàri Scippi-sciànni = per alterazione dell'inglese "ship-chandler" = fornitore navale. Sciràri = strappare, lacerare Sciràtu = male in arnese, lacero, dimesso 'U cani muzzica sempri o' sciràtu = Lett.: il cane morde chi si mostra malconcio, cioè il prepotente aggredisce facilmente chi ha l'aria dimessa Sciratùri = profittatore, rapace, arraffone Sciri = --> Nèsciri = uscire Sciti, su-mastru, ch'a putìa è mia! = Iron.: Uscite, sor-mastro, perchè ora la bottega è mia! [Come esito di"Trasìu c'a lisinèddra e s'infilàu c'u lisinùni"]. L'opera dell'infiltrato è compiuta.
La varietà rosso-chiaro-vivo chiamata -> cipùddra può raggiungere dimensioni maggiori delle altre (anche 50 cm.). Vedi -> Termini marinareschi Si' tuttu testa, comu 'u scòrfanu = Ironico: Sei tutto testa, come lo scorfano. É nùtili chi ti senti scòrfanu: 'un si' pisci pi fari cùscusu = Dichiarazione di ridimensionamento: É inutile che ti atteggi, che ti dai arie. Non sei all'altezza della tua presunzione. Scòrnu = grave umiliazione inflitta o subita con disprezzo generalmente come conseguenza di un insuccesso Scòtiri = scuotere, agitare - (Riflessivo:levarsi di dosso, riprendersi da uno stato di abbattimento) Scrìviri = scrivere Assa scrivi, Nutàru! = Lett.: Ossìa (Vostra signoria) scriva pure, Notaio! Dovrebbe esprimere l'autorizzazione data dalle parti o dal testore per la stesura del testo scritto di un atto. In realtà sottintende una riserva mentale ed è recepita normalmente, con popolare sarcasmo, in senso negativo per fustigare in genere la malafede contrattuale. Ma chi scrivi...senz'occhiàli!? = Ma che stupidaggini stai scrivendo!? Scrivici: carni-'i-porcu! = Significa: scordatelo! Considera definitiva una certa perdita [come per l'irrevocabile divieto dell'utilizzazione della carne di porco conseguente al dominio arabo in Sicilia]. Soccu c'è scrittu, lèggiri si 'oli! = Ciò che è scritto, si vuole (è consuetudine) leggere! = Cioè quello che è scritto permane immutabile [scripta manent]. Senza sapìri né lèggiri né scriviri! = Significa: senza rifletterci sopra, senza frapporre tempo in mezzo, d'impeto, senza impegnare, qualora ce ne fosse la propria scienza. Non ha niente a spartire con il significato letterale. Scriviri a peri-di-addrìna = scrivere a piede di gallina, cioè con una grafia molto poco leggibile. Ìrisi a scriviri = andare a chiedere le pubblicazioni matrimoniali al Comune o in parrocchia Comu mi virìti, mi scrivìti = Dichiarazione di chi è, ed ha, solo quello che mostra. Scrupuliàrisi ( arcaico Scupuliàrisi) = manifestare degli scrupoli, un ritegno notevole anche eccessivo al cospetto di determinati argomenti specie se sessuali. Vedi -> avìri 'u mussu-strittu Scrùsciri = -> Scùsciri Scrùsciu = -> Scùsciu Scù = onomatopea 'Un nìssi: nè scù, nnè passa drà = Cioè non ha detto nulla (con ciò lasciando deluso o risentito l'interlocutore così ignorato). Scucchiàri = staccare, separare, dividere le cose accoppiate cioè la -> cùcchia (coppia) Scùcchiu = pretesto, occasione. moina Livàri 'u scùcchiu = fare quanto necessario ed opportuno per evitare di offrire una occasione propizia o comunque un pretesto d'interferire in una data situazione Scucciàri = sganciare, separare (nel senso opposto a 'ncucciàri) [vedi pure -> scurciàri]. Scucciàri 'u pisci dall'amu. Scucciàri dui chi s' appizzàru. = Sganciare il pesce dal gancio dell'amo. Separare due persone che stanno azzuffando corpo a corpo. Fari 'ncòccia-e-scòccia =Avere fortuna a pesca per cui si ha una sequenza abbastanza prolungata di catture di pesci e conseguenti sganciamenti dall'amo, quasi come cioè se il pesce impiegasse meno tempo ad abboccare che ad essere sganciato dall'amo. Scuccìddri o Scurciddri = battute spiritose più o meno azzeccate e gradevoli Chìssu n'avi scuccìddri! = Costui ne ha di uscite spiritose Scucìvulu = 1.detto di cibo: di difficile cottura - 2.:in senso figurato: soggetto poco malleabile, scontroso, non disponibile. Di significato opposto a: -> cucìvulu Scucuzzàri o Scucucciàri = togliere il _> cucùcciu, cioè il sopracolmo, il sovrappiù. Troncare, mozzare Scucuzzàtu = chi non ha capelli in testa per esserseli fatto radere a zero Scuddratùra =1. scollatura, apertura nella parte superiore dell'abito sul collo e sul petto. - 2. Punto in cui due cose incollate si staccano. Scuffarisìlla = andarsene alla chetichella, svignarsela. Come --> sghignarisìlla o squaghiarisìlla. Scuffuniamèntu = l'atto, l'azione, la conseguenza dello scuffuniàri Scuffuniàri = rovistare in un cassetto o comunque in una cavità, magari con un oggetto appuntito, senza ordine e delicatezza , rimestando pesantemente -> Scavuliàri Scugghiàri = sbottonare, aprire un indumento. Al contrario -> 'ncugghiàri Scugnàri (trans. e intrans.) = allontanare; allontanarsi. Al contrario: -> 'ncugnàri [in relazione alla azione del cugno (cuneo) che a seconda che venga infilato o estratto allontana o avvicina gli elementi sui quali agisce]. Sculanèrvu = appellativo oltraggioso, epiteto, riservato agli studenti (da chi non lo era).Letteralmente: scula nervu, cioè asciuga nerbo, scudiscio ricavato dal pene essiccato del bue, classicamente avvolto a spirale e tenuto a bagno per mantenerne una certa elasticità. Si sa. Gli studenti sono sempre stati deboli di -> carìna (colonna vertebrale), turbolenti e maleducati e quindi bisognosi e meritevoli di appropriati trattamenti correttivi (cure). Sculapasta = colapasta, colabrodo da cucina Scularèddru = Scolaretto, scolaro giovanissimo Sculàri = scolare, sgocciolare Sculu = 1.scolo, gocciolio. - 2. blenorragia, mal francese -> 'nfrancisàtu Scuma = 1.schiuma - 2.(fig.) la parte più delicata, nobile, significativa di una qualche cosa Scuma-ri-mari = schiuma di mare (intesa sia come biancore delle onde che come sale pregiato) Lassàri a unu c'a scuma 'n mucca = picchiare qualcuno pesantemente sino a lasciarlo con la schiuma alla bocca Cu la scuma a la 'ucca = 1.dicesi di chi è spossato per una faticata estrema - 2. dicesi anche di chi è fortemente adirato Scumalòra = schiumaiola, paletta con buchi usata in cucina per togliere la schiuma Scuminica o scumunica = 1.scomunica, pena del reietto dalla comunità dei credenti (o da qualsiasi altra comunità) - 2. sfortuna, disgrazia, scalogna Avìri 'a scuminica ri supra = essere costantemente perseguitato dalla mala sorte. Detta di colui al quale le cose vanno solitamente di traverso. Scuminicàtu = scomunicato, iniquo, poco di buono (usato generalmente in tono affettuoso, non ingiurioso ma quasi di sottintesa ed affettuosa invidia). Fàcci di scuminicàtu = detto di chi, al di là di eventuali difetti fisici, lascia intravvedere nel suo atteggiamento una cattiva e pericolosa predisposizione a comportamenti negativi. Scummègna = senso di solidarietà, di appartenenza ad una collettività, spirito di gruppo, cameratismo Nèsciri di scummègna = rifiutarsi di aderire ad un impegno sentito come comune da una collettività, negarsi alla solidarietà di gruppo, disertare da un impegno assunto da una comunità come doveroso Scummèttiri = 1. scommettere, fare una scommessa - 2. provocare, mettere alla prova - 3. seminare discordia --> Scuncicàri Scummigghiàri = 1.scoprire, smascherare, svelare (al contrario di -> Cummigghiàri = coprire). Vedi pure -> scuppunàri nel senso di togliere la coperta a qualcuno. - 2. --> Termini marinareschi Scummigghiàri l'altarìni = svelare gli altrui segreti Scumminàri = scombinare, mandare a monte, confondere, far fallire, scombussolare. Scumminàtu = confuso, disordinato, strano, sconclusionato, scombussolato. Scummuniàri = sconfezionare, aprire un involto cartaceo, svolgere (il contrario di -> agghiummuniàri = avvolgere) Scummiràri = scomodare, importunare, disturbare (conferendo importanza allo scummiràtu) Scummiràrisi = scomodarsi, prestarsi a fare un certo favore, disturbarsi dandosi importanza. Scummìssa = scommessa, patto che si debba vincere o perdere a determinate condizioni con il perdente che paga una prestabilita posta al vincente Scummìssa chi lu fazzu! = Scommettiamo che lo faccio! [sfida]. Scumparàri o Scumparàrisi = litigare, rompere o interrompere i rapporti personali con il "compàre" o genericamente con una persona amica Scumpiacìri = scompiacere, dispiacersi, non prestarsi a fare qualcosa per favorire (al contrario di --> Cumpicìri), agire contro voglia (ed essere, sentirsi quindi scumpiaciùtu). Scuna = veliero ---> Termini marinareschi Scunchiùriri = sconcludere, rompere un patto, un contratto, venire meno ad una intesa. (Al contrario --> conchiùriri = arrivare ad un accordo). 'Stu matrimoniu si scunchiurìu = Questo matrimonio, questo patto nuziale, è saltato. non è andato alla prevista conclusione.[I ziti si lassàru. Scuncicàri =1. molestare, disturbare, provocare per mettere alla prova, dare fastidio deliberatament - 2., tentare un approccio amoroso Scuncicàri 'u cani chi dormi = (figurato) mettere in campo imprudentemente un discorso su un argomento spinoso quiescente Va' scòncica a to' soru! = Vai a tentare (o dar fastidio) a tua sorella! (cioè lascia perdere) [Non esclusivamente detto in opposizione ad un tentativo di approccio amoroso rivolto a se stessi o ad un proprio parente intimo]. Scuncichèru = molestatore, disturbatore, chi si diverte a dare fastidio agli altri Scunsàri o Scunzàri =1. guastare, disordinare, togliere la "consa" (nel senso di acconciatura, riparazione, coordinamento), l'opposto di --> cunsari o scunzàri cioè aggiustare. Scunsàri 'u lettu (disfare), 'a tàula (sparecchiare). - 2.Alterare le regole del gioco.(Fàri 'u scònsa-iòcu). - 3. Danneggiare anche contro la propria volontà o per mancanza di professionalità (Mastru-scònsa). Scunsàri n'altari pi' cunzàrini n'àutru = fare un debito per pagarne un altro [interpretazione: ciò che precede il cadere dalla padella alla brace] Scunsèntiri = dare segni di cedimento.Risentirechiaramente le conseguenze di una qualche azione, accadimento. Scunsigliàri = dare un consiglio in opposizione, consigliare contrariamente. Da cui: scunsighiàtu = 1.dissuaso - 2. incapace di consiglio Scuntèntu = 1.( sost.) Mala contentezza, insoddisfazione, scontentezza - 2. (agg.) scontento, non contento, non soddisfatto, non contentato Scuntintàri = Rendere scontento, non accontentare, non aderire ad una richiesta o pretesa Scuntintizza = scontentezza, scontento Scuntorcimentu = lo scontorcere, contorcere violentemente per esempio la bocca per dimostrare disaccordo Scuntòrciri = storcere, scontorcere - In modo riflessivo: scuntòrcisi = scontorcere le proprie membra per esempio per dolore Scuntrafàttu = contraffatto, deformato Scuntu = sconto, riduzione di prezzo accordata ad un acquirente o ad un debitore Scunucchiàri = 1.togliere dalla conocchia, rompere, fracassare.(anche in senso riflessivo) - 2. Dislogarsi la giuntura delle ossa Scunucchiàtu = 1. fracassato, rotto, indebolito, languido - 2.senza tutte le rotelle a posto, sconclusionato. Scunvinìri = 1.sconvenire, non essere conveniente - 2.non essere d'accordo, dissentire Scupa = 1.scopa, ramazza, granata - 2. un gioco con le carte e il particolare caso in cui un giocatore, con una giocata singola, raccoglie tutte le carte che si trovano sul tavolo. In questo caso realizza una scopa che, da sola, vale un punto. Scupa nova = detto di chi appena arrivato vuole miracol mostrare . Ma poi... si acquieta. Ogni scupa nova fa scùsciu = ogni novità si fa inizialmente notare Scupa r'aùstu = scopa per l'agosto, cioè per le grandi pulizie (metaf.: lo spogliare la casa e vendere il vendibile per impellente necessità). Mèttisi sutta scupa = esporsi ad una situazione svantaggiosa (metafora tratta dal gioco delle carte detto"scopa"). Scupa e ziti, pi' tri iòrna sunnu boni = Scope e fidanzate vanno bene per tre giorni. Poi, passata la novità, vengono a noia e si sciupano. Scupa-stràti = spazzino, netturbino, operatore ecologico. Pigghiàri a scupàti = cacciare via a forza di colpi di scopa Scupamàri = --> Termini marinareschi Scupètta =fucile. schioppo. Da cui scupittàta = fucilata, schioppettata 'Oi fari-retta? Accàtta catina, rilòggiu e scupètta! = Vuoi fare debiti? Compra catena, orologio e scopetta! Pigghiàri a scupittàti = accogliere, fare a schioppettate, a fucilate. Scupìtta = spazzola. Da cui scupittiàta = spazzolata e scupittiàri = pulire con la scupìtta Scupittùni = °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°*************************** Scuppànte = chi arriva a scoppo cioè in modo inatteso o chi si dimostra inaspettatamente reattivo, provocatorio Rispùnniri scuppanti (participio avverbiale da scuppàri) rispondere in modo sgarbato, risentito, aggressivo Scuppàri = A (intransitivo) 1. cadere a scoppu (di peso) dall'alto, andare a sbattere con violenza - 2. arrivare, piombare, presentarsi inaspettatamente in un posto o ad una riunione - B (transitivo) 1.togliere dal coppu cioè sconfezionare -
A. Ittàrisi a scoppu (buttarsi volontariamente di peso).
B. Scuppàri fora = mettere energicamente qualcuno alla porta, escludere qualcuno con decisione da una situazione Scuppulàri = (transitivo) togliere la coppola, il berretto (in senso lato), col significato figurato di scollarsi, staccarsi dalla base a cui aderiva quasi a cappello - 2 (riflessivo) scuppulàrisi = salutare togliendosi il copricapo Scuppulàri milingiàni = sarcasticamente per indicare e definire una attività evanescente o che si intende snobbare Nun ci scuppulari a coppula ra minchia = Invito assertivo a smettila di dare fastidio Scuppulàta = l'atto di salutare togliendosi il cappello dalla testa come dimostrazione di sottomissione o di sentita approvazione Scuppulùni = una -> scòppola decisamente violenta Scuppunàri = scoprire, togliere il coppo o coperchio (opposto di accuppunàri = coprire); anche nel senso di togliere la coperta a qualcuno come
-> scummigghiàri Scupuliàrisi = --> Scrupuliàisi Scuràri = 1. il calare della sera, far buio. - 2. passare la nottata, restare a dormire da qualche parte. [3. scoraggiare] a' scuratèddra = all'imbrunire a' la scuràta = alla fine del giorno (si potranno fare i conti reali). Come invito a non essere precipitosi nell'esprimere un parere o nel credere conclusa anzitempo una vicenda Agghiòrna e scura = si fa giorno e si fa sera....[il tempo passa e.... ( non cambia niente)]. Scurciàri = 1. scorticare, scrostare, graffiare, togliere la scorza [vedi pure -> scucciàri] - 2. --> Termini marinareschi Scurciàtu = --> Termini marinareschi Scurciddri = -> Scuccìddri Scurdùsu = chi tende facilmente a dimenticare, smemorato Scurfanèddru = (lemma arcaioco di urfanèddru) orfanello Scurmu = sgombro o scombro o maccarello (pesce azzurro) Scurmi lardiàti = cotti arrosto o in padella spruzzando olio, aceto o limone, con sale, aglio, origano. pepe ecc Va' lardìali 'i scurmi! = invito perentorio del pescivendolo ambulate Scurnàrisi = scornarsi, prendersi a cornate, essere in contrasto, in posizioni contrapposte. di scontro Tra iddri, 'un si scòrnanu! = Tra di loro[appartenenti alla tessa famiglia o clan] non si scontrano, non si scornano, non si fanno i dispetti o la guerra Scursunàru o Scussunàru = scontroso, uno che non gradisce e non accetta moine e carezze. Al contrario di chi è --> sanu-sanu che invece non ne fa ma non ne rifiuta. Scursunèra o Scussunèra = gelato-granita (sherbet) preparata dal -> gelatèri che faceva prima ruotare a mano un secchiello di zinco (contenente gli ingredienti: infuso zuccherato di gelsomino oppure limone, cannella, fragola, mandorla, caffè) annegato in una tinozza di legno[->puzzettu] contenente una mistura di ghiaccio e sale [miscela eutettica che determinava il congelamento degli ingredienti per sottrazione di calore] e poi tramite -> scuffuniamèntu raccoglieva con una pala di legno il prodotto che a differenza della -> rattata, non presentava grumi di ghiaccio. Scuru (sostantivo) = buio, oscurità notturna. mancanza di luce Chiù scuru di mezzannòtti 'un po'- fari! = Peggio di come si sono messe le cose non è possibile che vadano ancora (cioè è stao raggiunto l'acme) (D'altronde: dopu mezzannotti veni a' agghiurnàri).[ Anche se: Al peggio non c'è fine]. Va' sciògghi 'sta crapa, cu 'stu scùru = Cioè la cosa è troppo complicata e di difficile soluzione. Chi sàcciu, chi vìu, cu stu-scuru? = Che ne so, che vedo, con questo buio? (Quando si intende lasciare intravvedere un qualche dubbio, sospetto di in avvenimento prossimo ed incerto nel suo esito e nelle sue motivazioni). Fattu a lu scuru = lo si dice di figlio concepito in modo non legittimo Éssiri a lu scuru di 'na cosa = non essere al corrente, non saperne niente Scurùbbiu = oscurità appena accennata, incipiente. Fase finale del crepuscolo. Scurzàri = scorciare, ridurre, suddividere Scurzàri 'un servìizu = fare parte di un lavoro per rendere meno gravoso il suo successivo completamento; dividerlo con altri.
[era la frase che con voce cavernosa pronunciava il narratore per ambientare ed introdurre l'arrivo del drago allo scopo di attrarre l'attenzione dei piccoli ascoltatori che ne venivano terrorizzati]. Senza = senza Senza mangiàrini, né bìviri =(senza mangiarne né berne) per indicare di essere stato coinvolto in una determinata situazione pur essendo senza colpa né aver ricevuto vantaggio Senza né-chi né-comu = senza alcuna ragione o movente Senza sapìri né lèggiri, né scrìviri! =(Letteralmente: Senza sapere né leggere né scrivere)Fig.: Senza pensarci sopra, senza riflettere, d'impulso Senza mai Diu! = 1. Mai e poi mai!Assolutamente no!- 2. mi auguro che ciò non accada mai! Spero che Dio non permetterà mai! - 3.(per chiamare Dio a testimonianza o a protezione). [con valore privativo di "non ancora" davanti a participio passato]: 'U lettu è senza-cunzatu = il letto non è ancora riordinato [con valore assoluto, riferito agli attributi virili]: Chistu è senza, comu ron-Camillu! Seppi = diminutivo di Giuseppe generalmente usato in riferimento a mastri artigiani Seri = siero caldo della ricotta. È detto -> zabbina se contiene residue parti di ricotta Sèriri = stare a far niente, essere ozioso, star seduto inoperoso Seri, seri/ch'a beddra-vintùra veni = Stai pur senza far niente e fiducioso: la buona fortuna verrà! Cù camìna allìcca, cù seri sicca! = [A addrìna chi camina, s'arritìra c'a bozza china] Chi si da da fare finisce sempre con il conseguire un vantaggio Sèriri 'n-pizzu = sedere in punta, all'estremità di un banco = fig.: essere suscettibile, non stare a un minimo scherzo, offendersi con eccessiva facilità Serisso = Vedi in Personaggi e i Salìssimu Sèrpi = serpe, biscia, lucertola e comunque animale strisciante I cosi longhi addiventanu sèrpi = Fig. Suggerimento di non portare a lungo certe discussioni che altrimenti si incattiviscono Fari nèsciri la serpi di la tana = mettere in chiaro, costringere qualcuno a rivelare le proprie intenzioni Scacciari serpi cu li nàtichi = detto, per derisione, di chi è pigro, infingardo Cu' nutrìca 'a serpi 'n-senu, è pagatu di vilenu = chi nutre una serpe in seno è ripagato col veleno (contrappunto per chi benefica un ingrato) Serra =1. sega - 2. pesce predatore --> Termini marinareschi Serratùra o Sirratùra = segatura (l'insieme dei minuti frammenti) prodotta come conseguenza della sirràta del legno. [L'isofono sistema di chiusura delle porte, in trapanese, si chiama --> tuppa]. Serva-ri-Diu!= espressione ironica, detta con intenzioni offensive, per prostituta Sèrviri = servire, essere utile a una cosa, ad una funzione. Mi servi pi' caminàta, pi'-mparamèntu = Mi serve come allenamento (non avendo sortito effetto più utlile); mi è servito per lezione Setti = sette Fari setti-mèu! = arraffare, prendere tutto. Nel gioco delle carte accompagna il gesto di incameramento di tutto il premio da parte del giocatore cui è toccato il settebello (sette di denari o altra carta se diversamente convenuto). Setti-frati cu'na.birrìtta e setti-sòru c'un-muscalòru = (Sette fratelli ed un solo berretto, sette sorelle con un solo ventaglio) Serve a definire una situazione di assoluta insifficienza e inadeguatezza. Sfaiddriàri o Spaiddriàri = fari faìddri, cioè emettere faville da parte di una fiamma. (Non risulta usato in senso figurato come per indicare persona che compie un exploit). Sfalliri o spallìri = fallire, sfumare, venir meno Sfasciàtu o Spasciàtu = rotto, guasto, sfasciato, distrutto Sfasciùmi =1. sfasciume, ammasso di rottami, ciò che resta di inutilizzabile di una qualsiasi cosa - 2. Persona sfiorita Sfattu =1. sfatto, disfatto - 2. molto stanco - 3.grasso e cascante - 4.troppo cotto Sfasulàtu o Spasulàtu = trasandato, disordinato, male in arnese, spiantato, senza il becco di un quattrino. Come --> sbullunàtu: inconcludente Sfàusu o Spàusu = fuori simmetria, non coincidente, sbieco, obliquo, sghembo Sfilatùra = distrazione muscolare Sfilatùri = strumento di legno per avvolgervi sopra il filo: fuso Sfilazzàri(si) = il separare o separarsi dei fili più esterni dal bordo del taglio di un tessuto Sfìncia o Spìncia (plurale: Sfingi o Spingi) = sfinciàru, sfinciàta, sfinciùsu Sfinciùni = focaccia gonfia per abbondante lievitazione Sfinùtu = eccessivamente stanco, sfinito Sf(r)inzàri o Spinzàri = ridurre l'orlo di un tessuto in -> frinzi (frangie, parti, nei fili che lo compongono), sfilacciare Sf(r)inzàrisi = perdere vigore, dissolversi, disgregarsi Sf(r)anzàtu = sfilacciato Sfirnicìa o Spinnicìa = tormento interiore, cruccio, arrovellamento di cervello Sfirniciàrisi o Spinniciàrisi = scervellarsi, tormentarsi il cervello Sfirràri o Spirràri =andare via con rabbia, fuggire lontano con furia [così da far perdere i ferri al cavallo] Sfirràri p'i-campagni = partire alla disperata, all'avventura [per le campagne o comunque per luoghi non familiari]. Sfirràzza o Spirràzza = termine per designare un soggetto senza regole e disciplina, ribelle, non domabile, selvaggio Sfiru o Spiru = sfrido, residuo non recuperabile di materia prima lavorata Fari troppu spiru = produrre troppo sfrido cioè non essere accorti o sufficientemente abili Sfissàri = al femminile, analogo a -> sminchiàri Sfìziu o Spìziu = sfizio Livàrisi 'u spìziu = Passarsi, togliersi il capriccio (anche in senso negativo come conseguenza di un evento negativo non tanto atteso( -> Livàrisi 'u viziu). Sfràzzu o Spràzzu = sfarzo, ostentazione di ricchezza, di lusso Fari sfàrzi = abbandonarsi ostentatamente agli eccessi di ricchezza o, ironicamente, di liberalità Sfrazzùsu o Sprazzùsu = sfarzoso, borioso, arrogante Pòviru e sfrazzùsu = povero e borioso Sfunnuràtu o Spunnuràtu =1. sfondato, con uno o più buchi - 2. usato anche nel senso opposto di: privo di fondo Pòviru sfunnuràtu = così povero da essere pieno di buche e toppe Riccu sfunnuràtu = esageratamente ricco, di ricchezza senza fondo Sfurtunàtu = chi è senza fortuna o chi ha la sorte avversa Cu sfurtunàtu nasci, accussì mori (altro che beati gli ultimi). Sfusu = 1.(riferito ad un prodotto) sciolto, non confezionato, a peso. - 2. liquefatto, fuso, squagliato . - 3.(riferito a soldi) moneta spicciola Sfùttiri = 1.sfottere, deridere, prendere per i fondelli, snobbare - 2.--> Termini marinareschi Sfuttùta = s.f. l'atto, l'azione dello sfottere, del prendere in giro Sgabbèllu = sgabello Sgabillìri = perdere al gioco l'intera posta a disposizione (come -> stiràri in senso intransitivo). Sgabbuliàri = 1.(nell'uso intransitivo) è il rovesciarsi di un veicolo (carrèttu sgabbuliàtu). - 2.(nell'uso transitivo) fari sgabbuliàri ('u carrettu). 3.(figyrato) perdere il controllo ed usare per rabbia termini e forme inusitatamente volgari e pesanti. Sgabbuliùni = parola o frase fortemente e pesantemente volgare ed irriverente usata come estrema ratio in una situazione di estrema esasperazione Sgaddràri = grattare lo sporco, pulire con energia. ->Termini marinareschi Sgaggiàri = liberare dalla gabbia . 1. in edilzia: liberare un corpo murato per poterlo estrarre fac. - 2, in marineria. l'estendersi in profondità (altezza) di una rete. Si dice che una rete sgàggia vinti passi cioè è alta, profonda, venti passi pari a mt 36,5. Sgaggiàrisi o Sgargiàrisi = sgolarsi (rompersi i -> argi). Sgammariddràtu = sgangherato, storto, sbilenco, sghembo, scomposto Sgammittàtu = detto di chi è senza calze (a) sgangha = ad angolo. Vedi: tirare a sgangha, cioè di sponda, nei giochi del carrino e a sciappèddri Sganghàri = danneggiare un oggetto colpendolo sull'orlo. Scheggiare, smussare, infliggere un danno limitato ma significativo. ---> Schicchiàre Chissu, sgangha l'Italia! = detto di qualcuno poco letterato che per darsi tono traduce una parola o una frase dialettale in una "lingua italiana" di fantasia e letteralmente maccheronica. Sganghu = rametto comprendente un grappolo di pochi chicchi d'uva Sganghulàtu = sdentato, senza denti (anghi) Sgargiàrisi o Sgaggiàrisi = sgolarsi (lett.: rompersi li --> argi). Sgariddrùni = sganassone, schiaffone. --> Anghatùna (a-)sgibbèci o (a-)scibbèci = di traverso, a sghimbescio, contortamente. [ha un tono dispreggiativo non presente nell'analogo --> (a-)sgualèrciu Sghìcciu = schizzo (di un liquido) [ma anche sgocciolamento o zampillo]. Sghicciàri = schizzare [ma anche sgocciolare], scaturire, uscire con forza, a zampillo. Fari sghicciàri l'occhi = fare venire la voglia, generare meraviglia Sghiciàre = sfiorare, colpire di striscio a sghiciàri = di striscio, a sfiorare Sghiciàtu = magro, mingherlino, di modesta statura Sghicìu = sfioramento Pigghiàri a sghìviu o di sghìciu = prendere, colpire di striscio, sfiorare Sghidda = scheggia Sghiddàri = scheggiare Sghignarisìlla = svignarsela alla chetichella , Come --> squagliarisìlla o scuffarisilla Sghilèsciu = a sghembo, obliquo (--> schimbèci o schimbesci) (--> sgualèrciu o sgualècciu) Sghittàri = --> Sguittàri Sgnutticàri = (il contrario di --> gnutticàri) togliere di piega, spiegare, sciorinare Sgoppu = pezzettino di ramo secco; --> Termini marinareschi Sgualèrciu o sgualècciu = obbliguo, sgembo, storto (--> sghilèsciu ) (--> schimbèci o schimbèsci). Sguàrra = squadra (l'arnese usato dai muratori). Sgùbbia = sgorbia (attrezzo d'acciaio a forma di paletta usato per scolpire il legno). È un particolare tipo di scalpello che possiede la lama, o ferro, non piano ma sagomato in varie fogge ed è composta da un manico in legno dove è innestata la lama in acciaio. Sgucchiàri = --> Termini marinareschi Sguittàri o Sghittàri = 1.scontare una pena - 2.soddisfare ratealmente un debito Sguittarisìlla (o Sghittarisìlla) cu.... = prendersela con..., rifarsi ai danni di... (generalmente con un incolpelole per vendetta trasversale) ('a) Sìa = 'a sìa indica la posizione del rematore mentre sta siànnu, quindi con il viso rivolto verso la direzione di moto della barca e, solitamente, all'impiedi (come i gondolieri veneziani) Siàri (Sciàri)= remare a ritroso, "spingendo" il remo. Vedi -> abbuàri Ràri a siàri = (fig.) remare contro, esercitare una resistenza ostruzionistica di solito inattesa ('U) Sibimòllu = cosa chi 'un si rici, chebisogna evitare di nominare di solito per pudore (e che generalmente ha a che fare col sesso) A chissa , ci piàci 'u sibimòllu! = solita insinuazione della malalingua rivolta a qualche "signorina". Sicàrru = sigaro Sicarrùni = detto non di un grosso sigaro ma di un corpulento fumatore di sigari 'a Sicca = A diferenza de -> " 'u siccu" " 'a sicca" indica fondali bassi solo relativamente alle zone circostanti, che ben possono presentare profondità anche notevolissime. Siccàgnu = povero di acqua, di liquidi quindi piuttosto secco o secco quanto basta senza che questo costituisca necessariamente difetto ma naturale caratteristica. Al contrario -> acquagnùsu Pumaròro siccagnu, tussi siccàgna .... Siccantarìa = seccatura, noia, fastidio, insistenza pervicace Mèttisi a siccantarìa = rendersi seccante Siccànti = seccante, seccatore, fastidioso, noioso. Siccàri (int.) = seccare, diventare secco (specialmente riferito alle piante) - P.P. : siccu o siccàtu. Nell'accezione transitiva: fari siccàri. Sìcchiu = secchio. Più cittadino il termine -> catìnu. A bordo si usa solo -> bigghiòlu Èssiri 'a corda e 'u sìcchiu = essere inseparabili, in senso non necessariamente critico. Sìccia = seppia Ittàri 'u nìuru, comu 'a sìccia (o comu 'u purpu) = svelare, d'improvviso, la propria intima malignità con discorsi o comportamenti velenosamente ostili. Siccu =Agg. 1. secco, asciutto, seccàto, rinsecchito. Rafforzato dalle specifiche aggiuntive ed esplicative : disiccàtu, 'mpisiccùtu - 2. smagrito, pelle e ossa (se solo nel viso -> assicchiàtu) 3. vuoto, esaurito, finito // Sost. marinaresco: 'u siccu: zona dove l'acqua è particolarmente bassa e il fondo arriva ad affiorare con la bassa marea. Nota differenza con -> 'a sicca. Sicunniàri = essere fin troppo accondiscendente con qualcuno, circondare qualcuno di attenzioni, assecondare Sìddru o S'ìddru = se, nel caso in cui [Sìddru 'un...= Se non...](Lett. Se lui...) S'ìddru è veru (arc. beru)...! = (concessivo: al massimo, tutt'al più) (condizionale: dovesse essere vero...allora) Siggiàru = 1. l'artigiano che rifaceva i fondi delle sedie con cordicelle di -->zabbarinu, di paglia o altra fibra - 2. quel tale che nelle chiese affittava le sedie ai fedeli per le funzioni religiose Sìggiri = esigere, pretendere (# ??--> Asìggiri = riscuotere una paga, un credito) cfr Dubbi
Indic. presente: sìgg/iu/i/i/èmu/ìti/inu
Indic. imperfetto: sigg/ìa/ivi/ìa/ìamu/îvu/ìanu
Indic. pass. rem.: sigg/ìvi/ìsti/ìu/èmu/ìstu/èru
Congiuntivo imperf. e condizionale: sigg/ìssi/ìssi/ìssi/ìssimu/ìssivu/ìssiru
Participio pass. siggiùtu Signa-Làvia = ( Lett. Signora Lavia) figura emblematica di antica nobildonna alla quale veniva ironicamente paragonata colei che inopportunamente si dava aria da gran dama E cu è, 'a signa-làvia! = Chi crede di essere? La Signora Lavia! Signorìna o Signurìna = donna nubile e vergine Si,....signurìna, c'u-tàppiti-'n-culu! (iron. detto di signorina...già navigata)[Dubbio: che cosa si intende per "tàppiti"?] Sìgnu'-pàtri e Sìgna-màtri = Signor padre e Signora madre. Era il modo deferente col quale ci si rivolgeva ai propri genitori ai quali ci si rivolgeva dando dell"ossìa (= vossìa, cioè vostra signoria). Lo stesso si faceva nei riguardi dei più anziani dei propri fratelli e cognati Signuri = signore, soprattuto nel significato religioso di Gesù Cristo e ancora Dio Padre. Nei gruppi dei Misteri di Trapani:
'U Signuri c'a-cruci-'ncoddru = è il Gesù che sale al calvario. Appartiene al popolo. XIII gruppo 'U Signuri-'cci-òmu = l'Ecce homo. Ceto dei calzolai. XI gruppo 'U Signuri-nno'-linzòlu = La Deposizione. Ceto dei sarti e tappezzieri. XVII gruppo 'U Signuri -nno'-mulimèntu (monumèntu) = Gesù composto nell'urna. Ceto dei pastai. XIX gruppo Arriddùcisi comu 'u Signuri-'cci-òmu = ridursi iperbolicamente come il Cristo flagellato rappresentato nel gruppo Ecce Homo, cioè una -> sangharìa 'U Signuri 'a-luci = l'effige pallida e smagrita del Cristo esposto nella chiesa "d'a Luci" cioè di Santa Maria della Luce [distrutta in un bombardamento del 1943] Pari 'u Signurùzzu 'a Luci = detto di qualcuno molto emaciato in conseguenza di qualche malattia 'U Signuri affìggi, ma 'unn abbannùna = Iddio affligge, ma non abbandona 'U Signuri t'aiuta, e 'a Marònna t'accumpagna = il più delle volte usato a copertura del sollievo provato per essersi liberati di qualche soggetto molesto e scomodo. Equivale al detto marinaresco: " Acqua ravanti, e ventu r'arrè". E chi ci li chiantài iò i chiòva o' Signuri? = Forse che sono stato io, e non altri, ad aver piantato i chiodi a Gesù Cristo? È il grido di protesta di chi si sente perseguitato dal destino con una serie di eventi infausti e calamitosi senza averne, a suo dire, colpa o responsabilità. 'U Signuri t'u pa' (paga)! = Che il Signore Iddio te lo ricompensi! 'U Signuri ti l'av' a pacàri a beni e saluti (o supra l'arma e la saluti)!
in forma profana e ironica : Paci, saluti e p(r)uvirènzia/ quantu n'appi Maia-l'Orva ...sutta la panza! [Maria-l'Orva era la -> ngiùria di una prostituta] Sunnu chiossài di chìddri ch'ammazzàru o' Signuri = Sono più numerosi di quelli che uccisero il Signore (nel senso di voler criticare l'intervento di un numero eccessivo di persone in relazione allo scopo da cionseguire). 'U Signuri 'un paca 'u sabatu Cu futti-futti, 'u Signuri pirduna a tutti! (o: Cu si futti-futti, ......). U Signùri chiùri 'na porta e rapi un purticàli! U Signuri rùna viscòtta a cu- 'n'àvi rènti! U Signuri 'un sènti ànciuli cantari, ora penza schècchi arragghiàri! Siliàtu = Li sturìa tutti, comu 'i siliàti! Le studia tutte, come fanno gli esiliati (chedi solito studiano progetti su progetti). Sima = definizione per qualcosa di perfetto, equilibrato [(cfr Strùmmalu). Si definisce "sima" uno strummalu che gira (pirìa) senza sobbalzi anomali, cioè quando l'asse della sua punta d'acciaio coincide con quello di rotazione. Altrimenti viene squalificato con la definizione di "chiànca". Simana = settimana Simanàta = 1. paga di una settimana di lavoro - 2 lasso di tempo lungo presso a poco quanto una settimana (come giornata per giorno). Principàli, 'ossìa 'u sapi/ si travàgghia, si o no/s'un mi runa 'a simanàta/ lunnirìa 'un vegnu chiù! (a tempo di tarantella). Simènza = 060213 Siniàru = ortolano Rarìci arzènti: picchì ci-pisciàu-supra 'a figghia d'u siniàru = Radice molto pungente, amara, perchè gli ha fatto sopra la pipì la figlia di un ortolano Sparagnàre = risparmiare 'I rinàri d'u sparagnatùri si li mangia 'u sciampagniùni = I soldi del risparmiatore (avaro) se li mangia (gode) lo scialacquatore (prodigo). Sparàgna 'a farina mentri 'a coffa è china e quannu 'u funnu pari 'un servi chiù sparagnàri! = I sacrifici vanno fatti quando hanno senso e producono risultato. Spasciddràrisi d'u rìriri -> Pisciàrisi sutta d'u rìriri Spèrtu-fissa = -> Nofiu Spillòngha ---> Piattu Spirràri = -> Sfirràri Spirràzza = -> sfirràzza Squagliarisìlla = ---> sghigliarisìlla o scuffarisìlla 'ssa/'ssu/'ssi = questa, questo, questi (aggettivi dimostrativi -> chistu) Stagnatàru = -> quararàru Strabbuliàri = -> Parlàri strammu Stracchiàri = Stracchiatùri o starchiatùri = -> Termini marinareschi -> tracchi 'U stratùni 'i Pacèca = lo stradone verso Paceco, cioè l'attuale Via Marsala Strùmmalu = Il top a Trapani si chiama strummalu, a Erice si chiama bbùciulu, e a Mazara la tòrtula; e, per descrivere il suo girare, rispettivamente piriari, bbuciuliari e turtulari [Franco Di Marco, medico e scrittore ] Stuppàgghiu 'i pila (inteso come s.f. s., al pl. pili)= tappo della pila ............................... Stuppàgghiu-'i- pila (inteso come s.m.s. pl. di pilu) = groviglio informe di peli e sfilacce Stuppiddràri = il cedere improvviso e violento della legatura di un cavo che, sotto sforzo, vince l'attrito, potenzialmente grandissimo, del nodo fatto male. --> Sfùttiri o Spùttiri Sucu ---> salsa o sarsa Sucùni = succhiata, l'atto di succhiare rapidamente con la bocca Un-sucùni-'onnu = "Richiedono solo un succhiata" era l'->abbanniàta tipica relativa alla vendita per strada delle ->ngònguli cotte a perfezione Sùsìrisi o Sùsisi = alzarsi dal letto o dalla sedia, tirarsi in piedi, rizzarsi, tirarsi su Sà si si-susìu, Sasà? Si, si-susìu. 'E sei si susìu, Sasà! E sasittàu su' sofà! Va susìtivi ch'è tardu, addumàtivi 'a cuccìa e si 'un-mi-nni-ràti a mia, 'a pignàta vi scattìa!
( Svegliatevi che è tardi,e accendete la pentola per cuocere la cuccia, e se non ne date a me, che vi si possa scoppiare la pentola ! )
Altra versione: acqua, olio, sale, pepe e limone senza buccia fatto a pezzi. Salanìtru = efflorescenza di sali, generalmente nitrato di potassio, che si vede sulle pareti di locali umidi Salaprìsa = metodo di salatura superficiale per una conservazione a breve del pesce (metodo meno intenso ed efficace di quello usato per preparare i --> pisci-salàti). Sali = sale Si ci avi a mangiàri setti sàrmi ri sali 'n-tèsta a' gènti, prima di putilla canùsciri abbèru! Ci si deve mangiare sette salme di sale in testa alla gente, prima di poterla conoscere davvero! (=ci vuole molto tempo per..) Porta-Salìssimu = Porta sud, sbarrava l'accesso dalla marina a Via ->Serisso Salinàru (plurale: salinara) = operaio delle saline. ---> Saline e Salinai Salissimu ('A porta Salìssimu) = porta sud della città. Un tempo sbarrava l'accesso dalla marina alla Via Serisso. Vedi Serisso in Personaggi Salma = vedi l'isofono --> sarma Salpa o Sarpa = --> Termini marinareschi Salpàri o sarpàri = salpare, ritrarre l'ancora dal fondo per liberare la nave e poter partire Salsa o sarsa = 1. (propr.) salsa di pomodoro - 2. (fig.) ripassata, cioè ripetizione provocatoria per sfottò di parole altrui - 3.sorte 1. maccarrùna c'a salsa ( oppure cu'--> sucu) = maccheroni con la salsa di pomodoro 2. Fàrici 'a sarsa = Fàrici 'a ripassata = sfottere 3. Ittàri 'n-sàrsa = fare la conta Salutàri = salutare, rendere il saluto Vi salutàmu 'nsèmmula = vi salutiamo (tutti) insieme, in un solo colpo Salùti = salute Pènsa a' salùti! =1. riguardati! - 2.fregatene! Mi livàu cent'anni ri salùti! = Mi ha levato cento anni di salute, cioè mi ha fatto penare e soffrire parecchio! Salùtu = saluto, l'atto del salutare 'U salutu l'ha fàttu Diu! ( è quindi cosa sacra, dovuta) Livàri 'u salùtu = rompere i rapporti personali, d'amicizia o d'altro. per disprezzo o per ostilità -> scumparàrisi Salvamèntu = salvataggio Fùiri è vriògna, ma è salvamentu 'i vita! = Fuggire è vergognoso, ma è salvataggio della vita (fa salva la vita). Salvàri = 1.salvare - 2. farla franca [# -->sarvàri] I marinàra si salvàru tutti = i marinai si sono salvati tutti Salvàrisi du' càrciari = salvarsi (farla franca) dall'essere incarcerato Salvàrisi l'arma (o l'alma) = Salvarsi l'anima Salviètta o sarviètta = --> savviètta Sanàri = 1. sanare - 2. castrare (detto particolarmente del gatto o del cane di casa). a-Sanfasò o a-Sonfansò o a-zonfasò (francesismo: sans façons) = disordinatamente, senza regola, a come capita, senza capo nè coda Sangharìa = 1. ammasso sanguinolento - 2.massacro, (per ipebole) cosa tanto atroce da fare pietà o schifo (-> macèllo) Addivintàri 'na sangharìa = ridursi iperbolicamente in uno stato pietoso o più modestamente in uno stato di indecente sporcizia L'arridducèru 'na sangharìa = lo hanno ridotto come un ammasso sanguinolento, cioè proprio male Fìciru 'na sangharìa = hanno fatto un massacro Sànghu (pl. traslato --> Sànghura) = sangue A sanghu càuru = a sangue caldo, cioè sull'istante, quando la sensibilità fisica o la capacità intellettiva è di molto attenuata Avìri 'u sànghu-rossu = essere grossale Comu si rici : tàgghia ccà, chi sànghu nèsci Come si è soliti dire : tagli qui e vedrai di sicuro uscire il sangue! [quando si vuole sottolineare la propria partecipazione emotiva] Colpu-ri-sanghu! = (Ti venga) un colpo di sangue ( un accidente)! C' 'u sànghu nall'òcchi = con il sangue negli occhi, cioè proprio arrabbiato Ètta sànghu! = Possa tu buttare il (tuo) sangue! ( Ti venisse un accidente!) Fàri malu-sànghu = fare sangue cattivo, soffrire internamente Fari sànghu = generare piacere, essere gradito, provocare eccitazione sessuale Irisìnni 'n-sànghu = avere una emorragia inarrestabile, sanguinare abbondantemente Sànghu e latti = (detto di una donna): è (tutta) sangue e latte (ha una carnagione bianco-rosea).
[ricordate a proposito di Lola: Si
bianca e russa comu 'na ciràsa]
Sànghu ri Giùra-'nfami! = Per il sangue
di quell'infame di Giuda!
Sànghu-mèu! = sangue mio, sangue del mio
sangue!
Sànghu-reàli = persona di origini o di
modi e sentimenti nobili
'U sànghu, si s'arrùsti, 'un-si-mangia!
(lett.: Il sangue, anche quando dovesse essere arrostito, non viene mangiato)
= Tra parenti, per quanto ci si avversi, non si arriva
mai alle estreme conseguenze. ( Magari! -> Tu sònni, Catarina!)
Sanghuètta o Sangiasùca =
1. sanguisuga - 2.(figurato) parassita
Sànghura sunnu! =
(Plurale per traslato) É tutta una questione istintiva, derivante dalla
natura non dominabile, non spiegabile o giustificabile. É un problema
di simpatie o antipatie.
San Giuvanni-nno'-lèmmu ---> Curiosità
Vìriri a San Giuvanni-nno'-lèmmu = vedere qualcosa di terribile, pauroso
Ti fàzzu vìriri a San Giuvanni-nno'-lèmmu = minaccia di far passare dei guai
Vitti a San Giuvanni-nno'-lèmmu = ha passato un guaio, ha vissuto una vicenda paurosa
a San Giuvanni si cùntanu 'i vallìra ---> Termini marinareschi
Sannali = barca a fondo piatto dalle forme simili all'analogo scafo arabo
Sànnula = sandalo
Sànnula-ròssa =
soprannome dato ad un calzolaio con bottega prima in via Carosio, poi in
via Cuba, che esponeva come insegna un grosso sandalo.
Sannùni = --> Termini marinareschi
Sa'-nòva
= contrazione fonetica da "Salina nuova"[come Ra'-nova da rua nuova].
Salina che si trova lungo la costa a sud del porto di Trapani. ---> Termini marinareschi
Santa = a' santa, cioè il santino, l'immagine sacra su carta
Sant'Andrìa
= Sant'Andrìa: ogni navi 'n pòrtu sìa, e cù 'un c'è, si ci addisìa
[Sant'Andrea ricorre il 30 novembre, giornata meteorologicamente quasi
sempre difficile per i naviganti a vela].
Sant'Anna-Stasìa = Sant'Anastàsia
Santiàri = bestemmiareLa bestemmia era più diffusa tra i marinai della marina piccola (pescatori) che tra quelli della marina grande (naviganti) per motivo che tra i primi "i disguidi" erano statisticamente molto più frequenti.
[Fari acchianàri e scìnniri i santi r'in celu = Fare salire e scendere i Santi dal cielo]
[Fari a' linghua a strascicùni = percorrere la chiesa, dall'ingresso all'altare, strofinando la lingua sul pavimento, senza soluzione di continuità, per adempiere ad un voto fatto in un momento di difficoltà estrema]] Santu , e San = Santo San-Francìscu, San-Lor enzu, San-Gnusèppi, San-Petru -- Santu-Rumìnicu, Santu-Nicola, Santu-Libirànti, Santu_Roccu, Santu-Vitu, Santu_Patri (San Francesco di Paola). Chissu è Sàntu-ch'-un-sùra = (lett. Costui è in Santo che non suda) Costui è un soggetto per niente generoso, non fa grazie, non si lascia convincere. Èssiri Santa Chiara 'i Napuli = essere schietta, senza sortefugi, coraggiosamente chiara e impietosa con chiunque Passàu 'u Santu e passàu 'u scantu = È passato il Santo ed è passato lo spavento. Cioè finita la festa tutto viene dimenticato. Sant'Antoniu:'a ran f(r)iddùra: San Lorenzu: 'a ran calùra: l'unu e l'autru picca rura! Santu appizzàtu a muru = (lett. : immagine di Santo appiccicato a muro) - Sarcasticamente descrive l'ipocrita che vuole mostrarsi tranquillo e pacifico. Santu fora e' chièsi = (lett.: Santo fuori dalle chiese) Lo si dice di chi si isola dal suo ambiente, non partecipa alla vita collettiva, fa parte a sé e si comporta come pesce fuor d'acqua Santu-mèrgu = alterazione dialettale dell'inizio del canto latino "Tantum ergo sacramentum...". Succèssi un: Viva-Maria-e-Santu-Libértu! = successe un tafferuglio, una rissa, un gran casìno, una enorme confusione. Sanu = sano, in salute, integro Ìddru, dròcu è: sanu e chinu ri vita = [ìddru in senso avverbiale, e non pronome] Se è per questo, se non ci si dovesse credere, qui è: sano e pieno di vita (espressione che intende smentire dei dubbi sulla salute di qualcuno). Sanu-sanu = imperturbabile, atarassico, poco loquace, introverso, senza moine che pure accetta al contrario dello --> scussunàru 'N-sanu = del tutto Sapìri = sapere
Indicativo presente: iò sàcciu, tu sai, iddru sapi, niàtri sapèmu, uiàtri sapìti, iddri sannu
Indicativo imperfetto: iò sapìa, tu sapìvi, iddru sapìa, niàtri sapìamu, uiàtri sapîvu, iddri sapìanu
Indicativo passato remoto: iò sàppi, tu sapìsti, iddru sappi, niàtri sàppimu, uiàtri sapîstu, iddri sàppiru
Congiuntivo imperfetto: iò, tu, iddru sapissi, niàtri sapìssimu, uiàtri sapìssivu, iddri sapìssiru Mègghiu riri: chi-sàcciu, e nnò: chi sapìa! = Meglio essere prudenti piuttosto che rammaricarsi poi a guaio accaduto. 'Un fari cosa chi 'un si sapi! = Non fare cosa che (poi) non si sappia! [ammonimento al maleintenzionato: Stai attento, che prima o poi, tutto si verrà a sapere!] 'U sapi ìddru = Lo sa lui, detto spesso in tono ironico per negare le capacità o le possibilità altrui. [Diverso da "Iddru, 'u sapi! = Lui, lo sa! cioè ne è al corrente] 'Un si sàpi, chissu!? = Non si sa, questo!? Si che si sa benissimo che è così! Va' sapìti! = andate a sapere, come era possibile sapere, chi mai poteva sapere Sapuri = sapore 'Sta pitànza 'unn àvi nnè sapùri, nnè amuri! = Questa pietanza non ha né sapore, né amore (attrattività, gusto). Scipita. Sarancùni o Sarangùni = avido, per niente generoso Sàrciri o Sàcciri = rammendare, rucucire (una rete da pesca , un capo di abbigliamento). Sarda = sarda (pesce azzurro) A-picca a-picca, 'a sarda s'allìcca = A poco a poca, la sarda (salata) va leccata. Monito rivolto a chi trangugia ingordamente una pietanza. Avìri 'nna-sarda pi' màgghia = [Lett.: Avere una sarda per ogni maglia (della rete)]. Descrive il compimento inrimandabile di un lavoro frenetico e apparentemente interminabile. E chi mangiàsti, sardi-arrubbàti? = Detto a chi manifestasse una sete esagerata ed ingiustificata. Sarda-sicca = (fig.) detto di persona magrissima Stritti comu i sardi no vallìri = Apiccicati l'uno all'altro come le sardine nel barile di legno Sucàrisi 'a sarda o Tiràrisi 'a sarda = essere costretto ad abbassare il proprio tenore di vita, per necessità o avidità. Vivere parcamente. Sarèddru = ---> Termini marinareschi Saristànu =sagrestano Si 'un miri spugghiàri 'u saristànu (oppure 'u parrìnu).... = Se non vede spogliare il sagrestano(oppure il prete) (non se ne va). Critica verso chi indugia ad andarsene via o di andare a letto. Saristìa = sagrestia Salma o Sarma = la salma è una antica unità di misura. . 1. di superficie dei fondi rustici.Equivale a circa mq 17462,584768 e corrisponde a 16 tùmmina (= mq 1091,41155) ed è pari a circa 1,75 ettari. - 2. di capacità per aridi: sale, granaglie, olive ecc.(Equivale a circa 2,74 ettolitri). È un multiplo (x 16,10 circa) del tùmmino che a sua volta vale circa 17 litri.
---> Antico sistema metrico siculo Saròru = Isidoro Chi fai, Saròru, ti mangi tutta 'a pastìgghia? Richiamo sarcastico al rinsavimento diretto a chi sta sbagliando di grosso.[equivale a "Unni vai c'u scèccu!?] Sarma = isofono di --> salma Sarpa = isofono di --> salpa Sarsa = isofono di ---> sarsa Sarvàri = conservare [diverso da --> salvàri] Sarva cosi 'i mangiari, e-nnò sirviza a fari = invito alla laboriosità (Metti da parte roba da mangiare, ma non tralasciare i servizi da fare). Sarva, chì trovi! = Metti da parte, conserva, perchè così troverai Sarvatìlli a' bànca! = conservateli in banca. Invito ironico a chi offre cose di scarso pregio. Sarvatìllu p'a rumìnica-'e-Palmi! (o ..p'i festi 'i Pasqua!) = Conservatelo per la domenica delle Palme...Ironico e brusco commento rivolto a chi propone qualcosa di inutile o inefficente. Sordi? E chi mi-li ràsti a sarvari? = Chiedi dei soldi? Forse che me ne hai dati per conservarteli? = Quando ci si vuole negare ad aprire il borsellino. Sarviètta --> Salvietta o savvietta Sasà = diminutivo di Rosario Sà, si si-susìu, Sasà? Si, si-susìu: e' sei si-susìu, Sasà! E s'asittàu su' sofà! Sàssula =Sàssola. Grosso cucchiaio di legno di forma allungata, adatto ad aggottare l'acqua dai ->matèri (sentina) di un barca. Satàri = saltare, solbazzare, sorpassare o sopravanzare, omettere Satàri un ostaculo = superare un ostacolo con prontezza Satàri nall'aria = prendersi uno spavento o andare per tutte le furie Satàri a unu chi stava davanti = precedere qualcuno nel conseguimento di qualcosa, sorpassare Satàrici 'n-testa = avere una idea, farsi prendere da una impressione improvvisa Satariò = nome fantasioso di malattia immaginaria o meglio della medicina adatta alla malattia immaginaria ---> pitò, tirò e satariò Saùrra = zavorra Sàutu = salto, balzo, solbalzo Ittàri un sàutu = fare un salto, un balzo anche in seguito ad una sorpresa o spavento Ittàri sàuti = fare salti di gioia (e solo di gioia). Ittàrici un sàutu = accorrere rapidamente in un qualche posto con lo scopo di rendersi conto di una certa situazione Fari quattru sàuti = ballare Savviètta o sarvietta o salvietta = salvietta, tovagliolo da tavolo --> stuia-ùcchi (asciuga-bocche) Sàzia (sost.)(pl. Sàzzi) = sàrtia. Cavi d'acciaio che, ancorati in punti di forza ai fianchi di una nave, ne sostengono l'alberatura. Saziàri = saziare, soddisfare 'Oi saziàri 'u diùnu. Rùnaci: p(r)ima 'u friscu e poi 'u rùru (sottinteso: pane). = Vuoi saziare un uomo digiuno.Dàgli prima il pane fresco e poi quello duro Sàziu = 1. (aggettivo o agg.-sostantivato) sazio, satollo, pieno, soddisfatto - 2. (sostantivo) soddisfazione morale 'U sàziu 'un criri o' diùnu! = il satollo non crede al digiuno 'Un nàri sàziu = Non dare soddisfazione, non riconoscere le ragioni altrui Sazzàri o Assazzàri = assaggiare Ci fici sazzàri 'i manu! = Gli ho fatto assaggiare le mani! (cioè, lo ho schiaffeggiato). Sbacantàri = svuotare, rendere vuoto Sbacchittàri o Sbacchittàrisi = sbarazzarsi, allontanare Li sbacchittàu o Si-li-sbacchittàu = liberarsi di qualcuno o qualcosa di insopportabile o fastidioso. Come il togliersi dei ragazzini irrequieti di torno mandandoli da un parente. Sbafàri = sbafare, mangiare a ufo, con grande avidità e a spese altrui. [ ..] Sbafòrnia (pl. Sbafòrnî) = La sbafornia è una espressione sopra le righe che allude a tabù sessuali e veniva usata, "detta", per sbalordire e zittire l'interlocutore solleticandone l'ipocrisia. Oggi può essere utilizzata col significato di "esagerazione", del dirla "grossa". Se detta coscientemente si propone un effetto liberatorio e divertente. Altrimenti è solo una "cazzata". Sbafu (s.m.) = l'atto di mangiare o fare qualcosa a spese altrui o comunque senza pagare Tràsiri a sbafu = entrare senza pagare (ad esempio a cinema). Sbagnàri = 1. inumidire, bagnare, (per togliere la -> cirènna o per ammorbidire)- 2. (fig.) festeggiare per inaugurare qualcosa di nuovo o una riuscita Sbagnata (s.f.) = la bevuta o la mangiata o comunque tutto ciò che costituisce l'atto del festeggiamento per l'inaugurazione di qualcosa di nuovo o una riuscita o il raggiungimento di una meta agognata. Sbalatàri = smontare le -> balate che pavimentani una strada per riassestarle o sostituirle. Sbampàri o Svampàri = avvampare, divampare rapido, improvviso, violento ed incontrollato della fiamma Sbannùtu = bandito (cacciato via dalla città) Latru-sbannùtu = ladrone, appurato e riconosciuto come tale Sbarazzàri = Togliere via cio che è di imbarazzo, ricollocare le masserizie a loro posto, ripulire. Riferito al tempo: rasserenarsi Sbarazzàrisi = liberarsi di qualcosa.(Riferito alla salute: ripulire lo stomaco). Sbarcàri = scendere dalla barca, dalla nave Sbarrachiàri = spalancare, aprire con decisione e totalmente qualcosa Cull'occhi sbarrachiàti = Con gli occhi sbarrati. Sbarru = --> Termini marinareschi Sbàttiri = sbattere, picchiare Làssalu sbàttiri! = Lascialo perdere! Sbàttisi 'a testa p'i mura = applicarsi con impegno disperato, tutte provando le soluzioni e le vie possibili Sbattuliàri = 1. (lett.) andare a sbattere ripetutamente - 2.(fig.) andare correndo di qua e di là per disbrigare pratiche o fare commissioni - 3.(trans.) scuotere qualcuno Sbattuliùni (pl. Sbattuliuna) = urtone (moderatamente violento) Sbattùni (pl. Sbattùna) = urtone (pesantemente violento). Sbiaccàri = --> sbraccàri Sbiàccu = --> sbraccu Sbiàrisi = Sbiavitìri o Sbiavidìri = Sbiàvitu o Sbravitutu o Sbiavidùtu = Sbicchiariàtu = (Svicchiariàtu) Vecchiu-sbicchiariàtu! Sbiddricàrisi = sbellicarsi Sbiddricàrisi d'u rìriri Sbiddricàtu = Sbillisimàtu = sbiellato Sbinnàri = Sbintàri = Sbintuliàrisi o Svintuliàrisi = Sbiriri o Sviriri = Sbirru = 1. ---> Termini marinareschi . - 2. sbirro, gendarme Sbirru picciòttu e salistànu vecchiu (devono essere). Sbirsàri = Sbirticchiàri o Sbitticchiàri = Sbìu = Sbota = Sboy = --> Termini marinareschi Sbraccari o Sbiaccàri (arcaico) = Sbràccu o Sbiàccu = Cu quattru sbiàcchi... = Con quattro falcate... Sbrazzàrisi = denudarsi le braccia per lavorare con maggiore alacrità e quindi predisporsi con assoluta volontà ad eseguire un compito, un lavoro. Uno sbracciarsi che niente ha a che fare con l'agitare delle braccia per saluto o protesta. Sbriddriàri o Sbiddriàri = Sb(r)iddrìanu l'occhi Sb(r)iddrìu = Sb(r)iugnàri = Sb(r)iògna-rèra - Sb(r)iògna-casàti Sb(r)iugnàtu = Sbullunàtu o Sbulinàtu = Sbummicàri = Sburiddràri = Sburiddràrisi = Sburràri = Sburvicàri = Sbòrvica-morti Sbutàri = Sbutuliàri = Sbutuliàri l'occhi Sbutuliàri un munnu Mi sbutulìa 'u stòmmacu Stracazziàrisi = Scàccani = Scaccaniàri = Scaccàri = Scacciàri = Scàccia-balàti Scàccia-serpi-chi-nàtichi Scacciàri l'òcchiu Scacciàri ova Scacciàrisi = Scacciunèddru = strizzatina di denti, schiacciatina, piccolo sforzo Ràrici u' scacciunèddru = 1.dare a qualcuno una strizzatina cioè richiamarlo con moderazione. - 2. superare un avversario con facilità, agevolmente Scaccu = Si' tuttu scàcchi-e-pìrita! Scafàta = Minestra-scafàta Scafazzàri = spappolare, spiaccicare, schiacciare, appiattire, ridurre in poltiglia La scafazzàsti! Scaffa = Scagghiàri = Scagghiòla = Scàgghiu = Avìri 'i scàgghi = 1. - 2. Fari a vìriri 'i scàgghi Scagghiùni (pl. Scagghiùna) = dente canino. Dininuitivo: scagghiunèddru Stari mittennu 'i scagghiùna Ci riri 'u scagghiunnèddru Scagghiùtu = Scagnu = Veni o' scagnu, chi ti pacu Scala = Iddru, unni arriva, 'un ci nni metti scala! Scà-laà! Scalcagnàtu o Scarcagnàtu = Scalmi = --> Scarmi Scalòra = indivia Scaltru = scaltro, furbo, sveglio Scalunàta = Scalùni = Acchianàri u' scalùni Scaminàri = (lett. camminare male) cioè, in senso morale, uscire, deviare dalla retta via Scaminàricci 'u cirivèddru = fissarsi in una idea vaga, uscire dalla linearità logica e conseguenziale, arrovellarsi il cervello Scampàri = spiovere Scanari = fase finale di compattazione dell'impasto della farina o semola che veniva fatta nella gramola.La operazione veniva detta: scanàta. Scancaràri = sgangherare, togliere di sesto, slogare Scancaràri 'a pinna = (lett. sgangherare la punta del pennino). Fig. : servirsi nello scrivere di espressioni, termini, toni fortemente aggressivi lasciando perdere eufemismi e perifrasi. Scancaràtu = sgangherato, senza nesso, scomposto, eccessivo Riscùrsu scancaratu = discorso che non ha capo né coda Scanciàri o Scangiàri = 'U mannàu a scangiàri =(ironico) Scàngia e màngia Scannagghiàri = Scannàgghiu = Scannaliàri = 1.scandalizzare, dare scandalo - 2. punire togliendo a qualcuno una qualche cattiva abitudine impartendogli una dura lezione. 3. mettere sull'avviso, insospettire, rendere malizioso Scannaliàrisi = 1.scandalizzarsi . - 2.togliersi una qualche cattiva abitudine attraverso una pessima esperienza personale che, dopo averla fatta, agisce come monito a non ricadere nell'errore già fatto ed in conseguenza del quale ci si dichiara scannaliàtu, cioè scottato. Ammaliziarsi. C'u scannaliàtu, pènsaci! = Se hai a che fare con uno scannaliàto (che si è già scottato) fai attenzione perchè sta in guardia. 'Un ti nni scannaliasti? = Non ti è bastata l'esperienza fatta e la lezione ricevuta? Scanna-li-bécchi = --> Personaggi Scannàri = scannare, tagliare la gola Arrivàrici scannàtu = farcela con disagio, a mala pena Scannèddru = --> Giochi Scantàri (Fari scantàri) - (Scantàrisi) =Fare spaventare, incutere paura, preoccupazione. - Spaventarsi, preoccuparsi. Aviri a scantàrisi = doversi spaventare M'ha' scantàri? Chi sugnu nnê-casi-vacanti? = Mi devo spaventare? Sono forse in case vuote [popolate da fantasmi]? 'Un ti scantari! = Non ti spaventare! ( Spesso però usato con l'intenzione opposta, come promessa minacciosa). Fari scantàri = Più che nel significato di "procurare uno spavento" in quello di "essere un soggetto pericoloso e da temere". 'Un si scànta di... = Non si mette paura di fare qualcosa, non si perita di osare Scantàzzu = grosso spavento con lieta o lieve conseguenza Pigghiàrisi u' scantàzzu = Prendersi un grosso spavento (ma poi tutto è finito bene). Scantiddràtu = detto del pane al quale prima della cottura sono stati praticati dei taglietti (->cantìddri = angolino) che nel corso della cottura si imbiondiranno e biscotteranno conferendo alla crosta un particolare sapore pregiato e gradito. Scantu = paura, timore, preoccupazione(sensazioni antecedenti ad un evento temuto), spavento (sensazione coeva all'evento verificatosi). Sia-scantu e sia-nenti! = Che sia uno spavento senza conseguenze! Chi scantu hai? = Di che ti preoccupi? Che motivo hai di aver paura? Scantulìnu = pavido, timoroso, vile Scantùsu = facile ad impaurirsi, pauroso Scapèci = polpa di tonno conservata in scatola, sott'olio, previa cottura; è detta vintrìsca (ventresca) se riguarda le parti ventrali, più grasse e quindi più gustose. Scapiddràtu = con i capelli spettinati e (fig.) soggetto moralmente in disordine 'A scapiddràta = alla disperata, in maniera scomposta Scapisàri = calpestare [vedi pure spannicàre, scafazzare] 'Un fàrisi scapisàri 'a facci = Non farsi umiliare Scappàri = scappare, fuggire 'Un putèmu fujri..e mancu scappàri! = ironico per dire che non è possibile evitare di affrontare una data indesiderata contingenza. Scappàta = Scappatèddra = Scappiddràrisi = 1. Togliersi il cappello per salutare, per riverire. - 2. Manifestare, dichiarare la propria sottomissione. Scappisàri = Scappucciàri = Scapulàri = Scapuliarisìlla = scamparla, farla franca fortunosamente, -> passarisìlla liscia Scarafùni = arraffatore, sgrafignatore, tirchio, inelegante, volgare, [niente a che vedere col significato napoletano di scarafaggio] Scarcagghiàri = Scarcagnàri = Scarda (pl. Scardi) = squama di pesce Scardàri = squamare, ripulire (un pesce) togliendogli i -> scardi (squame). Avìri cazzi-a-scardàri = avere problemi gravi da affrontare Scardillìcchiu = frugoletto, piccolo bambino vivace Scarènza = scadenza Scàriri = 1.superare il termine massimo di validità - 2.scadere, diminuire di pregio, di qualità; perdere credito, considerazione. - 3.arrivare al termine fissato per un adempimento Scarmu (pl. Scarmi) = vedi Scalmo (pl. Scalmi) --> Termini marinareschi Scarmo! = Càspita! Molto bene! Scarparèlla = Scarpàru = artigiano calzolaio Scar..ppàru! = epiteto squalificante per...incapace[forse perchè le scarpe hanno attinenza con i...peri (piedi) "cu rispettu parlànnu!"] Scarpèddru = scalpello - Scarpiddràta = colpo di scalpello Scarpi = scarpe Fari 'i scarpi = fregare qualcuno, più o meno lecitamente Fari scarpùzzi-chi-giùmmi = comportarsi furbescamente in modo subdolo, con fare poco limpido Cu tutt''i scarpi e cosètti! = ironico per indicare l'integralità di un certo evento o modo dell'accadimento. Quasi un senza remissione di causa, senza salvare niente. Scarpinàta = Scarricàri = Scarròzzu = 1. passo carrabile . - 2. scarroccio -> Termini marinareschi Pisca o'-scarrozzu o Pisca o'-ròzzicu--> Termini marinareschi --> scarròzzu Scarruzzàri = (scarruzzàta) Scarsu = povero 'U scarsu comu-po', e 'u riccu comu-vo = Il povero come può e il ricco come vuole Scarsa, ci si' (sei)... macarùra, pirchì? Povera lo sei [per fatto contingente e contro la tua volontà], ma sporca perchè? Scarsu ci fu Diu (Gesù Cristo), e curnutu S. Sulivestru!= espressione consolatoria: in povertà e corna si è in buona compagnia. America-scarsa = America povera (quella del Sud, in contrapposizione ad America-ricca, Usa e Canada) Scartàzzi o Scattàzzi = scartine, carte da gioco senza valore Oli vìnciri ch'i scartazzi! = detto del prepotente che vuole prevalere in ogni situazione Scartiddràri(si) = scardinar(si), sfasciar(si), disarticolar(si) (lett. : il disintegrarsi della -> cartèddra (cesta di vimini). Scaru = scalo, luogo dedicato ad un approdo Scaru-frutta = mercato all'ingrosso di frutta e verdura Scaru-cantèri = scalo d'alagio, dei quali sono dotati i cantieri di costruzione e riparazione di navi di vario tonnellaggio; sono attrezzati con piani di scivolo e argani di trazione per tirare a secco, e varare, gli scafi. Attualmente gli scali per la nautica da diporto si servono di gru di sollevamento. Scaru 'i cantùna =era lo scalo attrezzato per l'attracco degli -> schifàzzi trasportatori di -> cantùna e per compiere le relative operazioni di imbarco e sbarco, nonchè - particolarmente quello d'a' porta e' addri - per il deposito e la custodia dei cantuna ammassati in attesa di essere venduti. Scaru 'i-salina = dove attraccavano e caricavano gli schifazzi di sale, in siti di solito dai bassissimi fondali, ove grezze strutture di fortuna consentivanio lo svolgimento delle relative operazioni sia di attracco che di caricamentio in condizioni quanto mai faticose. [dir. da Di Marzo op.cit] Scarvàcchiu = scarafasggio 'U scarvàcchiu nna' stuppa = lett. Lo scarafaggio nella stoppa (cioè irretito penosamente. Fig. di una persona che si trovi in una situazione difficile ed inestricabile. Scasàri = smuovere dalla propria allocazione, divellere, rimuovere dalla "propria casa". Finalmente, scasàu = Finalmente è uscito, ha abbandonato la propria casa. Scasàri 'u pani = rimuovere, dopo la prima fase di cottura, il pane dal pavimento del forno Scasàri l'àncura = (Termini marinareschi) Spedare, liberare l'àncora dal fondo. --> Scattivàri Scasciàri = 1. sgrassarsi (perdere l'armonica forma del proprio corpo), dilatarsi. 2.(in accezione sportiva) mancare, sbucciare il pallone Scasciàta (sost.) = l'atto e la conseguenza dello sbucciare il pallone, del mancarlo Scasèntula = lombrico di terra usato come esca di scarsa qualità nella pesca Scassapagghiàra o scassapagghiàru = un ladro da quattro soldi, un vagabondo disperato e miserabile. Ladro di covoni di fieno. Scassàtu = 1.detto di cosa: guasto, deteriorato, malridotto. - 2. di persona: esausto, sfinito. - 3 di ragazzo: viziato da troppi -> scassi Scassi (al plurale) = coccole, attenzioni eccessive, moine, manifestazioni d'affetto esagerate e prolungate nel tempo tanto da poter avere effetti negativi nella formazione del carattere del destinatario Scatasciàri = sbottare, abbandonare ogni repressione verbale a scopo liberatorio, sputare il rospo Scattabbotto = oggeggino per bambini, fatto di carta o buste, atto a produrre il rumore di uno scoppio [????] Scattàri = scoppiare, esplodere, gonfiarsi di rabbia, uscire dai gangheri Fetu di morti-scattàti = Puzza di cadaveri decomposti Viri chi ti scatta 'u fèli = ammonimento: Bada che ti scoppia il fiele (per la fatica o per una rabbia eccessiva) Scatta-cugghiùna = indisponente, dispettoso ma in modo subdolo, al contrario dello -> scattùsu che invece è molto attivo nel suo atteggiamento provocatorio ed irritante. Scattiàri = 1.tendere da predatore verso qualcosa o qualche persona , provare a prenderne possesso, a ghermirla. Desiderare fortemente di fare propria qualcosa (o persona) e comportarsi di conseguenza. Intravvedere un vantaggio e cercare di conseguirlo. - 2. scoppiare anche in senso figurato . - 3. buttarsi contro, aggressivamente, avventarsi. Scattiàri 'a rota di Sabella = Puntare ad acquisire la dote di .... Scattiàri pi' l'àmmaru (gambero) = Darsi da fare per conseguire il risultato più desiderabile. Tantu rissi e tantu fici chi a fini lu fici scattiari = Tanto ha detto e tanto ha fatto che alla fine lo ha indotto ad esplodere, a gettarsi contro. Va susìtivi ch'è tardu, addumàtivi 'a cuccìa e si 'un-mi-nni-ràti a mia, 'a pignàta vi scattìa! ( per il 13 dicembre, Santa Lucia).
( Svegliatevi che è tardi,e accendete la pentola per cuocere la cuccia, e se non ne date a me, che vi si possa scoppiare la pentola ! Scattiatùri = soggetto somigliante nei modi di agire ad un animale predatore, sempre pronto a ghermire quanto capiti alla sua portata. Uno che non rinuncia mai. Scattìu = manifestazione straordinaria ed improvvisa, quasi una esplosione, di un qualche fenomeno Scattìu-ri-suli = il momento di maggiore pregnanza dell'insolazione,l'ora più calda, la luce meridiana, che colpisce come uno strale Scattivàri = 1.(transitivo) liberare, trare fuori come -> scasàri - 2.(intransitivo) [da captivus =prigioniero] tirarsi fuori, uscir fuori contro voglia 'Un c'è versu chi voli scattivàri da' tana! = Non c'è modo che voglia uscir fuori dalla tana! Scattùsu = indisponente, dispettoso, urtante Scàusu = scalzo, senza scarpe, a piedi nudi. [Vedi -> 'Mpirùni = con ai piedi le sole calze (-> pirunètta)] Fari 'u viaggiu a' Marònna, scàusu = Andare a far visita alla Madonna da casa propria alla Basilica senza scarpe come segno di devozione o ringraziamento. Scavàri =1. Scavare, togliere materiale da una superficie per creare una buca - 2. Estrarre - 3. Ricercare con impegno in un qualche ambito specifico Scavàrici 'a fossa a qualcunu = Contribuire a rovinare qualcuno - Scavàrisi 'a fossa = Rovinarsi da solo (con le proprie mani). Scavàrisi l'òcchiu = essere colpiti sulla cornea da un colpo estraneo che produce dolore e momentanea difficoltà a vedere. Scavuliàri = cercare a caso, rovistare senza ordine --> Scuffuniàri Scazza = --> Termine marinaresco Scazzìddru = Piccolo di statura - ( Scazzìddri = lumachine) Scècca ('a Scecca) = distorsione dialettale di Chèque = assegno bancario Aspittàri 'a scecca = attendere lo chèque, era quello che facevano gli -> spacasàra, quando, dopo aver venduto ad un grossista le spugne pescate nel corso di una intera campagna di pesca (dicembre-marzo), aspettavano la rimessa del prezzo concordato per poter procedere poi alla spartizione del frutto del loro lavoro secondo le parti spettanti per qualifica (--> astaiòlu, mezzu-astaiòlu, rimaiòlu, mezzu-rimaiòlu, picciòttu-'i-varca ecc.) Sceccu = somaro, asino, ciuco (anche in senso figurato). Diminutivo: sciccarèddru - Derivato: scicchìgno = asinino, epiteto per il maschio che si mostri anatomicamente superdotato Attacca 'u sceccu, 'unni oli 'u patrùni! = Lega l'asino dove vuole il padrone (suggerimento di comportamento opportunistico) Avìri 'u sceccu sutta, e circari ..'u sceccu = Essere a cavallo dell'asino e cercarlo! (Come indicazione del sommo della disattenzione o della stupidità). Oh! Unni semu iùnti ...cu sceccu!? = Oh! ...dove siamo arrivati...con l'asino! [Si sta esagerando!] 'U scecco... consentiva viaggi più lunghi rispetto ..alle camminate a piedi. Ma a tutto ci doveva essere un limite! È nùtili...'u sceccu av'a tràsiri p'a-cura! = È inutile [cercare di fare ragionare chi parla o agisce in modo opposto al buon senso: si perde tempo quando si ha a che fare con chi pretende di fare entrare 'u sceccu in stalla a marcia indietro (dal lato della coda)]. Quannu 'u sceccu 'un moli vìviri, a' vogghia fiscàri! = Quando 'u sceccu non vuole bere, hai voglia fischettare [bisogna rassegnarsi di fronte all'inutilità dei tentativi di fare ragionare un testardo]. 'U sceccu porta 'a pàgghia ..e 'u sceccu si la màngia = [commento ironico rivolto contro chi si riappropria del proprio apporto o che fingendo di partecipare in realtà pensa solo a se stesso]. Casumài, ci 'nfili 'u sceccu carciaràtu = ??? 1. Rincarare il fitto - 2. Non curarsi delle minacce [Dubbi cfr punto 12] Conosciuta la versione "casumai ci manni ù sceccu cacciaratu"= "non ci puoi fare niente" inteso che non hai modo di rivalerti su qualcuno che non ti può risarcire (.suggerita da Filippo Parrinello). 'U Signùri 'un senti anciuli cantari, ora penza scecchi arragghiàri! = Il Signora non da ascolta agli angeli che cantano, immaginate ora scecchi che ragliano! Sceccu ri sènia = Sceccu chi firrìa = Asino addetto a girare la nòria della sènia, (fig.) come dire lavoratore instancabile 'U sceccu r'a Pantiddrarìa = l'asino di Pantelleria, una razza con particolari caratteristiche 'U sceccu, unni cari, s'aìsa = Lett.: l'asino si rialza nel punto dove è caduto. Metafora di incoraggiamento: bisogna ripartire dalla stessa situazione nella quale ci si è venuti a trovare Aràciu..'unni vai c'u sceccu! = Piano.. dove credi di andare con l'asino [cioè, dove credi di poterti spingere con i tuoi mezzi, con le tue qualità o possibilità!]. Aràciu..'unni vai senza sceccu! = Piano.. dove credi di andare senza l'asino [ cioè cosa credi di poter fare senza i mezzi o le qualità necessarie?]. Culùri panza-ri-sceccu = Colore pancia di asino (brutto e indefinibile) Appizzàrici 'u sceccu cu tutti-i-carrùbba = come perdere capra e cavolo, cioè rimetterci tutto Arrivàu 'u sceccu o' fùnnaco! = È arrivato 'u sceccu al fondaco! Critica e rimprovero sferzante rivolto a chi arrivando, in un posto qualsiasi, non si curi di rivolgere un saluto a coloro che erano già presenti. Pàriri 'u sceccu-'nchiajàtu = sembrare, somigliare ad uno sceccu pieno di piaghe = detto generalmente al ragazzino rientrato in casa piuttosto malconcio dopo i giochi e le liti Quantu dannu fa un minchiùni/ mancu 'u sceccu n'on-jardìnu! Cû di sceccu fa cavaddru, 'u primu càuciu è so' = Chi tratta uno sceccu come fosse un cavallo beccherà il primo calcio! [Chi benefica un ingrato....]. Niculàu, Niculàu, quattru scecchi s'ammuccàu, e pi'-'nna-cura s'affucàu = Nicola, Nicola quattro scecchi ha ingoiato e per colpa di una coda si è soffocato! [Fai, fai e poi per un dettaglio non curato a sufficienza tutto fallisce]. Schera = schera, squadra, masnada, equipe, gruppo, banda 'A schera 'i Ron-Tricu = con riferimento alla schiera di paladini dell' Òpira 'e Pupi, la schiera di Don Drigo, ad indicare scherzosamente un gruppo di ragazzi baldamente provocatori Schetta e Schettu = nubile e celibe Schetta-arraggiàta = zitella inacidita Schetta, 'un t'appi, ma maritàta, t'appi ..abbasta chi t'appi, e comu t'appi t'appi! = Da signorina non ti ho avuta, da maritata ti ho avuta. Basta che ti ho avuta e come ti ho avuta ti ho avuta! Schicchiàri = 1.scheggiare, graffiare, danneggiare, rompere- 2. rompere la cresta - 3. deflorare Va-scicchiariccìlla a Vitticchiu = Invito offensivo e irridente rivolto a chi profferisce minacce velleitarie. Vai a far danno[quel particolare danno] a Vittìcchio (burattino) perchè di più non puoi osare. Schicchiàta = detto spregiativamente di donna deflorata e per tanto ritenuta non rispettabile Schicchiàto = detto di uomo senza principi e irrispettoso di ogni limite Sch(r)idditàri = screditare, non dare credito, mettere in dubbio una asserzione altrui Ma picchì m'ha' schridditàri ? =1. Per quale motivo non vuoi credermi? - 2. Perchè vuoi farmi perdere credito presso altri? Schifazzàru = l'uomo che conduce lo --> schifàzzu Schifàzzu = barcone a vela latina con ponte, di 12 tonnellate di stazza (randa al terzo e pilaccuni (fiocco o vela prodiera)] impiegato lungo il -> canali ri mezzu per il trasporto merci, particolarmente sali e cantuna, dalle ottime qualità marinare, condotta di norma da un solo uomo chiamato schifazzàru [Etimologia: dal longobardo skif -> schifo ( barca)].
."Salvare lo schifàzzu" . Schiffaràtu = chi è senza chi-fari, cioè al momento libero da una qualche occupazione al contrario di chi invece, avendocela, è nchiffaràtu. Non implica necessariamente il concetto di disoccupato. Schifìa = schifezza, ciò che viene rifiutato per aver perso le sue caratteristiche originale, necessarie ed attese. Schifiàri = provare schifo per qualcosa o qualcuno. Riprendere, rimproverare aspramente e spregiativamente qualcuno che in questo modo viene e diviene schifiàtu. Schifiàtu (p.p. di schifiàre) = chi per il suo comportamento, per il suo modo di fare spregevole viene aborrito e disprezzato. Riferito a cosa: ciò che ha provocato disgusto, nausea, repellenza. Schifìu = ciò che viene rifiutato, rigettato per aver assunto caratteristiche e tenuto comportamenti inaccettabili. Reietto, rifiuto. La negazione dell'essenza che si presumeva dovesse esprimere. Schifìu di l'òmini = Rifiuto della società degli uomini, non degno di appartenere al genere umano Finìri a schifìu = Finire malamente, nel modo peggiore, a malo modo. Schifiùsu = tipo intrattabile, dal pessimo carattere, sleale, capaci di ogni cattiva azione Schifitùsu = schifiltoso, chi ha gusti difficili e che di tutto si schifa facilmente, esigente Schima = scriminatura, riga dei capelli Schimbèci o schimbèsci = obliquo, a sgembo (--> sghilèsciu). Schimintàri o Schipintàri = spremere una piaga o una pustola sino a farla esplodere e a fare uscire il pus Schimintàrici 'u canfùgghiu (foruncolo) = Figurato: mettere in campo un argomento dolente per l'interlocutore al fine di valutarne la reazione e in certa misura di inibirlo indebolendo le sue argomentazioni. Volendo si tratta di una provocazione. Schina = schiena, colonna vertebrale Travàgghiu ri schina = lavoro pesante da farsi basandosi sulla forza fisica Schippiùni o Schirpiùni = (non lo scorpiòne velenoso chiamato -> suffìziu) ma il geco dei muri, inoffensivo, utile e simpatico Schitti o Scritti = tipo di reti da pesca. Termini marinareschi --> lacciàra Schittu-schittu (agg.) = scritto-scritto, giustu-giustu, cioè di quantità appena sufficiente, non oltre il dovuto, come programmato, senza eccessi Schizzu = 1. abbozzo di un disegno - 2. piccola parte di un qualcosa, saggio Sciàbbacca = schiacciata di pane, focaccia. In senso figurato: donna corpulenta, più larga che alta. Sciàbica = ---> Termini marinareschi Sciabicùni = --> Termini marinareschi Sciàcqua-lattùchi = scialacquatore, mai bucate, spendaccione stupido Sciacquàri = lavare, pulire con acqua Sciacquàrisi la 'ucca = 1.dire male di qualcuno, sparlare senza ritegno e con soddisfazione di qualcuno - 2. atto necessario da farsi dopo aver usato un linguaggio colorito, non forbito o come premessa per poter occuparsi di un certo argomento o di una data persona. Sciacquàto = detto di persona bene in salute Fìmmina beddra-sciacquata = donna formosa, appariscente Scialàri = godere con generale e grande soddisfazione specie in compagnia Òriri a-scialacòri = godere a scialacuore, trovarsi in una situazione di goduria collettiva e illimitata, senza inibizioni Scialarisìlla = vivere beatamente e senza pensieri Sciambillètti = lett. ciambelline, cosi detti i savoiardi Sciampagnàta = gita generalmente in campagna con divertimento di mangiare e bere assicurato Sciampagnùni = persona estroversa che si esplica in allegra compagnia 'I rinàri d'u sparagnatùri si li mangia 'u sciampagniùni = I soldi del risparmiatore (avaro) se li mangia (gode) lo scialacquatore (prodigo). Sciancàtu = che ha l'anca difettosa, rotta o guasta, e pertanto ha una camminata anomala e caratteristica Sciappèddra = piastra, di solito di marmo, ma talvolta anche di metallo o legno, usata a scopo ludico per il lancio a scivolo su superfici lisce di terreno o di un tavolo apposito, lungo e dai bordi rialzati Iucàri e' sciappèddri Sciàri = -> Siàri Sciarlòtta = confezione di gelato compresso manualmente tra due ostie non biscottate dal gelataio ambulante con una apposita macchinetta a stantuffo. Aveva forma cilindrica o parallelepipeda.[Tempo dopo venne fuori il "cono" e lo slogan "Quanto è bello, quanto è buono, il gelato con il cono"]. Sciarra = lite, zuffa, contrasto, contesa 'A sciàrra 'e-hatti! = lett. la zuffa tra gatti. Fig. la lite di tutti contro tutti, in una confusione totale. 'A sciàrra è p'a cùtra! = Lett.: La lite è per la coperta (che ciascuno tira verso il proprio lato)! - In altro contesto indica una contesa di natura economica ed è simboleggiata dai contrasti nascenti in occasione degli accordi sul corredo nuziale da dotare alla sposa o nelle spartizioni ereditarie. Chiaro che nell'espressione il termine "cutra" ha cifra antonomastica. Fari 'a sciarra = quando due o più soggetti si "sciarrìanu" cioè vengono alle mani Sciarrèru = litigioso, aggressivo, facile a passare alle vie di fatto, disponibile ad esasperare le situazioni Sciarriàrisi = 1. venire alle mani - 2. interrompere ogni rapporto umano con qualcuno, litigare Sciàssi = (francesismo da chasse) antica tenuta femminile delle dame a cavallo 'U sciàssi chi màzzari = Ironico: per evitare che il vento sollevasse l'orlo inferiore della gonna con conseguente esposizione delle putenda si usava zavorrarlo con dei piombini (icasticamente indicati come "màzzari"). Il detto era usato come sferzante risposta a chi chiedeva consiglio su come abbigliarsi per una circostanza ritenuta importante.[(D: Chi mi mettu? - R: Mèttiti u sciàssi chi màzzari!) Suggerimento di Achille De Sanctis RG]. Lo stesso vale per --> 'u scimìssi (chemise, camicia). Sciavata =Focaccia, schiacciata di pane come -> sciabbàcca. Pizza semplice e dalle origini antichissime dagli ingredienti contrastanti (olio extra vergine d’oliva, pecorino, origano e zucchero, talvolta anche acciughe) si presente bene sia come antipasto che come dolce a fine pasto. Da non confondere con il -> cabbuciu, focaccia con lo zucchero, olio, origano. Sciavèriu = Saverio Personaggio da bozzetto: 1. sciancato integrale - 2. di laconica atarassia, serafico 1. Si putìssi-vìriri, a Sciavèriu cùrriri! (il che, date le caratteristiche del personaggio, se si verificasse sarebbe davvero eclatante). 2. A letto, ammalato, al medico che gli chiese: " Sciavèriu, comu sì? rispose: "Longhu-longhu (lungo-disteso) - "E 'a testa?" "Tunna-tunna". Sciccarèddru = diminutivo di -> sceccu, somarello Scicchìgno = Derivato da -> sceccu.= asinino. Epiteto per il maschio che si mostri anatomicamente superdotato. Scìddra = -> ascìddra (ascella). Sciddricàri = scivolare, sdrucciolare 'Unni ci chiòvi, si scìddrica = 1.Come avviso di allerta: dove piove si scivola! - 2. detto proverbiale di chi, avendo fortuna negli affari, vede ritornagli tutto a proprio vantaggio. Sciddricàta = l'azione dello sciddricàre, dello scivolare. Scivolata più o meno lenta e controllata. Sciddricùni = scivolata, scivolone, caduta improvvisa e significativa (anche in senso metaforico) Sciddricùsu = scivoloso Scilliràtu = scellerato, empio, senza coscienza Scilòccu = scirocco. Punto sud-est dell'orizzonte e vento caldo da sud-est come indicato nella rosa dei venti Cu scilòccu, simìna; cu tramuntana, no! Sciluccàta = persistente spirare dello scirocco Sciluccàtu = stupido,come istupidito da un persistente spirare dello scirocco. Scilucchìtti o Scilucchìttu = vento leggero e transitorio proveniente da sud-est tendente in tempi brevi a -> scìnniri diventando cos' scilòccu dichiaratu oppure a sparire quindi ad -> abbunazzàri. 'Un c'è fimmina senza-stìcchiu, comu 'un c'è quinta senza-scilòccu! [per comune esperienza lo scirocco accompagna sempre la quinta luna cioà la luna piena]. Scìmia = scimmia Scimiàri = l'imitare, tenero ed infantile, le mossettine delle scimmiette , nelle prime fasi del corteggiamento amoroso . --> alliccàri Scimiùni = scimmione 'u Scimìssi = francesismo da chemise/camicia. Quell'antica vestaglia o camicia femminile da notte. Usato ironicamente come nel caso di -> 'u sciàssi. Scìnniri = scendere, anche in senso figurato. In marina, riferito al vento, indica l'aumento più o meno improvviso dela sua 'intensità. Cù accatta, acchiàna; e cù vinni, scinni. (Chi compra sale; chi vende, quasi sempre per necessità, scende. Si intende nella scala sociale). 'U ventu fa scinni-scinni = Detto con preoccupazione, se si è in mare, costatando il rapido peggioramento delle condizioni meteo. Acchianàri o scìnniri a Trapani = venire a Trapani, a seconda dal luogo di partenza. 'A strata chi acchiàna e 'a strada chi scinni è 'a stessa strata (da Empedocle) Scinnùta = 1.discesa (come controcanto della -> acchianàta = salita) - 2. decadimento di fortuna o pregio 'A scinnùta, ogni Santu aiùta! = In discesa, ogni Santo aiùta ( Equivale all'espressione: soccorrere il vincitore) Quantu su' l'acchianàti, tanti su' 'i scinnùti = Quante sono le salite, tante sono le discese. 'A scinnùta r'a Cruci = la discesa del Crocefisso, il Venerdì Santo, nella chiesa di Santa Maria del Gesù col distacco del Cristo dalla croce e la sua deposizione nel sepolcro realizzabili grazie alla mobilità delle braccia del Cristo. 'A scinnùta = la discesa dei Gruppi dei Misteri dalla loro nicchia operata secondo un certo ordine i venerdì precedenti la Settimana Santa (vènnari ri scinnùta). Vedi Dizionario della Processione dei Misteri. Càriri scannalìa a scìnniri = cadere disabitua a scendere, una volta che si è preso un abrivio... Acchianàri e scìnniri scali ri tribbunali = Perdere tempo inutilmente appresso a - > camurrii o avere guai con la legge Fari scìnniri tutti i Santi ru Pararìsu = bestemmiare in modo incontenibile Fari tutta 'na scinnùta = decadere improvvisamente e rapidamente sul piano sociale o anche sul piano fisico Scinnùtu ru Munti = Sceso dal Monte (San Giuliano, Erice) e, come tale, campanilisticamente ritenuto stupido e bifolco per antonomasia. Sciògghiri = sciogliere, liberare [p.p. sciotu o scioltu o sciugghiùtu] Sciògghiri 'a lingua = imparare a parlare Lingua sciòta = avere parlantina, essere lesto a dire, parlare Scioperàtu (agg.) = soggetto indisciplinato, nulla facente, poco di buono Scippàri = -> Ascippàri Scippi-sciànni = per alterazione dell'inglese "ship-chandler" = fornitore navale. Sciràri = strappare, lacerare Sciràtu = male in arnese, lacero, dimesso 'U cani muzzica sempri o' sciràtu = Lett.: il cane morde chi si mostra malconcio, cioè il prepotente aggredisce facilmente chi ha l'aria dimessa Sciratùri = profittatore, rapace, arraffone Sciri = --> Nèsciri = uscire Sciti, su-mastru, ch'a putìa è mia! = Iron.: Uscite, sor-mastro, perchè ora la bottega è mia! [Come esito di"Trasìu c'a lisinèddra e s'infilàu c'u lisinùni"]. L'opera dell'infiltrato è compiuta.
Scirru = Forma di
adenocarcinoma e di epitelioma caratterizzata da una consistenza
particolarmente dura, determinata dalla maggiore presenza di stroma
connettivale, originata dalla diminuita quantità di parenchima. Spesso
senza dolore colpisce le parti ghiandolari anche della faccia, della
lingua e dell'utero. Il portatore è detto: scirrùsu.
Scirùni = pezzo di legno infisso nella muratura per fare da supporto a chiodi, viti o altri appigli metallici
Sciùta = uscita (sia in senso proprio che in quello figurato di battuta, sorteggio ecc)
'A prima sciùta = la prima passeggiata dei fidanzati ufficiali, con tanto di sorveglianza appresso.
Chissu n'avi sciùti (o picàti) = Costui è abile nelle battute più o meno spiritose (o punzecchiature).
Nel gioco del tocco (bevuta a scommessa):
patrùni ri scìta (sciùta) = il primo indicato nel conteggio o sorteggio
e come tale incaricato dell'indicazione del patrùni e del sottopatrùni
con i quali costituisce l'amministazioni (del gioco).
Sciùtu = uscito
Scòccia o Scòrcia = buccia, guscio, scorza, baccello, crosta, corteccia, avviluppo
Cosa tinta sinu ra' scorcia = tristo sin dalla nascita e anche prima
Nun sapìrini mancu li scòrci = esserne completamente all'oscuro, ignorante relatrivamente a qualcosa
Lassàrici li scorci = lasciare, in eredità, a qualcuno ben poco
Farisìlla scòrcia-scòrcia = tenersi ai margini per evitare furbescamente ogni fatica o impegno
Scòccia di cannòlu = il cilindro di pasta sfoglia fritta che supporta la ricotta nel classico dolce siciliano
Scòggghiu = scoglio
'U scògghiu e 'nn-àutru // Scògghiu-santu // Scògghiu d'u malu-cunsìgghiu --> luoghi
Scògnitu = ignaro, non informato, inconsapevole, sconoscente (anche se letteralmente sarebbe "sconosciuto").
Scolla = cravatta
Scòmmiru = 1.(agg.)
scomodo, disagevole [al contrario di -> còmmiru] - 2 (sost.) il
disturbo, il fastidio arrecato a qualcuno per ottenere un beneficio per
sè e come tale motivo di necessaria compensazione
Livàrisi 'u scòmmiru (??) = ripagare
qualcuno per il disturbo arrecatogli nel chiedergli una cortesia o un
favore e in tal modo ristabilire una certa parità
Scòncica o scuncica = burla , beffa imitativa, fare il verso
Scònsa-iocu o Scònsa-òpira = --> scunsàri
Scontrùbbiu (pl. Scontrubbi) = sortefugio, manovra scorretta, l'opera del baro
Fari scontrùbbi = barare al gioco
Scoppu = 1(sost.) . scoppio, scatto - 2.(avverbiale = a scoppu) improvvisamente, di colpo, a proposito o spoposito
Tuppa a scoppu = serratura a scatto nella quale la molla (scoppu) è la parte essenziale
Càriri a scoppu = cadere inavvertitamente andando a sbattere con violenza
Ittàrisi a scoppu = lasciarsi cadere volontariamente dopo aver ponderato il punto d'arrivo
Rispùnniri o Nescisìnni a scoppu =
Rispondere o condurre una discussione in modo provocatorio, a caso
pensato, inseguendo un determinato obiettivo e per conseguire un effetto
voluto.
Scòppula = colpo dato da dietro del cap, scappellotto, scapaccione. Se decisamente violento diviene -> scuppulùni
Scòrcia = -> Scòccia
Scòrfanu = scòrfano,
pesce generalmente da bassi fondali scogliosi discontinui ed erbosi
(-> ramignìtu) dove si mimetizza facilmente. La varietà rosso-chiaro-vivo chiamata -> cipùddra può raggiungere dimensioni maggiori delle altre (anche 50 cm.). Vedi -> Termini marinareschi Si' tuttu testa, comu 'u scòrfanu = Ironico: Sei tutto testa, come lo scorfano. É nùtili chi ti senti scòrfanu: 'un si' pisci pi fari cùscusu = Dichiarazione di ridimensionamento: É inutile che ti atteggi, che ti dai arie. Non sei all'altezza della tua presunzione. Scòrnu = grave umiliazione inflitta o subita con disprezzo generalmente come conseguenza di un insuccesso Scòtiri = scuotere, agitare - (Riflessivo:levarsi di dosso, riprendersi da uno stato di abbattimento) Scrìviri = scrivere Assa scrivi, Nutàru! = Lett.: Ossìa (Vostra signoria) scriva pure, Notaio! Dovrebbe esprimere l'autorizzazione data dalle parti o dal testore per la stesura del testo scritto di un atto. In realtà sottintende una riserva mentale ed è recepita normalmente, con popolare sarcasmo, in senso negativo per fustigare in genere la malafede contrattuale. Ma chi scrivi...senz'occhiàli!? = Ma che stupidaggini stai scrivendo!? Scrivici: carni-'i-porcu! = Significa: scordatelo! Considera definitiva una certa perdita [come per l'irrevocabile divieto dell'utilizzazione della carne di porco conseguente al dominio arabo in Sicilia]. Soccu c'è scrittu, lèggiri si 'oli! = Ciò che è scritto, si vuole (è consuetudine) leggere! = Cioè quello che è scritto permane immutabile [scripta manent]. Senza sapìri né lèggiri né scriviri! = Significa: senza rifletterci sopra, senza frapporre tempo in mezzo, d'impeto, senza impegnare, qualora ce ne fosse la propria scienza. Non ha niente a spartire con il significato letterale. Scriviri a peri-di-addrìna = scrivere a piede di gallina, cioè con una grafia molto poco leggibile. Ìrisi a scriviri = andare a chiedere le pubblicazioni matrimoniali al Comune o in parrocchia Comu mi virìti, mi scrivìti = Dichiarazione di chi è, ed ha, solo quello che mostra. Scrupuliàrisi ( arcaico Scupuliàrisi) = manifestare degli scrupoli, un ritegno notevole anche eccessivo al cospetto di determinati argomenti specie se sessuali. Vedi -> avìri 'u mussu-strittu Scrùsciri = -> Scùsciri Scrùsciu = -> Scùsciu Scù = onomatopea 'Un nìssi: nè scù, nnè passa drà = Cioè non ha detto nulla (con ciò lasciando deluso o risentito l'interlocutore così ignorato). Scucchiàri = staccare, separare, dividere le cose accoppiate cioè la -> cùcchia (coppia) Scùcchiu = pretesto, occasione. moina Livàri 'u scùcchiu = fare quanto necessario ed opportuno per evitare di offrire una occasione propizia o comunque un pretesto d'interferire in una data situazione Scucciàri = sganciare, separare (nel senso opposto a 'ncucciàri) [vedi pure -> scurciàri]. Scucciàri 'u pisci dall'amu. Scucciàri dui chi s' appizzàru. = Sganciare il pesce dal gancio dell'amo. Separare due persone che stanno azzuffando corpo a corpo. Fari 'ncòccia-e-scòccia =Avere fortuna a pesca per cui si ha una sequenza abbastanza prolungata di catture di pesci e conseguenti sganciamenti dall'amo, quasi come cioè se il pesce impiegasse meno tempo ad abboccare che ad essere sganciato dall'amo. Scuccìddri o Scurciddri = battute spiritose più o meno azzeccate e gradevoli Chìssu n'avi scuccìddri! = Costui ne ha di uscite spiritose Scucìvulu = 1.detto di cibo: di difficile cottura - 2.:in senso figurato: soggetto poco malleabile, scontroso, non disponibile. Di significato opposto a: -> cucìvulu Scucuzzàri o Scucucciàri = togliere il _> cucùcciu, cioè il sopracolmo, il sovrappiù. Troncare, mozzare Scucuzzàtu = chi non ha capelli in testa per esserseli fatto radere a zero Scuddratùra =1. scollatura, apertura nella parte superiore dell'abito sul collo e sul petto. - 2. Punto in cui due cose incollate si staccano. Scuffarisìlla = andarsene alla chetichella, svignarsela. Come --> sghignarisìlla o squaghiarisìlla. Scuffuniamèntu = l'atto, l'azione, la conseguenza dello scuffuniàri Scuffuniàri = rovistare in un cassetto o comunque in una cavità, magari con un oggetto appuntito, senza ordine e delicatezza , rimestando pesantemente -> Scavuliàri Scugghiàri = sbottonare, aprire un indumento. Al contrario -> 'ncugghiàri Scugnàri (trans. e intrans.) = allontanare; allontanarsi. Al contrario: -> 'ncugnàri [in relazione alla azione del cugno (cuneo) che a seconda che venga infilato o estratto allontana o avvicina gli elementi sui quali agisce]. Sculanèrvu = appellativo oltraggioso, epiteto, riservato agli studenti (da chi non lo era).Letteralmente: scula nervu, cioè asciuga nerbo, scudiscio ricavato dal pene essiccato del bue, classicamente avvolto a spirale e tenuto a bagno per mantenerne una certa elasticità. Si sa. Gli studenti sono sempre stati deboli di -> carìna (colonna vertebrale), turbolenti e maleducati e quindi bisognosi e meritevoli di appropriati trattamenti correttivi (cure). Sculapasta = colapasta, colabrodo da cucina Scularèddru = Scolaretto, scolaro giovanissimo Sculàri = scolare, sgocciolare Sculu = 1.scolo, gocciolio. - 2. blenorragia, mal francese -> 'nfrancisàtu Scuma = 1.schiuma - 2.(fig.) la parte più delicata, nobile, significativa di una qualche cosa Scuma-ri-mari = schiuma di mare (intesa sia come biancore delle onde che come sale pregiato) Lassàri a unu c'a scuma 'n mucca = picchiare qualcuno pesantemente sino a lasciarlo con la schiuma alla bocca Cu la scuma a la 'ucca = 1.dicesi di chi è spossato per una faticata estrema - 2. dicesi anche di chi è fortemente adirato Scumalòra = schiumaiola, paletta con buchi usata in cucina per togliere la schiuma Scuminica o scumunica = 1.scomunica, pena del reietto dalla comunità dei credenti (o da qualsiasi altra comunità) - 2. sfortuna, disgrazia, scalogna Avìri 'a scuminica ri supra = essere costantemente perseguitato dalla mala sorte. Detta di colui al quale le cose vanno solitamente di traverso. Scuminicàtu = scomunicato, iniquo, poco di buono (usato generalmente in tono affettuoso, non ingiurioso ma quasi di sottintesa ed affettuosa invidia). Fàcci di scuminicàtu = detto di chi, al di là di eventuali difetti fisici, lascia intravvedere nel suo atteggiamento una cattiva e pericolosa predisposizione a comportamenti negativi. Scummègna = senso di solidarietà, di appartenenza ad una collettività, spirito di gruppo, cameratismo Nèsciri di scummègna = rifiutarsi di aderire ad un impegno sentito come comune da una collettività, negarsi alla solidarietà di gruppo, disertare da un impegno assunto da una comunità come doveroso Scummèttiri = 1. scommettere, fare una scommessa - 2. provocare, mettere alla prova - 3. seminare discordia --> Scuncicàri Scummigghiàri = 1.scoprire, smascherare, svelare (al contrario di -> Cummigghiàri = coprire). Vedi pure -> scuppunàri nel senso di togliere la coperta a qualcuno. - 2. --> Termini marinareschi Scummigghiàri l'altarìni = svelare gli altrui segreti Scumminàri = scombinare, mandare a monte, confondere, far fallire, scombussolare. Scumminàtu = confuso, disordinato, strano, sconclusionato, scombussolato. Scummuniàri = sconfezionare, aprire un involto cartaceo, svolgere (il contrario di -> agghiummuniàri = avvolgere) Scummiràri = scomodare, importunare, disturbare (conferendo importanza allo scummiràtu) Scummiràrisi = scomodarsi, prestarsi a fare un certo favore, disturbarsi dandosi importanza. Scummìssa = scommessa, patto che si debba vincere o perdere a determinate condizioni con il perdente che paga una prestabilita posta al vincente Scummìssa chi lu fazzu! = Scommettiamo che lo faccio! [sfida]. Scumparàri o Scumparàrisi = litigare, rompere o interrompere i rapporti personali con il "compàre" o genericamente con una persona amica Scumpiacìri = scompiacere, dispiacersi, non prestarsi a fare qualcosa per favorire (al contrario di --> Cumpicìri), agire contro voglia (ed essere, sentirsi quindi scumpiaciùtu). Scuna = veliero ---> Termini marinareschi Scunchiùriri = sconcludere, rompere un patto, un contratto, venire meno ad una intesa. (Al contrario --> conchiùriri = arrivare ad un accordo). 'Stu matrimoniu si scunchiurìu = Questo matrimonio, questo patto nuziale, è saltato. non è andato alla prevista conclusione.[I ziti si lassàru. Scuncicàri =1. molestare, disturbare, provocare per mettere alla prova, dare fastidio deliberatament - 2., tentare un approccio amoroso Scuncicàri 'u cani chi dormi = (figurato) mettere in campo imprudentemente un discorso su un argomento spinoso quiescente Va' scòncica a to' soru! = Vai a tentare (o dar fastidio) a tua sorella! (cioè lascia perdere) [Non esclusivamente detto in opposizione ad un tentativo di approccio amoroso rivolto a se stessi o ad un proprio parente intimo]. Scuncichèru = molestatore, disturbatore, chi si diverte a dare fastidio agli altri Scunsàri o Scunzàri =1. guastare, disordinare, togliere la "consa" (nel senso di acconciatura, riparazione, coordinamento), l'opposto di --> cunsari o scunzàri cioè aggiustare. Scunsàri 'u lettu (disfare), 'a tàula (sparecchiare). - 2.Alterare le regole del gioco.(Fàri 'u scònsa-iòcu). - 3. Danneggiare anche contro la propria volontà o per mancanza di professionalità (Mastru-scònsa). Scunsàri n'altari pi' cunzàrini n'àutru = fare un debito per pagarne un altro [interpretazione: ciò che precede il cadere dalla padella alla brace] Scunsèntiri = dare segni di cedimento.Risentirechiaramente le conseguenze di una qualche azione, accadimento. Scunsigliàri = dare un consiglio in opposizione, consigliare contrariamente. Da cui: scunsighiàtu = 1.dissuaso - 2. incapace di consiglio Scuntèntu = 1.( sost.) Mala contentezza, insoddisfazione, scontentezza - 2. (agg.) scontento, non contento, non soddisfatto, non contentato Scuntintàri = Rendere scontento, non accontentare, non aderire ad una richiesta o pretesa Scuntintizza = scontentezza, scontento Scuntorcimentu = lo scontorcere, contorcere violentemente per esempio la bocca per dimostrare disaccordo Scuntòrciri = storcere, scontorcere - In modo riflessivo: scuntòrcisi = scontorcere le proprie membra per esempio per dolore Scuntrafàttu = contraffatto, deformato Scuntu = sconto, riduzione di prezzo accordata ad un acquirente o ad un debitore Scunucchiàri = 1.togliere dalla conocchia, rompere, fracassare.(anche in senso riflessivo) - 2. Dislogarsi la giuntura delle ossa Scunucchiàtu = 1. fracassato, rotto, indebolito, languido - 2.senza tutte le rotelle a posto, sconclusionato. Scunvinìri = 1.sconvenire, non essere conveniente - 2.non essere d'accordo, dissentire Scupa = 1.scopa, ramazza, granata - 2. un gioco con le carte e il particolare caso in cui un giocatore, con una giocata singola, raccoglie tutte le carte che si trovano sul tavolo. In questo caso realizza una scopa che, da sola, vale un punto. Scupa nova = detto di chi appena arrivato vuole miracol mostrare . Ma poi... si acquieta. Ogni scupa nova fa scùsciu = ogni novità si fa inizialmente notare Scupa r'aùstu = scopa per l'agosto, cioè per le grandi pulizie (metaf.: lo spogliare la casa e vendere il vendibile per impellente necessità). Mèttisi sutta scupa = esporsi ad una situazione svantaggiosa (metafora tratta dal gioco delle carte detto"scopa"). Scupa e ziti, pi' tri iòrna sunnu boni = Scope e fidanzate vanno bene per tre giorni. Poi, passata la novità, vengono a noia e si sciupano. Scupa-stràti = spazzino, netturbino, operatore ecologico. Pigghiàri a scupàti = cacciare via a forza di colpi di scopa Scupamàri = --> Termini marinareschi Scupètta =fucile. schioppo. Da cui scupittàta = fucilata, schioppettata 'Oi fari-retta? Accàtta catina, rilòggiu e scupètta! = Vuoi fare debiti? Compra catena, orologio e scopetta! Pigghiàri a scupittàti = accogliere, fare a schioppettate, a fucilate. Scupìtta = spazzola. Da cui scupittiàta = spazzolata e scupittiàri = pulire con la scupìtta Scupittùni = °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°*************************** Scuppànte = chi arriva a scoppo cioè in modo inatteso o chi si dimostra inaspettatamente reattivo, provocatorio Rispùnniri scuppanti (participio avverbiale da scuppàri) rispondere in modo sgarbato, risentito, aggressivo Scuppàri = A (intransitivo) 1. cadere a scoppu (di peso) dall'alto, andare a sbattere con violenza - 2. arrivare, piombare, presentarsi inaspettatamente in un posto o ad una riunione - B (transitivo) 1.togliere dal coppu cioè sconfezionare -
A. Ittàrisi a scoppu (buttarsi volontariamente di peso).
B. Scuppàri fora = mettere energicamente qualcuno alla porta, escludere qualcuno con decisione da una situazione Scuppulàri = (transitivo) togliere la coppola, il berretto (in senso lato), col significato figurato di scollarsi, staccarsi dalla base a cui aderiva quasi a cappello - 2 (riflessivo) scuppulàrisi = salutare togliendosi il copricapo Scuppulàri milingiàni = sarcasticamente per indicare e definire una attività evanescente o che si intende snobbare Nun ci scuppulari a coppula ra minchia = Invito assertivo a smettila di dare fastidio Scuppulàta = l'atto di salutare togliendosi il cappello dalla testa come dimostrazione di sottomissione o di sentita approvazione Scuppulùni = una -> scòppola decisamente violenta Scuppunàri = scoprire, togliere il coppo o coperchio (opposto di accuppunàri = coprire); anche nel senso di togliere la coperta a qualcuno come
-> scummigghiàri Scupuliàrisi = --> Scrupuliàisi Scuràri = 1. il calare della sera, far buio. - 2. passare la nottata, restare a dormire da qualche parte. [3. scoraggiare] a' scuratèddra = all'imbrunire a' la scuràta = alla fine del giorno (si potranno fare i conti reali). Come invito a non essere precipitosi nell'esprimere un parere o nel credere conclusa anzitempo una vicenda Agghiòrna e scura = si fa giorno e si fa sera....[il tempo passa e.... ( non cambia niente)]. Scurciàri = 1. scorticare, scrostare, graffiare, togliere la scorza [vedi pure -> scucciàri] - 2. --> Termini marinareschi Scurciàtu = --> Termini marinareschi Scurciddri = -> Scuccìddri Scurdùsu = chi tende facilmente a dimenticare, smemorato Scurfanèddru = (lemma arcaioco di urfanèddru) orfanello Scurmu = sgombro o scombro o maccarello (pesce azzurro) Scurmi lardiàti = cotti arrosto o in padella spruzzando olio, aceto o limone, con sale, aglio, origano. pepe ecc Va' lardìali 'i scurmi! = invito perentorio del pescivendolo ambulate Scurnàrisi = scornarsi, prendersi a cornate, essere in contrasto, in posizioni contrapposte. di scontro Tra iddri, 'un si scòrnanu! = Tra di loro[appartenenti alla tessa famiglia o clan] non si scontrano, non si scornano, non si fanno i dispetti o la guerra Scursunàru o Scussunàru = scontroso, uno che non gradisce e non accetta moine e carezze. Al contrario di chi è --> sanu-sanu che invece non ne fa ma non ne rifiuta. Scursunèra o Scussunèra = gelato-granita (sherbet) preparata dal -> gelatèri che faceva prima ruotare a mano un secchiello di zinco (contenente gli ingredienti: infuso zuccherato di gelsomino oppure limone, cannella, fragola, mandorla, caffè) annegato in una tinozza di legno[->puzzettu] contenente una mistura di ghiaccio e sale [miscela eutettica che determinava il congelamento degli ingredienti per sottrazione di calore] e poi tramite -> scuffuniamèntu raccoglieva con una pala di legno il prodotto che a differenza della -> rattata, non presentava grumi di ghiaccio. Scuru (sostantivo) = buio, oscurità notturna. mancanza di luce Chiù scuru di mezzannòtti 'un po'- fari! = Peggio di come si sono messe le cose non è possibile che vadano ancora (cioè è stao raggiunto l'acme) (D'altronde: dopu mezzannotti veni a' agghiurnàri).[ Anche se: Al peggio non c'è fine]. Va' sciògghi 'sta crapa, cu 'stu scùru = Cioè la cosa è troppo complicata e di difficile soluzione. Chi sàcciu, chi vìu, cu stu-scuru? = Che ne so, che vedo, con questo buio? (Quando si intende lasciare intravvedere un qualche dubbio, sospetto di in avvenimento prossimo ed incerto nel suo esito e nelle sue motivazioni). Fattu a lu scuru = lo si dice di figlio concepito in modo non legittimo Éssiri a lu scuru di 'na cosa = non essere al corrente, non saperne niente Scurùbbiu = oscurità appena accennata, incipiente. Fase finale del crepuscolo. Scurzàri = scorciare, ridurre, suddividere Scurzàri 'un servìizu = fare parte di un lavoro per rendere meno gravoso il suo successivo completamento; dividerlo con altri.
[diversamente accurzàri =
accorciare, si riferisce alla realizzazione di un lavoro in sè compiuto
anche se con abbreviazione, semplificazione come riscursu , vistitu,
viaggiu accurzatu].
Scusciàrisi = determinare uno stiramento doloroso dei muscoli e dei tendini per un 'allargamento eccessivo delle cosce
Scùsciri o Scrùsciri = 1(intrans.).venir giù rumorosamente, fare rumore, produrre -> scùsciu - 2 (trans.) far risuonare.
Fari scùsciri 'u cozzu = fare risuonare la testa a forza di scapaccioni dati sul retro del capo
Scùsciu o Scrùsciu = 1. scroscio, rumore - 2. sintomo, segnale
Nnè scùsciu, nnè tammùsciu = Nè rumore, nè strepito, cioè silenzio assoluto.
'Stu matrimoniu, scùsciu fa! = Questo matrimonio fa rumore, genera cioè grande sorpresa e richiamo.
'Un c'è nuddru scùsciu d'asìggiri = Non c'è nessun segnale di riscuotere il credito, di essere pagato
Scùsiri = scucìre
Scussunàru --> Scursunàru
Scussunèra ---> Scursunèra
Scutiddràru = letteralmente: mobile porta scodelle - Mensola per cucina
Scutulàri = scuotere energicamente allo scopo di liberare da impurità, di pulire (esempio: il -> trubbèri cioè la tovaglia da tavola alla fine del pranzo o un tappeto per eliminare la polvere).
Scutulàri i sacchetti = scuotere le tasche, svuotarle per aver speso tutto il contante a disposizione
Scutularisìlla = fregarsene, liberarsi di una
responsabilità, di un impegno non gradito, di un sospetto o di un
addebbito morale.
Scutulàri 'u piddruzzùni a unu = (lett. Scuotere, battere la pelle a qualcuno) = picchiare qualcuno.
Nelle antiche -> abbanniàte delle ordinanze municipali, alla fine, il banditore ammoniva gli ascoltatori avvisandoli che " ' u sìnnaco si la scòtula!"
per sottolineare il fatto che il sindaco avrebbe declinato ogni
responsabilità in caso di inosservanza della prescrizione bandita.
Scuzzulàti = cosidetti i
ficodindia-bastardùna di "seconda mano", quelli maturati a
ottobre-novembre. Sono decisamente più polposi e hanno un gusto migliore
dei bastardùna di giugno raccolti prematuramente per tradizione il
giorno di San Giovanni. Inoltre hanno anche meno -> arìddri , cioè semini, per cui più difficilmente, mangiandone una quantità elevata, si -> attùppa (cioè si va incontro ad una stitichezza...indotta).
Sdèrru = 'O sdèrru, un posto molto periferico, lontano, fuori mano, fuori delle mura della città e quindi come in esilio.
Sdiciuràri = -> diciuràri
Sdignatu =
Sdillabbàri =
Sdillasciàri =
Sdilliniàri =
Sdilliniàtu =
Sdillucàri(si) =
Sdillucàtu =
Sdillùviu =
Sdirrittàri =
Sdirrupàri o Dirrupàri =
Sdirrupàrisi =
Sdirrùpu =
Sdisangàtu = --> disangàtu
Sdisonèstu =" disonèstu cu la sdi", cioè doppio disonesto
Sdisussàri =
Sdivacàri = [abbuccàri]
Sdossu = -> Termini marinareschi
Sdunàri = -> Termini marinareschi
Secùnna o Sicùnna =
Sèddra =
Seènnu = (gerundio del verbo essere) essendo [dato che, poichè, stando così le cose].
Sèggia = sedia [vedi gioco del carrìnu]
"Sei: Nicola. Ottu:Maria.Trìrici:Lucia.E vinticìnqu':Missìa"
Selse o Selsi =
Sèmpri o Sèmpi = sempre
Senàri = antica piccola moneta
Senàri senàri bucàli, s'unn è
chìssu, rapìtimi chìssu [formula magico-scherzosa da usare quando per
gioco si doveva indovinare in quale delle due mani chiuse a pugno
l'avversario avesse nascosto l'oggetto-pegno da trovare.
Sènia = orto in genere dotato di pozzo proprio e di noria
(sistema a ruote ed ingranaggi per sollevare acqua o altro sfruttando
la corrente di un fiume o l'instancabile lavoro di un animale costretto a
ripetere un percorso circolare). Veniva concimata scaricandovi i
rifiuti urbani (quando erano solo di natura organica). Chi si occupava
della sènia era chiamato -> siniàru
Scèccu ri sènia = scèccu chi firrìa (fa girare) 'a nòria, cioè (fig.) lavoratore instancabile.
Sennu = 1.(sostantivo m.) senno, assennatezza. - 2. sênnu o seènnu (gerundio di essiri) essendo
Seènnu chi....= poichè, dappoichè....
Sensu = senso, significato, parere
A sensu r'iddru = a suo modo di vedere, pensare: secondo il suo parere
Sèntiri = sentire
Senti ccà! o Senti ccà a mia! = (a seconda del
tono) Stàmmi a sentire! Senti qua! Ascòltami! = Ascùta a mia! (Asolta,
dai retta a me!)
Senti ccà: sbàgliala pi' mia! = Ascolta il mio consiglio ed eventualmente imputa l'insuccesso a me che te l'ho dato.
Fàrisi sèntiri = 1. Acquisire notorietà - 2.Fare in modo che si tenga conto del proprio parere o delle proprie ragioni
Fatti a-sèntiri = (esortativo) Fatti sentire (cioè fai in modo che noi ti sentiamo), Dai tue notizie.
'Ntìsu (p.pass.) = 1.Sentito, persona prestigiosa, di spicco - 2. Inteso, alias, sottinteso
Sèntisi un cazzu-e-mezzu = ironico, riferito a chi ha una troppo alta considerazione di sè, a chi si da troppe arie
Sentu ciàuru ri carni-munnàna, si la viu, mi
l'ammùccu sana! = Sento odore di carne umana, se la vedome l'ingoio sana
(cioè in un solo boccone)![era la frase che con voce cavernosa pronunciava il narratore per ambientare ed introdurre l'arrivo del drago allo scopo di attrarre l'attenzione dei piccoli ascoltatori che ne venivano terrorizzati]. Senza = senza Senza mangiàrini, né bìviri =(senza mangiarne né berne) per indicare di essere stato coinvolto in una determinata situazione pur essendo senza colpa né aver ricevuto vantaggio Senza né-chi né-comu = senza alcuna ragione o movente Senza sapìri né lèggiri, né scrìviri! =(Letteralmente: Senza sapere né leggere né scrivere)Fig.: Senza pensarci sopra, senza riflettere, d'impulso Senza mai Diu! = 1. Mai e poi mai!Assolutamente no!- 2. mi auguro che ciò non accada mai! Spero che Dio non permetterà mai! - 3.(per chiamare Dio a testimonianza o a protezione). [con valore privativo di "non ancora" davanti a participio passato]: 'U lettu è senza-cunzatu = il letto non è ancora riordinato [con valore assoluto, riferito agli attributi virili]: Chistu è senza, comu ron-Camillu! Seppi = diminutivo di Giuseppe generalmente usato in riferimento a mastri artigiani Seri = siero caldo della ricotta. È detto -> zabbina se contiene residue parti di ricotta Sèriri = stare a far niente, essere ozioso, star seduto inoperoso Seri, seri/ch'a beddra-vintùra veni = Stai pur senza far niente e fiducioso: la buona fortuna verrà! Cù camìna allìcca, cù seri sicca! = [A addrìna chi camina, s'arritìra c'a bozza china] Chi si da da fare finisce sempre con il conseguire un vantaggio Sèriri 'n-pizzu = sedere in punta, all'estremità di un banco = fig.: essere suscettibile, non stare a un minimo scherzo, offendersi con eccessiva facilità Serisso = Vedi in Personaggi e i Salìssimu Sèrpi = serpe, biscia, lucertola e comunque animale strisciante I cosi longhi addiventanu sèrpi = Fig. Suggerimento di non portare a lungo certe discussioni che altrimenti si incattiviscono Fari nèsciri la serpi di la tana = mettere in chiaro, costringere qualcuno a rivelare le proprie intenzioni Scacciari serpi cu li nàtichi = detto, per derisione, di chi è pigro, infingardo Cu' nutrìca 'a serpi 'n-senu, è pagatu di vilenu = chi nutre una serpe in seno è ripagato col veleno (contrappunto per chi benefica un ingrato) Serra =1. sega - 2. pesce predatore --> Termini marinareschi Serratùra o Sirratùra = segatura (l'insieme dei minuti frammenti) prodotta come conseguenza della sirràta del legno. [L'isofono sistema di chiusura delle porte, in trapanese, si chiama --> tuppa]. Serva-ri-Diu!= espressione ironica, detta con intenzioni offensive, per prostituta Sèrviri = servire, essere utile a una cosa, ad una funzione. Mi servi pi' caminàta, pi'-mparamèntu = Mi serve come allenamento (non avendo sortito effetto più utlile); mi è servito per lezione Setti = sette Fari setti-mèu! = arraffare, prendere tutto. Nel gioco delle carte accompagna il gesto di incameramento di tutto il premio da parte del giocatore cui è toccato il settebello (sette di denari o altra carta se diversamente convenuto). Setti-frati cu'na.birrìtta e setti-sòru c'un-muscalòru = (Sette fratelli ed un solo berretto, sette sorelle con un solo ventaglio) Serve a definire una situazione di assoluta insifficienza e inadeguatezza. Sfaiddriàri o Spaiddriàri = fari faìddri, cioè emettere faville da parte di una fiamma. (Non risulta usato in senso figurato come per indicare persona che compie un exploit). Sfalliri o spallìri = fallire, sfumare, venir meno Sfasciàtu o Spasciàtu = rotto, guasto, sfasciato, distrutto Sfasciùmi =1. sfasciume, ammasso di rottami, ciò che resta di inutilizzabile di una qualsiasi cosa - 2. Persona sfiorita Sfattu =1. sfatto, disfatto - 2. molto stanco - 3.grasso e cascante - 4.troppo cotto Sfasulàtu o Spasulàtu = trasandato, disordinato, male in arnese, spiantato, senza il becco di un quattrino. Come --> sbullunàtu: inconcludente Sfàusu o Spàusu = fuori simmetria, non coincidente, sbieco, obliquo, sghembo Sfilatùra = distrazione muscolare Sfilatùri = strumento di legno per avvolgervi sopra il filo: fuso Sfilazzàri(si) = il separare o separarsi dei fili più esterni dal bordo del taglio di un tessuto Sfìncia o Spìncia (plurale: Sfingi o Spingi) = sfinciàru, sfinciàta, sfinciùsu Sfinciùni = focaccia gonfia per abbondante lievitazione Sfinùtu = eccessivamente stanco, sfinito Sf(r)inzàri o Spinzàri = ridurre l'orlo di un tessuto in -> frinzi (frangie, parti, nei fili che lo compongono), sfilacciare Sf(r)inzàrisi = perdere vigore, dissolversi, disgregarsi Sf(r)anzàtu = sfilacciato Sfirnicìa o Spinnicìa = tormento interiore, cruccio, arrovellamento di cervello Sfirniciàrisi o Spinniciàrisi = scervellarsi, tormentarsi il cervello Sfirràri o Spirràri =andare via con rabbia, fuggire lontano con furia [così da far perdere i ferri al cavallo] Sfirràri p'i-campagni = partire alla disperata, all'avventura [per le campagne o comunque per luoghi non familiari]. Sfirràzza o Spirràzza = termine per designare un soggetto senza regole e disciplina, ribelle, non domabile, selvaggio Sfiru o Spiru = sfrido, residuo non recuperabile di materia prima lavorata Fari troppu spiru = produrre troppo sfrido cioè non essere accorti o sufficientemente abili Sfissàri = al femminile, analogo a -> sminchiàri Sfìziu o Spìziu = sfizio Livàrisi 'u spìziu = Passarsi, togliersi il capriccio (anche in senso negativo come conseguenza di un evento negativo non tanto atteso( -> Livàrisi 'u viziu). Sfràzzu o Spràzzu = sfarzo, ostentazione di ricchezza, di lusso Fari sfàrzi = abbandonarsi ostentatamente agli eccessi di ricchezza o, ironicamente, di liberalità Sfrazzùsu o Sprazzùsu = sfarzoso, borioso, arrogante Pòviru e sfrazzùsu = povero e borioso Sfunnuràtu o Spunnuràtu =1. sfondato, con uno o più buchi - 2. usato anche nel senso opposto di: privo di fondo Pòviru sfunnuràtu = così povero da essere pieno di buche e toppe Riccu sfunnuràtu = esageratamente ricco, di ricchezza senza fondo Sfurtunàtu = chi è senza fortuna o chi ha la sorte avversa Cu sfurtunàtu nasci, accussì mori (altro che beati gli ultimi). Sfusu = 1.(riferito ad un prodotto) sciolto, non confezionato, a peso. - 2. liquefatto, fuso, squagliato . - 3.(riferito a soldi) moneta spicciola Sfùttiri = 1.sfottere, deridere, prendere per i fondelli, snobbare - 2.--> Termini marinareschi Sfuttùta = s.f. l'atto, l'azione dello sfottere, del prendere in giro Sgabbèllu = sgabello Sgabillìri = perdere al gioco l'intera posta a disposizione (come -> stiràri in senso intransitivo). Sgabbuliàri = 1.(nell'uso intransitivo) è il rovesciarsi di un veicolo (carrèttu sgabbuliàtu). - 2.(nell'uso transitivo) fari sgabbuliàri ('u carrettu). 3.(figyrato) perdere il controllo ed usare per rabbia termini e forme inusitatamente volgari e pesanti. Sgabbuliùni = parola o frase fortemente e pesantemente volgare ed irriverente usata come estrema ratio in una situazione di estrema esasperazione Sgaddràri = grattare lo sporco, pulire con energia. ->Termini marinareschi Sgaggiàri = liberare dalla gabbia . 1. in edilzia: liberare un corpo murato per poterlo estrarre fac. - 2, in marineria. l'estendersi in profondità (altezza) di una rete. Si dice che una rete sgàggia vinti passi cioè è alta, profonda, venti passi pari a mt 36,5. Sgaggiàrisi o Sgargiàrisi = sgolarsi (rompersi i -> argi). Sgammariddràtu = sgangherato, storto, sbilenco, sghembo, scomposto Sgammittàtu = detto di chi è senza calze (a) sgangha = ad angolo. Vedi: tirare a sgangha, cioè di sponda, nei giochi del carrino e a sciappèddri Sganghàri = danneggiare un oggetto colpendolo sull'orlo. Scheggiare, smussare, infliggere un danno limitato ma significativo. ---> Schicchiàre Chissu, sgangha l'Italia! = detto di qualcuno poco letterato che per darsi tono traduce una parola o una frase dialettale in una "lingua italiana" di fantasia e letteralmente maccheronica. Sganghu = rametto comprendente un grappolo di pochi chicchi d'uva Sganghulàtu = sdentato, senza denti (anghi) Sgargiàrisi o Sgaggiàrisi = sgolarsi (lett.: rompersi li --> argi). Sgariddrùni = sganassone, schiaffone. --> Anghatùna (a-)sgibbèci o (a-)scibbèci = di traverso, a sghimbescio, contortamente. [ha un tono dispreggiativo non presente nell'analogo --> (a-)sgualèrciu Sghìcciu = schizzo (di un liquido) [ma anche sgocciolamento o zampillo]. Sghicciàri = schizzare [ma anche sgocciolare], scaturire, uscire con forza, a zampillo. Fari sghicciàri l'occhi = fare venire la voglia, generare meraviglia Sghiciàre = sfiorare, colpire di striscio a sghiciàri = di striscio, a sfiorare Sghiciàtu = magro, mingherlino, di modesta statura Sghicìu = sfioramento Pigghiàri a sghìviu o di sghìciu = prendere, colpire di striscio, sfiorare Sghidda = scheggia Sghiddàri = scheggiare Sghignarisìlla = svignarsela alla chetichella , Come --> squagliarisìlla o scuffarisilla Sghilèsciu = a sghembo, obliquo (--> schimbèci o schimbesci) (--> sgualèrciu o sgualècciu) Sghittàri = --> Sguittàri Sgnutticàri = (il contrario di --> gnutticàri) togliere di piega, spiegare, sciorinare Sgoppu = pezzettino di ramo secco; --> Termini marinareschi Sgualèrciu o sgualècciu = obbliguo, sgembo, storto (--> sghilèsciu ) (--> schimbèci o schimbèsci). Sguàrra = squadra (l'arnese usato dai muratori). Sgùbbia = sgorbia (attrezzo d'acciaio a forma di paletta usato per scolpire il legno). È un particolare tipo di scalpello che possiede la lama, o ferro, non piano ma sagomato in varie fogge ed è composta da un manico in legno dove è innestata la lama in acciaio. Sgucchiàri = --> Termini marinareschi Sguittàri o Sghittàri = 1.scontare una pena - 2.soddisfare ratealmente un debito Sguittarisìlla (o Sghittarisìlla) cu.... = prendersela con..., rifarsi ai danni di... (generalmente con un incolpelole per vendetta trasversale) ('a) Sìa = 'a sìa indica la posizione del rematore mentre sta siànnu, quindi con il viso rivolto verso la direzione di moto della barca e, solitamente, all'impiedi (come i gondolieri veneziani) Siàri (Sciàri)= remare a ritroso, "spingendo" il remo. Vedi -> abbuàri Ràri a siàri = (fig.) remare contro, esercitare una resistenza ostruzionistica di solito inattesa ('U) Sibimòllu = cosa chi 'un si rici, chebisogna evitare di nominare di solito per pudore (e che generalmente ha a che fare col sesso) A chissa , ci piàci 'u sibimòllu! = solita insinuazione della malalingua rivolta a qualche "signorina". Sicàrru = sigaro Sicarrùni = detto non di un grosso sigaro ma di un corpulento fumatore di sigari 'a Sicca = A diferenza de -> " 'u siccu" " 'a sicca" indica fondali bassi solo relativamente alle zone circostanti, che ben possono presentare profondità anche notevolissime. Siccàgnu = povero di acqua, di liquidi quindi piuttosto secco o secco quanto basta senza che questo costituisca necessariamente difetto ma naturale caratteristica. Al contrario -> acquagnùsu Pumaròro siccagnu, tussi siccàgna .... Siccantarìa = seccatura, noia, fastidio, insistenza pervicace Mèttisi a siccantarìa = rendersi seccante Siccànti = seccante, seccatore, fastidioso, noioso. Siccàri (int.) = seccare, diventare secco (specialmente riferito alle piante) - P.P. : siccu o siccàtu. Nell'accezione transitiva: fari siccàri. Sìcchiu = secchio. Più cittadino il termine -> catìnu. A bordo si usa solo -> bigghiòlu Èssiri 'a corda e 'u sìcchiu = essere inseparabili, in senso non necessariamente critico. Sìccia = seppia Ittàri 'u nìuru, comu 'a sìccia (o comu 'u purpu) = svelare, d'improvviso, la propria intima malignità con discorsi o comportamenti velenosamente ostili. Siccu =Agg. 1. secco, asciutto, seccàto, rinsecchito. Rafforzato dalle specifiche aggiuntive ed esplicative : disiccàtu, 'mpisiccùtu - 2. smagrito, pelle e ossa (se solo nel viso -> assicchiàtu) 3. vuoto, esaurito, finito // Sost. marinaresco: 'u siccu: zona dove l'acqua è particolarmente bassa e il fondo arriva ad affiorare con la bassa marea. Nota differenza con -> 'a sicca. Sicunniàri = essere fin troppo accondiscendente con qualcuno, circondare qualcuno di attenzioni, assecondare Sìddru o S'ìddru = se, nel caso in cui [Sìddru 'un...= Se non...](Lett. Se lui...) S'ìddru è veru (arc. beru)...! = (concessivo: al massimo, tutt'al più) (condizionale: dovesse essere vero...allora) Siggiàru = 1. l'artigiano che rifaceva i fondi delle sedie con cordicelle di -->zabbarinu, di paglia o altra fibra - 2. quel tale che nelle chiese affittava le sedie ai fedeli per le funzioni religiose Sìggiri = esigere, pretendere (# ??--> Asìggiri = riscuotere una paga, un credito) cfr Dubbi
Indic. presente: sìgg/iu/i/i/èmu/ìti/inu
Indic. imperfetto: sigg/ìa/ivi/ìa/ìamu/îvu/ìanu
Indic. pass. rem.: sigg/ìvi/ìsti/ìu/èmu/ìstu/èru
Congiuntivo imperf. e condizionale: sigg/ìssi/ìssi/ìssi/ìssimu/ìssivu/ìssiru
Participio pass. siggiùtu Signa-Làvia = ( Lett. Signora Lavia) figura emblematica di antica nobildonna alla quale veniva ironicamente paragonata colei che inopportunamente si dava aria da gran dama E cu è, 'a signa-làvia! = Chi crede di essere? La Signora Lavia! Signorìna o Signurìna = donna nubile e vergine Si,....signurìna, c'u-tàppiti-'n-culu! (iron. detto di signorina...già navigata)[Dubbio: che cosa si intende per "tàppiti"?] Sìgnu'-pàtri e Sìgna-màtri = Signor padre e Signora madre. Era il modo deferente col quale ci si rivolgeva ai propri genitori ai quali ci si rivolgeva dando dell"ossìa (= vossìa, cioè vostra signoria). Lo stesso si faceva nei riguardi dei più anziani dei propri fratelli e cognati Signuri = signore, soprattuto nel significato religioso di Gesù Cristo e ancora Dio Padre. Nei gruppi dei Misteri di Trapani:
'U Signuri c'a-cruci-'ncoddru = è il Gesù che sale al calvario. Appartiene al popolo. XIII gruppo 'U Signuri-'cci-òmu = l'Ecce homo. Ceto dei calzolai. XI gruppo 'U Signuri-nno'-linzòlu = La Deposizione. Ceto dei sarti e tappezzieri. XVII gruppo 'U Signuri -nno'-mulimèntu (monumèntu) = Gesù composto nell'urna. Ceto dei pastai. XIX gruppo Arriddùcisi comu 'u Signuri-'cci-òmu = ridursi iperbolicamente come il Cristo flagellato rappresentato nel gruppo Ecce Homo, cioè una -> sangharìa 'U Signuri 'a-luci = l'effige pallida e smagrita del Cristo esposto nella chiesa "d'a Luci" cioè di Santa Maria della Luce [distrutta in un bombardamento del 1943] Pari 'u Signurùzzu 'a Luci = detto di qualcuno molto emaciato in conseguenza di qualche malattia 'U Signuri affìggi, ma 'unn abbannùna = Iddio affligge, ma non abbandona 'U Signuri t'aiuta, e 'a Marònna t'accumpagna = il più delle volte usato a copertura del sollievo provato per essersi liberati di qualche soggetto molesto e scomodo. Equivale al detto marinaresco: " Acqua ravanti, e ventu r'arrè". E chi ci li chiantài iò i chiòva o' Signuri? = Forse che sono stato io, e non altri, ad aver piantato i chiodi a Gesù Cristo? È il grido di protesta di chi si sente perseguitato dal destino con una serie di eventi infausti e calamitosi senza averne, a suo dire, colpa o responsabilità. 'U Signuri t'u pa' (paga)! = Che il Signore Iddio te lo ricompensi! 'U Signuri ti l'av' a pacàri a beni e saluti (o supra l'arma e la saluti)!
in forma profana e ironica : Paci, saluti e p(r)uvirènzia/ quantu n'appi Maia-l'Orva ...sutta la panza! [Maria-l'Orva era la -> ngiùria di una prostituta] Sunnu chiossài di chìddri ch'ammazzàru o' Signuri = Sono più numerosi di quelli che uccisero il Signore (nel senso di voler criticare l'intervento di un numero eccessivo di persone in relazione allo scopo da cionseguire). 'U Signuri 'un paca 'u sabatu Cu futti-futti, 'u Signuri pirduna a tutti! (o: Cu si futti-futti, ......). U Signùri chiùri 'na porta e rapi un purticàli! U Signuri rùna viscòtta a cu- 'n'àvi rènti! U Signuri 'un sènti ànciuli cantari, ora penza schècchi arragghiàri! Siliàtu = Li sturìa tutti, comu 'i siliàti! Le studia tutte, come fanno gli esiliati (chedi solito studiano progetti su progetti). Sima = definizione per qualcosa di perfetto, equilibrato [(cfr Strùmmalu). Si definisce "sima" uno strummalu che gira (pirìa) senza sobbalzi anomali, cioè quando l'asse della sua punta d'acciaio coincide con quello di rotazione. Altrimenti viene squalificato con la definizione di "chiànca". Simana = settimana Simanàta = 1. paga di una settimana di lavoro - 2 lasso di tempo lungo presso a poco quanto una settimana (come giornata per giorno). Principàli, 'ossìa 'u sapi/ si travàgghia, si o no/s'un mi runa 'a simanàta/ lunnirìa 'un vegnu chiù! (a tempo di tarantella). Simènza = 060213 Siniàru = ortolano Rarìci arzènti: picchì ci-pisciàu-supra 'a figghia d'u siniàru = Radice molto pungente, amara, perchè gli ha fatto sopra la pipì la figlia di un ortolano Sparagnàre = risparmiare 'I rinàri d'u sparagnatùri si li mangia 'u sciampagniùni = I soldi del risparmiatore (avaro) se li mangia (gode) lo scialacquatore (prodigo). Sparàgna 'a farina mentri 'a coffa è china e quannu 'u funnu pari 'un servi chiù sparagnàri! = I sacrifici vanno fatti quando hanno senso e producono risultato. Spasciddràrisi d'u rìriri -> Pisciàrisi sutta d'u rìriri Spèrtu-fissa = -> Nofiu Spillòngha ---> Piattu Spirràri = -> Sfirràri Spirràzza = -> sfirràzza Squagliarisìlla = ---> sghigliarisìlla o scuffarisìlla 'ssa/'ssu/'ssi = questa, questo, questi (aggettivi dimostrativi -> chistu) Stagnatàru = -> quararàru Strabbuliàri = -> Parlàri strammu Stracchiàri = Stracchiatùri o starchiatùri = -> Termini marinareschi -> tracchi 'U stratùni 'i Pacèca = lo stradone verso Paceco, cioè l'attuale Via Marsala Strùmmalu = Il top a Trapani si chiama strummalu, a Erice si chiama bbùciulu, e a Mazara la tòrtula; e, per descrivere il suo girare, rispettivamente piriari, bbuciuliari e turtulari [Franco Di Marco, medico e scrittore ] Stuppàgghiu 'i pila (inteso come s.f. s., al pl. pili)= tappo della pila ............................... Stuppàgghiu-'i- pila (inteso come s.m.s. pl. di pilu) = groviglio informe di peli e sfilacce Stuppiddràri = il cedere improvviso e violento della legatura di un cavo che, sotto sforzo, vince l'attrito, potenzialmente grandissimo, del nodo fatto male. --> Sfùttiri o Spùttiri Sucu ---> salsa o sarsa Sucùni = succhiata, l'atto di succhiare rapidamente con la bocca Un-sucùni-'onnu = "Richiedono solo un succhiata" era l'->abbanniàta tipica relativa alla vendita per strada delle ->ngònguli cotte a perfezione Sùsìrisi o Sùsisi = alzarsi dal letto o dalla sedia, tirarsi in piedi, rizzarsi, tirarsi su Sà si si-susìu, Sasà? Si, si-susìu. 'E sei si susìu, Sasà! E sasittàu su' sofà! Va susìtivi ch'è tardu, addumàtivi 'a cuccìa e si 'un-mi-nni-ràti a mia, 'a pignàta vi scattìa!
( Svegliatevi che è tardi,e accendete la pentola per cuocere la cuccia, e se non ne date a me, che vi si possa scoppiare la pentola ! )
'Oi fùttiri o' vicìnu? Cùrcati prestu, e sùsiti matinu!
Vuoi fregare il vicino (concorrente)? Coricati presto e alzati di buon mattino!
Suvirchiùsu o Suvicchiùsu = prepotente, chi fa sovercherie Vuoi fregare il vicino (concorrente)? Coricati presto e alzati di buon mattino!
T
Tabbarè =vassoio maneggevole, più
piccolo della -> 'nghuantèra
Tabbasiàri o tambasiàri =
perdere tempo, temporeggiare, ciondolare
'Un-ni vòli travàgghiu; ci-abbàsta
tambasiàri a' loggia = Non cerca lavoro; preferisce ciondolare
al Corso
Tabbasiatùri o tambasiatùri
(plurale: tabbasiatùra) = chi tabbasìa o tambasìa
Tacalà o zacalà -> dacalà
Tacchiàri = 1. correre - 2. macchiare ---
Tacchiàrisi = macchiarsi
Sempri tacchiàri, ni tòcca = Dobbiamo sempre
andare di corsa
Tacchiàri 'u vistitu cu' gelatu = macchiare il
vestito con il gelato
Tàcciu = 1. chiodo corto a capocchia grossa
e rotonda per le suole degli scarponi - 2. radice dura di un foruncolo
- 3. risentimento
4.bollo, sigillo, etichetta - 5. il sovrappiù, l'aggiunta oltre misura e dròcu ci fìci tàcciu! = e questo punto (della discussione) gli provocò risentimento! appiccicàre 'u tàcciu a' quarcùnu = etichettare qualcuno, attribuire un qualche vizio o difetto a qualcuno a' fìni ci mìsi u' tàcciu = 1. alla fine ha apposto il sigillo - 2. per chiusura andò oltre misura Taccu = tacco ( vedi: Scioglilingua e filastrocche in -> Autru) Modo di dire per chiudere un gioco: Ultimu, e tòccu tàccu! Tàci-màci ( nell'espressione "a tàci-màci" = in silenzio, in segreto, di sotterfugio, di nascosto) Fari 'i cosi a tàci-màci = agire di nascosto ( ma non per questo subdolamente) Taddrarìtuli = pipistrelli, piccoli volatili che emettono un suono particolare all'imbrunire Tàddru = tallo, il tronco del cavolo Tafanàriu o Tafanàru = 1. culo - 2.fortuna Avìri 'u tafanàru apèttu (apèrtu) = godere di una fortuna sfacciata Tagghiàre = tagliare Comu si rici : tàgghia ccà, chi ->sànghu nèsci! Tagghiàrisi un m-vràzzu l'unu (letteralmente: tagliarsi un braccio a testa) = transigere, raggiunge un accordo, un accomodamento , un compromesso con reciproche concessioni Tagghiàri 'a facci a unu = 1.(lett.) ferire col coltello la faccia di qualcuno - 2. svergognare pubblicamente qualcuno, smerdare Avìri a fàcci-tagghiàta = essere stato svergognato in pubblico Èssiri fàcci-tagghiàta = essere spudorato Tàgghiala ddròcu! = Finiscila, smettila subito! Tagghiarìna = pasta a strisce piatte e strette più di quelle della lasagna Tàgghiu = 1.taglio - 2. modello - 3.unità di misura minima necessaria - 4.limite, confine Fàrisi un tàgghiu cu' cuteddru = farsi un taglio, tagliarsi col coltello Caminàri supra un tàgghiu-ri-cuteddru = camminare sul filo di un coltello, con poter permettersi di sbagliare 'Stu tàgghiu ri capìddri 'un-n'è pi' mmìa! = questo modello di taglio, questo modo di tagliare i capelli non fa per me! Accattàri un tàgghiu d'abitu = comprare la quantità di stoffa necessaria per confezionare un abito Pasta-tàgghiu = pasta da taglio, corta Còsi vinnùti a tàgghiu = cose vendute al minuto Ràrici un tàgghiu = dargli un taglio, smetterla Mèttiri ri tàgghiu = disporre perpendicolarmente Mèttisi ri tàgghiu = mettersi d'ostacolo, contrapporsi Parturìri cu' tàgghio = partorire col taglio cesareo Affilàrici 'u tàgghiu o' cutèddru = affilare la lama del coltello Tàgghiu ri-ventu = il punto in cui una zona di mare in bonaccia ne incontra un'altra increspata dal vento Tàgghiu r'-òrru = punto, limite di strapiombo di una roccia sottomarina Tàgghiu ri-vàriu = linea di confine di un fondale sabbioso Taliàri = guardare Talìa 'n-tèrra e cùnta 'i stiddri r'in-cèlu = Guarda in terra e conta le stelle in cielo, il sornione, l'ipocrita Taliàre cu-ll'òcchi torti = guardare di traverso per sfida, per rimprovero, per astio Talìa ddròcu! = Stai attento! Chi ci talìi? = Che hai da guardare? Tambalìse = intontito, stralunato, moscio. -> 'ntamàtu Tambasiàri -> Tabbasiàri Tammurinàru = suonatore di tamburo Fàri 'u còcu e 'u tammurinàru = fare il cuoco e il suonatore di tamburo, cioè di tutto, per necessità o costrizione Tammùsciu = strepito Nnè scùsciu, nnè tammùsciu = Nè rumore, nè strepito, cioè silenzio assoluto Tànca (pl.: Tànchi) = serbatoio di medio-grande capacità per liquidi - Quelli di piccola capacità vengono chiamati -> bidùni o bitùni Tànfu = tanfo, odore sgradevole Tànnu (avverbio) = allora, in quel tempo, a suo tempo Di cà a tànnu, c'è tèmpu! = Da ora ad allora (quando sarà), c'è ancora tempo! Tànnu, quànnu? = Allora, quando? Tànnu t'àiu a lassàri, quànnu la vita mia finìsci e mòri = Allora ti dovrò lasciare, quando la vita mia finisce e muore Tànnu s'aiùta 'u-valènti, quannu 'u suli è a punènti
= Allora si dà da fare il lavoratore operoso (ironico), quando il sole è al tramonto, cioè a fine giornata Tannìcchia o Tantìcchia o Annìcchia o Antìcchia = un pochino, un tantino ---- Tanticchèddra = un tantino Tànnura = fornello, braciere portatile, barbecue -> furnacèlla Tàntu =1. tanto - 2. altrettanto - 3. dimensione o quantità imprecisata o approssimativa - 4. molto - 5..........; - -> quantu Mi nni ràssi: tàntu! = Me ne dia: tanto! ( facendo seguire una gestualità) 'U' mi nni ràssi tantu! = Non me ne dia molto! 'Un c'era tantu nùddru = non c'era quasi nessuno 'Un ni 'òggliu tant-assài = Non ne voglio molto, più di tanto Tappìna = Ciabatta, scendiletto Tappinàra = 1. donna che va in giro calzando le tappìne, cioè donna volgare - 2. puttana -> zucculàra Tàppu = 1. tappo, turacciolo - 2.soggetto di bassa statura Èssiri tappu d'a stessa lignàmi = essere simile ad un altro (generalmente in senso negativo), derivare dallo stesso ceppo Partìu comu un tappu-ri-màsculu = è partito (di corsa,schizzando) come un tappo di spumante Tardullìddru = 1.un poco tardi - 2. ad un'ora un poco avanzata Tarì = antica moneta Mèttiri 'u rùrici-tarì 'n tàula (oppure, mèttiri i cincu-liri 'n tàula) = (lett.: mettere il dodici tarì o la moneta da cinque lire in tavola) = Ripetere ad ogni occasione, a proposito e a sproposito, lo stesso rimprovero; sottolineare e ricordare di continuo uno stesso errore Tartagghiàri = balbettare -> chicchiàri Tastàri = 1.toccare, premere leggermente - 2. assaggiare - 3.saggiare, sondare Tastàri u' culu a' addrìna [lett.: Toccare il culo alla gallina ( per vedere se sta facendo l'uovo)] = sondare il terreno, fare allusioni, per cercare di capire se una determinata previsione si è o si sta verificando Tàsta 'sta minèstra = assaggia questa minestra Tastu = 1.tasto - 2.argomento 'Un tuccàmu 'stu tàstu! = non tocchiamo, non accenniamo a questo argomento! Tàula =1.tavola, tavolo - 2.(spec. al plurale) tavoli del letto Tàula tùnna, e pani-minuzzàtu = Tavola tonda (imbandita) e pane già sminuzzato = modo di criticare l'allegria altrui ritenuta eccessiva e fuor di luogo Mèttiri 'i carti 'n-tàula = dichiararsi, dichiarare le proprie intenzioni o condizioni, esporre gli argomenti di cui si dispone Calàri l'àssu 'n-tàula = giocare l'asso, servirsi nel discorso dell'argomento più forte (risolutivo) a disposizione Vìnnisi tàuli e trispa =(lett.: vendersi i tavoli e i trespoli del letto) = 1. Essere ridotti alla più estrema miseria - 2. litigio profondo, irreparabile, tra coniugi Taulàzzu = tavolaccio Ròrmiri a taulàzzu = dormire sul tavolaccio, sul nudo legno, senza materazzo = (fig.) essere in carcere o in punizione militare Taulèri = tavolo di legno rettangolare, ben levigato usato per la lavorazione degli impasti generalmente di farina Taulùni = robusto asse di legno utilizzato nei ponteggi edili Tavenna o taverna = taverna A mari 'un c'è taverni! = lett. . A mare non ci sono taverne! = 1. Il mare è pericoloso.Quando si è sul mare non ci si può distrarre - 2. Il lavoro sul mare è pesante e non consente divertimenti Tempu = tempo Chissu succirìa e' tempi du' iùrici Surra ( e du' capitanu Busunàgghia) = questo poteva accadere ai tempi del giudice Surra........ = Queste cose (di cui si sta parlando) accadevano tanto tempo fa ( in un tempo non determinabile). Sono cioè anacronismi. Ci rissi 'u succi a' nuci: rammi tempu chi ti pèrciu! = Disse il topo alla noce: dammi tempo che ti buco! [ Quando si dice: la tenacia] Cù àvi tempu e pìgghia tempu, vèni tempu ch'unn'àvi tempu! = Chi ha tempo e indugia finisce con il non avere più tempo sufficiente! Pìgghia tempu, e camperai! = !. Temporeggia e ti troverai bene - 2. (ironico: Aspetta, aspetta e vedrai come ti troverai bene!) 'U tempu è galantomu = Il tempo è galantuomo, cioè rende giustizia Tirìlli = comportamenti perditempo pretestuosi e perditempo tipici specialmente dei ragazzini (Fari tirìlli) --> Rabbìschi Tràstula= 1.(s.f.):perdita di tempo, tentennamento, esitazione, pretesto, inganno, imbroglio, raggiro - 2 (s.m.): Furbacchione, imbroglione, lestofante, infido, ipocrita Travagghiàre = Ammàtula chi fai mussu e fùncia. Prima si travàgghia e poi si màngia! = (fig.) Inutilmente (senza speranza) ti imbronci. La ricompensa bisogna prima guadagniarsela. Trozza = -->Termini marinareschi Trubbèri = tovaglia da tavola. Alla fine del pranzo va -> scutulàtu Tùcca-stòmmacu = Hàiu un turcu 'a vìnniri e vinu 'un ni vivi! (Quannu 'un-mi-nni-rànnu!) = Trasl.: Non date retta agli imbonitori Cu agguànta un turcu, è so'! = Lett.: Chi cattura un turco ne diviene padrone! = Trasl.: Chi primo arriva, gode! Tuffu (rafforzativo Ritùffu) =fondo del caffé - [Solo impropriamente usato nel senso di--> capuzzùni] Tuffùni = accrescitivo di tufo --->cantùni, nel senso sia specifico di grosso pezzo non squadrato di tufo, che generico di pezzo informe, grosso, staccato da una massa maggiore di un qualche materiale. Tumma = Culu-ri-tùmma = appellativo di un sedere, generalmente femminile, vistosamente abbondante e rotondo. Filastrocca infantile: Dumàni veni 'a palùmma/ nni porta pani e tùmma:/ annìcchia o' papà/ annìcchia a' mamà,/e mastru Carlìcchiu/ s'assètta..cà!
4.bollo, sigillo, etichetta - 5. il sovrappiù, l'aggiunta oltre misura e dròcu ci fìci tàcciu! = e questo punto (della discussione) gli provocò risentimento! appiccicàre 'u tàcciu a' quarcùnu = etichettare qualcuno, attribuire un qualche vizio o difetto a qualcuno a' fìni ci mìsi u' tàcciu = 1. alla fine ha apposto il sigillo - 2. per chiusura andò oltre misura Taccu = tacco ( vedi: Scioglilingua e filastrocche in -> Autru) Modo di dire per chiudere un gioco: Ultimu, e tòccu tàccu! Tàci-màci ( nell'espressione "a tàci-màci" = in silenzio, in segreto, di sotterfugio, di nascosto) Fari 'i cosi a tàci-màci = agire di nascosto ( ma non per questo subdolamente) Taddrarìtuli = pipistrelli, piccoli volatili che emettono un suono particolare all'imbrunire Tàddru = tallo, il tronco del cavolo Tafanàriu o Tafanàru = 1. culo - 2.fortuna Avìri 'u tafanàru apèttu (apèrtu) = godere di una fortuna sfacciata Tagghiàre = tagliare Comu si rici : tàgghia ccà, chi ->sànghu nèsci! Tagghiàrisi un m-vràzzu l'unu (letteralmente: tagliarsi un braccio a testa) = transigere, raggiunge un accordo, un accomodamento , un compromesso con reciproche concessioni Tagghiàri 'a facci a unu = 1.(lett.) ferire col coltello la faccia di qualcuno - 2. svergognare pubblicamente qualcuno, smerdare Avìri a fàcci-tagghiàta = essere stato svergognato in pubblico Èssiri fàcci-tagghiàta = essere spudorato Tàgghiala ddròcu! = Finiscila, smettila subito! Tagghiarìna = pasta a strisce piatte e strette più di quelle della lasagna Tàgghiu = 1.taglio - 2. modello - 3.unità di misura minima necessaria - 4.limite, confine Fàrisi un tàgghiu cu' cuteddru = farsi un taglio, tagliarsi col coltello Caminàri supra un tàgghiu-ri-cuteddru = camminare sul filo di un coltello, con poter permettersi di sbagliare 'Stu tàgghiu ri capìddri 'un-n'è pi' mmìa! = questo modello di taglio, questo modo di tagliare i capelli non fa per me! Accattàri un tàgghiu d'abitu = comprare la quantità di stoffa necessaria per confezionare un abito Pasta-tàgghiu = pasta da taglio, corta Còsi vinnùti a tàgghiu = cose vendute al minuto Ràrici un tàgghiu = dargli un taglio, smetterla Mèttiri ri tàgghiu = disporre perpendicolarmente Mèttisi ri tàgghiu = mettersi d'ostacolo, contrapporsi Parturìri cu' tàgghio = partorire col taglio cesareo Affilàrici 'u tàgghiu o' cutèddru = affilare la lama del coltello Tàgghiu ri-ventu = il punto in cui una zona di mare in bonaccia ne incontra un'altra increspata dal vento Tàgghiu r'-òrru = punto, limite di strapiombo di una roccia sottomarina Tàgghiu ri-vàriu = linea di confine di un fondale sabbioso Taliàri = guardare Talìa 'n-tèrra e cùnta 'i stiddri r'in-cèlu = Guarda in terra e conta le stelle in cielo, il sornione, l'ipocrita Taliàre cu-ll'òcchi torti = guardare di traverso per sfida, per rimprovero, per astio Talìa ddròcu! = Stai attento! Chi ci talìi? = Che hai da guardare? Tambalìse = intontito, stralunato, moscio. -> 'ntamàtu Tambasiàri -> Tabbasiàri Tammurinàru = suonatore di tamburo Fàri 'u còcu e 'u tammurinàru = fare il cuoco e il suonatore di tamburo, cioè di tutto, per necessità o costrizione Tammùsciu = strepito Nnè scùsciu, nnè tammùsciu = Nè rumore, nè strepito, cioè silenzio assoluto Tànca (pl.: Tànchi) = serbatoio di medio-grande capacità per liquidi - Quelli di piccola capacità vengono chiamati -> bidùni o bitùni Tànfu = tanfo, odore sgradevole Tànnu (avverbio) = allora, in quel tempo, a suo tempo Di cà a tànnu, c'è tèmpu! = Da ora ad allora (quando sarà), c'è ancora tempo! Tànnu, quànnu? = Allora, quando? Tànnu t'àiu a lassàri, quànnu la vita mia finìsci e mòri = Allora ti dovrò lasciare, quando la vita mia finisce e muore Tànnu s'aiùta 'u-valènti, quannu 'u suli è a punènti
= Allora si dà da fare il lavoratore operoso (ironico), quando il sole è al tramonto, cioè a fine giornata Tannìcchia o Tantìcchia o Annìcchia o Antìcchia = un pochino, un tantino ---- Tanticchèddra = un tantino Tànnura = fornello, braciere portatile, barbecue -> furnacèlla Tàntu =1. tanto - 2. altrettanto - 3. dimensione o quantità imprecisata o approssimativa - 4. molto - 5..........; - -> quantu Mi nni ràssi: tàntu! = Me ne dia: tanto! ( facendo seguire una gestualità) 'U' mi nni ràssi tantu! = Non me ne dia molto! 'Un c'era tantu nùddru = non c'era quasi nessuno 'Un ni 'òggliu tant-assài = Non ne voglio molto, più di tanto Tappìna = Ciabatta, scendiletto Tappinàra = 1. donna che va in giro calzando le tappìne, cioè donna volgare - 2. puttana -> zucculàra Tàppu = 1. tappo, turacciolo - 2.soggetto di bassa statura Èssiri tappu d'a stessa lignàmi = essere simile ad un altro (generalmente in senso negativo), derivare dallo stesso ceppo Partìu comu un tappu-ri-màsculu = è partito (di corsa,schizzando) come un tappo di spumante Tardullìddru = 1.un poco tardi - 2. ad un'ora un poco avanzata Tarì = antica moneta Mèttiri 'u rùrici-tarì 'n tàula (oppure, mèttiri i cincu-liri 'n tàula) = (lett.: mettere il dodici tarì o la moneta da cinque lire in tavola) = Ripetere ad ogni occasione, a proposito e a sproposito, lo stesso rimprovero; sottolineare e ricordare di continuo uno stesso errore Tartagghiàri = balbettare -> chicchiàri Tastàri = 1.toccare, premere leggermente - 2. assaggiare - 3.saggiare, sondare Tastàri u' culu a' addrìna [lett.: Toccare il culo alla gallina ( per vedere se sta facendo l'uovo)] = sondare il terreno, fare allusioni, per cercare di capire se una determinata previsione si è o si sta verificando Tàsta 'sta minèstra = assaggia questa minestra Tastu = 1.tasto - 2.argomento 'Un tuccàmu 'stu tàstu! = non tocchiamo, non accenniamo a questo argomento! Tàula =1.tavola, tavolo - 2.(spec. al plurale) tavoli del letto Tàula tùnna, e pani-minuzzàtu = Tavola tonda (imbandita) e pane già sminuzzato = modo di criticare l'allegria altrui ritenuta eccessiva e fuor di luogo Mèttiri 'i carti 'n-tàula = dichiararsi, dichiarare le proprie intenzioni o condizioni, esporre gli argomenti di cui si dispone Calàri l'àssu 'n-tàula = giocare l'asso, servirsi nel discorso dell'argomento più forte (risolutivo) a disposizione Vìnnisi tàuli e trispa =(lett.: vendersi i tavoli e i trespoli del letto) = 1. Essere ridotti alla più estrema miseria - 2. litigio profondo, irreparabile, tra coniugi Taulàzzu = tavolaccio Ròrmiri a taulàzzu = dormire sul tavolaccio, sul nudo legno, senza materazzo = (fig.) essere in carcere o in punizione militare Taulèri = tavolo di legno rettangolare, ben levigato usato per la lavorazione degli impasti generalmente di farina Taulùni = robusto asse di legno utilizzato nei ponteggi edili Tavenna o taverna = taverna A mari 'un c'è taverni! = lett. . A mare non ci sono taverne! = 1. Il mare è pericoloso.Quando si è sul mare non ci si può distrarre - 2. Il lavoro sul mare è pesante e non consente divertimenti Tempu = tempo Chissu succirìa e' tempi du' iùrici Surra ( e du' capitanu Busunàgghia) = questo poteva accadere ai tempi del giudice Surra........ = Queste cose (di cui si sta parlando) accadevano tanto tempo fa ( in un tempo non determinabile). Sono cioè anacronismi. Ci rissi 'u succi a' nuci: rammi tempu chi ti pèrciu! = Disse il topo alla noce: dammi tempo che ti buco! [ Quando si dice: la tenacia] Cù àvi tempu e pìgghia tempu, vèni tempu ch'unn'àvi tempu! = Chi ha tempo e indugia finisce con il non avere più tempo sufficiente! Pìgghia tempu, e camperai! = !. Temporeggia e ti troverai bene - 2. (ironico: Aspetta, aspetta e vedrai come ti troverai bene!) 'U tempu è galantomu = Il tempo è galantuomo, cioè rende giustizia Tirìlli = comportamenti perditempo pretestuosi e perditempo tipici specialmente dei ragazzini (Fari tirìlli) --> Rabbìschi Tràstula= 1.(s.f.):perdita di tempo, tentennamento, esitazione, pretesto, inganno, imbroglio, raggiro - 2 (s.m.): Furbacchione, imbroglione, lestofante, infido, ipocrita Travagghiàre = Ammàtula chi fai mussu e fùncia. Prima si travàgghia e poi si màngia! = (fig.) Inutilmente (senza speranza) ti imbronci. La ricompensa bisogna prima guadagniarsela. Trozza = -->Termini marinareschi Trubbèri = tovaglia da tavola. Alla fine del pranzo va -> scutulàtu Tùcca-stòmmacu = Hàiu un turcu 'a vìnniri e vinu 'un ni vivi! (Quannu 'un-mi-nni-rànnu!) = Trasl.: Non date retta agli imbonitori Cu agguànta un turcu, è so'! = Lett.: Chi cattura un turco ne diviene padrone! = Trasl.: Chi primo arriva, gode! Tuffu (rafforzativo Ritùffu) =fondo del caffé - [Solo impropriamente usato nel senso di--> capuzzùni] Tuffùni = accrescitivo di tufo --->cantùni, nel senso sia specifico di grosso pezzo non squadrato di tufo, che generico di pezzo informe, grosso, staccato da una massa maggiore di un qualche materiale. Tumma = Culu-ri-tùmma = appellativo di un sedere, generalmente femminile, vistosamente abbondante e rotondo. Filastrocca infantile: Dumàni veni 'a palùmma/ nni porta pani e tùmma:/ annìcchia o' papà/ annìcchia a' mamà,/e mastru Carlìcchiu/ s'assètta..cà!
U
'U o Lu = il, lo (articolo e pronome)
'Ucca = bocca
'A 'ùcca è nica e si mangia casi e vigni
= la bocca è piccola, ma (la golosità) si mangia (manda
in rovina) case e vigne
Aviri 'u mèli 'nm-ùcca e 'u riàulu
'ncori = Avere il miele in bocca e il diavolo nel cuore
= di chi parla o agisce con toni suadenti e delicati
e ipocritamente prepara il male
Essiri misu 'nm-'ùcca ri tutti = essere messo
sulla bocca di tutti = cioè essere oggetto di dicerie da parte
di tutti
Livarisìllu ri-m'ùcca = levarselo dalla
propria bocca, fare un grosso sacrificio
Si nicu è! Mèttici 'u ìritu 'nm'-ùcca!
= Si, è troppo giovane! Prova a mettergli un dito in bocca! (e
vedrai se morde o no!)
'Ùcca ch'un-parlàu, mai si pintìu
= la bocca che non ha parlato, non ha mai dovuto pentirsi
'Ùcca ri-pèzza = quella di chi parla per
vezzo e ostentatamente in modo affettato alterando i suoni consonantici
semplici e composti
'Ùcca-rùci = lett. .bocca dolce 1.quella
di chi parla pacato anche per ipocrisia - 2. quella di chi dice le cose
che avresti voluto sentirti dire -
3. quella di chi ti è particolarmente caro 'Uccazziàrisi = 1. vantarsi troppo con la propria bocca - 2. trinciare giudizi e accuse con eccessiva leggerezza e scarsa generosità Uccèri = macellaio, rivenditore al minuto di carne alimentare bovina, suina , ovina, ecc - Se di carne equina -> càrni-cavaddràru Uccirìa =1. macello - 2. bottega dell'uccèri, macelleria Ucchiàri = 1.( da òcchiu) adocchiare, occhieggiare - 2. ( da 'ucca) boccheggiare Ucchìddru = occhiolino 'Uccùni = boccone di cibo Quannu 'i piràti su' chi-ossài d'i 'uccùna, 'un ci stati a-gghìri = Quando (la fatica) i passi per andarci sono più numerosi dei probabili bocconi, non vale la pena di andarci * 'Ittàre 'uccùna = boccheggiare, il fare i rantoli del moribondo -> succannàti 'Uccuniàri = 1.boccheggiare - 2. mangiare senza fretta un boccone dietro l'altro 'Ucèru (lett.: urlatore) = chi è abituato ad alzare la voce con poco garbo 'Uci = 1.voce - 2.grido - 3.diceria, fama Avìri 'a 'uci-persa = aver perduto la voce, essere diventato atono Spìnciri o spìngiri 'i 'uci = mettersi ad urlare improvvisamente ed incontinentemente per paura o per inatteso dolore sia morale che fisico Santa 'uci ri Diu! = Santa voce (di consenso) di Dio! [Quando, nel corso di una discussione, si sente un suono, meglio se di campana, quasi ad asseverare quanto appena detto. Chi sùnnu.'sti 'uci? = Cosa sono queste voci? Che accade, perchè si grida? Iddru fa i fatti e iddra n'avi 'a 'uci = Lui fa i fatti e lei ne ha la fama 'Uci ri curtìgghiu sunnu senza cunsìgghiu = le dicerie da cortile non hanno fondamenta, non meritano attenzione Uffa [ da: ad ufo = ad usum fabricae operatus = (esentasse perchè fatto per la costruzione della basilica)] = 1. gratis - 2. con la prepotenza Pigghiàri a uffa = prendere senza pagare, gratis Fari uffa = appropriarsi di qualcosa con la prepotenza, con la forza, rubare Ni fìciru uffa = ci hanno derubato Uffa! = interezione per esprimere fastidio, noia, impazienza Ùgghia o Aùgghia = 1.ago - 2.un tipo di pesce -> termini marinareschi Ugghiàta = una singola dose di filo per l'ago da cucito 'Ùgghiri = Unciàre (o aunciàre) = gonfiare [-> argiàzzi] Urrata = (marinaresco) [anche Orrata] serie consecutiva di -> òrri Ustèddra o Ostèddra o Vostèddra = pagnotta, forma rotonda di pane casereccio
3. quella di chi ti è particolarmente caro 'Uccazziàrisi = 1. vantarsi troppo con la propria bocca - 2. trinciare giudizi e accuse con eccessiva leggerezza e scarsa generosità Uccèri = macellaio, rivenditore al minuto di carne alimentare bovina, suina , ovina, ecc - Se di carne equina -> càrni-cavaddràru Uccirìa =1. macello - 2. bottega dell'uccèri, macelleria Ucchiàri = 1.( da òcchiu) adocchiare, occhieggiare - 2. ( da 'ucca) boccheggiare Ucchìddru = occhiolino 'Uccùni = boccone di cibo Quannu 'i piràti su' chi-ossài d'i 'uccùna, 'un ci stati a-gghìri = Quando (la fatica) i passi per andarci sono più numerosi dei probabili bocconi, non vale la pena di andarci * 'Ittàre 'uccùna = boccheggiare, il fare i rantoli del moribondo -> succannàti 'Uccuniàri = 1.boccheggiare - 2. mangiare senza fretta un boccone dietro l'altro 'Ucèru (lett.: urlatore) = chi è abituato ad alzare la voce con poco garbo 'Uci = 1.voce - 2.grido - 3.diceria, fama Avìri 'a 'uci-persa = aver perduto la voce, essere diventato atono Spìnciri o spìngiri 'i 'uci = mettersi ad urlare improvvisamente ed incontinentemente per paura o per inatteso dolore sia morale che fisico Santa 'uci ri Diu! = Santa voce (di consenso) di Dio! [Quando, nel corso di una discussione, si sente un suono, meglio se di campana, quasi ad asseverare quanto appena detto. Chi sùnnu.'sti 'uci? = Cosa sono queste voci? Che accade, perchè si grida? Iddru fa i fatti e iddra n'avi 'a 'uci = Lui fa i fatti e lei ne ha la fama 'Uci ri curtìgghiu sunnu senza cunsìgghiu = le dicerie da cortile non hanno fondamenta, non meritano attenzione Uffa [ da: ad ufo = ad usum fabricae operatus = (esentasse perchè fatto per la costruzione della basilica)] = 1. gratis - 2. con la prepotenza Pigghiàri a uffa = prendere senza pagare, gratis Fari uffa = appropriarsi di qualcosa con la prepotenza, con la forza, rubare Ni fìciru uffa = ci hanno derubato Uffa! = interezione per esprimere fastidio, noia, impazienza Ùgghia o Aùgghia = 1.ago - 2.un tipo di pesce -> termini marinareschi Ugghiàta = una singola dose di filo per l'ago da cucito 'Ùgghiri = Unciàre (o aunciàre) = gonfiare [-> argiàzzi] Urrata = (marinaresco) [anche Orrata] serie consecutiva di -> òrri Ustèddra o Ostèddra o Vostèddra = pagnotta, forma rotonda di pane casereccio
V
Vacànti = vuoto, vacante --- 'n-vacànti o 'n-macànti = a vuoto
Casi vacanti = case vuote (riferito a persone o a cose)
..di vacànti, chìnu = da vuoto a pieno, vuoto per pieno ( riferito, per lo più, ad uno scambio ineguale)
Pigghiàri 'n-macànti = andare a vuoto
M'ha scantàri? Chi sugnu ne' casi vacanti?
[ lett: Devo avere paura? Sono forse (da solo) in una casa vuota? (alla probabile presenza di fantasmi?)] Vacìli = bacinella, di metallo o porcellana o plastica, per le abruzioni quotidiane Vàddrara = 1. ernia di grosse dimensioni - 2.sacca, insaccatura - 3.(figurato allusivo) organi sessuali maschili Bèddra-vàddrara! = Bell'affare!; Bel guaio!; Un peso davvero eccessivo! Càusi ca' vàddrara = Pantaloni con una insaccatura eccessiva specie nella parte poster del "cavallo" A taliàri,'a vàddrara ci l'avi tutta! = Stando a ciò che si intravede, si mostra correttamente fornito (sessualmente)! Vaddrarùsu = chi è afflitto da una grossa ernia o chi indossa pantaloni insaccati posteriormente Vagnàri = 1. bagnare - 2.intingere L'acqua, sippùru 'unn-assùppa, vàgna! [L'acqua, anche quando non inzuppa, bagna! (cioè è sempre utile)] Vagnàrici 'u bèccu = intingere il becco in un qualcosa, prendersi la propria parte, avere parte in un affare Vàiu (sostantivo)(plurale: Vài) = guaio ( anche -> 'nghuàiu) Passàri u-n-vàiu ( o passàri u'-nghuàiu) = vivere, trovarsi in, un guaio Passàri i vài di lu linu ( lett.: passare, vivere i guai del lino) = Trovarsi in una situazione angosciante di guai [ il lino subisce nel corso della sua lavorazione, un trattamento " severo"] Avemu vài c' 'a pala e (ironico) senza pala)! = Abbiamo guai a palate ( e anche se non ci fossero le palate) A tummina a tùmmina vennu li vài; tu mi tingìsti e iò t'arramagghiài = I guai vengono a frotte; tu mi hai inguaiato e io ti ho reso la pariglia Arànci , arànci: cù avi 'i vài si li chiànci! = Aranci, aranci: chi ha dei guai se li pianga !( ognuno si pianga i guai suoi!) Valènti = 1.capace in una attività o mestiere - 2. volenteroso nel lavoro 'Un-mi pàri tantu valenti,' stu mastru-r'-àscia! = non mi sembra tanto bravo, questo falegname! A cùrsa-lòngha si vìri 'u cavàddru-valènti (lett. : a corsa lunga si vede il cavallo valido) = Chi è abile prima o poi si farà notare, valere Tànnu s'aiùta 'u valenti, quannu 'u suli è a punènti = (ironico) Allora si fa notare il volenteroso, quando il sole è al tramonto, cioè a fine giornata Valìa = valentia, capacità, valore e vigore fisico e morale Avìri vògghia e 'un-n'avìri valìa = Avere la voglia, il desiderio, ma non la capacità per fare una determinata cosa Vàliri o Valìri = Valere 'Un-vàliri ( o 'un-valìri) 'na ficu-sìcca [anche: un ficu-sìccu] = non valere una fico secca, non valere niente, non avere valore Vallìri (pl.: vallìra) = 1. barile, botte piccola a sezione rotonda con coperchio amovibile- 2. unità di misura pari alla sua capienza standard -> curriòttu Stritti comu i sardi no vallìri = Apiccicati l'uno all'altro come le sardine nel barile di legno. Valliròttu = barilotto (per il vino), a sezione elissoidale, con una apertura detta -> minnèddra Vara = Vértula o Visazza [pl. Vértuli o Visazzi] = bisaccia, sacca rivoltabile sulla spalla. Quella per gli asini e i muli era doppia per poter porla bilateralmente sul loro groppone. Avìri li vértuli chini = (lett: avere le sacche piene) fig.: conoscere a sufficienza le magagne di qualcuno, non poterne più di una qualche situazione, essere arcistufo di qualcosa Aviri li vértuli chini e la panza vacànti = Il non poter disporre realmente, concretamente di ciò che si possiede o che è apparentemente a propria disposizione Sbutàri li vértuli = l'atto liberatorio di mettere in chiaro e in pubblico tutto quanto di peggiore si è accumulato e sopportato nel tempo nei riguardi di qualcuno o di una certa situazione Visazza ---> Vértula Vastèddra oVostèddra o Ustèddra o Ostèddra = pagnotta, forma rotonda di pane casereccio
[ lett: Devo avere paura? Sono forse (da solo) in una casa vuota? (alla probabile presenza di fantasmi?)] Vacìli = bacinella, di metallo o porcellana o plastica, per le abruzioni quotidiane Vàddrara = 1. ernia di grosse dimensioni - 2.sacca, insaccatura - 3.(figurato allusivo) organi sessuali maschili Bèddra-vàddrara! = Bell'affare!; Bel guaio!; Un peso davvero eccessivo! Càusi ca' vàddrara = Pantaloni con una insaccatura eccessiva specie nella parte poster del "cavallo" A taliàri,'a vàddrara ci l'avi tutta! = Stando a ciò che si intravede, si mostra correttamente fornito (sessualmente)! Vaddrarùsu = chi è afflitto da una grossa ernia o chi indossa pantaloni insaccati posteriormente Vagnàri = 1. bagnare - 2.intingere L'acqua, sippùru 'unn-assùppa, vàgna! [L'acqua, anche quando non inzuppa, bagna! (cioè è sempre utile)] Vagnàrici 'u bèccu = intingere il becco in un qualcosa, prendersi la propria parte, avere parte in un affare Vàiu (sostantivo)(plurale: Vài) = guaio ( anche -> 'nghuàiu) Passàri u-n-vàiu ( o passàri u'-nghuàiu) = vivere, trovarsi in, un guaio Passàri i vài di lu linu ( lett.: passare, vivere i guai del lino) = Trovarsi in una situazione angosciante di guai [ il lino subisce nel corso della sua lavorazione, un trattamento " severo"] Avemu vài c' 'a pala e (ironico) senza pala)! = Abbiamo guai a palate ( e anche se non ci fossero le palate) A tummina a tùmmina vennu li vài; tu mi tingìsti e iò t'arramagghiài = I guai vengono a frotte; tu mi hai inguaiato e io ti ho reso la pariglia Arànci , arànci: cù avi 'i vài si li chiànci! = Aranci, aranci: chi ha dei guai se li pianga !( ognuno si pianga i guai suoi!) Valènti = 1.capace in una attività o mestiere - 2. volenteroso nel lavoro 'Un-mi pàri tantu valenti,' stu mastru-r'-àscia! = non mi sembra tanto bravo, questo falegname! A cùrsa-lòngha si vìri 'u cavàddru-valènti (lett. : a corsa lunga si vede il cavallo valido) = Chi è abile prima o poi si farà notare, valere Tànnu s'aiùta 'u valenti, quannu 'u suli è a punènti = (ironico) Allora si fa notare il volenteroso, quando il sole è al tramonto, cioè a fine giornata Valìa = valentia, capacità, valore e vigore fisico e morale Avìri vògghia e 'un-n'avìri valìa = Avere la voglia, il desiderio, ma non la capacità per fare una determinata cosa Vàliri o Valìri = Valere 'Un-vàliri ( o 'un-valìri) 'na ficu-sìcca [anche: un ficu-sìccu] = non valere una fico secca, non valere niente, non avere valore Vallìri (pl.: vallìra) = 1. barile, botte piccola a sezione rotonda con coperchio amovibile- 2. unità di misura pari alla sua capienza standard -> curriòttu Stritti comu i sardi no vallìri = Apiccicati l'uno all'altro come le sardine nel barile di legno. Valliròttu = barilotto (per il vino), a sezione elissoidale, con una apertura detta -> minnèddra Vara = Vértula o Visazza [pl. Vértuli o Visazzi] = bisaccia, sacca rivoltabile sulla spalla. Quella per gli asini e i muli era doppia per poter porla bilateralmente sul loro groppone. Avìri li vértuli chini = (lett: avere le sacche piene) fig.: conoscere a sufficienza le magagne di qualcuno, non poterne più di una qualche situazione, essere arcistufo di qualcosa Aviri li vértuli chini e la panza vacànti = Il non poter disporre realmente, concretamente di ciò che si possiede o che è apparentemente a propria disposizione Sbutàri li vértuli = l'atto liberatorio di mettere in chiaro e in pubblico tutto quanto di peggiore si è accumulato e sopportato nel tempo nei riguardi di qualcuno o di una certa situazione Visazza ---> Vértula Vastèddra oVostèddra o Ustèddra o Ostèddra = pagnotta, forma rotonda di pane casereccio
Z
Zabbàra = 1.àgave, pianta grassa - 2.(fig.) persona longilinea* Pala di zabbàra = Fusto (?) di zabbàra
Zabbarìnu = la fibra della zabbàra che veniva torta per fabbricare una cordicella utilizzata per i fondi delle sedie, chiamata con lo stesso nome Zabbarùni = accrescitivo e dispregiativo di zabbàra, detto di persona tanto longilinea quanto vacua
Zabbina = nome dato a siero caldo della ricotta quando contiene ancora parti residue di ricotta.
Zàccanu = l'acqua sporca sparsa per terra Fari 'u zàccanu = sporcare
Zacquariàri = agitare, scuotere, shakerare 'Un ti zacquariàri tantu! = Non agitarti tanto!
Zùcutu-zùcutu =onomatopea per un suono monotono ->Personaggi: Mastru Micheli
Zappìnu = --> quaràra